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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/28/24 in tutte le aree

  1. Giusto. Io non sono umile quando dalla scrivania scorro lo sguardo sui libri dei ripiani attorno a me. Sono superbo. Non sono umile quando guardo la mia collezione di monete e so che ho esemplari che pochi hanno e alcuni che nessuno ha; monete che sono riuscito ad acquisire perchè io le ho individuate e gli altri no. Sono superbo ed orgoglioso. Non sono umile se penso alla mia cultura e allo studio che mi ha permesso di acquisirla, No no , un numismatico non può essere umile. Nessun collezionista può esserlo, perchè sarà sempre orgoglioso di avere interessi e conoscenze (e cose) che altri non hanno.
    4 punti
  2. Non so a Voi , a me qualche volta capita di acquistare delle monete classiche anche di bassa/issima conservazione semplicemente perche’ qualcosa di particolare presente nelle monete attrae l’ interesse a possederla . Questo interesse puo’ essere la rarita’ , ma non e’ questo il caso , oppure qualcosa di altro presente nella moneta che pare dire : “comprami” ; naturalmente il tutto puo’ risolversi in un fiasco clamoroso , nel senso cioe’ che quei particolari presenti nella moneta non sono niente di particolare , di raro , o di interessante , motivo per cui e’ stata acquistata , ma , comunque sia , la spesa modesta di acquisto di poche decine di euro non procurerebbe assolutamente grossi danni , "rischiare" fa anche parte del collezionismo . Un fatto di questi descritti mi e’ capitato recentemente in un’ asta nazionale nella quale era presente un Asse di C. VIBIO PANSA con al dritto Giano bifronte e al rovescio tre prue di navi con sotto il nome del magistrato C. PANSA , a sinistra sopra la prima prua un ramo di palma poco visibile , e davanti la terza prua dovrebbero esserci , qui non visibili , due elmetti , forse dei Dioscuri , che comunque non sono sempre presenti in queste monete di Vibio Pansa , sopra le prue ROMA . Particolare di questa moneta : nessuno ha fatto offerte , forse distratti dalla scarsa/issima conservazione o perche’ distratti da questi strani segni , cosi’ e’ stato facile acquisirla al prezzo base . Moneta complessivamente comune , classificata nel Crawford al numero 342/7b o 7d ne esistono diverse varianti , se non fosse per due particolari che mi hanno indotto ad acquistarla per istinto , non certo per la qualita’ della moneta piuttosto scadente , anche se il peso dichiarato dal venditore , 15,13 grammi , e’ praticamente uguale al peso massimo (15,14 grammi) per questa tipologia , un peso comunque interessante che ha contribuito a decidere per l’ acquisto della moneta . La moneta e’ datata al 90 a.C. Prima di scendere nei particolari che mi hanno indotto ad acquistare la moneta , due parole su questo C. VIBIO PANSA . La Gens Vibia era una famiglia plebea dell' antica Roma . Sebbene individui di nome Vibio appaiano nella storia durante il periodo della seconda guerra punica , nessun membro di questa Gens si trova a Roma fino all' ultimo secolo della Repubblica . Il primo dei Vibii ad ottenere il consolato fu Gaio Vibio Pansa nel 43 a.C. e da allora fino all' epoca imperiale i Vibii ricoprirono regolarmente le più alte cariche dello stato romano . Gli imperatori Treboniano Gallo e Volusiano rivendicavano ciascuno la discendenza dalla famiglia Vibia . A Roma esiste anche una tomba dedicata ad un Vibio , originario di Dertona (Tortona) , tuttora ben visibile sulla Via Cassia , erroneamente chiamata Tomba di Nerone , che da il nome al quartiere omonimo . Il personaggio qui sepolto , in antico insieme alla moglie , era Publio Vibio Mariano , Governatore della Sardegna , ecc. ecc. Il titolare della moneta : C. VIBIO PANSA era un magistrato monetario nel 90 a.C. , nome completo Caio Vibio C. f. Pansa , fu il padre adottivo del Console C. Vibio Pansa Cetroniano , il Console , collega di Aulo Irzio , che mori’ a causa delle ferite ricevute nel corso della battaglia di Moneta del 21 Aprile del 43 a.C. , mentre Irzio mori’ nel corso del combattimento della stessa battaglia . Vengo ora ai due principali particolari , oltre al peso , che mi hanno fatto decidere per l’ acquisto . Il primo particolare sono quelle due C contrapposte dalla parte del dorso visibili nel rovescio della moneta , cosa sono ? , contromarche ? numeri ? simboli ? o altro ? Viste al naturale ed anche ingrandendo l’ immagine si puo’ notare che gli interni delle due C contrapposte presentano patine , quindi sembrerebbero coeve alla moneta o comunque eseguite in tempi antichi . Secondo particolare della moneta sono quelle cinque righe presenti anch’ esse sul bordo destro del rovescio davanti la terza prua di nave , anche in questo caso non riesco a capire se hanno un significato , oppure se furono fatte come uno sfregio alla moneta oppure verso il personaggio C. VIBIO PANSA , ma in questo caso forse avrebbero abraso o scalfito il suo nome , invece visibile . Anche queste cinque righe presentano patina interna , quindi suppongo che anche queste siano coeve alla moneta , o comunque antiche anch’ esse . Quando ricevero’ la moneta , la prossima settimana , potro’ osservarla al microscopio ed essere piu’ preciso sugli interni di questi strani segni . Nel frattempo chi avesse ipotesi da fare sul significato di questi due particolari : doppia C contrapposta e le cinque righe presenti entrambi nel rovescio della moneta , cortesemente le proponga . Grazie per l’ attenzione .
    3 punti
  3. La nuova casa d'aste "Da Vinci" di Claudio Bugani, studioso e collezionista da oltre quarant'anni di cartamoneta nonché autore da circa venti del catalogo Gigante, apre i battenti con un'asta tutta dedicata alla cartamoneta e scripofilia - cosa più unica che rara - Poco più di 400 lotti che vanno dalle antiche banche fino ad arrivare alle ultime emissioni della Repubblica, con alcune rarità che vale la pena di ammirare. E quindi, buona visione. https://davinciaste.bidinside.com/it/auc/2/asta-e-live-1/1/
    2 punti
  4. Sul rovescio mi sembra di leggere FEL TEMP... Potrebbe essere un AE 3 di Costanzo II con il legionario che combatte il cavaliere. Potrebbe... Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  5. Grazie ! Altre monete (prima da 1516 e dopo 1715) si possono vedere qui: https://tinyurl.com/monete-napolitane-parigi o gioccando con il pessimo motore di ricerca
    2 punti
  6. Secondo me le due "C" contrapposte sono contromarche. Per quanto riguarda le 5 tacche, visto che sono contrapposte sui due lati dello stesso bordo, mi verrebbe da pensare ai segni lasciati da una pinza, anche se non ricordo di aver mai visto alcunché di simile. Potrebbe essere un tentativo di ribattere una nuova monete su una precedente? Comunque complimenti, bell'acquisto. Anche a me piacciono molto questi "rottami" che perpetuano, attraverso i secoli, i segni di una vita travagliata e antica.
    2 punti
  7. Ciao, interessante moneta,non vorrei sbagliarmi ma sopra la testa del Giano bifronte mi sembra di vedere altre 5 tacche come quelle al rovescio...
    2 punti
  8. Da Apollonia nella Mysia, un esemplare in oricalco valutato " extremely rare ", al nome di Commodo, con al diritto busto laureato dell' imperatore ed al rovescio una rappresentazione del mito di Apollo con Dafne . Sarà il 7 Settembre in vendita LeuNum. 31 al n. 841 .
    2 punti
  9. Dal min. 15.50 si parla del carlino, ed è ribadita l'assenza del titolo di re al rovescio. Quindi, nonostante sia ben leggibile sulla moneta, quella R non c'è!
    2 punti
  10. Anche se esistono soluzioni più economiche i monetieri sono la soluzione migliore... http://www.albertozecchi.it/home.html Altrimenti ci sono anche le valigette... https://www.abafil.com/it/42-numismatica
    2 punti
  11. Il 9 luglio 1935 viene firmato un accordo con Vienna per permettere all'Italia di coniare per 25 anni i talleri in proprio. L’accordo internazionale tra Italia e Austria viene firmato il 9 luglio del 1935 [1,3, 6-8,11]. L’Italia ha diritto di coniare in proprio talleri per 25 anni. Già il giorno seguente la zecca di Vienna denuncia la precedente convenzione con la Johnson, Matthey & Co Ltd, invocando la necessità di recedere dal contratto a seguito di una intervenuta convenzione internazionale. Formalmente il contratto si annulla il 15 ottobre, ma già il giorno stesso (il 10 luglio del 1935), all’indomani della convenzione internazionale tra Austria e Italia, la zecca di Vienna invia a Roma i punzoni [1,3,5,12] del conio per Londra insieme alle monete prodotte ma non inviate alla Johnson, Matthey & Co Ltd: un quantitativo stimabile in circa 250.000 pezzi, se non più [1]. Gli inglesi, che hanno ottenuto dal contratto soltanto 252.747 talleri, tentano di reagire [1]. Ma la zecca di Vienna esce dal contenzioso adducendo la ragion di stato. Una equipe di giuristi viene ingaggiata dagli Inglesi per trovare una soluzione al problema della forte carenza di talleri per il commercio. La soluzione giuridica viene trovata: il tallero non è più la moneta corrente in Austria, anzi è semplicemente una medaglia alla quale viene dato un valore convenzionale, poiché reca al Diritto l’effige di una sovrana deceduta da duecento anni, sovrana di uno stato che non c’è più [1,11]. Inoltre, si può ritenere che l’Austria abbia rinunciato ad accampare ogni pretesa di monopolio a coniare talleri dal momento che ha trasferito all’Italia il diritto di farlo;a sua volta, l’Italia non ha dato seguito a tale diritto rifiutandosi di coniare talleri per conto di ditte inglesi [11]. Nel settembre 1936 inizia la produzione in proprio dei talleri ad opera della Zecca Reale Inglese. Più di 8 milioni e mezzo di talleri vengono coniati a Londra prima del secondo conflitto mondiale. Soltanto nel 1961 Londra termina la produzione, dopo averne coniati più di 20 milioni di pezzi [1]. Il governo Italiano dal canto suo farà anche meglio: ne fa coniare 19 milioni e mezzo circa tra l’agosto del 1935 ed il luglio del 1939, di cui ben 18 milioni nei soli primi due anni, per proseguire poi ulteriormente fino al 1950 [3,9,6].
    2 punti
  12. Articolo del Santamaria richiamato nella Curatolo. 1961.1.Num_.pdf (socnumit.org)
    2 punti
  13. Buongiorno, ieri ho trovato questa bellissima moneta con un evidentissimo occhio di bue. La foto non rende bene, ma la moneta è in buonissimo stato di conservazione. Gli occhio di bue su le commemorative sono più ricercate rispetto alle divisionali? Indicativamente che valore può avere? Grazie a chi saprà rispondermi
    1 punto
  14. Buongiorno, Sul bagnasciuga di Soverato ho trovato un sasso a forma di moneta che inizialmente mi ha davvero suggestionato, ma poi alla vista e al tatto è chiaro che si parla di un sasso poi la mia immaginazione deviata ha fatto il resto. In allegato la foto del sasso. Buona giornata.
    1 punto
  15. Corretto. In Rutter: Historia Numorum uno statere con Apollo Citaredo che suona la ‘cetra’ al rovescio e’ riportato sl n. 1504. Nella descrizione del Rutter lo strumento e’ riportato erroneamente come ‘lyre’ mentre in effetti e’ una cetra (zither o kythara) inconfondibile per la sua forma trapezoidale piu’ massiccia e tozza rispetta alla piu’ aerea lyra. non ho trovato esempi del bronzo illustrato da Bertolami. Il che pero’ non significa che non possa essere un inedito. # un’altra possibilità e’ che il bronzo Bertolami sia una combinazione di un diritto metapontino con un rovescio spurio proveniente da altra zecca. Quanto queste combinazioni ( conosciute in diverse tipologie per le zecche Lucane e reggine) siano il prodotto di emissioni originali magari dovute a symmachie commerciali o il prodotto di virtuosi ‘artisti’ autoctoni piu’ recenti e’ ancora oggetto di dibattito..
    1 punto
  16. Un grazie ad ambedue, siete sempre eccezionali, un cordiale saluto. F.P.
    1 punto
  17. Girando opportunamente il rovescio si riconosce un rovescio FEL TEMP REPARATIO della tipologia "fallen horseman" ovvero "cavaliere disarcionato" . Ciao. Stilicho
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  18. Il “numismatico stimato” cui fa riferimento il D’Incerti è GIROLAMO SPAZIANI-TESTA che aveva firmato un articolo apparso sulla rivista Numismatica del 1951-52 dal titolo “LA MONETAZIONE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA (1943-45)” In allegato, l’articolo. Chissa’ come mai il Cav. Girolamo non è inserito tra i Grandi Numismatici Italiani citati dalla Società Numismatica Italiana https://www.socnumit.org/i-grandi-numismatici-italiani/
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  19. LA MONETA DA 10 CENTESIMI 1943-XXI DI « ACMONITAL » “Un'ultima moneta credo opportuno prendere in considerazione fra quelle «discutibili »del regno di Vittorio Emanuele IlI, anche se per essa devo arrivare ad un giudizio diverso da quello già espresso da taluni numismatici. Si tratta del pezzo da 10 centesimi con la data 1943-XXI (Tav. VI, fig. 31) di modello identico a quello del corrispondente pezzo della serie « imperiale » (emesso regolarmente dal 1936-XIV al 1943-XXI), ma di dimensioni ridotte (diametro 19,6 mm, anziché 22,5; peso 2,92 g, anziché 5,4 o 4,9) e coniato colla lega « acmonital ». A proposito di questa moneta, della quale rimangono alcuni esemplari, le fantasie si sono un po' sbrigliate, e un numismatico stimato … ha ritenuto persino di individuare in essa un'autentica testimonianza della effimera Repubblica sociale italiana, perché sarebbe stata battuta ad Aosta nel luglio 1944, in quantità discreta (« intorno a 1000 esemplari ») e poi, inviata a Brescia, sarebbe anche stata posta in circolazione. Se tale realmente fosse, la sua importanza, specialmente sotto il punto di vista storico, sarebbe veramente notevole; ma purtroppo le circostanze della sua nascita, esaminate alla luce dei documenti e delle dirette testimonianze, risultano molto più modeste e sostanzialmente diverse. Assai prima della caduta del fascismo (avvenuta il 25 luglio 1943) e quindi, a maggior ragione, prima che fosse proclamata la Repubblica sociale italiana (23 settembre 1943) la zecca di Roma, attuando il predisposto programma di rigorosa economia dei metalli di interesse bellico, aveva avviato esperimenti per coniare anche le monete dei tagli minori da 10 e 5 centesimi con la lega «acmonital» (acciaio monetale italiano: sostanzialmente acciaio inossidabile) già in uso con buoni risultati sin dal 1939 per i tagli da 2 lire, 1 lira, 50 e 20 centesimi. In tal senso vennero eseguiti, nella zecca di Roma, i punzoni per il pezzo da 10 centesimi, riducendo in opportuna scala i modelli della moneta in corso. Con le matrici da esse ricava-te, datate 1943-XXI e siglate R (Roma), vennero battuti alcuni esemplari di saggio, due dei quali sono quelli che figurano - col n. 175, senza alcuna particolare annotazione - nel museo della Zecca. Nel frattempo l'aggravarsi della minaccia aerea contro i centri più importanti aveva consigliato anche la Zecca, sull'esempio di quanto già avevano fatto le maggiori industrie, a decentrare una parte dei suoi impianti - ivi comprese alcune presse celeri - ad Aosta: località periferica che aveva un particolare interesse in quanto i tondelli di « acmonital » usati per la coniazione delle monete venivano appunto prodotti ad Aosta dalla società Cogne. Nella succursale di Aosta, prima della caduta del fascismo, con coni originali portanti la sigla R e la data 194–XXI (l’anno XXI andava, com’è noto, dal 29 ottobre 1942 al 28 ottobre 1943) vennero coniate in quantità notevole monete da 20 centesimi che, per le vie normali, cioè attraverso le tesorerie provinciali, furono poste regolarmente in circolazione. Tali monete non si distinguono in alcun modo da quelle analoghe coniate a Roma, e sono le uniche ufficialmente uscite dalle officine di Aosta. Poiché anche i coni riguardanti l'esperimento in corso per il pezzo da 10 centesimi di «acmonital» erano stati inviati ad Aosta, furono con essi continuate le prove, e ne derivarono pochi altri esemplari, praticamente identici a quelli prima coniati a Roma. Gli eventi che si verificarono poco dopo, troncarono le cose a questo punto. Non risulta che ad Aosta durante il periodo nel quale l'Italia del nord fu sotto il governo della Repubblica di Salò siano state coniate altre monete, nè dei tipi precedenti, nè di nuovo modello. Di queste ultime non si è mai avuto notizia, e per quanto riguarda quelle di vecchio tipo, se pure non vi fossero autorevoli testimonianze al riguardo, lo si dovrebbe dedurre a fil di logica, perchè sarebbe apparso evidentemente assurdo che la nuova repubblica, pur dovendo forzatamente tollerare la circolazione delle monete esistenti, ne avesse continuato ad emettere altre identiche, cioè con l'effigie del Re dichiarato decaduto e con la sigla di Roma. Per quanto riguarda in particolare la moneta da 10 centesimi, è da tener presente inoltre che il progressivo rapido rincaro dei prezzi aveva già reso tanto modesto il suo potere d'acquisto, da doverla ritenere ormai quasi superflua e tale quindi da sconsigliarne la coniazione. Il pezzo da 10 centesimi 1943-XXI di « acmonital » deve dunque essere considerato soltanto un normale « progetto», l'ultimo in ordine di data del regno di Vittorio Emanuele III : un « progetto» rimasto senza seguito, e che non ha nulla a che fare con la Repubblica sociale italiana.” [Vico D’Incerti, LE MONETE DISCUTIBILI DEL REGNO DI VITTORIO EMANUELE III - RIN 1956]
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  20. Proseguendo nella ricerca, l'unico Don Gaetano d'Aragona (che è lui il destinatario della lettera) che sono riuscito a trovare è quello già citato da @littleEvil Don Gaetano d’Aragona (* Napoli 12-IV-1800 + Roma 31-XII-1870), 7° Principe di Squinzano per refuta dell’ava Marianna Filomarino e confermato con Regio Rescritto dell’11-III-1844. Come età va benissimo, resta da capire perché venga appellato Duca e non Principe, che è titolo ovviamente superiore e prioritario. Ma si potrebbe spiegare col fatto che tra la nomina ufficiale a principe e la lettera intercorrono appena una ventina di giorni (11 marzo - 3 aprile 1844) e forse il mittente non era ancora a conoscenza della "promozione". Del resto, che anche prima di questa il D'Aragona fosse già nobile di suo mi sembra scontato, improbabile che l'ava Marianna, che oltre al titolo di Principessa ne aveva un'intera sfilza abbia lasciato il più importante a una persona che non fosse del suo mondo. Donna Marianna (* 14-III-1761 + 10-II-1845), 6° Principessa di Squinzano, 6° Duchessa di Cutrofiano, 8° Marchesa di Campi, 7° Marchesa di Salice Sono solo ipotesi naturalmente. petronius http://www.genmarenostrum.com/pagine-lettere/letteraf/FILOMARINO/FILOMARINO-cutrofiano.htm
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  21. Chiamarlo così sembra un po' un eufemismo... Qui un estratto di un testo sopra, per comodità in corsivo il testo "consultato", in neretto quello inedito, tra [parentesi] quello omesso. ========= La leggenda di Armonia nacque in Beozia, ma di lì si propagò anche fino all'Illiria e soprattutto nell’isola di Samotracia, dove Armonia era ritenuta figlia di Zeus e di Elettra e sorella di Dardano. In Samotracia Cadmo l'avrebbe incontrata e sposata prima di fondare Tebe, oppure l'avrebbe veduta e rapita per sposarla.(1) La collana magica, indicata semplicemente come Collana di Armonia, permetteva a qualsiasi donna la indossasse di rimanere sempre giovane e bella, divenendo così nei miti greci un oggetto molto ambito tra le donne della casa reale di Tebe.(2) Più tardi si scoprì che questa collana fu fatale a tutte le donne che la portarono e da essa ebbe origine la lunga serie di disgrazie che perseguitò la famiglia di Cadmo. Infatti, dei cinque figli generati da Armonia e Cadmo, Polidoro, l’unico maschio, fu padre di Labdaco, il nonno dello sventuratissimo Edipo.(3) La collana passò poi a [loro figlia] Semele che la indossò il giorno stesso in cui e Era [Hera] le fece visita [e] per effetto della maledizione, Semele insinuò che suo marito non fosse Zeus per poi chiedere che il dio dimostrasse la sua identità esibendosi in tutta la sua gloria come il signore del cielo. Semele fu distrutta per il suo gesto (4), folgorata dallo splendore di Zeus. (3) 1) https://www.treccani.it/enciclopedia/armonia_res-98aabe70-8baa-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana)/ 2) https://it.wikipedia.org/wiki/Collana_di_Armonia#cite_note-apol3.4.2e3-1 3) https://mitologiagreca.blogspot.com/2008/02/la-collana-di-armonia.html 4) https://it.wikipedia.org/wiki/Collana_di_Armonia ========= PS: no, non mi sono sbagliato, in neretto non c'è nulla.
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  22. S T rade; a' M piedi pari GI STRADE AMPIE DI PARIGI Ciao. Stilicho
    1 punto
  23. Ciao e grazie per l' intervento . Conosco il significato di "ganzo" , puo' essere un complimento , l' equivalente della parola romana "figo" . Si , c'e' anche una T abbastanza ben visibile sotto Giano bifronte , chissa' forse potrebbe significare "Tesserarius" , cioe' riconducibile ad un sottufficiale dell' esercito romano , costui era appunto un sottufficiale che nel Castrum aveva il compito di distribuire una tavoletta di legno con sopra scritta la parola d' ordine per entrare all' interno del forte , oltre che per altri usi . Forse questa particolare moneta puo' essere equiparata ad una tessera ??
    1 punto
  24. Moneta "ganza", come si direbbe qui in Toscana (mi piace eh 😃), sul significato delle contromarche si è molto dibattuto sul forum ma non c'è mai un significato certo a quanto ho potuto capire. Sono interessato alla discussione, proprio mentre stavo rispondendo vedo che anche qualcun altro ha notato che le 5 righe al dritto sono simili a quelle al rovescio che tra l'altro sbaglio o sembrano parte di un disegno più elaborato che va a finire fra le due facce di Giano? Oltre a questo al dritto in basso mi sembra anche di vedere una T che forse è anche quella una contromarca.
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  25. E' possibile che nelle famiglie nobiliari di quel tipo ci siano omonimi. Grazie a te per averla condivisa, abbine cura.. e grazie per le belle parole che mi fanno bene al cuore.
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  26. Grazie per l'interesse verso questa lettera che conservo da tempo immemore,e se le tue sono "scarse conoscenze" puoi stare certo che hanno arricchito il mio piccolo bagaglio culturale... Ho provato a leggere questa lettera ma non è semplice,ma come ha giustamente osservato @petronius arbiter nella lettera in questione si parla di un debito e fedi di credito...
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  27. Non avevo visto questa bella discussione, aggiungo anche io il mio modesto contributo. Per quanto mi riguarda colleziono monete romane, dall'inizio della monetazione (come punto di partenza ho i fusi repubblicani) fino a Commodo con una predilezione per il periodo della dinastia Giulio-Claudia (adoro Nerone 🙃). Non disdegno comunque qualsiasi moneta romana a prescindere dal periodo. Come criterio di scelta sono partito come quasi tutti dal "mi piace, la compro se posso" con acquisti soprattutto dettati dalla ritrovata foga collezionistica (cosa che è successa un annetto e mezzo fa circa) per arrivare poi ad un discorso più elaborato cercando di individuare monete legate, oltre ad un particolare personaggio o famiglia (ad esempio ricercando i vari componenti della dinastia Giulio-Claudia e non solo gli Imperatori), anche ad episodi importanti nella storia, battaglie ma anche altro (ad esempio il denario di Tito con l'elefante coniato per l'inaugurazione del Colosseo) oppure con raffigurazioni di scene di vita quotidiana o monumenti (Tempio di Giove Capitolino, Colonna Traiana, ecc...). Quando posso cerco di aggiungere monete che abbiano un collegamento con altre che già possiedo per creare una specie di filo conduttore che racconta una storia (fatta di persone, fatti, monumenti, miti, ecc...) che si snoda attraverso i secoli. Per quanto riguarda la conservazione di base cerco sempre di aggiungere monete il più possibile leggibili sia nelle legende che nelle raffigurazioni, quantomeno nelle parti importanti per me, come ad esempio in una moneta di Nerone almeno vorrei leggere "Nero" e in generale distinguere decentemente cosa vi è raffigurato, questa cosa ovviamente come tutti sappiamo cambia molto a seconda della rarità della moneta e del budget che abbiamo a disposizione 🙂 Mi fermo qui per non tediarvi più del necessario 😃
    1 punto
  28. L'identificazione è corretta... Mancano i dati per poter sapere data e zecca, la moneta è stretta proprio in quel punto e pure la foto non aiuta.. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EF/32
    1 punto
  29. Come ho già detto in un altra conversazione io le collezionerei tutte!! Ovviamente è improbabile ed impossibile quindi il mio target è sulle monete romane imperiali con maggior attenzione alla monetazione da Costantino I° fino al V secolo. Dedico particolare attenzione alla tipologica del Gloria Exercitvs. Ma l ho già detto che comunque le vorrei tutte?? 🤣🤣
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  30. È bello leggere queste tue parole @Giovanni ciko dal quale traspare tutto il tuo entusiasmo di giovane collezionista.
    1 punto
  31. Bella discussione, molte volte mi chiedo: vale la pena spendere soldi a comprare monete? Perché continui a farlo? Bel dilemma! Premetto che ho iniziato davvero da poco tempo a collezionare monete, direi più o meno cinque/sei anni. La scintilla è scoccata aprendo un cassetto a casa dei miei in cerca di alcuni documenti e casualmente mi sono imbattuto in un gruzzoletto di circa 40 pezzi di 500£ caravelle in argento; abbandono la ricerca dei documenti e subito vado nel web per cercare di capire cosa fossero, non avendole mai utilizzate nella mia breve vita (cl. 81). Ovviamente la prima cosa letta è stato del valore inestimabile del modello con le vele controvento e la mia mente ha iniziato a viaggiare e da lì non mi sono ancora fermato! I criteri che utilizzo nella scelta sono: materiale di composizione numero di esemplari Periodo storico potenziale futuro! Il principale obiettivo che mi sono prefissato è quello di avere almeno una moneta di tutte le nazioni (contemporanee) del mondo. Allo stato attuale mi mancano poche nazioni, una ventina forse vado a memoria. Un paio di anni fa ho iniziato la raccolta emessa da Hachette, che continua tutt’oggi, sempre con il target di coprire il globo; la collezione devo dire che è fatta bene, anche se i cenni numismatici all’interno dei fascicoli hanno alti e bassi, nel senso che a volte si limitano solo al contenuto dell’uscita. Recentemente acquisto monete emesse da IPZS, se riesco! Mi affascinano le monete del Commonwealth. Trovo curiose ed anche particolarmente belle quelle realizzate in materiali inusuali, tipo titanio, niobio(ancora non acquistate) o quelle di alcuni paesi tipo NIUE o Ciad che realizzano dei veri prodigi ma Con prezzi inarrivabili per me. Ho paura ad acquistare monete molto antiche, in quanto non ho ancora l competenze e la padronanza che vedo in tanti di Voi, per capire se la moneta possa rivelarsi in realtà una patacca! Continuerei a scrivere per ore, ma temo di avervi tediato abbastanza. Comunque ogni post che riesco a leggere e’ una nozione che apprendo con gioia. buona giornata a tutti. Giovanni
    1 punto
  32. Molto chiaro e molto interessante. grazie!!!
    1 punto
  33. In una discussione nella sezione Aste un utente ha fatto riferimento alla fretta. Fretta in questo caso della casa d'aste di preparare il materiale per l'asta e che, come conseguenza, comporta degli errori con l'inserimento di falsi che solo in un secondo tempo vengono ritirati. Un'altra fretta che causa danni è quella del collezionista che vuole al più presto completare la sua collezione, lanciandosi in acquisti sbagliati o eccessivamente costosi. La fretta è sempre cattiva consigliera. Così ho pensato di lanciare un nuovo hashtag: # Slow Numismatics Così che sia sia possibile gustare al meglio quello che la Numismatica può offrire. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  34. Non ci resta che interpretare le legenda 😀
    1 punto
  35. ===== ===== ===== ===== Mi sembra corretto citare le fonti del testo (come minimo queste).
    1 punto
  36. Da Crotone un non comune esemplare di dracma ( 1/3 statere ) incusa, con tripode e fenicottero . Sarà l' 8 Settembre in vendita Nomos-Obolos 33 al n. 29 . Unisco, di questa tipologia, l' esemplare proposto a suo tempo ( 15-12-2016 ) nel " Gruzzolo acheo..." offerto in Bertolami 28 al n. 74 .
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  37. Certo, volentieri! Ho ad esempio di recente intrapreso una collezione delle monete più importanti nei grandi commerci su scala globale in età moderna. Ho quindi aggiunto in collezione una moneta della Spagna coloniale da 8 reales di Carlo IV del 1807. Non voglio collezionare tutte le monete di questo sovrano né le tutte monete spagnole degli altri tagli ma questo pezzo ha un ruolo fondamentale nell'obiettivo che mi sono posto. Con davanti qualcuno potrei raccontare attraverso le mie monete la storia del successo di questa moneta nei mercati del mondo nell' Ottocento e di come sia stata il precursore del moderno dollaro. Allo stesso tempo ho in collezione alcune monete francesi, belga del periodo del primo dopo guerra con denominazione in "buoni". Hanno una loro ragione perché insieme ai Buoni da una lira e da due lire italiani rappresentano la medesima gestione dei trattati della morente Unione monteria latina nel primo dopoguerra. Insomma, in questo senso la cosa più importante per me è proprio che le monete possano essere parte di un discorso storico o storico economico; ovvero che la Storia o una storia possano essere raccontati potenzialmente a chiunque (oltre che a me stesso) attraverso le monete. Poi ovviamente esiste anche un senso estetico della moneta che guida nella scelta!
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  38. Mi ricorda la storia di un collezionista "facilone" che , fortuna sua , qualsiasi cosa richiedeva trovava , talleri di Siracusa, Sesterzi di Garibaldi... Partirei per queste creazioni da documenti ufficiali, poi cercherei un "registro" , se esistono tali documenti se ne parla altrimenti...fantasia. Ne metti in vendita una, magari la "vendi" e il gregge poi....
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  39. Comunque se non si vuole o non si può fare un analisi stilistica il punto più facile e veloce sono le s (Σ) di massa: la SS greca classica è un po' aperta, mentre le massa celtiche hanno le gambette parallele
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  40. Da Alessandria di Egitto, un tetradrammo al nome di Cornelia Salonina, augusta, sposa di Gallieno, con al diritto suo busto diademato ed al rovescio raffigurazione di Tyche con timone e cornucopia . Sarà il 7 Settembre in vendita LeuNum. 31 al n. 988 .
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  41. Mi fa piacere che la discussione abbia suscitato molti spunti interessanti. Ringrazio tutti per i loro interventi. Arka # Slow Numismatics
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  42. Per quanto mi riguarda, la passione per la Storia ha sempre preceduto quella per la numismatica. Tant'è che vi sono periodi storici che mi interessano molto più delle monetazioni che le rappresentano. Un esempio può essere la Seconda Guerra Mondiale. È vero che finita una collezione si può sempre proseguire con un'altra ma non si può certo procedere all'infinito, altrimenti la collezione finirebbe col perdere la propria impronta. Allo stesso modo, il collezionista non può interessarsi a qualunque monetazione esistente, anche perché non avrebbe il tempo materiale per studiare ed approfondire tutto quello che poi andrebbe ad acquistare. Diversamente, il collezionista cesserebbe di essere tale, divenendo un semplice accumulatore seriale di monete... In altre parole, va bene dedicarsi alle monete della Rivoluzione francese, a quelle dell'Ancien Regime e anche a quelle della Restaurazione ma, alla fine, mi sembra più che altro un modo per rimandare il problema del cosa fare una volta completata la propria collezione... Ovviamente, sono ragionamenti più "filosofici" che non pratici, giacché, come detto, è pressoché impossibile completare al 100% una collezione di monete e medaglie napoleoniche. Nemmeno il Re Farouk d'Egitto è riuscito in tale impresa.
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  43. Aggiungo un interessante esemplare di statere in CU al nome di Cunobelino per i Catuvellauni, con al diritto spiga ed al rovescio cavallo in corsa . Sarà il 18 Settembre in vendita Noonans 303 al n. 51 . Vale un cenno notare che l' intera vendita 303, propone esemplari provenienti da vecchi ritrovamenti sul suolo britannico .
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  44. Allora, prima cosa grazie. Al retro ci sono le seguenti scritte: - Paris - C. & B. ( immagino il produttore) - Uno stemma - 22 M
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  45. non me ne intendo di reali: ma un duca, può fare carriera? Napoli, Lecce, Squinzano, Otranto... Tutti omonimi? njk ================ https://antenati.cultura.gov.it/detail-nominative/?s_id=27208888 https://www.academia.edu/35711771/_Negozianti_dolio_in_Terra_dOtranto_nellOttocento_Giuseppe_Stajano_1809_1867_ https://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3Awww.internetculturale.sbn.it%2FTeca%3A20%3ANT0000%3ABA10048611&teca=MagTeca - ICCU&mode=all&q=&fulltext=1
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  46. Va benissimo @gennydbmoney e ti ringrazio per averlo postato, questi documenti per quanto riguarda la loro storia postale vanno sempre postati nella loro interezza postale. Su questo lato vi era in piu' il timbro "Aprile", ...avevamo comunque approfondito questa meraviglia nel mio povero post sopra dove ho scritto quello che vi ho potuto leggere con le mie scarse conoscenze della materia. La prefilatelia è un'altra branca a se della filatelia, queste purtroppo sono materie dove non si puo' essere tuttologi, bisogna studiarle e vedere molti esempi, avere inoltre una buona memoria aiuterebbe. Tu che hai l' oggetto in mano, così per pura curiosità..di cosa parla.. se sei riuscito a leggerlo..?
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  47. Io ho iniziato nel 1980 e le monete sigillate c'erano già e parecchie. Personalmente le ho sempre odiate, così come adesso quelle in slab. #liberate le monete 😡 Arka 😁 Diligite iustitiam
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  48. Non ti dimenticare questo Paese, più tempo si perde è più diventeranno ostiche, la mia..... a suo tempo arrivata senza protezione e maltrattata pure dal postino.
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