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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/24/24 in tutte le aree
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Trovo interessanti queste considerazioni da un punto di vista delle scelte collezionistiche, in effetti anch'io sono molto legato alla storia e ai suoi riferimenti e per me collezionare sarebbe impossibile senza addentrarmi continuamente nei contesti storici in cui le monete hanno "vissuto", di conseguenza ho anch'io le mie simpatie e antipatie correlate a determinate figure e periodi storici e alle relative monete prodotte... purtroppo addentrandomi sempre più a fondo nei meandri storici di ogni epoca e luogo ho dovuto ahimè constatare un fatto già espresso in un post precedente, che cioè sostanzialmente tutte le monete grondano sangue, anche solo considerando la loro fase costitutiva... quanti popoli e comunità sono stati schiavizzati e sfruttati nelle miniere, in condizioni terribili, al fine di estrarre i metalli preziosi per coniare monete, e quante popolazioni sono state massacrate e sterminate al fine di impadronirsi di quelle miniere... se ho in mano un bel pezzo da otto messicano o peruviano, posso immaginare le tante avventure, i viaggi e i commerci mondiali in cui questa tipologia monetaria fu assoluta protagonista, ma al contempo non si può non essere consci delle atrocità che subirono i popoli indigeni del Messico e del Perù per arrivare a coniare quelle monete in quantità colossali... pure le ancor più famose sovrane d'oro britanniche grondano sangue, basti pensare alle miniere dell'Australia e del Sudafrica il cui oro fu fondamentale per la loro coniazione e quale fu il prezzo che dovettero pagare le popolazioni locali, le guerre feroci e brutali che vennero combattute (quella anglo-boera fu sostanzialmente una guerra per l'oro del Transvaal, all'epoca le miniere aurifere più ricche al mondo)... Insomma, come è già stato detto, se guardiamo troppo nell'abisso di oscurità da cui purtroppo le monete provengono, diventa molto più complicato collezionarle con animo leggero e sognante, ma ,in definitiva, compito del collezionista dotato di coscienza e passione storica, è quello di espandere questa coscienza, diffonderla, divulgarla il più possibile, anche con l'aiuto delle monete delle epoche passate... Per quanto riguarda il re numismatico, concordo sul fatto che sarebbe stato molto meglio per tutti se fosse rimasto solo un principe numismatico...9 punti
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Questa discussione ha preso la stessa piega di quella già esistente creata da @viganò. Procederei a spostare in questa discussione tutti i post attinenti i pensieri sulla figura reale. @favaldar ha avuto modo di esporre il suo pensiero, quindi credo che questa discussione abbia esaurito la sua tematica e procedo a chiuderla.4 punti
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Incominciamo con la data…ai primi di settembre la locandina…4 punti
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Come scritto diverse volte, la numismatica è collegata con la storia, quindi collezionare monete significa anche rispettare questa, bella o brutta che sia. Con lo stesso ragionamento non dovremo collezionare le monete statunitensi visto che hanno "eliminato" il popolo più bello della Terra. Se dovessimo riprendere tutti gli eventi storici negativi, ci rimarrebbero i tappi da collezionare. 😅3 punti
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Per qualificare dal punto di vista politico VEIII basta ricordare la sua firma alle leggi razziali e la fuga dopo l'otto settembre. La Repubblica Italiana ha tanti problemi, ma non ho alcun rimpianto né simpatia per la monarchia dei Savoia e per il suo ultimo regnante. Ciò premesso, credo che dal punto di vista numismatico vada separato il vizio (che personalmente trovo un po' infantile) di coniare monete "speciali" per sé e per una ristretta cerchia di "amici" dal resto delle attività numismatiche di VEIII. Io non amo le monete coniate solo per i collezionisti perché non hanno mai avuto la ben che minima possibilità di circolare. Ci sono collezionisti disposti a spendere cifre da capogiro per acquistare alcuni esemplari di VEIII battuti in poche decine di copie. Ognuno è libero di buttare i suoi soldi se lo vuole. Io non li acquisterei mai (anche se avessi abbastanza soldi per farlo!). Diverso è il discorso legato allo sviluppo della cosiddetta collezione reale ed al ricco complesso di studi numismatici che VEIII ha stimolato e sostenuto grazie alla sua passione. I testi numismatici che furono pubblicati grazie al suo sostegno rappresentano un patrimonio di conoscenza di fondamentale importanza. A questo si aggiunge il fatto che nella collezione reale (oggi al Museo Nazionale Romano) sono confluiti pezzi unici o comunque molto rari. Ciò è avvenuto certamente anche grazie ai privilegi del re perché un normale collezionista - per quanto ricco e potente - non avrebbe mai potuto realizzare qualcosa di simile. Oggi la collezione reale è un patrimonio della Nazione e dobbiamo essere grati a VEIII per averla costruita (e per non averla dispersa quando lasciò l'Italia). In conclusione, separerei la figura politica di VEIII su cui ho un giudizio storico pessimo (indipendente dalla sua altezza perché altrimenti rischiamo di cadere nel "body shaming") rispetto alla sua passione per la numismatica. Quello delle coniazioni "speciali" mi sembra una mancanza di stile che però non deve farci dimenticare la grande e vera passione ed il patrimonio di conoscenze e di rarità numismatiche che VEIII ci ha lasciato.3 punti
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Ciao, oggi condivido un sesterzio dell'augusta Giulia Mamea (222-235 d.C.) recante sul rovescio la personificazione della dea Venere ( Veneri Felici o Venus Felix) coniato a Roma. Madre dell'imperatore Alessandro Severo ( proclamato imperatore in sostituzione del cugino Eliogabalo) fu una tra le auguste più influenti che, vista la giovanissima età del figlio imperatore, si trovò a gestire in senso lato le sorti dell'impero per molti anni. Con l'aiuto della madre, la potentissima Giulia Mesa di origini siriane, accompagnò i 13 anni di regno del figlio condizionando le sue decisioni non solo pubbliche e politiche ma anche personali. Osteggio in tutti i modi addirittura l'amore che il giovanissimo Alessandro Severo provava verso la bellissima Orbiana che divenne sua moglie nel 225 d.C. ricevendo anche lei il titolo di Augusta ( fu questo a generare l'odio della suocera?). Dopo solo 2 anni di matrimonio, con il pretesto che il padre Lucio Seio Sallustio ( di famiglia aristocratica e Prefetto del Pretorio) stava ordendo un complotto contro l'imperatore ne ordinò la morte e mandò in esilio la sfortunata Orbiana allontanandola così definitivamente dal figlio che soffrendo molto per questa situazione non seppe comunque opporsi alla terribile e volitiva madre. Alcune note anche sulla Venere ( la dea della bellezza e dell'amore dei romani, derivante dall'Afrodite greca) riportata sul rovescio del sesterzio. Si tratta della Veneri Felici ( o Venus Felix) una delle tante personificazioni in questo caso stante con scettro e Cupido sul palmo della mano. Viene definita anche la Venere Pompeiana perché dopo la conquista della città da parte di Lucio Cornelio Silla (89 a.C.) fu eretto un bellissimo tempio in onore di tale divinità ( i resti sono ancora visibili nella città vesuviana) a cui Silla stesso, dittatore e governatore in loco, era molto devoto. Si può ammirare ancora oggi, grazie alle bellezze della città di Pompei riportate alla luce, in alcuni affreschi delle case dei patrizi pompeiani. Da esame diretto il sesterzio risulta coniato, ben centrato, e con metallo che porta i segni dei suoi 2000 anni di età. Ha svolto più che egregiamente la sua funzione dì moneta restando nonostante questo pienamente leggibile . Non proprio malvagio il ritratto di Giulia Mamea 🙂. Come faccio sempre, quando una moneta mi piace ed ho intenzione di farla entrare in collezione, ricerco quanti più esemplari possibili della stessa tipologia ed anche per questo sesterzio ne ho trovato uno che condivide lo stesso conio di dritto del mio (chiedo un vostro parere a tal proposito) con usura evidentemente diversa, cosa sempre importante ai fini dell'autenticità 🙂. Grazie ed alle prossime ANTONIO 29,5 mm 20,70 g RIC 694 Nell'ordine statua della Veneri Felici, dei resti del tempio a lei dedicato a Pompei ed un affresco rinvenuto che la ritrae.2 punti
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Senza nulla togliere alla responsabilità del Sovrano (che a mio avviso rimangono molto pesanti), ricordo che nel 1922 votarono la fiducia al governo Mussolini nomi come Giovanni Giolitti, Vittorio Emanuele Orlando, Alcide De Gasperi. Ripeto, Alcide De Gasperi. E non credo fossero tutti impazziti. Quindi, evidentemente, all'epoca era ritenuta la scelta migliore, o inevitabile, visto che il pericolo comunista era un qualcosa di concreto e ritenuto inaccettabile e da evitare ad ogni costo2 punti
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Buon pomeriggio, pochi mesi fa avevo iniziato la collezione con un “ricongiungimento familiare” (Traiano Decio, Etruscilla ed Erennio Etrusco. Ostiliano, fuori budget, attende ancora l’occasione giusta). Oggi comincio un altro riavvicinamento. sempre del periodo dell’anarchia militare, affiancando a Filippo I l’Arabo, già in collezione, un antoniniano del'Augusta consorte, Marcia Otacilia Severa (FIG 1). Diritto: MARCIA OTACIL - SEVERA AVG. Busto drappeggiato di Otacilia Severa, crescente lunare, verso dx. Rovescio: PVDICITIA AVG. La Pudicitia, velata e drappeggiata, seduta verso sx, tiene il velo con la mano dx e uno scettro con la sx. Mistura, gr 4,86; diam. mm 23; asse conio 6h. Tipo RIC.IV 123. Un bell’antoniniano di questo tipo, con rovescio Pudicitia, è pubblicato da Pxcaesar (*). Un piccolo dubbio sul rovescio: nei limitati esemplari che posso visionare (Ocre, RCV, internet) l’area sotto la linea di base è vuota, mentre qui (FIG 2) c’è un piccolo volume (parte della veste?) Grazie in anticipo. Come noto, le notizie storiche su Otacilia Severa sono poche (**). Piuttosto, a titolo di curiosità riporto, dalla raccolta di stampe Speculum Romanae Magnificentiae del XVI sec., un’interessante incisione, oggi al Metropolitan Museum, con i ritratti delle Auguste (FIG 3), tra le quali Otacilia (FIG 4). A presto, grazie, Lucius LX (*) https://www.lamoneta.it/topic/209767-antoniniano-di-marcia-otacilia-severa-pudicizia/?do=findComment&comment=2321951 (**) Riporto alcune notizie senza aver avuto modo di leggere direttamente le fonti. Apparteneva per parte di padre (governatore in Macedonia e Moesia) alla gens Otacilia, di antico rango senatoriale e consolare (III a.C.); e alla gens Marcia per parte di madre. Sposa di Filippo prima del 238, diviene Augusta nel 244. Madre di Filippo II (associato dal padre) e di Severina. Ebbe il titolo, già delle donne dei Severi, di “Mater Castrorum”. Il fratello Severiano fu comandante in Moesia Inferiore. La coniazione delle sue monete si interrompe nel 248 (morte?) e subì come la famiglia la damnatio memoriae. L’unica caratterizzazione della sua personalità è l’accenno alla fede cristiana o almeno ad una politica di tolleranza e protezione verso i Cristiani (Cronaca del mondo di Alessandriao Chronographia Golenischevensis). Eusebio di Cesarea riferisce di uno scambio epistolare con Origene.2 punti
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Non so sei sia opportuno disquisire su aspetti di economia monetaria del tempo, importanti ma marginali, relativi all'emissione di Scudi nel Regno d'Italia. Comunque proviamo. La legge fondamentale del Regno d'Italia 24 agosto 1862, n. 788, sull'unificazione del Sistema Monetario, prevede all'articolo 5: I pezzi da lire 5 d'argento al titolo di 900 millesimi non si conieranno se non per conto e sopra domanda dei privati, ed avranno corso legale al pari delle monete d'oro. La legge 17 luglio 1875 n. 2651, all'art. 2 rivede queste determinazioni e prevede: È data facoltà al Governo deI Re di sospendere temporaneamente l'applicazione dell'articolo 5 della legge 24 agosto 1862, n. 788, nella parte in cui dispone che i pezzi da lire cinque d'argento al titolo di 900 millesimi non si conieranno se non per conto e sopra domanda dei privati. (Il Carboneri riporta che tale "sospensione avvenne effettivamente in forza della convenzione monetaria del 1878" - UML). Credo che i "privati" qui menzionati siano fondamentalmente le Banche (a quel tempo la Banca Nazionale del Regno, Banca di Toscana, ecc.) che avevano l'obbligo statutario di coprire una quota parte delle loro emissioni cartacee con depositi di moneta metallica (oro e argento). Perché poi, vista la svalutazione dell'argento, dovessero far coniare Scudi nel bianco metallo anzichè monete d'oro non mi è del tutto chiaro: la grande disponibilità d'argento immobilizzato nella vecchia valuta ritirata per legge, non era una condizione sufficiente a farlo scegliere, visto che in economia il profitto è il motore trainante. Questi scudi nei primi anni del Regno d'Italia sono circolati, ma poco: di certo il loro utilizzo principale riguardò gli scambi internazionali. Ragion per cui sono convinto che di Scudi italiani all'estero ce ne siano parecchi, e non dico "un po' qui un po' là ..." ma nella disponibilità delle grosse Banche Svizzere e nei Caveaux rispettivi, probabilmente anche le 5 Lire 1914 ... ma il discorso si fa difficile e fantasioso (penso ad esempio alle grandi famiglie di Banchieri Ebrei e alla storia travagliata che le circonda ed anche ai complessi e intricati rapporti tra Svizzera e Germania Nazista https://www.uek.ch/it/publikationen1997-2000/goldi.pdf).2 punti
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Da Aezanis di Frigia, un esemplare in AE al nome di Caligola, con al diritto testa radiata dell' imperatore ed al rovescio figura di Giove con scettro ed aquila, contornato da leggende . Sarà il 2 Agosto in vendita V Auctions 23 al n. 118 .2 punti
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Sesterzio con identico conio di dritto ( gradito un vostro parere a proposito 🙂). Lettere che presentano le stesse caratteristiche ( non dovute ad una ribattitura o scivolamento del conio) punzonate in origine così.2 punti
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In definitiva quali possono essere le conclusioni? La prima è che esistono 2 tipi del 1773 da conii di D/ e R/ variati. La seconda è che la ribattitura della data non è caratteristica di un unico conio (poi modificato), a meno che non si ammettano più conii inutilizzati in zecca, poi adattati (altamente improbabile); dunque è più verosimile considerare un punzone senza alcuni particolari (radiatura della colomba, ecc.) o un punzone ricavato dai conii 1700 con successiva modifica. Si tratta di una tecnica in uso almeno a Bologna e giustificabile anche a Roma per gli alti costi sia dell'incisione che dei blocchi di acciaio da temperare (e che spesso si crepavano durante tale procedura), e per il risparmio di tempo. Tali considerazioni, a questo punto, dovrebbero valere anche per il diritto 1773 e per il mezzo scudo 1773. D'altra parte le figure di San Pietro e San Paolo affiancati sono riprese nelle loro caratteristiche fondamentali (per quanto mutate nel volto) da un punzone utilizzato nel 1746 per battere un testone simile durante il pontificato di Benedetto XIV, il bolognese Prospero Lambertini. Ciò sembra indicare una povertà incisoria nella zecca Romana: il Cropanese (sostituto di F. Hamerani) non era certo un incisore di spicco (anche le sue medaglie lo testimoniano, inoltre non è la stessa cosa incidere conii per medaglie e per monete, dato il rilievo finale molto diverso) e Ferdinando Hamerani fu nominato incisore di zecca per meriti famigliari e non si dedicò mai a tale arte. Ciò può contribuire a spiegare la pochezza della monetazione ed il costante ricorso ad artifici che semplificassero il percorso. Ex NAC 130/2021 lotto 7062 punti
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Un piacevole esemplare di tetradrammo, da zecca non indicata in didascalia, al nome dintraiano, con al diritto testa laureata dell' imperatore ed al rovescio testa laureata di Melqart . Sarà il 30 Luglio in vendita Harlan J. Berk 228 al n. 522 .1 punto
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Oggi casualmente mi sono imbattuto in un inserto della rivista History, e con molto piacere ho scoperto che questo numero è interamente dedicato alla storia della lira.1 punto
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Solitamente non rispondo a questo tipo di domande, il valore delle medaglie e molto soggettivo e dipende dall'interesse di chi è interessato ad averla, tuttavia orientativamente si può stimare dai 25/50 euro! Ciao Borgho1 punto
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Grazie, lo farò sicuramente, alle volte non mi sento proprio in grado però mi capita di "buttarmi", sono daccordo che è un buon modo di imparare 😄 Questa cosa dell'identità di conio è molto interessante e vedo che è una cosa che ti appassiona molto, ammetto che è bello trovare dei riscontri fra monete così antiche per cercare anche di identificare, seppur non di nome, un artista piuttosto che un altro 😃1 punto
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Si preannuncia un capitolo che dovrebbe parlare dell'avvento del regime e poi si afferma che non se ne deve parlare perché il trend è sulla figura del monarca. Come se le due cose siano indipendenti e non correlate. Mi sono un po perso sinceramente. Evidentemente non fa piacere leggere determinate cose ma tant'è se si fanno degli interventi su un Forum libero come questo si devono ascoltare tutte le voci interloquendo con rispetto di tutte le opinioni e possibilmente in maniera educata e democratica. Altrimenti invitiamo i nostri amici a casa e nel chiuso delle quattro mura stabiliamo di cosa parlare, a chi dare la parola e magari gli scriviamo anche quello che devono dire. Aspetto con piacere il preannunciato capitolo sull'avvento e consolidamento del regime che purtroppo gettera' ulteriori ombre sull'operato della monarchia. ANTONIO1 punto
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Con il senno di poi è facile dirlo. Ma all'epoca è evidente che non era così facile prevedere cosa sarebbe poi accaduto. Altrimenti persone del calibro di De Gasperi non avrebbero votato a favore di Mussolini. Molto probabilmente, se noi fossimo stati dei parlamentari degli anni Venti, avremmo anche noi votato per il Duce nel 1922 (non dico tutti noi, ma la maggior parte sì). Se vogliamo essere realisti, così purtroppo è1 punto
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@Ade73 Sicuramente una bella moneta e grazie per averla condivisa. Tuttavia, pur essendo anche essa una moneta dei VOTA, e' diversa. Infatti (a parte che e' VOT V anziché VOT XX) intorno alla corona si legge DOMINOR dot NOSTROR dot CAESS. Invece, sulla moneta in questione si legge: D N CONSTANTINI MAX AVG. Inoltre, il sovrano e' Costantino II cesare anziché Costantino I. Giusto per fare chiarezza ed evitare confusione. Ciao. Stilicho1 punto
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Si saranno sempre quelle, io avevo salvato quella di Leu perché era in condizioni migliori rispetto alle altre e mi serviva per la mia ricerca sulle correzioni delle legende napoletane. Un saluto Raffaele.1 punto
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Ciao a tutti! Qui tre monete, due 5 Centimes - Albert I del 14 ed un 5 Centimes - Léopold I, senza data ma coniata tra il 1861-64 (!) 50 anni prima del conflitto. le "gemme" lilla mi mancavano!😁 Portata a casa per 2,50€. Pure questo esemplare mostra che le spille venivano accuratamente pensate e lavorate anche se qui le macchie di saldatura non indicano proprio un'arte superiore. Metto anche questa in cassetta, tra un po' mi diventa anche questa stretta! Njk1 punto
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Ciao Antonio @Pxacaesar, complimenti per il bel sesterzio, lo trovo molto affascinante.1 punto
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Bella moneta, è un pò che osservo gli antoniniani di Filippo I e figlio e Otacilia perchè vorrei aggiungerli prima o poi per affiancarli ai sesterzi, nel frattempo seguo con piacere i post con le vostre belle monete 😃1 punto
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Di questo esemplare c'è un aspetto che mi colpisce non poco. Non so se sia frutto di una mera coincidenza. Esso proviene dagli stessi coni che hanno battuto un esemplare, il n. 23a, proveniente da un tesoretto (non integro) scoperto nei dintorni di Taranto nel 1929 e pubblicato dal Noe in appendice alla sua monografia su Caulonia del 1958. Osservando il catalogo degli esemplari battuti da questa coppia di coni, si osserva che provengono in buona parte da immissioni sul mercato antiquario effettuate in anni molto vicini (se non coincidenti) alla data di rinvenimento del tesoretto.1 punto
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Saranno sicuramente le stesse,non essendo interessato a queste "varietà" non ho salvato nemmeno le immagini...1 punto
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Ciao @lucius LXottimo antoniniano dell'augusta Otacilia Severa. Per quanto concerne quella imperfezione visibile in exergo attaccata alla figura della Pudicizia seduta è molto probabilmente un difetto presente sul conio. Mi è capitato di vederne di simili anche su denari e bronzi ( ultimo caso proprio su un sesterzio stessa tipologia di quello che ho condiviso e che ti posto per confronto) e ricordo sempre sui rovesci. Il dritto delle monete romane proprio perché recavano il ritratto dell'imperatore, delle auguste e dei cesari erano molto più controllati ed i difetti del conio individuati subito procedendo alla loro sostituzione 🙂 ANTONIO1 punto
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Quindi sotto il metro e sessanta non si è più uomini? battute a parte, se si guarda il comportamento dei sovrani con gli occhi odierni credo che a partire dall'età classica, forse sarebbero collezionabili 2-3 monete e basta 🙃 il mondo non è mai stato tutto rose e fiori Tempo fa leggevo un libro contro i neoborbonici, molto interessante ma alcune argomentazioni facevano un po' acqua. L'autore definiva Carlo di Borbone era un mostro umano poiché aveva utilizzato degli schiavi per la costruzione della reggia di Caserta ma, guardando la cosa nel suo contesto, a metà settecento era la normalità. I primi paesi europei ad abolire la schiavitù iniziarono solo nel secolo successivo. Questo significa che la schiavitù era cosa buona e giusta? Assolutamente no ma in quel contesto era la normalità. Mi chiedo, qui da ignorante sulla situazione interna della politica italiana del XX secolo, Vittorio Emanuele III avrebbe potuto opporsi alle leggi proposte del Duce?1 punto
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Francamente non riesco proprio a capire come si possa riabilitare la figura politica di Re Pippetto (mi piace molto la definizione), è stato una macchietta, che purtroppo però ha fatto deportare e morire tanti innocenti. Molto meglio parlare esclusivamente delle sue monete 🙂.1 punto
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Ha firmato le leggi razziali, perché continuare a perdere tempo su tale nullità. Magari non aveva capito la legge...... Poi se qualcuno vuole difendere le leggi razziali.....1 punto
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Non so, il giudizio storico su VEIII non può che essere negativo ma la numismatica dovrebbe essere slegata dai giudizi storici. Io colleziono principalmente moduli d'argento di dimensioni "scudo", se dovessi ragionare così minimo non dovrei mettere in collezione il 5 franchi di Leopoldo II, uno che era disprezzato persino dai contemporanei e dai colleghi monarchi.1 punto
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Buongiorno a tutti, Ciao Genny, Ecco il passaggio in asta. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5950&lot=4461 Si confermo, nella ricerca sulle correzioni in legenda ne avevo trovato anche io 4 o 5. Un saluto. Raffaele.1 punto
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Una legenda verosimilmente retrograda (ma meno chiara che nel tuo denaro, @ambidestro, che è proprio bellino), l’avevo riportata anch’io in una vecchia discussione... in cui si faceva anche riferimento al Crippa (da parte di @anto R), ma non esplicitando il numero di catalogo...1 punto
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DE GREGE EPICURI Oggi desidero mostrarvi questo follis di Costanzo Cloro, insolito anche se non raro. E' piuttosto pesante, 9,58 g. per 28 mm, emesso dalla zecca di Cartagine (in esergo, anche se non leggibilissimo, dovrebbe esserci PKT). Al D, CONSTANTIUS NOB CAES. Al R, la scritta è: FELIX ADVENT AUGG NN, con una H nel campo. La figura è quella dell'Africa (o forse di Cartagine), con zanna di elefante nella sinistra e ventilabro nella destra, a significare l'abbondanza di cereali (la stessa figura è associata altre volte a legende diverse.) Questa potrebbe forse riferirsi all'arrivo in Africa di uno od alcuni tetrarchi? Non sono riuscito ad appurarlo. Penso si tratti del RIC VI, 24a.1 punto
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Interessante discussione @Giov60, specie la nota sul riutilizzo del conio del mezzo scudo; a volte non è facile cogliere certe corrispondenze, e curioso che dopo quattordici anni abbiano reperito e "restaurato" per l'uso un conio giacente, piuttosto che farne uno nuovo; evidentemente c'era un adeguato tracciamento, e adeguata conservazione 😄 Per il resto la monetazione di questo pontefice è abbastanza monotona; niente rame e coniazioni solo per Bologna (con diverse rarità importanti) e Roma... Rimane qualche "particolarità" , in riferimento allo stemma di Clemente XIV, che incorpora l'emblema francescano nella parte superiore, talvolta sulle monete è rappresentato senza le "nuvolette" da cui spuntano le due braccia incrociate. Nel tempo mi sono capitate due monete con questa caratteristica, presumibilmente una dimenticanza dell'incisore nell'approntare i conii; la prima è un doppiogiulio per Roma, anno I-1769: la seconda, uno zecchino per Roma sempre dell'anno I-1769, probabile quindi che siano errori determinati dalla scarsa dimestichezza con lo stemma del nuovo papa: curiosità aggiunta, al diritto a ore tre compare una contromarca a forma di gufo (a testa in giù nell'immagine della moneta), che è un "punzone speciale" utilizzato in Francia nel XIX secolo, per gli oggetti in oro di provenienza estera, forse per l'uso in gioielleria: Ciao, RCAMIL.1 punto
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Esemplare ANPB 69, poi NAC 58. Notare il mignolino lungo della Chiesa e le 2 file di fiocchetti verso destra (anzichè 3, come nel conio precedente) a carico dello stemma del Presidente di zecca (Giovanni Gregori). Pare che l'incisore di questa moneta sia stato Filippo Cropanese. Non si conoscono le date di nascita e di morte né i nomi dei genitori di questo medaglista attivo a Roma tra il 1756 e il 1774, né si sa se fosse parente degli argentieri Carlo e Diego. Lavorò vari anni per papa Clemente XIV: sono firmate anche le medaglie del 1771 (III del pontificato) per la costruzione del nuovo braccio dei Musei vaticani (Museo Pio Clementino); del 1772 (IV del pontificato) per il battesimo dell'infante di Spagna Carlo Clemente, figlio di Carlo III; del 1773 (V del pontificato) per l'incremento delle belle arti; del 1774 (VI del pontificato) per la soppressione dell'Ordine dei gesuiti. Monete di Clemente XIV recano la sigla "F. C." (non questa); è stato scritto che Ferdinando Hamerani, succeduto al padre Otto come incisore della Zecca di Roma dal 1761 al 1789, non vi lavorava personalmente, ma si serviva del Cropanese. Morì nel 1775.1 punto
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Medaglia devozionale e celebrativa, , ottone/rame, seconda metà del XIX sec. - D/ Madonna SS. Addolorata che si venera in Bisceglie ( provincia di Barletta-Andria- Trani) di cui è compatrona e protettrice.- R/ I tre Santi Martiri protettori di Bisceglie che sono da SX: San Pantaleone, S. Mauro Vescovo, S. Sergio, come si evince dalla scritta, fu commissionata da un privato cittadino, di nome Mauro Cocola in Francesco come atto di fede e devozione. Medaglia non comune! . Ciao Borgho1 punto
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Medaglia devozionale, bronzo / ottone prima metà del XVIII sec.-- D/ Madonna delle sette spade che rappresentano i sette dolori di Maria, anepigrafe-- R/ figura di santo rivolto a DX, potrebbe trattarsi di S. Filippo Benizzi, ma non posso affermarlo con assoluta certezza? Le condizioni della medaglia non mi permettono l'identificazione!! - Ciao Borgho1 punto
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Salve. Condivido un 6 tornesi della Repubblica napoletana con la variante "REPUBBLCA". Saluti.1 punto
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Grazie, @Parpajola e @anto R! Le vostre precisazioni mi fanno ora tornare ciò che mi sembrava di vedere... allora la foto correttamente orientata dovrebbe essere questa: ...e questa una outline delle legende: Da come si può vedere, in effetti, a parte le lettere riconoscibili (in rosso) sembrano esserci una “mezza lettera” che non significa nulla dopo la “M” a ore 12 e una “mezza V” incompleta subito prima della stessa “M” (segnate in giallo); inoltre, sembra mancare la “N” (segnalata in verde)... ma se sono descritte legende degenerate e lettere stilizzate, allora tutto rientra nel possibile! Bene, presa anche una variante!😊1 punto
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