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Ho scritto un post che è su Google documenti, perchè è di 2500 parole più varie foto, che ripercorre tutta la storia della moneta dal 1905. Nel post tocco anche molti temi già scritti negli altri post, in più alla fine ci sono note personali. É comunque un buon riassunto. ==================================================== 5 LIRE 1914 TUTTA LA STORIA PREMESSA Con questo breve post provo a ricostruire la cronistoria temporale di una delle più belle monete del Regno d’Italia. Una storia ricca di colpi di scena, rinvii e misteri. Particolare enfasi sarà data ai due tipi 1906 e 1908, che sono stati i precursori (spesso dimenticati) del modello emesso nel 1914. Gli ultimi due capitoli, dove non documentati, sono da intendersi come note personali o pareri personali. ANNO 1905 DOVE TUTTO EBBE INIZIO Con R.D. del 29 gennaio 1905 venne istituita, presso il Ministero del Tesoro, la commissione permanente tecnico artistico monetaria per l’esame dei tipi delle nuove monete e per lo studio delle questioni attinenti la nuova monetazione, il cui scopo era rinnovare la tecnica artistica della monetazione italiana. Della suddetta commissione facevano parte: il Ministro del Tesoro (Presidente); il Direttore generale del Tesoro (I Vice Presidente); prof. Solone Ambrosoli, Roma (II Vice Presidente), Direttore del Gabinetto numismatico di Brera a Milano; prof. Tommaso Di Lorenzo (Membro), Direttore della Regia Calcografia, Roma; Ercole Gnecchi (Membro), Milano; Francesco Gnecchi (Membro), Milano; Federico Johnson (Membro), Industriale, Milano; Marcella Lancelot-Croce (Membro), Scultrice, Roma; Primo Levi (Membro), Pubblicista, Roma; Grande ufficiale Prof. Giulio Monteverde (Membro), Senatore del Regno, Scultore, Roma; prof. Antonino Salinas (Membro), Direttore del Museo Archeologico di Palermo, Palermo; Giovanni Tesorone (Membro), Napoli; Domenico Trentacoste (Membro), Scultore, Firenze; prof. Adolfo Venturi (Membro), Insegnante della Regia Università di Roma, Roma; Il direttore capo di divisione preposto ai servizi di Zecca e monetazione; Un segretario amministrativo del Ministero del Tesoro che avrebbe svolto le funzioni di segretario della commissione. Nella seduta dell’8 maggio 1906 la commissione discuteva del fallimento del primo bando per i nuovi modelli delle 5 monete nazionali (5 tipi). Prima di dare mandato diretto ai migliori artisti nazionali, infatti, la commissione aveva fatto un fallimentare bando pubblico in nessuno dei modelli presentati dai candidati rispecchiava i requisiti richiesti dalla commissione. La nuova politica, quindi, fu quella di dare mandato diretto direttamente agli artisti più segnalati in termini di bravura e sospendere i concorsi aperti a tutti. Questo fu un significativo passaggio che determinerà la nascita dei più bei capolavori monetali della monetazione di Vittorio Emanuele III. Gli artisti prescelti dalla commissione furono Leonardo Bistolfi, Egidio Boninsegna, Davide Calandra e Pietro Canonica. A ciascuno di loro fu assegnato un metallo mediante estrazione a sorte. A Calandra venne assegnato l’argento. Dopo aver visionato il lavoro del Calandra, nella seduta del 31 dicembre 1906 vennero presentati i modelli in bronzo (vedi successivo collegamento all’articolo di Cronaca Numismatica) e le riduzioni in acciaio di 37mm per il 5 lire. Le successive fusioni di gesso dei modelli in bronzo e le riduzioni in acciaio furono eseguite nello stabilimento Johnson di Milano. Con coni e matrici derivati dalle riduzioni in acciaio, si ottennero i pezzi di prova, meglio conosciuti col nome di progetti. Calandra presenta lo scudo da lire 5 datato 1906, con i cavalli in modalità “Veloce” (M. Lanfranco I progetti e le prove di monete del Regno d ‘Italia – Tav. VII N.9) Dopo tale data (31 dic.1906) ci furono numerose sedute della commissione e si stabilì le opportune modifiche dei modelli. La commissione dopo visione suggerì al Calandra di apportare alcune modifiche come il rimpicciolimento dei caratteri del dritto in modo da risultare più staccati dal bordo. Per il rovescio venne chiesto di abbassare il piano sul quale poggiano i cavalli, di rendere meno uniforme il movimento delle gambe anteriori e di modificare il carattere delle scritte secondo il tipo classico. Lo scultore accettò per la maggior parte le richieste. Nella seduta del 7 luglio 1907 la commissione verificò se gli artisti si fossero attenuti alle modifiche suggerite e, per quanto riguarda il Calandra, risulta che: “l’artista si è attenuto alle osservazioni fatte sui modelli ma , sostanzialmente, la figura dell’Italia risulta troppa rigida e con la posizione della gamba sinistra non naturale, inoltre è preferibile abbia nuovamente il cimiero (ornamento o pennacchio dell’elmo)”. Il Calandra accettò queste osservazioni e la commissione lasciò ampia libertà per il ritocco di finimento. Tutte le modifiche sopra elencate portarono a un nuovo modello di moneta di prova di datato 1908. Come riportato nell’articolo di Cronaca Numismatica (https://www.cronacanumismatica.com/da-martinori-a-traina-il-lungo-oblio-di-una-prova-da-5-lire-del-1908/) l’esemplare di prova del 1908 manca nella ex collezione numismatica reale, nel museo della zecca e non è citato né nel libro del Pagani e né in quello del Simonetti. È invece riportato nella tavola XLIX del Martinori. Confrontando le foto delle prove datate 1906 e 1908 (in cui il Calandra attuò le modifiche richieste dalla commissione nelle sedute dopo il 31 dic. 1906 e nella seduta del 7 luglio 1907), sono facilmente riscontrabili le differenze apportate dall’artista. Nel particolare notiamo: la legenda del dritto del “tipo 1908” più piccola e staccata dal bordo, l’Italia col cimiero, la modifica del carattere delle scritte secondo uno “stile classico” (si nota bene nell’esergo). PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE "TIPO 1906" - DRITTO PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE “TIPO 1908” - DRITTO PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE “TIPO 1906” - ROVESCIO PROGETTO/PROVA SCUDO 5 LIRE “TIPO 1908” - ROVESCIO Il 12 gennaio 1908 viene approvato il modello per tutte le monete in argento. Entro il mese di maggio dello stesso anno, la commissione si adoperò per dar mandato di preparare i punzoni per le monete compreso quelle in argento. Nel maggio 1908 erano già state fatte le prime emissioni per le monete divisionarie da 1 lira e 2 lire in argento. Come vennero immesse nella circolazione arrivarono le prime critiche al commissario della commissione Gnecchi; queste riguardavano sia la posizione della figura femminile rappresentante l’Italia, che non cadeva perfettamente sul carro ma risultava sospesa fra i cavalli e il carro, e la forma del carro che non era trionfale. Dato che le coniazioni ormai erano in corso non era più possibile effettuare alcuna modifica. La commissione suggerì che la soluzione della questione avrebbe potuto essere offerta dalla prossima coniazione di scudi col nuovo tipo. La commissione dava così incarico al prof. Calandra di prendersi del tempo per introdurre le modifiche ai modelli, cosa che fece nel 1912. Per la prima volta dal 1861, un modello (tipo/disegno) per l’argento non aveva un nominale da lire 5. COME SI CONIAVANO GLI SCUDI DURANTE IL REGNO D’ITALIA A partire dal 1862 e fino al 1875 gli scudi erano di coniazione libera ed esclusiva da parte dei privati (lo Stato non ne coniava per sé) mediante pagamento di una tassa di coniazione e rifornimento del materiale adatto alla coniazione. Tra il 1875 e il 1878 ci fu un tetto alla coniazione annua e dal 1879 (tranne un piccolo contingente per l'Italia) ci fu il divieto di coniazione degli scudi per tutti i paesi aderenti l’Unione Monetaria Latina. Questo divieto cessò con il R.D. n. 4 del novembre 1908 con attuazione 10 giugno 1909 dove si concedeva ai privati di coniare nuovi scudi mediante riconsegna di scudi degli antichi stati. Come mai nel 1909, con la possibilità di riconiare nuovamente la moneta da 5 lire, non si è procedette alla loro coniazione? Come abbiamo visto, il modello quadriga veloce del 1908 fu oggetto di forti critiche e si decise di cambiarlo, cosa che verrà fatta dallo scultore nel 1912. Nel 1911 ci fu la coniazione di 60.000 esemplari del 5 lire cinquantenario, ma questo sarà oggetto di una futura trattazione. In data 12 febbraio 2012, il Calandra ripresentò i nuovi modelli che incontrarono l’unanime approvazione. Nacque così la famosa Quadriga Veloce. Per la riduzione dei modelli in acciaio sui punzoni l’incisore Giorgi fece notare che occorrevano numerose modifiche, alcune parti erano troppo in rilievo altre troppo esili per essere riprodotte. Purtroppo il 20 agosto 1912 il Giorgi morì, ma il direttore della zecca tenne presenti tutte le critiche fatte e le riportò al nuovo incisore Attilio Motti. Il Calandra ritoccò i modelli e nel gennaio 1913 furono trovati coi rilievi a posto come da indicazione del Giorgi. Motti, il nuovo incisore subentrato a Giorgi, si mise al lavoro e nel marzo 1913 presentò i primi campioni da lire 2 con la parola “1a prova”. Nel luglio 1913 furono ultimate le modifiche ma il Calandra suggerì diverse modifiche. Nel 1913 abbiamo quindi i primi progetti della “Quadriga Briosa” che presentano la scritta “1a prova”, “prova” e “prova di stampa”. Secondo il catalogo Gigante le prove ufficiali riportano la data 1914, con le stesse modalità dei tipi 1913. Il R.D. di emissione è del 4 gennaio 1914, e vennero coniati 272.515 mila pezzi per un controvalore in lire di 1.362.575. SITUAZIONE ITALIANA NEL 1914 Dal 1897 (con una piccola eccezione dal 1908) per coniare monete divisionarie italiane si potevano utilizzare solo gli scudi ritirati, in pratica venivano demonetati. Dal 1901 al 1914 sono stati ritirati 55 milioni di lire in scudi pari a 11 milioni di pezzi. Al 31 dicembre 1914 dei 300 milioni di lire in scudi circolanti, 200 milioni erano nelle casse degli istituti di credito, mentre i 100 milioni rimanenti erano quasi tutti in Francia (nel 1903 erano 259 milioni). In Italia non circolavano praticamente scudi. Inoltre circolavano 2 miliardi e 700 milioni in banconote contro 1 miliardo e 600 mila in moneta di cui più della metà nelle casse dello stato. Il 6 agosto 1914 ci fu il divieto di esportazione di valute pregiate, tutte le monete d’oro non circolavano perchè erano presso gli istituti a garanzia della circolazione cartacea. La somma d’oro in monete decimali presenti nelle casse dello stato, ammontava a 114 milioni presso le banche e 343 milioni presso il tesoro a fronte di una circolazione nominale di 430 milioni. La somma risulta superiore a tutte le monete d’oro coniate dal 1862. Per quanto riguarda le divisionarie erano solo 33 milioni nelle casse del Tesoro e degli istituti di emissione contro i 274 milioni di circolante. Ovviamente come già detto non contribuivano alla circolazione perchè tutte tesaurizzate da privati, tant'è vero che per costituire il fondo di garanzia dei buoni del tesoro, si dovettero computare pure le future coniazione programmate dalla convenzione, fino al 1919. PREZZO ARGENTO LIRE/GR–QUOTAZIONE MEDIA ANNUA 1902= 0,09 1903=0,094 1904=0,093 1907=0,10 1910=0,083 1912=0,096 1913=0,096 1914 = 0,09 1915 = 0,087 1916 = 0,11 1917 = 0,14 1918 = 0,17 1919=0,2 1920=0,22 DATI TOTALI DEL CONTINGENTE 900/000 6.812 x 90% = 6,130 kg peso totale di argento /999 di tutto il contingente valore intrinseco 6.130.000 gr di argento x 0,09=551,700 lire VOLUME TOTALE OCCUPATO DAL CONTINGENTE 272.515 Monete da 5 lire 1914 occupano un volume di 0,649 metri cubi (fonte chat GPT, con verifica incrociata, infatti 6.100 kg di argento /999 occupano 0.581 metri cubi). Come abbiamo visto, grazie al decreto del 1908 per ottenere gli scudi 1911 e anche 5 lire 1914 bisognava consegnare scudi del vecchio tipo degli antichi stati (vedi pag. 34 La circolazione della metallica del Regno) per ottenere il nuovo tipo (5 lire 1914). Grazie al bollettino italiano di numismatica del luglio/agosto 1914, che ne dà notizia, sappiamo che nell’estate 1914 lo scudo da lire 5 non era ancora stato coniato. Quindi la sua coniazione avvenne tra il settembre e il dicembre del 1914. CONCLUSIONI E NOTE PERSONALI Lo scudo 5 lire 1914 fu stato coniato in 272.515 pezzi ma, chiaramente, vista la situazione particolare, non entrò mai in circolazione se non per un numero esiguo di pezzi che io stimo in massimo 10.000. Tutti gli altri 262.000 pezzi mancanti, nei prossimi 4000 anni, salvo fusione, salteranno sicuramente fuori. Nel breve, nell’anno 1914, saranno usciti dalla zecca e probabilmente, confluiti o al Tesoro o negli istituti di emissione, come tesaurizzazione o garanzia. Lo scudo mantiene nel tempo un coefficiente di moltiplicazione rispetto al 5 lire 1911 di circa 6x in tutte le conservazioni. Nella rivista SOLDI del 1966, nella sezione quotazioni, il 5 lire 1911 è quotato sia in SPL che in FDC, il 5 LIRE 1914 non ha nessuna quotazione. Per far capire meglio è equiparato agli aurei del 1910, che presentano una linea nera al posto della quotazione. Vedi foto seguente. Nel Catalogo Clelio Varesi 1982 entrambi gli scudi sono quotati dal BB al FDC. ALCUNE BREVI INFORMAZIONI SULLA CIRCOLAZIONE Non esistono gli scudi per collezionisti, esistono gli scudi. Nei primi del 900 la numismatica e il collezionismo studiavano le monete antiche, la commissione tecnico artistico monetaria era nata da 9 anni, i tipi monetali artistici stavano per essere coniati, non c’erano i presupposti per credere che una folla di italiani collezionassero monete contemporanee (all’epoca) così come la vediamo oggi. Lascio la foto della prefazione del piccolo libro facente parte di una collana di manuali del 1939 intitolato “La numismatica”, dove, tra l'altro, si cita il re Vittorio Emanuele III. Ancora negli anni ‘60 su 24 numeri della rivista mensile numismatica “Soldi”, listini a parte, ci sono pochissimi articoli sulle monete di Vittorio Emanuele III. CIRCOLAZIONE E SCUDI IN BASSO STATO DI CONSERVAZIONE -NOTE PERSONALI- La moneta non ha mai circolato, anzi non è mai uscita dalla zecca, o se è uscita è rimasta stoccata da qualche parte. Anche quei fortunati 10.000 che quasi sicuramente sono poche persone che ne hanno grosse quantità, che l'hanno portata fuori dalla zecca, poi a loro volta l’hanno tesaurizzata, per i motivi sopra esposti, quindi anche le “circolate non hanno circolato”. Perchè allora, notiamo sul mercato la presenza di (pochi) scudi in basso stato di conservazione? Ad oggi, noi facciamo distinzione tra le monete da due euro? forse prima di spendere un due euro controlliamo se è commemorativo e di che nazione è, e poi decidiamo? E se ti chiedessi: ”dimmi quali sono le monete da 2 euro commemorative Italiane del 2016 e del 2018, mi sapresti rispondere”? Sarebbe come ipotizzare che tra 200 anni, guardando all’attuale situazione monetaria italiana, qualcuno si stupisse del fatto che noi abbiamo ben 513 monete da 2 euro commemorative diverse, e non sapessimo come gestirle, oppure fossimo in confusione al momento di pagare, o equiparando al 100 % il caso del 5 lire 1914, mi immagino già il titolo di giornale dell'anno 2224: "prima di ogni pagamento tutti gli italiani guardano il tipo di moneta commemorativa ,conoscono a memoria tiratura e valore e solo in seguito se il riscontro è negativo, la spendono". Sappiamo noi, che non è così se non per uno sparuto gruppo di collezionisti, che nel 1914 era praticamente inesistente. Ritengo infondato l’assioma moneta circolata=moneta falsa, gli esemplari realmente usciti dalla zecca sono pochi, quindi sono pochi anche quelli che per qualche strano motivo hanno circolato. Ad esempio rispetto al 5 lire 1911 che presenta una quantità maggiore di esemplari circolati in bassa conservazione, ma questo dato è solo in funzione del numero maggiore di esemplari esistenti (reali). La moneta, quindi, va dichiarata falsa dopo averla esaminata e controllata e non a prescindere dal suo stato di usura. Era molto ma molto più importante che il 5 lire 1914 fosse un pezzo d’argento di 25 grammi, piuttosto che una moneta da collezione di un aspetto artistico raffinato. BIBLIOGRAFIA -La circolazione monetaria del Regno d’Italia 1931 Renato Lèfevre -Ricerche per la storia della banca d’Italia volume I 1993 -Cronaca numismatica 2007 -Forum Lamoneta + catalogo -“Soldi” rivista numismatica anno 1966-1967 -Rassegna Numismatica di Furio Lenzi (Tratto da Pagani prove e progetti) -Relazioni della Regia zecca -Moneta e sistema monetario internazionale -Bollettino di numismatica 54, La collezione di VEIII e gli studi di storia monetaria LUGLIO 2024 -Tutte le definizioni debbono intendersi provvisorie e progressive8 punti
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Con grande soddisfazione annuncio che è in stampa il quarto ed ultimo volume della serie "The coins of Tarentum", al quale ho avuto il piacere di contribuire anch’io. Gli argomenti trattati sono molteplici: dall’analisi degli aspetti tipologici a considerazioni di carattere tecnico, epigrafico fino a questioni cronologiche. E’ presente inoltre un saggio a mia firma sulle riconiazioni operate da Poseidonia tra VI e V secolo a.C. Il volume sarà disponibile a partire dal prossimo mese di settembre.6 punti
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Visto che la recente discussione sulla moneta in oggetto ha nuovamente deviato verso argomentazioni più profonde, ho pensato di creare un'apposita nuova discussione in cui continuare a disquisire su tutti quei temi di approfondimento che continuano a suscitare dibattiti, come ad esempio: l'effettiva circolazione, il contingente coniato, le cause dell'usura su alcuni esemplari, e così via. ATTENZIONE: Questa non è quindi la discussione adatta per chiedere pareri di autenticità e/o di conservazione. In questi casi siete pregati di aprire un'apposita discussione. GRAZIE Qui di seguito riepilogo le discussioni che nel corso del tempo hanno avuto luogo sul forum. Se ne ho tralasciato qualcuna vi prego di segnalarmela in MP. Discussione relativa alle modalità di ottenimento della moneta e alla circolazione monetaria del tempo Discussione relativa a un esemplare usurato. Cause dell'usura e notizie sulla circolazione monetaria del tempo Discussione relativa a un esemplare usurato slabbato dalla PCGS Altro esemplare usurato Siete pregati di leggere le succitate discussioni prima di continuare eventuali temi in questa. Grazie per la collaborazione! Fabrizio5 punti
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Salve, Come da titolo, vorrei chiedere i vostri preziosi pareri su questo sesterzio dell'imperatore Massimino il trace, del peso di 21 grammi del tipo victoria germanica. Grazie4 punti
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Dovresti postare la foto nella sezione "orrori", sicuramente combatteresti per i primi posti in classifica.3 punti
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Buona Domenica, A questo link anche il video andato ieri in onda sul tg3 Piemonte. La presentatrice aveva parlato presentando il servizio di “merce di scambio tra collezionisti”. https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2024/07/i-carabinieri-recuperano-un-sarcofago-di-epoca-romana-e-2400-monete-antiche--23d1a614-be57-402f-b057-34449d7c03c0.html3 punti
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@Bruzio Apro qui la discussione per non appesantire l' altra e perché il tuo biglietto postale è differente da quello di @caravelle82. Viene emesso il 12.2.1948, della serie Democratica con l' indicazione del prezzo sul bordo in basso che noi non abbiamo in quanto usato, il costo era esattamente di 11 lire. Il biglietto postale era di 10 lire + l' 1 lira veniva aggiunta alla vendita e serviva a coprire la tariffa del 1.8.1947. Il nostro esemplare parte da Matera il ??.2.1948 .. per Cosenza che purtroppo ha un annullo di arrivo non nitido. Sarebbe utile sapere l' esatto giorno di partenza che io non riesco a leggere nell' annullo di Matera. Se fosse il 12.2.1948 sarebbe un FDC un primo giorno di emissione. Il biglietto è quotato sui 15€ così com'e', gentilmente controlla l' annullo di partenza. Questo materiale dei primi periodi di Repubblica è sempre affascinante.2 punti
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A me la cosa non sorprende. Probabilmente si è romanzato sulle vicende di questa bella moneta, senz'altro tesaurizzata dall'inizio e fonte di abbondante speculazione. Se qualcuno la cerca, non deve attendere molto; dipende tutto dalla disponibilità di spendere la cifra richiesta. Essa è presente in (quasi) tutte le aste e presso quasi tutti i commercianti professionisti. Penso sia importante confrontare il rapporto di prezzo con lo scudo 1901 e 1911 per farsi un'idea che è sempre stata ritenuta una moneta interessante, ma non certo rarissima. Cagiati 1918 500/600 10/15 20/25 Spaziani Testa 1933 1.100 10/15 45/60 Rinaldi 1949 40.000 1.500 3.000/8.000 satinata Nazarri 1959 395.000 10.500 48.000 Curatolo 1971 4.100.000 160.000 700.000 Il confronto ci mostra che il valore rispetto allo scudo 1911 (colonna 2) è variato da 2 a 4,2 volte mentre nei confronti dello scudo 1901 (colonna 1) era inizialmente 1:24 si è ridotto a 1:6 circa nel 1971.2 punti
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Questo esemplare appartiene al periodo luogotenenziale, infatti ha il nuovo stemma sabaudo senza fasci del tipo del 1930, fu emesso l' 11.5.1946. Usato e' quotato sui 6/7€. Bisognerebbe rimettere a posto il dentino dell' angolo inferiore sx. Su busta sarebbe quotato sui 50€. Da notare come le impronte/i caratteri degli annulli su questi recapito autorizzato siano diverse da quelle degli uffici postali, infatti questo materiale veniva usato e annullato da enti privati autorizzati dallo stato italiano. Sono particolari che garantiscono l'autenticità.2 punti
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Ciao. Complimenti per l'articolo. Sono sostanzialmente d'accordo con le Tue conclusioni, salvo per l'ipotizzato numero di esemplari dello scudo del '14 usciti dalla zecca (10.000), in qualche modo finiti nelle mani di alcuni fortunati. L'impressione è che il numero di queste monete assommi al più ad alcune centinaia (forse 400 o 500 esemplari?), considerando che se è vero che nelle aste passano spesso è anche vero che molte di esse sono le stesse monete che ripassano più volte. Non so come Tu lo abbia stimato quel numero ma la sensazione è che se ci fossero 10.000 esemplari "in giro" o comunque nelle collezioni, la moneta non sarebbe così costosa e così ricercata. L'altro aspetto su cui non mi sento di condividere le conclusioni è che una parte cospicua di questi ipotizzati 10.000 esemplari sarebbero ancora tesaurizzati da qualche parte e prima o poi verranno "alla luce". Al riguardo penso che dopo oltre un secolo dalla loro emissione, dopo due conflitti mondiali, dopo 3 o 4 generazioni che si sono succedute agli originari acquirenti, pensare che ancora queste monete continuino ad essere tenacemente tesaurizzate da qualche parte mi pare oltremodo strano e, quindi, poco probabile e credibile. Per il resto, concordo e mi complimento per la ricerca. Contrariamente al Tuo nick....Ti sei applicato eccome!.😎 Saluti. M.2 punti
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Martedì 24 settembre dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza su "Le monete milanesi di Carlo V" tenuta da Antonio Rimoldi. Antonio Rimoldi è uno studioso, collezionista e commerciante numismatico specializzato nella variegata monetazione milanese. Al suo attivo diverse pubblicazioni, sia di carattere scientifico che divulgativo, ultima sua fatica la pubblicazione del libro "Le monete milanesi di Carlo V". La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati nei primi giorni di settembre.1 punto
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E' attribuito ai Visigoti, un importante monile in oro che contorna, incastonandolo, un notevole solido in oro al nome di Galla Placidia . Sarà il 15 Agosto in vendita Heritage 3118 al n. 33086 .1 punto
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Ciao a tutti e grazie a @NoNmi4PPLICO per l’impegno e il tempo dedicato nel preparare questo testo. Mi trovo d’accordo con @bizerba62 per quanto riguarda il punto sull’ipotetico quantitativo disponile sul mercato. Personalmente non mi sento di fare stime, anche se è pacifico che la reperibilità della moneta in questione non sia affato difficoltosa. Concordo anche su questo punto, anzi… proprio oggi pensavo la stessa identica cosa: se esistono davvero questi rotolini rinchiusi in cassette di sicurezza, che senso avrebbe continuare a tenerli chiusi? Ci tengo invece a puntualizzare un aspetto per me molto importante. Dopo attento studio della documentazione e del contesto storico ed economico del tempo, ho capito che anche solo pensare che qualche sparuto esemplare possa essere finito in circolazione è praticamente impossibile. Non sto a ripetere cose che @bizerba62 ha più che ampiamente ben spiegato più e più volte, ma se avrete la pazienza di confrontare i decreti e i testi allegati e capire il contesto storico, l’idea che uno Scudo potesse essere speso al posto di un biglietto di carta è decisamente anacronistico. Sono stati fatti esempi che in prima battuta sostenevano l’ipotetica circolazione dello Scudo Quadriga. Tra questi esempi c’era quello del 1000 lire “Roma Capitale”. Ebbene, ammesso e non concesso che come esempio non è proprio calzante, ma consideriamo un fatto: chi ha avuto la fortuna di reperirlo dalla circolazione, cosa ha fatto, lo ha speso, o se l’è tenuto? Abbiamo letto su queste pagine la risposta. E parliamo di una moneta coniata in 3 milioni di pezzi che, stando agli articoli di giornale postati nelle discussioni linkate, si faceva anche fatica a trovare. Figuriamoci allora una moneta coniata, sulla carta, in soli 272.515 pezzi (ma io sono dell’idea che non fu nemmeno coniato l’intero contingente dichiarato, visto anche l’evento bellico sopravvenuto - oltre ad altre circostanze - ancora prima della coniazione).1 punto
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L' altra era in perfetta tariffa per l' Interno con 11 lire. Per questa l' 11.8.1948 le tariffe per l'interno cambiano a 15+2 lire, questa purtroppo è mancante di una lira. Sicuramente l' errore e' dell' ufficio postale, le tariffe per queste cartoline dal 1947 al 1949 cambiano cinque volte, credo chel' impiegato fece confusione, ..che gli costerà una lira mancante alla chiusura di cassa di fine giornata.1 punto
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Per Il 20 lire lilla l' anno di emissione si distingue dalla filigrana, se filigrana ruota alata III fu emesso nel 1949 se filigrana stelle fu emesso nel 1955. Le quotazioni non cambiano. Il 30 lire verde azzurro fu emesso nel 1965.. con validità illimitata. Anche su questi esemplari si notano gli annulli di diversa foggia di quelli degli uffici postali. Questo materiale fa parte dei "servizi" della repubblica italiana.1 punto
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Proseguendo nella ricognizione dei vecchi francobolli del vecchio ellenofilo, quale ero e sono, 4 valori dedicati, non so in quale anno, dalla Grecia ai suoi ( nostri ) antichi miti, con i personaggi di Narciso, Apollo, Afrodite e Pan, accostati ai loro fiori e frutti .1 punto
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Classical Numismatic Group > Electronic Auction 567 Auction date: 31 July 2024 Lot number: 116 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: CILICIA, Uncertain. 4th century BC. AR Obol (10mm, 0.73 g, 2h). Head of female facing slightly left / Persian king or hero, wearing kidaris and kandys, bow in case on back, standing right, fighting griffin standing left on hind legs; [all within shallow incuse square]. Göktürk 38; SNG BN –; SNG Levante –; Sunrise 107. Traces of find patina, some flan flaws. Good VF. Estimate: 200 USD ILLUSTRAZIONE: RE PERSIANO CHE COMBATTE CON UN GRIFONE, DISEGNO DEL 1898 DI WALTER CRANE DA UN BASSORILIEVO DEL PALAZZO REALE DI PERSEPOLIS1 punto
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Come hai scritto nessuna novità... avrei ovviamente aggiornato la discussione. Attendiamo, ma con poche speranze.1 punto
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In definitiva quali possono essere le conclusioni? La prima è che esistono 2 tipi del 1773 da conii di D/ e R/ variati. La seconda è che la ribattitura della data non è caratteristica di un unico conio (poi modificato), a meno che non si ammettano più conii inutilizzati in zecca, poi adattati (altamente improbabile); dunque è più verosimile considerare un punzone senza alcuni particolari (radiatura della colomba, ecc.) o un punzone ricavato dai conii 1700 con successiva modifica. Si tratta di una tecnica in uso almeno a Bologna e giustificabile anche a Roma per gli alti costi sia dell'incisione che dei blocchi di acciaio da temperare (e che spesso si crepavano durante tale procedura), e per il risparmio di tempo. Tali considerazioni, a questo punto, dovrebbero valere anche per il diritto 1773 e per il mezzo scudo 1773. D'altra parte le figure di San Pietro e San Paolo affiancati sono riprese nelle loro caratteristiche fondamentali (per quanto mutate nel volto) da un punzone utilizzato nel 1746 per battere un testone simile durante il pontificato di Benedetto XIV, il bolognese Prospero Lambertini. Ciò sembra indicare una povertà incisoria nella zecca Romana: il Cropanese (sostituto di F. Hamerani) non era certo un incisore di spicco (anche le sue medaglie lo testimoniano, inoltre non è la stessa cosa incidere conii per medaglie e per monete, dato il rilievo finale molto diverso) e Ferdinando Hamerani fu nominato incisore di zecca per meriti famigliari e non si dedicò mai a tale arte. Ciò può contribuire a spiegare la pochezza della monetazione ed il costante ricorso ad artifici che semplificassero il percorso. Ex NAC 130/2021 lotto 7061 punto
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La debolezza dell'impronta del "73" della data e dei fiocchetti di destra dell’armetta del Presidente di zecca si ritrova analoga in altri esemplari di testone e sembrerebbe una caratteristica di quel particolare conio: M&M 2008 Nomisma eAuction 36, lotto 529 Oltretutto il diritto di questi testoni (molto più rari del tipo NAC 147-1773 sopra rappresentato) presenta un conio variato e più simile al 1770 (vedi posizione relativa di fiocco e legenda, freccia gialla e frecce rosse, ed anche la possibile ribattitura del V, di anno V, su II, indicata con frecce viola):1 punto
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Grazie @Archestrato ,con il tuo contributo forse riusciamo a fare un po' più di chiarezza. Dal servizio del TG regionale si possono notare tra gli altri reperti due guarnizioni di cintura longobarda decorate ad occhi di dado e quella che probabilmente è la parte terminale inferiore di una fibula longobarda a staffa.1 punto
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Ecco un bell'esemplare 1770 (con data in numeri romani) per raffronto (ex Kuenker 403, lotto 1607). Tutti i testoni 1700 sembrerebbero derivati da questi 2 conii di D/ e R/. Per tale motivo le differenze nella radiatura che si diparte dalla colomba nei conii 1703 (vedi sotto) dovrebbero essere ascrivibili o alla modifica del conio, o all'utilizzo di un punzone 1700 (poi modificato e senza radiatura), o alla modifica e successivo utilizzo di un conio inutilizzato 1700. Tuttavia aggiungo i particolari di un 2° testone 1773 proveniente dall'ultima asta Varesi (83, lotto 262) che mostra una radiatura diversa dalle precedenti e assenza di fratture di conio, mentre è sempre presente, quantunque meno evidente, una ribattitura a carico della data.1 punto
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In 3 anni e mezzo dalla nascita di questa idea avrò partecipato 3 o 4 volte per casini di lavoro, famiglia e pigrizia, ogni volta è comunque una piacevolissima esperienza!1 punto
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Buongiorno ragazzi, allego due foto di bolli attinenti questa discussione aperta da caravelle 82. Peccato che sono sciolti e non su busta. Aspetto le vostre considerazioni. Grazie1 punto
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Un'altra moneta su cui discutere è il testone 1773. Recentemente in asta NAC 147 (5 giugno) lotto 701, è stato esitato un testone di quell'anno con indicato "Questo testone, apparentemente inedito, presenta le tracce del conio di rovescio precedentemente utilizzato per gli esemplari dell'anno II con data in numeri romani": dunque qualcosa di analogo rispetto al mezzo scudo. La moneta in questione riporta al rovescio le iniziali F.C., Filippo Cropanese (incisore). Sul rovescio di questa moneta ci sono 2 osservazioni da fare: la prima è l'ampia e sgradevole frattura presente in alto a carico del nimbo di san Pietro (sotto, freccia viola) e quindi la ribattitura (tracce di conio precedente; sotto, frecce rosse).1 punto
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Massimino il Trace , figura storica molto controversa , prima condannato dalla storia per l' uccisione di Alessandro Severo , poi osannato dal Senato per le sue Vittorie in Germania ed infine "tradito" da Roma , che sembra non ebbe mai l' occasione di vederla . Fu nonostante tutto un ottimo comandante militare , ne fanno fede le emissioni di monete della zecca di Roma con la Victoria Germanica e la Victoria Augustorum (padre e figlio) . Un Goto - Alano , secondo la Storia Augusta , che percorse tutti i gradi dell' esercito , fino all' Impero . La bella moneta presentata da @EmilianoPaolozzi , dovrebbe fare riferimento complessivo alle vittoriose battaglie contro gli Alemanni combattute in Germania da Massimino nel biennio 235/237 quando penetro' profondamente in Germania per circa 400 miglia romane , circa 600 Km. Un' altra tipologia della Victoria Germanica e la Victoria Augustorum (Massimino e Massimo) Nel 2019 e' anche uscito un romanzo storico su Massimino il Trace1 punto
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Sesterzio di barra,bel ritratto, bella la Vittoria,con un minimo di pulizia si potrebbe valorizzare ulteriormente.1 punto
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Buongiorno...autentica per me, come altri talleri con il medesimo difetto al bordo, passati sempre qui nel forum. Autentica e bella. Unica cosa...da queste foto, che ingrandendo si sgranano molto, non si capisce se ci sia o meno qualche graffietto...in ogni caso per quel che vedo ha circolato molto poco. Cordialmente. Cristiano.1 punto
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L' articolo parla di una sola moneta d'oro ,un solido di Onorio. https://www.lavocedialba.it/2024/07/19/leggi-notizia/argomenti/cronaca-17/articolo/sarcofago-in-marmo-depoca-romana-da-cinque-anni-in-capanno-azienda-agricola.html Quanto al sarcofago, questa dovrebbe esserne l' immagine :1 punto
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Ho creato una discussione apposita in cui trattare tutte le tematiche di approfondimento storico ed economico che concernono il 5 Lire 1914, come, ad esempio, la circolazione e l'usura che caratterizza alcuni esemplari. Allego il collegamento alla nuova discussione. Qui di seguito si parla solo ed esclusivamente dell'esemplare di @Fastrunner. Grazie!1 punto
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La moneta potrebbe anche essere la RIC VIII 19 in quanto il busto mi sembra con diadema di perle (la 18 ha il busto laureato). Talvolta, questa distinzione non e' facile. La moneta dovrebbe essere stata coniata dopo il 340, comunque prima della riforma monetaria di Costanzo II e Costante del 348 e quindi dovrebbe essere ancora un follis (così come lo chiamiamo noi oggi). Circa la rarità, il RIC VIII (che e' del 1981) la dà come C2 ovvero tra 31e 40 esemplari noti, comunque "comune" già all'epoca della edizione del volume. @Dragobizantino Le prime due monete che hai postato sono diverse. La prima e' di Costanzo Cesare da Antiochia, la seconda e' di Costanzo II augusto da Antiochia. La terza, invece, e' proprio di Costanzo II da Alexandria e potrebbe anche essere della 1^ officina (non vedo bene). Ciao. Stilicho1 punto
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Condivido le foto del mio falso d’epoca da 20 centesimi 1894R. Completa bene la storia di Nichelino. peso: 4,04g1 punto
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Buongiorno grazie della gentile risposta, quindi sarebbe un sesino ( come supponevo) ma con una corposa argentatura ancora intonsa nonostante l'usura della moneta Saluti Latino1 punto
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Non è un gran che di conservazione ma la variante si nota bene...... c'è anche qualche frattura o sporcizia qui e là1 punto
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Purtroppo, la questione non è così semplice (sarebbe bello che lo fosse). Anche recentemente, proprio la perizia di autenticità di uno scudo del '14 ha diviso gli stessi Professionisti numismatici tra coloro che concordavano per l'autenticità e coloro che invece ritenevano che la moneta fosse falsa. Quindi, anche le eventuali "resurrezioni" di importanti Periti Numismatici non più fra noi, potrebbero non risolvere definitivamente il dilemma. Tuttavia non è da oggi che ci si interroga su come stabilire se una moneta sia buona o meno. Negli anni '80 del secolo scorso veniva attribuita ad un Numismatico lombardo professionalmente molto stimato una celebre frase, che diceva così: "Non esistono le monete false. Esistono le monete che si vendono e quelle che non si vendono". L'applicazione nella pratica degli affari numismatici anche attuali del "concetto" espresso dalla frase sopra citata, sorprendentemente cinica ma solo apparentemente paradossale, è tuttavia più frequente di quanto non si pensi. Talvolta l'autorevolezza del Perito che sigilla una moneta dubbia, taglia la testa al toro, nel senso che, quanto meno per gli estimatori di quel Perito, se egli ha definito la moneta autentica, allora è autentica! Più recentemente, anche per la diffusione delle idee grazie a Internet e per la possibilità di effettuare comparazioni e confronti su foto ad alta definizione, gli "atti di fede" verso le valutazioni di questo o quel Perito tendono a non essere più così compiacenti. Assistiamo molto spesso a discussioni nelle quali all'autorevolezza di un Maestro della Numismatica si contrappongono pareri e opinioni di altri soggetti che evidenziano problematiche non considerate e che talvolta mettono a dura prova il giudizio del Maestro, il quale poche volte accetta la critica di buon grado (o a denti stretti), altre volte invece si incazza di brutto. Ma la soluzione del problema circa l'autenticità o non autenticità di una moneta non è sempre così facile da individuare. Se però Ti accontenti di una perizia pur che sia, penso che alla fine della fiera un Perito che ti sigilla la moneta come autentica lo trovi sempre. Con questo non intendo dire che esistono Periti di serie A e di serie B; intendo dire che ogni Perito valuta la moneta in base alle sue personali cognizioni ed esperienze e dunque troveresti, prima o poi, qualcuno la cui sensibilità percepisce come originale quella moneta. M.1 punto
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facendo un po di ricerche dovrebbe essere il museo della zecca di Lucca1 punto
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Continuo a non capire,la zecca di Lucca ha chiuso definitivamente nel 1843,a meno che tu non abbia fatto un viaggio nel tempo mi sembra un'affermazione alquanto inverosimile...1 punto
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Egregio numa numa, come ben sa io dissento da questa interpretazione: per noi denariani di confessione contantista la Moneta non è che una delle tante forme fisiche in cui N.S. Dio Denaro si manifesta. Ma i conflitti religiosi hanno già provocato troppi morti nel nostro sventurato mondo, quindi le porgo il ramoscello d'ulivo (naturalmente in oro 999 ‰) che credo lei accetterà con piacere. Non è affatto una colpa: anche l'estetica, il lato artistico, fa tutta parte del gioco. Non a caso i bozzetti di molte monete sono stati fatti da rinomati artisti nel campo del disegno o della scultura (basta pensare a Laura Cretara, per limitarci all'Italia).1 punto
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Buon pomeriggio. Personalmente delle due finora coniate preferisco quella da 5€ del 2021 Inferno. Mi sembra però esagerato il prezzo attuale.1 punto
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direi di rifarsi alle quotazioni di qualche casa d'aste seria piuttosto che prendere le quotazioni della Baia come riferimento per il Mercato. Spesso si tratta di prezzi sballatissimi - in un senso e nell'altro - se non addirittura di quotazioni addirittura fittizie o fasulle1 punto
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