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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/12/24 in tutte le aree
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Buon pomeriggio, condivido l’ultimo arrivo, Massimino I il Trace (FIG 1). La ritrattistica monetale mostra diverse varianti, che trovo in rete ricondotte in estrema sintesi a tre principali tendenze (nota 1 e FIG 2). Vi si distinguono un primo stile ancora vicino alla fisionomia di Alessandro Severo, probabilmente a causa della mancanza di modelli conosciuti dell’imperatore appena acclamato. Una seconda fase che mostra invece i tipici, forti caratteri del suo volto, tuttavia ancora entro una certa eleganza formale. E un terzo e ultimo tipo, quello che ho scelto, che mostra invece con evidenza quella fisicità estrema, quasi caricaturale, che la storiografia attribuisce a Massimino. Come spesso mi capita ho apprezzato il tondello irregolare, che mi sembra faccia rivivere il colpo e il suono del conio sul metallo ammorbidito. Sul rovescio si notano alcune tracce di processi che spero non pericolosi. Denario, titolo 50%, gr 2,85, mm 21, 6h, tipo RCV 8313; RIC IV.5, Roma, 237 d.C. Diritto: MAXIMINVS PIVS AVG GERM . Busto di Massimino I laureato, drappeggiato e corazzato, verso dx. Rovescio: P M TR P III - COS P P. Massimino in abito militare, in piedi di fronte, guarda a sx, tiene un'asta con la sx e un'insegna militare nella dx; un'altra insegna militare sulla dx. Come già Alessandro Severo, Massimino I il Trace non emette antoniniani. Poiché i titoli non presentano nel complesso diminuzioni apprezzabili (A. Forzoni) e in assenza di afflussi di nuove risorse dall'esterno, le crescenti spese militari dovettero di conseguenza essere alimentate da una maggiore e più estesa pressione fiscale, cui si aggiunse anche il ricorso a requisizioni e confische, scelte che peseranno negativamente sul suo ritratto storiografico. So che le vicende storico-biografiche di Massimino sono celeberrime e più che narrate, ma non resisto a una breve sintesi e ad alcune annotazioni. Come noto l’ex pastore trace (per l’Historia Augusta figlio di un goto e di un’alana) viene arruolato da Settimio Severo in virtù di membra e prestazioni degne di un Ercole vivente. Le fonti lo ritraggono come un gigante tanto smodato e smisurato da suscitare esagerazioni quasi fiabesche (nota 2). Ma aldilà delle iperboli letterarie e al netto di ipotesi medico-patologiche, le sue qualità di combattente dovettero essere veramente notevoli per farsi apprezzare prima da Settimio Severo e poi da Alessandro Severo (l’unico a dileggiarne volgarmente la prestanza fu Eliogabalo, nota 3). La progressione nei ruoli militari e vari cenni storiografici lo mostrano legato alla casa dei Severi e ad Alessandro in particolare, il quale avrebbe persino considerato di concedere la propria sorella in sposa al figlio di Massimino, Massimo. Il che non impedì a Massimino di partecipare, in modo più o meno diretto secondo le fonti, all’assassinio dello stesso Alessandro Severo e della madre Giulia Mamea a Magontiacum, eccidio cui conseguì la sua acclamazione. Le fonti, vicine ai ceti tradizionali, strapazzati anche fiscalmente da Massimino, non lesinano critiche verso il rozzo imperatore. E tuttavia devono anche riconoscerne il personale coraggio in battaglia e le capacità militari alla guida dell’esercito lasciatogli da Alessandro Severo. Grandi quadri - dipinti con le vittorie riportate durante le campagne sarmate e germaniche dirette in profondità nel territorio nemico (nota 4) - furono inviati a Roma per essere esposti in senato (salvo naturalmente essere bruciati all’indomani della sua caduta). Sia Erodiano (nota 5) che l’Historia Augusta (nota 6) ne offrono un ritratto fatto anche di luci e non solo di ombre, facendo trasparire una personalità forse più complessa di quanto non si sarebbe portati a credere. Massimino fece anche efficacemente fronte a diversi tentativi di ribellione (Magnus, Quartino) fino all’azione dei due Gordiani in Africa (nota 7). Tuttavia neppure la totale adesione di Massimino agli umori e alle logiche dell’esercito fu sufficiente a proteggerlo dai suoi stessi soldati quando, invece di guidarli verso glorie e ricompense, si trovò a stancarli ed affamarli vanamente. Prima con il mancato saccheggio di Emona (Lubiana), poi con l’infruttuoso assedio di Aquileia, durante la discesa in Italia (FIG 4) cui si era visto costretto per reagire alla nomina da parte del senato di Pupieno e Balbino (nota 8). Riguardo questo ultimo, cruciale assedio, cito due testimonianze: una archeologica, ovvero un’ara votiva del Museo Archeologico di Aquileia (FIG 6); ed una bibliografica, ovvero un’accurata analisi storico-filologica condotta sul racconto di Erodiano (nota 9). La rottura del rapporto di fiducia con i propri uomini costò a Massimino letteralmente la testa, mozzata e inviata in lugubre marcia a Roma assieme a quella del figlio Massimo. Di quest’ultimo le fonti ricordano l’aspetto piacevole, ancora evidente nel ritratto scultoreo del giovane nonostante lo sfregio conseguente alla damnatio memoriae (FIG 7). Grazie e a presto, Lucius LX (nota 1) Ricavo l’osservazione da un contributo in rete dedicato alla ritrattistica di Massimino e dei suoi familiari: http://augustuscoins.com/ed/Maximinus/Maximinus.html (nota 2) “Il suo pollice era così grande che usò il braccialetto della moglie come anello”; “Raccoglieva il sudore in tazze e vasetti per esibirne due o tre pinte”, etc. etc. (nota 3) «Dicono, o Massimino, che tu abbia lottato vittoriosamente con 16, 20 e 30 soldati. Potresti farcela per trenta volte con una donna?». (nota 4) Riguardo le campagne germaniche, una testimonianza archeologica della profondità dell’offensiva romana di questi anni è offerta dai reperti della battaglia di Harzhorn (FIG 3). Sulla questione vedi ad es. la discussione aperta da @Pablos: (nota 5) “Tale fu Massimino nelle imprese militari, e ne avrebbe ritratto fama immortale se non si fosse mostrato assai più grave e feroce ai suoi medesimi che ai suoi nemici”. (nota 6)«Era un omone di grossa corporatura, famoso per il coraggio in mezzo a tutti i commilitoni, bello d’aspetto, rozzo nei modi, grossolano, pieno di sé, sprezzante, ma spesso giusto». (nota 7) La rivolta dei Gordiani, appoggiata dal senato e accompagnata da sommosse anche a Roma con l’eliminazione degli uomini di fiducia di Massimino, come il prefetto praetorio Vitaliano e del prefetto urbi Sabio, fu comunque rapidamente soffocata da Capeliano, il legato Augusti pro praetore della Numidia, rimasto fedele a Massimino anche a causa di una personale rivalità con Gordiano I. (nota 8) Prima della nomina imperiale facevano parte della commissione dei XX viri consulares ex senatus consulti rei publicae curandae, istituita per difendere l’Italia da Massimino. (nota 9) Giacomo Caspar, L’assedio di Aquileia del 238 d.C. Commento storico al libro VIII della Storia dell’Impero Romano dopo Marco Aurelio di Erodiano.5 punti
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Continuo a non capire,la zecca di Lucca ha chiuso definitivamente nel 1843,a meno che tu non abbia fatto un viaggio nel tempo mi sembra un'affermazione alquanto inverosimile...4 punti
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Ciao. Lo scudo del "cinquantenario" circolò? Una moneta emessa in 60.000 esemplari, che doveva essere prenotata alla Direzione generale del Tesoro e acquistata mediante la consegna di scudi di vecchio conio, è ragionevolmente credibile che circolò come moneta? M.3 punti
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Off-topic solo parzialmente: qualsiasi scudo d'argento del Novecento usurato è falso fino a che non si dimostra il contrario (casi eccezionali possono però esistere). Mi sento di dare totalmente ragione a Michele (@bizerba62), che saluto caramente, anche relativamente all'utilizzo della moneta come merce di scambio nei periodi più bui dell'italica storia. Mi riallaccio poi ad un esempio di una cinquantina d''anni fa e che ricordo molto bene, nonostante fossi allora un bambino: l'emissione delle 1000 Lire Roma Capitale. Coniata in 3.000.000 di esemplari, mio padre ne prenotò uno in banca per me (che già all'età di 10 anni raccoglievo monete) al costo del faciale, e fece molta fatica ad ottenerlo perchè ambitissimo. Il valore in argento della moneta era circa 500 Lire di allora (provate a chiedere a ChatGPT!). Il catalogo di lamoneta.it riporta: "di fatto pochissimi esemplari circolarono. L'afflusso di persone alle filiali della Banca d'Italia per il ritiro di questa moneta fu imponente. Agli impiegati ministeriali e statali fu promessa la cessione di alcuni pezzi unitamente allo stipendio ma questo avvenne solo in alcune zone. Addirittura, ad Ivrea i postini scioperarono per 3 ore il 9 gennaio per la mancata consegna di queste monete con lo stipendio di dicembre.". Personalmente non ricordo di aver mai visto circolare un solo esemplare e a fronte di una tiratura molto elevata e di un prezzo di acquisto pari al nominale (e vi ho prestato attenzione per molti anni!). Mi sembra scorretto dover chiamare in campo la legge di Grisham e la tesaurizzazione: in questo caso tutti percepivano il valore "numismatico" della moneta ben oltre quello reale dell'argento in essa contenuto. Per tornare alla moneta oggetto di questa discussione, credo che ad un certo punto si debba sospendere il giudizio. Il bordo della moneta sembra deporre per un falso; il contorno non è chiaro (FERT e nodi male impressi, rosette apparentemente corrette); concordo con chi si stupisce che un contorno del genere si associ a facce così usurate (d'altra parte un uso apotropaico della moneta, o sfregamenti per altro motivo, non possono mai essere esclusi). L'esame diretto da parte di un perito esperto (ho visto in asta anche falsi pacchiani chiusi come autentici da "periti" della Casa d'aste che saranno quantomeno poi "morti" di vergogna) potrebbe essere risolutivo. Per quanto mi riguarda non acquisterei mai una moneta così rovinata anche se dovesse risultare "autentica", pertanto il problema non mi tocca direttamente ...2 punti
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Ciao a tutti, mi ricollego a questa discussione per condividere qualche mio francobollo USA, ma sopratutto per chiedere a @PostOffice o chi altri lo sapesse se quelli del gruppetto nella seconda foto siano sovrastampati o trattasi di semplice annullo.2 punti
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Tutte considerazioni giuste, ma forse stiamo omettendo che in mezzo ci sono state due guerre mondiali. Quasi sicuramente non venivano scambiate al valore facciale, ma non sono magari fioriti mercati neri o torbidi, dove servivano discrete quantità di oro e argento al peso e magari con l'estero? Penso alla guerra in Ucraina, se il bancomat non dà più fuori i contanti, secondo me 1kg di pane, acqua e benzina tutti noi li pagheremmo con una sterlina d'oro, o no? Se dovessimo partire per una spedizione, porteremo dietro banconote o oro? È una mia ipotesi, non lo so ovviamente, chiedo a voi2 punti
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Certo, comprendo lo spirito della chiacchierata...però, a tutto quanto già detto, perchè non provi anche ad aggiungere il fatto che gli scudi, in quanto tali, ormai erano divenute monete quanto meno abbastanza desuete nella seconda decina del XX secolo? Chi li usava più? Gli ultimi, quelli di Umberto, erano stati battuti 30 anni prima e la carta moneta ora circolava a più non posso. Poi però arriva dalla campagna quello che per pagare il formaggio mette sul tavolo uno scudo del '14 o del cinquantenario...forse quasi più per stupire gli astanti che per aver volutamente deciso di pagare con quella modalità...Torno a dire...tutto è possibile, ma la comparsa sempre più frequente di scudi del '14 in condizioni stra-circolate, a me non fa una buona impressione.2 punti
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Secondo me bisogno abbandonare il pensiero "cosa faremmo noi (appassionati di numismatica). Pensate a quanti saranno stati i collezionisti all'inizio degli anni '10 del secolo scorso... poi pensate a come si possono essere comportati i parenti (mogli in particolare) una volta venuti in possesso di queste monete... certo qualcuno di essi avrebbe pensato di rivolgersi ad un amico competente del collezionista, ma gli altri? Chi l'avrebbe conservata come ricordo (pochissimi), magari in un cassetto insieme ad altre monete, chi in un borsellino e chi l'avrebbe spesa senza esitazioni. E una volta entrata in circolazione? Quanti sarebbero stati i collezionisti pronti a tesaurizzarla? La moneta avrebbe continuato a circolare fino a depositarsi in una nuova collezione (ma quanto tempo vi avrebbe impiegato?) Ricordo anche quella "leggenda metropolitana" della figlia (o della moglie, non ricordo con esattezza) di Giampaoli che, trovato in un cassetto un 500 Lire "Prova", non sapendo cosa fosse la prese e la spese come un qualsiasi 500 Lire "Caravelle" dell'epoca. Quanto tempo pensate abbia trascorso in circolazione? Guardatevi intorno, guardate le facce e le espressioni di chi vi circonda e che non s'interessa di numismatica. Siete ancora così sicuri che certe monete, per noi rare, non siano potute circolare per anni prima che un collezionista non le portasse in salvo?2 punti
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Sulla circolazione "da mishandling", un Utente del forum, in un'altra discussione di cui ora non ricordo gli estremi, aveva dimostrato empiricamente che anche solo tenendo in un borsellino una moneta "intonsa", insieme ad altre, per un certo numero di anni, essa si usurava come se avesse circolato. D'altro canto, abbiamo fascioni e fascetti che non hanno mai circolato come monete (e che non provengono da montatura), che talvolta appaiono in conservazione BB o anche meno. Eppure, salvo che non si voglia sostenere che abbiano circolato anche questi, solo perchè sono in BB, sappiamo che queste monete auree del Regno non hanno mai circolato (fra l'altro, uscivano dalla zecca ad un prezzo pari al quadruplo del facciale....quindi, la vedo dura che circolassero come monete). M.2 punti
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Ciao Fabry. Il caso del 2 euro di Grace Kelly e ben diverso dall'ipotesi di trovare nel circolante uno scudo del '11 o del '14. A parte noi, che siamo malati, il 99% della popolazione non farebbe caso al 2 euro di Grace Kelly, perchè esso è sostanzialmente uguale ad un comune 2 euro. E se anche ciò accadesse per la totale infermità mentale del soggetto che l'ha spesa, quanto a lungo pensate che potrebbe rimanere in circolazione quella moneta da due euro?2 punti
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Ma scusate: se oggi la zecca emettesse in 60.000 esemplari una moneta speciale da 2 euro, completamente diversa da quelle già in circolazione, per avere la quale fosse anche necessario prenotarsi presso la zecca (e anche in fretta, perchè altrimenti i 60.000 esemplari potrebbero andrebbero esauriti), quasi certamente pagando anche un surplus non foss'altro per la spedizione o per una qualche confezione particolare...., ebbene, secondo voi qualcuno dei 60.000 acquirenti userebbe quella moneta - del tutto difforme da quelle in circolazione e quindi perfettamente distinguibile da tutte le altre monete da due euro, per pagare due caffè al bar?2 punti
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Le lire in argento vengono coniate e circolano fino al 1917. Quindi non c'è proprio alcun motivo per cui anche lo scudo quadriga non possa averlo fatto per un paio d'anni. Che poi non fossero esattamente periodi tranquilli, che la stragrande maggioranza delle quadrighe sia stata tesaurizzata, che moltissime di queste siano poi sparite chissà dove... questa è un'altra storia.2 punti
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Furto avvenuto tra 2006 e 2009. Se dopo la scoperta del furto avessero fornito a NIP , AINP , e anche al Forum un PDF con tutte le monete rubate ? Non pensate che si sarebbero risparmiati anni e anni di ricerca sul web in siti di mezzo mondo, e sopratutto Gratis ?2 punti
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Buon giorno. Non riesco a capire perché si possa asserire con certezza che la moneta da 5 lire del 1914 non abbia mai circolato. Questa moneta non fu emessa come moneta "speciale", l'emissione non fu seguita da un immediato decreto di ritiro, fu coniata in un abbastanza cospicuo numero di pezzi (circa 270.000) , fu un'emissione quasi contemporanea ad un analogo scudo (cinquantenario), che circolò ; perché non deve aver circolato? Si potrebbe supporre al limite, per via del titolo, ad una tesaurizzazione che giustificherebbe comunque solo una limitata circolazione; in questo caso però perché anche il quasi contemporaneo 1911 non ha seguito la stessa sorte? Si sta parlando di una moneta ( 5 lire 1914) che, bellezza e fascino a parte, per tiratura non dovrebbe rappresentare certo una rarità. Non credo nemmeno che ai tempi dell'emissione, visti gli eventi storici, fosse subentrata la psicosi del bene rifugio, anche perché tutto il circolante in argento , benché di titolo leggermente inferiore, sarebbe dovuto sparire. Grata a chi riuscirà a dipanare questo mio dubbio porgo cordiali saluti. Gabriella2 punti
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Si infatti, per questo non mi fossilizzo molto sulle forme (ovviamente devono avere contorni ben marcati) piuttosto sulla posizione, poco fa riguardavo la tua piastra del 55 con punto dopo la data e cercavo di darmi delle risposte. Inutile sottolineare che il millesimo 55 ci riserva ogni tanto delle sorprese sia per l'argento che per il rame. Vado un attimo OT solo per ricordare il mio 10 tornesi del 55 doppio orecchio. Saluti Alberto Certo nella scrittura ogni punto ha il suo significato, come può averlo punto e virgola, doppio punto. Ma un punto e un quadratino/rombo sovrapposti cosa potrebbero segnalare? Immaginate se un giorno dovessimo trovarci davanti ad un inversione tipo quadratino/rombo sotto e punto sopra. Lo so penserete che io stia fantasticando un po' troppo. Ma a volte le risposte le abbiamo sotto al naso e non lo vediamo o non le sappiamo leggere. Saluti Alberto2 punti
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Secondo me sono due punti voluti anche se di diversa fattura. Ho difficoltà ad immaginare un ipotetico esubero di conio proprio in quella precisa posizione. Saluti Alberto2 punti
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Tu continui a mostrare foto di esemplari (non pezzi… non usiamo la numismatica come una clava per favore, parliamo in italiano come tra l’altro il regolamento del Forum incoraggia a fare) in alta conservazione, ma mi stupisco come dall’alto della tua lunga esperienza tu non riesca a capire che paragonare una moneta usurata con una fdc non sia cosa appropriata (per giunta in foto, con due tipi di illuminazioni differenti, con un esemplare patinato in cui è più difficile vederne i dettagli e per giunta anche in bassa risoluzione). Il paragone, semmai, dovrebbe essere fatto con un esemplare certamente autentico e con le stesse peculiarità di conservazione, proprio per capirne la morfologia del rilievo usurato, vero punto difficile da capire su questa tipologia che si presenta sempre in alta conservazione. In ultimo: va da sé che far paragoni con falsi dozzinali lascia il tempo che trova. Al di là del bordo, il colore del metallo, le fattezze del modellato, gli incusi del taglio e in generale la moneta nella sua interezza non hanno assolutamente nulla a che vedere con falsi dozzinali che gridano la loro pacchianeria da un km di distanza. Ciao Graziano, una domanda: come fai a essere così certo vedendo una foto in bassa risoluzione e con i dettagli tutti bruciati dalla luce? Aggiungo un’ultima precisazione. Non sto dicendo che questo esemplare sia autentico, ma non sto nemmeno dicendo che sia falso. Dalle foto, per me potrebbe essere autentico, ma non ci metterei mai la mano sul fuoco sulla base di queste fotografie.2 punti
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Bella bella, come sempre mi rileggerò con comodo il tuo consueto e gradito excursus. Sebbene sia un pò fuori dal mio periodo prima o poi una sua moneta mi piacerebbe molto aggiungerla, è un personaggio veramente particolare sia storicamente che iconograficamente 😃1 punto
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Si chiamano pre-cancelled (pre-annullati), venivano venduti in sconto a compagnie che inviavano posta massiva, non era possibile l' acquisto dal pubblico normale.1 punto
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Tu stai parlando del 25 lire rosso e nero emesso il 1.3.1949..che e' senza dentellatura. .. ..qui abbiamo un 20 lire azzurro e nero emesso il 17.5.1950. con dentellatura ...la prima riga dell'indirizzo dovrebbe essere la corta.. purtroppo non la vediamo perché coperta. Dovresti avere questa informazione sul tuo catalogo..?.. a proposito che catalogo usi..?1 punto
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In teoria la casa d'aste dovrebbe rimborsare il compratore. Ce ne sono di oneste ma anche di quelle che : E' passato troppo tempo, il conferente non è più reperibile eccetera. Roma Num. Ltd ? Lanz ? Non più attivi per vari motivi. A chi avete venduto la moneta 234 dell'asta 134 ? A XXW che abita in via ....a San Francisco,USA ma ha traslocato oppure è defunto.. Che si fa ? Si chiede l'intervento della Interpol per rintracciarlo ? Purtroppo alcune monete non torneranno alla base. Si sono accorti del furto anni dopo. Una indagine su chi c'era al museo (anni 2006/9) non la vogliamo fare ? Puo darsi che sia in corso . ma quando leggo "tra il 2006 e il 2009" mi vien da ridere. Come se qualcuno nel 2006 avesse aperto il cassetto ,notato che mancava qualcosa. Poi chiuso il cassetto ogni tanto andava a vedere se mancava qualcos'altro.1 punto
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Salve condivido immagini di una cartolina viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
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Io non so quanti fossero "quelli come noi" nel 1911, ma ho la sensazione che fossero molti, molti meno di 60mila. Vedo assai probabili situazioni del genere: un tizio benestante, più che un numismatico probabilmente un "appassionato" di monete come oggi ci sono gli appassionati ai 2 euro circolati, legge di questa nuova emissione e passa in banca con una manciata di scudi, facendosi dare una decina di cinquantenari. Se li porta a casa, se li guarda, li fa vedere a figli e amici, qualcuno lo regala ai sopracitati, poi quando gli serve qualcun altro lo spende pure. No?1 punto
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Confermo che è un quattrino coniato durante il pontificato di Clemente VIII, è stato il primo e unico coniato con la data sotto il leone.1 punto
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E’ esattamente quello che ho pensato anch’io. Inoltre: furto nel 2006-2009: chi poteva? (Come giustamente già osservato: un interno) Se ne sa nulla? Indagini dal 2016? Esiste poi un database fotografico delle monete rubate o si va ad intuito (gli articoli di sopra riportano delle caratteristiche di monete che teoricamente dovrebbero essere desunte da schede e foto: ma a che risoluzione?) Inoltre non vorrei essere lo sprovveduto collezionista che dopo aver comprato InAsta una moneta se la vede sequestrare senza sapere bene il perché e in base a dei presupposti di 20 anni prima…1 punto
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Più facile che, a seguito della pubblicazione di tutto il materiale, una volta bruciate le monete per il mercato ufficiale, queste prendessero la strada del mercato sommerso, anche con guadagni inferiori, scomparendo per decine e decine di anni... La vendita alla spicciolata di materiale apparentemente confondibile nel mare delle aste attuali, nell'illusione che non venga notato, lascia più possibilità all'investigatore paziente, che deve solo aspettare seduto sulla riva del fiume. Non a caso i primi sequestri risalgono al 2016... e sono proseguiti silenti per anni... mentre probabilmente la sensazione di impunità dei ricettatori aumentava... Sarebbe interessante piuttosto sapere quale e quanta fosse la consapevolezza e la complicità delle case d'asta e dei commercianti coinvolti... Mario1 punto
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Classical Numismatic Group, Triton XXII, lot 812, 14/01/2020 Roman Imperial Severus Alexander. AD 222-235. Æ (33mm, 22.17 g, 8h). Amasia (Pontus) mint. Dated CY 228 (AD 225/6). AYT K CЄOYHPOC AΛЄΞ[AN∆POC], laureate, draped, and cuirassed bust right / A∆P CЄY AΛЄΞ AMACIAC MHT NЄ ΠP around, [Π]ON ЄT CK[H] (date) in exergue, view of Amasia on mountainside, with temple and altar of Zeus Stratios. RG 102; SNG von Aulock 44; Price & Trell 159. Dark green to black patina, light roughness. VF. Rare and interesting architectural type.1 punto
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Le monete di Carausius senza firma di zecca sono difficili da attribuire. Prima di tutto, si deve eliminare i numerosi antoniniani di zecche «irregolari ». La tua moneta mi sembra senza dubbio essere ufficiale, e lo stile del ritratto, la legenda e la tipologia PROVIDENTIA rimandano piuttosto alla zecca C, probabilmente Camulodonum. Non è escluso che ci sia una lettera nel campo destro. La moneta più vicina sarebbe il RIC 516, di zecca incerta, con S/P nei campi. Purtroppo non è illustrata e non possiamo confrontare lo stile con la tua. Cercherò ancora. https://numismatics.org/ocre/id/ric.5.cara.516?lang=fr1 punto
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Buongiorno, Sto avendo problemi nel catalogare questo follis: dovrebbe essere Galerio da cesare, zecca di Lione, ma il dritto è diverso e non riesco a trovarlo. Non credo sia Massimiano perché dovrebbe avere il naso più corto e non sarebbe mai stato cesare. Peso 9.11g per 30 mm Qualcuno può aiutarmi? Grazie mille Atexano1 punto
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Sulla base di questo esempio, e cioè di furto che si è protratto continuamente per più episodi perché effettuato da chi è addetto da chi può accedere o con sua complicità, mi vengono in mente anche gli ammanchi alla collezione reale, e chissà se episodi del genere siano avvenuti anche per quanto riguarda il materiale della famosa nota 56.1 punto
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Lettera in perfetta tariffa per l'interno con 50c violetto, annullato con meccanico con svolazzo (o linee ondulate) a dx di Como Arrivi e Partenze del 2 XI 1930... .. annullo di arrivo di Oggiono (Como) del 3.11.1930. .. .. sicuramente all'epoca Annone Brianza non aveva ufficio postale e veniva servita dall' ufficio di Oggiono che dista solamente qualche chilometro. Non mi stancherò mai di ripeterlo, queste affrancature sono sottovalutate. Bel francobollo con belli annulli. Evviva!!!1 punto
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Non riesco a leggere l' anno sull' annullo, ma dall' affrancatura di 5 lire mi dice che la tariffa era per il servizio "Stampe" dal 1948 al 1.9.1957. .. quindi siamo dentro questo spazio temporale. Affrancata con un bel 5 lire indaco, famiglia, dell'emissione Democratica del 1945. L' annullo di partenza è di Catania Ferrovia Ordinario n.3 in data che non riesco a leggere. L' annullo è come questo... Solitamente gli uffici Ferrovia di citta' capoluogo avevano molti tipi di annulli, alcuni per le corrispondenze ordinarie, altri con la dicitura espressi o raccomandate ecc .. Nel nostro caso Ordinario n.3 sta per identificare l'addetto o il turno di lavoro, in quanto nelle stazioni ferroviarie gli impiegati lavoravano su turni di 24h, spesso venivano contraddistinti anche con una lettera come.. Ferrovia Ordinario A, B ecc.. L' annullo di arrivo a San Giovanni la Punta (CT) non è presente in quanto la missiva non è completa. I francobolli di questo periodo come dici tu a cavallo tra gli stili di Regno Repubblica sono molto belli.1 punto
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@leop buongiorno. Non ci sono più dubbi ormai. Il fatto della linea lungo il bordo è un dettaglio chiave che non sapevo e non capivo. Ora ho un elemento in più per giudicare, grazie.1 punto
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Grazie @Cremuzio per l'excursus, infatti essendo uno figlio di un Dio e l'altro di un mortale, oltre ad essere Polluce immortale e Castore mortale (spero di non averli invertiti) mi sono immaginato avessero qualche differenza ma iconograficamente parlando sembrerebbe di no, tuttavia avrebbe senso. Trovo affascinante anche il discorso astronomico grazie 😃1 punto
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Ciao Alberto, Si nella parte alta a dx si vede la parte squadrata. Un saluto Raffaele.1 punto
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Complimenti, è una bellissima moneta. In effetti, i fusi repubblicani hanno un loro fascino: sono caratterizzati da grande austerità. Non ho mai saputo di differenze iconografiche fra i due fratelli ... su questo sarebbe utile il conforto di @Rapax1 punto
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Buona sera, In questo post non entro nel merito dell'autenticità o meno della moneta (dovessi scommettere 10 Euro, scommetterei sull'autenticità però) Invito piuttosto a non lasciarsi condizionare dallo stato di conservazione e nel considerare questo un motivo per considerarla falsa. Sappiamo bene che il 5 lire del '14 non è una moneta coniata per la circolazione e che nessun esemplare ha mai circolato. E anche qualora qualche ingenuo lo avesse messo in circolazione, tale circolazione si sarebbe conclusa dopo 1-2 passaggi nelle mani di chi capiva cosa aveva in mano. Tuttavia esistono svariati esempi di monete non coniate per la circolazione che mostrano usura anche molto marcata dovuta alla modalità di conservazione e alle vicissitudini avvenute nel corso dei decenni. Nel corso degli anni ho visto 5 lire 1914 in BB, 20 lire fascetto in MB, Fascioni in bb+ ecc. ecc. L'usura quindi non è usura da circolazione ma usura da cattiva conservazione in mezzo ad altri oggetti, urti e attriti continui con altri pezzi d'argento o altro metallo. L'usura avrà caratteristiche diverse rispetto a quella dovuta alla semplice usura da "passaggio di mano" e anche di questo bisogna tenere conto per valutare l'autenticità di questa moneta.1 punto
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Il 4 come la scritta FERT sul carro, sono più "grassi" probabilmente perché essendo consumati hanno una sezione più bassa e quindi larga. Non mancherò di portare a farla valutare, intanto ringrazio chi è intervenuto e chi vorrà dire la sua1 punto
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Ciao a tutti, dopo tanto torno a fare un'intrusione nel periodo Repubblicano con una moneta che volevo da tanto ma che per vari motivi, ho sempre tenuto in stand-by, alla fine, dopo un periodo particolarmente impegnativo a lavoro e nella vita privata, ho deciso di farmi un regalo estivo e l'ho aggiunta alla collezione. Ho il piacere di condividere con voi un bellissimo denario della Gens Domitia, coniato da Gneo Domizio Enobarbo, il bisnonno del futuro Imperatore Nerone, nel 41 a.C., a pochi anni dall'assassinio di Cesare (di cui lui era un sostenitore, dell'assassinio, non di Cesare 😒) e in seguito alla vittoria Navale di Brindisi del 42 a.C. contro la flotta di Antonio, Ottaviano e Lepido. La vittoria è celebrata dal meraviglioso rovescio (che mi esalta ogni volta che lo vedo 😍) con la prua della nave e il trofeo che contiene in legenda anche IMP, titolo utilizzato in questo caso nell'accezione repubblicana di "generale vittorioso". Personaggio che ammetto, fino ad un annetto fa, non conoscevo molto, mi ha colpito il suo saltare da una fazione all'altra a seconda del suo comodo (modo di fare che è rimasto immutato ancora oggi 😁), prima contro Cesare, poi da questi perdonato, a quel punto diventa sostenitore del suo assassinio, Antonio lo perdonerà di nuovo e lo avrà come sostenitore, dopo un po' però le mire monarchico/orientaleggianti di Antonio e Cleopatra lo porteranno a cambiare di nuovo parte poco prima della battaglia di Azio del 31 a.C., che però non vedrà perché morirà di una malattia (pare) pochi mesi prima. Insomma, alla fine è pure riuscito a morire nel suo letto sembra 😎 Oltre al valore storico in se, perché il personaggio in questione di cose da raccontare ne ha a prescindere dal fatto che sia bisnonno di Nerone, la moneta ha per me un valore collezionistico incredibile in quanto è una di quelle che collegano la storia di Roma alla mia passione principale che è la dinastia Giulio-Claudia e soprattutto al suddetto Imperatore Veniamo alla moneta: Zecca Itinerante, 41 a.C., Crawford 519/2, 3.71g x 20mm. Al D/ AHENOBAR; testa maschile. Al R/ CN DOMITIVS IMP; prua con trofeo. E' presente una punzonatura che non so se accidentale o voluta ma che comunque fortunatamente non ha rovinato nessuno dei soggetti sia al dritto che al rovescio. Per approfondimenti c'è un interessante articolo di Cronaca Numismatica (anche se ogni tanto lo chiamano "Geno" e non "Gneo") del quale metto qui sotto il link, è dedicato al suo aureo ma racconta la storia del personaggio ed è presente anche un altro esemplare del mio denario il cui dritto è molto più bello ma, permettetemi una piccola soddisfazione, per quanto riguarda il rovescio preferisco il mio 🙃 https://www.cronacanumismatica.com/gneo-domizio-enobarbo-indeciso-od-opportunista/ Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo1 punto
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Grazie mille Genny per avermi dato la possibilità di inserire proprio questa piastra nella mia umile raccolta di Ferdinando II. Un saluto Raffaele.1 punto
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Medaglia devozionale di fattura artigianale incisa a bulino, argento, sec. XIX.- D/ San Giacomo il maggiore (apostolo )in abiti da pellegrino, venerato nel Santuario di Santiago di Compostela, dove riposano le sue spoglie mortali.- R/ Dalle scritte iniziali dovrebbe essere San [F] Francesco [D] di Sales. Ciao Borgho1 punto
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Per una Napoletana al giorno, posto il 20 Grana o Tarì 1857 di Ferdinando II°, tipologia che mi piace molto per la maestria dell'incisore nel ritratto del Re. Saluti a Tutti,1 punto
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Potrebbe essere un falso d'epoca, andrebbe visto da vicino, il disegno della capigliatura non è conforme all'originale, non dimentichiamo che c'è un venditore del Sud che possiede dei conii d'epoca di piccole dimensioni (non autentici) per fare questo tarì falso. Si tratta di conii utilizzati all'epoca per fare falsi, niente di più.1 punto
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