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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/19/24 in tutte le aree
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Dopo un po' di latitanza dal forum, ritorno per presentarvi l'ultimo acquisto entrato in collezione. Si tratta di un antoniniano chiaramente imitativo che si fa notare per l'abbinata ibrida dei conii di dritto e rovescio: troviamo infatto associato a Vittorino, quale presunta autorità emittente, un rovescio usato unicamente dal suo predecessore Postumo. Eccovi la moneta (perdonate le immagini di scarsa qualità scattate al volo col cellulare): D\ IMP C VICTORINVS PF AVG R\ SALVS POSTVMI AVG Inizialmente avevo giudicato il tutto come una "semplice" errata combinazione di conii nata in una officina locale con uno stile del dritto marcatamente imitativo sebbene di buona qualità e assai prossimo alle emissioni ufficiali a scapito di un rovescio possibilmente "ufficiale". Questa spiegazione funzionerebbe molto bene se il pezzo fosse fuso: un errato accoppiamento delle conchiglie fusorie in terracotta diciamo che era "ordinaria amministrazione" e, nel caso di specie, l'impronta del dritto potrebbe essere appartenuta a un pezzo imitativo a nome di Vittorino mentre l'impronta del rovescio derivata da una emissione ufficiale di Postumo. Tuttavia, analizzandola un po' meglio in mano mi sono sorti alcuni dubbi sulla natura imitativa della realizzazione del dritto a nome di Vittorino. Mi spiego meglio, perché non sto sostenendo che il pezzo nella sua interezza sia ufficiale! Rimanendo per un attimo sull'ipotesi dell'ibrido realizzato per fusione, il dritto potrebbe essere stato ricavato da un pezzo non necessariamente imitativo di Vittorino. Guardate il confronto con questo dritto ufficiale: La forma delle lettere e lo stile del drappeggio del busto sembrano abbastanza "compatibili". Questa invece la situazione per quanto riguarda il rovescio: Data l'accuratezza dello stile sono propenso a ritenere quasi sicuramente ufficiale la moneta da cui è stato ricavato il rovescio, mentre rimane qualche dubbio per il dritto. Resta poi l'annosa questione: fusa o coniata? Di primo acchito direi fusa anche se il tondello apparantemente non dimostra segni così evidenti di fusione, tuttavia il fatto che alcuni dettagli delle raffigurazioni appaiano come evanescenti e quasi "affondati" nei campi mi spenge a ritenere più probabile questa ipotesi. Di certo si tratta di un esemplare interessante, non mi ero mai imbattuto in questa combinazione particolare VITTORINO/SALVS POSTVMI e non mi risulta sia censita nei principali ripostigli del periodo. Come periodo di emissione ipotizzo un post 270 d.C., sicuramente dopo il regno di Postumo, ma probabilisticamente ancora durante la reggenza di Vittorino, prima della ondata delle imitative dei Tetrici. A voi la parola per eventuali osservazioni, idee, pareri che, come sempre, sono i benvenuti!3 punti
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La Rivoluzione Industriale Nella Gilded Age, gli ultimi trent'anni dell'Ottocento, ciò che più caratterizzò gli Stati Uniti fu lo sviluppo industriale, che avvenne a un ritmo sempre più rapido. L'industria aveva già avuto una fase di espansione prima della guerra civile, ma solo nel dopoguerra ci fu il decisivo passo in avanti. Tra il 1860 e il 1900 la produzione industriale aumentò, in valore, da 2.000 milioni di dollari l'anno a oltre 13.000 milioni, il capitale investito passò da 1.000 a 10.000 milioni annui, il numero delle persone impiegate nell'industria manifatturiera, nelle miniere, nell'edilizia e nei servizi salì da poco più di 4 milioni a oltre 18 milioni. Simbolo della nuova America industrializzata fu la grigia e fumosa Pittsburgh (Pennsylvania), con i suoi altoforni, le sue acciaierie, la sua foresta di ciminiere. Ne vediamo un'immagine emblematica del 1885. Alla base dell'industrializzazione ci fu una grande disponibilità di materie prime, enormi giacimenti di carbone, di ferro, di rame, sterminati campi petroliferi, grandi foreste. Cui si unì una quantità praticamente inesauribile di manodopera, data non solo dallo sviluppo demografico interno, ma da un'immigrazione che portò sul suolo americano milioni di persone da ogni parte del mondo. L'industrializzazione si accompagnò a progressi stupefacenti della tecnologia, ma fu anche talmente rapida che il suo impatto sulle strutture economiche e sociali provocò inevitabili traumi: tra le conseguenze più gravi, i grandi squilibri nella distribuzione della ricchezza, la concorrenza spietata, i conflitti sociali e di lavoro, e la serie di complessi problemi che investirono l'intera organizzazione sociale Affronteremo, sia pur in maniera ovviamente sommaria, questi temi, ora rilassiamoci un attimo, tornando a Pittsburgh con alcune immagini sicuramente più idilliache della precedente, come le vignette che illustrano questo titolo azionario (dalla mia collezione) della Pittsburgh Lake Erie Rail Road Co. petronius3 punti
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Personalmente escluderei in maniera categorica un fuso, vista la conformazione delle rotture del bordo e l'aspetto generale... Cordialmente, Enrico3 punti
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Ciao a tutti, Io ci sono stato Sabato mattina. Direi un bel convegno per essere la prima edizione e in cui si è cercato (e penso si sia ben riusciti) a coniugare l'aspetto commerciale con quello divulgativo. Sicuramente piccolino rispetto ad altri eventi ma con commercianti e relatori di assoluto rilievo. Location molto elegante e di impatto, centrale e in un bel contesto (il porto turistico è a due passi se un visitatore vuole unirci anche una passeggiata in città). Giusto il parcheggio inizialmente è un po' difficoltoso ma alla fine si trova senza troppi problemi. Aspetti negativi: io eviterei assolutamente il venerdì e sposterei il tutto a sabato e domenica mattina. (Il venerdì mi è stato detto che praticamente non ci sono stati visitatori o quasi, forse complice anche il brutto tempo... Ma comunque è sempre un giorno lavorativo) anche perché (come accade sempre) se inizi il venerdì automaticamente poi il sabato dopo pranzo molti commercianti andranno via (soprattutto quelli che abitano più lontano) e ciò avrà un impatto negativo sui visitatori che hanno solo il sabato mattina o pomeriggio a disposizione. Avrei evitato anche gli spazi esterni sotto ai tendoni all'ingresso ma non so se dentro al chiuso c'era la stessa disponibilità di spazio in altre aree della struttura. Comunque ripeto, esperienza positiva. Bene così. Saluti Simone2 punti
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Pronti anche per questo Convegno a Milano, spero di riuscire a fare un giro sabato mattina dall'amico @gpittini ed altri.2 punti
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Che ricordi Andrea, da una semplice discussione, nacque un articolo veramente interessante. Rimpiango il forum dell'epoca, adesso non lo riconosco più. Saluti Eliodoro ,2 punti
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Buongiornio, mi sono trovato in un cassetto questa valura corrente. Qualcuno mi sa dire da quale paese viene? Grazie1 punto
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Buonasera a tutti, non è il mio "settore" lo sai Alberto, ma concordo con quelli che hanno preceduto. Sembra proprio lo stesso esemplare.1 punto
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DE GREGE EPICURI L'ipotesi di @modulo_largo mi sembra non infondata. Certo,sarebbe un bel colpo di...fortuna trovare un moneta di Vittorino con lo stesso conio di D, o una di Postumo con lo stesso conio di R! Verrebbe confermata l'ipotesi molto verosimile di conii ufficiali.1 punto
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E' vautato " Exceeding Rare " un notevole esemplare di tetradrammo al nome di Adriano, classificato nella fantomatica " mint C " di indefinita identificazione, con al diritto testa dell' imperatore ed al rovescio Nemesi alata con lunga vesta, che regge una ruota . Sarà il 14 Ottobre in vendita Savoca Herakles 1 al n. 50 .1 punto
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hanno talmente tante leggi a cui stare dietro che non si ricorderanno neanche loro...1 punto
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La caratteristica del Grano 1637 Rif.Magliocca 69 è se non erro, il fatto di avere la legenda "con DEI GRA R" che prosegue sotto il busto e il simbolo del coniatore E Avrei un Grano del 1637 con la stessa caratteristica, ma simbolo diverso del coniatore. Tosone sul busto e differisce nel rovescio nel non avere sotto lo stemma i tre bisanti o globetti.1 punto
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Ciao, è questo kreuzer di Francesco I d'Austria 1 Kreuzer - Francis I - Austrian Empire – Numista La B sotto il busto del sovrano sta ad indicare la zecca di Kremnica (vedi scheda del link)1 punto
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La vittoria ha cento padri, ma la sconfitta è orfana. apollonia1 punto
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Medaglia devozionale lauretana cuoriforme, bronzo/ottone, prima metà del XVII sec.- D/ La Madonna di Loreto con Gesù Bambino, con ai lati due lampade votive appese a un arco a tre volute, il tutto in ornato di perline. anepigrafe.- R/ Calice con l'Eucarestia raggiata (SS. Sacramento) ai lati due angioletti adoranti e due lampade votive in esergo: P tra due globetti (Pace?) il tutto contornato da perline o globetti, non comune. Ciao Borgho1 punto
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Nomos AG > Auction 34 Auction date: 13 October 2024 Lot number: 48 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: THRACE. Abdera. Circa 411/0-386/5 BC. Tetradrachm (Silver, 24 mm, 12.62 g, 12 h), Herogeiton magistrate, ca. 390 BC. ΑΒΗΡΙ Griffin standing on a base, rearing up to left. Rev. Ε𐅃 - Η-ΡΟΓΕΙ - ΤΟΝΟΣ Statue of Hera, seated on a low-backed throne, her legs half turned to her left and with her feet on a foot stool, and her body turned to front, wearing a polos and a veil, a long chiton and a himation, and raising both hands with her palms facing front. Lorber, Amphipolis, p. 177, Herogeiton, a (this coin). May, Abdera 351 (A254/P297, same dies). Münzen und Medaillen 77, 1992, 37 (same dies). Very rare. With a splendid griffin in high relief, and a remarkable representation of Hera. Sharply struck and attractively toned. Minor marks, otherwise, extremely fine. Property of a Late Collector, ex Giessener Münzhandlung 44, 3 April 1989, 151. The representation of Hera - and it is certainly Hera - is a remarkable one. Is she raising her hands in surprise or is she raising them to protect the viewer? Estimate: 15000 CHF ILLUSTRAZIONE: HERA IN TRONO CON MELAGRANA NELLA MANO DX, TERRACOTTA DEL VII SEC A.C., MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI PAESTUM1 punto
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Senza il tuo aiuto nelle conoscenze di questo periodo numismatico , starei ancora annaspando tra i meandri dell ignoranza pura, adesso qualcosina almeno l ho imparata , a furia di romperti le scatole 🤣🤣1 punto
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Noto che l'opzione 4 "Teoria della buona fede" al momento è la più gettonata, e solo ad un punto l'opzione 1 "Il truffatore consapevole". Chi mette in vendita una moneta/banconota che vale realmente 10 a 50/100 in effetti lo infilerei direttamente nel settore 1 "Teoria del truffatore consapevole", magari per il suo oggetto ne tesse le lodi in maniera così spudorata e convincente da accalappiare qualche novizio. Ma penso che mettere 10.000 euro o magari qualche milione per una cosa che ne vale 10 non è per un truffatore consapevole, è solo da pirla, pardon! da teoria 41 punto
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Sporadicamente, accede ancora al forum. Sono certo che prima o poi vedrà questa discussione e, se vorrà, darà il suo (graditissimo) contributo per dipanare la questione.1 punto
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@cippiri76 @talpa vi ringrazio entrambi per i pareri , purtroppo sui fiorini in oro sono molto indietro rispetto a tutto il resto della monetazione fiorentina e a volte mi sento insicuro , i vostri parere sono sempre un grande tesoro .1 punto
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@Oppiano @Releo Inserisco in discussione qualcuno dei miei esemplari: Tre Cavalli 1625 senza la sigla del Biblia dietro la testa di Filippo IV. Ad oggi mi sembra sia l'unico esemplare conosciuto, solo il Bovi lo riportava e manca anche nel Magliocca. Rarità? Secondo voi? Aggiungo che è anche in conservazione notevole per la tipologia, tutto leggibile.1 punto
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Salve ci possono essere particolari diversi tra conio e conio di una stessa tipologia, guardando le monete postate non avrei troppi dubbi sulla originalità un saluto1 punto
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Bronzo di Valeriano I (Tiro, Fenicia) che raffigura al rovescio Cadmo in piedi a sinistra, con in mano patera e lancia; ai piedi a sinistra, vacca reclinata a destra; nel campo a sinistra, porta della città di Tebe sopra ΘH/BЄ; conchiglia murex a destra (CNG, Auction 100, lot 1755, 07.10.2015). Lot 1755. Estimate: 1000 USD. Price realized: 2750 USD. PHOENICIA, Tyre. Valerian I. AD 253-260. Æ (27mm, 13.49 g, 7h). Laureate, draped, and cuirassed bust right / Cadmus standing left, holding patera and spear; at feet to left, cow reclining right; in left field, city gate of Thebes above ΘH/BЄ; murex shell to right. Rouvier 2500; BMC –. VF, dark green patina. Very rare and exceptional for issue. While travelling through Greece in search of his abducted sister Europa, the Phoenician prince Cadmus consulted the Delphic oracle, where he was instructed to follow a sacred cow and found a city on the spot where it should finally take rest. Cadmus followed the instructions, and the spot where the cow stopped became the great city of Thebes in Boeotia. Mentre viaggiava attraverso la Grecia alla ricerca della sorella Europa rapita, il principe fenicio Cadmo consultò l'oracolo delfico, dove gli fu chiesto di seguire una vacca sacra e di trovare una città nel punto in cui essa avrebbe dovuto riposare. Cadmo seguì le istruzioni e il punto in cui la mucca si fermò divenne la grande città di Tebe, in Beozia. apollonia1 punto
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purtroppo foto migliori manco a parlarne. la moneta puo rimanere nelle mani del proprietario 🤷♂️1 punto
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Il tesoro di Erpelle viene esposto per la prima volta al Museo Winckelmann: più di 1700 monete d’argento del Trecento scoperte nel 1921 in alcuni vasi di terracotta nel Carso triestino. La mostra che si inaugura giovedì 9 maggio 2024, alle ore 17, al Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann”, con ingresso da via della Cattedrale 15 a Trieste, espone un prezioso ritrovamento emerso di recente da una cassaforte del museo: si tratta del tesoro che, nascosto agli inizi del XV secolo, venne scoperto nel 1921 a Hrpelje/Erpelle (oggi in Slovenia a 4 chilometri dal confine italiano). Composto da più di cinquemila monete d’argento e una dozzina d’oro fu casualmente ritrovato da Giovanni Kolaric, impiegato ferroviere presso la stazione di Erpelle, nell’estate del 1921 in una dolina, forse all’ingresso di una grotta, conservato in alcuni vasi di terracotta. Dalla Cronaca del museo del 15 ottobre 1921 apprendiamo che lo scopritore lo portò al Museo d’Antichità per venderlo. Venne consegnato al direttore Piero Sticotti che subito ne avvisò l’Ufficio delle Belle Arti e coinvolse il Museo di Aquileia. Allo scopritore e al Consorzio agrario di Erpelle (proprietario del terreno) venne riconosciuto il premio in denaro spettante in base alla legge italiana, entrata in vigore nel nostro territorio solo da pochi mesi. Dimenticato un’altra volta qualche anno più tardi, senza essere stato pubblicato o studiato in modo approfondito, questo tesoretto si credeva perso per sempre. Inaspettato è ora tornato nuovamente alla luce. Pare che il tesoro fosse stato all’epoca suddiviso in tre parti. Ora a Trieste è di fatto presente un terzo del totale, cioè 1773 monete d’argento in buone condizioni di conservazione. Lo studioso Giulio Carraro, dell’Università di Trieste, ha potuto analizzarlo e le sue ricerche sono state recentemente pubblicate nel volume “Dobrila Tat. Il tesoro di Erpelle 1921”, per i tipi di EUT. La curiosità suscitata dalla presentazione del volume e la richiesta di poter vedere il tesoro hanno portato alla mostra che ora si inaugura al Museo Winckelmann e che resterà aperta fino al 29 settembre 2024, con orario 10-17, da martedì a domenica, con ingresso libero da piazza della Cattedrale 1. Composto originariamente da oltre cinquemila monete d’oro e argento, il tesoro di Erpelle rappresenta uno dei principali esempi di tesaurizzazione, per quanto si è potuto ricostruire, legata all’opera dei banditi medievali. L’eterogeneità delle valute rappresentate regala uno spaccato della vitalità economica e monetaria nell’Europa centrale e orientale del XIV secolo, offrendo un prezioso supporto allo studio delle relazioni mercantili e degli scambi commerciali attraverso l’area alpina e quella balcanica lungo le rotte che portavano ai porti dell’Adriatico settentrionale, dai quali i prodotti venivano poi venduti in tutta Europa. Non deve stupire che un tesoro di monete d’argento come questo venisse sepolto in luogo nascosto: la popolazione dell’Europa tardo medievale (tra XII e XV secolo) era spinta all’occultamento di tesori dalle precarie circostanze sociali, politiche ed economiche. Nelle aree periferiche e di frontiera, la crescente povertà, esasperata dall’aumento della pressione fiscale da parte delle autorità, aveva visto dilagare il contrabbando. Al folklore dell’area di Erpelle è legato il personaggio del ladro Dobrila, o Dobrilla: un contrabbandiere il cui lato moralmente discutibile viene considerato espressione dell’umana “arte di arrangiarsi” che derubava le ricche carovane dirette nell’entroterra dai porti di Trieste e dell’Istria, in particolare quelle cariche di sale, l’oro bianco del Medioevo. Dobrilla viene tradizionalmente legato al tesoro scoperto a Erpelle nel 1921 ed è lecito ritenere che le leggende abbiano probabilmente un fondo di verità. Oltre la metà delle monete superstiti è prodotta dalla zecca di Venezia, potenza marinara in fortissima espansione nell’Adriatico. Non mancano tuttavia dei lotti consistenti di monete del Patriarcato di Aquileia e del Regno d’Ungheria, protagonisti anch’essi del panorama politico ed economico dell’Europa medievale. Altri attori sullo scacchiere commerciale, rappresentati all’interno del tesoro, sono i Carraresi di Padova e i mercanti bavaresi. Un’ultima curiosità è legata a un interessante lotto di monete contraffatte, contenute nel tesoro di Erpelle, che ha rappresentato l’occasione per approfondire anche l’attività dei falsari medievali: puniti con pene severissime, essi rischiavano la vita per produrre denaro falso, evidentemente spinti da motivazioni che giustificavano i rischi legati alla loro attività. Un tesoro ritrovato. Banditi e carovane sul Carso nel medioevo 10 maggio -29 settembre 2024 Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” Piazza della Cattedrale 1, Trieste Da martedì a domenica, dalle 10 alle 17 Ingresso libero [email protected] www.museoantichitawinckelmann.it1 punto
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Questo, permettimi la battuta, è un ribaltamento di frittata con doppio carpiato misto 😂 Comunque anche seguendo il tuo ragionamento, il riconio ci sarebbe stato ma con il taglio del I° tipo, e quindi quel millesimo sarebbe comunque da annoverare nel mio elenco dei possibili soggetti a riconio. Rimarrebbe poi il punto di capire dove siano gli altri riconi del '37 del primo tipo, non credo che l'abbiano riconiato con tiratura 1 solo per metterlo al Museo1 punto
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A dire la verità, è un noto artefatto coniato nel tentativo di replicare la variante pià rara del millesimo del '13 con questo grossolano errore, .Notare che al D/ non c'è il punto fra D' e ITALIA ed è questa la discriminante che lo pone come replica della variante suddetta. Del resto anche dall'immagine postata la moneta appare sospetta per tutta una serie di particolari (a partire dal colore). Riporto qui sotto la "briciola" del Gazzettino di Quelli del Cordusio #6 del novembre 2019 che tratta l'argomento: Qui sotto un esemplare autentico, in buona conservazione, del 1918 dove è possibile notare la forma differente dell'8 della data (che se privato di una parte del cerchio superiore non può assumere quella del falso), l'ottima definizione delle firme degli autori, la presenza ben definita degli alberi delle navi all'orizzonte ed il tratto superiore del valore 5 più lungo. È evidente che non può essere un 5 Centesimi 1918 autentico "trasformato" ad hoc per replicare un 1913 senza punto..1 punto
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Il volume di un oggetto solido come una moneta si può determinare immergendola in un recipiente graduato contenente acqua e calcolando la differenza fra la misura del volume con il solido immerso e la misura del volume iniziale dell’acqua (volume per spostamento d’acqua). Se l’oggetto fosse un solido regolare come un tondello da coniare di forma cilindrica, il volume si può anche calcolare con uno strumento di misura di lunghezza (righello, calibro), applicando la formula apollonia1 punto
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Bronzo di Valeriano I (Tiro, Fenicia) che raffigura al rovescio Cadmo alle prese con il Serpente Ismeneo (CNG, Auction 100, lot 1757, 07.10.2015). PHOENICIA, Tyre. Valerian I. AD 253-260. Æ (27mm, 10.83 g, 6h). Laureate, draped, and cuirassed bust right / Cadmus standing right, nude but for billowing chlamys, about to hurl stone at the Ismenian Serpent; murex shell to left. Rouvier –; BMC –; AUB –; Lindgren II 2393 var. (bust type, murex shell between legs). VF, dark brown patina, earthen highlights. Rare. Estimate: 500 USD. Price realized: 525 USD. The Ismenian Serpent or Ismenian Dragon was a giant creature that guarded the sacred spring of Ismenus in the vicinity of what would become Thebes. Cadmus encountered the monster, which was the offspring of Ares, while fetching water for a ritual related to the foundation of Thebes and slew it with a stone. Athena instructed the hero to sow the dragon’s teeth in the earth, and a crop of armed warriors, called Spartoi, sprang up. Most of these warriors were killed by each other or by Cadmus in battle, but the five that survived – Echion, Udaeus, Chtonius, Hyperenor, and Pelor – became the ancestors of the Thebans. This type appears to be much more common for Gallienus (see Rouvier 2530-1, BMC 487, and AUB 300-1). Il Serpente Ismeneo o Drago Ismeneo era una creatura gigantesca che custodiva la fonte sacra di Ismeno, nei pressi di quella che sarebbe diventata Tebe. Cadmo incontrò il mostro, che era figlio di Ares, mentre andava a prendere l'acqua per un rituale legato alla fondazione di Tebe e lo uccise con una pietra. Atena ordinò all'eroe di seminare i denti del drago nella terra e ne nacque un raccolto di guerrieri armati, chiamati Spartoi. La maggior parte di questi guerrieri si uccise fra loro o fu uccisa da Cadmo in battaglia, ma i cinque sopravvissuti - Echione, Udeo, Ctonio, Iperenore e Peloro - divennero gli antenati dei Tebani. apollonia1 punto
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non credo che si possano ancora classificare come molto rare queste monete di Riccardo, ne escono anche 2 alla volta nelle aste tutti i mesi. deve esserci stato un ritrovamento di monete dei crociati.1 punto
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Si tratta di una moneta coniata a Birmingham per il Governo Provvisorio della Toscana in 13.163.148 esemplari coniati nel 1860 con data 1859. La legenda al D/ "VITTORIO EMANUELE RE ELETTO avrebbe dovuto già suggerirti la risposta in quanto nel 1839 il re di Sardegna era Carlo Alberto, mentre V.E.II lo divenne il 24 marzo del 1849 e poi, con l'esito della Seconda Guerra d'Indipendenza (annessione della Lombardia, dei territori del Granducato di Toscana, del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, del Ducato di Modena e Reggio e dei Territori pontifici della Romagna), in seguito ai plebisciti divenne V.E.II "re eletto" nel 1859.1 punto
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Grazie @Releo per aver condiviso i tuoi esemplari. Certo è che queste monete hanno proprio “vissuto” sotto ogni punto di vista forse anche all’interno della zecca. In fin dei conti non si tratta di monete “antiche”, ma del 1600 e trovarle in queste condizioni pone dei quesiti.1 punto
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Salve, condivido un denario di Settimio Severo, appena arrivato. Peso : 3,13 g. Diametro: 19 mm. Asse di coniazione: 1 h. Ric 308. DIRITTO: SEVERVS - PIVS AVG. Testa laureata di Settimio Severo verso dx. ROVESCIO: VOTA SVS-CEPTA XX. Settimio Severo capite velato in piedi, rivolto verso sx, sacrificante su un tripode acceso con patera nella mano dx. Particolarmente evidenti una frattura radiale visibile su entrambe le facce (sulle fratture trovo utili indicazioni ad es. in https://www.lamoneta.it/topic/41783-fratture-di-conio/); e il “distacco di un tassello” (non conosco il termine esatto) dalla superficie sul diritto, a dx della S finale. Per ciò che attiene ai voti augurali (se non erro e in estrema sintesi): alla proclamazione si colloca l’augurio di dieci felici anni di regno (vota decennalia). Poi all'inizio del decimo anno, sciolti i voti per il primo decennio (vota soluta decennalia), nuovi voti vengono rinnovati per il secondo decennio (vota suscepta vicennalia). E così di seguito. In rete trovo un repertorio di vota sulla monetazione di III sec. d.C. : http://augustuscoins.com/ed/VOTA/ . In età più tarda i voti sono anche quinquennali e possono essere citati in un'unica forma, sia quelli sciolti che quelli augurali. Sarò grato di correzioni e chiarimenti riguardo i miei dubbi sulla datazione della moneta, dubbi connessi ai suscepta vota XX. Alcuni infatti datano la moneta al 207; così il venditore o siti come Wildwinds. Mi viene da ipotizzare (?) che in questo caso i 10 anni dei vota decennalia vengano sommati non al 193, anno di proclamazione, ma al 197, cioè all’anno dell’eliminazione da parte di Settimio Severo dell’ultimo dei suoi rivali (Clodio Albino) e quindi di fine della guerra civile (197+10=207). Ocre e altri siti, invece, datano il tipo all’intervallo 202-210. Anche qui provo a ipotizzare: Il 202 potrebbe corrispondere allo scadere dei voti decennali contati stavolta a partire dalla proclamazione (?) . Il 210 sarebbe invece l’ultimo anno possibile per il rinnovo dei voti prima della morte dell’imperatore. Proporre un tale intervallo implicherebbe però che le monete che celebrano il rinnovo dei voti possano essere coniate in qualunque momento dopo tale rinnovo, il che appare assai strano. Grazie e a presto, Lucius LX1 punto
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Buonasera a tutti, ultima vicereale entrata in Collezione. Presa in Germania, la stavo catalogando e sinceramente ho l'impressione che somigli molto ad uno degli esemplari riportati in foto nel libro di Pietro Magliocca : "La Moneta Napoletana Dei Re di Spagna Nel Periodo 1503-1680" Tornese con Tosone Filippo IV 1632 D:/ PHILIPP•IIII•R R:/ Anepigrafo, Tosone sospeso rivolto a Sx in una Corona d'alloro. Pag. 237 Numero 104 contrassegno T Sigla S del Maestro di Zecca Salomone con globetto sotto. Cosa ne pensate? Saluti Alberto1 punto
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Dal periodo successivo alla breve emissione di incusi, un notevole esemplare di didrammo, stimato " very rare ", con al diritto Falanto sul delfino con conchiglia ed etnico retrogrado, ed al rovescio testa della ninfa Satyria entro cerchio lineare . Sarà il 13 Ottobre in vendita Nomos 34 al n. 3 .1 punto
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Quanti Giovanni nella nostra Italia che fu; io ricordo ancora il vecchio postino del mio paese che arrivava col pandino, una figura familiare a cui talvolta offrivamo il caffè o quando faceva freddo, un bicchierino di grappa....1 punto
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Buongiorno a tutti, Ho acquistato un 30 soldi della Repubblica Cisalpina, soprattutto per l'alta conservazione, e osservando il rovescio mi sono accorto che l'ultima lettera A di CELEBRATA è stata ribattuta su di una E. Non ero a conoscenza di questa variante, se così si può definire, e anche cercando su cataloghi e su internet non ho rinvenuto nessun riferimento a questa ribattitura. Il Gigante riporta almeno 5 diversi coni che variano rispetto alla posizione in legenda di CISALPINA, alla lunghezza delle spighe presenti sull'elmo, ma non dice niente a riguardo. Volevo chiedere a tutti gli utenti del forum se qualcuno era già a conoscenza di questa ribattitura e se può considerarsi una variante più o meno rara. Allego le foto della moneta con il dettaglio della A su E. Grazie Aggiungo la foto intera del rovescio1 punto
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TRUFFATORI CHE NON SIETE ALTRO! VOLETE DIRE CHE QUESTA RARISSIMA VARIANTE DI 1000 LIRE CON SCRITTE STAMPATE DIRETTAMENTE DALLA ZECCA E GARANTITA CON PEDIGREE NUMISMATICO PERIZIATO DAI PIÙ BRAVI PERITI ITALIANI ED EUROPEI E' UNA PATACCA?? IN GALERA TUTTI, DISONESTI! FARABUTTI!1 punto
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Questa invece è una vera varietà (non variante), ma è un qualcosa di veramente piccolo tanto da non suscitare interesse, forse certi "collezionisti" di banconote vogliono errori/difetti molto più vistosi... e magari realizzati a mano! Una leggerissima sbavatura di verde sul viso dell'artista: Non ha nulla di spettacolare, eppure, tra una moltitudine di artefatti, essendo genuina è sicuramente la più interessante.1 punto
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Oltre che saltuariamente per la singola banconota, non si possono di certo escludere dall'essere artefatti nemmeno delle banconote con numeri verdi consecutivi, anzi, il manipolatore di turno aumenterebbe la veridicità del suo artefatto.1 punto
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Complimenti, bell'esemplare veramente! Qualità del conio e del tondello davvero molto molto buona, non facile su queste monete di piccolo modulo nonostante la facile reperibilità. Bella tonalità del metallo con gradevole patina intensa. Posto il mio vecchio esemplare che non ho più in collezione. Ricordo che faticai non poco per trovarlo con limitati difetti (debolezze nelle armette dello stemma e minime incertezze nel bordo) ma in generale mi garbava molto come pezzo1 punto
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