Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/22/24 in tutte le aree
-
Torna l’estate, tornano i troll… come i funghi d’agosto….deve essere la noia di essere in ferie…. stessa mano, stessi errori ortografici e grammaticali, stesse patacche e stesso modus operandi…. Cambia solo l’alias … anche la zona è sempre quella tristemente famosa per aver ospitato o dato i natali ai peggiori falsari di monete magnogreche….un controllo sugli IP dovrebbe essere dirimente per il ban del nuovo (?) troll dell’anno .4 punti
-
A rileggere bene la passata discussione sembra che si prospetti un copia incolla nella presente… con attori sospettosamente simili, per non dire di peggio… e proprio negli stessi giorni dell’anno… Il soggetto scrivente faceva dichiarazioni contraddittorie allora: si dichiarava pressoché ignorante in materia eppure i suoi post rivelavano ben più che una competenza priva di consistenza. La discussione fu chiusa allora e memore dell’intervento di @Tinia Numismatica che riporto di seguito viene da chiedersi a che punto sia il conto alla rovescia per questa e se valga la pena continuare a scrivere: <<Vedo che tanti di voi sono ancora in ferie e hanno tempo da perdere e voglia di polemizzare con gli inutili ….. don’t feed the troll…. Stanno cercando di delegittimare le risposte degli utenti de lamoneta.it per ragioni anche troppo facile da comprendere…. E dico “ stanno” perché non è un singolo ma un ben organizzato e altrettanto malintenzionato gruppo di pseudo esperti spacciatori di falsi….>> Dato che non la trovate… : Chi ha una buona conoscenza della tipologia in questione noterà le difformità (rispetto a esemplari originali) sovrapponibili tra l'esemplare di allora e quello di oggi, sia per il dritto che per il rovescio e nonostante le immagini scadenti.4 punti
-
Non ho capito,dici che la moneta è uguale e invece è la stessa,se la moneta è tua allora sei il venditore dell' inserzione eBay,in tal caso vedo che hai in vendita diverse sterline, quindi la domanda che mi pongo è:che senso ha aprire una discussione chiedendo il valore di una sterlina quando si è già un venditore di sterline?... Beh!in verità una risposta in mente ce l'ho...4 punti
-
Buongiorno a tutti,tra le varie cose in mio possesso ho trovato questa lettera prefilatelica (presumo) con un bellissimo sigillo in ceralacca,di cui mi piacerebbe avere qualche notizia, soprattutto per quanto riguarda i timbri... Ringrazio chiunque voglia dire la sua...3 punti
-
Ciao a tutti, tornato (non che fossi poi così lontano 😅) da poco dalle ferie ho pensato di continuare per un altro po' l'avventura nel periodo repubblicano trovando un altro bel fuso da affiancare a quello dei Dioscuri, altrimenti si sentivano soli poverini 😔 Questa volta ho seguito solamente il vecchio, ma sempre valido, metodo "se mi piace, la compro" senza soffermarmi sui consueti collegamenti con personaggi o eventi, ogni tanto è giusto anche così 😀 Quando il mio venditore di fiducia mi ha proposto questo simpaticissimo "Saturnone" (come lo ha affettuosamente battezzato) con la classica e iconica prua di nave, non ho saputo resistere al richiamo del bronzo 🤤 (in realtà non sono in grado di resistere neanche al richiamo di qualsiasi altro metallo eh...😨) Ecco quindi a voi il faccione di cui sopra: Anonimo, Semisse, Roma, 215-212 a.C., Crawford 41/6a, 33.22g x 32mm. D/ Testa laureata di Saturno; dietro, S. R/ Prua; sopra, S. Non ho molto altro da aggiungere che già non sappiate, ci tenevo comunque a condividerla con voi Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo2 punti
-
Aggiungo, con simile tipologia ed emissione, un esemplare di tridrammo, questo con al rovescio busto di Baal-Zeus con particolare copricapo e fulmine nella mano . Sarà il prossimo 28 Agosto in vendita CNG 569 al n. 393 .2 punti
-
In realtà, credo che sia per una serie di fattori, compreso quello che dici tu. In primo luogo, ci sono limiti tecnici: la fusione, realizzata con le procedure dell'epoca, non permetteva di raggiungere dettagli adeguatamente minuti. Inoltre, a mio giudizio (ma, tengo a sottolineare, è una mia idea), i fusi post-semilibrali tradiscono anche un temporaneo cambiamento di gusti estetici: piacevano rappresentazioni di tipo un po' astratto, quasi (passatemi il termine) "futuriste ante litteram". Non sarebbe un fenomeno isolato: le monete celtiche riprendevano tipologie magnogreche e marsigliesi trasformandole nello stesso modo, sino a renderle quasi irriconoscibili. Vien da chiedersi perché una simile corrente estetica non si manifesti anche nelle monete coniate, che dovrebbero essere coeve, ma a questo non saprei rispondere. Infine e soprattutto, come giustamente hai osservato tu, gli incisori dei conii erano artigiani figli di una tradizione antichissima arrivata, a Roma, dalla Magna Grecia che quindi avevano competenze artistiche ben superiori ai "rozzi" Romani incaricati, invece, di predisporre gli stampi per i fusi, molto più vicini all'essenzialità e alla sobrietà tipiche della cultura italica primigenia.2 punti
-
Buon pomeriggio. Ho allegato tutte le foto che sono riuscito a fare.2 punti
-
Salve e buon Ferragosto 2024. Una delle imprese più ardue della mitologia greca fu l’uccisione per decapitazione della gorgone Medusa ad opera dell’eroe greco Perseo. Medusa, l'unica Gorgone mortale delle tre figlie delle divinità marine Forco e Cheto, era in origine una bella fanciulla, ma le sue chiome vennero tramutate in serpenti da Atena che volle punirla per essersi concessa a Poseidone in uno dei templi a lei dedicati. Il suo aspetto era diventato così tremendo che chiunque la guardasse in faccia diventava di pietra e per questo Perseo, quando le tagliò la testa con un falcetto, ricorse a un lucido scudo di bronzo su cui si rifletteva l'immagine di Medusa per evitarne lo sguardo terribile. Secondo Esiodo, dal collo di Medusa uscirono subito i suoi figli Pegaso, il cavallo alato, e il mitico mostro Crisaore, generalmente rappresentato come un gigante armato di una lancia d’oro (da cui il nome che in greco significa appunto “Colui che possiede la lancia d’oro”), ma che può anche essere immaginato come un cinghiale alato proprio come il suo gemello Pegaso era un cavallo alato. Subito dopo aver mozzato la testa a Medusa, Perseo mise in un sacco la testa avvolta in un telo e raccolse anche il sangue colato dalla ferita, velenoso quello sgorgato dalla vena sinistra e rimedio risuscitatore dei morti quello della vena destra. Poi, reso invisibile dall’elmo di Ade, volò via in groppa a Pegaso. Quando passò sopra il deserto libico, fece cadere il dente e l’occhio che aveva sottratto alle Graie, versando senza accorgersene alcune gocce del sangue velenoso di Medusa. Fu così che quelle terre desertiche si popolarono di serpenti, scorpioni e altri terrificanti animali tutti estremamente velenosi, tra cui l'anfisbena o anfesibena, un serpente mitologico a due teste che, come molti rettili ad essa somiglianti, aveva le zanne colme di veleno mortale e uno sguardo in grado di immobilizzare le sue prede. Le due teste situate alle due estremità del corpo, necessarie secondo Plinio il Vecchio per poter smaltire la sovrabbondante quantità di veleno generato dalle ghiandole, rendevano l'animale capace di muoversi con la stessa facilità nelle due direzioni opposte. L'anfesibena aveva anche gli occhi luminosi come lucerne, e quindi era in grado di rischiarare il suo cammino anche durante la notte: quando una delle due teste riposava l'altra stava sveglia di guardia, e viceversa. Secondo Nicandro di Colofone, l’autore dei Theriakà (II sec. a. C.), la pelle dell'anfesibena avvolta attorno a un bastone aveva la proprietà di scacciare gli animali (compresi i serpenti) che uccidono senza mordere (Nat. an. 8, 8). Gli scoli a Nicandro (Ther. 372a.1) dicono trattarsi di animale piccolo e lento, di colore terreo, punteggiato da macchioline e debole di vista; la pelle di questo serpente, disseccata e avvolta intorno a un bastone, viene usata dai boscaioli contro i lividi e il torpore causato dal gelo. In Nonno di Panopoli (Dionisiache 5, 146 sgg.) si legge una descrizione molto dettagliata della collana in forma di anfesibena forgiata da Efesto per Afrodite. L’anfesibena ha una valenza negativa in Eschilo (Agamennone 1233, prima occorrenza nota; era nominata anche nelle Cicogne di Aristofane, Photh. Lex. s. v.) che la equipara a Clitemnestra, futura assassina di Agamennone, associandola a Scilla, altro mostro femminile omicida. La rappresentazione araldica ordinaria dell'anfesibena è quella di un serpente inanellato e disposto a forma di 5 o di S. Le due teste sono di colore oro o argento, quella superiore, e nero, quella inferiore. Questa rappresentazione simboleggia la vittoria del Bene sul Male. Nella sua forma più completa l'anfesibena mostra la parte luminosa alata e quella oscura membrata, cioè con un paio di zampe scagliose. Quando è rappresentata con le due teste unite, queste non sono differenziate e quindi il colore è irrilevante. L’anfesibena è anche un innocuo animale realmente esistente, facente parte dell’ordine degli squamati insieme a lucertole e serpenti, molto simile per certi versi alle descrizioni della creatura mitologica: la testa e la coda di questi rettili infatti sono pressoché indistinguibili tra loro. Nonostante la famiglia di appartenenza, quasi nessuno conosce le anfesibene e il loro stile di vita rimane tutt’ora per lo più avvolto nel mistero. Il motivo di ciò è che le anfesibene sono l’unico gruppo di rettili esistente adattato a vivere nel sottosuolo e a non uscirne praticamente mai. L’anfesibena è citata da Dante nel canto XXIV dell'Inferno e da Borges nel suo Manuale di zoologia fantastica. Notare che secondo alcune versioni del mito, dal sangue di Medusa nacquero anche dal contatto di alcune alghe pietrificate con la testa mozzata, le Gorgonie (“Coralli del Mediterraneo”), formate da uno scheletro flessibile costituito da una proteina elastica, la Gorgonina. apollonia1 punto
-
Carissimi amici e colleghi, siamo ormai al crepuscolo dell'estate e già si avverte quella fragranza briosa tipica delle prime aste autunnali. A pochi giorni dal genetliaco del Napoleone, ho il piacere di mostrarvi una lira del Regno d'Italia. Pur trattandosi di una moneta relativamente comune, non è affatto semplice da reperire in alta conservazione, con i rilievi integri ed un lustro ancora ben intatto. Piccola nota dolente quei leggeri hairlines che si possono osservare al dritto. Ad ogni modo, è un esemplare che, pur con le sue piccole imperfezioni, mi soddisfa. Mi auguro che sia di vostro gradimento.1 punto
-
1. Breve storia sull'assignat Verso la fine del 1789, alla vigilia della Rivoluzione Francese, le casse dello Stato erano quasi vuote. Per evitare il fallimento, il deputato dell’Assemblea Nazionale Talleyrand ideò il piano di confisca dei beni ecclesiastici, con lo scopo di metterli all’asta per salvare le finanze dello Stato. Il 2 novembre 1789 l'Assemblea Nazionale diede inizio al progetto. Il patrimonio confiscato totale ammontò a circa 2 - 3 miliardi di livre, e la vendita fu affidata a una cassa straordinaria creata il 19 dicembre: la Caisse de l’Extraordinaire. Tuttavia, la liquidazione di tutti i beni richiedeva del tempo, minimo un anno, e la bancarotta era sempre in agguato. Per risolvere questa problematica, l’Assemblea decretò che 400 milioni di livre sarebbero subito stati emessi in obbligazioni con interesse del 5%: nacque l’assignat. Durante la votazione del provvedimento alcuni deputati, tra cui lo stesso Talleyrand, erano assolutamente contrari all’idea. Secondo loro la grande debolezza dell'assegnato era che ci sarebbero stati più biglietti in circolazione rispetto al reale valore dei beni ecclesiastici, con conseguente pericolo che sarebbe stato impossibile coprirne il rimborso di tutti. Un altro punto era la facilità di falsificazione, con forte rischio di trovare in circolazione una quantità di assegnati nettamente superiore a quelli emessi. I primi assignat furono emessi agli inizi del 1790 dal valore di 1000 livre. Il 17 aprile 1790 l'assignat fu trasformato da biglietto di obbligazione in cartamoneta ufficiale dello Stato in modo da compensare la scarsità di monete, ma con l’interesse sceso al 3%. Il 27 agosto 1790 l'Assemblea Nazionale autorizzò un'altra emissione di 1.9 miliardi di assegnati, con tagli da 50, 60, 70, 80, 90, 100, 500 e 2000 livre, che avrebbero avuto corso legale entro la fine dell'anno. Nel settembre dello stesso anno il Ministro delle Finanze, Jacques Necker, si dimise in quanto contrario alla decisione di ufficializzare gli assegnati come cartamoneta statale e la nuova emissione di questi. Tra il 1790 e il 1793 gli assegnati persero il 60% del loro valore. In aggiunta, l'Inghilterra iniziò a produrre dei falsi assignat con lo scopo di accelerare ancora di più la crisi economica francese. Per distribuirli a tutta la fascia della popolazione, tra il 1792 e 1793 vennero stampati anche assignat dal valore di 10, 15, 25 e 50 sols. Durante il regime del Terrore, la mancata accettazione dell'assignat era punita con la pena di morte. All’inizio del 1796, gli assegnati ammontarono a circa 45 miliardi di livre e gli interessi ridotti a 0. La somma complessiva degli assegnati non avrebbe mai dovuto superare gli iniziali tre miliardi di livre. La terribile inflazione causata dall'assignat provocò un aumento del costo della vita, un seguitare del suo deprezzamento e la scomparsa quasi totale del contante metallico. Per sopperire alla mancanza di spiccioli e facilitare gli acquisti quotidiani, alcuni imprenditori privati misero in circolazione monete di rame e d’argento: nacquero le monnaie de confiance, ovvero le monete di fiducia. Questi gettoni - monete di fiducia non ebbero mai corso legale, ma circolarono abbondantemente dal 1791 al 1794. E qui che entrarono in gioco i fratelli Monneron... Ritratto di Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord. Durante il periodo napoleonico diventerà Principe del neocostituito ed effimero Principato di Benevento (1806 - 1814) e sarà uno dei principali protagonisti del Congresso di Vienna. Fu soprannominato "il Camaleonte" ed è considerato uno dei maggiori esponenti del Trasformismo. Assignat da 1000 Livre. Fu il primo assegnato e in ambito collezionistico ha un indice di rarità R5. In questo grafico viene rappresentata la svalutazione di 100 Livre in assignat. Nel 1796 l'assignat fu sostituito dalla Promessa di Mandato Territoriale, una nuova cartamoneta che tuttavia subirà un deprezzamento ancora più veloce rispetto all'assignat, tanto che sarà demonetizzato nel 1797. L'economia francese si stabilizzerà durante gli inizi del periodo napoleonico. 2. Storia della Banque Monneron Le monete fiduciarie più diffuse e famose furono quelle della Banca Monneron. Alla fine del XVIII, la famiglia Monneron fu una delle più importanti famiglie francesi sul piano politico, finanziario e commerciale. Il capofamiglia era Antoine Monneron, possessore di alcune saline, avvocato del Parlamento di Antibes e controllore generale della gabella, la tassa reale sul sale. Dalla moglie Barbe Arnault ebbe venti figli, ma otto morirono giovanissimi. Gran parte dei suoi figli vennero inviati nelle colonie francesi in cerca di fama e fortuna. Tra questi ci interessa la storia di 4: Charles Claude Ange Monneron, il primogenito, iniziò la sua carriera come mercante della Compagnie delle Indie Orientali Francese nel 1767. Nel 1769 fu promosso commissario generale dei porti e degli arsenali navali, e nel 1784 direttore degli stabilimenti francesi in India. Sarà eletto Deputato del Terzo Stato di Annonay agli Stati Generali del 1789; Jean Louis Monneron, come per il fratello maggiore, entrò a far parte della Compagnie delle Indie Orientali Francese come agente commerciale nel 1769. Negoziando nella città di Pondicherry, fece rapidamente fortuna. Anche lui sarà eletto Deputato nel 1789; Pierre Antoine Monneron fu capitano di navi e si distinse per le sue missioni presso il governatore delle Indie Olandesi. Come per i due fratelli, sarà eletto Deputato nel 1789; Joseph François Augustin Monneron fu uno dei pochi fratelli che rimase in Francia. Nel 1777 si stabilì a Parigi come commerciante e diventerà direttore di una fabbrica di tabacco. Verrà eletto Deputato per Parigi nel 1791. Grazie all'appoggio dei suoi 3 fratelli, Joseph François Augustin fondò una banca commerciale per importare metalli in Francia e rifornire il Dipartimento della Marina Francese di argento e rame: la Banque Monneron. Oltre alle operazioni commerciali, la banca si era specializzata anche nella produzione di medaglie rivoluzionarie che vendeva presso la sede principale situata a Place du Carrousel, nei pressi del Palazzo del Louvre a Parigi. Il medaglista era Augustin Dupre che negli anni successivi diventerà l’incisore di riferimento della storia monetale francese grazie al pezzo da 5 franchi che simboleggerà la Repubblica per quasi 200 anni: la moneta con Ercole. La mancanza di contante metallico, e il risultato deludente delle monete da 12 denari e 2 sols a corso legale, spinsero alcuni privati a sostituirsi allo Stato per fornire alla popolazione le monetine. La Banque Monneron iniziò a coniare monete di fiducia in rame nel settembre del 1791. Per velocizzare i tempi di produzione, i Monneron strinsero un patto con l’industriale inglese Matthew Boulton, socio dell’ingegnere James Watt, l'inventore della prima macchina a vapore. Grazie all'invenzione di Watt, le monete Monneron furono prodotte in gran numero nell'officina monetaria della Soho Mint di Boulton, nei pressi di Birmingham. In cambio di una commissione, i Monneron offrirono alla popolazione francese lo scambio delle loro monete di fiducia con assignat da 50 livre. Tuttavia, l’eccessiva fiducia che i fratelli ebbero verso l’assignat, e il suo rapido deprezzamento, fu una vera rovina per la Banque Monneron. Inoltre, la coniazione di milioni e milioni di monete in Inghilterra comportò una spesa di denaro in argento e oro enorme per l’acquisto del rame inglese e della lavorazione, con una perdita considerevole. La rovina era ormai vicina. Verso la fine di marzo del 1792, la Banque Monneron fu dichiarata fallita e Pierre, che ne fu il direttore, fuggì in Inghilterra. Il fratello minore Augustin, che deteneva la banca, rilevò l'attività, ma la comparsa di una legge nel 1792 che proibì la fabbricazione di monete private spense ogni speranza. Nel settembre dello stesso anno un decreto vietò la commercializzazione delle monete di fiducia rimaste in circolazione. Nonostante la legge, i gettoni di fiducia circolarono almeno fino al 1794. I fratelli Monneron, da sinistra a destra: Pierre Antoine, Charles Claude Ange e Jean Louis. Insieme all'altro fratello Augustin fonderanno la Banque Monneron. La Soho Mint nei pressi di Birmingham. Proprietà di Matthew Boulton, la zecca coniò i 2 penny "cartwheel" di Giorgio III, nonché numerosi penny di prova e coloniali. 3. I 5 sols “del Giuramento” Con oltre due milioni di esemplari coniati, le monete da 5 sols dette “del Giuramento” o “patto della Federazione” sono le protagoniste e le più famose delle monete Monneron. In bronzo, dal peso di 25 – 30 g e dal diametro di 38 – 40 mm, esistono 4 tipologie per differente rovescio, mentre al dritto condividono l’immagine allegorica, con i soldati che fanno voto davanti alla Libertà, del giuramento compiuto durante la Festa della Federazione del 14 luglio 1790, che commemorava la presa della Bastiglia. Attorno è presente la scritta VIVRE LIBRES OU MOURIR, e in esergo la data 14 JUILLET 1790. L’incisore di questa magnifica immagine, che ricorda un po’ lo stile neoclassico del Giuramento degli Orazi dipinto da Jacques Louis David, è di Augustin Dupre. L'adeguamento tipografico e quello dei torchi furono forniti invece da Jean Pierre Droz, dipendente della Soho Mint. Le 4 tipologie sono le seguenti: Il primo tipo è datato 1791 e presenta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ - SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1791”; sul contorno, in incuso, la scritta DEPARTEMENTS DE PARIS DE RHONE DE LOIRE DU GARD. I 5 sols del 1791 sono quelli più rari. Inoltre, al dritto, vicino all’altare, la data 14 JUILLET 1790 è scritta in numeri romani; Dal secondo tipo in poi sono datati 1792. Al rovescio presenta la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ – SOLS REMBOURSABLE EN ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1792”. La scritta finale cambia in base all’anno III o all’anno IV. I primi monneron del secondo tipo riportano l'indicazione 50L, mentre i successivi 50#. Al contorno, in incuso, i gettoni dell’anno III presentano la scritta “DIPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD” mentre quelli dell’anno IV “DEPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD”; Il terzo tipo presenta al rovescio la scritta “MEDAILLE QUI SE VEND 5 - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ L’AN IV DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, compare la frase “BON POUR LES 83 DEPARTAMENS AN IV”. I monneron del terzo tipo misurano 38 mm invece di 40 mm. Oltre al diametro inferiore, il peso è vicino ai 25 g; L’ultimo e quarto tipo porta la leggenda “MEDAILLE QUI SE VEND CINQ - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, presenta la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”; Esistono anche 5 sols placcati in argento e oro, ma sono molto rari. Il dritto è lo stesso in tutti e 4 i tipi. Solo nel primo tipo è presente un piccolo cambiamento con la data scritta in numeri romani. 5 sols del primo tipo, i più rari da trovare. 5 sols del secondo tipo. Le monete con 50# e la scritta AN IV sono quelle più comuni. 5 sols del terzo tipo. A differenza degli altri 3 tipi, il terzo è l'unico che misura 38 mm e il peso sui 25 g. 5 sols del quarto tipo, più rari rispetto a quelli del secondo e terzo tipo. Un 5 sols del secondo tipo placcato in argento. 4. I 2 sols “Libertà” I gettoni da 2 sols del tipo “Libertà” furono le primissime monete coniate dalla Banque Monneron. In totale furono coniate oltre due milioni e seicentomila esemplari. Sempre in bronzo, il peso oscilla tra i 16 e 18 g mentre il diametro è di circa 32 mm. Al dritto viene raffigurata la Libertà seduta a sinistra, appoggiata alla Dichiarazione dei Diritti Umani, che tiene nella mano destra una picca sormontata dal berretto frigio, simbolo di libertà, e dietro un gallo, simbolo di vigilanza. In alto si nota un sole splendente con i raggi che illuminano la personificazione della Libertà. Attorno notiamo la scritta “LIBERTE SOUS LA LOI” mentre in esergo "L’AN III (o IV) DE LA LIBERTE”. A differenza dei 5 sols, l’incisore è un certo Ponton, ma sfortunatamente non esistono informazioni su di lui. Esistono due tipi di monete da 2 sols: Il primo tipo è datato 1791 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE DEUX SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS 1791” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “BON POUR BORD. MARSEIL. LYON. ROUEN. NANT. ET STRASB.”. Il valore in assegnati può essere espresso in 50L, 50L. o 50#. Il secondo tipo è datato 1792 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE QUI SE VEND DEUX-SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre nel giro “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. Il dritto è lo stesso nelle due tipologie. Naturalmente cambia la frase in esergo in base all'anno III o anno IV. 2 sols del primo tipo. 2 sols del secondo tipo. 5. 1, 2 e 5 sols “Ercole” Finiamo la monetazione Monneron con le ultime monete del tipo Ercole, tutte coniate nel 1792 e meno comuni rispetto ai 5 sols del Giuramento e ai 2 sols Libertà descritti in precedenza. La moneta da 1 sol è molto rara ed è costituita in bronzo, peso di circa 7 g e diametro di circa 27 mm. Al dritto presenta l’immagine di Ercole mentre cerca di spezzare i raggi della libertà davanti al tempio della sapienza. L’incisione è del medaglista Augustin Dupre. Attorno è presente la scritta “LES FRANÇAIS UNIS SONT INVINCIBLES” mentre in esergo “L’AN IV DE LA LIBERTÉ”. Al rovescio notiamo la frase “MÉDAILLE QUI SE VEND UN – SOL A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la frase “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. La forte determinazione del popolo francese è rappresentata dal fascio dei raggi legati assieme che nemmeno Ercole riesce a rompere, immagine che ben rappresenta il motto inciso sul tondello. La stessa immagine e la stessa leggenda, ovviamente con diversa indicazione del valore, di peso e di diametro (bronzo, 11 - 14g e circa 32 mm) sono impresse sul pezzo da 5 sols, il più “comune” della serie Ercole. Invece la moneta da 2 sols (bronzo, 13 - 14 g e circa 32 mm), molto rara come quella da 1 sol, è differente: in questo caso Ercole è raffigurato mentre sta piegando lo scettro reale con attorno la scritta “LA SAGESSE GUIDE SA FORCE”. In esergo compare la scritta “LA FIN DU DESPOTISME”. È chiaro il riferimento della fine monarchica. Inoltre, compare una civetta a sinistra di Ercole. Esiste anche un tipo rarissimo da 2 sols, con stessa immagine al dritto, che non presenta indicazione di valore, mentre al rovescio è raffigurata una piramide con attorno “RESPUBLICA GALLICA ANNO”, mentre all’esergo “ÆRE PERENNIUS 1792”. In questo caso si potrebbe trattare di una prova o di una medaglia. 1 sol Ercole, molto rari. 5 sols Ercole. Della tipologia Ercole, i 5 sols sono quelli "più comuni" da trovare. 2 sols Ercole. Da notare lo scettro reale piegato e la corona rotta. Come per la moneta da 1 sol, anche quelle da 2 sols sono molto rare. I 2 sols con la piramide, forse una versione di prova o una medaglia. Con le monete Ercole concludiamo la discussione su queste magnifiche monete rivoluzionarie francesi. In realtà ci sarebbero altre monete di fiducia come quelle della Caisse de Bonne Foi, Lefevre – Lesage, Clémencon et Compagnie etc. Inoltre, esistono tante varianti dei Monnerons in base alla disposizione di punti, lettere, numeri, difetti del conio e altro ancora, ma ho preferito fermarmi solo sulla monetazione Monneron e sui punti importanti altrimenti il post sarebbe stato troppo lungo. Spero che questa discussione vi sia piaciuta! 😃 Alla prossima Xenon971 punto
-
Salve Direi che potrebbe trattarsi di un doppio tornese di Enrico III di Francia della fine del Cinquecento. https://en.numista.com/catalogue/pieces57284.html1 punto
-
Queste ormai "famose" 30 monete, "sporche, maledette e subito" mi ricordano altre 30 monete....si fa per scherzare, dai😁. Comunque, ti volevo far notare che puoi esprimere il tuo apprezzamento, il tuo ringraziamento o il tuo stato d'animo alla lettura di un post cliccando sul simbolo del cuore che trovi in basso a destra ad ogni risposta. Ciao. Stilicho1 punto
-
Gennaro Gaetani d’Aragona (Napoli, 1833 † ivi, 1919) intraprese la carriera militare ed entro giovanissimo nella Nunziatella; nel 1860 raggiunse Gaeta e, col grado di capitano, si distinse durante l’assedio e, dopo la capitolazione, restò fedele ai Borbone e non volle far parte dell’esercito sabaudo. Credo sia indirizzata a costui. Posteresti gentilmente il dietro del piego.. grazie.1 punto
-
1 punto
-
Ciao Genny, gran bel pezzo di storia! Una lettera del periodo borbonico con il sigillo perfettamente leggibile in ceralacca, fantastico! Con una leggera fraterna invidia mi complimento con te per questa bella lettera. Un saluto Raffaele.1 punto
-
Come promesso ho tentato di fare una foto del rovescio, dopo molti tentativi inguardabili sono riuscito a fare questa dove, essendo più scura, le ombre evidenziano di più le forme del disegno rispetto all'immagine iniziale: Nonostante la presenza della "figura ricurva" avesse un che di poetico penso che sia stata solo un'impressione 😃 Poetica a parte e nei limiti della mia conoscenza (molto scarsa) in fatto di tecniche di fusione e coniazione credo che non ci siano cose particolari avvenute in fase di fusione ma sia una normale (ma bellissima 😍) moneta fusa e consumata dal tempo 🙂 Ovviamente se ci vedete altro ben venga imparo sempre volentieri nuove cose 😃1 punto
-
Disponibile nella sezione Numismatica presso : http://www.classicadiana.it/libreria/catalog/6 E' un ottimo libro .1 punto
-
Sono contento che, a prescindere da quale sia poi la conclusione, la moneta abbia generato questa interessante conversazione, tra l'altro ho scoperto anche dell'esistenza del libro che hai citato che cercherò di procurarmi appena possibile (P.S.: ho già scritto a Antonio Morello per sapere se è disponibile 😄). Detto questo, ho sempre dato per scontato che la "figura ricurva" fosse dovuta all'usura della moneta con il tempo e non a qualche fatto avvenuto durante la fusione, in ogni caso appena ho occasione la controllo di nuovo e magari posso fare qualche foto (più brutta sicuramente di quella postata perchè non sono ancora riuscito a imparare a farle bene...) con qualche angolazione diversa...🙂 Comunque guardando questo esemplare del catalogo del forum sono però sempre più convinto della mia idea, le figure se vedi sono quelle solo più consumate:1 punto
-
Ciao , per curiosita' ho cercato nel libro di Antonio Morello : Prorae , nella seconda parte del libro riservata al catalogo , un' immagine che potesse avvicinarsi a quella ricurva della moneta . Sebbene ci siano rappresentate moltissime monete fuse in bronzo nei vari moduli , non l' ho trovata tra i vari esemplari presenti di : Haeberlin , Ars Classica , M&M , GM , Elsen , Triton , NAC , Rauch , Kunker , Astarte , Balbi de Caro , Thesaurus , Artemide , Lanz , Vecchi , Tkalec , Titano , Busso , CNG , InAsta . In mancanza , per ora , di un esemplare simile , un' ipotesi potrebbe essere che nell' atto della colata del bronzo fuso nello stampo una parte sia traboccata formando quella figura ricurva ? A meno che non sia come gia' detto solo un' illusione ottica o un' effetto di luce , a questo potrebbe rispondere @Rufilius che possiede la moneta .1 punto
-
Disponibile on line ma solo a pagamento credo. Io ho l’originale cartaceo ( 3 volumi)1 punto
-
Trovata la discussione, mi resta un solo dubbio..... Chissà se qualcuno , così per caso, abbia contattato il fortunato possessore di cotante rarità.... Per il resto concordo che ci sono simitudini.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Thomsen, tuttora la migliore referenza per questa monetazione, il cui lavoro risale al 1957-61, propone una datazione bassa, all’inizio del III secolo, mentre Bunett opta per la fine del IV: Aes Signatum, Eagle Pegasus. Rome. Thomsen 289 to 260BC. Crawford 280 to 242BC. Burnett 320 to 300BC. Rutter 280 to 275BC The consensus on the eagly/pegasus, bull/bull, cornear/tripod, shield/shield and sword/scabbard bars is that they likely preceded the Pyrrhic and first Punic wars for which there exist more clearly historic referential types. Aes signatum are found together with aes grave and thus likely were concurrent with the early aes grave although Burnett places them a little earlier. Comparette considers this type to refer to the alliance between Rome (eagle) and Carthage (pegasus), referring to a Rome Carthage treaty of 279BC.1 punto
-
Ad imitazione dei fratelli Monneron, anche i fratelli Clemanson emisero moneta fiduciaria in cambio di assignat di qualsiasi valore. I fratelli Clemanson erano commercianti di metallo con sede in piazza Confort a Lione. I gettoni fiduciari prodotti in questo periodo (fino al 1792) vennero spesso conservati e riutilizzati probabilmente come medaglie legate ai simboli e alla fede rivoluzionaria. Di seguito le immagini di un esemplare con foro di sospensione conservato presso la biblioteca Maldotti di Guastalla: Mario1 punto
-
Gli esemplari illustrati sul nostro catalogo permettono di meglio apprezzare il disegno: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB13/6 Certo che ha ragione Cremuzio: l'oggetto sul ponte ha un disegno curioso (anche negli esemplari ad alta conservazione). Probabilmente è una raffigurazione molto, molto stilizzata del ponte di combattimento. Per raffronto, questo è il coevo semisse coniato ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB13/14 ), in cui il ponte di combattimento è ben evidente:1 punto
-
Ciao @Rufilius , bella moneta . Una curiosita' : sotto la prua di nave , in esergo , sembra esserci un "simbolo" (bastone ? clava ?) oppure e' piu' semplicemente illusione ottica ? Particolare inoltre il ponte della prua con quell' oggetto all' apparenza ricurvo verso sinistra .1 punto
-
DE GREGE EPICURI Penso sia un timbro ferroviario (cioè: cartolina timbrata sul treno, e forse consegnata direttamente al treno). AMB CADORE-VENEZIA significa forse "ambulante cadore-venezia".1 punto
-
DE GREGE EPICURI Scritta il 23.12.09, impostata il 23.12.09, accettata e timbrata a Verona il 23.12.09, arrivata e timbrata a Venezia il 23.12.09. Allora le Regie Poste si interessavano all'efficienza della posta...1 punto
-
Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Commodo (176-192 d.C.) con la personificazione sul rovescio di Ercole con la classica pelle di leone, la clava ed un trofeo di guerra alla sua destra. Commodo viene annoverato tra gli imperatori, che con molto eufemismo, sono definiti stravaganti ed il suo operato fu molto discusso e controverso. Definito da fonti storiche dell'epoca megalomane, senza freni sotto tutti i punti di vista e molto crudele alla sua morte fu colpito dalla damnatio mamoriae sembra poi revocata negli anni successivi. Totalmente diverso dal padre Marco Aurelio, amatissimo dal popolo romano, con il quale governò dal 176 al 180 anno in cui morì quest'ultimo. Rimasto da solo al potere e senza più nessuno a tenerlo a bada esercitò lo stesso in maniera più che discutibile attirandosi le antipatie del Senato che nel 192 organizzò l'ennesimo attentato andato a buon fine per mano di Narcisso, combattente gladiatore, che riuscì ad avvicinarlo nella sua residenza uccidendolo forse per strangolamento consegnandolo a soli 31 anni alla Storia. Qualche considerazione anche sul rovescio di questo denario. Ercole, il semidio asceso all'Olimpo, si ritrova con frequenza sulla monetazione greca mentre su quella romana imperiale il primo a riportarlo fu l'imperatore Traiano ( condivido un mio denario). Sui nominali di Commodo lo troviamo spesso ( condivido un mio sesterzio) ed addirittura su alcuni di essi sul ritratto del dritto ha la testa coperta dalla pelle del leone ( tipica dell'antica Grecia) che mette in evidenza il delirio di onnipotenza che lo faceva ritenere la reincarnazione di Ercole in terra, appunto l'Ercole Romano. Per chi volesse approfondire ci sono diverse discussioni sul Forum. Da esame diretto il denario risulta coniato, centrato, con buon metallo ed ha ottemperato alla sua funzione di moneta restando leggibile e (per me) piacevole. Grazie ed alle prossime 🙂 ANTONIO 18 mm 3,28 g RIC 254a Busto di Commodo raffigurato come Ercole1 punto
-
DE GREGE EPICURI Vota XX multa XXX? In questo caso, i candidati sono pochi.1 punto
-
DE GREGE EPICURI Questa, romana non direi. Sarebbe utile un'altra immagine, un po' ingrandita o con luce diversa, della prima foto.1 punto
-
La pelle e' quella del leone di Nemea (con mito connesso) , ucciso da Ercole in una delle sue dodici fatiche, se non ricordo male. Ciao. Stilicho1 punto
-
Qui sul forum tutti impariamo da tutti, basta avere la mente aperta, la curiosità e la disponibilità al confronto.1 punto
-
Grazie Licinio Lucullo per questa dotta ed esaustiva trattazione di un’ipotetica monetazione sotto i re di Roma. Tralasciando l’assunto assai dibattuto anche accademicamente ( abbiamo cosi poche testimonianze del periodo ‘regio’ romano che le eventuali attribuzioni monetali si muovono au in terreno ancora piu’ evanescente) rilevo solo che l’attribuzione delle prime emissioni monetali al re lidio Creso e’ abbastanza sorpassata nella critica attuale. La datazione delle prime emissioni di elettro e’ oggi posta tra il primo quarto e la meta’ del VII secolo aC in ionia/Asia Minore. La ricerca piu’ recente ( Fischer-Bossert) tra l’altro sostiene che la lega di elettro utilizzata per l’emissione delle prime monete non sia naturale ( dal fiume Pactolo come vuole la tradizione) bensi realizzata appositamente- in base a precise proporzioni - dall’autorita’ emittente. Non vi e’ comunque dubbio alcuno che la nascita e diffusione della moneta in Occidente abbia avuto luogo in Asia Minore e da li nelle altre poleis greche. Alla meta’ del 500 (VI secolo) la moneta era gia’ diffusissima in buona parte del mediterraneo per sostenere i commerci ( mentre a Roma sarebbe arrivata, quella argentea , solo due secoli dopo) . In Cina la prima monetazione si sviluppa tra l’VIII e il VII secolo aC. infine ricordo che tra i fusi quadrilateri esiste un tipo con il pegaso e la legenda ROMANOM ( forma di genitivo arcaico di Romanorum - dei Romani) attribuito attualmente al V/IV secc. aC.1 punto
-
ti sbagli ... è vero che non era per tutti, ma i nobili del tempo (dentro e fuori italia), ad esempio, erano grandi collezionisti di monete. Sestini noto studioso a cavallo tra il '700 e l'800, inveiva spesso nelle proprie pubblicazioni proprio contro i falsari... i falsi sono sempre esistiti... anche coevi..., e presenti in tutte le collezioni...., pertanto la provenienza, si conta, ma fino ad un certo punto. Serve concentrarsi sui singoli esemplari. Posta foto migliori, frontali, ed anche di altri esemplari che hai in collezione.1 punto
-
Via in fondo alla homepage del mef e clicca su Amministrazione trasparente. Poi segui questo percorso: Provvedimenti> Provvedimenti dei dirigenti> Dipartimento del Tesoro1 punto
-
Dal regno crociato di Gerusalemme, un esemplare di denaro in AG al nome del re Amalrico I, sfortunato avversario dei fatimidi di Egitto nei tentativi di difesa del regno . Al diritto leggenda attorno a croce ed al rovescio leggenda attorno a figura della chiesa del Santo Sepolcro . Sarà il 7 Settembre in vendita LeuNum. 31 al n. 1724 .1 punto
-
1 punto
-
Salve condivido immagino di una cartolina viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
-
Per restare in tema mi sa tanto che è rimasto in giro per il mondo solo qualche minuscolo particolare da ingrandire.1 punto
-
Ci tengo, innanzitutto, a fare i miei complimenti a @Gallienus per questo rarissimo esemplare, testimonianza della dominazione francese sul Piemonte. I franchi della zecca di Torino danno sempre una grande soddisfazione, indipendentemente dal loro grado di conservazione. Nel proseguo della discussione vedo che si è parlato anche dell’influenza che ha avuto Napoleone nella storia del nostro Paese. A tal proposito, mi permetto di consigliare questo stupendo episodio di “Passepartout”, nel quale si discute proprio del rapporto tra Napoleone e l’Italia. Buona visione1 punto
-
Salve condivido immagini fronte retro di un documento ritrovato in un accumulo e chiedo maggiori informazioni ai più esperti. Ringrazio in anticipo1 punto
-
Qui ipotizzo che ci fosse un pezzo del documento con la croce, infatti poi vi è una scritta omogenea su tutte le righe che specifica chi ha messo il segno di croce. Non so che tipo di documento possa essere, proprio non ne ho idea. Mi son piaciute poi tutte le marche da bollo1 punto
-
assolutamente.. comunque dopo un duro lavoro ho risanato circa il 50% del lotto1 punto
-
recentemente ho messo mano su un accumulo puzzolente... conservato in una cucina in cui fumavano sigari e sigarette e ci cucinavano di tutto... alle volte prevale l'odore della vaniglia... il più delle volte si annida uno sgradevole odore di sigaro.. da volta stomaco..1 punto
-
1 punto
-
anche a me piacciono molto tutte queste categorie, in particolare arte, design, ceramiche e porcellane.. non c'è mai abbastanza spazio..1 punto
-
Si la moneta e' uguale e come vedi alcuni la mettono a 799 altri a 600/650 nei negozi qui a roma me l hanno valutata 520.... ecco per questo volevo un vs aiuto sulla vera valutazione0 punti
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.