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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/11/24 in tutte le aree

  1. Certo, non volendo sfuggire alla richiesta di un mio parere, non sarei tranquillo a batterla solo guardando delle foto. La patina (chiamiamola così) non è certo di quelle cosiddette "parlanti", anzi depone a suo sfavore. Buona? Bella domanda! Può anche esserlo e la provenienza della Muenzen und Medaillen non è da disprezzare. All'epoca, primi anni '70, avevano esperti molto validi. Se mi chiedete se la comprerei, andando solo ad istinto, senza grandi analisi tecniche, no. Secondo me, parere assolutamente opinabile, sono molto più antichi. Parlo di questo ed in generale per tutti i fusi. Il Crawford ha grandi meriti, ma sulla datazione dell'aes grave non credo che ci abbia preso.
    3 punti
  2. Buongiorno a tutti, @Litra68 aggiungo alla tua bella discussione a tema altri due esemplari passati in asta, hanno entrambi la stessa coppia di conii per diritto e rovescio. https://nomisma.bidinside.com/it/lot/563941/napoli-ferdinando-ii-1830-1859-piastra-/ https://scaligera.bidinside.com/it/lot/2830/napoli-i-ferdinando-ii-1830-1859-120-/ Un saluto Raffaele.
    3 punti
  3. DE GREGE EPICURI Davvero una bella imitativa, riconoscibile come tale se guardata con attenzione (il rovescio però, anche a colpo d'occhio, ha qualcosa di strano e di incongruo). Non ho mai avuto una imitativa CONCORDIA MILITUM, e credo di non averne neppure mai viste su cataloghi.
    2 punti
  4. Non dimentichiamo di tenere chiaro a mente che si tratta pur sempre di una imitativa . Simile all'originale ma quasi mai identica al prototipo per quanto di buona qualità. La lettera A dietro il busto compare in Siscia (A e A*) nelle prime emissioni. In Tessalonica la A compare per Costanzo II e non per Vetranio entrambe con A B a rovescio, è assente per Vetranio come detto ma accompagnato da A delta. In merito ai due esemplari succitati la A dietro il busto compare per Costanzo II e Costanzo Gallo con III a rovescio in Siscia o Sirmium, mentre una delta dietro il busto senza lettere a rovescio è tipica per Sirmium. Sono emissioni dopo la restaurazione ovvero post inizio 351 - 352. (vedi schema Caza - grazie @Stilicho) Il fatto che non sia presente una A al diritto campo sn a mio avviso non è derimente in quanto pur essendo un esemplare con grado di barbarizzazione I (vero @gpittini ?) con alterazione minore del prototipo iniziale non credo che avesse questa importanza per chi la manipolava al tempo (in caso contrario i due esemplari post 351 sarebbero stati scartati dalla circolazione perchè molto degradati e con lettere difformi - I e V rovesciata e quindi palesemente non ufficiali. Per quanto "brutte" erano necessarie!). Peccato che non si sia conservata la legenda. Sulla base dei residui della legenda al diritto a moneta in mano escluderei dalle possibilità che si tratti di Vetranio (oltre al tipo di ritratto per ciò che vale). Non l'ho segnalato perchè mi pareva evidente ma la moneta non ha un aspetto fuso bensì coniato. Buona giornata Illyricum
    2 punti
  5. E' stimato " very rare " un esemplare di nomos di Metaponto con al diritto testa di Demetra ed al rovescio spiga con etnico per esteso . Sarà il 17 Settembre in vendita CNG 127 al n. 8 .
    2 punti
  6. Martedì 24 settembre dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza su "Le monete milanesi di Carlo V" tenuta da Antonio Rimoldi. Antonio Rimoldi è uno studioso, collezionista e commerciante numismatico specializzato nella variegata monetazione milanese. Al suo attivo diverse pubblicazioni, sia di carattere scientifico che divulgativo, ultima sua fatica la pubblicazione del libro "Le monete milanesi di Carlo V". La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati nei primi giorni di settembre.
    1 punto
  7. Dalla monetazione nel tipo 'romano campana', un esemplare di didracma con al diritto testa di Apollo con leggenda ROMANO ed al rovescio cavallo in corsa con stella nel campo . Sarà il 5 Settembre in vendita InAsta 113 al n. 44 .
    1 punto
  8. In alto a pagina 67 vengono riprodotti tre esemplari con varie varianti dove effettivamente la sigla del mastro di zecca è assente,il fatto che il tipo riprodotto al numero 63 di pagina 66 abbia effettivamente la sigla sarà sicuramente un refuso... Cosa sia successo nel 1552 non saprei visto che non seguo Carlo V...
    1 punto
  9. Buongiorno, quale migliore passatempo estivo sotto l’ombrellone che un bel quiz stile “settimana enigmistica”? Vi propongo un interessante esemplare acquisito recentemente ma anziché presentarVi ipotesi/soluzioni che giocoforza indirizzano l’opinione altrui (e magari anche in buona fede sbagliando) Vi propongo direttamente le immagini e i dati fisici: diametro 23 x 21 mm, peso 5,2 g Che pensate? Saluti Illyricum
    1 punto
  10. DE GREGE EPICURI A questo sì che manca un pezzetto, comunque a me piace, con la sua patina antica. Meglio il Cristo che l'altro lato, pesa 2,04 g. Con una certa difficoltà, si legge: IA TEUPL... Ho solo la classificazione del Montenegro (n. 24), me ne date una un po' più significativa? Grazie!
    1 punto
  11. Avendo già pagato l'IVA, vuol dire che rientra nell'accordo internazionale sulla spedizioni di merci tra i due Paesi. Pertanto riceverai il pacchetto senza alcuna spesa aggiuntiva. Per quanto riguarda la dichiarazione sulla merce spedita, è onere del venditore. Cordiali saluti.
    1 punto
  12. E' descritto " Extremely rare " un vistoso esemplare di statere di alta epoca ed incerta collocazione in area Traco-Macedone, con al diritto composizione di 2 opposte protomi di Pegaso e di leone alato, in cornice puntinata, con al rovescio quadrato incuso quadripartito . Sarà il 17 Settembre in vendita CNG 127 al n. 86 .
    1 punto
  13. Da Efeso nella Ionia, un vistoso esemplare di tetradrammo in AG, al nome di Adriano, con al diritto bel ritratto dell' imperatore ed al rovescio raffigurazione di Esculapio, stante, con serpente . Sarà a giorni, il 25 Agosto, in vendita Savoca 229 al n. 104 . .
    1 punto
  14. Ciao Questa è la classica riproduzione. Bordo e perlinatura non sono assolutamente conformi. Saluti
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  15. Un altro VETRANIO ufficiale senza A, A - B// dot TSA dot https://www.numisforums.com/topic/1046-coins-that-tell-the-story-of-the-rise-and-fall-of-magnentius/
    1 punto
  16. Il mio pensiero. Osservando la moneta mi pare di rilevare alcuni elementi indicati da @Illyricum65, ovvero la N rovesciata a ore 9 e ore 11 del dritto, la V di AVG che sembra una X cosi' come lo lo sembra la A del campo sinistro del rovescio. Anche la B del campo destro e' diversa, sembrando fatta con due cerchietti sovrapposti. Il confronto con altri esemplari "ufficiali", fa emergere anche differenze stilistiche nella resa delle effigi. Tutto ciò mi fa propendere per una imitativa, anche se di una certa qualità. Si tratta, comunque, di un bel pezzo. Complimenti per l'acquisizione. Ciao. Stilicho
    1 punto
  17. Anche se i dati ponderali rientrano nella norma, lo stile sia al dritto che al rovescio, l'assenza della A dietro il busto, l'aspetto degli stendardi e anche il fatto che un RIC 130 di Tessalonica per la prima officina sarebe insolito, tutto messo assieme indica che si tratta sicuramente di un’imitativa, concordo con @Illyricum65 Ecco 8 esemplari del RIC 130 per confronto dello stile del ritratto, tutti per la terza officina: https://www.nummus-bible-database.com/rechercher-une-monnaie.htm?page=1&personnages=5&ateliers=21&collections=&vendeurs=&motscles=&numric=&numnbd=&legendes=12&nombreResultats=10&btRechercher=Rechercher Due imitative CONCORDIA MILITVM di stile molto più grezzo (sono comunque rare se confrontate con le imitative delle tipologie FTR contemporanee)
    1 punto
  18. E se vi presento questo confronto? Riscontrate similitudini? Concordia Militum The reverse type of ‘Emperor stg. facing holding two labara’ with the legend CONCORDIA MILITVM was struck in the period 348-350 AD at the three Roman mints in the Balkans: Siscia, Sirmium and Thessalonica. The type occurs most frequently for Constantius II, but only for his caesar Constantius Gallus and for Vetranio. It was imitated frequently in the Balkan region. The coin illustrated above has a nice and legible obverse legend, identifying Constantius II as the prototype’s emperor. Note the retrograde DN at the beginning of the legend and the A’s and V’s that appear as X’s. The reverse design is clearly an imitation of a CONCORDIA MILITVM type coin. The beginning of the legend CONCOR is clearly legible, but the end is ‘blundered beyond recognition’. Also, the exergue mark is a little enigmatic. Dot-ASN does not appear on ‘regular’ coinage and does not match the mint marks of the three mints this type was struck. However, the field letters A/B occur only at Thessalonica (RIC 130), paired with mint mark ·TSA·. But as so often happens with these ‘barbarous’ imitations, there is a final twist. The bust of this RIC 130 has the letter A behind. The A is missing on this coin, and what is more, the portrait has a nice rosette diadem. All ‘regular’ CONCORDIA MILITVM coins of Constantius have pearl diademed busts. http://www.oudgeld.com/webbib/barbconcmil.htm
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  19. Ciao Sergio, Ho appena controllato, la riporta con grado di rarità C. Censisce solo la variante 8 su 7,il doppiopunto dopo HIER è inedito. Un saluto Raffaele.
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  20. Questa è una muraiola di Modena emessa a nome di Francesco I d'Este e contromarcata nel corso del governo di Rinaldo I d'Este come sopra descritto. Mario
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  21. La rappresentazione della moneta a cui era riferito il peso monetale era spesso approssimativa, a volte il riferimento è semplicemente costituito dal nome abbreviato della moneta. In questo caso non c'è quindi da stupirsi che il disegno, che comunque è sufficientemente fedele da permettere un'immediata identificazione della moneta in un sovrano d'oro, sia approssimativo.
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  22. DE GREGE EPICURI Questo grosso di Francesco Dandolo purtroppo è un po'...rimpicciolito, nel senso che gli manca un pezzetto. E il lato col Cristo è decisamente meglio dell'altro. Comunque, mi pare si legga chiaramente: FRA DANDULO; pesa 2,19 g. Concordate?
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  23. 1 punto
  24. Interessante, personalmente è la prima volta che lo vedo... La cifra 1 della data c'è, è molto debole ma c'è ...
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  25. Desidero segnalare una variante del ducato del 1784 che dalle mie modeste ricerche risulta inedita e unica dato che non è riportata in nessun manuale. Ma prima vorrei fare un breve premessa. I ducati del 1784 e 1785, come se ne è già parlato sul forum, presentano delle varianti. Le differenze si notano nella presenza o meno dei festoni ai lati della conchiglia e nella posizione delle rigature nella corona. I ducati del 1784 presentano i festoni ai lati della conchiglia e la rigatura nel sottocorona; invece quelli del 1785 non presentano alcun festone e la rigatura si trova nella corona. Facendo una ricerca mi sono imbattuto in un ducato del 1784 che presenta una particolarità: la rigatura nella corona anziché nel sottocorona. Chiedo a voi lamonetiani se già conoscevate tale variante e altri esemplari oltre a quello postato. Grazie a chi vorrà intervenire. Preciso che nell'esergo di questo esemplare la lettera V di DVCATO è sotituita dalla ∀ e il numero 1 del valore 100 non è presente probabilmante per un'occlusione del relativo punzone. Heidelberger Münzhandlung Herbert Grün, asta 67 del 12 maggio 2016, lotto 481.
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  26. Se ti stai accingendo a "studiare" i francobolli ereditati (lo hai scritto tu), ti accorgerai che qualsiasi app ti darà informazioni cosmetiche, volendo approfondire superficialmente ci si puo' anche accontentare, ..ma se vorrai VERAMENTE "studiare" cosa possiedi e capirne il valore, ti occorreranno i cari vecchi libri. Un catalogo di qualche anno fa anche specializzato costa 5/10€. Soprattutto ai neofiti non consiglio in tutta onestà di vendere alcunché, anzi approfittare di questo lascito filatelico per approfondire una materia che puo' riservare molteplici sorprese e soddisfazioni, e divenire perché no un interesse/hobby personale. Permettimi inoltre di dire che provo sempre tristezza quando si pensa di vendere, .. di disfarsi di una raccolta appartenuta ad un proprio avo, tra l'altro chiunque la acquisterà (esperto, o negozio di filatelia ecc..) ti offrira' neanche il 20% del vero valore. Un grazie sincero e una preghiera per questo zio che ti ha lasciato questa meraviglia. Se hai bisogno di chiedere siamo qui disinteressatamente cara amica, in quanto non siamo mercanti, ma semplici appassionati. W lo zio.
    1 punto
  27. Man mano sveleremo qualcosa in più sull’evento del 9 novembre, intanto la location che è’ la stessa dell’anno scorso e l’inizio che sarà alle 9 e 30
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  28. Scoperte. Si calano ora nella cloaca. Adagiata a terra una divinità romana enorme e intatta E’ davvero un colpo al cuore, che continua a vibrare per l’emozione. Ecco la cloaca maxima. E’ una galleria con volta a tutto tondo, piuttosto alta. Un tempo raccoglieva le acque delle piogge, dei torrentelli e i rifiuti liquidi delle abitazioni. Garantiva pulizia, nelle città, convogliando tutto, poi, nel fiume. Chi potrebbe pensare che nella fognatura qualcuno avesse nascosto, adagiandola su un letto di fanghiglia, una statua di 2 metri? Eppure c’ è un piede di marmo appoggiato a un muretto che garantiva la riduzione della velocità delle acqua, facendole fare un piccolo salto. E, poco più in là un bracco che emerge dal terreno all’altezza del gomito. Un piede e un gomito emergono dal terreno Il corpo intero della scultura è sotto il fango rappreso. Basta rimuovere accortamente il deposito di terra. Appare un uomo muscoloso, il volto appoggiato al muro e tracce di fango che non riescono a cancellare l’abbacinante candore del marmo. Siamo a Eraclea Syntica (un’antica città della Bulgaria sud-occidentale, vicino all’odierna Petrich, che era nell’antichità il centro della regione abitata dalla tribù dei Synti Traci). Sembra di essere a casa nostra, a Roma. Ma del resto il modello della città eterna fu totalmente esportato. E’ una fortuna aver trovato una scultura così integra. E’ alta due metri. E’ mancante solo dell’avambraccio destro, ma la testa è perfetta. E questo è davvero un miracolo. Normalmente, durante gli scavi, si trovano statue senza teste o teste senza statue. Un po’ perché il collo, con mani e braccia, nelle sculture è un elemento piuttosto fragile. Un po’ perché, con il passaggio dei barbari e il diffondersi del Cristianesimo, le teste degli “Dei falsi e bugiardi” venivano prese a mazzate per scardinarne l’identità. Le ipotesi sull’identità del dio “Probabilmente raffigura Hermes, una delle divinità più popolari in questa zona – commenta l’archeologo Lyudmil Vagalinski. – Abbiamo ancora molto lavoro da fare e non voglio affrettare le conclusioni, ma d’ora in poi posso dire che questa antica statua non è solo la meglio conservata tra le scoperte qui, ma anche sul territorio della Bulgaria in generale”. La mancanza di attributi identificativi – il petaso, i calzari alati, il caduceo – potrebbe essere giustificata da una particolare iconografia, che coglieva il dio in una delle sue multiformi attività. La statua, allora, potrebbe rappresentarlo nella sua connotazione di psicopompo, cioè accompagnatore delle anime dei defunti. Una statua analoga è stata trovata ad Atalante in Grecia. Una scultura funeraria in marmo di un giovane raffigurato come Hermes. La vediamo nell’immagine, qui sotto. L’Hermes trovato ad Atalante e realizzato come scultura funeraria. Museo di Atene. Foto di George E. Coronaios, Wikimedia Commons Si suppone che gli ex abitanti della città abbiano protetto la statua, mettendola nella cloaca e appoggiandola a una coltre di fango, che era in grado di preservarla. In effetti l’intento è protettivo. Se si fossero voluti semplicemente sbarazzare della scultura, l’avrebbero messa a cuocere per ricavarne calce da edilizia, destino che perseguitò, per centinaia di anni, le vestigia marmoree dell’antichità. La calce ricavata dal marmo è purissima. Le statue sono sempre state appetibili. Se questa è lì, probabilmente fu parcheggiata, a scopo di tutela, sperando – chissà – che il mondo potesse rivoltare il proprio corso e potessero tornare i tempi antichi. A Brescia qualcuno nascose la grande Vittoria Alata – che è di bronzo – e diverse teste di imperatori in una sorta di sgabuzzino. Protezione degli Dei dalle orde barbariche o vecchie divinità accantonate discretamente dal Cristianesimo? A Eraclea, si misero insieme tante criticità per il mondo classico. Nel IV secolo ci fu anche un devastante terremoto… L’avventura prosegue. Si torna allo scavo. La statua non è stata ancora completamente liberata. La mano sinistra e il vello appoggiato alla spalla vengono scavati in queste ore. Ma si può stabilire che la scultura fu realizzata nel periodo romano – II secolo d. C. – in un blocco di marmo intero, senza giunture, come spesso si usava. https://stilearte.it/scoperte-si-calano-ora-nella-cloaca-adagiata-a-terra-una-divinita-romana-enorme-e-intatta/
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  29. Buongiorno a tutt* ! Oggi volevo condividere con la community una new entry in collezione. In genere non compro provinciali ma questo esemplare mi ha acceso ricordi universitari sull'importanza di questo altare nella Gallia romana imperiale. La moneta infatti riporta l'altare di Ludgunum, odierna Lione, una città importantissima, un punto di snodo per la Germania e le regioni Galliche con l'Italia. L'altare fu realizzato da Druso nel 12 a.C. per Augusto a Lugdunum, all'epoca capitale delle tre gallie imperiali. Inoltre, era il luogo di incontro delle delegazioni galliche, quelle tribù che divennero romane poco prima. Un baluardo della romanizzazione della provincia e di come il culto di Roma e dell'Imperatore si stava fondendo con il sostrato indigeno (non dimentichiamo che il toponimo della città deriva dal Dio Lug, venerato dalla popolazione autoctona prima dell'arrivo di Roma. Questa moneta è l'unico testimone, oltre alle fonti letterarie, di un monumento fondamentale per la società dell'epoca, un luogo di unione e di politica. Spero possiate condividere il mio entusiasmo per questo esemplare!
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  30. Ho aperto questa discussione perché vorrei insieme a voi censire tutti i rovesci delle Piastre del 1798 con 9 torrette nello stemma del Portogallo e assegnare ad ognuno un grado di rarità in base alla loro frequenza. Avevo tempo fa chiesto nella sezione araldica il motivo di quella torre mancante, la conclusione fu che questo particolare araldico era di poca importanza e che la mancanza era dovuta al poco spazio rimasto per poterci inserire la 10ma torretta. Niente di più insensato secondo me, perché in alcuni rovesci di Piastre 1796/1798, nonostante lo spazio ridotto la decima torretta è presente... appena accennata.. ma c'è. Chi colleziona Piastre di ferdinando IV e le varianti delle stesse, sa che i rovesci delle 9 torrette sono molto particolari e presentano altre variazioni nel conio oltre alla mancanza della torretta: Sottocorona con rigatura obliqua nei due versi e almeno tre diverse chiusure nella parte superiore dello Stemma. Queste particolarità si riscontrano solo su questi pezzi ( tranne che per la rigatura obliqua nel sottocorona presente anche su un conio del 1799). Sono convinto che furono "segnate" per distinguerle dai conii normali, non ne conosco il motivo, e mi piacerebbe insieme a voi fare delle semplici e spensierate, magari anche insensate congetture... Considerando anche il periodo storico : il 1798 Inizio postando un esemplare che presenta al rovescio lo Stemma Borbonico con chiusura normale. E sottocorona con rigatura \\\\\\\\
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  31. Emesso a Francoforte
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  32. Che nessun tempo, per quanto esteso, potrà portare una scimmia ad evolvere come noi.....gia oggi le scimmie comunicano tra loro, piangono, gioiscono, soffrono, si organizzano in famiglie con compiti molto simili ai nostri. Se dai loro uno smartphone imparano (un po' goffamente) ad usarlo, e lo fanno in pochi minuti, non secoli.... Ecco, e questo che mi lascia perplesso, vedere che reagiscono agli impulsi molto rapidamente, ma rimangono scimmie. Eravamo probabilmente molto differenti da quello che siamo diventati ora, certamente meno evoluti.....ma non credo proprio delle scimmie.
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  33. lei legge troppo Biglino. Lo stesso non ha la tramandazione orale ebraica, che serve per comprendere il Tanakh
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  34. Stia pure comodo...... Ma se vuole, può approfondire questo.....al British Museum di Londra è custodita la tavoletta BM74329, il cui testo copiato da A.R. Millard è stato tradotto da W.G. Lambert (Kadmos, vol. VI). Racconta di una Genesi che è molto simile a quella della Bibbia, oltre ad esserne molto antecedente...ma per lei risulterà comodo etichettare il tutto come...idiozie varie. Poi nessuno sa spiegare il perché di certe cose, ma evidentemente va bene così. Ora mi taccio, le monete sono più importanti..... 😊
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  35. Io non so chi le abbia costruite, ma di sicuro quello che ci hanno sempre detto nei libri di scuola (medie e superiori), non sta molto in piedi......e se ha 3 o 4 minuti di tempo per leggere quello che riporto qui sotto, magari qualche dubbio viene anche a lei......o magari riesce a far scomparire i miei, di dubbi. Nel I secolo i Romani costruirono il Colosseo. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e venne inaugurato da Tito nell'80 d.C. Successivamente subì ulteriori modifiche apportate durante l'impero di Domiziano verso il 90 d.C. Quando i Romani costruirono il Colosseo avevano una disponibilità di manodopera (grazie agli schiavi) e di risorse economiche enormemente maggiori di quelle dell’Antico Regno dell’Egitto. Inoltre, i Romani erano conosciuti in tutto il mondo per la loro capacità eccezionale nelle costruzioni. Le strade romane, i loro ponti, gli acquedotti creati da loro, solo per citarne alcuni, non solo esistono ancora oggi, ma in moltissimi casi sono ancora perfettamente funzionanti. I romani conoscevano l’uso della ruota nei trasporti, usavano i carri trainati da forti buoi (che riduceva la fatica degli operai), conoscevano il ferro con cui tagliare e levigare i blocchi di pietra, conoscevano le gru, le carrucole e tantissimi altri sistemi tecnici e architettonici che non erano in possesso dell’Antico Regno nell’epoca in cui sarebbe stata costruita la Grande Piramide. I Romani avevano anche un asso nella manica: conoscevano l’uso dell’arco in architettura, che permetteva loro di innalzare con una certa facilità edifici a più piani, risparmiando tempo, materiale e forza lavoro. Teoricamente tra i romani e gli egizi dell’Antico Regno “non ci sarebbe dovuta essere partita” nella capacità di costruire strutture megalitiche. Gli ingegneri romani erano avvantaggiati sugli egizi da qualsiasi punto di vista. Cosa possiamo notare se paragoniamo la costruzione del Colosseo con la costruzione della Grande Piramide? Il Colosseo è molto più piccolo della Grande Piramide. Il Colosseo è una struttura a forma ellittica, con la larghezza massima di 189 metri e quella minima di 156 metri. L’arena, anch’essa ellittica, è lunga 87 metri e larga 55 metri. In considerazione dei 55 metri di altezza massima, il volume totale del Colosseo è di circa 1.320.000 metri cubi. Ma, essendo un anfiteatro, al contrario della piramide, il Colosseo è in gran parte vuoto al suo interno. Quindi il volume della sola parte edificata è molto più piccolo rispetto al volume totale, dell’ordine di 0,1 milioni di metri cubi. La sua zona edificata è stata costruita utilizzando circa 100.000 metri cubi di travertino, per un peso totale di circa 275.000 tonnellate. Il peso massimo di ciascun blocco di travertino che è stato utilizzato per il Colosseo pesa circa 1 tonnellata, mentre altri sono più piccoli. Possiamo quindi affermare che, in media, siano stati utilizzati almeno 300.000 blocchi. La Grande Piramide ha un volume 26 volte maggiore di quello del Colosseo, e un peso indicativo 21 volte maggiore. La tecnologia dei Romani era più avanzata di circa 3.000 anni rispetto agli egizi, e vennero impiegati circa 100.000 schiavi per costruire il Colosseo (una forza lavoro 10 volte maggiore di quella ipotizzata che venne usata per la Grande Piramide). Nonostante questo, i Romani impiegarono 8 anni per costruire il Colosseo, e in tutto 18 per renderlo come lo conosciamo. E la precisione costruttiva della Grande Piramide di Giza non è nemmeno lontanamente riscontrabile nel Colosseo. Questo vorrebbe dire che, con le stesse energie usate per la costruzione del Colosseo, se i Romani avessero voluto costruire la Grande Piramide, avrebbero impiegato un periodo di tempo che oscilla tra i 184 e i 400 anni. Se poi ai Romani avessimo tolto l’uso delle ruote, l’uso dei carri trainati dai buoi, l’uso delle gru, delle carrucole, del ferro, e di tutto quello che loro avevano e che gli Egizi non disponevano, probabilmente i gloriosi romani non sarebbero stati in grado di edificare la Grande Piramide di Giza. Tutto questo rende evidente come nessun faraone sarebbe stato in grado di far realizzare la Grande Piramide durante il solo arco della sua vita. È un progetto che, per la tecnologia disponibile nel lontano passato in cui venne realizzato, avrebbe richiesto probabilmente diverse generazioni per essere completato.
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  36. Può iniziare con il leggere i libri di Mauro Biglino, considerando bene il suo C.V. e il suo percorso. Leggere poi alcuni articoli sul "Pianeta X", comparsi anche sul National Geographic ed altre riviste scientifiche (li trova in rete), ripresi recentemente dal mondo scientifico-astronomico. Al riguardo, al Vonderasiatische Museum di Berlino è conservata un'incisione sumera - con la sigla VA/243 (la allego sotto) - che raffigurerebbe con le corrette dimensioni in scala tutti i pianeti del nostro sistema solare. E' datata qualche migliaio di anni A.C., quando (i) a occhio nudo si potevano rilevare solo 4 pianeti e (ii) solo con Galileo abbiamo teorizzato la centralità del Sole. Altre centinaia di tavolette Sumere ci parlano di questo Pianeta X, e di cosa sia successo allora.....ma a nessuno sembra interessare....o meglio, il tutto viene etichettano come mitologia. Come se 5/6/7.000 anni fa ci fossero vari editori che stampassero tavolette da vendere ad un mondo di lettori interessato....... Cordialmente.
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  37. Aggiungo, dello stesso personaggio, un interessante, diverso esemplare di AE follis della sua reggenza in Antiochia, con al diritto busto frontale di Cristo pantocratore ed al rovescio croce con il suo nome . Questo esemplare sarà il 6 Marzo in vendita CNG 557 al n. 502 .
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  38. È un falso con la F grande!
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  39. Riporto, sperando di fare cosa gradita, notizie circa i ripostigli di monete longobarde e bizantine tra il VI e l'VIII secolo , tratto da Arslan : La circolazione MOnetaria (sec. V-VIII) in : Atti Convegno Internazionale su La storia dell'Altomedioevo italiano (VI-X secolo) alla luce dell'archeologia, Siena 2-6 dicembre 1992, a cura di R. Francovich e G. Noyé, Firenze 1994, pp.497-519 Arslan fa alcune interessanti osservazioni derivate dalle evidenze dei ripostigli a disposizione e dai dati di circolazione che si possono desumere dalle testimonianze a noi giunte : 1. vigeva un controllo quasi assoluto della massa monetaria da parte delle autorità centrali (da parte dei duchi/principi longobardi in questo caso) , comprovato dalle riforme monetarie di Cuniperto e successivamente di Desiderio ove si assiste al ritiro di quasi tutta la massa monetaria precedente , sostituita dai nuovi tipi. 2. un carattere a forte connotazione di tesaurizzazione, piuttosto che scambio, da attribuire alle emissioni dei tremissi, non destinati quindi al commercio di tutti giorni ma solo a grandi transazioni o, piu' spesso, alla tesaurizzazione 3. una limitatissima circolazione monetale a Roma nei secc. VI e VII (dove veniva usato essenzialmente circolante bizantino o di derivazione bizantina) 4. scarsa comunicazione con l'esterno e traffici commerciali assai ridotti (nei ripostigli longobardi non si ha quasi mai commistione di altra moneta se non , alla fine dell'VIII, con emissioni di Carlo Magno). Infine Arslan menziona l'interessante possibilità che tremissi siano stati persi isolatamente (e da questi a noi giunti come ritrovamenti singoli). I tremissi, sostiene, piu' che uno strumento di circolazione monetaria, erano piuttosto assimilabili a strumenti di tesaurizzazione ad appannaggio quasi esclusivo della classe dirigente longobarda. Sotto questa luce sarebbe utile riesaminare le evidenze dei recenti rinvenimenti dei tremissi rinvenuti in Corsica, oltre a quelli noti dei ripostigli sardi. Arslan - circolazione monetaria.pdf
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  40. Cara Monbalda sinceramente non so quanto fosse forte l'influenza papalina nell'VIII secolo per le rotte tirreniche, è certamente un argomento da approfondire. Fino all'VIII secolo il papa era sottoposto a Bisanzio. Non dimentichiamo che fino al 750 il ducato romano era una partizione dell'Esarcato d'Italia. Le emissioni monetarie, le celebri siliquae papali-bizantine, erano appunto a nome dell'imperatore bizantino, per il quale il ppa era una sorta di funzionario. Anche il potere temporale dei papi era assai limitato. La Santa Sede era assai lungi da venire e i papi risiedevano al Laterano. I papi dovevano invocare ripetutamente l'intervento dei sovrani franchi, PIpino prima , Carlo successivamente, per difendersi dalla minaccia longobarda che ne invadeva il territorio e richiedeva tributi. Fu con la sconfitta di Aistofo ad opera di Pipino, nel 751, che l'esarcato passo', a seguito della promissio carisiaca ad opera del sovrano franco in mano papale mentre il sovrano longobardo dovette pagare pesanti tributi ai Franchi. A seguito di questa concessione papa Stefano II consacra solennemente la dinastia Carolingia (da cui la necessità per Carlo di essere incoronato imperatore a Roma nell'800) e la concessione del titolo di patricius romanorum. Mi domando pero' quanto il papato potesse essere interessato a dei particolari traffici (se non commerciali, allora politici o di territorio) con le due isole a quest'epoca ancora molto iniziale del consolidamento del potere temporale dei papi, e non invece quanto ipotizzare invece un interessamento diretto franco o longobardo come ritrovamenti di tremissi del VII e VIII e dei tremissi carolingi poi di fine VIII porterebbero a formulare come una tra le diverse ipotesi. La moneta a Roma in fine VIII era comunque assai scarsa. La prima emissione di antiquiore si ha con i denari di Adriano I (772-795), la moneta d'oro (a Roma) era sconosciuta e il rinvenimento di un tremisse nell'obolo di Pietro (rinvenimento di monete oblate nel sepolcro di Pietro in Vaticano) viene attribuito da Arslan direttamente a Carlo in una delle sue visite alla città eterna. Vorrei verificare poi se siano noti ripostigli in Corsica/Sardegna di antiquiores. Questione comunque interessantissima che solleva molti interrogativi su un periodo del quale, come organizzazione economica ed anche politica abbiamo ancora molto da scoprire.
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  41. :pleasantry: in cui riguarda i cavalli,sono sicuro i nuovi arrivatti ne avevanno......ma forse giusto per arrare il pocco di pianure disponibile,o correre in bordo di mare....... :good:​ .....perche e impossibile salire a cavallo su i monti ....l'asino e il mulo gia e limita perche piu resistente...i camini non lo permetevano.......e da pocco cavalli che si trovavanno,,penso commercio non si poteva fare........ :) ma guerra.....forse si...!!!... la corsica fu invistita da i carolingiani,che avevanno massacratto qualchi sarracini che occupavanno il bordo di mare.....piu per priservare le incurzione barbaresque(musulmane)che operavanno in terra ferma,eraldicando cosi,base importante.....il nostro bravo carlomagno si ne he occupato...... :)...ma ne quel combatto,anche i nostri famosi longobardi chi avranno soferto.....perche occupavanno anche elli l'isola,piu discretamente,ma l'occupava....!..avevano una piccola parte su li "vandali".. :closedeyes: ....e sono sicuro ,per quelli sottomessi, avrano anche participatto a la costruzione di quelle chiese,oggi per la maggior parte persse e abbandonnate,edificate su abbitazione antice,e che dominavanno per ogno una,tutte queste piccole microregione.... :closedeyes:
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  42. tutti i raggi di u sole non saranno sufficiente per darli tanti splendore........ :lol:
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  43. ...eccu allora questa nostra muneta.....di 1.02 grammi....per 17mm di diametro.... :)
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