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  1. lucius LX

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/18/24 in tutte le aree

  1. Giuliano II è una figura storicamente affascinante. Questo primo, modesto acquisto di una sua moneta giunge anche grazie alla suggestione offerta dalla lettura di alcuni suoi scritti raccolti in “Alla madre degli dei e altri discorsi”, Fondazione Lorenzo Valla / Arnoldo Mondadori) e di una sua biografia, breve ma densa ed esplicativa, a firma di Ignazio Tantillo, L’imperatore Giuliano, Economica Laterza . Le legende complete su diritto e rovescio le desumo dal tipo indicato dal venditore, che suggerisce Ric VIII, 399: quindi, se giusto, al diritto dovrebbe apparire D N IVLIAN-VS NOB C (con busto di Giuliano, a testa nuda, drappeggiato, corazzato, verso dx). E al rovescio SPES REI - PVBLICE - /*// ASIS, con Costanzo II elmato, drappeggiato, corazzato, in piedi vs sx, globo nella dx, lancia nella sx. Al mio (inesperto) esame diretto, le legende risultano però solo parzialmente decifrabili. Sulla foto ho indicato alcune lettere che dal vero soprattutto con luce radente appaiono più o meno accertabili. Leggibili risultano anche la stella in campo a dx e ASIS in esergo. Da cui azzarderei la zecca di Siscia, prima officina. Per il nominale potrebbe forse essere corretto un AE3; bronzo, 1,7 gr., diam. 1,8. In questa moneta Giuliano appare in qualità di Cesare, ancora privo della barba da filosofo e del diadema imperiale. Riguardo l’immagine di Giuliano sulla monetazione, trovo interessante la lettura di “Evoluzione stilistica e proposta di seriazione cronologica della monetazione di Giuliano II”, a firma Andrea Fragiacomo e E. Vagliviello (l’articolo credo nasca da una discussione su analogo topic postato sul nostro sito). Ne riporto un breve estratto, a corredo esplicativo della moneta in discussione. “Il R.I.C. non ci conforta molto nella seriazione cronologica delle emissioni, raggruppandole generalmente, salvo rare eccezioni, al periodo 355-360/1 d.C. per quelle con il titolo di Cesare e al successivo triennio 361-363 per quelle recante titolatura da Augusto. Le prime emissioni numismatiche di Giuliano II sono successive alla sua nomina a Cesare del 355 e furono emesse sia dalle zecche occidentali, poste sotto il suo controllo (Lugdunum, Arelate, Roma, Aquileia) che da quelle orientali sotto il controllo di Costanzo II (Alessandria, Antiochia, Costantinopoli, Cyzico, Heraclea, Nicomedia, Sirmium, Siscia, Thessalonica) con l’ esclusione di quella di Treveri. Generalmente il ritratto è rivolto a destra, rappresentato a capo scoperto e volto glabro, busto corazzato drappeggiato ed è presente su monete in bronzo, argento e oro. La legenda del dritto richiama la sua titolatura a Cesare, Nobilissimus Caesar, nelle forme CAES, NOB CAES, NOB CS, NOB C, NC. La monetazione bronzea presenta due tipi di rovescio, il classico FEL TEMP REPARATIO con soldato che trafigge il barbaro a terra e la SPES REIPVBLICE con rovescio rappresentante Giuliano reggente il globo e la lancia, rispettivamente su modulo AE3 e AE4 che riprendono la monetazione di Costanzo II”. Come noto Giuliano, ad appena sei anni, sopravvisse (assieme al fratellastro Costanzo Gallo) al massacro della propria famiglia, nel quale perirono il padre, un fratellastro maggiore, uno zio e sei cugini. Alla morte di Costantino venne infatti decisa l’eliminazione dei maschi appartenenti al ramo dinastico generato da Costanzo Cloro con Teodora (cui Giuliano apparteneva attraverso il padre Giulio Costanzo), ramo potenzialemente rivale di quello procreato dallo stesso Costanzo Cloro con Elena (dal quale discendeva invece Costanzo II attraverso Costantino, fratellastro del padre di Giuliano). Il massacro fu voluto dall’esercito, favorevole a una diretta discendenza costantiniana, e quantomeno permesso dal cugino di Giuliano, Costanzo II, l’unico figlio di Costantino presente in quel momento a Costantinopoli. Nello scritto Contro il cinico Eraclio Giuliano affermerà di avere avuto salva la vita grazie al divino Helios che lo condusse lontano “dal sangue, dal tumulto, dalle grida e i morti”. Dopo tale poco promettenti inizi il 6 novembre 355 Giuliano ottenne il titolo di Cesare, nelle cui vesti appare in questa moneta, sebbene in precedenza fosse stato persino accusato e poi assolto di aver tramato contro Costanzo II assieme al fratello Costanzo Gallo, il quale venne giustiziato. Nonostante la nomina a Cesare, comunque, sospetti e controlli non cessarono, come narra lo stesso Giuliano: «Chiavistelli e guardiani alle porte, esaminate le mani dei servi perché nessuno mi consegnasse biglietti di amici, servitori stranieri!». Il matrimonio con Elena, sorella di Costanzo II, quindi cugina di Giuliano, legherà ulteriormente il nuovo Cesare al ramo del ramo dinastico complice dell’eliminazione della sua famiglia (Giuliano, forse anche per tutelarsi, assolverà poi Costanzo II dichiarandolo impossibilitato a evitare il massacro). La narrazione della nomina a Cesare e del discorso tenuto nell’occasione da Costanzo II è in Ammiano Marcellino (XV, 8). L’elevazione a Cesare fu favorita anche dalla seconda moglie di Costanzo II, l’influente Flavia Eusebia, ma sostanzialmente fu dovuta al bisogno di Costanzo II di associare un rappresentante della famiglia imperiale. Dopo la nomina Giuliano venne inviato in Gallia - già scossa dalle varie vicende collegate all’usurpazione di Magnenzio e ora preda dalle invasioni degli Alemanni - dove il Cesare coglierà una brillante vittoria contro re Chonodomario ad Argentoratum (Strasburgo, 357), riuscendo poi, con una serie di spedizioni, a riorganizzare e rinsaldare i confini. In verità il meccanismo di cooptazione al potere scelto da Costanzo per Giuliano ricalcava quello già adottato, prima dell’esecuzione per tradimento, con Costanzo Gallo, anch’esso nominato Cesare (per l’Oriente) e fatto sposare a un’altra sorella di Costanzo II, Costantina. Un caro saluto e a presto, Lucius LX
    4 punti
  2. Che ricordi Andrea, da una semplice discussione, nacque un articolo veramente interessante. Rimpiango il forum dell'epoca, adesso non lo riconosco più. Saluti Eliodoro ,
    3 punti
  3. 3 punti
  4. Collegato al Convegno commerciale, l’importante presentazione con illustri relatori del libro sul falsario artista Paolo Ciulla a cura di Giuseppe Magnante Fralleone
    2 punti
  5. Da Chio, isola della Ionia, un interessante esemplare di grande bronzo della monetazione pseudo-autonoma, con al diritto Sfinge seduta con davanti prua di nave ed al rovescio figure affiancate di Apollo e Dioniso . Sarà il 14 Ottobre in vendita Savoca Herakles 1 al n. 52 .
    2 punti
  6. Vi propongo questo breve racconto che trovo commovente . Giovanni Manelli, il postino del paesino di Belgioioso (Pavia). Ai primi del '900, l'ufficio postale era situato in un antico palazzo in centro paese. , Unico postino, fino alla fine degli anni sessanta era Giovanni Manelli, classe 1892. Prima delle otto, Giovanni era già in ufficio per smistare la posta che arrivava da Pavia con il treno delle sette e venti e nel pomeriggio con il treno delle quattordici. Giovanni timbrava le missive fronte e retro, suddivideva il tutto per zone e poi per vie, sistemava la posta nella borsa di cuoio e iniziava il giro di consegna. Oltre a girare con la sua bicicletta per tutto il paese, si recava anche alle cascine Valcova e Vittoria, costeggiando il sentiero della ferrovia. A volte la consegna si protraeva anche nel pomeriggio e nella brutta stagione, quando le giornate si accorciano troppo presto, usava una piccola torcia per entrare nei cortili bui. In tempo di guerra, le lettere che i militari spedivano a casa non venivano consegnate insieme alle altre, ma Giovanni le conservava a parte e le portava ai destinatari anche a sera tarda, quando era certo di trovare in casa qualcuno: sapeva bene quanto i parenti dei soldati aspettassero con ansia notizie dai loro cari! Terminò il servizio di postino nel 1965, con il raggiungimento dell'età pensionabile.
    2 punti
  7. Per fortuna hai appeso il corno e non la moneta: se l'avessi perforata/rovinata avresti commesso bestemmia e sacrilegio nei confronti di Dio Denaro onnipotente e saresti stato severamente punito. Ma nella Sua immensa bontà Egli ha deciso di darti una possibilità di riscatto, ti ha illuminato e tu hai fatto le scelta giusta. Sei un uomo fortunato.
    2 punti
  8. Bravo, fa sempre piacere leggere qualche approfondimento storico su qualche emissione/emittente... e pure il fatto che vedi che un lavoro svolto anni fa riscontra interesse... vero @eliodoro ? 😉 Saluti Illyricum
    2 punti
  9. che metto insieme a questa: njk
    2 punti
  10. Salve, condivido un denario di Settimio Severo, appena arrivato. Peso : 3,13 g. Diametro: 19 mm. Asse di coniazione: 1 h. Ric 308. DIRITTO: SEVERVS - PIVS AVG. Testa laureata di Settimio Severo verso dx. ROVESCIO: VOTA SVS-CEPTA XX. Settimio Severo capite velato in piedi, rivolto verso sx, sacrificante su un tripode acceso con patera nella mano dx. Particolarmente evidenti una frattura radiale visibile su entrambe le facce (sulle fratture trovo utili indicazioni ad es. in https://www.lamoneta.it/topic/41783-fratture-di-conio/); e il “distacco di un tassello” (non conosco il termine esatto) dalla superficie sul diritto, a dx della S finale. Per ciò che attiene ai voti augurali (se non erro e in estrema sintesi): alla proclamazione si colloca l’augurio di dieci felici anni di regno (vota decennalia). Poi all'inizio del decimo anno, sciolti i voti per il primo decennio (vota soluta decennalia), nuovi voti vengono rinnovati per il secondo decennio (vota suscepta vicennalia). E così di seguito. In rete trovo un repertorio di vota sulla monetazione di III sec. d.C. : http://augustuscoins.com/ed/VOTA/ . In età più tarda i voti sono anche quinquennali e possono essere citati in un'unica forma, sia quelli sciolti che quelli augurali. Sarò grato di correzioni e chiarimenti riguardo i miei dubbi sulla datazione della moneta, dubbi connessi ai suscepta vota XX. Alcuni infatti datano la moneta al 207; così il venditore o siti come Wildwinds. Mi viene da ipotizzare (?) che in questo caso i 10 anni dei vota decennalia vengano sommati non al 193, anno di proclamazione, ma al 197, cioè all’anno dell’eliminazione da parte di Settimio Severo dell’ultimo dei suoi rivali (Clodio Albino) e quindi di fine della guerra civile (197+10=207). Ocre e altri siti, invece, datano il tipo all’intervallo 202-210. Anche qui provo a ipotizzare: Il 202 potrebbe corrispondere allo scadere dei voti decennali contati stavolta a partire dalla proclamazione (?) . Il 210 sarebbe invece l’ultimo anno possibile per il rinnovo dei voti prima della morte dell’imperatore. Proporre un tale intervallo implicherebbe però che le monete che celebrano il rinnovo dei voti possano essere coniate in qualunque momento dopo tale rinnovo, il che appare assai strano. Grazie e a presto, Lucius LX
    2 punti
  11. Sembrerebbe un dupondio emesso sotto Augusto da un suo monetiere , tale Plotius Rufus , circa nel 15 a.C. Circa l' originalita' , sembra autentica , anche se spatinata . Un esemplare migliore RIC 388
    2 punti
  12. Quando Teodorico, inviato a da Zenone, arrivò in Italia sicuramente emise nominali "bizantini", quanto meno per il pagamento delle sue truppe: in zecche di fortuna e non appena conquistò Roma e Milano (città con una zecca attiva). Cito Arslan: Rimangono forti divergenze nella sistemazione cronologica e nell’identificazione delle zecche e dei nominali, tutto ciò si ripercuote nell’incertezza della catalogazione, specialmente per le emissioni databili tra il 488 e il 491 quando sia Odoacre che Teodorico hanno coniato contemporaneamente, in zecche diverse, monete a nome di Zenone. [Arslan E. A., La monetazione dei Goti, 1989] I due contendenti emisero infatti a nome della medesima autorità imperiale, Zenone, sulla base della medesima delega a proporre moneta “bizantina”. Non è pensabile che Teodorico, giunto in Italia inviato da Zenone, non abbia esercitato immediatamente la delega ufficiale ali'emissione, a nome appunto di questo imperatore, almeno a Roma e Mediolanum, non appena ebbe assunto il controllo delle due città, ambedue con zecca attiva. [Arslan E. A., Dalla classicità al medioevo. La moneta degli Ostrogoti, «NAC», 33, 2004] Le emissioni dei due contendenti possono riportare il marchio di zecca (ad esempio M-D per Milano) e questo semplifica, con un confronto stilistico, l'attribuzione di monete prive di riferimenti ad una zecca. Faccio l'esempio del Solido ma anche con altri valori/metalli il discorso è simile questo è un solido della zecca di Milano (M-D ai lati della Vittoria) [RIC X 3603] diciamo "dibattuto": Lacam attribuisce questa emissione a Teodorico nella convinzione che la Θ nel campo del rovescio rappresenti la sua iniziale, Altri autori sono di parere opposto. Stesso discorso per questo Solido (sempre Milano) ai lati M – ★ su D, tra la Vittoria e la croce Θ [RIC X 3604] Odoacre o Teodorico? Nell'autunno del 489, Mediolanum viene occupata da Teodorico ma Odoacre la riconquista l'anno seguente. Solo dopo la battaglia presso il fiume Adda, Teodorico può obbligare il suo avversario a ritirarsi a Ravenna, spingendo il senato romano a schierarsi dalla sua parte. A nome di Zenone conia anche Neponte: RIC X 3249-50 Lacam attribuisce provvisoriamente questo gruppo di monete alla zecca di Salona, capitale della Dalmazia dove Nepote trascorse il suo periodo di esilio, e presume che si tratti di copie di emissioni ufficiali. IL confronto stilistico con emissioni "certe", secondo me, è la strada migliore. Storia lunga, si potrebbe (molti lo hanno già fatto) scrivere un libro.... Spero di non averti confuso ancora di più.
    2 punti
  13. Credo che nessuno ormai, a parte gli espositori, vada al Cordusio in auto. Una volta, però (parlo degli anni '80), ricordo che era proprio dai bagagliai delle auto in sosta che usciva il materiale più interessante. C'erano molti più venditori e molti, molti più avventori. Come è ovvio che sia, la partecipazione degli uni implica quella degli altri, e viceversa. E il Cordusio è un patrimonio della città che NON PUÒ ANDARE PERDUTO (come è successo con gli oh bej oh bej...)
    2 punti
  14. Bellissima discussione, partecipo con qualche pensiero tra il serio e il faceto Se il Signore avesse avuto più rispetto per il denaro, l'avrebbe dato ad una classe sociale diversa. Per cadere sempre in piedi bisogna vivere sdraiati. Bisogna saper sognare per restare svegli. Il futuro non esiste, il futuro è un pregiudizio. La legge dei grandi numeri mi suggerisce che, dopo cinquant'anni consecutivi di vita, se volessi puntare che domani muoio e dovessi perdere, potrei a buon diritto ritenermi sfortunato! Notte...
    2 punti
  15. Ci troviamo tutte le domeniche al mercatino, domenica ho notato quanto detto. Solitamente in quel pezzo di marciapiede, non lo dico per sminuire, ci sono solo due rivenditori di libri che purtroppo si dovranno adattare alla modifica del parcheggio. Il resto degli espositori sono nella via Armorari e passaggio centrale, il pezzo di marciapiede che costeggia starbucks e non hanno avuto disagio. È da più di un anno che c'è la voce della limitazione all'ingresso con le nuove regole dell'area C ma ancora non è entrata in vigore, quello che è chiaro che al Comune questo mercatino non gli va a genio...pensate che mentre cammini in via Armorari si deve fare attenzione perché, da un po di tempo, è aperta al traffico ed i taxi ci passano a velocità sostenuta. Vedremo con il 2025 cosa cambierà...sicuramente in peggio.
    2 punti
  16. Segnalo l'imminente borsa scambio di collezionismo organizzato dall'associazione filatelica e numismatica etnea. Occasione di incontro con i collezionisti e numismatici dell'area siciliana ed etnea in particolare.
    1 punto
  17. Un punto importantissimo è proprio questo : chi partecipa in presenza a fine evento può anche vedere e "toccare" dal vivo le monete ( per lo meno alcune in questo caso) oggetto della discussione.
    1 punto
  18. È giusto. Si tratta dei pezzi per numismatici, non dei 10000 con millesimo 1936 destinati, almeno in buona parte, alla circolazione. Le monete d'argento da 20 lire del 1936, del tipo "Italia su quadriga lenta", furono coniate nel 1937 in 10.000 pezzi; più precisamente, 9.000 pezzi nel corso dell'esercizio 1936-1937 e 1.000 pezzi nel corso dell'esercizio 1937-1938 [MdF 1940, p. 40, tab.]. Va da sé che i 50 pezzi per numismatici con millesimo 1937 sono i 50 visibili sotto il riquadro rosso, coniati nell'esercizio 1938-1939
    1 punto
  19. Come sempre fai centro, in qualsiasi maniera E di queste barzellette lo sai quante ne vedrai? Ecco perchè ti dico pratica e teoria...e bagaglio personale. I concetti ci sono ed esistono, ma evidentemente poi c' è sempre un fattore arbitrario. Comprensibile o meno è cosí,ecco perchè poi uno col suo BAGAGLIO si fa la sua idea. Poi per qualsiasi problema o incertezza, google è pieno di definizioni, basta poi applicarle
    1 punto
  20. Ho sia la bilancia buona che il calibro. Inizieró da vespasiano o caracalla o al contrario. Tutto il resto viene dopo. Grazie! Saluti dall' Augusta Raurica.
    1 punto
  21. Si tratta di una moneta coniata a Birmingham per il Governo Provvisorio della Toscana in 13.163.148 esemplari coniati nel 1860 con data 1859. La legenda al D/ "VITTORIO EMANUELE RE ELETTO avrebbe dovuto già suggerirti la risposta in quanto nel 1839 il re di Sardegna era Carlo Alberto, mentre V.E.II lo divenne il 24 marzo del 1849 e poi, con l'esito della Seconda Guerra d'Indipendenza (annessione della Lombardia, dei territori del Granducato di Toscana, del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, del Ducato di Modena e Reggio e dei Territori pontifici della Romagna), in seguito ai plebisciti divenne V.E.II "re eletto" nel 1859.
    1 punto
  22. Solitamente è classificata tra le emissioni anonime, attribuite ad Adriano VI (1522-1523). Per la Sede Vacante presentano il padiglione piuttosto che la tiara al diritto. Ciao, RCAMIL.
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  23. Non farà parte del grading però esiste e a qualcosa dovrà per forza corrispondere. Sul fatto che è un caos sono d'accordo, infatti non ho capito gran che e dire che questa discussione, ognuno ha detto la propria opinione tal volta discordante.
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  24. Fosse per me lo sai.... D, B, MB, BB, SPL, FDC e stop, senza neanche ECZ, SUP e (novità che ho sentito da un pó) Notevole (tra bb e spl). Ed è qui che mi ricollego a quel che dici.
    1 punto
  25. Ciao a tutti, a beneficio dell'autore del post e di quanti hanno seguito la discussione posto foto di alcune monete catalogate come falsi che ho trovato oggi e che sono state ottenute con gli stessi stampi di dritto e rovescio di quella della discussione ( e stato modificato solo il bordo), per me non ci sono dubbi. Percui a questo punto possiamo dire che è sicuramente prodotta per fusione e non autentica. @Carmine996se è una moneta che avevi intenzione di acquistare ovviamente lascia perdere, se è tua mi dispiace... ANTONIO Moneta su cui è stato richiesto parere Monete non autentiche
    1 punto
  26. Il termine UNC non fa parte del grading italiano e non può essere riportato e paragonato a nulla. Da quest'anno abbiamo già la Sheldon a libera interpretazione in base al singolo editore di Catalogo, se poi aggiungiamo termini usati in UK , il CAOS è totale. Bisogna semplificare, togliere, non aggiungere. Una persona che si vuole approciare alle monete e alla numismatica, prende in mano un catalogo di 800 pagine qualsiasi e non capisce NULLA, niente , zero, e scappa su marte, e non torna più. Vogliamo attirare nuovi collezionisti o farli scappare? Rimaniamo in tre gatti in tutta Italia a discutere se è MS 63,1224 o MS 63,1225 tra di noi con la sambuca in mano, intanto impazzano e crescono i nuovi collezionisti di orologi, carte pokemon, e via dicendo con voglia e capitali nuovi.
    1 punto
  27. Ciao…a mio avviso oltre ai segni di appiattimento dovuti ad una normale circolazione sono presenti anche segni di una pulizia non a regole d’arte; ma nel complesso la moneta risulta gradevole misurata con l’occhio dello storico,meno con quello del collezionista ma,fortunatamente,non sono un “talebano” delle conservazioni. A mio avviso la moneta merita l’interesse del nummofilo,tenevo solo a precisare che non c’è alcun minimo segno che possa far pensare ad una fusione piuttosto che ad una moneta coniata
    1 punto
  28. Tetradramma bilione di Domiziano (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=8305&lot=387). Lot 387. Estimate: 750 USD. Current bid: 450 USD. EGYPT, Alexandria. Domitian. AD 81-96. BI Tetradrachm (25.5mm, 13.21 g, 12h). Dated RY 6 (AD 86/87). Laureate head right / Triumphal arch with three bays between columns surmounted by statues; on the triangular pediment, two Nikai supporting a disc; roof surmounted by statuary group of Domitian driving quadriga between trophies and captives; L ς (date) across field. Köln 349; Dattari (Savio) 449; K&G 24.53; RPC II 2524; Emmett 220.6 (R3). Lightly toned, minor deposits, a few light surface cracks. VF. Very rare apollonia
    1 punto
  29. Si infatti...certe facce al Cordusio non si vedono mai.
    1 punto
  30. Diversi autori tuttavia contestano il suo operato: ad esempio alcune attribuzioni a determinate zecche, il non prendere in considerazione la circolazione delle monete, gli standard di peso ecc.
    1 punto
  31. la casa d'asta ha preso come riferimento il testo di Lacam che assegna questa tipologia e alcume simili a Teodorico per via del monogramma (TEoTHE) di fine legenda al R/. Metlich invece non assegna emissioni a nome di Zenone a Teodorico Lacam, che non è stato seguito dalla critica successiva, riconosce emissioni a nome di Zenone da parte di Teodorico che si avrebbero in 'zecche di campagna', tra 488 e 489 (p. 856), a Ticinum, pure dal 488 al 489 (pp. 863-880), a Bologna, dall' agosto 490 al marzo 493 (pp. 880-898, 940-941), in zecche mobili, dal 488 al 493 (pp. 498-905), a Mediolanum (pp. 905-911, 937-940), a Roma (pp. 911-936, 941- 943).Proposta per Arslan chiaramente errata. [Arslan E. A. La produzione della moneta nell'Italia Ostrogota e Longobarda, in Le zecche italiane fino all'Unità, L.Travaini cur., Roma, 2011]
    1 punto
  32. Buongiorno, concordo appieno con questo ragionamento che ha reso ancor più chiaro il mio pensiero. Per il resto, ribadisco la mia opinione: non è un bene restringere gli spazi a disposizione degli espositori, non sarà un bene restringere le possibilità di accesso all'area del Cordusio. Meglio pensarci prima che a cose fatte. Personalmente uso i mezzi pubblici quotidianamente per andare a lavorare e mi ci trovo benissimo. Ciò detto, non sopporto la crociata contro le auto di taluno e mi darebbe fastidio non poter usare la macchina alla Domenica per recarmi al Cordusio, comoda per poi andare a trovare i parenti o fare qualsiasi altra cosa che uno programma alla Domenica. Un saluto e grazie.
    1 punto
  33. Eccellente lavoro Davide!
    1 punto
  34. E’ possibile che il problema fosse proprio la provenienza ( mancanza di)
    1 punto
  35. Salve. Condivido un 3 cavalli 1638 M, sempre proveniente dall'asta 71 della Nomisma. E' riportata dal Magliocca a pagina 246 con il numero 135 (R5). Questa volta credo non ci siano dubbi sulla sigla (GA/C) né sulla data, ben leggibili. Anzi, la presente moneta ci aiuta anche a leggere la sigla del 3 cavalli 1636. Basta osservare, infatti, questa del 1638 (come si presenta, dove è posizionata, con" la G accostata alla nuca del Re ", tanto per ripetere le parole di Genny) per capire che anche nel caso della 1636 non possiamo che trovarci di fronte alla stessa sigla GA/C. Riporto le foto del dritto e del rovescio della 1638 M ma, in ultimo, ripropongo anche quella del dritto della 1636, in modo da agevolare il raffronto. Ringrazio per l'attenzione. Saluti.
    1 punto
  36. Manifesto teatrale del 1939 Treviso - Museo Nazionale Collezione Salce
    1 punto
  37. Ricevuta di resto questa mattina alle Poste Italia - 2 Euro Commemorativo 250° Corpo della Guardia di Finanza
    1 punto
  38. Buona sera, concordo purtroppo con il parere dei colleghi. Ho smanettato un po' con i livelli dei colori e vi mostro quello che ho ottenuto (ho scritto in bianco le cifre che mi pare si intravedano subito sopra): Personalmente mi tengo molto lontano da presunte varianti di colore, meduse gialle, viraggi azzurrini, numeri verdi, gialli e... fantasma. La truffa è sempre dietro l'angolo.
    1 punto
  39. Una fotografia di circa 50 ore fa, uguale ad altra che potrei avere fatto 52 anni fa, quando vidi per la prima volta l' oggetto . In sommità ad un isolotto ormai inglobato in una spiaggia (bradisismo ed insabbiamento fluviale ) , una torre aragonese di guardia e difesa per le allora frequenti incursioni dal mare : appoggiati alla torre i resti diroccati di una vecchia casermetta, che non ce la fanno a diroccarsi del tutto per lasciare in quieta solitudine l' antica torre .
    1 punto
  40. Un'altro 10 tornesi falso d'epoca,non si vede la data ma credo voglia imitare una delle emissioni degli anni 50... Peso:27,27 grammi... Diametro:38,25 millimetri...
    1 punto
  41. Sarà il primo convegno a cui assisterò🤩! Non vedo l'ora... Saluti..Ronak
    1 punto
  42. Passando invece al Munt. 6, quello con San Pietro seduto, l'unico esemplare che sono riuscito a reperire è passato all'asta Hamburger del 1921, dove è stata esitata una meravigliosa collezione di monete papali, asta che a mio avviso va nella top 10. Ecco la nota del catalogo e relativa foto:
    1 punto
  43. Ciao Dani, è sempre un piacere vedere questi due eccezionali testoni... E io come ben sai sono particolarmente "sensibile" quando vengo stimolato con questa tipologia monetale. All'epoca dell'apertura di questa discussione avevo già iniziato da 4 anni la mia raccolta di testoni (sono partito nel 2009), ma all'epoca non ero intervenuto. Oggi qualche cosa forse ti posso aggiungere. Partiamo dal Muntoni 5, quello con l'angelo che libera S. Pietro. Come ben noto il tuo esemplare proviene dalla NAC 81 (collezione DeFalco) che segnalava nelle note del catalogo che si trattava dell'esemplare ex Leu 36, lotto 732. Forse non sai però che la stessa moneta era apparsa già alla Finarte del 1970, dove venne esitata una importante collezione di monete papali (asta che spesso viene erroneamente sottovalutata). Ecco la nota del catalogo e la relativa foto, dove direi che è chiarissimo trattarsi della medesima moneta. Ora, sempre parlando del Munt 5, l'unico altro esemplare che ho trovato è passato all'asta Santamaria del 1942 (coll. Gili). Ecco la nota del catalogo e la relativa foto:
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  44. Ciao, Prima di tutto partirei dal chiarire un aspetto fondamentale: quello che tutti chiamano "perizia" in realtà non è altro che un semplice parere di conservazione. Questo è palesemente intuibile, tra l'altro, vista l'essenzialità di quanto riporta il cartellino. Una periza è ben più complessa, approfondita e completa sia dal punto di vista tecnico / bibliografico che, soprattutto, valutativo; questi aspetti vengono infatti tralasciati nella comunissima "imbullettatura con sigilli", che, al massimo, contiene delle notazioni molto essenziali (tralasciamo quando viene riportata la dicitura eccezionale senza riportare alcuna motivazione, o quando viene riportata la rarità). Va da se quindi che aprire queste bustine lascia un po il tempo che trova se si parla di monete comunissime, e in conservazione modesta (faccio un esempio: un due lire quadriga briosa). Per monete di un certo pregio il discorso dell'imbullettatura è ancora più delicato. Certamente non è il modo migliore per conservarle e tantomeno valorizzarle. La certificazione migliore in questi casi è una certificazione fotografica, che ne attesti prima di tutto l'autenticità, e ne certifichi poi la valutazione attraverso un’analisi più approfondita. In questo modo sei libero dalla plastica (specialmente se la moneta è stata lavata e successivamente chiusa nella bustina; non c'è cosa più nociva che si possa fare!), e al contempo hai una perizia tecnica che la valorizza. Io ad esempio feci fare da Tevere una certificazione fotografica di un Littore (comunque sempre molto scarna) che lui chiuse come eccezionale. In questo caso si parla di una moneta di un certo costo e di un certo pregio, che venne valorizzata da rinomato Professionista. Ti allego un esempio di perizie che eseguo. Non sono certo Tevere, ma mi sforzo di inserire quante più nozioni possibili ai fini della valutazione. Ovviamente la perizia diventa più tecnica e approfondita in base alla tipologia monetale in questione (se monete preunitarie o coniate a martello). Mi voglio un attimo soffermare sull'aspetto della conservazione nel tempo. La moneta non è fatta per stare nella plastica (con questo non voglio assolutamente dire che devono essere aperte; ognuno sceglie come conservare le proprie monete e non sono certo io a dire quello che il collezionista dovrebbe fare). Però è oggettivo che il modo migliore per conservarle sia, parlo soprattutto per quelle in argento, un bel monetiere in legno e velluto. In questi contesti le monete possono sviluppare patine davvero spettacolari, che in questo caso certamente valorizzano la moneta nel tempo (ti allego un esempio di uno scudo cinquantenario, mai lavato, che nel corso dei decenni ha sviluppato una patina di assoluta bellezza). Se la moneta non è mai stata lavata, il monetiere ne valorizza enormemente l'appeal.
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  45. Fortunatamente non colleziono queste curiosità o varianti ma dato che le vedo spuntare come funghi qualche dubbio mi sovviene e mi sono dello stesso parere di @ART. Penso che queste banconote sia artefatte chimicamente ottenendo una serie di curiosità appetibili per i collezionisti a prezzi esorbitanti. Mi voglio limitare a riportare la risposta che il Dott. Crapanzano diede a tale dilemma. Quesito del Collezionista: Gentile professore, so che lei non ritiene credibili, come varianti autentiche, le banconote con i numeri di serie di colore verde. Eppure un mio amico ne ha ricevuto varie, e di diverso tipo, direttamente alle casse della Banca d'Italia, naturalmente quando erano ancora in corso. Anche altre persone mi hanno detto la stessa cosa. Non è possibile che siano davvero uscite dalle officine della Banca, queste banconote? Risposta Crapanzano: "Nel maggio del 1994 il Dr. Vittorio Baisi, Direttore Principale del Servizio Segreteria della Banca d'Italia, mi informò di aver ricevuto numerose richieste di chiarimento sia sulle banconote con i numeri verdi sia sui biglietti da 5,000 cosidetti "azzurrini". Per dare una risposta definitiva, la questione venne posta all'attenzione del Dr. Roberto Mori, Direttore Centrale per la Circolazione Monetaria, che organizzò una riunione nel Suo ufficio, a cui parteciparono anche il Direttore e il Capostabilimento del Servizio Fabbricazione Carte Valori. Io sottoposi all'attenzione dei presenti le varietà presenti sul mercato e i responsabili del Servizio Fabbricazione vennero incaricati di effettuare gli accertamenti tecnici atti al completo chiarimento della questione. Dopo circa un mese, venne convocata una nuova riunione in cui i responsabili del Servizio Fabbricazione Carte Valori dimostrarono inequivocabilmente come fosse facile alterare le banconote con solventi organici ottenendo gli effetti cromatici delle cosidette "varietà" azzurrine e numeri verdi, e al contempo esclusero la possibilità che le "varietà" fossero uscite dalla B.I. Nel settembre 1994 pubblicai un articolo su "Cronaca Numismatica" in cui rendevo note le conclusione della Banca d'Italia e invitavo i commercianti che avevano venduto in buona fede le "varietà" a rifondere i collezionisti. Non vi è quindi alcuna possibilità che qualche banconota con numeri verdi, o qualche "azzurrino", sia uscità dalla Banca d'Italia, anche se, qualche disonesto "produttore artigianale"di varietà, faceva credere che queste provenissero direttamente da funzionari della Banca d'Italia della Succursale di Siracusa. E purtroppo, è avvenuto anche che qualche ingenuo, abbia ripetuto questa fantasiosa storia come frutto di esperienza personale, non pensando che, in questo modo, calunniava degli irreprensibili funzionari del nostro Istituto di emissione. Invitiamo i lettori che desiderano approdondire l'argomento alla lettura dell'articolo sopracitato che verrà presto inserito in questo sito." Ma c'è anche chi ha sostenuto o sostiene che questi biglietti siano realmente usciti dalla Banca d’Italia come potete leggere in questa discussione: Vorrei credere anche a tale tesi ma perché non vengono riportati i tagli e i numeri di serie dei biglietti coinvolti da queste assenze di colore...ma chissà. Questo sicuramente avrebbe aiutato i collezionisti a distinguere una banconota realmente uscita dalla Banca d'Italia da una artefatta. Poi sulle perizie di tali varianti voglio sorvolare perché mi sembra strano che tali esperti un dubbio non gli sia mai venuto. Credo come collezionista che il settore vada salvaguardato e tutelato il più possibile da tutti perché poi non possiamo lamentarci se il collezionismo avrà una parabola discendente fatto di carta colorata senza storia e solo di collezionisti con capelli colore bianco e senza. Scusate ma di mattino sono di poche parole. numys
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