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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/09/24 in tutte le aree
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Techniques and tools for Roman die engraving and coin production ; evidence from the 4th century by Lars Ramskold Tecniche e strumenti per l'incisione con matrice romana e la produzione di monete; evidenze dalle monete del IV secolo - Lars Ramskold Articolo assolutamente dettagliato e documentato. E, per giunta, di semplice lettura e comprensione. https://www.academia.edu/122223347/Techniques_and_tools_for_Roman_die_engraving_and_coin_production_evidence_from_the_4th_century_Ramskold_York2 punti
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Domenica scorsa oltre che il 2 rappen svizzero del 1850 avevo preso per 50 cent un dischetto verde scuro dove non si capiva nulla a parte la scritta 'IS 1878', sapevo già che non si trattava di una moneta (rame - 23 mm. di diametro e 4 grammi di peso) ma la curiosità deve essere appagata in special modo se costa qualche spicciolo. La presento ora dopo una settimana in ammollo ed una energica passata con spazzolino da denti (non trattandosi di una moneta ci sono andato giù pesante ). A quanto pare è una medaglietta e non un gettone, la corrosione occultava le tracce di un appiccagnolo divelto. EXPOSITION UNIVERSELLE PALAIS DU CHAMP DE MARS (dove si svolse l'esposizione) PARIS 1878 RÉPUBLIQUE FRANÇAISE Non l'ho trovata identica su Numista, l'ho scovata su ebay in rame argentato.1 punto
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Si il peso si riferisce ad una moneta aurea in uso nella Lombardia austriaca tra il tardo XVIII secolo e la prima metà del XIX. Tenga conto che il fatto che il peso si riferisca ad una tipologia di sovrano di Giuseppe II non significa che sia stato prodotto per forza nel settecento. Queste monete penso circolassero ancora anche nel Lombardo-veneto.1 punto
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Le Ninfe Le Ninfe costituiscono una classe numerosissima di divinità che rappresentano le forze della natura. Esse abitavano in luoghi dove esercitavano i loro poteri assumendo da tali luoghi il nome che le divide in varie categorie: Oceanine, le ninfe del gran fiume Oceano che gira intorno alla terra; Potameidi, le ninfe dei fiumi; Naiadi, le ninfe delle fonti; Napee, le ninfe delle valli; Oreadi, le ninfe dei monti; Driadi, le ninfe dei boschi, tra le quali Euridice che fu la sposa di Orfeo; Amadriadi, che vivevano nel tronco degli alberi, inseparabili dal destino della pianta a cui appartenevano, al punto da morire quando la pianta appassiva; Meliadi, le ninfe dei frassini. Esse erano concepite come giovani e avvenenti fanciulle. Le Nereidi, figlie di Nereo, “il vecchio del mare”, erano le ninfe dell’Egeo; tra esse vi erano Galatea e Teti. Sia Giove sia Bacco furono nutriti nella loro prima infanzia dalle ninfe dei boschi e delle grotte. Le caste compagne di Diana vengono genericamente chiamate ninfe; armate di arco e frecce e con la faretra a tracolla, vanno a caccia con la dea o si bagnano con lei nelle fonti dei recessi montani. Spesso vengono importunate dai lascivi satiri. Come paladine della castità puniscono Cupido spuntando le sue frecce. Si narra (Ovidio, Metamorfosi, vv. 572-641) che il dio fluviale Alfeo venne preso d’amore per la ninfa Aretusa mentre questa, in tutta innocenza, si bagnava nelle sue acque. Aretusa fuggì per monti e valli inseguita da Alfeo; quando le forze iniziarono a mancarle, Diana venne in suo soccorso avvolgendola in una nube e mutandola in un ruscello sotterraneo. Una delle nereidi, Galatea, di cui s’era invaghito Polifemo, venne da lui scoperta nelle braccia di Aci, il bellissimo giovane da lei amato. Polifemo, infuriato, lanciò un enorme masso che uccise Aci. Nel Rinascimento spesso è stato rappresentato il “trionfo di Galatea”. Si tratta di una scena molto vivace e movimentata. Galatea è in piedi sul suo veicolo (una conchiglia tirata da delfini, dotata nell’antichità classica e nel Rinascimento di pale rotanti), circondata da una folla di creature acquatiche. Tritoni che soffiano nelle conchiglie marine, nereidi e ippocampi. Il gruppo è sorvolato da alcuni amorini che dirigono le proprie frecce su Galatea. Raffaello Sanzio – Trionfo di Galatea – 1511 ca – Affresco 295x225 cm – Roma, Villa Farnesina apollonia1 punto
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Bronzo di Settimio Severo (Corinto, Corinzia), che raffigura al rovescio la ninfa Pirene seduta su una roccia con un’anfora (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1362&lot=528). Lot 528 Estimate: 50 EUR. Price realized: 100 EUR CORINTHIA. Corinth. Septimius Severus (193-211). Ae. Obv: Laureate, draped and cuirassed bust right. Rev: Nymph Peirene seated left on rock with amphora. BCD Corinth 867. Condition: Very fine. Weight: 12.38 g. Diameter: 25 mm. Nella mitologia greca la ninfa Pirene era una naiade figlia di Metope, mentre il padre, a seconda delle fonti, viene indicato come Acheloo, Ebalo o Asopo. Da Poseidone ebbe Leche e Cencrea; alla morte di quest’ultimo pianse così tanto da trasformarsi in una fonte situata alle porte di Corinto e nota come fontana Pirene. apollonia1 punto
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Ciao, allora forse ho trovato qualcosa. Dovrebbe essere uno shahi dello scià Tahmasp II zecca di Isfahan. La foto che posto è di 1 abbasi ( 4 shahi) per la tipologia,ma il peso di 1.30 g può essere solo 1 shahi.1 punto
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Ciao a tutte/i in questo tempo senza lavoro assiduo come prima sto catalogando la collezione ereditata e un acquisto di Umberto I effettuato oggi. Vista la mole di dati che ho ben 45gb ho incominciato a unire quelli che secondo me sono più importanti a voi il verdetto se volete. Un abbraccio forte, Gabriele1 punto
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Ciao Gabriele, ..per il 20c arancio Umberto I sarebbe importante l' immagine del dietro su sfondo nero in quanto francobollo importante. Se desideri un approfondimento sugli altri esemplari delle due card in alto sarebbero utili immagini piu' nitide e i francobolli allargati non coperti. Se hai bisogno di qualsiasi informazione siamo qui.1 punto
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Ciao, è sempre principalmente l'orecchio che non ti convince ?🙂. È un antoniniano che si deve ovviamente giudicare dal vivo perché da queste foto anche solo un parere risulta difficile esprimerlo. Devo inserire in collezione un antoniniano di questo imperatore ed ho visionato tantissimi esemplari. Il ritratto come alcuni particolari ( ad esempio l'orecchio) sono molto differenti e per svariati motivi ( usura, difetto del conio, colpi subiti durante la circolazione....) possono apparire strani. Posto alcuni esemplari autentici che ho trovato da cui si può evincere che il ritratto in generale ( e l'orecchio in particolare) sono molto diversi gli uni dagli altri 🙂 ANTONIO1 punto
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Buonasera a tutti, complimenti @gennydbmoney ottima spiegazione, in pochi passaggi hai dato le dritte giuste , una sorta di vademecum che va bene sia per il neofita che per chi è già addentrato nello studio di questa tipologia. Giustamente poi affermi che il maneggiarne più di una sicuramente affina l'occhio. Saluti Alberto1 punto
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Ciao, effettivamente non sempre è semplice distinguere una pubblica coniata da una completamente fusa(io a volte mi sbaglio ancora)... come affermavi nel tuo post nelle pubbliche fuse i rilievi risultano "più dolci" rispetto ai rilievi netti delle pubbliche coniate,ma quando sono in bassa conservazione effettivamente si fa ancora più fatica ma ci sono alcuni particolari abbastanza semplici che possono aiutare a distinguere una pubblica coniata da una pubblica completamente fusa, personalmente se ho dei dubbi inizio a verificare che la pubblica che ho sottomano non presenti delle doppie battiture ,in questo caso la moneta è sicuramente battuta,se i campi presentando delle rigature ascrivibili a spazzolatura del conio, allora anche in questo caso sarà coniata e non fusa,se noti dei microforellini allora, molto probabilmente,la moneta è fusa,i forellini sono causati dai gas di sfiato che si sviluppano durante il processo di fusione dei metalli... Inoltre bisogna avere una certa conoscenza della moneta in questione visionando più esemplari possibili... Il discorso del taglio potrebbe aiutare ma non ho ancora dati certi,mi limito a dire che nelle pubbliche fuse ho notato che il taglio è più regolare rispetto a quello delle pubbliche coniate,forse perché in fase di coniatura in alcuni punti il bordo si schiacciava o deformava mentre nelle fuse non subiva dei traumi da impatto visto che il metallo fuso veniva colato nelle forme e veniva estratto solo quando era quasi completamente raffreddato... Il discorso riguarda al momento le pubbliche del 1622 visto che non si conoscono pubbliche fuse del 1623... Se hai qualche pubblica da postare sarei felice di vederla...1 punto
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Ferraglia varia da mercatino messa in una cassetta di legno anzichè in una ciotola, minutaglia come accendini rotti in metallo, lucchetti, chiavi, casse vuote di orologi, borchie di mobili ecc. ecc. un euro o un euro e mezzo se non ricordo male, spesso si trovano cose curiose ad un prezzo irrisorio1 punto
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Da Locri Epizefiria, un esemplare di nomos con al diritto notevole testa laureata di Zeus ed al rovescio aquila su lepre, con fulmine nel campo . Sarà il 17 Settembre in vendita CNG 127 al n. 15 .1 punto
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Gentilissimi per le risposte, dopo aver letto la prima le ho subito usate per comprare i pop corn e seguire i prossimi commenti simpatici1 punto
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Buongiorno a tutti, riportato in Patria dalla Germania Asta Aphrodite 25 del 21 luglio 2024. Un bel Cavallo Aragonese palesemente ribattuto su Cavallo di Carlo VIII . Riporto la descrizione della Casa D'Aste. Italy, Napoli. Ferdinando I d’Aragona (1458-1494). Æ Cavallo (19mm, 1.18g). Crowned bust r. R/ Horse r. MIR 85. Good Fine Tenendo in mano queste deliziose monetine il pensiero inevitabilmente va alle operazioni di ribattitura, non è certo un modulo grosso e maneggevole, penso a quanta maestria ci sia voluta per portare a termine la ribattitura. Saluti Alberto1 punto
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Ciao,i ponderali sono giusti. È un ryal dell' impero persiano dinastia Qajar (1794-1925 dc) ,dello scià Fath 'Ali Shah , zecca di Esfahan. La data non si legge perché consumata.1 punto
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E' tipico dei veri collezionisti ricordare da dove provengono alcune loro acquisizioni. L' oggetto evoca un momento del passato a cui rimarremmo per sempre legati. E pensare che spesso non ricordiamo nemmeno cosa abbiamo mangiato ieri.1 punto
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Ciao,dirham abbaside del califfo Muhammad al-Amin, sono incerto sulla zecca. Dovrebbe essere Madinat Balkh ma potrebbe essere anche Bukhara.1 punto
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E lì che acquistavo le mie prime monete, repubblica,regno e qualche straniera... Oltre 30 anni fa',bei ricordi...1 punto
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Le poste di Napoli quanti ricordi, sui due lati dell'ingresso tutti i giorni si mettono i "bancarellari", personaggi che vendono un po di tutto dalle monete ai francobolli, dall'oggettistica vintage e anche molta roba falsa. Molto caratteristico, da visitare per chi passa da Napoli.1 punto
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Ciao, è un dirham anonimo del califfato almohade (1130-1269 dc) ma mi resta difficile capire la zecca.1 punto
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Cipro emetterà un'altra moneta commemorativa da 2 euro nell'ultimo trimestre del 2024 2€CC Cipro 2024 "20° anniversario dell'adesione di Cipro all'Unione Europea" https://www.numismatica-visual.es/2024/08/se-esta-preparando-la-moneda-de-2-euros-conmemorativa-con-la-tirada-mas-baja-de-la-historia/1 punto
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Come promesso ecco le foto. Sant'Antonio da Padova San Francesco Madonna di Loreto Per ultimo, la patrona della mia città natale, Maria Santissima dell'olmo1 punto
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Desidero segnalare una variante del ducato del 1784 che dalle mie modeste ricerche risulta inedita e unica dato che non è riportata in nessun manuale. Ma prima vorrei fare un breve premessa. I ducati del 1784 e 1785, come se ne è già parlato sul forum, presentano delle varianti. Le differenze si notano nella presenza o meno dei festoni ai lati della conchiglia e nella posizione delle rigature nella corona. I ducati del 1784 presentano i festoni ai lati della conchiglia e la rigatura nel sottocorona; invece quelli del 1785 non presentano alcun festone e la rigatura si trova nella corona. Facendo una ricerca mi sono imbattuto in un ducato del 1784 che presenta una particolarità: la rigatura nella corona anziché nel sottocorona. Chiedo a voi lamonetiani se già conoscevate tale variante e altri esemplari oltre a quello postato. Grazie a chi vorrà intervenire. Preciso che nell'esergo di questo esemplare la lettera V di DVCATO è sotituita dalla ∀ e il numero 1 del valore 100 non è presente probabilmante per un'occlusione del relativo punzone. Heidelberger Münzhandlung Herbert Grün, asta 67 del 12 maggio 2016, lotto 481.1 punto
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(1) e (2) 5c e 10c Leoni, francobolli d'Italia del 1901 soprastampati Somalia Italiana in nero nel 1926. Quotati 5€ il n.1 e 10€ il n.2. (3) Per i dettagli idem n.1 e n.2, Michetti volto a sx, 20c violetto bruno quotato sui 10€. (4) 50c castano e grigio nero del tipo Parmeggiani, emesso con soprastampa Somalia Italiana nel 1928, quotato sui 20€. (5) Dettagli idem n.ri 1 e 2, quotato 3/4€. (6) 3 besa su 5c verde, emessi nel 1922, quotato sui 10€. (7) San Francesco, emesso con soprastampa Somalia Italiana nel 1926, 20c verde scuro e' quotato sui 20€. (8) e (9) Volta, francobolli d'Italia con colori cambiati, emessi con soprastampa Somalia Italiana nel 1927, 50c arancio quotato 25€ mentre il 20c violetto 35€. Altro bel materiale.1 punto
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Salve condivido immagini di una busta viaggiata e chiedo maggiori informazioni ai più esperti Ringrazio in anticipo1 punto
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Ciao a tutti, "La storia non si può cancellare" e ciò ci viene ricordato ogni qual volta sotto l’effige o lo Stemma fa capolino la moneta del precedente Sovrano. Un saluto Raffaele.1 punto
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Buon giorno. Voglio condividere un pezzo accettabile per la tipologia, che finalmente ho appena aggiunto in collezione. Si tratta di un 10 tornesi 1841 testa grande (o testa grossa) R3 - Rif. Magliocca 684 Rilievi buoni a mio avviso (meglio al rovescio) e soprattutto bordi messi bene e non martoriati come spesso invece capita di vedere su questa tipologia. Bel colore di metallo. Aspetti vostri commenti e vi auguro una buona domenica.1 punto
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Buon pomeriggio. Ciao Raffaele, traducendo il contenuto di questo link potrai trovare delle informazioni utili a riguardo... https://leyendomonedasnumismatica.blog/2021/11/24/acunacion-a-volante-sin-virola-la-cerrilla/ Praticamente, i tondelli caldi venivano ridotti di diametro - impostando le barre del macchinario con il diametro desiderato - prima di imprimere il contorno in incuso. Un saluto1 punto
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Buongiorno a tutti, Rocco mi trovi d'accordissimo, anche secondo me è la più rara. Nelgli ultimi anni ne sono passate solo 3 nelle aste. 1) Nomisma 2016 asta n. 54, lotto 1388. 2) Ranieri 2017 asta n. 11, lotto 643 3)NAC 2023 asta n. 139, lotto 620. A quest'ultima ho partecipato ma sono stato letteralmente polverizzato. Nomisma. Ranieri. NAC.1 punto
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Amico mio di "presunte" monete ne ho sentito sempre parlare: Piastra 1832 Reimpressa con R a fianco il millesimo, Piastra 1848 con coroncina sopra la data.... Ma ci vogliono certezze.1 punto
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Chiedo ai “puristi” di non leggere quanto segue (…tanto nessuno mi dà mai retta), perché so bene che le mie sono solo fantasie e chiedo a tutti di non scambiarle per ipotesi fondate quando in numismatica ci vogliono “fatti, sempre fatti, fortissimamente fatti” …(citazione di un grandissimo Maestro Genovese che ha liberamente tradotto l’Alfieri). Purtroppo ci sono degli sproloqui che, pubblicati su libri o cataloghi, dopo qualche anno acquistano la dignità di “documento”; uno scrive una “******” (…chiedo scusa, il temine mettetecelo voi secondo la vostra sensibilità) , magari per rendere più intrigante o appetibile un articolo o una moneta, e dopo un po’ ce la ritroviamo in una bibliografia o in qualche colto intervento dove viene citata e guadagna, così, credibilità essendo, magari, già diventata “d’epoca”. Detto questo, quindi siete avvisati tutti, siamo in un forum di Numismatica e Storia e, almeno da parte mia, anche “storie numismatiche”, pertanto avanzo qualche banale supposizione (…ipotesi sarebbe troppo pretenzioso) I° supposizione: Siamo tra il 1250 e il 1300, la Repubblica di Genova conia i genovini d’oro, hanno successo, vede che anche Firenze e poi Venezia hanno subito successo, …anche maggiore del suo,: «Ci siamo fatti un mazzo così, e oltre a non avere il successo che ci aspettavamo non ci guadagniamo una mazza » (scusate il francesismo … loro lavoravano vicino ai “camalli” e, comunque, i “mazzi” non sono dello stesso tipo), allora, studia che ti studia, a qualcuno viene in mente almeno di speculare un po’, abbassa il titolo dell’oro e conia le monete della serie CIVITAS ….Non l’avesse mai fatto!!! Tutto il mondo rifiuta quell’emissione: «Scandalo! Neanche i bizantini avrebbero fatto una moneta così farlocca! Ma chi volete prendere in giro! …Soliti genovesi! …Vedrete che anche Dante, prima o poi, vi manderà all’Inferno!»…. Spaventato, ecco allora il povero Sovrastante corre ai ripari, ritira subito tutta la serie e riconia le monete che c’erano prima, poteva mica aspettare due mesi per preparare i nuovi conii e allora prende quelli che aveva e batte altri genovini (i vecchi IANVA). Segue a ruota con i grossi, butta via i punzoni dei CIVITAS (ormai quella serie era sinonimo di truffa) e riprende quelli in magazzino. Ma nel frattempo i grossi, che i posteri chiameranno grossi da 4 denari, a causa dell’aumento dell’argento sono diventati del valore di 1 soldo, e i grossi CIVITAS, che pesavano il doppio, valevano 2 soldi, (un po’ come chiamare le sterline che ci sono oggi in giro col valore degli anni 1990-2000: sterline da 60 euro!)…che fare? ……«Ma chissenefrega dei posteri, forse andranno in confusione ma qui c’è bisogno di sistemare questa faccenda, bisogna in fretta battere moneta …mica fare filosofia, per quella ci penserà @@dabbene nel prossimo millennio». E quindi vengono battute monete sui tondelli che avevano (già pronti per il grosso CIVITAS) con i conii vecchi, belli pronti dai decenni precedenti. Quello che ne esce è questo “falso (?)” con la legenda del 4 denari, la E col taglietto e il peso del CIVITAS. II° supposizione: No! E’ un falso di Cigoi (esattamente il n. 616 dell’ Opus Cigoi, ma in questa opera non se ne cita il peso, vedi foto) che ha “bidonato” parecchi musei con i suoi falsi “quasi” perfetti. Tra l’altro nelle note del periziatore di quella moneta è scritto: “D/ in nessuna delle monete genuine le aste laterali del castello sono staccate tra loro inferiormente, come in quella falsa”. Ecco qua un superbo pdf, del nostro carissimo Maestro e amico lamonetiano @@Andreas, per chi non ricordasse Cigoi: http://uniud.academia.edu/AndreaSaccocci/Papers/1293081/Voce_Cigoi In questo caso sarebbe un terno al lotto perchè i falsi di Cigoi hanno una valutazione maggiore dei comuni grossi originali! ……Quasi come i Sesterzi del Padovanino! Nella mia moneta le aste laterali (colonne) del castello sono staccate tra loro inferiormente! Inoltre ha tutta l’impressione di essere lo stesso esemplare della Collezione di Giovanni Pesce dispersa nell’Asta Christie’s 2432 del 2003, lotto 18 (all’epoca fu descritta così: Grosso da 4 denari - 2,239 gr (sic), falso d’epoca, BB), il mio ha, rispetto a questo, 0,05 gr in meno ma le stesse debolezze di conio, le stesse ammaccature, la stessa posizione dei braccio della croce al R/, la stessa interruzione tra le due colonne inferiori … purtroppo il confronto può esser fatto solo con fotografie a bassa definizione (che allego) ma sono, credo, abbastanza eloquenti. III° supposizione, ma potrebbe anche definirsi semplicemente ……“supposta” …: Ma figurati! E’ un falso anonimo di qualche zecca clandestina non determinabile …..ma, in ogni modo, d’epoca …ma quale? Quella della sua circolazione, intorno al 1300, o quella del Cigoi : metà del 1800 (che so …copia del suo falso?). The End. ………………..E voi cosa ne pensate? P.S. Aspetto con ansia le vostre considerazioni …. Vi prego, ditemi qualsiasi cosa, io, più chiaro di così, non sono capace di essere …. Poi …“Spero promitto et juro” che vi lascerò tranquilli tutta l’estate senza le mie “sciocchezze” ….1 punto
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..... e alla fine posso dirvi che mi sono aggiudicato io questo "falso da studio" pertanto potrò "toccare con mano" e "vedere con gli occhi" e dopo vi riferirò sulla mia ipotesi .... fantasiosa.1 punto
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