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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/22/24 in tutte le aree
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Salve a tutti volevo mostrarvi questa "perla" trovata sulla baia. La moneta ha chiaramente impressa la scritta "falsa" ma il venditore sostiene sia autentica 😂🤷♂️3 punti
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Cari amici, dopo un lungo iato sono qui a presentare una moneta in discrete condizioni che sono lieto di aver portato a casa e con la quale ho completato il giro delle Aquile Sabaude più piccole. Confesso di preferire il rovescio al dritto. Parametri nella norma, peso a 4,93g - compatibile con l'usura più o meno uniforme. Patina gradevole (fotografia con luce bianca). Non è la più bella del mondo ma sono comunque contento di averla portata a casa per una novantina. Bordo senza colpi. La classificherei come MB/BB o qBB. Che ne pensate anche in relazione al prezzo?2 punti
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Unisco, da Lyrbe in Cilicia, un diverso esemplare in AE al nome di Tranquillina augusta, con al diritto suo busto drappeggiato ed al rovescio figura stante di Ares in armi con lancia e scudo . Sarà il 31 Luglio in vendita CNG 567 al n. 309 .2 punti
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non vorrei sembrare troppo tranchant, ma il mio modesto parere è che la moneta sia una fusione, quindi non una moneta ufficiale. Potrebbe essere una fusione antica, o moderna, nel complesso, guardando dalla foto, non sarei poi così certo che si tratti di una riproduzione antica....2 punti
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Un amico mi ha indicato un ulteriore (frequente) variante di rovescio. Caratteristica saliente: manca del punto prima e dopo la data (17-73); inoltre presenta una diversa radiatura della colomba e manca della frattura di conio sul nimbo di S. Pietro. Interessante notare che il diritto (tipo 1773a) presenta una vistosa frattura di conio a livello della M di MAX in tutti gli esemplari visionati ex Bortolami e-A 90, lotto 663.2 punti
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Ho scritto un post che è su Google documenti, perchè è di 2500 parole più varie foto, che ripercorre tutta la storia della moneta dal 1905. Nel post tocco anche molti temi già scritti negli altri post, in più alla fine ci sono note personali. É comunque un buon riassunto. ==================================================== 5 LIRE 1914 TUTTA LA STORIA PREMESSA Con questo breve post provo a ricostruire la cronistoria temporale di una delle più belle monete del Regno d’Italia. Una storia ricca di colpi di scena, rinvii e misteri. Particolare enfasi sarà data ai due tipi 1906 e 1908, che sono stati i precursori (spesso dimenticati) del modello emesso nel 1914. Gli ultimi due capitoli, dove non documentati, sono da intendersi come note personali o pareri personali. ANNO 1905 DOVE TUTTO EBBE INIZIO Con R.D. del 29 gennaio 1905 venne istituita, presso il Ministero del Tesoro, la commissione permanente tecnico artistico monetaria per l’esame dei tipi delle nuove monete e per lo studio delle questioni attinenti la nuova monetazione, il cui scopo era rinnovare la tecnica artistica della monetazione italiana. Della suddetta commissione facevano parte: il Ministro del Tesoro (Presidente); il Direttore generale del Tesoro (I Vice Presidente); prof. Solone Ambrosoli, Roma (II Vice Presidente), Direttore del Gabinetto numismatico di Brera a Milano; prof. Tommaso Di Lorenzo (Membro), Direttore della Regia Calcografia, Roma; Ercole Gnecchi (Membro), Milano; Francesco Gnecchi (Membro), Milano; Federico Johnson (Membro), Industriale, Milano; Marcella Lancelot-Croce (Membro), Scultrice, Roma; Primo Levi (Membro), Pubblicista, Roma; Grande ufficiale Prof. Giulio Monteverde (Membro), Senatore del Regno, Scultore, Roma; prof. Antonino Salinas (Membro), Direttore del Museo Archeologico di Palermo, Palermo; Giovanni Tesorone (Membro), Napoli; Domenico Trentacoste (Membro), Scultore, Firenze; prof. Adolfo Venturi (Membro), Insegnante della Regia Università di Roma, Roma; Il direttore capo di divisione preposto ai servizi di Zecca e monetazione; Un segretario amministrativo del Ministero del Tesoro che avrebbe svolto le funzioni di segretario della commissione. Nella seduta dell’8 maggio 1906 la commissione discuteva del fallimento del primo bando per i nuovi modelli delle 5 monete nazionali (5 tipi). Prima di dare mandato diretto ai migliori artisti nazionali, infatti, la commissione aveva fatto un fallimentare bando pubblico in nessuno dei modelli presentati dai candidati rispecchiava i requisiti richiesti dalla commissione. La nuova politica, quindi, fu quella di dare mandato diretto direttamente agli artisti più segnalati in termini di bravura e sospendere i concorsi aperti a tutti. Questo fu un significativo passaggio che determinerà la nascita dei più bei capolavori monetali della monetazione di Vittorio Emanuele III. Gli artisti prescelti dalla commissione furono Leonardo Bistolfi, Egidio Boninsegna, Davide Calandra e Pietro Canonica. A ciascuno di loro fu assegnato un metallo mediante estrazione a sorte. A Calandra venne assegnato l’argento. Dopo aver visionato il lavoro del Calandra, nella seduta del 31 dicembre 1906 vennero presentati i modelli in bronzo (vedi successivo collegamento all’articolo di Cronaca Numismatica) e le riduzioni in acciaio di 37mm per il 5 lire. Le successive fusioni di gesso dei modelli in bronzo e le riduzioni in acciaio furono eseguite nello stabilimento Johnson di Milano. Con coni e matrici derivati dalle riduzioni in acciaio, si ottennero i pezzi di prova, meglio conosciuti col nome di progetti. Calandra presenta lo scudo da lire 5 datato 1906, con i cavalli in modalità “Veloce” (M. Lanfranco I progetti e le prove di monete del Regno d ‘Italia – Tav. VII N.9) Dopo tale data (31 dic.1906) ci furono numerose sedute della commissione e si stabilì le opportune modifiche dei modelli. La commissione dopo visione suggerì al Calandra di apportare alcune modifiche come il rimpicciolimento dei caratteri del dritto in modo da risultare più staccati dal bordo. Per il rovescio venne chiesto di abbassare il piano sul quale poggiano i cavalli, di rendere meno uniforme il movimento delle gambe anteriori e di modificare il carattere delle scritte secondo il tipo classico. Lo scultore accettò per la maggior parte le richieste. Nella seduta del 7 luglio 1907 la commissione verificò se gli artisti si fossero attenuti alle modifiche suggerite e, per quanto riguarda il Calandra, risulta che: “l’artista si è attenuto alle osservazioni fatte sui modelli ma , sostanzialmente, la figura dell’Italia risulta troppa rigida e con la posizione della gamba sinistra non naturale, inoltre è preferibile abbia nuovamente il cimiero (ornamento o pennacchio dell’elmo)”. Il Calandra accettò queste osservazioni e la commissione lasciò ampia libertà per il ritocco di finimento. Tutte le modifiche sopra elencate portarono a un nuovo modello di moneta di prova di datato 1908. Come riportato nell’articolo di Cronaca Numismatica (https://www.cronacanumismatica.com/da-martinori-a-traina-il-lungo-oblio-di-una-prova-da-5-lire-del-1908/) l’esemplare di prova del 1908 manca nella ex collezione numismatica reale, nel museo della zecca e non è citato né nel libro del Pagani e né in quello del Simonetti. È invece riportato nella tavola XLIX del Martinori. Confrontando le foto delle prove datate 1906 e 1908 (in cui il Calandra attuò le modifiche richieste dalla commissione nelle sedute dopo il 31 dic. 1906 e nella seduta del 7 luglio 1907), sono facilmente riscontrabili le differenze apportate dall’artista. Nel particolare notiamo: la legenda del dritto del “tipo 1908” più piccola e staccata dal bordo, l’Italia col cimiero, la modifica del carattere delle scritte secondo uno “stile classico” (si nota bene nell’esergo). PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE "TIPO 1906" - DRITTO PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE “TIPO 1908” - DRITTO PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE “TIPO 1906” - ROVESCIO PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE “TIPO 1908” - ROVESCIO Il 12 gennaio 1908 viene approvato il modello per tutte le monete in argento. Entro il mese di maggio dello stesso anno, la commissione si adoperò per dar mandato di preparare i punzoni per le monete compreso quelle in argento. Nel maggio 1908 erano già state fatte le prime emissioni per le monete divisionarie da 1 lira e 2 lire in argento. Come vennero immesse nella circolazione arrivarono le prime critiche al commissario della commissione Gnecchi; queste riguardavano sia la posizione della figura femminile rappresentante l’Italia, che non cadeva perfettamente sul carro ma risultava sospesa fra i cavalli e il carro, e la forma del carro che non era trionfale. Dato che le coniazioni ormai erano in corso non era più possibile effettuare alcuna modifica. La commissione suggerì che la soluzione della questione avrebbe potuto essere offerta dalla prossima coniazione di scudi col nuovo tipo. La commissione dava così incarico al prof. Calandra di prendersi del tempo per introdurre le modifiche ai modelli, cosa che fece nel 1912. Per la prima volta dal 1861, un modello (tipo/disegno) per l’argento non aveva un nominale da lire 5. COME SI CONIAVANO GLI SCUDI DURANTE IL REGNO D’ITALIA A partire dal 1862 e fino al 1875 gli scudi erano di coniazione libera ed esclusiva da parte dei privati (lo Stato non ne coniava per sé) mediante pagamento di una tassa di coniazione e rifornimento del materiale adatto alla coniazione. Tra il 1875 e il 1878 ci fu un tetto alla coniazione annua e dal 1879 (tranne un piccolo contingente per l'Italia) ci fu il divieto di coniazione degli scudi per tutti i paesi aderenti l’Unione Monetaria Latina. Questo divieto cessò con il R.D. n. 4 del novembre 1908 con attuazione 10 giugno 1909 dove si concedeva ai privati di coniare nuovi scudi mediante riconsegna di scudi degli antichi stati. Come mai nel 1909, con la possibilità di riconiare nuovamente la moneta da 5 lire, non si è procedette alla loro coniazione? Come abbiamo visto, il modello quadriga veloce del 1908 fu oggetto di forti critiche e si decise di cambiarlo, cosa che verrà fatta dallo scultore nel 1912. Nel 1911 ci fu la coniazione di 60.000 esemplari del 5 lire cinquantenario, ma questo sarà oggetto di una futura trattazione. In data 12 febbraio 2012, il Calandra ripresentò i nuovi modelli che incontrarono l’unanime approvazione. Nacque così la famosa Quadriga Veloce. Per la riduzione dei modelli in acciaio sui punzoni l’incisore Giorgi fece notare che occorrevano numerose modifiche, alcune parti erano troppo in rilievo altre troppo esili per essere riprodotte. Purtroppo il 20 agosto 1912 il Giorgi morì, ma il direttore della zecca tenne presenti tutte le critiche fatte e le riportò al nuovo incisore Attilio Motti. Il Calandra ritoccò i modelli e nel gennaio 1913 furono trovati coi rilievi a posto come da indicazione del Giorgi. Motti, il nuovo incisore subentrato a Giorgi, si mise al lavoro e nel marzo 1913 presentò i primi campioni da lire 2 con la parola “1a prova”. Nel luglio 1913 furono ultimate le modifiche ma il Calandra suggerì diverse modifiche. Nel 1913 abbiamo quindi i primi progetti della “Quadriga Briosa” che presentano la scritta “1a prova”, “prova” e “prova di stampa”. Secondo il catalogo Gigante le prove ufficiali riportano la data 1914, con le stesse modalità dei tipi 1913. Il R.D. di emissione è del 4 gennaio 1914, e vennero coniati 272.515 mila pezzi per un controvalore in lire di 1.362.575. SITUAZIONE ITALIANA NEL 1914 Dal 1897 (con una piccola eccezione dal 1908) per coniare monete divisionarie italiane si potevano utilizzare solo gli scudi ritirati, in pratica venivano demonetati. Dal 1901 al 1914 sono stati ritirati 55 milioni di lire in scudi pari a 11 milioni di pezzi. Al 31 dicembre 1914 dei 300 milioni di lire in scudi circolanti, 200 milioni erano nelle casse degli istituti di credito, mentre i 100 milioni rimanenti erano quasi tutti in Francia (nel 1903 erano 259 milioni). In Italia non circolavano praticamente scudi. Inoltre circolavano 2 miliardi e 700 milioni in banconote contro 1 miliardo e 600 mila in moneta di cui più della metà nelle casse dello stato. Il 6 agosto 1914 ci fu il divieto di esportazione di valute pregiate, tutte le monete d’oro non circolavano perchè erano presso gli istituti a garanzia della circolazione cartacea. La somma d’oro in monete decimali presenti nelle casse dello stato, ammontava a 114 milioni presso le banche e 343 milioni presso il tesoro a fronte di una circolazione nominale di 430 milioni. La somma risulta superiore a tutte le monete d’oro coniate dal 1862. Per quanto riguarda le divisionarie erano solo 33 milioni nelle casse del Tesoro e degli istituti di emissione contro i 274 milioni di circolante. Ovviamente come già detto non contribuivano alla circolazione perchè tutte tesaurizzate da privati, tant'è vero che per costituire il fondo di garanzia dei buoni del tesoro, si dovettero computare pure le future coniazione programmate dalla convenzione, fino al 1919. PREZZO ARGENTO LIRE/GR–QUOTAZIONE MEDIA ANNUA 1902= 0,09 1903=0,094 1904=0,093 1907=0,10 1910=0,083 1912=0,096 1913=0,096 1914 = 0,09 1915 = 0,087 1916 = 0,11 1917 = 0,14 1918 = 0,17 1919=0,2 1920=0,22 DATI TOTALI DEL CONTINGENTE 900/000 6.812 x 90% = 6,130 kg peso totale di argento /999 di tutto il contingente valore intrinseco 6.130.000 gr di argento x 0,09=551,700 lire VOLUME TOTALE OCCUPATO DAL CONTINGENTE 272.515 Monete da 5 lire 1914 occupano un volume di 0,649 metri cubi (fonte chat GPT, con verifica incrociata, infatti 6.100 kg di argento /999 occupano 0.581 metri cubi). Come abbiamo visto, grazie al decreto del 1908 per ottenere gli scudi 1911 e anche 5 lire 1914 bisognava consegnare scudi del vecchio tipo degli antichi stati (vedi pag. 34 La circolazione della metallica del Regno) per ottenere il nuovo tipo (5 lire 1914). Grazie al bollettino italiano di numismatica del luglio/agosto 1914, che ne dà notizia, sappiamo che nell’estate 1914 lo scudo da lire 5 non era ancora stato coniato. Quindi la sua coniazione avvenne tra il settembre e il dicembre del 1914. CONCLUSIONI E NOTE PERSONALI Lo scudo 5 lire 1914 fu stato coniato in 272.515 pezzi ma, chiaramente, vista la situazione particolare, non entrò mai in circolazione se non per un numero esiguo di pezzi che io stimo in massimo 10.000. Tutti gli altri 262.000 pezzi mancanti, nei prossimi 4000 anni, salvo fusione, salteranno sicuramente fuori. Nel breve, nell’anno 1914, saranno usciti dalla zecca e probabilmente, confluiti o al Tesoro o negli istituti di emissione, come tesaurizzazione o garanzia. Lo scudo mantiene nel tempo un coefficiente di moltiplicazione rispetto al 5 lire 1911 di circa 6x in tutte le conservazioni. Nella rivista SOLDI del 1966, nella sezione quotazioni, il 5 lire 1911 è quotato sia in SPL che in FDC, il 5 LIRE 1914 non ha nessuna quotazione. Per far capire meglio è equiparato agli aurei del 1910, che presentano una linea nera al posto della quotazione. Vedi foto seguente. Nel Catalogo Clelio Varesi 1982 entrambi gli scudi sono quotati dal BB al FDC. ALCUNE BREVI INFORMAZIONI SULLA CIRCOLAZIONE Non esistono gli scudi per collezionisti, esistono gli scudi. Nei primi del 900 la numismatica e il collezionismo studiavano le monete antiche, la commissione tecnico artistico monetaria era nata da 9 anni, i tipi monetali artistici stavano per essere coniati, non c’erano i presupposti per credere che una folla di italiani collezionassero monete contemporanee (all’epoca) così come la vediamo oggi. Lascio la foto della prefazione del piccolo libro facente parte di una collana di manuali del 1939 intitolato “La numismatica”, dove, tra l'altro, si cita il re Vittorio Emanuele III. Ancora negli anni ‘60 su 24 numeri della rivista mensile numismatica “Soldi”, listini a parte, ci sono pochissimi articoli sulle monete di Vittorio Emanuele III. CIRCOLAZIONE E SCUDI IN BASSO STATO DI CONSERVAZIONE -NOTE PERSONALI- La moneta non ha mai circolato, anzi non è mai uscita dalla zecca, o se è uscita è rimasta stoccata da qualche parte. Anche quei fortunati 10.000 che quasi sicuramente sono poche persone che ne hanno grosse quantità, che l'hanno portata fuori dalla zecca, poi a loro volta l’hanno tesaurizzata, per i motivi sopra esposti, quindi anche le “circolate non hanno circolato”. Perchè allora, notiamo sul mercato la presenza di (pochi) scudi in basso stato di conservazione? Ad oggi, noi facciamo distinzione tra le monete da due euro? forse prima di spendere un due euro controlliamo se è commemorativo e di che nazione è, e poi decidiamo? E se ti chiedessi: ”dimmi quali sono le monete da 2 euro commemorative Italiane del 2016 e del 2018, mi sapresti rispondere”? Sarebbe come ipotizzare che tra 200 anni, guardando all’attuale situazione monetaria italiana, qualcuno si stupisse del fatto che noi abbiamo ben 513 monete da 2 euro commemorative diverse, e non sapessimo come gestirle, oppure fossimo in confusione al momento di pagare, o equiparando al 100 % il caso del 5 lire 1914, mi immagino già il titolo di giornale dell'anno 2224: "prima di ogni pagamento tutti gli italiani guardano il tipo di moneta commemorativa ,conoscono a memoria tiratura e valore e solo in seguito se il riscontro è negativo, la spendono". Sappiamo noi, che non è così se non per uno sparuto gruppo di collezionisti, che nel 1914 era praticamente inesistente. Ritengo infondato l’assioma moneta circolata=moneta falsa, gli esemplari realmente usciti dalla zecca sono pochi, quindi sono pochi anche quelli che per qualche strano motivo hanno circolato. Ad esempio rispetto al 5 lire 1911 che presenta una quantità maggiore di esemplari circolati in bassa conservazione, ma questo dato è solo in funzione del numero maggiore di esemplari esistenti (reali). La moneta, quindi, va dichiarata falsa dopo averla esaminata e controllata e non a prescindere dal suo stato di usura. Era molto ma molto più importante che il 5 lire 1914 fosse un pezzo d’argento di 25 grammi, piuttosto che una moneta da collezione di un aspetto artistico raffinato. BIBLIOGRAFIA -La circolazione monetaria del Regno d’Italia 1931 Renato Lèfevre -Ricerche per la storia della banca d’Italia volume I 1993 -Cronaca numismatica 2007 -Forum Lamoneta + catalogo -“Soldi” rivista numismatica anno 1966-1967 -Rassegna Numismatica di Furio Lenzi (Tratto da Pagani prove e progetti) -Relazioni della Regia zecca -Moneta e sistema monetario internazionale -Bollettino di numismatica 54, La collezione di VEIII e gli studi di storia monetaria LUGLIO 2024 -Tutte le definizioni debbono intendersi provvisorie e progressive2 punti
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Oggi casualmente mi sono imbattuto in un inserto della rivista History, e con molto piacere ho scoperto che questo numero è interamente dedicato alla storia della lira.1 punto
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E' stimato " very rare " un esemplare di obolo dall' isola della Troade, Tenedo, con al diritto delfino ed al rovescio scure bipenne e leggenda . Sarà il 31 Luglio in vendita CNG 567 al n. 83 .1 punto
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E' attribuito ai Visigoti, un importante monile in oro che contorna, incastonandolo, un notevole solido in oro al nome di Galla Placidia . Sarà il 15 Agosto in vendita Heritage 3118 al n. 33086 .1 punto
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DE GREGE EPICURI Era una bellissima ricerca, grazie per averla richiamata. A suo tempo l'avevo letta (e pure dato un like!) ma me n'ero completamente dimenticato. Gli anni passano e i neuroni vanno a farsi benedire... Non avevo notato che l'Africa ha un copricapo in pelle di elefante. Inoltre, ai suoi piedi dovrebbe esserci anche il leone che cattura il toro, ma è un piccolo garbuglio di cui non si capisce nulla.1 punto
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Ciao, bello il tuo follis prima tetrarchia! qualche tempo fa avevo fatto una piccola ricerca da cui era nata una discussione che ti allego, magari può esserti utile: Buona serata. Stilicho1 punto
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DE GREGE EPICURI Per cominciare, bisognerebbe anche chiarire meglio il tipo di metallo, e conoscere anche lo spessore.1 punto
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bella moneta , complimenti anche per me MB/qBB. Anch'io mi sto guardando in giro per acquistarla... come te vorrei completare il giro delle lire aquila sabauda, fine settimana c'è asta numismatica Ferrarese , vediamo....... Saluti.1 punto
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Grazie favaldar per il tuo contributo, ma avendo la moneta in mano NON penso che sia una suberata. Ne ho alcune è la vista è davvero diversa. Grazie comunque1 punto
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Il 10 dollari 1897 dovrebbe essere una moneta in oro, cosa che chiaramente non è l'oggetto in tuo possesso. https://it.ucoin.net/coin/usa-10-dollars-1897/?cid=44010&vid=14732#google_vignette Personalmente, valutandone la fattura, dubito che si tratti di un qualcosa proveniente da una zecca statunitense...1 punto
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Sembrerebbe in piombo,in tal caso è una copia...1 punto
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Grazie a tutti per i contributi. La porterei volentieri da un esperto, anche se la perizia costerà quanto il valore della moneta stessa.... credo. Per quanto riguarda l'origine, come mi è stato chiesto da ANTONIO, purtroppo non riesco ad essere preciso. E' una monetina che ho da tantissdimi anni, e come tante altre, credo di averla comprata dai rivenditori specializzati che una volta si trovavano al mercato di Porta Portese a Roma (dove ho trovato, a suo tempo, cose splendide! Ma erano altri tempi...)1 punto
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È una moneta sicuramente usurata, ma in modo uniforme, perciò collezionabilissima. Il prezzo, per la conservazione e per la tendenza del mercato, è lievemente superiore, ma se l'esemplare ti soddisfa hai fatto bene a prenderlo. Per confronto e condivisione posto due esemplari della Lira 1905: il primo è in conservazione attorno al BB, mentre il secondo è in alta conservazione e presenta una patina "a bersaglio" sul R/: Quella iattorno al BB io la pagai, circa 40 anni fa, 50 € (ma allora la valutazione del Regno era più alta di oggi).1 punto
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Da Perinto nella Tracia, un piacevole esemplare in AE al nome di Tranquillina, con al diritto suo busto drappeggiato ed al rovescio raffigurazione di Homonoia con cornucopia, offerente su altare . Sarà a giorni, il 13 Luglio. in vendita Leu.Num. 30 al n. 1273 .1 punto
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Peso 3,7 grammi , quasi la meta' di quello postato , per questo lo reputo ribattuto o forse anche falso .1 punto
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Museo dello spionaggio di Berlino, dove qualche giorno fa ho preso la moneta dello sport di sopra. Poi ho preso un altro paio di cosucce... ma questa è un'altra storia!1 punto
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Si d'accordo, ma far periziare una moneta che vale 10 euro (come dici tu) mi sembra un pò eccessivo..., costerebbe più la perizia della moneta 😀.1 punto
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Se fosse stata a lungo a contatto di sudore si spiegherebbe la porosità diffusa. Io non ho questa certezza. Comunque giudichiamo una foto... Arka Diligite iustitiam1 punto
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La butto lì, veleggiando di fantasia: esiste la stessa tipologia per l antoniniano ? Potrebbe essere una copia fusa in antico , ricavando l impronta da un antoniniano ufficiale?1 punto
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Ciao ho avuto in mano poco meno di 250 monete di periodo tetrarchico - costantiniano acquistate nell'ultimo anno dal mio vicino di casa compulsivo, tutte con la stessa patina tanto che all'inizio pensavo che il venditore si rifornisse in medio oriente. Poi ho scoperto dalle schede che le monete erano indicate come "repatinated" Da foto la patina è assolutamente identica, con la stessa "pasta" e distibuzione strategica. Tutto qui.1 punto
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Per Il 20 lire lilla l' anno di emissione si distingue dalla filigrana, se filigrana ruota alata III fu emesso nel 1949 se filigrana stelle fu emesso nel 1955. Le quotazioni non cambiano. Il 30 lire verde azzurro fu emesso nel 1965.. con validità illimitata. Anche su questi esemplari si notano gli annulli di diversa foggia di quelli degli uffici postali. Questo materiale fa parte dei "servizi" della repubblica italiana.1 punto
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Questo esemplare appartiene al periodo luogotenenziale, infatti ha il nuovo stemma sabaudo senza fasci del tipo del 1930, fu emesso l' 11.5.1946. Usato e' quotato sui 6/7€. Bisognerebbe rimettere a posto il dentino dell' angolo inferiore sx. Su busta sarebbe quotato sui 50€. Da notare come le impronte/i caratteri degli annulli su questi recapito autorizzato siano diverse da quelle degli uffici postali, infatti questo materiale veniva usato e annullato da enti privati autorizzati dallo stato italiano. Sono particolari che garantiscono l'autenticità.1 punto
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Dovresti postare la foto nella sezione "orrori", sicuramente combatteresti per i primi posti in classifica.1 punto
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In definitiva quali possono essere le conclusioni? La prima è che esistono 2 tipi del 1773 da conii di D/ e R/ variati. La seconda è che la ribattitura della data non è caratteristica di un unico conio (poi modificato), a meno che non si ammettano più conii inutilizzati in zecca, poi adattati (altamente improbabile); dunque è più verosimile considerare un punzone senza alcuni particolari (radiatura della colomba, ecc.) o un punzone ricavato dai conii 1700 con successiva modifica. Si tratta di una tecnica in uso almeno a Bologna e giustificabile anche a Roma per gli alti costi sia dell'incisione che dei blocchi di acciaio da temperare (e che spesso si crepavano durante tale procedura), e per il risparmio di tempo. Tali considerazioni, a questo punto, dovrebbero valere anche per il diritto 1773 e per il mezzo scudo 1773. D'altra parte le figure di San Pietro e San Paolo affiancati sono riprese nelle loro caratteristiche fondamentali (per quanto mutate nel volto) da un punzone utilizzato nel 1746 per battere un testone simile durante il pontificato di Benedetto XIV, il bolognese Prospero Lambertini. Ciò sembra indicare una povertà incisoria nella zecca Romana: il Cropanese (sostituto di F. Hamerani) non era certo un incisore di spicco (anche le sue medaglie lo testimoniano, inoltre non è la stessa cosa incidere conii per medaglie e per monete, dato il rilievo finale molto diverso) e Ferdinando Hamerani fu nominato incisore di zecca per meriti famigliari e non si dedicò mai a tale arte. Ciò può contribuire a spiegare la pochezza della monetazione ed il costante ricorso ad artifici che semplificassero il percorso. Ex NAC 130/2021 lotto 7061 punto
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La debolezza dell'impronta del "73" della data e dei fiocchetti di destra dell’armetta del Presidente di zecca si ritrova analoga in altri esemplari di testone e sembrerebbe una caratteristica di quel particolare conio: M&M 2008 Nomisma eAuction 36, lotto 529 Oltretutto il diritto di questi testoni (molto più rari del tipo NAC 147-1773 sopra rappresentato) presenta un conio variato e più simile al 1770 (vedi posizione relativa di fiocco e legenda, freccia gialla e frecce rosse, ed anche la possibile ribattitura del V, di anno V, su II, indicata con frecce viola):1 punto
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Ecco un bell'esemplare 1770 (con data in numeri romani) per raffronto (ex Kuenker 403, lotto 1607). Tutti i testoni 1700 sembrerebbero derivati da questi 2 conii di D/ e R/. Per tale motivo le differenze nella radiatura che si diparte dalla colomba nei conii 1703 (vedi sotto) dovrebbero essere ascrivibili o alla modifica del conio, o all'utilizzo di un punzone 1700 (poi modificato e senza radiatura), o alla modifica e successivo utilizzo di un conio inutilizzato 1700. Tuttavia aggiungo i particolari di un 2° testone 1773 proveniente dall'ultima asta Varesi (83, lotto 262) che mostra una radiatura diversa dalle precedenti e assenza di fratture di conio, mentre è sempre presente, quantunque meno evidente, una ribattitura a carico della data.1 punto
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Un'altra moneta su cui discutere è il testone 1773. Recentemente in asta NAC 147 (5 giugno) lotto 701, è stato esitato un testone di quell'anno con indicato "Questo testone, apparentemente inedito, presenta le tracce del conio di rovescio precedentemente utilizzato per gli esemplari dell'anno II con data in numeri romani": dunque qualcosa di analogo rispetto al mezzo scudo. La moneta in questione riporta al rovescio le iniziali F.C., Filippo Cropanese (incisore). Sul rovescio di questa moneta ci sono 2 osservazioni da fare: la prima è l'ampia e sgradevole frattura presente in alto a carico del nimbo di san Pietro (sotto, freccia viola) e quindi la ribattitura (tracce di conio precedente; sotto, frecce rosse).1 punto
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Si, sono ancora in collezione. In realtà mi fece trovare la serie completa albanese eccetto il 10 lek. Ed anche le monete del regno che raccoglieva dalla circolazione, formavano seriette complete che conservo tuttora. Presumo avesse un mini pallino da collezionista/ raccoglitore che non ha mai coltivato (monete tutte di date comuni e in conservazione mista ) I pezzi più interessanti sono spiccioli esteri che poi ho scoperto essere raretti. Scusate l'off topic.1 punto
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Aggiungo per bellezza e completezza una 50 pesos serie 2015, dove si può notare la piccola mappa in basso a destra (in primo piano invece si vedono le Falklands / Malvinas e la Georgia Australe), e qualche vecchio francobollo.1 punto
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.... e Ludovico di Tech è stato l'ultimo patriarca, e le sue monete hanno continuato a circolare. E per quanto riguarda Bertrando, i suoi denari non erano così comuni anni fa; poi qualcuno deve averne trovati un bel mucchietto ed è riuscito a piazzarlo e "distribuirlo".1 punto
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Non è un gran che di conservazione ma la variante si nota bene...... c'è anche qualche frattura o sporcizia qui e là1 punto
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Buongiorno a tutti. Anche se la perizia era di Tevere, ho deciso di liberare la Mezza Piastra. (Ho conservato comunque la Perizia).1 punto
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Nel mondo la filatelia non e' mai scomparsa, anzi.., in Italia è sottovalutata in quanto si guarda solo il lato commerciale e si ignorano tutti gli altri aspetti. Lo dico con orgoglio, .. e' stato l' hobby dei Re e anche oggi rimane un collezionismo per delle élite culturali che se ne fregano del mero commercio.1 punto
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Sei troppo forte @PostOffice come faremo un giorno senza di te ????? Ti siamo infinitamente grati per le tue risposte ,sei il nostro maestro .🙏1 punto
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Qualche cenno storico: Sul finire del Diciannovesimo secolo nelle città con forte circolazione postale sorsero (in concorrenza alle poste) strutture private (agenzie) che facevano un servizio di ritiro e consegna di corrispondenza (e pacchi) all'interno della città, per farla breve queste agenzie poterono esercitare questa attività solo se debitamente autorizzate dalle Regie Poste e pagando un diritto fisso per ogni oggetto trasportato, ecco il nome di "Recapito Autorizzato". La nostra e' una marca da 10c di colore bruno, stemma Sabaudo tra due fasci,.. queste marche erano ovviamente prodotte dalle Regie poste e quindi rientrano nel nostro collezionismo anche se usate da privati.. .. gli annulli dovevano essere di foggia diversa da quelli delle Regie Poste, solitamente erano rettangolari, .. .... ma il nostro annullo di partenza è a doppio cerchio con data all' interno 15 Nov 1938, riesco a leggere "fattorini e ???? M. Grappa 3, sicuramente l' indirizzo dell'agenzia. ...come si vede dalla nostra busta la consegna era per "Citta". Sotto un' altro esempio con un'etichetta che spiega tutto brevemente: Non sono rarissime ma neanche troppo comuni, sono quotate, la tua poi ha una centratura eccezionale per cui ha una quotazione da amatore. Bella, ottima acquisizione.1 punto
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Buongiorno a tutti, trovandoci a ragionare sul millesimo 1856 vi mostro un mio poker di piastre, c'è ne per tutti i gusti. Saluti Alberto1 punto
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