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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/14/24 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti. Volevo condividere con voi un bellissimo articolo pubblicato sull’e-journal “Scavi di Pompei” riguardante un recentissimo scavo di un ambiente dove sono stati ritrovati due corpi, alcuni mobili e suppellettili e un piccolo tesoretto composto anche da 6 bellissimi aurei. Per chi ama l’argomento la descrizione è emozionante. https://pompeiisites.org/wp-content/uploads/19_E-Journal_Scavando-nella-notte-oscura-di-Pompei_Il-rinvenimento-di-due-vittime-nell’ambiente-33_Insula-10_Regio-IX-1.pdf Aggiungo due foto degli aurei nel sito del ritrovamento e dopo ripuliti. Buon ferragosto!13 punti
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Moneta ancora gradevole e quindi collezionabilissima. Appartiene alla "variante" col 7 della data ed il 2 del valore uncinati. In realtà, la variante a 7 e 2 standard al momento, non possiamo dire che sia una vera variante (ecco perché le ho messe tra virgolette), ma un possibile conio "otturato" (anche se la contemporanea otturazione può essere più difficile...). Qui sotto posto per confronto e condivisione un esemplare per tipo:3 punti
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Il dritto vero il rovescio falso 🤭. A parte la battuta mi sembra una moneta da lasciare dov'è perché il rovescio mi sembra sia stato aggredito da qualche cancro del bronzo. Non essendo in grande conservazione, non vale la pena metterla in collezione. Le soli invicto di Costantino sono comuni e si trovano facilmente anche in ottima conservazione. A meno che la zecca di emissione e/o qualche particolare che ora mi sfugge non la renda di una rarità inaudita, cosa su cui non mi pronuncio lasciando la parola ad altri più esperti di me.2 punti
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Ciao, è sicuramente un 8, però guardando attentamente si nota che nella parte alta a sinistra c'è come un angolo di 90 gradi... L'unica cifra che presenta questa particolarità è il 5, quindi potrebbe essere che l'8 sia stato ribattuto sul 5...2 punti
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Beh!io ho acquistato una moneta dagli states R4 per 20 euro e la moneta mi è arrivata a casa senza alcun'altro pagamento,.. La volta dopo ho acquistato un'altra moneta , sempre dagli states,del valore di circa 70 euro che tra spese di spedizione e tutto il resto sono quasi raddoppiati oltre ad aver aspettato 4 mesi per riceverla...2 punti
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Salve condivido immagini di una cartolina viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni ringrazio in anticipo2 punti
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Certo caro @ART. le ho viste da bambino. Da bambino sono anche entrato con mio padre dentro il ponte girevole, all’interno della struttura. Ho tantissimi bei ricordi a Taranto ci torno sempre volentieri di tanto in tanto!2 punti
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Vederlo dal vivo da’ l’impressione di galleggiare sul mare! E’ bellissimo! A prima vista lo svolazzo mi sembrava molto più lungo del normale2 punti
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DE GREGE EPICURI Di solito si vedono delle brutte imitazioni moderne, mentre questo è un vero kreuzer di Francesco 1°, marito di Maria Teresa ed imperatore effettivo. Infatti, la Prammatica Sanzione fu contestata dai Grandi Elettori, e Maria Teresa non fu mai davvero imperatrice, ma solo "imperatrice consorte" dopo il 1745, quando fu eletto imperatore del SRI il marito Leopoldo di Lorena; e i suoi discendenti e successori sono infatti degli "Asburgo Lorena". Questo è un kreuzer del 1759.1 punto
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Cari tutti, In questa calda estate mi sono fatto un regalo con questa moneta statunitense da 2 centesimi del 1869 con finitura proof. Moneta piuttosto rara, si stima che la tiratura sia di circa 600 pezzi, trovo rappresenti una bellissima testimonianza storica di un periodo cruciale nella storia americana. Materiale: Bronzo Peso: 6.22 g Diametro 23.00 mm Incisore: James Barton Longacre1 punto
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Dal 17 al 28 agosto 2024 Mercatino Scambio Filatelico Numismatico Presso Giardini Montanari a Riccione Ciao a tutti, sapete da che ora a che ora i venditori espongono nei giardini? Saluti Simone1 punto
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C'è un errore concettuale per il quale la variante più famosa sia quella che ha subito la variazione, in realtà parrebbe essere il contrario. Il publice commoditati dei tornesi di Filippo II e III è stato declinato in PUBLICE COMMODITAS per Filippo IV, poi non so che hanno voluto fare ma l'hanno cambiato il PUBLICA. Da come ho ricostruito i primi esemplari a riportare la dicitura PUBLICA sono le pubbliche con sigla MC/P 1- PUBLICE 2- PUBLICE MC/P 3- PUBLICA MC/P 4-PUBLICA e in un secondo momento la variante ICA Considerando che sono presenti 5 varianti per il 1622, solo per la legenda al rovescio, possiamo tranquillamente concludere che nell'arsenale si sono divertiti 😅1 punto
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DE GREGE EPICURI E' già difficile giudicare da una foto le monete. Giudicare i conii, di cui nessuno di noi (credo) ha una adeguata esperienza e conoscenza, credo sia praticamente impossibile.1 punto
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Complimenti, bellissima ICE,tra le più belle che abbia mai visto e di qualità superiore alla media per questa tipologia,è assolutamente una variante ,tra l'altro riportata da tutti i testi di numismatica napoletana,al momento conosciuta con due diverse sigle, MC e MC/P... Se può interessare al rovescio ci sono 5 globetti a chiudere la corona di alloro,fino ad ora ne ho vista solo con un globetto... Non è dello stesso conio dell' altra che hai postato... Si,e la stessa del post #33...1 punto
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...visionare, studiare, verificare, confrontare, toccare con mano qualche centinaia di monete simili, compresi i vari falsi sul mercato..... e un pò alla volta, con tanta passione, impari a conoscere le diversità che distinguono una moneta falsa da una genuina... ecco la ricetta!1 punto
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@Panda13 Rispondere alla tua domanda come potrai immaginare è complesso se non praticamente impossibile, in quanto esistono vari tipi di falsi, da quelli più banali ed evidenti ai più complessi e ben fatti, visibili solo in mano ad occhi esperti. Per cui non esiste una risposta facile al quesito che poni e certamente non posso dartela io. Nel caso della prima moneta in oggetto onestamente non sono in grado di dire con ragionevole certezza se sia vera o falsa in quanto la moneta non presenta segni di coniazione evidenti (o almeno io non li vedo) e sembra essere stata pulita piuttosto male tanto da deturpare significativamente la figura al rovescio ad un livello tale che sono comparse sul campo parecchie bolle che normalmente sono associate anche ai falsi creati per fusione. La mia modesta opinione è che sia vera ma pulita alla meno peggio con acidi. Acidi che quasi certamente hanno innescato o contribuito ad innescare il cancro al bronzo presente al rovescio. In ogni caso, indipendentemente dal fatto che sia vero o falsa, si tratta di una moneta da cui tenersi alla larga. Perchè se la moneta è vera, si tratta di un esemplare deturpato malamente che rischia di peggiorare ulteriormente nel tempo, contagiare le monete con cui viene a contatto e che con 50 euro si trova in condizioni molto migliori. Se è falsa è falsa e non ha senso comprarla. Le altre monete mi sembrano vere, e senza troppi problemi. Ma anche su questo attendi ulteriori commenti.1 punto
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Si sta discutendo da alcuni giorni di un acquisto dagli USA, le problematiche sono le stesse Sintetizzando, per quello che è stata la mia esperienza personale di più acquisti da UK dopo la Brexit (no monete), se il venditore aderisce allo IOSS e provvede a versare l'IVA (che tu paghi a lui in quanto già compresa nel prezzo), fino a un importo di 135 sterline (circa 150 euro) non devi preoccuparti di nulla, il pacco ti arriva senza ulteriori oneri, come prima della Brexit, e come da qualsiasi paese UE. Per importi superiori a 135 sterline, il venditore dovrebbe toglierti l'IVA inglese e tu pagherai quella italiana, più oneri doganali (variabili a seconda del tipo di merce) più altri euro di diritto fisso al postino/corriere che ti consegna il pacco. petronius1 punto
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Lotto 70303 MEXICO. Chihuahua. 1/8 Real, 1855. PCGS VF-30. Sold $120 Est: $100-$200 Lot Description MEXICO. Chihuahua. 1/8 Real, 1855. PCGS VF-30. KM-319. Well-produced for this crude issue and free from the tooling and repairs often found on the type. The native warrior holding his bow and arrow in a defiant stance, an iconic image of Chihuahuan coinage, presents excellent clarity and definition. The deep ebony patina lends the coin a rather dignified look. Estimate: $100 - $200. PCGS # 702891 November 2023 World Collectors Choice Auction - Mexico Part 1 - Lots - 70001-71011 Lot Is Closed Live Bidding began Oct 31, 2023 @ 9:00 AM PDT https://auctions.stacksbowers.com/lots/view/3-15XZ45/mexico-chihuahua-18-real-1855-pcgs-vf-30 https://coins.ha.com/itm/ancients/greek/ancients-ionia-phocaea-ca-521-478-bc-el-sixth-stater-or-hecte-10mm-262-gm-ngc-au-4-5-3-5-brushed/a/3118-34123.s?type=DA-DMC-Biddr-WorldCoins-3118-08152024# IONIA. Phocaea. Ca. 521-478 BC. EL sixth stater or hecte (10mm, 2.62 gm). NGC AU 4/5 - 3/5, brushed. Head of warrior left in crested Corinthian helmet decorated with spiral patterns on bowl; small seal swimming left below / Quadripartite incuse square with irregular interior surfaces. Bodenstedt 50. Stunning detail in the small seal as well as the visible facial features in the recesses of the helmet. Situated on the western coast of modern-day Turkey, Phocaea was an ancient Ionian city celebrated for its maritime prowess and commercial acumen. This mercantile dynamism was reflected in the city's distinct contribution to the history of coinage. Phocaea was among the earliest cities to produce electrum coinage, a naturally occurring alloy of gold and silver that was a precursor to the later, more standardized coinage in pure gold and silver. This Phocaean electrum coinage, minted around the sixth through fourth centuries BC, was characterized by a range of richly symbolic designs, including mystical creatures, prominent deities, and civic emblems, all indicative of their vibrant cultural life and marked by exceptional detail and high relief owing to the skill of Ionian die engravers. Phocaean coinage holds notable significance for its inclusion of the seal, a marine creature emblematic of the city's affiliation with the sea and its maritime economy. 2024 August 15 - 17 ANA World & Ancient Coins Platinum Session and Signature® Auction #31181 punto
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eu Numismatik AG > Auction 15 Auction date: 1 June 2024 Lot number: 125 Price realized: 5,500 CHF (Approx. 6,085 USD / 5,614 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: KINGS OF SOPHENE. Arsames, circa 255-225 BC. Dichalkon (Bronze, 20 mm, 6.92 g, 9 h). Head of Arsames to right, wearing bashlyk with beaded edges, tied with a diadem. Rev. BAΣIΛEΩΣ / APΣAMOY Arsames, wearing conical tiara, on horseback to right, hurling javelin at two attacking soldiers; below his horse, a third, fallen enemy. Kovacs 1. An exceptional example of this earliest Armenian issue, with a beautiful reverse and very likely the finest known. Minor adjustment marks, otherwise, about extremely fine. From a European collection, formed before 2005. While earlier authors, based on the different headgear depicted on the coins, posited two kings named Arsames, Kovacs assumes only one such ruler of that name. He divides the coinage of this Arsames, the founder of Arsamosata, Arsameia on the Euphrates, and Arsameia on the Nymphaios, into an early and a late group, with the early one supposed to depict the king wearing a pointed bashlyk and the late one with a conical tiara. However, the exceptionally detailed reverse of our coin unambiguously shows that the king also wears the conical tiara in the depicted battle scene. While this confirms Kovacs' assertion that the coins should be attributed to only one Arsames, it also challenges his division into two temporally distinct groups. Apparently, Arsames used the different headgear simultaneously, an observation also emphasized by Kovacs 3, a coin type showing Arsames with the pointed tiara, whose reverse, however, resembles more Kovacs 5 (with conical tiara) due to the vertical legends. Simultaneously, the reverse of Kovacs 4, with the horizontal legend and the king in armor on horseback to right, despite the conical tiara on the obverse, certainly belongs to Kovacs 1-2 iconographically. Hence, all evidence points towards the simultaneous adoption of two distinct headgears by the king, rendering Kovacs' proposal of a tumultuous early reign of Arsames, succeeded by a more stable later reign, obsolete. Estimate: 2000 CHF1 punto
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Qua stiamo diventando un forum speciallizato di im&export! Allora magari il venditore ha usato il DAP e non il DDP (Questi sono gli Incoterms, il DDP Delivered Duty Paid è il migliore per chi acquista: al momento della ricezione dell’invio il cliente non deve pagare più nulla, la merce viene recapitata esente da dazio come una consegna nazionale - naturalmente questi costi vengono calcolati a priori in fattura) Di sicuro su Wikipedia ci saranno migliori informazioni, ma questo è un link ufficiale delle poste svizzere, che loro per quanto riguarda il commercio con l'estero sono un isola neanche poi tanto felice in centro all'UE e di dogana devono occuparsi spesso. https://international.post.ch/it/blog/incoterms-ddp-dap Fatene buon uso, se mai abbiate intenzione di comprare dei fiammiferi per es. in UK, o magari una moneta e/o baconota.1 punto
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Ciao, da quanto si vede dalle foto non ci sono dubbi che si tratta di un falso suberato d'epoca 🙂. Cosa dirti, i denari di Caligola sono veramente impegnativi dal punto di vista economico anche quando molto consunti dalla circolazione o per altri motivi. Questo è suberato e sicuramente avrà circolato magari per un tempo limitato insieme a quelli in buon argento, svolgendo così la funzione di moneta. Per me sono denari collezionabili senza dubbio e si ha la sicurezza che sono stati prodotti all'epoca dell'imperatore di riferimento che non è cosa da poco. Se a te piace acquistalo, euro più o euro meno...rappresenta un vero pezzo di Storia 🙂 ANTONIO1 punto
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Questa non l'avevo considerata. Ma come funzionava ? Mettevano la R per Reimpresso senza comunque indicare la data?1 punto
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Buongiorno, sì, i rami sono corti, la stella è vicina e la base è spessa Per la mia personalissima esperienza però faccio fatica a credere che questa moneta vada dal C al R2 a seconda delle diverse varianti, che sembrano (quasi) uniformemente distribuite. Saluti!1 punto
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Ripunzonando l'ultima cifra della data si risparmiava di rifare un conio, almeno fino a quando resisteva...1 punto
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Ciao,no non è sparito niente,era una sorta di risposta al discorso dove parlavi dei reales d argento.😀1 punto
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buongiorno, secondo me éun buon acquisto, per questa monetina classificata R2. La mia, comprata da commerciante, la pagai 140 € nel novembre 2019; come conservazione mi sembra un pochino messa meglio, ma non di molto. Metto la foto per un confronto : saluti1 punto
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Sitchin non era un archeologo. Era solo un ciarlatano, se non erro laureato in storia dell'economia1 punto
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Buongiorno a tutti. Ciao @Enzo67, è un Mezzo Tornese del 1838 variante cifre piccole del millesimo.1 punto
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"... Chi erano le Amazzoni, la mitica stirpe di donne guerriere? Lo chiediamo a Strabone, il "Geografo". Strabone, nato ad Amasea nel Ponto (l'attuale Amasya, in Turchia), visse tra il 64 a.C. e il 24 d.C., geografo e storico, è conosciuto per la sua opera principale, la "Geografia", in 17 libri. Il libro XI tratta dell'Asia ed è qui che nel V capitolo troviamo l'oggetto della nostra curiosità: le Amazzoni. "Sui monti sopra l'Albania dicono che abbiano dimora anche le Amazzoni..." Quando Strabone parla dell'Albania, non parla dello stato che noi conosciamo. Per Albania intende infatti una antica nazione posta tra l'Armenia e il Mar Caspio. Le Amazzoni, una stirpe di sole donne, si occupavano, dice Strabone, di tutte le attività necessarie alla vita, dall'agricoltura alla pastorizia (tra cui principalmente all'allevamento dei cavalli), dalla caccia alla guerra. "...le più gagliarde farebbero grandi cacce e si eserciterebbero nelle arti guerresche..." Questo, almeno, a detta di quegli storici più antichi che le hanno conosciute. Le Amazzoni, sin da piccole provvedevano a cauterizzare il seno destro per evitare di avere impedimenti nell'uso delle armi, in particolare nel lancio del giavellotto. Ma usavano anche l'arco, la "sagaris" (ascia bipenne scitica) e la "pelta" (uno scudo leggero). Usavano inoltre le pelli degli animali per produrre ciò che poteva occorrere. La sopravvivenza della specie era garantita dalla vicinanza con la popolazione di soli uomini chiamata Gargareis, che abitava li vicino. Nei mesi di primavera, le Amazzoni lascerebbero la loro terra per salire sui monti di Tuono, nel Caucaso, dove, nello stesso periodo, si recavano i Gargareis, secondo una usanza antica: "... e insieme alle donne fanno sacrifici e si accoppiano allo scopo di prolificare. In segreto, e al buio, ognuno prende quella che capita, e quando le hanno messe incinte, le mandano via. Se partoriscono una femmina, le donne la tengono con loro, mentre portano i maschi agli uomini perchè li allevino, e ciascuno, ignorando come siano andate le cose, adotta il singolo bimbo, ritenendolo come suo figlio." Strabone ci dice inoltre che le Amazzoni e i Gargareis provenivano da Themiskyra. Tra Amazzoni e Gargareis scoppiò una guerra. Al termine della guerra le due tribù si accordarono per vivere separatamente e stabilirono le regole suddette, limitando i loro rapporti alla procreazione. Strabone racconta nel suo libro quanto ha letto o sentito sulle Amazzoni, esprimendo il suo parere su queste storie antiche e fantastiche: "...chi crederebbe che un esercito, una città o una nazione di donne, possa sopravvivere senza uomini?" https://www.difesaonline.it/news-forze-armate/storia/la-stirpe-guerriera-delle-amazzoni-da-strabone1 punto
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Carissimi, a mio parere ci sono un bel po' di cose che non mi lasciano tranquillo in questa moneta: in particolare al diritto l'occhio, la bocca , le lettere, al rovescio la testa della figura e il collo, la "perlinatura" nella parte bassa, le lettere ( la M attaccata al bordo e lucente di metallo con il resto della patina che vorrebbe essere una patina pesante e stratificata, la P, la R...)... insomma parecchie perplessità... anche il fatto che sia sfuocata non mi pare ragionevole ai giorni nostri.... Tutto può essere ma non la comprerei senza vederla dal vivo, men che meno con queste foto. Un cordiale saluto ferragostano a Tutti, Enrico P.S. non ho capito bene perchè è stato spostato in identificazione, penso che la sua sede naturale sia la sezione romana, come nelle stragrande maggioranza di precedenti e simili tread.... in identificazione non lo avrei proprio visto....1 punto
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Grazie @chievolan, sempre preziosi i tuoi interventi. Potrebbe (il condizionale è d'obbligo senza peraltro avere una foto dell'altro lato dell'esemplare): Giovanni Cavino detto il Padovano (1500-1570) mistura/fusione mm 25 (d) gr. 8.75 secc. XVI/ XVII Testa di Atena con elmo corinzio ornato da Pegaso, a s. - ALEXANDROS DIVOS Alessandro in quadriga trionfale di elefanti, a d.; sul carro, figura di prigioniero seduto. Dietro, arco di trionfo ornato da statue e Vittoria. - PERSIS.ALOO/SISA, in esergo. https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=211684 Speriamo che @GUIDO CERRATO riesca a postare anche l'altra foto fornendo gli ulteriori elementi. Grazie, /d1 punto
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Salve In banca d'italia a Napoli sono disponibili i rotolini dei 2 euro della finanza1 punto
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Un saluto a tutti. Vorrei condividere con voi questo tornese e mezzo con delle curiose particolarità (almeno per me 🙂 ) : S di SIC sovraimpressa e parte di un carattere tra ET e HIER. Che ne pensate ?1 punto
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Grazie @Oppiano e @didrachm. Lo farò senz'altro. In fondo è per questo motivo che amo le borboniche. C'è sempre qualcosa da scoprire e da approfondire. E il fascino della loro storia compensa anche conservazioni non eccezionali (ovviamente per me 😊).1 punto
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Salve. Condivido una Pubblica 1622 con sigla MC appena entrata in collezione. Riporta la variante PVBLICE. In questa discussione si è già parlato di questa moneta, anzi, mi sembra sia la stessa che è pubblicata nel post 33 e seguito. Aggiungo il retro di un altro esemplare" PVBLICE" e chiedo se, a vostro parere, le due monete sono da considerarsi dello stesso conio oppure no. Ringrazio. Saluti.1 punto
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QUI 2 link utili: 1)https://www.ebay.it/help/buying/paying-items/pagare-le-imposte-sugli-acquisti-ebay?id=4771 2)https://www.gov.uk/goods-sent-from-abroad/tax-and-duty1 punto
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Ciao, per una moneta acquistata su ebay da venditore professionale americano ( da me pagata menodi 50 euro e giunta in Italia 2 giorni dopo l'acquisto) il plico mi è stato comunque bloccato alla dogana, mi è arrivato tramite Poste l'avviso di tale blocco e cosa dovevo comunicare alla dogana affinché la merce mi venisse consegnata. Alla fine dopo circa 1 mese di attesa la moneta mi è arrivata con un supplemento di prezzo pari a 15 euro da pagare o la moneta veniva rispedita al mittente. Tutto questo circa 4 anni fa. Poi non ho mai più fatto acquisti da paesi extra UE. Come andrà, secondo me, lo saprai quando arriverà la moneta in Italia 🙂. ANTONIO1 punto
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Forse ci siamo spiegati male. se si acquista da ebay (che sia IT o altro) da un venditore in un paese extra UE che abbia fatto un accordo sulle dogane (come gli USA o UK per esempio) ti applica direttamente gli oneri doganali così che paghi una volta unica ed in fase di spedizione il pacco non viene fermato in dogano in quanto gli oneri sono già stati pagati1 punto
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Confermo, già usufruito diverse volte del servizio di eBay (da Uk) ed ho sempre ricevuto il tutto senza problemi. Il problema, tuttavia, è che eBay applica di default il 22% anziché il 10% ed onestamente non credo ci sia modo per farlo presente, quindì se il valore della moneta è basso poco cambia, ma se inizia ad essere importante la differenza potrebbe essere significativa e allora meglio una spedizione con corriere privato tipo Fedex1 punto
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Domenica scorsa oltre che il 2 rappen svizzero del 1850 avevo preso per 50 cent un dischetto verde scuro dove non si capiva nulla a parte la scritta 'IS 1878', sapevo già che non si trattava di una moneta (rame - 23 mm. di diametro e 4 grammi di peso) ma la curiosità deve essere appagata in special modo se costa qualche spicciolo. La presento ora dopo una settimana in ammollo ed una energica passata con spazzolino da denti (non trattandosi di una moneta ci sono andato giù pesante ). A quanto pare è una medaglietta e non un gettone, la corrosione occultava le tracce di un appiccagnolo divelto. EXPOSITION UNIVERSELLE PALAIS DU CHAMP DE MARS (dove si svolse l'esposizione) PARIS 1878 RÉPUBLIQUE FRANÇAISE Non l'ho trovata identica su Numista, l'ho scovata su ebay in rame argentato.1 punto
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Bisognerebbe capire se la moneta è coniata ( come a me sembra) o no 🙂. @fullonsha chiesto nuove foto al venditore che gli ha mandato la stessa. Generalmente, quando ne faccio richiesta, mi vengono mandate senza problemi comprese quelle del bordo percui cosa aggiungere. È nell'interesse del venditore cercare di dissipare i dubbi di chi vuole acquistare ( una moneta non rara ma comunque non comune ed impegnativa dal punto di vista economico) ed in questo caso sembra che ciò non sia avvenuto... è strano 🙂 ANTONIO1 punto
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Aggiungo, a distanza di 1 anno, un altro esemplare di questa moneta che passerà l' 1 Settembre ancora in Num.Naumann 144 al n. 791.1 punto
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Non c'entra con la numismatica ma è x aporofondire le campagne germaniche Battaglia di Harzhorn https://it.m.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Harzhorn1 punto
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Ho scritto un post che è su Google documenti, perchè è di 2500 parole più varie foto, che ripercorre tutta la storia della moneta dal 1905. Nel post tocco anche molti temi già scritti negli altri post, in più alla fine ci sono note personali. É comunque un buon riassunto. ==================================================== 5 LIRE 1914 TUTTA LA STORIA PREMESSA Con questo breve post provo a ricostruire la cronistoria temporale di una delle più belle monete del Regno d’Italia. Una storia ricca di colpi di scena, rinvii e misteri. Particolare enfasi sarà data ai due tipi 1906 e 1908, che sono stati i precursori (spesso dimenticati) del modello emesso nel 1914. Gli ultimi due capitoli, dove non documentati, sono da intendersi come note personali o pareri personali. ANNO 1905 DOVE TUTTO EBBE INIZIO Con R.D. del 29 gennaio 1905 venne istituita, presso il Ministero del Tesoro, la commissione permanente tecnico artistico monetaria per l’esame dei tipi delle nuove monete e per lo studio delle questioni attinenti la nuova monetazione, il cui scopo era rinnovare la tecnica artistica della monetazione italiana. Della suddetta commissione facevano parte: il Ministro del Tesoro (Presidente); il Direttore generale del Tesoro (I Vice Presidente); prof. Solone Ambrosoli, Roma (II Vice Presidente), Direttore del Gabinetto numismatico di Brera a Milano; prof. Tommaso Di Lorenzo (Membro), Direttore della Regia Calcografia, Roma; Ercole Gnecchi (Membro), Milano; Francesco Gnecchi (Membro), Milano; Federico Johnson (Membro), Industriale, Milano; Marcella Lancelot-Croce (Membro), Scultrice, Roma; Primo Levi (Membro), Pubblicista, Roma; Grande ufficiale Prof. Giulio Monteverde (Membro), Senatore del Regno, Scultore, Roma; prof. Antonino Salinas (Membro), Direttore del Museo Archeologico di Palermo, Palermo; Giovanni Tesorone (Membro), Napoli; Domenico Trentacoste (Membro), Scultore, Firenze; prof. Adolfo Venturi (Membro), Insegnante della Regia Università di Roma, Roma; Il direttore capo di divisione preposto ai servizi di Zecca e monetazione; Un segretario amministrativo del Ministero del Tesoro che avrebbe svolto le funzioni di segretario della commissione. Nella seduta dell’8 maggio 1906 la commissione discuteva del fallimento del primo bando per i nuovi modelli delle 5 monete nazionali (5 tipi). Prima di dare mandato diretto ai migliori artisti nazionali, infatti, la commissione aveva fatto un fallimentare bando pubblico in nessuno dei modelli presentati dai candidati rispecchiava i requisiti richiesti dalla commissione. La nuova politica, quindi, fu quella di dare mandato diretto direttamente agli artisti più segnalati in termini di bravura e sospendere i concorsi aperti a tutti. Questo fu un significativo passaggio che determinerà la nascita dei più bei capolavori monetali della monetazione di Vittorio Emanuele III. Gli artisti prescelti dalla commissione furono Leonardo Bistolfi, Egidio Boninsegna, Davide Calandra e Pietro Canonica. A ciascuno di loro fu assegnato un metallo mediante estrazione a sorte. A Calandra venne assegnato l’argento. Dopo aver visionato il lavoro del Calandra, nella seduta del 31 dicembre 1906 vennero presentati i modelli in bronzo (vedi successivo collegamento all’articolo di Cronaca Numismatica) e le riduzioni in acciaio di 37mm per il 5 lire. Le successive fusioni di gesso dei modelli in bronzo e le riduzioni in acciaio furono eseguite nello stabilimento Johnson di Milano. Con coni e matrici derivati dalle riduzioni in acciaio, si ottennero i pezzi di prova, meglio conosciuti col nome di progetti. Calandra presenta lo scudo da lire 5 datato 1906, con i cavalli in modalità “Veloce” (M. Lanfranco I progetti e le prove di monete del Regno d ‘Italia – Tav. VII N.9) Dopo tale data (31 dic.1906) ci furono numerose sedute della commissione e si stabilì le opportune modifiche dei modelli. La commissione dopo visione suggerì al Calandra di apportare alcune modifiche come il rimpicciolimento dei caratteri del dritto in modo da risultare più staccati dal bordo. Per il rovescio venne chiesto di abbassare il piano sul quale poggiano i cavalli, di rendere meno uniforme il movimento delle gambe anteriori e di modificare il carattere delle scritte secondo il tipo classico. Lo scultore accettò per la maggior parte le richieste. Nella seduta del 7 luglio 1907 la commissione verificò se gli artisti si fossero attenuti alle modifiche suggerite e, per quanto riguarda il Calandra, risulta che: “l’artista si è attenuto alle osservazioni fatte sui modelli ma , sostanzialmente, la figura dell’Italia risulta troppa rigida e con la posizione della gamba sinistra non naturale, inoltre è preferibile abbia nuovamente il cimiero (ornamento o pennacchio dell’elmo)”. Il Calandra accettò queste osservazioni e la commissione lasciò ampia libertà per il ritocco di finimento. Tutte le modifiche sopra elencate portarono a un nuovo modello di moneta di prova di datato 1908. Come riportato nell’articolo di Cronaca Numismatica (https://www.cronacanumismatica.com/da-martinori-a-traina-il-lungo-oblio-di-una-prova-da-5-lire-del-1908/) l’esemplare di prova del 1908 manca nella ex collezione numismatica reale, nel museo della zecca e non è citato né nel libro del Pagani e né in quello del Simonetti. È invece riportato nella tavola XLIX del Martinori. Confrontando le foto delle prove datate 1906 e 1908 (in cui il Calandra attuò le modifiche richieste dalla commissione nelle sedute dopo il 31 dic. 1906 e nella seduta del 7 luglio 1907), sono facilmente riscontrabili le differenze apportate dall’artista. Nel particolare notiamo: la legenda del dritto del “tipo 1908” più piccola e staccata dal bordo, l’Italia col cimiero, la modifica del carattere delle scritte secondo uno “stile classico” (si nota bene nell’esergo). PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE "TIPO 1906" - DRITTO PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE “TIPO 1908” - DRITTO PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE “TIPO 1906” - ROVESCIO PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE “TIPO 1908” - ROVESCIO Il 12 gennaio 1908 viene approvato il modello per tutte le monete in argento. Entro il mese di maggio dello stesso anno, la commissione si adoperò per dar mandato di preparare i punzoni per le monete compreso quelle in argento. Nel maggio 1908 erano già state fatte le prime emissioni per le monete divisionarie da 1 lira e 2 lire in argento. Come vennero immesse nella circolazione arrivarono le prime critiche al commissario della commissione Gnecchi; queste riguardavano sia la posizione della figura femminile rappresentante l’Italia, che non cadeva perfettamente sul carro ma risultava sospesa fra i cavalli e il carro, e la forma del carro che non era trionfale. Dato che le coniazioni ormai erano in corso non era più possibile effettuare alcuna modifica. La commissione suggerì che la soluzione della questione avrebbe potuto essere offerta dalla prossima coniazione di scudi col nuovo tipo. La commissione dava così incarico al prof. Calandra di prendersi del tempo per introdurre le modifiche ai modelli, cosa che fece nel 1912. Per la prima volta dal 1861, un modello (tipo/disegno) per l’argento non aveva un nominale da lire 5. COME SI CONIAVANO GLI SCUDI DURANTE IL REGNO D’ITALIA A partire dal 1862 e fino al 1875 gli scudi erano di coniazione libera ed esclusiva da parte dei privati (lo Stato non ne coniava per sé) mediante pagamento di una tassa di coniazione e rifornimento del materiale adatto alla coniazione. Tra il 1875 e il 1878 ci fu un tetto alla coniazione annua e dal 1879 (tranne un piccolo contingente per l'Italia) ci fu il divieto di coniazione degli scudi per tutti i paesi aderenti l’Unione Monetaria Latina. Questo divieto cessò con il R.D. n. 4 del novembre 1908 con attuazione 10 giugno 1909 dove si concedeva ai privati di coniare nuovi scudi mediante riconsegna di scudi degli antichi stati. Come mai nel 1909, con la possibilità di riconiare nuovamente la moneta da 5 lire, non si è procedette alla loro coniazione? Come abbiamo visto, il modello quadriga veloce del 1908 fu oggetto di forti critiche e si decise di cambiarlo, cosa che verrà fatta dallo scultore nel 1912. Nel 1911 ci fu la coniazione di 60.000 esemplari del 5 lire cinquantenario, ma questo sarà oggetto di una futura trattazione. In data 12 febbraio 2012, il Calandra ripresentò i nuovi modelli che incontrarono l’unanime approvazione. Nacque così la famosa Quadriga Veloce. Per la riduzione dei modelli in acciaio sui punzoni l’incisore Giorgi fece notare che occorrevano numerose modifiche, alcune parti erano troppo in rilievo altre troppo esili per essere riprodotte. Purtroppo il 20 agosto 1912 il Giorgi morì, ma il direttore della zecca tenne presenti tutte le critiche fatte e le riportò al nuovo incisore Attilio Motti. Il Calandra ritoccò i modelli e nel gennaio 1913 furono trovati coi rilievi a posto come da indicazione del Giorgi. Motti, il nuovo incisore subentrato a Giorgi, si mise al lavoro e nel marzo 1913 presentò i primi campioni da lire 2 con la parola “1a prova”. Nel luglio 1913 furono ultimate le modifiche ma il Calandra suggerì diverse modifiche. Nel 1913 abbiamo quindi i primi progetti della “Quadriga Briosa” che presentano la scritta “1a prova”, “prova” e “prova di stampa”. Secondo il catalogo Gigante le prove ufficiali riportano la data 1914, con le stesse modalità dei tipi 1913. Il R.D. di emissione è del 4 gennaio 1914, e vennero coniati 272.515 mila pezzi per un controvalore in lire di 1.362.575. SITUAZIONE ITALIANA NEL 1914 Dal 1897 (con una piccola eccezione dal 1908) per coniare monete divisionarie italiane si potevano utilizzare solo gli scudi ritirati, in pratica venivano demonetati. Dal 1901 al 1914 sono stati ritirati 55 milioni di lire in scudi pari a 11 milioni di pezzi. Al 31 dicembre 1914 dei 300 milioni di lire in scudi circolanti, 200 milioni erano nelle casse degli istituti di credito, mentre i 100 milioni rimanenti erano quasi tutti in Francia (nel 1903 erano 259 milioni). In Italia non circolavano praticamente scudi. Inoltre circolavano 2 miliardi e 700 milioni in banconote contro 1 miliardo e 600 mila in moneta di cui più della metà nelle casse dello stato. Il 6 agosto 1914 ci fu il divieto di esportazione di valute pregiate, tutte le monete d’oro non circolavano perchè erano presso gli istituti a garanzia della circolazione cartacea. La somma d’oro in monete decimali presenti nelle casse dello stato, ammontava a 114 milioni presso le banche e 343 milioni presso il tesoro a fronte di una circolazione nominale di 430 milioni. La somma risulta superiore a tutte le monete d’oro coniate dal 1862. Per quanto riguarda le divisionarie erano solo 33 milioni nelle casse del Tesoro e degli istituti di emissione contro i 274 milioni di circolante. Ovviamente come già detto non contribuivano alla circolazione perchè tutte tesaurizzate da privati, tant'è vero che per costituire il fondo di garanzia dei buoni del tesoro, si dovettero computare pure le future coniazione programmate dalla convenzione, fino al 1919. PREZZO ARGENTO LIRE/GR–QUOTAZIONE MEDIA ANNUA 1902= 0,09 1903=0,094 1904=0,093 1907=0,10 1910=0,083 1912=0,096 1913=0,096 1914 = 0,09 1915 = 0,087 1916 = 0,11 1917 = 0,14 1918 = 0,17 1919=0,2 1920=0,22 DATI TOTALI DEL CONTINGENTE 900/000 6.812 x 90% = 6,130 kg peso totale di argento /999 di tutto il contingente valore intrinseco 6.130.000 gr di argento x 0,09=551,700 lire VOLUME TOTALE OCCUPATO DAL CONTINGENTE 272.515 Monete da 5 lire 1914 occupano un volume di 0,649 metri cubi (fonte chat GPT, con verifica incrociata, infatti 6.100 kg di argento /999 occupano 0.581 metri cubi). Come abbiamo visto, grazie al decreto del 1908 per ottenere gli scudi 1911 e anche 5 lire 1914 bisognava consegnare scudi del vecchio tipo degli antichi stati (vedi pag. 34 La circolazione della metallica del Regno) per ottenere il nuovo tipo (5 lire 1914). Grazie al bollettino italiano di numismatica del luglio/agosto 1914, che ne dà notizia, sappiamo che nell’estate 1914 lo scudo da lire 5 non era ancora stato coniato. Quindi la sua coniazione avvenne tra il settembre e il dicembre del 1914. CONCLUSIONI E NOTE PERSONALI Lo scudo 5 lire 1914 fu stato coniato in 272.515 pezzi ma, chiaramente, vista la situazione particolare, non entrò mai in circolazione se non per un numero esiguo di pezzi che io stimo in massimo 10.000. Tutti gli altri 262.000 pezzi mancanti, nei prossimi 4000 anni, salvo fusione, salteranno sicuramente fuori. Nel breve, nell’anno 1914, saranno usciti dalla zecca e probabilmente, confluiti o al Tesoro o negli istituti di emissione, come tesaurizzazione o garanzia. Lo scudo mantiene nel tempo un coefficiente di moltiplicazione rispetto al 5 lire 1911 di circa 6x in tutte le conservazioni. Nella rivista SOLDI del 1966, nella sezione quotazioni, il 5 lire 1911 è quotato sia in SPL che in FDC, il 5 LIRE 1914 non ha nessuna quotazione. Per far capire meglio è equiparato agli aurei del 1910, che presentano una linea nera al posto della quotazione. Vedi foto seguente. Nel Catalogo Clelio Varesi 1982 entrambi gli scudi sono quotati dal BB al FDC. ALCUNE BREVI INFORMAZIONI SULLA CIRCOLAZIONE Non esistono gli scudi per collezionisti, esistono gli scudi. Nei primi del 900 la numismatica e il collezionismo studiavano le monete antiche, la commissione tecnico artistico monetaria era nata da 9 anni, i tipi monetali artistici stavano per essere coniati, non c’erano i presupposti per credere che una folla di italiani collezionassero monete contemporanee (all’epoca) così come la vediamo oggi. Lascio la foto della prefazione del piccolo libro facente parte di una collana di manuali del 1939 intitolato “La numismatica”, dove, tra l'altro, si cita il re Vittorio Emanuele III. Ancora negli anni ‘60 su 24 numeri della rivista mensile numismatica “Soldi”, listini a parte, ci sono pochissimi articoli sulle monete di Vittorio Emanuele III. CIRCOLAZIONE E SCUDI IN BASSO STATO DI CONSERVAZIONE -NOTE PERSONALI- La moneta non ha mai circolato, anzi non è mai uscita dalla zecca, o se è uscita è rimasta stoccata da qualche parte. Anche quei fortunati 10.000 che quasi sicuramente sono poche persone che ne hanno grosse quantità, che l'hanno portata fuori dalla zecca, poi a loro volta l’hanno tesaurizzata, per i motivi sopra esposti, quindi anche le “circolate non hanno circolato”. Perchè allora, notiamo sul mercato la presenza di (pochi) scudi in basso stato di conservazione? Ad oggi, noi facciamo distinzione tra le monete da due euro? forse prima di spendere un due euro controlliamo se è commemorativo e di che nazione è, e poi decidiamo? E se ti chiedessi: ”dimmi quali sono le monete da 2 euro commemorative Italiane del 2016 e del 2018, mi sapresti rispondere”? Sarebbe come ipotizzare che tra 200 anni, guardando all’attuale situazione monetaria italiana, qualcuno si stupisse del fatto che noi abbiamo ben 513 monete da 2 euro commemorative diverse, e non sapessimo come gestirle, oppure fossimo in confusione al momento di pagare, o equiparando al 100 % il caso del 5 lire 1914, mi immagino già il titolo di giornale dell'anno 2224: "prima di ogni pagamento tutti gli italiani guardano il tipo di moneta commemorativa ,conoscono a memoria tiratura e valore e solo in seguito se il riscontro è negativo, la spendono". Sappiamo noi, che non è così se non per uno sparuto gruppo di collezionisti, che nel 1914 era praticamente inesistente. Ritengo infondato l’assioma moneta circolata=moneta falsa, gli esemplari realmente usciti dalla zecca sono pochi, quindi sono pochi anche quelli che per qualche strano motivo hanno circolato. Ad esempio rispetto al 5 lire 1911 che presenta una quantità maggiore di esemplari circolati in bassa conservazione, ma questo dato è solo in funzione del numero maggiore di esemplari esistenti (reali). La moneta, quindi, va dichiarata falsa dopo averla esaminata e controllata e non a prescindere dal suo stato di usura. Era molto ma molto più importante che il 5 lire 1914 fosse un pezzo d’argento di 25 grammi, piuttosto che una moneta da collezione di un aspetto artistico raffinato. BIBLIOGRAFIA -La circolazione monetaria del Regno d’Italia 1931 Renato Lèfevre -Ricerche per la storia della banca d’Italia volume I 1993 -Cronaca numismatica 2007 -Forum Lamoneta + catalogo -“Soldi” rivista numismatica anno 1966-1967 -Rassegna Numismatica di Furio Lenzi (Tratto da Pagani prove e progetti) -Relazioni della Regia zecca -Moneta e sistema monetario internazionale -Bollettino di numismatica 54, La collezione di VEIII e gli studi di storia monetaria LUGLIO 2024 -Tutte le definizioni debbono intendersi provvisorie e progressive1 punto
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Aggiungo qualche foto fatta con strumento un po' migliore del mio cellulare scassato..1 punto
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La mia collezione di Carlo Alberto continua con : 2 Lire 1842 Torino Carlo Alberto1 punto
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