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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/11/24 in tutte le aree

  1. Tu continui a mostrare foto di esemplari (non pezzi… non usiamo la numismatica come una clava per favore, parliamo in italiano come tra l’altro il regolamento del Forum incoraggia a fare) in alta conservazione, ma mi stupisco come dall’alto della tua lunga esperienza tu non riesca a capire che paragonare una moneta usurata con una fdc non sia cosa appropriata (per giunta in foto, con due tipi di illuminazioni differenti, con un esemplare patinato in cui è più difficile vederne i dettagli e per giunta anche in bassa risoluzione). Il paragone, semmai, dovrebbe essere fatto con un esemplare certamente autentico e con le stesse peculiarità di conservazione, proprio per capirne la morfologia del rilievo usurato, vero punto difficile da capire su questa tipologia che si presenta sempre in alta conservazione. In ultimo: va da sé che far paragoni con falsi dozzinali lascia il tempo che trova. Al di là del bordo, il colore del metallo, le fattezze del modellato, gli incusi del taglio e in generale la moneta nella sua interezza non hanno assolutamente nulla a che vedere con falsi dozzinali che gridano la loro pacchianeria da un km di distanza. Ciao Graziano, una domanda: come fai a essere così certo vedendo una foto in bassa risoluzione e con i dettagli tutti bruciati dalla luce? Aggiungo un’ultima precisazione. Non sto dicendo che questo esemplare sia autentico, ma non sto nemmeno dicendo che sia falso. Dalle foto, per me potrebbe essere autentico, ma non ci metterei mai la mano sul fuoco sulla base di queste fotografie.
    6 punti
  2. Tenere in mano fisicamente la copia campione con le sue 214 pagine e’ già una emozione, ci manca ora la fase finale di revisione…ma il Gazzettino di Quelli del Cordusio 11 di fatto c’è …
    5 punti
  3. Ecco la copia campione: ora, via al "trova refusi"...
    5 punti
  4. https://nomisma.bidinside.com/it/lot/596252/vittorio-emanuele-iii-1900-1946-5-lire-/ Un BB, 3200 +diritti.
    4 punti
  5. Io ho una domanda da fare... Sto leggendo che questa data non ha mai circolato, quindi le circolate sarebbero false o molto dubbie (sarebbero! ) ma se non hanno circolato perche i curatori del Gigante quotano anche gli MB?
    4 punti
  6. Ciao a tutti, sono di nuovo a condividere con voi un acquisto repubblicano, si tratta di un fuso, un sestante con i Dioscuri. Ammetto di non aver mai seguito molto questo tipo di monetazione anche se sono sempre stato curioso circa le origini delle monete romane e quindi almeno un pezzo di quella parte di storia prima o poi lo avrei voluto in collezione. A questo proposito è venuto in mio aiuto, forse leggendomi nel pensiero, il mio operatore numismatico di fiducia, che per me ormai è come un mentore, mostrandomi alcuni bellissimi esemplari di fusi repubblicani. A prima vista, abituato alla finezza dei denari e dei bronzi del periodo Imperiale (ma anche repubblicano eh), sono rimasto un po' perplesso, tuttavia, guardando meglio, c'è qualcosa di imponente (e non parlo solo delle dimensioni perché qualcuno è enorme 😅) e austero in questi monetoni (passatemi il termine) massicci, qualcosa che parla di una storia in divenire, un futuro maestoso che sarà quello della Repubblica e poi dell'Impero Romano. Pensa e ripensa, anche in questo caso, ho scelto una moneta che non fosse rappresentantiva solo per ciò che è, ma fosse legata anche a quello che mi piace collezionare, i Dioscuri facevano al caso mio, furono loro infatti come saprete, a far diventare rossa la barba ad un membro della famiglia Domizia (di cui il mio preferito Nerone fa appunto parte, si Nerone...sempre lui 😍) in occasione dell'annuncio che gli fecero circa la vittoria della battaglia del lago Regillo del 496 a.C. sulla confederazione dei popoli latini, da quel giorno infatti si chiamarono anche Enobarbi (barba rossa, letteralmente barba di bronzo). Veniamo quindi alla moneta, è perfetta? No. L'adoro? Si, tantissimo. Roma, 275-270 a.C., Crawford 18/5, 43.43g x 35mm. D/ Testa di uno dei Dioscuri; dietro, due globi. R/ Testa di uno dei Dioscuri; dietro, due globi. Sarebbe interessante capire se ci sono dei dettagli che fanno capire quale dei due è Castore e quale Polluce, erano gemelli perfettamente uguali mi sa, non ricordo ora perfettamente il mito, perdonate la leggerezza, andrò a ricercarmelo per bene. Per quanto riguarda la moneta, le due facce rappresentate, per quello che si può vedere, mi sembrano identiche a parte la differente conservazione del dritto e del rovescio. Ora devo trovare un posto dove metterla se non voglio che mio nipote più piccolo la tiri in testa alle sorelle 🤣 Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo
    3 punti
  7. https://www.gazzettadiparma.it/parma/2024/07/10/news/sono-tornate-a-casa-le-56-monete-antiche-rubate-in-pilotta-15-anni-fa-798676/
    3 punti
  8. Sono il lascito ai miei nipoti, vecchio collezionista come me… dico sempre una cosa, i soldi vanno e vengono, queste no
    3 punti
  9. https://nomisma.bidinside.com/it/lot/589835/vittorio-emanuele-iii-1900-1946-5-lire-/ qBB, 3600 +diritti.
    3 punti
  10. Quanto pesa? Ahahahahahah Un caro saluto @dabbene e @El Chupacabra
    3 punti
  11. Ciao Genny, interessante, a me sembra un quadratino, lo stesso che sembra avere dopo hier. Un saluto Raffaele.
    2 punti
  12. Che meraviglia e che fascino hanno le monete fuse romane repubblicane . Trasmettono tutta la semplicita' , la essenzialita' e il carattere indomito dei prisci romani . Mi piace moltissimo , complimenti per i tuoi acquisti sempre mirati .
    2 punti
  13. Per un confronto, allego il link, gentilmente giratomi da un amico, sullo scudo circolato di Gabriella
    2 punti
  14. Presenza unica, ma potrebbe essere una copia fusa. Un medaglione di Vincenzo Belli: https://medaillesetantiques.bnf.fr/ws/catalogue/app/collection/notices/record/ark:/12148/c33gb1t4t3 Poi mi dirai, il mio medaglione ha un modulo più largo, forse non è Valerio Belli l’incisore. Ed è vero. È per lasciarti la possibilità di aprire un terzo post sullo stesso argomento tra qualche mese.
    2 punti
  15. Ho corretto. Grazie. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  16. Elenco e foto qui: https://uploads.gazzettadiparma.it/documents/ELENCO_MONETE_RECUPERATE_con_foto_COMPRESSO da inviare.pdf
    2 punti
  17. Buongiorno Espongo con foto, ció che volevo esprimere col bordo piú sottile, quando scrivevo sopra..... Questa la moneta in oggetto Queste invece foto prese da Numismatica Salentina online........ Sopra l' originale e sotto il FALSO I tipo Saluti a tutti Qui il link dove vi sono i tagli.... http://www.numismaticasalentina.com/news-588/Falsi-da-Studio---5-lire-1914.aspx
    2 punti
  18. @Arka C'e' un lapsus calami: il RIC e' il VI e non il VII. Ciao e buona serata. Stilicho
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  19. Buona sera, In questo post non entro nel merito dell'autenticità o meno della moneta (dovessi scommettere 10 Euro, scommetterei sull'autenticità però) Invito piuttosto a non lasciarsi condizionare dallo stato di conservazione e nel considerare questo un motivo per considerarla falsa. Sappiamo bene che il 5 lire del '14 non è una moneta coniata per la circolazione e che nessun esemplare ha mai circolato. E anche qualora qualche ingenuo lo avesse messo in circolazione, tale circolazione si sarebbe conclusa dopo 1-2 passaggi nelle mani di chi capiva cosa aveva in mano. Tuttavia esistono svariati esempi di monete non coniate per la circolazione che mostrano usura anche molto marcata dovuta alla modalità di conservazione e alle vicissitudini avvenute nel corso dei decenni. Nel corso degli anni ho visto 5 lire 1914 in BB, 20 lire fascetto in MB, Fascioni in bb+ ecc. ecc. L'usura quindi non è usura da circolazione ma usura da cattiva conservazione in mezzo ad altri oggetti, urti e attriti continui con altri pezzi d'argento o altro metallo. L'usura avrà caratteristiche diverse rispetto a quella dovuta alla semplice usura da "passaggio di mano" e anche di questo bisogna tenere conto per valutare l'autenticità di questa moneta.
    2 punti
  20. Avendo lo scettro sulla spalla destra è il RIC VI, 167b. Bella moneta. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  21. Salve condivido immagino di una cartolina viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo
    1 punto
  22. Salve condivido immagini di una cartolina viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo
    1 punto
  23. Buonasera a tutti, sono d'accordo potrebbe essere un quadratino/rombo. Ci vorrebbero foto più nitide ma sono abbastanza convinto. Saluti Alberto
    1 punto
  24. Complimenti, è una bellissima moneta. In effetti, i fusi repubblicani hanno un loro fascino: sono caratterizzati da grande austerità. Non ho mai saputo di differenze iconografiche fra i due fratelli ... su questo sarebbe utile il conforto di @Rapax
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  25. Nomos AG > Auction 32 Auction date: 8 June 2024 Lot number: 524 Price realized: 50,000 CHF (Approx. 55,766 USD / 51,573 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Greek KYRENAICA. Kyrene. Circa 308-277 BC. Drachm (Gold, 7 mm, 3.44 g, 2 h). Head of Zeus Ammon facing, turned very slightly to his left - our right - with curly hair and a neat beard. Rev. [KYP]AIN Silphium plant with four leaves (two on each side), and five flowers (one at the top and one above each pair of leaves). Apparently unpublished. Seemingly unique. With an astoundingly finely made head of Zeus - he is presumably Zeus Ammon, but no horn is visible. Scrapes on the reverse and various marks , otherwise, nearly extremely fine/very fine. From the Battos Collection. The wonderful facing portrait on this coin probably depicts Zeus Ammon, the Greek form of the Egyptian god Amun. Originally, the patron deity of Egyptian Thebes, Amun gained the status of a national Egyptian god in the 16th century BC and his worship spread to Libya and Nubia. After the foundation of Kyrene in 631 BC, the Greeks were exposed to the cult of Amun through his shrine at Siwah, near the edge of the Libyan desert. In typical Greek fashion, they reimagined Amun--an Egyptian king of the gods--as Zeus, who played the same role in the Olympian pantheon. However, to visually distinguish Zeus Ammon from the more mundane Hellenic Zeus, he was most commonly depicted with the horns of a ram, although it is not clear that they are present here. Zeus Ammon went on to be the divine patron of Kyrene and through the Kyreneans his worship was exported to the wider Greek world. Starting price: 15000 CHF
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  26. L unico dubbio che mi resta è quello relativo alla tabella in eccellenza compilata da tuo omonimo in un altro post che non riesco a "duplicare". Questo mi servirebbe per realizzare la tabella comparativa dei pesi specifici in relazione alle percentuali di fino. Im quella tabella da una indicazione per cui la densità trovata con la bilancia idrostatica deve essere divisa per 19,30 (densità specifica dell oro puro) e moltiplicata per il peso lordo del pezzo analizzato. Però non mi tornano i conti.... Peso fino=D trovata/19,30xPeso Lordo
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  27. Perché qualche esemplare in questa conservazione è passato in qualche asta... La discussione sulla moneta di Gabriella insegna... Nel link postato da caravelle ci sono i vari confronti tra originale e falsi, però non capisco perché alla fine dell'articolo ci sono solo esempi di decoro sul taglio dei falsi e non dell'originale che ,come sappiamo,sono la spina nel fianco dei falsari...
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  28. se vogliamo fare confronti prendete esemplari in bb.. periziati
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  29. Come non notare la differenza dei particolari dietro la Vittoria: la colonna con , presumo un alberello. Tutto molto impastato e non dovuto ad usura.
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  30. e grazie alle vostre indicazioni, sto approfondendo l'argomento: https://www.academia.edu/36368058/Le_medaglie_di_Valerio_Belli_segmenti_di_un_percorso_in_incognito_in_Studi_di_medaglistica_a_cura_di_A_Savio_A_Cavagna_Milano_2018_Collana_di_Numismatica_e_Scienze_Affini_10_pp_71_94
    1 punto
  31. Sicuramente tanto. Infatti è la cultura che contiene stampata nelle sue pagine che lo rende pesantissimo. Bellissima foto, un’altro numero che farà storia.
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  32. Non vedo l'ora di aggiungerlo alla mia biblioteca. Un saluto Raffaele.
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  33. Anche la mia confezione di Paolo Rossi è come la tua, però non poteva mancare nella mia collezione e ritengo che sia anche molto bella nonchè originale, e poi è sempre la prima di forma rettangolare che la zecca ha emesso, particolare come la moneta dedicata al mitico Mennea quest'anno.... io l'ho presa e sono soddisfattissimo.
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  34. 1 punto
  35. Grazie Molto interessante. Ho appreso co sta scusa anche io Grazie infinite
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  36. Si tratta di Marco Claudio Marcello, console cinque volte dal 222 al 208 a.C. https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Claudio_Marcello Un denario emesso da uno dei suoi discendenti, il magistrato monetale Cornelius Lentulus Marcellinus, che celebra gli spolia opima conquistati al re dei Gesati Viridomaro e le sue vittorie in Sicilia: https://www.acsearch.info/search.html?id=144736
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  37. DE GREGE EPICURI Oggi vi mostro questa gradevole "Sfinge di Castulo", di notevoli dimensioni (33 mm) e del peso di 30,26 g. Al D, il consueto ritratto a destra, considerato "augustiforme" ma, in questo caso, forse non collegato al primo imperatore: è un'emissione del 1° secolo a.C., considerata celtiberica. Bisogna dire però che emissioni successive (dei primi decenni del 1° secolo d.C.), non molto diverse,sono considerate come ritratti di Augusto. Non leggo iscrizioni. Al R., la c.d. sfinge alata con testa umana ( ornata da una piuma?), alla cui destra c'è una stella; una M sotto la zampa. All'esergo sembra di scorgere quanto resta di una scritta (celtiberica?) Dovrebbe trattarsi della Burgos 549.
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  38. Certo, ma ce ne sono altri ancora. apollonia
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  39. Buona Giornata Per bibliografia allego da "Le monete delle zecche minori della Campania - Vol. III di Alberto D'Andrea e Alberto Contreras, Roseto degli Abruzzi, 2012, la pag. 132 - moneta N° 56; il diametro più o meno corrisponde, il peso nel testo è più che duplicato duplicato, ma rientra tra quelli riportati nel "Studio sulle monete della Zecca di Salerno" di Remo Cappelli, Roma 1972, in cui il peso minore è 1,77g, ma data lo stato della moneta ci sta il calo a 1,7 g.
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  40. È assolutamente Galerio xke Massimiano da Cesare non sarebbe apparso su un "follis" ma su un Antoninianus
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  41. Buon giorno. Nella sezione identificazione-valutazione- autenticità a pag. 392 con titolo " valutazione autenticità" pubblicai, l'undici aprile 2020, uno scudo del 1914 in condizioni analoghe a quelle della moneta in possesso di Fastrunner. Dato che anche anni fa si sosteneva che questo tipo di moneta, di fatto, non entrò in circolazione, viste le condizioni di conservazione, volli sottoporla al giudizio dei forumisti. Per evitare condizionamenti omisi di dire che la moneta era stata periziata (originale). La moneta è in mio possesso dal 1972. Cordialità Gabriella
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  42. DAL SITO FINESTRA SULL'ARTE: Stamani i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno restituito al Complesso della Pilotta di Parma 56 monete antiche, di grande pregio e rarità, rubate dal Museo Archeologico di Parma tra il 2006 e il 2009. Questa mattina, il Comando del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna ha restituito al Complesso Monumentale della Pilotta di Parma ben 56 monete di notevole pregio e rarità, appartenenti al Medagliere del Museo Archeologico della Pilotta. La cerimonia si è svolta alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma, del Sindaco del Comune di Parma, del Comandante Provinciale Carabinieri di Parma, del Comandante del Gruppo Carabinieri TPC di Monza e della Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza. L’accurata attività di indagine è stata sviluppata dai Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna a partire dal mese di agosto 2016 dopo essere venuti a conoscenza, nel corso di autonome indagini sui canali di commercializzazione illecita di beni culturali e della consueta attività di controllo delle piattaforme digitali, della vendita da parte di una Casa d’Aste di San Marino di una preziosa moneta in oro, per l’esattezza un Fiorino, emesso dalla Repubblica di Firenze (XII-XV secolo), Zecca di Firenze 1284, proveniente dal furto di 386 monete antiche, compiuto da ignoti malfattori all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Parma dal 2006 fino al 3 luglio 2009, data della denuncia presentata ai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Parma. Proprio dai preliminari accertamenti condotti, i Carabinieri potevano rilevare che la foto del bene culturale posto in vendita corrispondeva a quella trafugata prima del 2009 dal Museo Archeologico Nazionale di Parma. Così, il Fiorino in oro, individuato sul catalogo della Casa d’Aste, risultato venduto nel 2013 a un ignaro collezionista milanese, veniva prontamente sequestrato già nel mese di ottobre 2016. Qualche giorno dopo, una prima perquisizione domiciliare consentiva ai Carabinieri TPC di sequestrare nei confronti di colui che aveva già messo in circolazione la prima moneta, un altro pregevole esemplare in oro, precisamente una Quadrupla, emessa da Ottavio Farnese, duca di Parma e Piacenza (1547-1586), Zecca di Piacenza. L’individuazione certa delle monete veniva ottenuta grazie alla competenza di un funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza e di un Ispettore Onorario della stessa Soprintendenza, esperto numismatico, che potevano attestare come ogni moneta presentasse delle caratteristiche morfologiche tali da renderla unica per poterla identificare in modo inequivocabile: il peso, il conio, la forma del tondello, gli schiacciamenti, i salti di conio presenti su entrambe le facce, i difetti di produzione. Sono così risultate fondamentali le comparazioni di confronto eseguite dagli esperti tra le immagini dei beni già catalogati negli anni 1970/1980 con quelle nitide dei beni recuperati. Da dicembre 2017 veniva, quindi, sviluppata un’articolata e complessa attività di indagine, coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, tuttora in corso dal Nucleo TPC di Bologna e dalla Sezione Esteri del Comando TPC di Roma con il contributo di Interpol, Europol e ICE (United States Immigration and Customs Enforcement) per gli accertamenti negli Stati Uniti d’America. Infatti, a seguito di un minuzioso lavoro di ricerca sulle vendite on-line, portato a termine con l’indispensabile ausilio degli esperti numismatici suindicati, venivano individuate sulle piattaforme dell’e-commerce ulteriori 200 monete circa rubate al Museo Archeologico Nazionale di Parma, già poste all’asta o di prossima vendita, rispetto alla data di rilevamento, precisamente in Germania, Austria, Svizzera, Spagna, Belgio, Principato di Monaco, Regno Unito, Repubblica di San Marino, Svezia, Norvegia e USA. Nel mese di marzo del 2018, tali risultanze, suffragate dai necessari approfondimenti, consentivano di ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Parma, su conforme richiesta del P.M. titolare delle indagini, l’emissione del decreto di sequestro preventivo di tutte le monete rintracciate, da eseguire in Italia e all’estero. Numerosissime le Rogatorie o gli Ordini di Indagine Europei emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, inviati per l’esecuzione alle Autorità Giudiziarie straniere, anche con il coinvolgimento di Eurojust (European Union Agency for Criminal Justice Cooperation), per ottenere il sequestro e la restituzione allo Stato Italiano delle monete individuate in vendita o già vendute negli stati esteri interessati. Non da ultimo, in alcuni casi, si riusciva ad ottenere la restituzione dei beni attraverso il coinvolgimento dei canali diplomatici nazionali mediante le competenze dei competenti uffici del Ministero della Cultura italiano. Oltre alle 56 monete già recuperate sono ancora in corso varie richieste all’estero per ottenere la restituzione di monete precedentemente riconosciute in vendita fuori dai confini nazionali. In particolare, 95 monete venivano individuate in Svizzera tra maggio 2018 e aprile 2019, tutte già sequestrate prima che le aste venissero portate a termine. Sono in corso le domande di assistenza giudiziaria prontamente inoltrate sia dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma che dal Giudice per le Indagini Preliminari dello stesso Tribunale. Le 95 monete in oro, in argento e bronzo, la maggior parte di età antica appartenenti alla collezione storica del medagliere formata tra la seconda metà del Settecento e la fine dell’Ottocento, infatti, tutte di particolare importanza, pregio e rarità, erano state riconosciute nel corso di un esame tecnico eseguito presso gli uffici della Procura di Zurigo a fine ottobre 2020 da parte dell’esperto funzionario archeologo della Soprintendenza di Parma e dei Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna. Il gruppo di 56 monete oggetto di restituzione costituisce solo una parte delle monete fino ad ora individuate e recuperate in tutta Europa e anche al di fuori di essa (in particolare negli Stati Uniti). All’interno di questo gruppo, si possono distinguere due nuclei di monete. Il primo nucleo di 20 monete comprende esemplari in oro e argento di età antica, medievale e moderna appartenenti alla collezione più antica del medagliere. Si tratta, in gran parte, di monete di grande rarità e di elevata conservazione. È il caso, ad esempio, del denario di Quinto Pomponio Musa (n. 36 dell’elenco), attivo nel I secolo a.C. La moneta del Museo di Parma è di grandissima rarità. Di grande interesse e rarità è anche il tremisse dell’imperatore Glicerio (473-474 d.C.) (n. 20 dell’elenco). Glicerio, terzultimo imperatore romano d’Occidente, rimase in carica per circa un anno prima di essere deposto e le sue monete oggi sono tutte estremamente rare. In questo caso si tratta di una piccola moneta d’oro di poco più di un grammo, ottimamente conservata. Dei denari antiquiores trafugati dal Museo di Parma finora ne sono stati individuati e recuperati 3 (n.ri 15, 16 e 17 dell’elenco). I denari antiquiores sono monete di grande interesse storico: si tratta di monete d’argento coniate dai pontefici romani a partire da Papa Adriano I (772-795) fin verso il 1000. Portano quasi sempre il nome o il monogramma del pontefice insieme a quello dell’imperatore regnante al momento della loro emissione. Sono monete in generale piuttosto rare. Quelle di Parma ritrovate sul mercato antiquario appartengono alle serie di papa Niccolò I (858-867), papa Stefano VI, (896-897) e papa Romano I (897). Di particolare pregio e rarità è poi il doppio ducato di Alfonso I d’Este (1505-1534) (n. 13 dell’elenco). Si tratta di una moneta conosciuta in pochissimi esemplari. Un’altra moneta di grande valore, soprattutto dal punto di vista storico, è la quadrupla (moneta dal valore di quattro scudi) di Ottavio Farnese, secondo duca di Parma e Piacenza (1547-1586). Il ducatone di Ranuccio II Farnese (1646-1694) è un pezzo di grande conservazione e di eccezionale bellezza. Si tratta di una moneta in argento dal peso di circa 32 grammi. Il secondo gruppo di 36 esemplari recuperati appartiene invece a un nucleo di monete provenienti da un contesto archeologico unitario ovvero da una delle più importanti scoperte archeologiche avvenute a Parma nel secolo scorso, il cosiddetto “Tesoro di Via Mazzini”. All’epoca del suo ritrovamento (nel 1962 durante lavori edili condotti appunto in Via Mazzini), il ripostiglio risultò costituito da 261 monete. Le monete erano state sicuramente tesaurizzate, in altre parole furono intenzionalmente occultate dal suo antico proprietario, probabilmente con la speranza di futuro recupero. Quello della tesaurizzazione è un fenomeno ricorrente in tutte le epoche, soprattutto durante i periodi di instabilità politico-sociale. Il nascondimento del tesoro di Via Mazzini si colloca tra il 395 e il 402 d.C. ovvero durante il periodo in cui i Visigoti di Alarico si affacciano in Italia (il sacco di Roma dei Visigoti è del 410 d.C.). Le monete del gruzzolo sono in gran parte “fior di conio” (non presentano alcun segno di circolazione e conservano la loro lucentezza e integrità originale). Tra il 2006 e il 2009, 213 delle 261 monete del ripostiglio furono trafugate dai cassetti degli stipi del Medagliere di Parma. Si salvarono solamente 48 pezzi, all’epoca conservate nelle vetrine espositive del gabinetto numismatico. A parziale conclusione delle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Parma, su conforme richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica dello stesso Tribunale, disponeva la confisca e la restituzione delle preziose monete al Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, proprietario dei beni, consentendo così di poterle restituire alla comunità parmense e quindi all’intera collettività. Tra l'altro vista la continuità e "facilità" del furto si può ipotizzare la mano del sempre simpatico dipendente infedele. saluti Gordon
    1 punto
  43. Mah... credo che sia esattamente come dici... Galerio da Cesare, coniata a Lione: Online Coins of the Roman Empire: RIC VI Lugdunum 166b (numismatics.org)
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  44. Leu Numismatik AG > Web Auction 30 Auction date: 13 July 2024 Lot number: 2216 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction - Lot description: Commodus, 177-192. Medallion (Bimetallic, 36 mm, 42.86 g, 11 h), Rome, 185-186. M COMMODVS ANTONINVS PIVS FELIX AVG BRIT Laureate bust of Commodus to left, heroically nude and seen from behind, holding spear in his right hand and wearing aegis on his left shoulder. Rev. P M TR P XI IMP VII COS V P P / FIDES EXERCIT Commodus, in military attire, standing front on platform, head to left, holding scepter in his left hand and raising his right hand toward six soldiers standing in front of the platform, helmeted and holding shields; in background, three standards and legionary eagle; behind the emperor, officer standing left, holding spear in his left hand. Gnecchi II, p. 53, 12 and pl. 78, 8 (same dies). MIR 1115-3/41. Extremely rare. An incredibly impressive medallion with a bold heroic portrait and a wonderful reverse composition. Repatinated and with filled corrosion spots on the portrait and in the left obverse field, otherwise, good very fine. Ex Numismatica Ars Classica 46, 2 April 2008, 609, from the collection of a 'Friend of the Romans' (C. Gollnow), Münzen & Medaillen AG 92, 22 November 2002, 112 and ex Numismatica Ars Classica 5, 25 February 1992, 510. The coinage of Commodus from the year 186 is characterized by a variety of impressive military types. We find the legends FID(es) EXERC(itus) and CONC(ordia) MIL(itum), and we see the emperor during the adlocutio, the address to the troops, as on our impressive medallion. In contrast, there is a complete absence of contemporary reports about victories against external enemies. However, Herodian, who is our only source about the events, reports about a major uprising (the so-called Bellum Desertorum) led by the deserter Maternus, who took the lead in social unrest in Germania Superior and declared himself emperor. The revolt apparently spread widely and is said to have spilled over into Gaul and Iberia. Potentially, an inscription from the Legio VIII Augusta in Urbinum, referencing a nova obsidio (a 'new siege'), along with a wax tablet from Rottweil noting the 'liberation' of the Legio VIII, may also allude to the activities of Maternus. Should this be accurate, it underscores the immense challenge faced by Roman authorities in quelling the revolt. It was only a massive military counterstrike under the future Emperor Pescennius Niger that spelled doom for Maternus, who fled to Italy and was executed in March 187 after an unsuccessful assassination attempt on Commodus. Furthermore, we know of unrest in Britain, where the three legions stationed there mutinied after the victorious conclusion of the Bellum Britannicum in 184 and offered the imperial title to the new legate, Pertinax. However, the future emperor managed to prevent a general uprising among the soldiers and swore them once again to the legitimate Princeps Commodus. In light of this context, it becomes apparent that the coinage of Commodus from the year 186 primarily addresses his own troops. The emperor's appeal in a symbolic adlocutio to the loyalty of the army and the unity of the soldiers aims to simultaneously encourage the severely pressed units in Germania and the mutinous legionnaires in Britannia, while the portrayal of Commodus as a triumphant conqueror recalls the successes achieved under his auspices in the Bellum Britannicum, which earned him the victory title Britannicus mentioned on the obverse. Starting price: 2500 CHF
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  45. Ciao @arnold Si tratta di un follaro salernitano, purtroppo in bassa conservazione (il rovescio è quasi del tutto illeggibile, ormai), ma ancora classificabile. Credo sia questo, in quanto i dati ponderali forniti (peso e diametro) rientrano perfettamente nella casistica presentata dal campione analizzato dal Cappelli: Ruggero Borsa (1085-1111). D/ Busto frontale con ai lati due torrette. R/ Busto frontale con scettro nella mano sinistra. Intorno: ITA - LIE. Principali riferimenti bibliografici: Cappelli, p. 26, n. 72; Bellizia, p. 42, n. 79; Travaini, p. 264, n. 93; MEC 14, p. 614, nn. 118-120. Penso che come grado di rarità sia più vicino alla realtà quello segnalato dal Cappelli: RR. Ti allego il disegno schematico del Cappelli per un confronto visivo più immediato. Sicuramente il tuo follaro presenta una ribattitura su altro esemplare salernitano: io sarei propenso a considerarlo ribattuto sul tipo Travaini, n. 69 della serie Manso Vicedux. Spero di esserti stato d'aiuto e nel caso avessi bisogno di altre indicazioni o consigli su questa affascinante monetazione non esitare a contattarmi quando vuoi.
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  46. Vi sono molteplici trittici interessanti, personalmente il mio preferito è il trittico panini, mi ricorda la mia infanzia con le figurine. In un solo trittico riunite 2 passioni, numismatica e figurine panini che erano la cosa più importante nella fascia di età 5-8 anni.
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  47. In effetti c' e' un' orecchiona, ma per il resto avrei votato rinoceronte. E' andata per 35 fr.sv., l' avrei presa volentieri...
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