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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/05/24 in tutte le aree
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PROBLEMA TECNICO. LA DISCUSSIONE E’ STATA UFFICIALMENTE APERTA DA @Releo3 punti
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Techniques and tools for Roman die engraving and coin production ; evidence from the 4th century by Lars Ramskold Tecniche e strumenti per l'incisione con matrice romana e la produzione di monete; evidenze dalle monete del IV secolo - Lars Ramskold Articolo assolutamente dettagliato e documentato. E, per giunta, di semplice lettura e comprensione. https://www.academia.edu/122223347/Techniques_and_tools_for_Roman_die_engraving_and_coin_production_evidence_from_the_4th_century_Ramskold_York3 punti
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Mi sono ricordato di avere il catalogo della NAC 16... Ecco le immagini della moneta in questione...3 punti
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la datazione fa riferimento all'anno della morte del santo. Innocenza, Penitenza e Carità fanno riferimento alle virtù del santo. Nel collegamento trovi la scheda descrittiva di un esemplare conservato presso il museo del lino a Pescarolo e Uniti... aprendo il pdf a fondo pagina potrai scaricare la scheda completa in 5 pagine https://www.lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/Z0010-05475/ Mario3 punti
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Sì, se non peggio! Esatto , questa è proprio roba da risolvere con le armi. Io sparerei in questo modo a chi fa cose del genere:3 punti
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DE GREGE EPICURI Sicura che sia un leone? Se fosse invece un toro, potrebbe trattarsi della moneta di Arpi, che esiste in molte varianti (dx-sin e anche per le diverse scritte).2 punti
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anche il mio esemplare presenta un errore, Neapoliis. secondo voi lo posso considerare raro quanto quello dell'asta Nomisma?2 punti
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Grazie @Oppiano , questa volta non si tratta di un parere soggettivo sullo stile o sulla patina e ho segnalato la precedente vendita Delcampe a Zach Beasley, esperto di monete antiche presso H.A., con i numerosi difetti superficiali bene evidenziati da @littleEvil su entrambi gli esemplari. Mi ha risposto velocemente e molto gentilmente. Il lotto, se ho capito bene, dopo altre segnalazioni, verra ritirato dall’asta.2 punti
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Se ti stai accingendo a "studiare" i francobolli ereditati (lo hai scritto tu), ti accorgerai che qualsiasi app ti darà informazioni cosmetiche, volendo approfondire superficialmente ci si puo' anche accontentare, ..ma se vorrai VERAMENTE "studiare" cosa possiedi e capirne il valore, ti occorreranno i cari vecchi libri. Un catalogo di qualche anno fa anche specializzato costa 5/10€. Soprattutto ai neofiti non consiglio in tutta onestà di vendere alcunché, anzi approfittare di questo lascito filatelico per approfondire una materia che puo' riservare molteplici sorprese e soddisfazioni, e divenire perché no un interesse/hobby personale. Permettimi inoltre di dire che provo sempre tristezza quando si pensa di vendere, .. di disfarsi di una raccolta appartenuta ad un proprio avo, tra l'altro chiunque la acquisterà (esperto, o negozio di filatelia ecc..) ti offrira' neanche il 20% del vero valore. Un grazie sincero e una preghiera per questo zio che ti ha lasciato questa meraviglia. Se hai bisogno di chiedere siamo qui disinteressatamente cara amica, in quanto non siamo mercanti, ma semplici appassionati. W lo zio.2 punti
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Innanzitutto grazie! Ecco altre foto, meglio di così non riesco (somma le mie scarse capacità di fotografo all'usura del tallero): Se servono altre foto del contorno le faccio!2 punti
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Magari fosse così semplice…. purtroppo, al massimo, può dirci cosa NON ci deve essere, ma non cosa ci DEVE essere … ci dice cosa c’è, ma se non c’è un estensivo database di confronto( e due o tre pezzi non lo sono ) non dirime nulla. Due fusi identici possono tranquillamente avere composizioni diverse pur essendo tutti e due autentici… o averla identica ed esserlo lo stesso. Fosse stato semplice, la macchina sviluppata dal CNR l’avrebbero venduta a tutto il mondo , invece hanno dovuto arrendersi anche loro . Purtroppo , in assenza di un dato di partenza certo, come una composizione predeterminata moderna, per ridurre il fattore di incertezza bisogna lavorare sui grandi numeri (e per ora non ci sono database estensivi al riguardo) e la certezza del risultato non è assoluta . Tutto questo tralasciando le possibilità di falsificazione dei risultati indotti da trattamenti ad hoc, tipo l’esposizione a radiazione artificiale adottata sui falsi ceramici per ingannare l’analisi della termoluminescenza ( vedi la banda dell’ospedale laziale arrestata qualche anno fa) , o la costruzione di leghe copiate da esemplari autentici.2 punti
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Sono da sottolineare più aspetti positivi di questo Convegno, intanto che e’ una prima, che e’ in Abruzzo che e’ una regione dove mancavano da tempo questi eventi e poi bello che oltre gli ambiti commerciale ci sia una parte culturale con conferenze !2 punti
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Da Milano, un esemplare stimato RRRR per Berengario II re di Italia associato con il figlio Adalberto : al diritto monogramma e leggenda, al rovescio leggende . Sarà il 5 Settembre in vendita InAsta 113 al n. 570 .2 punti
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Se utile: https://www.panorama-numismatico.com/il-5-centesimi-1913-senza-punto/ Il 5 centesimi 1913 senza punto Fig.1 di Angelo Sfoglia COME SCOPRIRE I 5 CENTESIMI 1913 SENZA PUNTO ARTEFATTI Da alcuni anni sto studiando la moneta da 5 centesimi “Prora” del 1913 cosiddetta senza punto tra la D’ e ITALIA, forse un errore dell’incisore L. Giorgi. Come noto, questa variante è molto rara mentre la versione col punto è comunissima. In commercio spesso si trovano esemplari che sono stati alterati togliendo questo punto. Sicuramente per il Dritto è stato usato un solo conio che non presentava il punto. Molto probabilmente anche per il Rovescio è stato usato un solo conio che è possibile individuare tramite alcuni piccoli particolari. Nella figura 1 riporto il rovescio di un 5 centesimi col punto mentre nella figura 2 riporto un 5 centesimi senza punto. Nelle due figure ho evidenziato alcuni particolari che le distinguono: la foglia nel cerchio nella seconda variante punta leggermente verso destra. In più, nella versione senza punto tutti gli esemplari di alta conservazione esaminati presentano delle piccole mancanze di metallo sul bordo in corrispondenza del numero 3 della data (una fossetta) e, più in basso, all’altezza dell’orizzonte sopra la linea del mare (due fossette). Fig.2 L’assenza di questi particolari permette perciò di individuare gli esemplari alterati togliendo il fatidico punto. Nel caso si debba esaminare una moneta molto circolata dove non si notano più i difetti sul bordo, dovuto ad un consumo eccessivo di metallo, è assolutamente utile osservare la punta della foglia sopradescritta alla figura 1. Se la punta è sparita completamente, presentando una foglia rotonda si tratta di una moneta del tipo comune con punto. Infatti, anche se molto usurata al bordo per un’eccessiva circolazione – quindi stiamo esaminando una moneta in conservazione MB o quasi – per uno spessore di metallo differente in quel punto dovuto allo spessore del conio, la moneta del 1913 senza punto conserva sempre la punta della foglia leggermente girata a destra ed è quindi autentica. Altri due esemplari del 5 centesimi 1913 senza punto. Anteprima da Panorama Numismatico nr.281 – Febbraio 20131 punto
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Sta di fatto che se non ci fosse stata una iniziativa “privata” l’esemplare starebbe ancora in asta.1 punto
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Me lo sono chiesto anch'io ma non ho le competenze araldiche per dare una risposta... Mi permetto di citare @Corbiniano. Magari può dirci qualcosa in merito...1 punto
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Molto bello il tuo grano, però come si può stabilire se è raro più o meno come quello proposto alla Nomisma se presentano varietà diverse?... Bisognerebbe cernitare tutte queste varietà, errori e quant' altro,ma chi lo fa?... Secondo me non se ne esce fuori, inoltre sono per l'appunto degli errori e varietà che non destano l'interesse di chi redige i cataloghi, magari può farlo chi studia questa moneta in particolare ma credo che i risultati rimangono poi circoscritti solo a chi effettivamente segue questo tipo di monete,si può fare un'articolo, certo,ma non credo sarebbero poi inseriti in un eventuale catalogo...1 punto
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Grazie per la citazione Amico mio, è la prima volta che vedo un esubero di metallo così ben definito.1 punto
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Particolare banconota pubblicitaria d'oltreoceano dei primi del '9001 punto
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Il Ministero emette il 3 agosto 2024 due francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica il Patrimonio naturale e paesaggistico dedicati alla Giornata mondiale della Natura - Parchi d’Italia: Parco dei Nebrodi, Parco Nazionale della Sila. Le vignette raffigurano: Parco dei Nebrodi - Le Rocche del Crasto viste dalla Faggeta di Monte Soro, paesaggio inserito nel Parco dei Nebrodi, in cui volteggia, in alto a destra, un grifone. In alto a sinistra, è riprodotto il logo del Parco dei Nebrodi; Parco Nazionale della Sila - una veduta del Parco Nazionale della Sila in cui si evidenzia, in alto a destra, lo scoiattolo nero meridionale, un piccolo roditore la cui diffusione è circoscritta alla zona del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte. In alto a sinistra, è riprodotto il logo del Parco Nazionale della Sila. Completano i francobolli le rispettive legende “PARCO DEI NEBRODI”, “PARCO NAZIONALE DELLA SILA”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Tiratura: duecentomila quattro esemplari per ciascun francobollo Indicazione tariffaria “B” Bozzettista: Maria Carmela Perrini Caratteristiche del francobollo: francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: quadricromia; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 48 x 40 mm; formato stampa Parco dei Nebrodi: 44 x 36 mm., formato stampa Parco Nazionale della Sila: 46 x 36 mm.; formato tracciatura: 54 x 47 mm.; dentellatura: 9, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Ventotto esemplari più la riproduzione del logo MIMIT monocromatico sulla cimosa. Note: Parco dei Nebrodi - la fotografia è riprodotta per gentile concessione dell’autore Gino ( nome anagrafico Luigi ) Fabio; Parco Nazionale della Sila - la fotografia è riprodotta per gentile concessione dell’autore Giuseppe Intrieri.1 punto
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Ringrazio @Vel Saties per aver postato questo contributo di Lars Ramskold, il cui nome parla da solo, (in particolare in riferimento al IV sec. d. C.) e che spesso si distingue per la chiarezza espositiva (a vantaggio sia degli addetti ai lavori che dei semplici appassionati, come me. Mi riprometto di leggerlo al piu presto. Stilicho1 punto
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Buonasera. A colpo d'occhio direi che sono tutte riproduzioni. Aspetta però pareri più autorevoli del mio1 punto
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(6) Effigie di Umberto I, 10c carminio, emesso nel 1891, soprastampato COLONIA ERITREA nel 1895, quotato 5€. (7) Idem n.(6), Tra l'altro il poverino è difettoso in alto. (8) Idem n.ri (6 e 7) (9) Aquilino 2c rosso bruno della serie floreale soprastampati colonia Eritrea nel 1903. (10) Idem n.ri ( 6,7,8 ) (11) Idem n.(9) (12) 5c verde Leoni soprastampato Colonia Eritrea nel 1908, quotato 3€. (13) 15c ardesia soprastampato Colonia Eritrea nel 1918 e' quotato sui 20€ , (14) Michetti 20c verde emesso nel 1923 soprastampato Colonia Eritrea nel 1925, quotato sui 20€.1 punto
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Colonia Somalia, 25 lire azzurro, serie "Pittorica", di questo francobollo si ebbero due emissioni la prima nel 1932 con dentellatura 12 e la seconda nel 1935 con dentellatura 14. Allo stato di nuovo la prima emissione è catalogata sui 250/270€, la seconda emissione sui 2200/2300€. Francobollo raro, soprattutto la seconda emissione, raro anche su busta.1 punto
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Medaglia della costruzione della centrale idroelettrica di Alto Lindoso in Portogallo. Entrata in servizio nel 1992.1 punto
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Ciao a tutti, visto che è la sezione delle medaglie dei grandi lavori, ho recuperato qualche medaglia, anche di quelle già presenti nella discussione che non metto per creare doppioni. Medaglia dei 60 anni della ditta Torno. Emessa nel 1989.1 punto
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Ciao, si molto probabile 🙂. Non colleziono denari repubblicani ma avendo un pò di tempo ho visionato molti esemplari di questa tipologia e tutti hanno sul dritto rappresentato Bacchus abbinato al rovescio con biga e serpenti. Non ne ho trovati con Giove ( sempre abbinato al tempio capitolino) con biga e serpenti. A beneficio della discussione e di quanti la seguono ho trovato alcuni falsi il cui rovescio è identico al denario postato da @Kriper0204( per me non ci sono dubbi) percui l'ipotesi del falso ibrido sembra quella più plausibile 🙂 ANTONIO1 punto
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Mi domando dove tu vada a pescare certe domande! La valutazione è ovviamente legata alla qualità della moneta. La motivazione rende più chiaro (trasparente) il grading. Non mi pare difficile da capire! Ora, per cortesia, come avevo già scritto, evita di proseguire con questo off topic in questa discussione. Semmai riceverò in privato richieste di approfondimento aprirò un’apposita discussione.1 punto
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Probabile artefatto ottenuto combinando il diritto della Volteia 1 (Giove e tempio capitolino) e rovescio della Volteia 31 punto
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Non sto sostenendo alcuna tesi pro autenticità dell’esemplare Heritage. Mi sono solo limitato a portare a conoscenza del Forum ulteriori informazioni afferenti all’esemplare stesso, auspicando di aver fatto cosa gradita.1 punto
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Scusate - facciamo un minuto di chiarezza altrimenti ci facciamo prendere dal 'marketing' e non da un'analisi che dovrebbe essere condotta con coerenza. Intanto - normalmente - le riviste di numismatica 'scientifiche' si occupano di studiare, commentare, classificare monete autentiche. Che sia per inquadrare cronologicamente un'emissione o per analizzare un ripostiglio o tracciare le monete di una città o di un sovrano normalmente ci si occupa 'prevalentemente' di monete autentiche. I falsi - sia pur clamorosi esulano dagli studi - salvo per classi o esempi particolari. Ad esempi i 'padovanini' riproduzioni di monete romane eseguite da un notissimo artista Giovanni da Cavino a metà del 1500, sono oggetto di studio e di pubblicazioni ad essi dedicate. Idem per i falsari piu' noti, quali Becker, Tardani, Cigoi, Christodoulos, etc. Ma in tutti questi casi siamo in presenza di una vera e propria produzione monetale che costituisce un corpus - sia pure di falsi (ma omogenei) degli di nota e quindi di studio. I numerosissimi falsi - sia pure di esemplari eccellenti quali decadrammi siracusani, di Agrigento o addirittura di Atene (ma di esempi se ne potrebbero fare a bizzeffe - cito qui solo alcuni degli esemplari piu' eclatanti oggetto di sistematica falsificazione) normalmente non vengono ad impegnare la penna degli studiosi che riservano le loro energie per lo studio delle monete autentiche. L'altra eccezione ove esemplari falsificati o faklsi formano oggetto di citazione in riviste primarie ed articoli ad esse dedicati è quando monete pubblicate in studi/riviste come autentiche sono giudicate successivamente come falsi e l'articolo dello studioso/a porta elementi nuovi per confutare lo status delle monete in precedenza ritenute buone rendendo un grande servizio agli studiosi che vengono messi in guardia dal considerare tali pezzi come autentici nelle loro ricerche (la RIN on questo senso ha ospitato diversi articoli proprio con queste finalità). Tornando al caso in questione infine, l'analisi XRF non è dirimente per giudicare l'autenticità o meno di un fuso - questo è stato detto piu' volte. Inoltre Heritage puo' fare tutto il marketing che vuole e spenderci anche i soldi che vuole ma non saranno né campagne di marketing persuasive né video di pseudo studiosi pingui e calvi che decantano il quadrilatero a convincere chi questa monetazione la conosce. Piu' probabilmente le campagne di marketing avranno successo con chi vuole/deve per forza spendere per far vedere di portarsi a casa una grande rarità considerata piu' come feticcio piuttosto che come esemplare coerente all'interno di una collezione seria, organica e ben ricercata (che tale esemplare lo escluderebbe a priori).1 punto
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È vero che sta cosa non andrebbe fatta, ma oramai, la prendiamo come una testimonianza storica, percui , se fai delle foto molto nitide e precise, foooooorse, vista l' usura, potremmo capirne zecca e periodo Ps: anche tutto il contorno1 punto
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Sono riferimenti citati nella descrizione del lotto ma sono omessi come link o come fonti ( non si cita ove siano pubblicato - omissione non molto professionale vista la rilevanza dei due rapporti per la definizione del pezzo - gia’ contestato in passato). si potrebbe chiedere alla casa d’aste. Ho catalogo Hirsch di quegli anni ma aveva un quadrilatero con Toro in copertina - non so se puo’ essere il medesimo catalogo citato nella descrizione che aveva i due quadrilateri ( lotti 401 e 402). Quando rientro controllo.1 punto
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Ho messo il cannone come esempio a caso, non intendevo per forza l'industria militare. Comunque di emissioni simili ce ne sono già state, vedi ad esempio le serie degli anni '80 come: Questo direi che è sacrosanto, ma gli armamenti europei di oggi (s'intende dalla guerra fredda in poi) in sè non simboleggiano tempi tragici, anche perchè spesso sono fatti in collaborazione fra due o più stati dell'UE.1 punto
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Grazie mille..le foto non è che none voglio caricare ma con 500 mega a disposizione non sono riuscita a fare foto ben definite da allegare.. grazie per il link. Comunque andrò direttamente in banca d' Italia.. è più semplice che scrivere su questo Forum. Grazie a tutti1 punto
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Jup! Non credo che le monete preziose siano sempre state conservate in capsula su telo di velluto, soprattutto con due guerre mondiali di mezzo. Personalmente, le mie "sterline da comunione e cresima" sono state riposte insieme alla rinfusa in un astuccio con catenine e Gesusanti, non han ballato tanto, ma un walzer o due da spostamento se lo sono fatto eccome. Dovremmo poi fare una bella tesi sulla differenza dell'usura di monete circolate / barattate / scambiate / conservate male e/o in lattine, calzetti, etc. Tipo quali caratteristiche vengono rilevate: colpi sul bordo e con appiattimento dei rilievi / senza colpi sul bordo ma con appiattimento dei rilievi / con lustro / solo graffi1 punto
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Anche qui, secondo me, dobbiamo considerare in senso lato la parola "circolazione". Ovvero dato il valore del metallo, è più probabile che le monete d'argento circolassero appunto, come "lingottini". Gli esemplari giunti fino a noi, hanno attraversato ben due guerre mondiali. Se durante la prima è più probabile che qualche possessore abbia deciso di disfarsene per necessità e immetterle in circolazione (come moneta), nella seconda - chi ne possedeva ancora - fu costretto ad usarle come merce di scambio. È arcinoto che al "mercato nero" potevi e dovevi usare qualsiasi cosa "preziosa" per ottenere generi di prima necessità non "essendo gradite" le inflazionate banconote. Qui gli Scudi circolavano, non come monete, ma come oggetti preziosi.1 punto
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Ciao. Direi che accostare l'emissione dello scudo del '14 a quella della 1.000 lire "Roma Capitale" per dimostrarne la possibile circolazione sia abbastanza improprio. Paragonare un'emissione come quella dello scudo del '14, solo teoricamente di 275 mila esemplari con un'emissione, certa, di oltre 3 milioni di esemplari, non mi pare che permetta un confronto omogeneo. Per quanto riguarda la diffusione, a Milano, della moneta da 1.000 lire, posto di seguito un interessante articolo tratto dall'archivio storico del Corriere della Sera, così giusto per inquadrare il fenomeno nel suo corretto contesto temporale. Anche questa è una testimonianza. M.1 punto
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Ovviamente le misi da parte: collezionavo monete della Repubblica già da alcuni anni. Ho fatto una ricerca basandomi sulla conservazione delle monete prese dalla circolazione e ho notato che dal 1967 in poi sono tutte prossime al FDC: ergo la mia collezione è iniziata nel 1967. Sono quindi collezionista dall'età di otto anni. Giammai avrei rimesso in circolazione queste "preziose" monete d'argento. Credo anche di ricordare da dove venisse il terzo esemplare: mi fu donato da un mio zio che conosceva la mia passione per la numismatica. Lui era un semplice pensionato, forse se la fece dare in banca. del resto fu lui ad instillare in me la passione; sempre nel 1967, al mio compleanno, mi fece dono di una cassettina in cui erano raccolte cinquanta 500 Lire "Caravelle" di diverse annate (tutte conservate!) che erano ormai pesantemente tesaurizzate.1 punto
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Mi permetto di riportare la mia testimonianza sulle 1.000 "Roma Capitale". Allora adolescente a Milano ne reperii un paio dalla circolazione: ricordo perfettamente che una mi fu data da un negoziante come resto. Insomma, alcune circolarono, perché una l'otteni dopo qualche settimana e l'altra dopo alcuni mesi. Ho un vago ricordo di un terzo esemplare (sempre ottenuto dalla circolazione), Forse la distribuzione di queste monete avvenne non in modo diffuso su tutto il territorio, ma coinvolse solo alcune città (come ad es. Milano).1 punto
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Buonasera amici, volevo condividere con voi il regalo di compleanno che mi è stato fatto dalla mia compagna. Ne sono molto soddisfatto, anche perché è il mio primo argenteo. Mi pare che questa tipologia non compaia di frequente nelle nostre discussioni, quindi penso possa essere interessante per tutti. Zecca di Ticinum, anno 300. 3,06 grammi, abbastanza rara.1 punto
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