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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/18/24 in tutte le aree

  1. La zecca di Antiochia, e questa è una RIC 453, è stata con Teodosio super super super prolifica questa è una delle monete più comuni dell'intero V secolo, a mio avviso a pari merito con la RIC 714 (leo + Verina) e la RIC 545 (Marciano Costantinopoli, monogramma e croce) Questa emissione è talmente comune e ampia, che si trovano anche stili leggermente differenti, ma comunque spesso monete abbastanza pesanti e saltuariamente anche grandi (12/13 mm) d'altronde erano coinvolte 4 officine .... a differenza di quanto detto dal RIC, quasi certamente questa emissione con la croce, ad Antiochia, non si interruppe nel 435/440 come probabilmente accadde a Nicomedia e Costantinopoli per fare un esempio.... ma qua proseguì certamente fino al 450.... infatti è poco comune, ma non rara l'emissione identica a nome di Marciano. che questa emissione sia super comune, è ovvio, se come probabilmente accadde, fu coniata per circa 20 anni
    3 punti
  2. Qui non si valuta nulla! Al limite si danno dei pareri di valutazione e dei consigli. Per le valutazioni ci sono i Periti Numismatici che con 20/25 euro ti dicono quanto vale o quanto non vale, se è buona o falsa e via dicendo.
    3 punti
  3. Oggi casualmente mi sono imbattuto in un inserto della rivista History, e con molto piacere ho scoperto che questo numero è interamente dedicato alla storia della lira.
    2 punti
  4. Le nostre..che tra non molto saranno sostituite dalle smart box.. con l' orologio e la temperatura.. immaginate che progresso .. cosa che oggigiorno e' su tutti i telefoni. Credo sia una smart idea per spendere denaro pubblico inutilmente.
    2 punti
  5. Secondo me il problema con gli spiccioli l'ha avuto solo l'autore dell'articolo! Infastidito della cosa, e pensando che il problema è di tutti, è tornato a casa ed ha scritto l'articolo coinvolgendo un'intera nazione!
    2 punti
  6. Ho commesso un errore a non verificare sui testi e dare per buono ciò che diceva oppiano... Un errore da principiante che spero di non commettere ancora... Inoltre non avevo preso in considerazione la sigla del mastro di prova concentrandomi solo su quella del mastro di zecca... Ad ogni modo ringrazio di cuore tutti gli utenti che hanno apprezzato questa moneta, anche chi ha solo guardato le immagini...
    2 punti
  7. Vorrei puntualizzare che il nome del maestro di zecca è Orazio Celentano e non Calentano come scrive il Corpus. Il nome corretto lo si può trovare in Bovi, "Le monete napoletane di Filippo IV" (p. 10), nella monografia del Prota dedicata ai maestri e incisori della zecca partenopea (p. 21), nel catalogo della collezione Scacchi (vol. II, p. 158) e sul Magliocca per le vicereali (p. 197).
    2 punti
  8. Come ho spiegato più nel dettaglio qui , l'Argentina rivendica uno spicchio di Antartide e negli anni '2000 sottolineò questa situazione anche sulle monete da 2 pesos in corso all'epoca. Il settore antartico rivendicato dall'Argentina (ufficialmente Antártida Argentina ) è un dipartimento della Provincia di Terra del Fuoco, Antartide e Isole dell'Atlantico del Sud, parte integrante del territorio nazionale (status non riconosciuto a livello internazionale) dal 1904. Bandiera e stemma della Provincia di Terra del Fuoco, Antartide e Isole dell'Atlantico del Sud:
    2 punti
  9. Martedì 24 settembre dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza su "Le monete milanesi di Carlo V" tenuta da Antonio Rimoldi. Antonio Rimoldi è uno studioso, collezionista e commerciante numismatico specializzato nella variegata monetazione milanese. Al suo attivo diverse pubblicazioni, sia di carattere scientifico che divulgativo, ultima sua fatica la pubblicazione del libro "Le monete milanesi di Carlo V". La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati nei primi giorni di settembre.
    1 punto
  10. 238 L'anno dei sei imperatori "Dopo che Massimino ebbe ridotto la maggior parte delle famiglie più facoltose alla povertà, egli cominciò a ritenere che ciò fosse insignificante o poco importante, e non sufficiente a soddisfare i suoi desideri. Così si rivolse al tesoro pubblico e cominciò ad espropriare denaro cittadino, che era stato raccolto per essere distribuito al popolo romano attraverso i congiaria (distribuzioni alimentari e in denaro), oltre a fondi messi da parte per rappresentazioni teatrali e spettacoli." (Erodiano, Storia dell'impero dopo Marco Aurelio, VII, 3.5) I costi crescenti delle guerre, condotte prima lungo il limes renano e poi danubiano, costrinsero Massimino a confiscare nuovi beni anche ai provinciali. Le offerte nei templi, le statue degli dei, gli ornamenti in pubblici edifici e a fonderli in nuove monete al fine di “mantenere la fedeltà” dei suoi soldati con stipendia e donativa. Ciò portò ad un'aperta rivolta anche da parte di provinciali e della stessa plebe locale, i cittadini arrivarono a farsi uccidere piuttosto che permettere che i propri templi venissero profanati. Gli stessi soldati di Massimino iniziarono a mostrare dissenso poiché sapevano che, i loro familiari, rischiavano di essere uccisi dai loro stessi commilitoni in caso di opposizione al nuovo regime imperiale. Nessuno ebbe, però, il coraggio di ribellarsi apertamente fino alla fine del suo terzo anno di regno, era il marzo del 238. Massimino il trace, sesterzio SALVS AVGVSTI Frattanto, lungo il fronte orientale, negli anni 237-238 le città della provincia romana di Mesopotamia, Nisibi e Carrhae, furono assediate e occupate dai sasanidi. Non a caso anche Erodiano suggerisce che i sasanidi rimasero tranquilli per tre o quattro anni dopo le campagne di Alessandro Severo del 232, il cui esito finale fu assai incerto per le due parti. All'inizio del 238 (all’incirca a marzo), nella provincia d'Africa, l’estorsione di un funzionario del fisco (il Procurator Augusti del distretto di Cartagine) che per mostrarsi zelante a Massimino, attraverso una sentenza, comprata in una corte corrotta, contro proprietari terrieri locali, accese una rivolta generale nell'intera provincia. I proprietari terrieri armarono i loro "clienti" e contadini, oltre ad alcuni militari e, prima uccisero il funzionario corrotto e poi presero Tisdrus (l'odierna El Djem) e proclamarono imperatore il governatore della provincia africana, Gordiano I (all'epoca ottantenne). Quest'ultimo, anche se inizialmente non voleva indossare la porpora imperiale, tanto da essere stato minacciato con le armi nel caso non avesse accettato, in seguito accettò il titolo di Augusto insieme al figlio, Gordiano II, nella città di Tisdrus. Poi decise di inviare alcuni ambasciatori a Roma per trovare consensi (tra cui il futuro imperatore Valeriano), e dispose di occupare la stessa Cartagine. Gordiano I, sesterzio SECVRITAS AVGG Poco dopo il prefetto del pretorio di Massimino, Vitaliano, veniva ucciso a Roma da alcuni sicari li inviati da Gordiano I; molti amici di Massimino furono messi a morte (tra procuratori e magistrati), compresi molti innocenti, come pure il Praefectus Urbi Sabino, ucciso dalla folla in una sommossa. Il Senato di Roma riconobbe, quindi, i due nuovi imperatori come Augusti (promettendo, addirittura, al nipote tredicenne Gordiano III, pretura, consolato e titolo di Cesare), dichiarando Massimino hostis (nemico dello stato) e chiedendo, infine, l'aiuto di tutte le province affinché combattessero per la comune salvezza e libertà, ricevendo la quasi totale adesione, con la messa a morte di numerosi funzionari, amici, generali e militari fedeli a Massimino. Le onorificenze militari di quest'ultimo vennero, inoltre, revocate, il suo nome e quello di suo figlio furono cancellati dalle iscrizioni e dai papiri, le sue statue abbattute e i dipinti celebranti le sue vittorie sui germani, che adornavano la Curia, furono staccati e bruciati. Massimino, venuto a sapere di questi eventi, preferì riflettere per un paio di giorni con i suoi consiglieri, piuttosto che reagire in modo irrazionale. Poi decise di marciare verso l'Italia con l'intero suo esercito e alcuni contingenti di mauri, galli e alleati germani appena sottomessi, dopo aver fatto alle truppe un nuovo donativum. E prima di partire pronunciò questo discorso alle truppe schierate: "Sono sicuro che ciò che vi sto dicendo sarà per Voi [soldati] incredibile e inaspettato. Secondo me ha dell'incredibile, come pure appare ridicolo. Qualcuno sta levando le armi proprio contro di Voi e il vostro coraggio. Ma non i germani, che avete sconfitto in molte occasioni, neppure i sarmati, che regolarmente hanno chiesto la pace. I persiani dopo la loro recente invasione della Mesopotamia, sono ora calmi e contenti dei loro possedimenti. Il fatto che stiano in queste condizioni, è dovuto alla vostra reputazione per il coraggio con cui combattete, oltre all'esperienza del mio comando, quando fui comandante delle legioni che si trovano lungo il fiume [Eufrate]. Non sono quindi loro, ma i Cartaginesi che sono impazziti. Essi hanno persuaso o forzato un uomo debole e vecchio, che è uscito di senno per la vecchiaia, a diventare imperatore, quasi fosse un gioco in una processione. Ma che sorta di armata hanno messo insieme, quando i littori sono sufficienti a mala pena a servire il loro governatore? Quale sorta di armi utilizzano, non avendo nulla o forse solo le lance utilizzate negli scontri tra gladiatori e bestie? La loro sola esperienza di combattimento è nei cori o nelle battute spiritose o nelle danze. [...] Queste sono le persone contro cui noi dobbiamo combattere una guerra, se "guerra" è la parola corretta per definire ciò. Sono convinto che dovremo marciare verso l'Italia, fino a quando ciascuno di loro non si presenti a noi con un ramo d'ulivo e ci porti i propri figli, chiedendo il perdono e inginocchiandosi ai nostri piedi. Gli altri invece scapperanno, perché sono dei poveri codardi. Io allora distribuirò a tutti Voi le loro proprietà, e voi potrete prenderle e rallegrarvi senza alcuna riserva." (Erodiano, Storia dell'impero dopo Marco Aurelio, VII, 8.4-8) Gordiano II, sesterzio ROMA AETERNA Dopo questo discorso alle truppe, Massimino si mise in marcia per l'Italia, portando con se' anche numerose macchine d'assedio, che però rallentarono non poco la marcia. Ciò lo convinse ad inviare, come avanguardia, le legioni pannoniche, affinché cominciassero ad occupare le prime postazioni in Italia, mentre la grande armata stava sopraggiungendo. Le unità pannoniche, non solo negli anni si erano dimostrate a lui estremamente fedeli, ma per prime si erano dichiarate favorevoli alla sua elezione ad Imperatore. Frattanto a Roma il Senato si esprimeva in questi termini, secondo la Historia Augusta: "Il Senato ed il Popolo romano, grazie ai principi Gordiani, avendo deciso di liberarsi da quella belva ferocissima [di Massimino], augurano ai proconsoli, governatori, legati, generali tribuni, magistrati, singole città, municipi, fortezze, villaggi, castelli quella prosperità che ora stanno cominciando a godere. Grazie al favore degli dei, abbiamo avuto quale imperatore il proconsolare Gordiano, uomo integerrimo e senatore di grandi principi morali, a cui abbiamo conferito il titolo di Augusto, non solo a lui ma anche al figlio, nobile e giovane Gordiano, a ulteriore protezione della Repubblica. Ora a voi sta dare il vostro assenso alla lotta per la salvezza della Repubblica, per impedire ogni scelleratezza e difenderla da quella belva e dai suoi amici, ovunque essi siano. Noi abbiamo dichiarato Massimino e suo figlio nemici pubblici (hostis)." (Historia Augusta - I due Massimini, 15.6-9) La rivolta in Africa fu il risultato di un episodio non programmato. Il comandante di una parte della Mauretania, chiamata Numidia, il senatore Capelliano, fedele a Massimino, sbaragliò prima le milizie di Gordiano II che morì nel corso della battaglia di Cartagine, poi indusse il padre, Gordiano I, a togliersi la vita impiccandosi, ponendo così fine alla loro rivolta. Allora Capelliano, risultato vincitore in nome di Massimino, mise a morte tutti coloro che avevano appoggiato Gordiano I in Africa, distrusse città, saccheggiò templi, distribuì ai suoi soldati i dona votiva, fece quindi strage tra la plebe cittadina e la nobilitas delle città. Si preparava, infine, ad assumere il potere imperiale, nel caso in cui Massimino fosse morto. Intanto Massimino, preso da una terribile collera contro il suo stesso figlio Massimo, il quale, a suo tempo, si era rifiutato di recarsi a Roma, lasciando così ai senatori mano libera nella capitale, decise di marciare con le sue legioni pannoniche sulla "città eterna", dopo aver distribuito un nuovo e ricco donativum ai suoi soldati. Temendo ora la naturale reazione di Massimino, che si stava preparando per una marcia contro Roma, ora che i due Gordiani erano morti, i senatori decisero di continuare la resistenza eleggendo co-imperatori ed Augusti due di loro, Pupieno (che era stato praefectus Urbi) e Balbino (tardo aprile, inizi di maggio 238). Tuttavia una fazione a Roma preferì il nipote di Gordiano I, Gordiano III, tanto che ci furono duri combattimenti nelle strade di Roma: Balbino e Pupieno accettarono, allora, di proclamare il giovane Gordiano III Cesare. Balbino, sesterzio PROVIDENTIA DEORVM I tre avversari di Massimino potevano contare su milizie formate da coscritti e da gruppi di giovani, mentre l'imperatore aveva a propria disposizione un grande esercito che veniva da anni di guerre. Massimino, avendo ormai capito, che l'odio che il Senato di Roma aveva nei suoi confronti "non avrebbe avuto più fine”, decise di marciare rapidamente su Roma per spazzare via i suoi oppositori. Giunto in prossimità di Emona, pensava di trovarvi un esercito pronto a combatterlo, e invece, scoprì che tutti gli abitanti della regione si erano ritirati in città, portando via tutto ciò che poteva fornire vettovagliamento per il nemico. Ciò generò i primi malcontenti tra i suoi soldati, inizialmente contenuti in silenzio, poi sfociati in contestazioni verso il loro comandante. Molti affermano che Massimino trovò invece Emona, vuota e priva di ogni genere alimentare, poichè ogni cosa era stata distrutta preventivamente dagli abitanti, che poi avevano abbandonato la città. Massimino se ne rallegrò, credendo che l'intera popolazione fosse fuggita al suo arrivo. Dopo aver soggiornato una notte, si rimise in marcia e passò le Alpi, senza incontrare alcuna opposizione. Pupieno, sesterzio PAX PVBLICA Quando l'esercito di Massimino giunse in vista di Aquileia, posta all'incrocio di importanti vie di comunicazione e deposito dei viveri e dell'equipaggiamento necessari ai soldati, la città chiuse le porte all'imperatore, guidata da due senatori incaricati dal Senato, Rutilio Pudente Crispino e Tullio Menofilo, i quali disposero molti uomini armati lungo l'intero percorso delle mura, che nel frattempo erano state rinforzate. Massimino prese allora la decisione a lui fatale: invece di scendere rapidamente sulla capitale con un contingente, mise personalmente sotto assedio la città di Aquileia, permettendo ai suoi avversari di organizzarsi: Pupieno, a cui era stata affidata la conduzione della guerra raggiunse Ravenna, da cui diresse la difesa della città assediata. Balbino era preposto alla difesa di Roma, dove fronteggiò una rivolta cittadina. Sebbene il rapporto di forze fosse ancora a vantaggio di Massimino, il difficile e prolungato assedio che si protraeva senza risultato, malgrado ci fosse stato un segnale di cedimento, poi rientrato, da parte della popolazione della città ad arrendersi, la penuria di viveri e la rigida disciplina imposta dall'imperatore (portando anche all'assassinio di alcuni generali delle legioni pannoniche), causarono l'ostilità delle truppe verso l'imperatore. Si aggiunga il fatto che il Senato di Roma aveva inviato, ex-pretori ed ex-questori, in tutte le città dell'area intorno ad Aquileia, per predisporre ovunque misure di sicurezza atte a difendere ogni cosa da possibili attacchi di Massimino, tanto che quest'ultimo si trovò nella posizione critica di essere egli stesso assediato, con l'intero mondo romano ostile. I soldati della Legio II Parthica (solitamente di stanza nei castra Albana), presi dal timore, verso mezzogiorno, durante un momento di pausa del combattimento, strapparono le sue immagini dalle insegne militari, per segnalarne la deposizione, poi lo assassinarono nel suo accampamento, assieme al figlio Massimo, mentre i due erano coricati sotto la tenda (10 maggio 238). Poi infilate le loro teste in cima a delle picche, ne fecero mostra agli Aquileiensi. "[...] lo stesso Massimino, quando si trovò abbandonato e vide il figlio ucciso sotto i suoi occhi, si diede la morte con la propria mano, affinchè non gli toccasse in sorte una morte indegna di un uomo." (Historia Augusta - I due Massimini, 32.5) Secondo, invece la versione Zosimo, una volta che Massimino si accorse di essere in grave pericolo per la sua vita: "[...] Massimino, condusse il proprio figlio come supplice, davanti ai soldati, pensando che la sua giovane età sarebbe stata sufficiente a cambiare il loro odio in compassione. Ma i soldati assassinarono con grande ferocia sia il ragazzo, sia subito dopo Massimino. Uno di loro si fece avanti e gli staccò la testa [di Massimino] e la portò a Roma, come evidente segno di vittoria." (Zosimo, Storia nuova, I, 15.1-2) Massimo, sesterzio PIETAS AVG A Roma allora vennero subito abbattute le sue statue ed i suoi busti, mentre il suo prefetto del pretorio fu assassinato assieme ad altri suoi amici. Poi le teste dei due ex-sovrani, padre e figlio, furono inviate nell'Urbe, mentre i loro corpi furono mutilati e dati in pasto ai cani. Il Senato elesse imperatore il tredicenne Gordiano III e ordinò la damnatio memoriae per Massimino. "Questa fu la fine dei Massimini, degna della crudeltà del padre, ma ingiusta nei confronti della bontà del figlio. La loro morte suscitò grande gioia tra i provinciali, e profondo dolore tra i barbari." (Historia Augusta - I due Massimini, 24.1) Gordiano III, sesterzio IOVI STATORI Pupieno e Balbino sconfissero Massimino Trace principalmente grazie alla diserzione di alcune legioni, in particolare della Legio II Parthica, che assassinò Massimino. Il regno di Pupieno e Balbino fu minato fin dall'inizio da ribellioni popolari, dal malcontento nelle legioni ed anche da un enorme incendio che divorò Roma nel giugno del 238. Il 29 luglio Pupieno e Balbino furono uccisi dai pretoriani e Gordiano III, giovanissimo, fu proclamato imperatore, riconosciuto anche dal Senato. In suo onore furono organizzati gare sceniche e ginniche. Pupieno e Balbino furono colpiti dalla damnatio memoriae; le famiglie senatorie che erano state al potere sotto la dinastia dei Severi mantennero i propri posti e detennero il potere effettivo, controllando, di fatto, il giovanissimo imperatore. (Liberamente tratto dalla Wikipedia, immagini acsearch) Ave! Quintus
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  11. Non è un gran che di conservazione ma la variante si nota bene...... c'è anche qualche frattura o sporcizia qui e là
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  12. Ma come passa il tempo! Vi siete arrugginiti o ce la fate ancora ad indovinare questa moneta misteriosa? Njk
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  13. infatto ho scritto che mi sono sbagliato con la 1941, forse pulita sta anche in una conservazione migliore di BB
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  14. Se sono tante ti conviene fare un elenco e postarlo. Se ci sono monete di un certo interesse riguardo il valore monetario allora ti diranno di postare foto e magari anche i dati ponderali. Però io diffiderei degli annunci degli siti di vendita tipo ebay e simili.
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  15. Ti ringrazio per la citazione ma non conosco questa particolare monetazione, avendola trovata sul sito Numista mi ero limitato solamente all'identificazione: Kyrmis - Shahin Giray - Khanate of Crimea – Numista e scritto che nel commento della scheda ho letto che era equivalente a 5 kopecks, in effetti è un gran bel monetone come i 5 kopecks in rame di Caterina II, in quel periodo ne condividevano più o meno gli stessi ponderali. Per il resto (1 centesimo, ecc. ecc.) purtroppo non ne so nulla.
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  16. caro @miza hai ragione, senza occhiali ho fatto confusione col 1941, che poi R2 per la 1942 che è stata coniata in 2.450.000 pezzi, il 1941 NC coniato in 1.865.000, il 1943 solo R coniato in 600000 pezzi....mah
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  17. Chiedo scusa ai moderatori se torno solo ora su questa proposta. Chiedo in particolare all'ottimo @Brios. Dunque il venditore mi propone questa moneta a 200 euro, sostenendo che si tratta di un raro, prezioso tondello da 15 akhe, pari credo a 5 copechi. pesa 49 grammi (lui dice che il peso è molto variabile, in Russia c'era tanto rame) e il diametro è 45 mm. Una tua opinione sarebbe molto preziosa, tu invece ritieni che sia da 3 akhe, pari a 1 centesimo. ovviamente sono gradite opinioni di altri, ad esempio l'ottimo @nikita_
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  18. Salve. Ho notato ora, alla luce del giorno, che la data sulla moneta dell’Ashmolean Museum da me chiamata in causa è L ΙΓ = anno 13 del regno di Nerone (AD 66/67), come si vede anche in questo esemplare della Naville Numismatics 71 Egypt, Alexandria. Dattari. Nero, 54-68 Tetradrachm circa 66-67 (year 13), billon 24.10 mm., 12.26 g. Radiate bust r., with aegis. Rev. ΑΥΤΟΚΡΑ Bust of Apollo r.; in r. field, LIΓ. RPC 5292. Dattari-Savio Pl. 8, 205. About Very Fine/Very Fine. From the Dattari collection. Starting price: 35 GBP. Invece, la data sulla moneta in esame è L IB = anno 12 del regno di Nerone (AD 65/6), cosa che rende necessaria una rettifica dell’identificazione del busto al rovescio: non Apollo ma Alessandria con copricapo in pelle d'elefante, come in questa moneta sempre della Naville Numismatics Egypt, Alexandria. Dattari. Nero, 54-68 Tetradrachm circa 65-66 (year 12), billon 24.5mm., 13.13g. Radiate bust r., wearing aegis. Rev. AVTOKPA Bust of Alexandria r., wearing elephant headdress; in front, LIB. RPC 5289 (this coin cited). Dattari-Savio Pl. 8, 204 (this coin). Good Very Fine.. From the Dattari collection.. Starting Price: 60 GBP. apollonia
    1 punto
  19. Complimenti, magnifico pezzo. Devo postare anch'io qualche recente aggiunta
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  20. Grazie @Poemenius è veramente sempre un piacere sentire la tua sapienza numismatica!
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  21. Sicuramente la vedi meglio di noi dal vivo😀
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  22. Taglio: 2 euro cc Nazione: Slovacchia Anno: 2021 Tiratura: 988.000 Condizioni: SPL Città: Milano Note: NEWS!!!
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  23. Per me 90% è Falsa... foto pessime
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  24. Perchè sono postume, non sono originali
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  25. Anche per me si tratta di Faustina.
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  26. Mah... Io non noto nessun problema nel ricevere il resto dalle mie parti. Sembra tanto un articolo scritto tanto per scrivere qualcosa
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  27. Grazie. Purtroppo non sono visibili lettere. Mi sembra comunque plausibile la tua indicazione.
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  28. Ciao, correttamente hai identificato le due auguste che sono rappresentate sul dritto dell'asse. Stabilire di chi si tratta con esattezza e molto difficile perché le legende, almeno da foto sono illeggibili. Forse tu dal vivo riesci a vedere qualche lettera che potrebbe essere indicativa. Per quanto riguarda il rovescio per me con pochi dubbi riporta la personificazione della Hilaritas. Tipologia presente sia per Faustina Minore che per Lucilla. Personalmente da quel poco che riesco ad intravedere del profilo del ritratto propenderei più per Faustina. Posto foto di un asse della stessa tipologia 🙂. ANTONIO
    1 punto
  29. Misurato ora cci diametro dgt errore mio16,3mm il peso è esatto.pardon
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  30. Clip cravatta in metallo color oro e smalti Lunghezza 5,5 cm; peso 6,1 g. apollonia
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  31. Dal confronto della moneta in esame (sotto) con il tetradramma Nerone/Apollo dell’Ashmolean Museum di Oxford, credo che la diagnosi di gpittini sia giusta. apollonia
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  32. 1 punto
  33. Meglio così grazie ronak Ilnumisma
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  34. Certo caro @ART. le ho viste da bambino. Da bambino sono anche entrato con mio padre dentro il ponte girevole, all’interno della struttura. Ho tantissimi bei ricordi a Taranto ci torno sempre volentieri di tanto in tanto!
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  35. Gentilissima @Manuelabrunacci Lei è certamente sulla buona strada, ed è abbastanza corretto il suo modo di operare, ma le occorre qualche consiglio e indirizzamento. Per prima cosa è necessario studiare e conoscere le tecniche e le problematiche di coniazione del periodo: in particolare i conii erano prodotti a mano con punzoncini parziali (per le figure, per le legende, per l'anno ...) ed è chiaro che se l'incisore avesse prodotto 100 conii essi sarebbero fra loro distinguibili per piccole differenze (anche se non volute, inevitabili). Dunque attenzione a non confondere le varianti maggiori di una moneta con quelle minori dei conii; nel primo caso si tratta di una differenza importante (cambio di punzone per le figure, lettering diverso, errori, ecc.) nel secondo piccole differenze che permettono di distinguere una moneta da un'altra e di attribuirla ad un determinato conio (talora questo tipo di esame può consentire di riconoscere autenticità o falsità di un esemplare). E' pur vero che alcune differenze "minori" sono state da qualcuno ipervalorizzate e considerate varianti numismatiche importanti (es. nella monetazione napoleonica la distanza dei caratteri della data, minore o maggiore; nella monetazione antica in cui, a ben guardare, spesso ogni moneta differisce da un'altra anche se del medesimo tipo) ma questo discorso è difficile, legato alla sensibilità individuale, a considerazioni economiche, talora ad ignoranza. In secondo luogo eviti un eccessivo numero di post (24 in 24 ore in questa discussione): non tutti abbiamo il tempo libero necessario per leggerli o approfondirli, e quanto ciascuno fa o scrive lo fa per passione e non si pretendano risposte rapide e analitiche da chi dedica il suo tempo al forum in maniera gratuita. Conviene piuttosto organizzare il lavoro prima e poi presentarlo (non in itinere ma già pressochè definitivo), altrimenti ne deriva la sensazione di confusione che @lorluke (e non solo lui) ha percepito. Poi non prenda tutto per vero e usi la critica che il buon senso, il confronto e l'esperienza possono trasmetterle; ad esempio: perchè tanti conii? perchè si rompevano e con ognuno potevano battersi 4-5.000 monete di grande modulo (molte di più se più piccole); ma se i conii sono così tanti è possibile una tiratura di soli 19.300 esemplari (anno 9) come indica il catalogo di lamoneta.it? Effettivamente no, ed infatti altri cataloghi (es. Gigante) indicano tirature ben superiori (46.000) e la facile reperibilità del pezzo (indicato a sproposito come R) suggerisce che verosimilmente anche tale numero sia sottostimato. E la moneta in catalogo di lamoneta.it è falsa? forse sì forse no (io propendo per il no -solo usurata- ma non l'ho in mano e non conosco il peso -ma potrebbe essere tosata). Lei ha l'occhio buono, e questo è utilissimo per classificare e periziare, però occorre farlo con pazienza, perchè la numismatica è una disciplina rilassante per noi che siamo comunque dilettanti, ed è poco opportuno indurre crisi d'ansia negli utenti del forum .
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  36. Bel monetone Si, la classificazione è giusta, è autentica ma purtroppo piuttosto comune, diciamo che in questa conservazione potrebbe arrivare a 30/40 euro.
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  37. Il fatto è che questa moneta non è un 2 euro che esce fuori dalla zecca "in maniera perfetta" (tra virgolette). Qui si parla di una moneta realizzata nei primi dell'800, con tutti i difetti di conio ad essa associati. Perché si possa parlare di tipologie diverse è necessario che le differenze siano macroscopiche. Ad esempio, per me, il 1° tipo ed il 2° tipo si differenziano in maniera chiara solamente per via della posizione della foglia della palma rispetto la L di LIBERTE' al rovescio. Il materiale in rilievo che segnala non è sufficiente per costituire una variante a sé stante perché legato intrinsecamente al processo di coniazione. Le differenze devono perciò essere sufficientemente lampanti e non legate a difetti di conio trascurabili (come esuberi o fratture): se guardo, ad esempio, al cosiddetto 9° tipo, pur con tutta la buona volontà, proprio non riesco a vedere la S di FRANCS come sfalsata rispetto agli altri tipi catalogati.
    1 punto
  38. Buondì, "il Giovane" era solo un appellativo utilizzato per distinguerlo da un omonimo, molto probabilmente dal padre. Non escludendo la bontà dell'esemplare, ci sono alcuni elementi che potrebbero alzare qualche sospetto: - il contrasto troppo accentuato tra la grossolanità del conio e l'estrema precisione della forma circolare del tondello; - nessuna traccia di ribattitura, soprattutto nelle legende; - alcune protuberanze sul rovescio che sembrano bolle. Secondo me questi sono gli indicatori che andrebbero verificati attentamente, in quanto potrebbero essere dei segnali di fusione. Spero sia stato utile. Saluti!
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  39. Taglio: 2 euro cc Nazione: Estonia Anno: 2023 Tiratura: 988.000 Condizioni: SPL Città: Milano Note: NEWS!!!
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  40. Buongiorno a tutti. Anche se la perizia era di Tevere, ho deciso di liberare la Mezza Piastra. (Ho conservato comunque la Perizia).
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  41. Chi organizza le manifestazioni?
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  42. Bottino recuperato dopo il viaggio a Budapest.
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  43. Vederlo dal vivo da’ l’impressione di galleggiare sul mare! E’ bellissimo! A prima vista lo svolazzo mi sembrava molto più lungo del normale
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  44. Forse dirò una cavolata ma il lustro che noto dalle foto (in particolar modo le ultime) non mi pare si addica ad un Bb+/qSpL... nel complesso inoltre (come faceva ben notare @ACERBONI GABRIELLA) presenta dei rilievi che si scorgono nelle alte conservazioni, basti osservare i panneggi, il carro, la mano che regge il fascio, la corazza e le teste dei cavalli... inoltre nella prima foto, del dritto, il baffo pare pure più alto e ben definito rispetto alla terza foto, che è un pò sfuocata... Come valutazione io mi fermerei a Spl/Spl+ Saluti...Ronak
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  45. Come nelle Piastre, anche nelle mezze del 1856 ho riscontrato molte varianti ( soprattutto nel rovescio ). Nello stemma del Portogallo 4 pallini. Immagine presa dalla rete.
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  46. Mi permetto di riaprire un vecchio post (spero non sia irregolare) per sottoporvi il mio marengo 'senza F' trovato nella vasta collezione ereditata dal mio defunto padre, numismatico barese doc, e di cui solo da poco sto cercando di mettere faticosamente ordine... E' stata una scoperta casuale fra i tanti marenghi della collezione che, prima di dar via a valore normale, ho pensato di verificare per scrupolo se per caso qualcuno potesse valere qualcosa in più imbattendomi appunto nello stesso e trovando questo post online. L'ho fatto periziare positivamente da un esperto e, da ex fotografo, mi sento di concordare con Tuttonero quando dice che prima del punto non c'è proprio nulla...! La moneta sarà stata acquistata non meno di una 50ina di anni fa. La cosa ha stuzzicato la mia curiosità, allego foto per vostra verifica, grazie
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