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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/06/24 in tutte le aree
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Ciao a tutti, dopo tanto torno a fare un'intrusione nel periodo Repubblicano con una moneta che volevo da tanto ma che per vari motivi, ho sempre tenuto in stand-by, alla fine, dopo un periodo particolarmente impegnativo a lavoro e nella vita privata, ho deciso di farmi un regalo estivo e l'ho aggiunta alla collezione. Ho il piacere di condividere con voi un bellissimo denario della Gens Domitia, coniato da Gneo Domizio Enobarbo, il bisnonno del futuro Imperatore Nerone, nel 41 a.C., a pochi anni dall'assassinio di Cesare (di cui lui era un sostenitore, dell'assassinio, non di Cesare 😒) e in seguito alla vittoria Navale di Brindisi del 42 a.C. contro la flotta di Antonio, Ottaviano e Lepido. La vittoria è celebrata dal meraviglioso rovescio (che mi esalta ogni volta che lo vedo 😍) con la prua della nave e il trofeo che contiene in legenda anche IMP, titolo utilizzato in questo caso nell'accezione repubblicana di "generale vittorioso". Personaggio che ammetto, fino ad un annetto fa, non conoscevo molto, mi ha colpito il suo saltare da una fazione all'altra a seconda del suo comodo (modo di fare che è rimasto immutato ancora oggi 😁), prima contro Cesare, poi da questi perdonato, a quel punto diventa sostenitore del suo assassinio, Antonio lo perdonerà di nuovo e lo avrà come sostenitore, dopo un po' però le mire monarchico/orientaleggianti di Antonio e Cleopatra lo porteranno a cambiare di nuovo parte poco prima della battaglia di Azio del 31 a.C., che però non vedrà perché morirà di una malattia (pare) pochi mesi prima. Insomma, alla fine è pure riuscito a morire nel suo letto sembra 😎 Oltre al valore storico in se, perché il personaggio in questione di cose da raccontare ne ha a prescindere dal fatto che sia bisnonno di Nerone, la moneta ha per me un valore collezionistico incredibile in quanto è una di quelle che collegano la storia di Roma alla mia passione principale che è la dinastia Giulio-Claudia e soprattutto al suddetto Imperatore Veniamo alla moneta: Zecca Itinerante, 41 a.C., Crawford 519/2, 3.71g x 20mm. Al D/ AHENOBAR; testa maschile. Al R/ CN DOMITIVS IMP; prua con trofeo. E' presente una punzonatura che non so se accidentale o voluta ma che comunque fortunatamente non ha rovinato nessuno dei soggetti sia al dritto che al rovescio. Per approfondimenti c'è un interessante articolo di Cronaca Numismatica (anche se ogni tanto lo chiamano "Geno" e non "Gneo") del quale metto qui sotto il link, è dedicato al suo aureo ma racconta la storia del personaggio ed è presente anche un altro esemplare del mio denario il cui dritto è molto più bello ma, permettetemi una piccola soddisfazione, per quanto riguarda il rovescio preferisco il mio 🙃 https://www.cronacanumismatica.com/gneo-domizio-enobarbo-indeciso-od-opportunista/ Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo5 punti
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Cari Lamonetiani, pongo alla vostra attenzione questo esemplare da 3 centesimi, coniato dalla zecca di Bologna ai sensi del D.G. delle Regie provincie dell'Emilia dal 17 gennaio 1860 serie 14ma per il Re Eletto. Tiratura di 139.158 esemplari, in rame, presenta un diametro di 22,5 mm e peso di 6 grammi. Il catalogo Gigante la pone in 2 classe per la presenza di difetti di conio. Cosa ve ne sembra? Grazie a coloro che interverranno.4 punti
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Segnalo l'imminente uscita del secondo numero di MA: https://www.acinumis.it/rivista-monete-antiche/ Dall’Indice: Giovanni Santelli e Alberto Campana, Il linguaggio delle immagini. Era (Giunone) – Giunone Moneta – Triade Capitolina – Ilizia. [pp. 121-130] Giovanni Sinimarco, Studi di linguistica storica attraverso la monetazione dei popoli Osci. [pp. 131-140] Vincenzo Marrazzo, Un inedito divisionale di Crotone dal commercio numismatico. [pp. 141-160] Luis Amela Valverde, Sulla serie RRC 453 di L. PLAUTIUS PLANCUS. Una nota. [pp. 161-170] Katia Pontone, Milonia Caesonia e Iulia Drusilla, moglie e figlia di Caligula, in una moneta del re Erode Agrippa I. [pp. 171-192] Antonio Morello, La riproduzione, attribuita a Giovanni da Cavino, del sesterzio di Nerone POR OST AVGVSTI. [pp. 193-208] Alberto Trivero Rivera, Le emissioni cartaginesi in nome di Valentiniano III. [pp. 209-228] Luca Oddone, Dario Ferro, Tiziana Caserta, Maria Labate, Angelo Agostino, L’imperiale della zecca di Ponzone: esemplari inediti e falsi moderni. [pp. 229-240]2 punti
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Una scoperta numismatica di grande significato offerto nella Leu Web Auction 30 (traduzione google dalla newsletter Leu) offerta come "Offstrike of a Gold Medallion". –– Quando pensiamo a monete altamente significative, noi collezionisti di tesori numismatici inevitabilmente evochiamo immagini di stateri o tetradrammi greci magnificamente conservati, aurei romani o ducati multipli moderni. Tuttavia, le monete di immensa importanza scientifica non sono necessariamente sempre ben conservate. Un buon esempio di ciò, che desideriamo presentarvi in questa newsletter, arriva sotto forma di una nuova scoperta di eccezionale importanza per lo studio della rappresentazione e dell'iconografia imperiale romana del primo periodo costantiniano: una fuoriuscita dagli stampi per un multiplo in oro raffigurante Costantino il Grande, Licinio I e Massimino II (lotto 2604). Asta web Leu 30 | Lotto 2604 | Prezzo di partenza: 750 CHF Al dritto sono raffigurate le teste dei tre imperatori, mentre al rovescio inneggia “all'equità dei nostri Augusti”. I busti dei governanti sono disposti secondo uno schema simile a un mulino a vento, rivolti in avanti e coinvolgono direttamente lo spettatore. Mentre le rappresentazioni frontali erano state sperimentate sotto imperatori precedenti - non solo per gli dei ma anche per gli imperatori, come Postumo, Carausio e Massenzio - la raffigurazione di tre busti frontali è del tutto nuova e precedentemente sconosciuta nella monetazione romana. Evoca la raffigurazione di Diocleziano, Massimiano e Carausio sulle famose monete CARAVSIVS ET FRATRES SVI emesse dall'usurpatore britannico. Asta Leu 8 | Lotto 155 | Martello: 4.400 franchi Su queste monete, i tre busti sono impilati uno sopra l'altro, ricordando molti doppi busti visti nella monetazione ellenistica e occasionalmente su medaglioni romani ed emissioni speciali. In quest'ultimo, questa disposizione stabilisce una chiara gerarchia, con la figura davanti che denota l'anzianità rispetto a quella dietro. Nel caso di Carausio e dei "suoi fratelli", l'iconografia è notevolmente più complessa. Qui è evidente che Diocleziano raffigurato al centro detiene il rango più alto, mentre Carausio rivendica il posto d'onore alla sua destra, relegando deliberatamente Massimiano alla posizione considerevolmente meno prestigiosa a sinistra. Sulle monete raffiguranti busti contrapposti, comunemente presenti su molte monete provinciali e su alcune rare emissioni imperiali, il lato sinistro della moneta è tradizionalmente quello più onorevole, mentre il lato destro è subordinato. Asta Leu 13 | Lotto 340 | Martello: 34.000 franchi Come evidente, l’iconografia imperiale romana non lascia nulla al caso, poiché ogni rappresentazione aderisce a un deliberato ordine cerimoniale. Allora perché i tre imperatori sul nostro pezzo sono mostrati in uno schema a mulino a vento con ritratti affrontati? Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima datare la moneta. Fortunatamente, la comparsa insieme di questi tre Augusti consente una coniazione solo nel periodo compreso tra la sconfitta di Massenzio alla fine dell'ottobre del 312 e la rottura tra Licinio I e Massimino II nella primavera del 313. In questi pochi mesi Costantino I, Licinio I e Massimino II erano alleati e si consideravano, a differenza della Tetrarchia con i suoi due Augusti e due Cesari, alla pari. Per un fustellatore incaricato di rappresentare iconograficamente l’uguaglianza dei tre imperatori, i vincoli dell’iconografia romana lasciavano poco spazio all’interpretazione artistica. Se dovesse sovrapporre o giustapporre i busti, sarebbe implicita una chiara gerarchia. Per aggirare questo dilemma, decise di raffigurare i busti a) di fronte anziché di profilo eb) distribuiti uniformemente nello spazio circolare della conio. Ciò garantiva che i tre sovrani fossero rappresentati come completamente uguali, senza che nessuno rivendicasse nemmeno un accenno di anzianità rispetto agli altri. Allo stesso modo, l'artista ha curato la titolazione, che elenca semplicemente i nomi e i titoli di Augusto, evitando consapevolmente i singoli titoli onorifici. Il rovescio fa eco a questo sentimento, elogiando 'l'equità dei nostri Augusti'. Nel complesso si tratta di uno sviluppo incredibilmente significativo dell'iconografia romana conservato esclusivamente in questo pezzo un po' danneggiato. Nessun'altra moneta romana spinge l'equivalenza di più sovrani, come occasionalmente tentato a partire dalla Tetrarchia, all'estremo come questa moneta. Ciò è dovuto in gran parte al fatto che, anche nella Tetrarchia, alcuni imperatori rivendicarono sempre più anzianità e auctoritas di altri – anzi, queste distinzioni di rango costituivano il fondamento stesso del sistema concepito da Diocleziano. Perché questo esperimento iconografico sia stato abbandonato così rapidamente non è oggi possibile determinarlo. Il nostro pezzo è stato coniato a Siscia, all'epoca sotto il dominio di Licinio I. È ipotizzabile che la moneta sia stata coniata poco prima che scoppiassero le ostilità tra Massimino II e Licinio I, che si era appena incontrato con Costantino a Mediolanum, quindi rapidamente rendendo antiquata l'iconografia e inducendo la cessazione dell'emissione. Naturalmente anche altri fattori a noi sconosciuti potrebbero aver avuto un ruolo. In ogni caso, un conio così insolito non è stato sicuramente realizzato per una semplice emissione di follis, come indica l'assenza di qualsiasi marchio di officina sul rovescio, caratteristica tipica delle emissioni d'oro di Siscia dell'epoca. È probabile quindi che questa emissione straordinaria fosse originariamente intesa come un'emissione di multipli d'oro, che sarebbero stati distribuiti come donativa a importanti ufficiali. Ciò che è sopravvissuto, però, è solo questo contropiede in bronzo, probabilmente un pezzo di prova. Non è chiaro se da questa coppia di dadi siano mai stati effettivamente ricavati dei multipli d'oro e successivamente persi o fusi, o se l'emissione fosse già stata interrotta in precedenza. È certo però che questa fuoriuscita rappresenta una delle scoperte iconografiche più significative della monetazione romana degli ultimi decenni, e riveste un'importanza capitale per gli studiosi dell'iconografia imperiale romana in generale e di quella costantiniana in particolare.2 punti
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SACRILEGIO! Pulire monete che non hanno bisogno di essere pulite è una bestemmia contro Dio Denaro misericordioso. Non lasciarti ingannare dai sussurri demoniaci.2 punti
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Grazie per la spiegazione. Tengo le monete (quelle che non stanno in album) in questo mobiletto, così non ho problemi di polvere... inoltre la mia camera è ben areata e non si sono mai verificati problemi di umidità... Saluti...Ronak ps:poteei provare a chiedere al perito che l'ha chiusa che tipo di bustine usava nel 2013... penso che ci scambiero due parole... Ancora Saluti... Ronak2 punti
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Per il controllo professionale delle filigrane esistono anche dei congegni che aiutano a questo scopo.. immaginate che io ha volte ne controllo qualche centinaio, quindi la visione deve essere chiara e abbastanza veloce. Ecco qua questo è un filigranoscopio della Safe acquistabile anche in Italia. A molti filatelisti vecchio stile non piacciono queste innovazioni e preferiscono una specie di benzina tra l'altro non di facile reperibilità al giorno d'oggi, che se usata a lungo diciamo che non è molto salutare.. inoltre a me non piace bagnare il francobollo con un solvente.. non va bene per alcuni francobolli antichi e non va bene per l' inchiostro di alcuni annulli. Questo invece è un sistema pulito, sano e professionale.2 punti
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Buona Notte le ultime due imitazioni sembrano non avere modelli diretti tra i Fiorini ufficiali, la prima di queste al lotto numero 726 per la quale non riesco a comprendere cosa voglia rappresentare il segno, si presenta di fattura particolarmente “grezza”, priva di affinità con gli originali in particolare al rovescio, l’ultima (lotto numero 727) con un aspetto e uno stile molto caratteristici, di fattura decisamente migliore, ha come segno di zecca una maschera, forse non chiaramente identificabile su questo esemplare. Allego le ultime due immagini dei lotti richiamati oltre a quella di un’altra imitazione segno “maschera” da Comptoir des Monnaies (stessi coni di diritto e rovescio) dove la maschera è agevolmente distinguibile. Metto in evidenza anche per questa coppia di monete le campiture delle ali del giglio realizzate in due fasi per ovviare alla mancata corrispondenza tra il punzone e l’area da “riempire”. cordialità2 punti
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Mi ha sempre incuriosito questa cosa delle diverse corone al rovescio di questi tornesi,e soprattutto mi incuriosiva questa denominazione di 'corona di pannocchie di grano "fatta dagli autori del CNI, cercavo di immaginare come sarebbe potuta essere effettivamente una corona di questo tipo,ed è durante delle mie ricerche che ho finalmente trovato il fantomatico tornese con "corona di pannocchie di grano ", l'esemplare che propongo è in conservazione non ottimale, ma per un occhio attento e allenato è abbastanza per poterlo catalogare precisamente... Tornese 1636 con sigla O/C... Al dritto:PHILIPPVS.IIII.R.S,1636,busto di Filippo IV a sinistra con dietro le sigle del Mastro di zecca Orazio Celentano, avanti il simbolo del coniatore "O"... Al rovescio:corona di pannocchie di grano,nel campo tosone sospeso rivolto a sinistra... Peso:5,25 grammi, diametro:24,15 millimetri... Allego il particolare delle tre tipologie di corona... Spero di aver fatto cosa gradita per tutti gli appassionati di Filippo IV...2 punti
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Nel volume XX del CNI, precisamente a pagina 354 vengono catalogati al numero 792 e 793 due esemplari descritti al rovescio con "corona di pannocchie di grano",ma non esistono immagini... Nel pregevole volume del Magliocca l'autore asserisce in una nota, a pagina 238,che gli autori del CNI potrebbero essersi riferiti al tipo con "corona di steli di grano"...2 punti
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L' errore di ritagliare interi postali cartoline ecc.. veniva fatto in tutto il mondo. Alcuni di questi ritagli hanno anche valore, vanno tenuti in collezione con i francobolli "gelosamente".. e' posta antica. Bel materiale mi piace.1 punto
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Va bene, solita legge italiana inapplicabile... Perché finora ho acquistato da almeno cinque casa d'Aste diverse e nessuna ha mai rilasciato tali certificati... Ma le monete ho visto che si vendono anche dall'Italia su varie piattaforme, probabilmente qualche sfortunato ogni tanto viene preso di mira e paga per tutti... Comunque per il discorso autenticità delle case d'asta sono d'accordo, non c'è mai assoluta certezza. Ma allora la certezza non c'è praticamente mai, forse diversi gradi di garanzia. Però con questo esempio abbiamo visto che anche su ebay si possono trovare buone monete, e ripeto molte case d'asta ufficiali fanno aste anche si ebay...vedi Kuenker e Numisfitzcoins.1 punto
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Buona Sera, resta da valutare il lotto 725 già proposto da Bolaffi in una sua precedente asta (la numero 43): con tutti i limiti derivanti dal non aver vista la moneta direttamente, basandosi solo sulle due immagini utilizzate per la presentazione nelle aste e sulle indicazioni di peso fornite, possiamo certamente escludere si tratti di una imitazione. Mancherebbe quasi un quarto del peso atteso per la moneta, il fatto che nelle due aste (nelle quali è stata proposta la moneta, rimasta invenduta alla prima occorrenza) venga indicato lo stesso peso calante escluderebbe un refuso riguardo a questo dato. L’aspetto del diritto risulta “corretto” con segni di usura, i dubbi sono ingenerati dall’aspetto quanto meno bizzarro del rovescio. Troviamo a ore cinque una sorta di rigonfiamento, una escrescenza, a ore sette appare quella che sembrerebbe una piega nel bordo del tondello o in alternativa ispessimento anomalo del bordo, forse quest’ultima è la ipotesi più probabile (il diritto non sembra mostrare pieghe). Merita un’attenzione maggiore l’area attorno a ore undici, qui sembrerebbe essere affiorato del materiale che non ha l’aspetto dell’oro, di colore scuro. Anche il confronto con l’immagine della precedente Asta numero 43 che presentava la moneta non pulita, evidenzia oltre alle anomalie a ore cinque e a ore sette, questa zona pesantemente alterata (si potrebbe trattare di un rigonfiamento che ha lacerato il rivestimento superficiale, successivamente asportato). In considerazione di queste problematiche, e dell’aspetto delle facce che sarebbe compatibile con quello di un Fiorino MIR 25-13 (non ho immagini di questi specifici coni), ipotizzerei possa trattarsi di copie galvaniche di un Fiorino, unite tra loro, con un “riempimento” tra le due valve di qualche lega. Qualche alterazione del nucleo potrebbe aver creato “bolle” e rigonfiamenti. Potrei essere in errore, è un’ipotesi basata su pochi dati, immagini non eccezionali e valutazioni personali, non riesco a trovare altro che possa giustificare contemporaneamente l’aspetto e il peso eccessivamente basso di una moneta non consunta e non tosata. Solo la visione diretta potrebbe consentire di trovare la soluzione. Si potrebbero approfondire molti particolari per ciascuna di queste imitazioni, ma presumo di avere approfittato oltre misura della Vostra pazienza, inoltre si correrebbe un rischio non marginale di agevolare l’opera di volenterosi artigiani dediti alla produzione di imitazioni contemporanee a noi invece che alle monete imitate. Si possono trovare più esempi nel panorama delle aste. Tornerò a tediare, tra qualche giorno, con un problema che sto cercando di risolvere da una decina di anni relativo a due segni che potrebbero essere visti come uno solo realizzato in modo più o meno accurato. cordialità1 punto
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grazie a Bruzio e Luciano per le Vostre risposte esaustive. Molto bravi, complimenti.1 punto
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Apro una singola discussione cercando di approfondire un singolo francobollo alla volta, con la gentile collaborazione di @dareios it . vediamo di fare filatelia vera. Re Giorgio V, emissione 1912-1924, 9 pence pale olive green. Questo sciocchino qui che sembra non valga niente e' un francobollo da 50£ sterline. Mi preoccupa un po' la piega nell' angolo superiore sx, non la mancanza del dente in quanto naturale dovuta alla separazione dell' esemplare dal foglio. Questo francobollo e' catalogato con quattro sfumature di colori , agate, deep agate, olive green, e pale olive green che sarebbe il nostro. (Perdonate se uso i nomi dei colori in inglese ma per questi francobolli mi semplifica in quanto viene seguito un ventaglio di colori collegato al catalogo che uso, e poi non credo ci siano problemi di comprensione). Ora che abbiamo stabilito il valore del francobollo individuando il colore, andiamo a controllare la filigrana, ..qui chiedo all' amico @dareios it di girare il francobollo su se stesso senza capovolgerlo su sfondo nero con la speranza che si riesca a vedere la filigrana e magari postare una foto del dietro. A destra l' immagine della filigrana che dovremmo vedere. Attenzione e' possibile che la filigrana compaia anche parzialmente su questo esemplare. Se questa filigrana fosse coricata o invertita avremmo tra le mani un esemplare per centinaia di sterline. Lascio al proprietario del francobollo il brivido nel controllarlo.1 punto
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Ciao prosit, bel pezzo! Personalmente non ho mai provato a valutarne uno da me, li ho sempre visti online o in perizia o con la valutazione della casa d'aste che li proponeva. Nonostante il tondello di 2^a classe vedo una certa usura su entrambe le faccie. Non so se sia la foto ma non noto lustro o tracce di rame rosso. Ha una bella patina marrone... nel complesso (probabilmente sbagliandomi) le darei un bb o qbb. Ancora complimenti... Saluti...Ronak1 punto
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No no, su questo sono d'accordo, rispondevo a chi asseriva che acquistando da questo venditore si ha la matematica certezza che le monete sono tutte autentiche PERCHE' provengono da lotti di case d'asta blasonate, non è sinonimo di certezza..1 punto
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È un bella moneta @Prositti faccio i miei complimenti per l'acquisto.1 punto
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Beh ultimamente le tette vanno per la maggiore in questo Tettore... (Settore) [Maledetto T9 che mi corregge le battute]1 punto
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ciao @elpidio, se ne vuoi una in conservazione migliore qui la vendono a 5€ https://www.muenzen12.de/medaillen/ausland.php questa è addirittura finita in America e noi lo sappiamo che con i dollaroni quelli esagerano sempre! https://www.ebay.at/itm/225102569485 Njk ========= EDIT: ciao a @nikita_ che stavamo scrivendo insieme1 punto
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Souvenir per turisti, era stata prodotta pure una medaglietta con le stesse fattezze.1 punto
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E ‘ una reazione chimica: se la bustina è in PVC e questo viene in contatto col rame o argento, in condizioni favorenti si ha la reazione sopra descritta . Nel caso in cui la bustina NON fosse in PVC il problema non sussiste a prescindere dai fattori ambientali. In ogni caso evita ambienti umidi e proteggile da polvere in un contenitore adeguato . Su come conservare una moneta ci sono numerosi thread su lamoneta e vari punti di vista che potrai approfondire se vuoi1 punto
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Per ora lascia. Perchè fasciarsi la testa se non si è ancora rotta? Le mie ancora non han subito nulla. Quelle di chi conosco neanche. Dipende anche dal microclima interno ecc.....1 punto
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Virtualmente la reazione è vincolata all’esposizione ambientale (solare) per permettere la formazione di HCl dal PVC delle bustine di plastica rigida, motivo per il quale sempre più spesso i periti sigillano le monete circondandole con un foglietto di cellophane (acetato) evitando così il contatto diretto metallo-PVC. Non posso pertanto escluderti che nel tempo il danno della tua così conservata possa progredire. Ho visto tante monete in rame o Ag (non oro) con superficie danneggiata dall’ ossido di rame chiuse in bustina in PVC e dubito che fossero tutte lasciate costantemente alla luce …1 punto
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Finalmente ho capito il significato di certe proposte di vendita "FDS con forellini"1 punto
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E si , sono quelle monete molto rare e di un' epoca storica particolare che si comprano in qualsiasi condizione .1 punto
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queste tengono che è una meraviglia! 😁 non in queste condizioni credo, anche se è la serie a 7 cifre - se hai dei riferimenti diversi non esitare a postarli 3/5 = tre quinti di un euro = 60 cent sono già troppi! è un balilla teutonico "Hitlerjunge" = Giovane hitleriano (da non confondere con "der junge Hitler", il giovane Hitler) njk =========== https://it.wikipedia.org/wiki/Gioventù_hitleriana1 punto
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Buona giornata non credo esista un'opera omnia che valga per tutta la produzione dei pesi monetari; il mio consiglio è fare una ricerca in internet ed estrapolare i testi che più ti interessano .... ce n'è parecchi ed alcuni sono anche citati in questa sezione. saluti luciano1 punto
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Esatto!! La colonna di sx è come vedremmo la filigrana dal fronte del francobollo cioè dall'immagine.. ...la colonna di dx è come la vedremmo dal dietro del francobollo. Ora.. alcune filigrane saranno visibili da subito con uno sfondo nero.. per altre avremo bisogno di una piccola luce dietro.. o di guardarle in controluce.1 punto
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Complimenti è veramente una bellissima moneta Ti confesso che non avevo mai ragionato sul personaggio storico ...1 punto
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Salve , il prenome CN va letto come GNEO . Probabilmente essendo la G una lettera introdotta nell' alfabeto latino , ma di derivazione greca (Gamma) , in eta' repubblicana si preferiva usare la tradizionale C di derivazione etrusca - latina . Da Wikipedia : Questa lettera (la G) fu introdotta nell'alfabeto latino intorno al 230 a.C. , essa , come anche Y e Z , non è di origine etrusca , bensì venne creata , secondo la tradizione , dal Console Spurio Carvilio Massimo Ruga , con l' aggiunta di una sbarretta verticale alla preesistente C (derivata dal gamma , Γ, dell' alfabeto greco) per distinguere dal suono sordo K il suono sonoro G (la lingua etrusca , a differenza del latino , non aveva queste due consonanti in opposizione fonologica) . Fino allora i Romani usavano la C per entrambi i suoni , e tale uso si ritrova in alcune abbreviazioni mantenute anche in epoca classica e post-classica , ad esempio , C. e Cn. per Praenōmina Gaius e Gnaeus rispettivamente . Le grafie Caius e Cnaeus , al pari dell' italianizzazione Caio usata in riferimento a personaggi dell'antica Roma , sebbene si possano trovare perfino in libri scolastici di storia antica , sono filologicamente errate .1 punto
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È molto soggettivo, in generale in Italia il mercato numismatico maggiore è rappresentato dalle monete: Regno d'Italia, Repubblica. Città del Vaticano e San Marino. Queste le potrai sempre acquistare, vendere o scambiare con altri collezionisti e numismatici. Mentre per le monete estere, molto belle quelle inglesi, ma poi più complicato una loro eventuale rivendita.1 punto
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Con immenso piacere desideriamo esprimere la nostra più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito a rendere la tappa estiva del Memorial Correale, tenutasi il 28 e 29 giugno, un evento ricco di emozioni. La vostra presenza, nonostante le alte temperature, hanno reso questi giorni non solo sopportabili ma straordinariamente speciali. L’allegria e i valori umani condivisi hanno trasformato la festa finale in un momento di pura magia. Il gesto di condividere le foto prima dell’apertura della torta ha sigillato i ricordi di queste giornate uniche nel nostro cuore, dove rimarranno per sempre come tesori impagabili. Da anni, il nostro impegno è stato quello di coltivare relazioni autentiche e genuine, con semplicità e umiltà, mantenendo sempre un approccio unico e neutrale. Ci siamo dedicati con passione alla cura dell’evento in ogni suo aspetto, sia comunicativo che organizzativo, caratteristiche identitarie della manifestazione di Castellammare di Stabia. Riconosciamo nell’intelligenza artificiale il futuro, una scintilla creativa, uno strumento fondamentale per rinnovarci e infondere nuovo entusiasmo. Per raggiungere e coinvolgere le nuove generazioni, è essenziale evolversi, superando i limiti dei social network ormai obsoleti, per intraprendere campagne di comunicazione mirate e innovative. Un ringraziamento particolare va a Mario Limido, la cui partecipazione ha rappresentato un atto di generosità di autenticità unica. Mario ha arricchito l’evento con il suo bagaglio culturale e i suoi valori umani, trasmettendo un messaggio di positività e speranza. Il suo contributo è stato essenziale per promuovere una cultura di ottimismo e investimento nelle giovani generazioni. Grazie, Mario, per aver condiviso con noi il tuo tempo, la tua energia e la tua presenza inestimabile. Il tuo supporto ha lasciato un’impronta indelebile sull’evento e nei nostri cuori. Con affetto sincero e riconoscenza infinita. Vorremmo dedicare un sincero ringraziamento a Leopoldo Massa e a tutto lo staff dell’Hotel Ristorante Le Palme per la loro eccezionale professionalità e cortesia durante il Memorial Correale. Grazie per il grande supporto organizzativo e per averci aiutato con tutta la mole di lavoro durante la fase di ristorazione. Un ringraziamento speciale va anche a tutte le altre strutture ricettive, senza il vostro prezioso contributo, non avremmo potuto garantire un'esperienza così confortevole e soddisfacente ai nostri partecipanti. Grazie di cuore a tutti voi per il vostro impegno, la vostra disponibilità e la vostra dedizione. Non possiamo fare a meno di pensare già al prossimo appuntamento, che ci vedrà riuniti nuovamente il venerdì 27 e sabato 28 settembre 2024. Siete voi il vero cuore pulsante di questo evento e non vediamo l'ora di potervi accogliere di nuovo con entusiasmo e calore. Grazie ancora per aver reso il Memorial Correale un successo! 💪 A presto, cari amici, vi aspettiamo con impazienza...dopo 30 anni 🏃♂️🏃♀️ continuiamo a correre insieme! Un caloroso saluto a tutti voi e a presto! #memorialcorreale #30Aniversario #gratitudine #momentispeciali #convivialità #ValoriUmani #InnovazioneComunicativa1 punto
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Sì, in questo caso c'è stata parecchia confusione. Così è tutto chiarito. Comunque il momento dell'acquisto è strettamente legato all'oggetto acquistato, quindi non lo vedo come O.T. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buongiorno Raff, per me è sempre un piacere aiutare gli amici ad aggiungere nuove monete in collezione,e poi conoscendo la tua passione per le piastre di Ferdinando II e le sue varianti diventa,per me,quasi un' obbligo fare in modo che queste varianti arrivino ad incrementare ulteriormente la tua importante collezione...1 punto
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Il nominale del dupondio (= 2 assi) era diffuso nella monetazione italica preromana e anche i Romani, in epoca repubblicana (molto prima della riforma monetale di Augusto) lo utilizzarono: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B17/1 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B7/1 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G187/1 Facciamo un passo indietro. Facciamo una breve storia dei bronzi repubblicani. Ti avviso che sin d'ora che le date che utilizzerò non sono tutte pacificamente accettate dagli studiosi, ma ci permettono di avere un'idea dell'evoluzione complessiva. ---- Agli inizi del III secolo a.C. (o alla fine del IV) compaiono i primi assi repubblicani, fusi, del peso di 12 once (327 g teorici - (tieni presente che una moneta normalmente pesa di meno dello standard teorico, perché lo Stato trattiene il cosiddetto "aggio"). Una serie di svalutazioni successive porta la repubblica a emettere assi sempre più leggeri, ma sempre teoricamente attestati su multipli dell'oncia. Nel 211 a.C. l'asse (della serie Crawford 56, cui appartiene anche uno dei dupondi di cui ho indicato il link sopra) si è ridotto al peso di 2 once (cosiddetto "standard sestantale"). Nel 141 a.C. si comincia a emettere assi del peso di 1 oncia ("standard onciale"). Nel 91 si passa ad assi di mezza oncia ("standard semionciale" - peso medio 13,64 g) e questa dovrebbe essere l'ultima riduzione [gli scavi ci hanno restituito anche assi di peso di 3-6 grammi: secondo Crawford sono rari casi di emissioni fiduciarie (il cui valore nominale, cioè, non era legato a quello intrinseco, emessi in colonie - Luceria e Canusium - i cui abitanti, avendo ereditato una lunga tradizione greca, si fidavano - a differenza dei "grezzi" Romani "DOC" - del valore fiduciario delle monete); secondo Vincenzo La Notte invece sono le prove del fatto che è esistita anche uno "standard quartunciale", seppur non attestato dalle fonti scritte, durante il quale gli assi arrivarono a pesare attorno a un quarto di oncia (6,82 g teorici)] ---- Si arriva così all'anno 84 a.C., quando a Roma vengono ancora emessi tre diversi assi di standard semionciale. Per decenni, questa resterà l'ultima emissione di bronzi fatta a Roma [nell'82 le legioni di Silla emettono l'asse https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G212/13 , peraltro di peso sovrabbondante ; è però un'emissione militare, fatta chiaramente per le esigenze dell'esercito ] Infatti, l'emissione dei bronzi finisce del tutto; nel caos delle guerre civili, nessuno pensa più a emetterli. Si verifica una grave carenza di "spiccioli", dimostrata dalla pratica (che durerà quasi un secolo) di "spezzare" i bronzi esistenti per usarli come nominali più piccoli. Passano quasi 40 anni. ---- Nel 46, in Spagna, Gneo Pompeo, figlio di Pompeo Magnus, emette una moneta con i tipi iconografici dell'asse, in bronzo, ma con un peso che, seppur molto variabile, in alcuni casi estremamente elevato, andando da 15 a 37 g ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-CP/5 ). Perché proprio in Spagna? Perché in quella terra c'è una salda tradizione di emissione di monete enee "provinciali" e probabilmente i Pompeiani, per manifestare il loro desiderio di proporsi come eredi legittimi della repubblica, hanno voluto contrapporre a esse una moneta prettamente "romana". Nel 45 suo fratello, Sesto, lo imita emettendo bronzi con i tipi dell'asse, anch'essi di peso molto variabile, compreso tra 12 e 27 g circa ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I6/10 , https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I6/11 ). Contemporaneamente, a Roma, Cesare emette un bronzo che pesa "solo" 11-17 g, ma per la prima volta la lega usata è quella dell'oricalco ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I2/46 ). Quella di cesare è l'ultima emissione di un bronzo a Roma in epoca repubblicana [In seguito ci sarà un'ultima emissione, avvenuta però in provincia probabilmente in Acaia, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I10/50 . Probabilmente si tratta di una moneta della "serie navale", di cui parlo nel prosieguo di questo post, e comunque è un "normale" asse di standard semionciale, quindi non rileva ai fini della presente disamina]. Come interpretare queste monete? E' vero che quelle dei Pompeiani portano i tipi dell'asse (testa di Giano/prora di nave), ma il peso è spesso molto eccedente rispetto all'ultimo standard ponderale utilizzato 40 anni prima. E l'emissione di Cesare? Risponde sì a uno standard ponderale semionciale, ma è in oricalco (lega che di per sè non ha un valore molto superiore al bronzo semplice, ma che suo figlio adottivo Ottaviano utilizzerà, come tu stesso hai evidenziato, per i dupondi). Sono assi? Sono dupondi? Son sesterzi (= 4 assi)? Gli studiosi su questo sono discordi. E' ben possibile che siano dupondi. ----- Mentre a Roma nessuno più si cura di coniare bronzi, a Vienne (come in altre colonie) nel 36 a.C. si decide di sopperire alla carenza di spiccioli emettendo nuove monete enee, fra cui appunto la tua. Si potrebbe pensare (e alcuni studiosi pensano) che sia un asse, ma ci sono tre buone ragioni per pensare che sia un dupondio. In primo luogo, ha un peso di circa 18-20 grammi, eccedente rispetto a quello standard dell'asse (13,64 g teorici) ma perfettamente accettabile per un dupondio (tenuto conto dell' "aggio" e della svalutazione, è perfettamente logico che un dupondio di 27 grammi teorici sia emesso a 20 grammi). In secondo luogo, al dritto presenta non una sola testa gianiforme, ma due teste. Ora, devi sapere che nel 38, in varie località dell'Acaia e dell'Asia Minore, i legati di Marco Antonio avevano cominciato anch'essi a emettere bronzi. Sono detti della "serie navale" e sono catalogati fra le monete provinciali perché presentano, nelle legende, anche lettere a caratteri greci, ma rispondono in tutto e per tutto alle caratteristiche delle monete repubblicane (McCabe, giustamente secondo me, li cataloga come monete repubblicane). Questa serie comprende i nominali del sesterzio, del tressis (=3 assi), del dupondio e dell'asse e presentano una serie di simboli per far capire, anche alle persone meno istruite, quale fosse il loro valore. Ebbene, fra questi simboli c'è appunto il numero di teste raffigurate al dritto: 4 per il sesterzio, 3 per il tressis, 2 per il dupondio e 1 per l'asse. Si può ben pensare che un sistema simile sia stato adottato in un'altra parte dell'impero, anch'essa (come Acaia e Asia Minore) di ambito culturale greco/magnogreco, ossia appunto la Gallia Narbonese, a Vienne. Terza considerazione, le monete di Vienne (così come quelle di altre colonie) sono spesso spezzate in due (come la tua, appunto) e la frattura è fatta in modo tale da presentare, su ciascuna delle metà rimaste, una testa sola. Come ti ho detto, la pratica del dimezzamento fu attuata per ottenere "spiccioli", in un momento storico in cui si accusava la carenza di monete di bronzo. Ma cosa fu spezzato, e per ottenere cosa? L'attenzione con cui veniva lasciata una testa integra fa pensare che si volesse ottenere una "unità", e quindi un asse, piuttosto che "mezza unità" (un semisse). La moneta intera, quindi, doveva probabilmente essere un dupondio.1 punto
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Mi sa che quando farò il primo salto in Banca d'Italia quando uscirà il 2 euro cc, chiederò anche delle altre 2024 per la circolazione1 punto
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Domanda da un milione di dollari: qual'e' il punto più alto del dritto delle piastre di Ferdinando II?... Grazie a chi mi toglierà questo dubbio?...1 punto
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Si, può essere reputata fdc se sono imputabili al processo produttivo; quindi piccoli segni segni di contatto con altre monete e tutto ciò che implicano i consueti difetti di conio per questa tipologia monetale, che influiscono invece sul valore economico. Come giustamente osservi questo esemplare ha piccoli segni di contatto. Magari più fastidiosa potrebbe risultare la piccola mancanza di metallo, anche quella derivante dal processo produttivo. Come ben sapete questa tipologia soffre di svariati difetti tecnici; dai consueti graffi, esuberi e/o mancanze di metallo, bordo deturpato, debolezze di conio e modeste decentrature1 punto
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ZECCA MONTANARO - GIOVANNI BATTISTA DI SAVOIA-RACCONIGI, ABATE DI SAN BENIGNO (1581-1582) Soldo di I tipo. 15811 punto
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Altra monetina non sabauda, ma piemontese, messa in collezione è questo Liard di Francesco di Francia coniato a Torino nel periodo dell'occupazione francese, cioè dalla primavera del 1536 al 1562. È la moneta più piccola coniata in città da Francesco I di Francia, e forse la meno rara, ma sono comunque dei pezzi di storia, il fatto che sotto il dominio dei "cugini" anche le monete seguirono la monetazione francese e non più quella usata fino ad allora sabauda.1 punto
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Il tuo e' persino troppo bello per questa tipologia coniata normalnente malissimo, proprio questo fa notare le differenze che sono troppe e troppo evidenti... Poi si puo' pensare quello che si vuole, ma molti a volte non studiano... Si accontentano di accumulare e in altri casi si preoccupano di vendere... E tutto solo a scopo personale e non per interesse numismatico!1 punto
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