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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/13/24 in tutte le aree

  1. Salve, allego foto del mio cavallo di Federico III con legenda errata FEDRICUS
    7 punti
  2. Dopo l'evento dello scorso anno, ancora una volta il Cordusio riesce a superarsi, organizzando un'altra giornata evento che segnerà la numismatica. Tantissimi gli eventi in un unica giornata, partecipazioni di peso con i rappresentati della NIP e da non dimenticare assolutamente il momento per i giovani con il dono della moneta, quest'anno ampliato con il premio NIP, poi l'ormai colonna portante di tutti gli eventi, la distribuzione del Gazzettino, che ormai è un vero volume numismatico a tutti gli effetti. Complimenti Mario, ed anche a Marco per il suo lavoro con il Gazzettino, anche questa giornata sarà sicuramente un successome come quella passata, e questo sopratutto grazie a voi. 👍👍👏👏
    4 punti
  3. Lungi dall'essere eliminati dalla circolazione interna, la perdita del corso legale dei dollari ebbe come unica conseguenza che le banche non li cambiavano più, per nessun importo. Ma, come prevedibile, continuarono a richiederli gli speculatori, disposti a ritirarli dai commercianti frustrati con un piccolo sconto Ci fu una nuova svolta. Queste monete, venivano vendute dagli speculatori agli imprenditori, che le passavano a ignari dipendenti ogni giorno di paga. Una pratica particolarmente diffusa nelle città industriali del Nordest, dove un gran numero di poveri immigrati era impiegato nelle miniere e nelle industrie. Venivano pagati in Trade dollars al facciale (ma il padrone li aveva avuti a meno, e a meno ancora gli speculatori li avevano ritirati dai commercianti ), ma quando andavano a spenderli, si rendevano conto che molti negozianti li accettavano solo per il loro valore intrinseco, inferiore a 1 dollaro. Il rifiuto di accettare i Trade nella busta paga poteva portare al licenziamento, e così tanta povera gente fu ripetutamente vittima di questo ingiusto scambio Allo stesso tempo, anche i commercianti avevano uno svantaggio, poiché il rifiuto di accettare queste monete al facciale scoraggiava il commercio. La differenza tra il valore nominale e quello dell'argento divenne così ampia nel 1876, che presto fu evidente anche per il governo e gli amministratori della Zecca che i Trade di nuova emissione venivano richiesti soprattutto per l'uso interno (sempre distribuiti a peso dalla Zecca a chi portava il suo argento da fondere). Così, nonostante qualche modesto progresso ottenuto da queste monete sui mercati asiatici, il 22 febbraio 1878 il Segretario al Tesoro John Sherman ordinò di cessare la produzione, che continuò fino al 1883 solo per poche migliaia di monete proof da vendere ai collezionisti. Poi, nel 1908, uscirono fuori non si sa come pochissime monete proof datate 1884 (10) e 1885 (5): il che fa sorgere non pochi dubbi sull'anno della loro effettiva coniazione Ad ogni modo, come già per altre coniazioni simili (basti pensare ai dollari 1804), i collezionisti dimostrarono di apprezzarle, facendo raggiungere loro quotazioni da capogiro: attualmente, alcune sono state vendute per cifre a 6 zeri. Quello in foto è uno dei soli 5 esemplari datati 1885, stimato da PCGS in conservazione PR63+Cameo... non ci sono parole petronius
    4 punti
  4. Salve. Ho letto tra le curiosità su una rivista che i Romani avevano un lessico molto puntuale per indicare i colori, che ripartivano sulla base di precisi criteri. Il nero, per esempio, era detto “nigrum” se lucente e “ater” se opaco. Uguale discrimine valeva per il bianco, distinto in “albus” e “candidus” a seconda della minore oppure della maggiore luminosità. Sul sito https://www.romanoimpero.com/2018/11/i-colori-dei-romani.html il rapporto tra i Romani e il colore è stato approfondito e ampiamente trattato, rilevando che Roma era un tripudio di colori, spesso così accesi che a volte ci farebbero arricciare il naso. Il colore era alla base di tutto, per colorare le colonne dei templi, le statue, gli affreschi che adornavano le pareti e pure i soffitti, ma pure i mobili della casa, che spesso erano dipinti. Naturalmente erano colorate anche le coperte, i tappeti, i cuscini, le stoffe delle tende e delle vesti, le borse, i ventagli e pure gli ombrellini. Un ulteriore colore riguardava il trucco delle donne e la tintura dei loro capelli. I colori sono fonte ed espressione di emozione e i Romani, come pure i Greci, gli Egizi e gli Etruschi, amavano colorare il loro mondo perchè erano molto più emotivi di noi. Ecc. ecc. Un articolo veramente interessante. apollonia
    3 punti
  5. Quello di @azaad è un ottimo consiglio, qui ci sono sicuramente molti esperti ma niente può sostituire la visione diretta della moneta. Ad ogni modo, forse qualcuno vorrà intervenire anche qui, ci vuole pazienza, è inutile continuare a sollecitare risposte, si rischia anzi di ottenere l'effetto contrario.
    3 punti
  6. Buongiorno, premetto che non ne capisco niente di cartoline, mi sono ritrovata questa cartolina che sembra sia stata spedita dalla figlia alla mamma Principessa di Aragona di Palermo nel 1919. Secondo voi si potrebbe risalire a chi fossero i personaggi ? Grazie
    2 punti
  7. Da Metaponto, un esemplare di didrammo con al diritto testa velata di Demetra ed al rovescio spiga con tripode . Sarà a breve, il 26 Settembre in vendita NumisCorner 3 al n. 134 . Di simile tipologia, unisco, dalla rete, un esemplare Johnston 3 A7.6, passato a suo tempo in CNG Triton VIII al n. 33 .
    2 punti
  8. Si sono proprio i Villafiorita d'Aragona di Palermo.. infatti il palazzo tutt'oggi è in via Garibaldi 44. Tutti questi Garibaldi.. sicuramente coincidenze.
    2 punti
  9. Credo che il Diritto sia stesso conio della mia. Non siete d'accordo? Saluti Alberto
    2 punti
  10. Buona giornata a tutti. È molto probabile, direi quasi certa, l'affermazione che tu fai riguardo il follaro con la testa di leone "copiata" dalle immagini delle monete di Reggio. Di esempi ce ne sono tanti nel periodo medievale, quello più famoso secondo me è l'augustale del grande Federico II di Svevia che copia gli avrei romani di Augusto. Comunque il follaro con la testa di leone coniato a Messina non è stato il primo coniato dai Normanni. Già Ruggero II lo aveva fatto coniare qualche anno prima nella zecca di Salerno.
    2 punti
  11. Come essere umano aimé posso essere fallibile e a volte piu' o meno concentrato sull'oggetto.. .. sono interessato alla filatelia di tutto il mondo..e questo è sicuramente il motivo per cui mia moglie mi dice che a volte rispondo in lingue strane. 😳 Cerco di essere nei miei post piu' divulgativo possibile in modo da creare ragionamento intelligente e passione per questo hobby, che non e' meno interessante quando costa un euro, anzi lo e' di piu'. 🧐
    2 punti
  12. Ciao @gbacca, c'è un po' di confusione in tutti questi ragionamenti. La parola "corona" che puoi leggere nell'immagine non si riferisce alla corona introdotta nel 1892. "Corona" è stata la denominazione di due diverse monete. Quella introdotta nel 1892, banalmente parlando, era una moneta in argento, quella riportata nell'immagine era una moneta d'oro coniata tra gli anni '50 e gli anni '60 del XIX secolo. In più è sbagliato scrivere 1 Corona = 13 fiorini = 75 soldi. L'equivalenza corretta è 1 corona (moneta d'oro coniata tra gli anni '50 e gli anni '60 del XIX secolo) = 13.75 fiorini, cioè 13 fiorini + 75 soldi (centesimi). Altra correzione: il cambio tra Fiorino (vecchia monetazione austriaca) e Corona (nuova monetazione austriaca in argento) era il seguente: 1 fiorino = 2 corone.
    2 punti
  13. Ciao particolarità della prima è che porta l'iscrizione al retro ΔΙΔΡΑΧΜΟΝ del valore "ΔΙΔΡΑΧΜΟΝ" io mi accontento della mia. Silvio
    2 punti
  14. Senz'altro ci sono cose superiori che ci travolgono. Non posso dire che la numismatica sia sempre un balsamo per me e per il mio stress. Senz'altro il collezionismo in genere ha a che fare con la costruzione di sé. Il collezionismo è quasi un romanzo di formazione. Posso dire di sentirmi appagato quando pratico il collezionismo perché in quei momenti sto pensando a me, tuttavia il collezionismo, come ogni processo creativo, vuol dire per me dedizione, concentrazione, lavoro, ripensamenti... cioè stress, ma stress buono. C'è lo stress cattivo e lo stress buono (come il colesterolo). Le mie pratiche collezionistiche sono fonte di stress buono. Invece, ahimè, quando sono sopraffatto dalle preoccupazioni, alle mie collezioni non ci penso proprio.
    2 punti
  15. Apro una discussione a parte per questo taglio poiché si tratta di una rarità e merita un post tutto suo. Qui di seguito riporto fedelmente la descrizione su questo falso che ho già postato sui miei canali social. ⬇️ Il 100 mila lire Manzoni venne emesso per la prima volta nel 1967, fino a quel momento il valore più alto in circolazione era quello da 10 mila. L’introduzione dei 50 mila Leonardo e 100 mila Manzoni rappresentarono un passo importante, favorito dalla forte inflazione che li aveva resi ormai necessari. Nonostante tutto però, rappresentavano un valore molto importante, sopratutto il taglio da 100. Anche in questo caso i falsari ben presto si misero all’opera realizzando un gran numero di falsi. Questi avvenimenti furono testimoniati già nel 1982 da Gemino Mutti nel suo “Il falso nella cartamoneta italiana”. Ad oggi i falsi da 100 mila Manzoni sono veramente molto difficili da reperire, il Mutti asseriva che all’epoca della loro circolazione ne furono realizzate parecchie copie. Curiosamente invece affermava che i falsi dei 50 mila Leonardo erano meno comuni in circolazione, oggi invece scrutando il mercato paradossalmente sono più comuni da trovare i falsi del Leonardo rispetto al Manzoni, seppur stiamo parlando pur sempre di rarità. Tornando al nostro Manzoni contraffatto, in generale fu realizzato in modo approssimativo, ad un occhio attento già il busto del Manzoni evidenzia differenze stilistiche rispetto al raffinatissimo originale. La filigrana in questo falso è poco visibile e fu realizzata sostanzialmente disegnandola nel retro del biglietto, con una particolare tecnica che veniva già usata ampiamente dai falsari sopratutto nei biglietti degli anni Trenta e Quaranta. In generale, così come asseriva il Mutti, siamo difronte a falsificazioni che potevano con un po’ di attenzione essere riconosciute facilmente dalla popolazione o dagli addetti ai lavori, sicuramente esse, rappresentando un taglio dall’enorme valore, i falsari potevano certamente impegnarsi di più. Ultimo elemento da non sottovalutare, di solito i falsi che si trovano oggi sono timbrati o forati dagli istituti che li riconoscevano falsi, in questo caso no. Ciò vuol dire che il biglietto in questione, nonostante tutto, non venne mai riconosciuto e poté circolare fino alla fine.
    1 punto
  16. Ciao Valteri, magari fosse così semplice! Hai sposato praticamente la vecchia tesi occidentalista: l'impulso alla nascita della Rus' di Kiev viene dai Vichinghi scandinavi. Ok. Peccato che esistesse però anche la tesi slavofila: marginale, irrilevante quasi, l'apporto dei Vichinghi scandinavi. E probabilmente, come spesso accade, la verità sta nel mezzo. E non dimentichiamoci delle tribù finniche! Buona serata!
    1 punto
  17. La cubana è un 10 centavos del 1915. Una monetina in buon argento, non male per un mercatino. https://en.numista.com/catalogue/pieces3014.html Da quel che ho visto in questo stato di conservazione dovrebbe valere sui 3/4€ https://www.ngccoin.com/price-guide/world/cuba-10-centavos-km-a12-1915-1949-cuid-1038129-duid-1278190
    1 punto
  18. Scusami Rocco, non avevo visto che la tua valutazione era di 80 euro. ma a quanto pare siamo abbastanza in linea con il prezzo da me stimato (90,00). saluti Michele.
    1 punto
  19. Buonasera, moneta pulita e con patinatura artificiale. interno corona rigato . cons. MB . valore 90 euro. saluti Michele
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  20. Ciao, ho chiesto informazioni e la moneta è molto magnetica !
    1 punto
  21. Buonasera a tutti, complimenti. Saluti Alberto
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  22. Postalmente e' in perfetta tariffa per l' interno con un 10 + 5c Leoni, annullati probabilmente da un ambulante ?????? -- Roma doppio cerchio con lunette barrate in data ?? ?? 1919. In basso l' annullo ovale in nero con 51 e' il timbrino del portalettere o del quartiere postale di Palermo. Cartolina con destinataria interessante.
    1 punto
  23. Ciao, in attesa di pareri di qualche esperto del periodo ti chiederei di postare anche una foto del dritto per facilitare l'identificazione 😃
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  24. Ciao grazie, la foto non rende al massimo. Silvio
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  25. Salve condivido immagine di una ricevuta affrancata e chiedo maggiori informazioni sul documento postale. Ringrazio in anticipo
    1 punto
  26. Io in genere acquisto le monete in base al mio gradimento, non alle quotazioni che raggiungono o penso che possano raggiungere sul mercato. Albachiara l'ho presa per un mio collega fan di Vasco (e gliela ho fatta pagare il prezzo di emissione) che dubito mai la venderà, a meno che non raggiunga quotazioni veramente stratosferiche.
    1 punto
  27. Ma oggi non è venerdì???...
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  28. Aggiungerei anche l'asta NAC 50 del 15 novembre 2008, per la sezione veneziana (importante serie di ducati, provenienti certo da un'unica collezione: a proposito, qualcuno sa di chi era?)
    1 punto
  29. Con tutto il rispetto, mi sembra un po’ un discorso alla “armiamoci e partite”…
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  30. Zecca di Bologna, muraiola da 2 soldi, battuta sotto il pontefice Innocenzo XI (1676-1689). Chimienti, 587.- Ciao Borgho
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  31. Non mi piace quel posto lì....cmq, l'ho spesa e arrivederci
    1 punto
  32. Concordo con chi dice che è falsa - la legenda ha incongruenze nella forma di alcuni caratteri, la firma dell'incisore è ben diversa dall'originale (guarda la A e la N soprattutto). Direi che è stata presa a calci con della carta vetrata, forse allo scopo di confondere le acque come detto da altri. Passala vicino ad un magnete, il nichelio è ferrogmatico - controlla che reagisca giusto a titolo di curiosità.
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  33. E' stimato " very rare " un interessante esemplare di penny da Canterbury, con al diritto testa dell' arcivescovo Wulfred ( primo ad essere raffigurato in moneta ) ed al rovescio leggenda su 3 linee . Sarà il 24 Settembre in vendita SovereignRarities 14 al n. 46 .
    1 punto
  34. Infatti, il declino del prezzo dell'argento, portò all'uso del Trade dollar per la circolazione interna. La Zecca accettava ancora una certa quantità di argento dai privati, quello necessario per coniare questi dollari. E i depositanti con essi venivano pagati. Ma i dollari dati in pagamento per l'argento, venivano calcolati non in base al loro valore nominale, ma al bullion value, cioè al valore intrinseco, che era più basso. Questo faceva sì che i depositanti ricavassero un immediato profitto dall'operazione spendendo le monete al facciale, e finché queste mantenevano il loro corso legale i commercianti, obbligati ad accettarle, non potevano far altro che continuare ad accumularle, poiché le banche non ne ammettevano il cambio in banconote per importi superiori ai 5 dollari. Inutile dire che, in un'epoca in cui il valore delle monete metalliche era dato da quello del metallo che contenevano, il dover accettare per 1 dollaro monete che, in argento, valevano meno, non li rendeva certo felici. Alla fine, il governo fu costretto ad adottare una soluzione mai utilizzata prima (e nemmeno dopo): togliere ai Trade Dollars il corso legale. Lo fece con una legge del 22 luglio 1876, che revocava il corso legale, limitando l'uso di queste monete solo al commercio estero. Ma questo non risolse affatto il problema... Il corso legale del Trade dollar verrà ripristinato nel 1965, a quel punto non solo la questione si era invertita (il valore intrinseco superava il nominale), ma essi avevano raggiunto sul mercato collezionistico un interesse e un valore tali che nessuno sarebbe stato così pazzo da spenderli al facciale petronius
    1 punto
  35. Potresti prendere in considerazione anche questi Trade dollar Patterns Nel mentre stavano lavorando alla preparazione dei Trade dollars , William Barber e i suoi colleghi alla Zecca coniarono una serie di patterns (campioni), in argento, rame e alluminio, che furono venduti a chi ne faceva richiesta in sets di sei (6 disegni diversi) al prezzo di 30 dollari a set... mi sa che oggi con quei soldi non ci prendi neanche una sola moneta In questi campioni, ancor più che nel disegno definitivo della moneta, è evidente l'ispirazione al classicismo Romano. La Lady Liberty di questo esemplare, ha più di un debito con i sesterzi di Antonino Pio che raffigurano Roma seduta. La differenza più evidente tra le due sta nel copricapo, nel dollaro l'elmo romano è stato sostituito da un "elmo" indiano di piume. Per quanto riguarda invece il rovescio di questi patterns, il più inusuale mostra un'aquila con la testa abbassata in posa di combattimento, le ali semiaperte e gli artigli saldamente piantati su un ramo d'ulivo, frecce, e scudo, con quest'ultimo che funge da piedistallo per l'intero insieme. Un disegno davvero interessante, che non avrebbe sfigurato come definitivo per la moneta, ma forse troppo... moderno Continua...
    1 punto
  36. Ne attesto la lecita provenienza, perché attesto che ho in mano i dati relativi alla provenienza pregressa ( ovvero chi me le ha vendute) e, ove possibile, anche qualcosa di precedente , senza per questo arrivare alle origini dell’universo , e che non so noi andato nottetempo a trafugarle o farne ricetto , che è come e più di quanto richiesto dalle norme che regolano le transazioni delle monete antiche. Quel lecita che qualcuno dice che sia di troppo, credo invece che sia fondamentale e corretto È lecita perché attesta che ho seguito le prescrizioni di legge, quindi non vedo cosa ci sia da censurare …. Ne abbiamo già discusso in abbondanza in passato Mi pare che non sia proprio la “mera” provenienza, ma quanto prescritto dalle leggivigenti….
    1 punto
  37. Un dollaro per l'Oriente Il Coinage Act del 1873 non aveva solo risvolti negativi come la demonetizzazione, di fatto, dell'argento, prevedeva diverse altre cose, la più interessante, per noi numismatici, l'emissione di una nuova moneta da un dollaro, che avrebbe dovuto facilitare i commerci con l'Estremo Oriente, competendo con le pezzature in argento di uguale modulo di altri paesi. Fu chiamata Trade Dollar. Nelle intenzioni dei legislatori tale dollaro avrebbe dovuto essere utilizzato solo sui mercati asiatici, ma le cose non andarono esattamente così. Di questo però diremo più avanti, ora, come promesso, parliamo della moneta Il Trade Dollar è stato coniato dal 1873 al 1885 nelle Zecche di Philadelphia, San Francisco e Carson City. Ha un diametro di 38,1 mm., come i dollari precedentemente emessi, ma un peso leggermente superiore, 27,22 gr. contro 26,73: questo per facilitarne l'accettazione sui mercati esteri. E' in argento .900. L'autore del disegno è l'allora incisore-capo della Zecca William Barber, padre del più famoso Charles cui si devono buona parte delle monete statunitensi degli ultimi decenni dell'Ottocento. La moneta presenta al dritto una Lady Liberty seduta, ispirata alle raffigurazioni di Roma e dell'Italia dei sesterzi imperiali, sorta di glorificazione di quel simbolismo neo-Romano (della Roma antica) presente su diverse monete americane dell'Ottocento. Interpretato però nei termini concreti del consumismo post-guerra civile. Così viene descritta in un articolo dell'American Journal of Numismatic pubblicato al suo apparire: "Una figura femminile seduta su balle di mercanzia, che tiene nella mano sinistra un cartiglio con la scritta LIBERTY. Alle sue spalle un covone di grano che esprime, con le balle di merce, il carattere commerciale della moneta. La sua mano destra, tesa in avanti, stringe un ramo d'ulivo." Pace e Commercio vengono spediti dagli Stati Uniti oltreoceano, per questo la figura poggia su un plinto erboso, con l'iscrizione IN GOD WE TRUST, posto accanto alle onde. L'aquila al rovescio è un felice compromesso tra la classica aquila araldica e l'uccello in natura. E anche la pletora di titoli, motti e statistiche non sembra fuori posto. Insomma, nel complesso, una bella moneta petronius
    1 punto
  38. Grazie The Crime of 1873 Fin dal 1792 con l'istituzione della prima Zecca Federale gli Stati Uniti avevano adottato un sistema monetario formalmente basato sul bimetallismo oro/argento, ma nel quale, di fatto, era l'oro a farla da padrone. Il Congresso aveva fissato il rapporto legale tra i due metalli in 16 a 1, in sostanza, a livello monetario, occorrevano 16 grani d'argento per pareggiare il valore di un grano d'oro. Dal momento che con quel rapporto l'argento era sottovalutato (cosa che sarà ancor più evidente dopo che la scoperta dell'oro in California nel 1848 ridusse il prezzo di mercato dello stesso), e poiché rendeva di più venderlo sul mercato libero piuttosto che consegnarlo alla Zecca per ricavarne monete, la conseguenza fu che all'inizio dell'Ottocento e per quasi 40 anni, venne a cessare la produzione dei dollari d'argento. Che riprese, lentamente, solo nel 1840, ma era comunque difficile trovarne in circolazione, poiché ormai erano stati sostituiti nell'uso quotidiano dalla cartamoneta. Stante questa situazione, il "crimine del '73" non faceva che prendere atto della realtà, tanto che inizialmente la legge non suscitò alcuna protesta. Essa, in pratica, poneva fine al diritto dei proprietari d'argento di portare i loro lingotti alla Zecca per vederli trasformati in moneta, diritto che permaneva invece per i lingotti d'oro, creando così un gold standard di fatto, e demonetizzando contemporaneamente l'argento. Nell'immediato, come detto, quasi nessuno ci fece caso, ma la scoperta, l'anno seguente, di importanti giacimenti d'argento in Nevada e la contemporanea adozione ufficiale del gold standard da parte di alcuni paesi europei (la Germania su tutti, che immise sul mercato internazionale un'enorme quantità di argento), portò a un crollo del prezzo. A quel punto, se non ci fosse stato il Coinage Act, sarebbe stato conveniente tornare a vendere l'argento alla Zecca in base al vecchio rapporto, ma la Zecca l'argento non lo comprava più. Così, chi aveva interessi nelle miniere del West, denunciò l'Atto come un crimine, una cospirazione dei banchieri per stabilire la base aurea. Trovando una facile sponda non solo, come ovvio, tra i lavoratori delle miniere, ma anche nelle associazioni degli agricoltori (ancora la forza trainante dell'economia del paese), ansiose di alzare la circolazione pro-capite del denaro e, di conseguenza, i prezzi dei loro prodotti. Così, nel 1877, ignorando l'ammonimento del presidente Hayes che un ritorno al bimetallismo sulla base del vecchio rapporto sarebbe equivalso a una svalutazione, il Congresso approvò un progetto presentato dal deputato Richard P. Bland del Missouri (nella foto), che consentiva il conio illimitato di argento sulla base del rapporto con l'oro di 16 a 1. Dopodiché, Bland fu soprannominato Silver Dick... lasciò a voi ogni considerazione sui possibili altri significati di questo nomignolo petronius
    1 punto
  39. Dalla mia collezione questa piccola busta da Varese a Monza dell'8 giugno 1900 con 20 centesimi Umberto I .. .. indirizzata al Monsignor Bignami Cav. Pietro Cappellano della Real Casa (Casa Savoia ovviamente), infatti il palazzo reale è a monza. La storia postale ai tempi nostri ci offre addirittura le immagini dei destinatari che altrimenti non avremmo mai avuto modo di vedere. Questo è il caso di questo Monsignore che fu ritratto (olio su tela) dal pittore Tranquillo Cremona. Ed ecco qui il nostro destinatario.. Controllando le date noto che l'annullo è di circa cinque settimane prima dell'attentato al Re... .. questa la famosa copertina della Domenica del Corriere disegnata da Achille Beltrameche illustra l'uccisione a rivoltellate di Umberto I di Savoia a Monza il 29 luglio 1900. Al pittore Tranquillo Cremona che ritrasse il Monsignore, è stato dedicato anche un francobollo.. .. dovevano essere importanti entrambi. E anche questa è storia postale.
    1 punto
  40. La numismatica e anche la filatelia sono i miei due hobby più vecchi, insieme all'interesse per la storia e la geografia, che mi accompagnano da quand'ero un frugoletto delle elementari. Continuano ancora oggi ad appartenere a tutti gli interessi che in qualche modo mi hanno aiutato a "tenere dritta la barra" stimolando la curiosità e la voglia di approfondire il mondo invece di fermarmi agli aspetti superficiali o perdere troppo tempo in idiozie. Sono stati così determinanti? Chi può dirlo. E' certo che senza questi stimoli il mio livello culturale sarebbe di gran lunga inferiore, con tutte le conseguenze del caso. In questo aspetto sono più simile a sdy82: per me la numismatica è comunque un piacere, e come tutti i piaceri viene inibito/ostacolato dalla presenza di pensieri e problemi più o meno seri.
    1 punto
  41. Non lasciamo perdere la forma neanche per idea. Un libro e’ un oggetto sacro. La forma va curata come e anche piu’ della sostanza. Il libro, composto nella forma attuale con Gutemberg nasce perfetto. Chi ha avuto la fortuna di poter sfogliare un incunabolo puo’ comprendere la bellezza perfetta di quelle prime produzioni. fino all’avvento della stampa digitale fare un libro era un processo molto serio e professionale. L’avvento del digitale ha permesso di velocizzare, saltandole, molte fasi della preparazione e della redazione , comprimendo i costi e dando la possibilità a molti di pubblicare, il contraltare e’ pero’ una perdita di qualità in molti (certamente non in tutti) casi. concordo con chi mi ha preceduto che forma e contenuto in un libro debbono essere inscindibili e soprattutto armonici non solo per gli studi sociologici ma per il rispetto della cultura e dell’oggetto ( il libro) che la diffonde
    1 punto
  42. grazie @elledi, infatti il valore del contenuto (che sto leggendo con piacere) non è in discussione, ma non è vero che contenuto e forma viaggino su canali distinti, come è stato detto in altri commenti, e quindi si possa prescindere dalla seconda perché il primo basta a se stesso. Non lo dico io ma decenni di studi di sociologia della comunicazione. Il contenuto lo mette l'autore, la forma finale gliela dà l'editore che qui, mi spiace, ma non è stato all'altezza. Comunque complimenti a lei per l'indagine.
    1 punto
  43. Carissimo. Hai pienamente ragione. Errori ce ne sono molti e io stesso ti posso assicurare che apro di malavoglia questo libro perchè..era la mia prima opera, nato sotto una cattiva stella (volevo addirittura sequestrarlo) perchè metteva in luce certi "giochini" poco leciti che si ponevano in essere in certi ambienti... Credo però che i contenuti meritano rispetto. Nessuna colpa dell'editore. Solamente MIA e me ne assumo tutta la responsabilità. Oltre a quelli da te menzionati ci sono altri errori...solo in una cosa posso dirti che non ci sono errori: nei CONTENUTI..tutto vero e purtroppo esatto in ogni dettaglio. Il volume è stato pubblicato in fretta e furia perchè si cercava di "insabbiare" tutto quanto e io questo non lo volevo assolutamente perchè i cittadini ed i contribuenti hanno il diritto sacrosanto di sapere come vengono spesi i soldi pubblici... Detto questo, puoi star sicuro che nessun lavoro è esente da errori, nessun autore escluso. E talvolta sono errori anche piuttosto significativi. Ma so cosa c'è dietro ogni lavoro...fatica, studio e tanto altro...Quindi...concedetemi e concedete a chi scrive un po' di indulgenza...e grazie degli errori che segnalate..servono per migliorarci e a me per fare sempre meglio
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  44. @Anxur @fagiolino @demonetis Giusto sfogliando al volo le prime dieci pagine, le cose macroscopiche: - un po' ovunque non sono stati eliminati i doppi spazi - ovunque invece di esserci la E maiuscola accentata (È) è scritta con l'apostrofo (E') - frontespizio: prefazione a cura del "Dott.Eupremio Montenegro." [punto finale inguardabile e manca spazio) Nella pagina successiva perde addirittura una t e diventa "Dot. Eupremio Montenegro" - Premessa firmata "L'Autore." [col punto finale] - nelle pagine bianche rimane il numero di pagina (es p.2) - Pagina iniziale della Parte seconda posizionata sulla pagina sinistra (304) invece che sulla destra (305) - immagini sgranate. A parte fotografie di monete che va bene, può capitare di non averne in qualità da stampa, ma che senso ha pubblicare foto già in partenza di bassa qualità, in scala 1.5:1, quindi mezza volta più grande del normale e farle venire ovviamente sgranate? Per non parlare a p.1 lo stemma della Guardia di Finanza completamente sgranato. - sequenze di pagine costruite come "muro di parole", che non vanno mai a capo (stancando la lettura) - note che ricopiano esattamente le stesse parole riportate nel testo (es. nota 4 a p. 5 che ricopia le righe 30-31) - virgolette aperte che invece sono girate dall'altro verso (es. p. III) -indicazioni di quantità incomprensibili del tipo: "nr.5.210" (invece di "n. 5.210") - .... quattro puntini di sospensione invece di ... tre (p. III) - concordanze sbagliate: "prove e progetti monetari realizzate" (p. VII) Questi sono proprio errori. Poi ci sono scelte discutibili, ma qui dipende dai gusti (diciamo così), come la scelta del formato per le citazioni bibliografiche, soluzioni tipografiche come le "pergamene" e le ombreggiature nei titoli che... nemmeno negli anni Novanta con Word . Come nella foto che allego ("pergamena", NOTA DELL'AUTORE. (ombra e punto), immaginetta sgranata; lettera capitale iniziale che invece di coprire 2/3 righe ne copre solo una lasciando l'antiestetico spazio tra prima e seconda riga). Mi fermo qui. La "colpa" è tutta dell'editore, non dell'autore, il cui testo va comunque sottoposto a editing redazionale e impaginato con un minimo di grazia.
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  45. Allego il mio esemplare. Dovrebbe essere una moneta di Al-Mustansir, Spahr 42. Peso grammi 1.05, in linea con il peso teorico del robai, ossia un quarto di Dinar. Mi scuso per la qualità della foto.
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  46. questa è la tipologia più comune dei Roba'i. Ci terrei ad averne uno ma ogni volta mi superano all'ultimo momento. Ma non demordo, ci riuscirò. al-Mustansir billah. AH 427-487 / AD 1036-1094. (16mm, 1.05 g). Siqillîyah (Palermo) . Album 722.
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  47. E' la seconda delle tre visioni di una giovane schiava, probabilmente sotto effetto di droghe : la schiava sarà poi uccisa ed il suo corpo posto, tra armi e doni, vicino al corpo del suo signore nella nave funeraria che sarà data alle fiamme . Il rogo, una volta spento, sarà ricoperto con un tumulo di terra . Questo è parte della dettagliata descrizione del funerale di un capo Vichingo del X sec. nei territori del Volga, tramandataci da un testimone diretto : Ahmad ibn Fadlan, importante funzionario alla corte del califfo di Baghdad e da questi incaricato di una missione presso il re dei Bulgari del Volga . Ibn Fadlan parte da Baghdad il 12-06-921 raggiungendo Bukhara e l'attuale Uzbekistan e, da questo, attraverso il territorio della città di Gorgan, la sua destinazione nei domini dei Bulgari lungo il corso del Volga . Qui, nella regione di Wisu, ha occasione di rapporti con i Vichinghi che, a suo tempo, anche risalendo dal Baltico i grandi fiumi, in quelle terre erano arrivati insediandovisi, creando a volte piccoli potentati . La missione di Ahmad ibn Fadlan avrà esito sfavorevole ed egli ritornerà a Baghdad nel 922, dove scriverà un puntuale, particolareggiato racconto del suo viaggio in quelle terre allora quasi sconosciute non solo agli Arabi ma anche agli altri Europei, consegnandoci una opera di alto interesse storico per la conoscenza e lo studio delle popolazioni di quelle terre e di quel periodo .
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  48. Il collezionista Samuel-Jean POZZI (1846-1918) Desidero aprire un piccolo “spaccato” sulla storia del collezionismo e parlare brevemente della vita di uno dei più grandi collezionisti di monete greche, Samuel-Jean Pozzi. Egli era nato il 3 ottobre 1846 a Bergerac, Dordogne (Francia) da una facoltosa famiglia di origine italo-svizzera. Il suo originario cognome era Pozzy e lui successivamente fece modificare la vocale finale, evidenziando l’origine italiana. Nel 1869 si spostò a Parigi, dove poi intraprese la carriera medica e fu prediletto allievo del famoso neurologo Paul Broca e si appassionò di anatomia comparata. Si specializzò in ginecologia, divenendo uno delle massime autorità in quel campo. Nel 1884 ricoprì la prima cattedra di ginecologia in Francia e nel 1890 pubblicò il famoso “Traité de gynécologie”, che divenne uno dei testi fondamentali della ginecologia e fu tradotto in molte lingue. Si sposò nel 1879 con Thérese Loth-Cazolo, figlia di un magnate delle ferrovie e dalla quale ebbe tre figli. Ma non fu un matrimonio felice. Pozzi era un uomo di grande fascino ed era un ottimo insegnante, idolatrato dai suoi allievi, che lo soprannominarono “La Sirena”, per il suo sguardo angelico e per il suo atteggiamento molto raffinato. Foto da Nadar, intorno al 1880 (una delle ultime foto, nel 1918) Fu un grande donnaiolo ed ebbe molte amanti nell’alta società parigina. Fra esse si annovera la famosa attrice Sarah Bernhardt (1844-1923), della quale fu anche amico e confidente e fu lui a operare per amputare la gamba dell’attrice, nel 1915. Berhardt, nella celebre foto di Nadar nel 1864 (è lo stesso fotografo che la fatto anche la foto di Pozzi da giovani di cui sopra). Bernhardt dipinta da Bastien Lepage nel 1879. Altra famosa amante fu Virginie Avegno-Gautreau (1861-1915), che era una signora americana, sposata con un noto banchiere parigino, passata alla storia dell’arte per essere la “Madame X” nel celeberrimo quadro dipinto John Singer Sargent nel 1884 e che causò molto scalpore e scandalo (ora il dipinto è custodito nel Metropolitan Museum of Arts). Ella fu poi ”Madame X”, dipinta da Singer Sargent nel 1884 Dal dipinto di Courtois nel 1891 Indubbiamente esiste qualche collegamento tra la passione per le donne e per le monete greche..... (anche se ci vogliono diverse doti, non ultima quella economica....). Fu grande amico dello scrittore Marcel Proust e, insieme ad Emile Zola, fu uno dei principali sostenitori di Alfred Dreyfuss durante il famoso “Affare di Deyfuss” (1894-1898). Partecipò alla Prima Guerra Mondiale come ufficiale chirurgo. Nel 13 giugno 1918 si trovava nel suo studio medico di Parigi, quando fu assalito da un suo paziente, che due anni prima era stato da lui operato con amputazione a una gamba. Siccome era diventato anche impotente, questo paziente pretendeva un secondo intervento chirurgico, ma veniva dissuaso da Pozzi. Per tutta risposta ricevette quattro coltellate nello stomaco e l’assalitore poi si suicidò. Pozzo fu subito ricoverato in ospedale e, ancora cosciente, diede istruzioni per il suo intervento. Ma fu inutile ed egli spirò poco dopo. Fu sepolto nel cimitero protestante di Bergerac. Nella sua vita di esimio medico ebbe modo anche di mettere su una impressionante raccolta di monete greche di tutti i periodi e poleis. I figli eredi poi decisero di mettere in asta la parte migliore della sua raccolta nella famosa prima asta di Naville, a Lucerna. La data era 14 marzo 1921, ma nel catalogo la data fu alterata in 4 aprile 1921. Essa consta di 3334 lotti, con ben 101 tavole fotografiche. Il catalogo originale è molto ricercato e costoso. Ebbe una ristampa a cura di Leu (Zurigo) e Schulman (Amsterdam), nel 1966. Successivamente Serge Boutin, Catalogue des monnaies grecques antiques de l’ancienne collection Pozzi, Maastricht 1979, fece una ristampa in due parti, includendo anche monete di bronzo, che non erano incluse nella vendita Naville (ma non tutte sono illustrate). Recentemente, nel 1992, l’editore Louis d’Or ha curato una nuova accurata edizione, riunendo in tre volumi il catalogo dell'asta Naville del 1921 e il lavoro di Boutin, che descrive e cataloga tutte le monete del Prof. Pozzi. Così almeno per la parte europea si ha una visione totale della collezione con anche il valore in franchi svizzeri del 1921. Ci sono anche le valutazioni comparate al mercato del 1992. Ecco il link per un acquisto conveniente (l’opera pesa oltre 4 kg !). http://www.gadoury.com/ita/libro-128-collection-pozzi.htm
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