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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/02/24 in tutte le aree

  1. Carissimo. Hai pienamente ragione. Errori ce ne sono molti e io stesso ti posso assicurare che apro di malavoglia questo libro perchè..era la mia prima opera, nato sotto una cattiva stella (volevo addirittura sequestrarlo) perchè metteva in luce certi "giochini" poco leciti che si ponevano in essere in certi ambienti... Credo però che i contenuti meritano rispetto. Nessuna colpa dell'editore. Solamente MIA e me ne assumo tutta la responsabilità. Oltre a quelli da te menzionati ci sono altri errori...solo in una cosa posso dirti che non ci sono errori: nei CONTENUTI..tutto vero e purtroppo esatto in ogni dettaglio. Il volume è stato pubblicato in fretta e furia perchè si cercava di "insabbiare" tutto quanto e io questo non lo volevo assolutamente perchè i cittadini ed i contribuenti hanno il diritto sacrosanto di sapere come vengono spesi i soldi pubblici... Detto questo, puoi star sicuro che nessun lavoro è esente da errori, nessun autore escluso. E talvolta sono errori anche piuttosto significativi. Ma so cosa c'è dietro ogni lavoro...fatica, studio e tanto altro...Quindi...concedetemi e concedete a chi scrive un po' di indulgenza...e grazie degli errori che segnalate..servono per migliorarci e a me per fare sempre meglio
    5 punti
  2. E pensare che mia moglie dice che non vedo il mio disordine 🧐
    4 punti
  3. Sono andato a vedermi il RIC II (ristampa dell'edizione del 1926) e la legenda AVGVSTVS HADRIANVS compare due volte, a pag. 398 dove si trovano due denari e a pag. 335 dove è scritto: ''The obverse forms, AVGVSTVS HADRIANVS and AVGVSTVS HADRIANVS P:P:, offer strong support to the theory of an identification of Augustus and Hadrian.'' Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  4. CIAO. SÌ. Questo è il distintivo del 62° reggimento di fanteria di Suzdal. Sono famosi per la guerra di Crimea. Hanno ucciso molti inglesi con un attacco alla baionetta. Le foto sono di scarsa qualità. È necessario mostrare il retro, una foto della scatola. Chiederò agli esperti.
    2 punti
  5. Ciao @Pxacaesar Questa legenda si trova per altri sesterzi della stessa tipologia, è così raro che mi chiedo se si possa dare a questa variante del RIC 870 (nuova versione) o RIC 636 (prima edizione) un significato particolare. Probabile stesso conio di dritto conii diversi:
    2 punti
  6. Salve condivido con voi immagini della nuova banconota sterlina, taglio 50 sterline. Son riuscito a cambiare oggi delle vecchie sterline con delle nuove sterline, non mi era mai capitato di toccare banconote plastificate nuove. La banconota è bella ma devo dire che al tatto preferivo le vecchie banconote di carta. Non so se tocco argomenti già dibattuti. Saluti
    2 punti
  7. Buongiorno, mi hanno regalato questa curiosa "banconota" ( meglio dire "gadget per turisti") da 0 euro, che proviene da Lisbona, dove un collega di lavoro è andato in vacanza. Avevo già visto pseudo-banconote del genere, ma devo dire che al tatto è fatta davvero bene, ha la consistenza degli euro veri ed è molto somigliante a una banconota da 10 euro, se non si fa attenzione. Ha anche una filigrana nella parte bianca che ripete il "quadrangolo" in alto a destra.
    1 punto
  8. Salve a tutti, che ne pensate?! Diametro e peso in linea... Grazie a chi interverrà Saluti...Ronak
    1 punto
  9. Da immagini su un vecchio libro, il dirigibile Graf Zeppelin, in crociera, visto attraverso un fornice dell' arco di Marco Aurelio in Oea, l' antica città dei Fenici, poi Tripoli di Libia . L' immagine complessiva del monumento, é di una cartolina illustrata della quale non é citata la data .
    1 punto
  10. La ringrazio per le sue indicazioni, buona serata
    1 punto
  11. ok, molto probabilmente il peso è inferiore al grammo; direi che si tratta di questa: https://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=7143090&AucID=8348&Lot=4152&Val=0e21c0b9e13b6aa3618e5a4a7f673b7a
    1 punto
  12. Ci sono vari modi per farlo. Il più semplice è inserire nel testo della nuova discussione con copia/incolla il link della discussione di riferimento. Buona serata Illyricum
    1 punto
  13. Però mi ha fatto riflettere e ho capito che non è ancora il momento... Saluti...Ronak
    1 punto
  14. Sono d'accordo con te, la filatelia a mio parere presenta più variabili rispetto alla numismatica, nel senso che ad influire sul valore del singolo pezzo entrano in gioco più fattori rispetto alla numismatica. Nella numismatica le variabili sono sostanzialmente due: la conservazione e la rarità della moneta. Nella filatelia invece oltre a queste due variabili, c'è anche da tenere in notevole considerazione anche i timbri postali (che spiegano un pò la storia dell'oggetto postale).
    1 punto
  15. Questo è il biglietto con asterisco (serie sostitutiva di Minneapolis, 1.024.000 pezzi stampati, non pochi ) Se fosse conservazione SPL (EF40 secondo la scala americana) potrebbe valere da 2 a 3 volte il facciale, ma secondo me a quella conservazione non ci arriva. Chiedo anche il parere di @nikita_ Gli altri potrebbero a loro volta valere qualcosa in più del facciale, interessando qualche collezionista, solo se in FDS, ma purtroppo non lo sono. Alcuni di loro raggiungono la conservazione SPL (fatto salvo che bisognerebbe vedere anche il retro), ma quella conservazione è quotata appena 15 dollari nei cataloghi, il che vuol dire, fatta la debita tara alle valutazioni, il facciale, o al massimo 1-2 dollari in più (a trovare chi te li da). petronius
    1 punto
  16. Dalla Frigia Pacaziana e da Temenotira, un " rare " esemplare di medaglione in oricalco, di emissione locale al tempo di Filippo I, con al diritto personificazione del Senato Romano ed al rovescio raffigurazione di Eracle con spoglia leonina e clava e forse torcia, di fronte a colonna sovrastata da statua . Sarà il 13 Luglio in vendita Leu.Num. 30 al n. 1427 .
    1 punto
  17. In ottone, luccicanti ed appositamente forate per essere cucite ad un indumento queste repliche facevano la loro bella figura durante le feste ps: l'anno di regno è presente (1223-11), ma essendo un'imitazione di una monetina in oro non ha nessuna rilevanza.
    1 punto
  18. Credo che i milanesi ricordino l’acconciatura di Suvorov.
    1 punto
  19. Salve Si tratta a mio avviso di un gettone, forse da gioco o da conto, che imita una moneta dell' impero ottomano del regno di Mahmud II (1808-1839). L' anno riportato sul rovescio anche nella moneta originale non corrispondeva all' anno di conio ma a quello dell' inizio del regno del Sultano, in questo caso il 1808. Nelle monete ottomane contemporanee originali si può risalire all'anno di conio dall' anno di regno che normalmente è riportato al di sotto della tughra. In questo caso questo gettone risulta molto approssimativo nell' imitazione e omette di riportarlo.
    1 punto
  20. Quelli che hai postato ora sono vittoriani australiani meno uno, gli altri erano vittoriani inglesi. Direi per non avere discussioni lunghissime e non mischiare nazione che quando rispondo prendo io la foto e ci apro una nuova discussione come "francobolli vittoriani australiani".. ecc.. tranquillo. Non appena riesco me li studio.
    1 punto
  21. Ciao Ares, premetto che non le colleziono (anche se mi hanno sempre affascinato) ma io nutro forti dubbi (anche sull’ultima da te postata). Troppe differenze, le bolle sembrano in ottima conservazione ma mancano troppi dettagli nelle lettere, alcuni caratteri differenti, le lettere PP II non seguono la stessa linea, scritta •S•PE •S•PA senza punti e il piombo non sembra proprio avere 900 anni. Ti posto un’ulteriore immagine della bolla dal testo SIGILLOGRAFIA di Bescapè, Vol. II è la nr. 17 A me non convince proprio.
    1 punto
  22. Ti rispondo più a sentimento che per vera cognizione di causa: visto che le figure possono anche coincidere (come hai notato ci sono diverse varianti, e maggiore il tempo in cui la moneta è stata coniata, maggiore il numero di diversi conii: quando il conio si rompeva, veniva inciso nuovamente, e ben difficilmente quello nuovo poteva essere identico a quello vecchio), e visto che il diametro è sostanzialmente compatibile col denario, nonostante il peso molto calante io propenderei per il denario. Aspettiamo però eventuali ulteriori interventi di amici più competenti.
    1 punto
  23. Ma credo sia la coda del serpente...
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  24. Nella vecchia versione del RIC i due denari con legenda AVGVSTVS HADRIANVS sul rovescio hanno P M TR P COS III e uno la Cerere stante, l'altro la Fortuna seduta. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  25. Piuttosto sotto peso, ma secondo me potrebbe comunque essere un denario. Per quanto riguarda la differenza dell'immagine (serpente che curva il collo o no), ho trovato in rete alcuni esemplari simili alla tua, classificati comunque RIC 129a: https://www.acsearch.info/search.html?id=2148448 https://www.acsearch.info/search.html?id=3577232 https://www.acsearch.info/search.html?id=2830572 https://www.acsearch.info/search.html?id=2250531 https://www.acsearch.info/search.html?id=11002985 ...
    1 punto
  26. Al netto della carta stampata, che ha sempre un suo perché, ti consiglierei, almeno per l'identificazione delle monete, questo sito: Online Coins of the Roman Empire (numismatics.org) è tra i più completi online. Buona collezione!
    1 punto
  27. Ora la pubblicazione edita dalla Società Mediterranea di Metrologia Numismatica consegnata durante l’evento organizzato dalla stessa
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  28. grazie @elledi, infatti il valore del contenuto (che sto leggendo con piacere) non è in discussione, ma non è vero che contenuto e forma viaggino su canali distinti, come è stato detto in altri commenti, e quindi si possa prescindere dalla seconda perché il primo basta a se stesso. Non lo dico io ma decenni di studi di sociologia della comunicazione. Il contenuto lo mette l'autore, la forma finale gliela dà l'editore che qui, mi spiace, ma non è stato all'altezza. Comunque complimenti a lei per l'indagine.
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  29. Ti ringrazio per la citazione ma di medaglie non ne capisco, ho solo riportato un ritaglio con le due date, era quello che mi aveva incuriosito. Sembrano i boccoli della capigliatura
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  30. Secondo il sito dell'ANS il RIC 2.3 dovrebbe includere in tutto 15 monete di Adriano con la legenda così disposta, tra le quali non figura nessun sesterzio. Inoltre nessun esemplare risulta illustrato il che sembra indicare una grande rarità: link
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  31. Ciao Se vai a Palermo, domenica recati a piazza marina....
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  32. Non so, sono perplesso. La figura in basso sembra abbia una M all'altezza del collo e che indossi un turbante
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  33. Leu Numismatik AG > Web Auction 30 Auction date: 13 July 2024 Lot number: 1427 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: PHRYGIA. Temenothyrae. Pseudo-autonomous issue. Medallion (Orichalcum, 44 mm, 40.77 g, 6 h), Gaius Arruntius Nikomachos Τiberinianus, archiereus and first archon for the second time. Time of Philip I, 244-249. IЄΡΑ CΥΝΚΛΗΤΟC Bare-headed and draped bust of the Senate to left. Rev. ΑΡΟΥΝ ΝЄΙΚΟΜΑΧΟϹ ΑΡΧΙЄΡƐΥϹ ΑΡΧ Α ΤΟ Β ΤΗΜЄΝΟΘΥΡЄΥϹΙ Herakles advancing left, holding torch (?) in his right hand and club in his left, lion skin draped over his left arm and Eros tying rope around his left leg; to left, column surmounted by statue. BMC 12. RPC VIII online ID 20262 (this coin listed). Rare. A bold and impressive medallion with a highly interesting reverse. Good very fine. Ex Künker 347, 22 March 2021, 1211 (expertly cleaned since), Naumann E-Auction 79, 7 July 2019, 391 and Naumann E-Auction 76, 7 April 2019, 276. This impressive medallion from Temenothyrae portrays on its obverse the bust of the holy Roman Senate, and on its reverse, a marvelous depiction of the vigorous Herakles with a torch (?), club, and lion's skin, almost dancing as he approaches a column crowned by a statue. The unnatural posture of the hero is explained by the presence of a small Eros at the lower left, apparently pulling him along with a rope wrapped around his right leg. The significance of the portrayal is unclear; it may involve a local myth beautifully captured by the engraver but unfortunately remains closed to us in its meaning. Starting price: 250 CHF
    1 punto
  34. Buonasera a tutti, complimenti Raffaele per il tuo articolo sul 5 Tornesi 1819 inedito. Saluti Alberto
    1 punto
  35. Ancora un po'di tempo e non ne varrà neppure 1....
    1 punto
  36. gli operatori professionali in oro danno un servizio tra cui non trascurabile garantire l’oggetto che vendi ed emettere fattura. Comprare da una persona che conosci bene ci sta, anche se io privatamente da persone che conosco comprerei solo monete da collezione e non monete da investimento proprio per il tema della tassazione. Ad ogni modo se può fa star meglio comprare da privati, amen!
    1 punto
  37. Oltre al testo della Caccamo si potrebbe fare una ulteriore verifica sul volume di P. Attianese, Petelia: la collezione Luigi E. Romano, Rubbettino, Soveria Mannelli 2003 che purtroppo non ho al momento possibilità di consultare.
    1 punto
  38. Questo e' uno dei regali che mi sono fatto questa domenica al Convegno francese di aix les bains . Classificata direttamente sul posto dall' amico Silvio
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  39. Concordo che l'importanza di un'opera sta nel contenuto, assolutamente secondari e giustificabili gli errori di forma, che possono suscitare critiche, ma non deturpano il valore dell'opera. A volte, per esigenze di tempi, di costi, di scadenze, si trascurano particolari che potrebbero essere di migliore qualità; d'altra parte una maggior cura comporterebbe foto, ingrandimenti, descrizioni, note, che porterebbe ad aumentare pagine ed incrementare i costi di produzione. Un po' di sana tolleranza, ci permette di apprezzare meglio la fatica e l'importanza di un lavoro, che porta all'arricchimento storico culturale di tutti.
    1 punto
  40. Questo materiale offre una ricerca molto interessante, diciamo che sono i pilastri filatelici della ricerca e studio. Iniziamo con questo one penny Red Questi francobolli vennero stampati nel 1858, inizialmente usando le matrici del penny black, dove venne cambiato solo il colore. Quindi gia' questo per chi li studia approfonditamente e' un interesse importante. Le quattro lettere G negli angoli ci danno addirittura la posizione del francobollo nel foglio, ..e quindi con questo materiale è possibile non solo il plattaggio del francobollo ma anche la ricostruzione del foglio che era formato da 240 esemplari. Il tuo era esattamente nella posizione 79 del foglio. Passiamo ora all' annullo.. che a me sembrerebbe il numero 1 0 7 , il tipo di annullo si chiama "Barred Numeral Cancellation" ed è l' identificativo della cittadina di Bradford nello Yorkshire, infatti questo tipo di foggia era per l' Inghilterra e Galles. Se l' annullo fosse stato su busta si sarebbe anche potuta identificare attraverso la foggia dell' annullo il periodo d'uso. Qui sotto i tipi di annulli per il 107 di Bradford. SEGUE... Per dare una corretta valutazione a questo esemplare bisogna con esattezza individuare il "plate number" che si trova esattamente nei due lati verticali dove contrassegnato. Potrebbe essere un numero che va dal 71 al 225. Consiglio di usare una buona lente o tumocolo da orologiaio. A volte e' visibile ad occhio nudo. Detto questo auguro buon divertimento con il vero senso del fare Filatelia, non sarai diventato ricco ma avrai trascorso tempo di qualità.
    1 punto
  41. Formalmente hai ragione: anche l'occhio vuole la sua parte, ed anch'io mi sono accorto di alcuni refusi. D'altra parte chi scrive, contrariamente ad altri ambiti, non è uno scrittore professionista, ma una persona che ha "qualcosa da dire" ritenendolo importante; gli si possono perciò perdonare alcuni errori non rilevati o una revisione delle bozze affrettata. Così come, di contro, l'Editore non è tale per Mission (Montenegro non è, strettamente parlando, un Editore, ma un Numismatico prestato all'Editoria) ed anche in tal caso vale quanto detto prima.
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  42. Dovrebbe essere un distintivo della Russia zarista, nello specifico del 62' Reggimento fanteria Suzdal. Per l'originalità invece, dato lo scarso livello di dettaglio della foto, non mi pronuncio
    1 punto
  43. Buongiorno riprendo questa interessante discussione , presentando questa monetina da 50 centimes francese del 1866 (presumo) che ho trovato in un accumulo di monete varie; probabilmente ha avuto una lunga vita ....
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  44. Un riferimento all' "argentum publicum" compare solo sui denarî 322/1b (EX. A. PV), 324/1 (PV), 325/1 (ARG. PVB), 328/1 (P), 344/1c e 344/2c (A. PV), 351/1 (P.A., che però il Mattingly scioglie in pecunia assignata o attibuta), 352/1b (EX. A. P) e 353/2 (EX. A. P.); infine, un monogramma di dubbia interpretazione (sciolto anche in Apollo o Roma) è presente sui denarî 298/1 e 353/1. Sui bronzi della serie 338 compare invece LPDAP, sigla usualmente sciolta in Lege Papiria de assis pondere (ma anche in Lege Papiria de aere publico, da Babelon, o de argento publico, da Pink) Ora, perché alcune monete avevano la menzione della loro provenienza dal metallo pubblico, e altre no? Qui si inserisce un'interessante teoria, di tuo interesse, Infatti, secondo Pedroni (Interrogativi sulla magistratura monetaria in età post-annibalica, 2000), il riferimento all'argento pubblico sarebbe una delle prove del fatto che (ordinariamente) l'argento non veniva prelevato dal tesoro dell'erario, bensì era fornito da privati che avevano preso il relativo servizio in appalto e, per questo, potevano apporre il proprio nome sui conî. Questa pratica sarebbe nata dopo la Seconda Guerra Punica dall'abitudine, maturata già in epoca molto risalente, di apporre sulla monetazione itinerante simboli (e tipi) che testimoniassero la provenienza del metallo da un determinato bottino bellico, poi anche (a partire dalla guerra annibalica) sigle (CROT, L/T, KOP, etc.) che indicassero la piazza militare dove era avvenuta la coniazione (forse per indicare che si era attinto alle risorse locali) e, infine, il nome del condottiero che aveva distribuito il bottino Questa teoria implica che i nomi impressi sulle monete, quindi, NON siano quelle dei tresviri monetales. A sostegno della tesi Pedroni osserva anche che l'unico politico di cui si sappia che è stato monetario, M. Fonteio (pretore, forse nel 75, e questore nell’84), la cui magistratura è stata tramandata da Cicerone (che lo ha difeso nel 69), non compare su alcuna moneta giunta fino a noi (Crawford, per questo motivo, lascia vuota la serie n. 347, datata a prima dell’87, nel caso che venga mai rinvenuta una sua moneta). Ti preciso comunque che la tesi del Pedroni è isolata. Secondo Crawford, la sigla sulle prime quattro emissioni argentee attesta che la moneta fu prodotta con metallo pubblico in un momento di grave scontro socio-politico (gli ultimi anni del II sec.), mentre sulle ultime tre indica la monetazione dell'eredità tolemaica. Tolomeo Alessandro, sovrano d'Egitto che - come riferito da Cicerone - lasciò il suo regno al popolo romano. Secondo Badian tale eredità fu lasciata dal primo Tolomeo Alessandro, morto nel settembre od ottobre dell'anno 88. A seguito del suo lascito un cospicuo quantitativo di metallo prezioso giunse nelle mani dei Romani e fu in parte utilizzato per coniare monete, dando modo al console dell'86, Valerius Flaccus, di ridurre i debiti di tre quarti. Secondo Crawford, che accoglie la proposta cronologica del Badian, la pecunia deposita sarebbe stata monetata tra gli anni 86 ed 85 ed i relativi denarî emessi, con legenda AP (Argentum Publicum), sarebbero appunto i denarî 352/1 e 353/1. La presenza della sigla sulle serie 344, databile alla Guerra Sociale, non trova però motivazioni. Secondo Barlow, la sigla sugli argenti indica la provenienza del metallo dall'Aerarium Sanctius, in momenti di grave difficoltà finanziaria. Secondo altri studiosi, la sigla sugli argenti va sciolta in aeris pondere e fa coppia appunto con LPDAP; entrambe andrebbero riferite alle Leges Papiriae de aere publico e de argento publico (promulgate nel 91 o nell’89 dal tribuno C. Papirius Corbo, proveniente da una nobile gens consolare divisa in ramo patrizio e ramo plebeo) e rinvierebbero a un prelievo dal tesoro pubblico, connesso con la difficile situazione finanziaria conseguente alla Guerra Sociale (attestata anche dai bronzi anonimi rrc 339, ritenuti una serie d'emergenza).
    1 punto
  45. Il nominale del dupondio (= 2 assi) era diffuso nella monetazione italica preromana e anche i Romani, in epoca repubblicana (molto prima della riforma monetale di Augusto) lo utilizzarono: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B17/1 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B7/1 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G187/1 Facciamo un passo indietro. Facciamo una breve storia dei bronzi repubblicani. Ti avviso che sin d'ora che le date che utilizzerò non sono tutte pacificamente accettate dagli studiosi, ma ci permettono di avere un'idea dell'evoluzione complessiva. ---- Agli inizi del III secolo a.C. (o alla fine del IV) compaiono i primi assi repubblicani, fusi, del peso di 12 once (327 g teorici - (tieni presente che una moneta normalmente pesa di meno dello standard teorico, perché lo Stato trattiene il cosiddetto "aggio"). Una serie di svalutazioni successive porta la repubblica a emettere assi sempre più leggeri, ma sempre teoricamente attestati su multipli dell'oncia. Nel 211 a.C. l'asse (della serie Crawford 56, cui appartiene anche uno dei dupondi di cui ho indicato il link sopra) si è ridotto al peso di 2 once (cosiddetto "standard sestantale"). Nel 141 a.C. si comincia a emettere assi del peso di 1 oncia ("standard onciale"). Nel 91 si passa ad assi di mezza oncia ("standard semionciale" - peso medio 13,64 g) e questa dovrebbe essere l'ultima riduzione [gli scavi ci hanno restituito anche assi di peso di 3-6 grammi: secondo Crawford sono rari casi di emissioni fiduciarie (il cui valore nominale, cioè, non era legato a quello intrinseco, emessi in colonie - Luceria e Canusium - i cui abitanti, avendo ereditato una lunga tradizione greca, si fidavano - a differenza dei "grezzi" Romani "DOC" - del valore fiduciario delle monete); secondo Vincenzo La Notte invece sono le prove del fatto che è esistita anche uno "standard quartunciale", seppur non attestato dalle fonti scritte, durante il quale gli assi arrivarono a pesare attorno a un quarto di oncia (6,82 g teorici)] ---- Si arriva così all'anno 84 a.C., quando a Roma vengono ancora emessi tre diversi assi di standard semionciale. Per decenni, questa resterà l'ultima emissione di bronzi fatta a Roma [nell'82 le legioni di Silla emettono l'asse https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G212/13 , peraltro di peso sovrabbondante ; è però un'emissione militare, fatta chiaramente per le esigenze dell'esercito ] Infatti, l'emissione dei bronzi finisce del tutto; nel caos delle guerre civili, nessuno pensa più a emetterli. Si verifica una grave carenza di "spiccioli", dimostrata dalla pratica (che durerà quasi un secolo) di "spezzare" i bronzi esistenti per usarli come nominali più piccoli. Passano quasi 40 anni. ---- Nel 46, in Spagna, Gneo Pompeo, figlio di Pompeo Magnus, emette una moneta con i tipi iconografici dell'asse, in bronzo, ma con un peso che, seppur molto variabile, in alcuni casi estremamente elevato, andando da 15 a 37 g ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-CP/5 ). Perché proprio in Spagna? Perché in quella terra c'è una salda tradizione di emissione di monete enee "provinciali" e probabilmente i Pompeiani, per manifestare il loro desiderio di proporsi come eredi legittimi della repubblica, hanno voluto contrapporre a esse una moneta prettamente "romana". Nel 45 suo fratello, Sesto, lo imita emettendo bronzi con i tipi dell'asse, anch'essi di peso molto variabile, compreso tra 12 e 27 g circa ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I6/10 , https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I6/11 ). Contemporaneamente, a Roma, Cesare emette un bronzo che pesa "solo" 11-17 g, ma per la prima volta la lega usata è quella dell'oricalco ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I2/46 ). Quella di cesare è l'ultima emissione di un bronzo a Roma in epoca repubblicana [In seguito ci sarà un'ultima emissione, avvenuta però in provincia probabilmente in Acaia, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I10/50 . Probabilmente si tratta di una moneta della "serie navale", di cui parlo nel prosieguo di questo post, e comunque è un "normale" asse di standard semionciale, quindi non rileva ai fini della presente disamina]. Come interpretare queste monete? E' vero che quelle dei Pompeiani portano i tipi dell'asse (testa di Giano/prora di nave), ma il peso è spesso molto eccedente rispetto all'ultimo standard ponderale utilizzato 40 anni prima. E l'emissione di Cesare? Risponde sì a uno standard ponderale semionciale, ma è in oricalco (lega che di per sè non ha un valore molto superiore al bronzo semplice, ma che suo figlio adottivo Ottaviano utilizzerà, come tu stesso hai evidenziato, per i dupondi). Sono assi? Sono dupondi? Son sesterzi (= 4 assi)? Gli studiosi su questo sono discordi. E' ben possibile che siano dupondi. ----- Mentre a Roma nessuno più si cura di coniare bronzi, a Vienne (come in altre colonie) nel 36 a.C. si decide di sopperire alla carenza di spiccioli emettendo nuove monete enee, fra cui appunto la tua. Si potrebbe pensare (e alcuni studiosi pensano) che sia un asse, ma ci sono tre buone ragioni per pensare che sia un dupondio. In primo luogo, ha un peso di circa 18-20 grammi, eccedente rispetto a quello standard dell'asse (13,64 g teorici) ma perfettamente accettabile per un dupondio (tenuto conto dell' "aggio" e della svalutazione, è perfettamente logico che un dupondio di 27 grammi teorici sia emesso a 20 grammi). In secondo luogo, al dritto presenta non una sola testa gianiforme, ma due teste. Ora, devi sapere che nel 38, in varie località dell'Acaia e dell'Asia Minore, i legati di Marco Antonio avevano cominciato anch'essi a emettere bronzi. Sono detti della "serie navale" e sono catalogati fra le monete provinciali perché presentano, nelle legende, anche lettere a caratteri greci, ma rispondono in tutto e per tutto alle caratteristiche delle monete repubblicane (McCabe, giustamente secondo me, li cataloga come monete repubblicane). Questa serie comprende i nominali del sesterzio, del tressis (=3 assi), del dupondio e dell'asse e presentano una serie di simboli per far capire, anche alle persone meno istruite, quale fosse il loro valore. Ebbene, fra questi simboli c'è appunto il numero di teste raffigurate al dritto: 4 per il sesterzio, 3 per il tressis, 2 per il dupondio e 1 per l'asse. Si può ben pensare che un sistema simile sia stato adottato in un'altra parte dell'impero, anch'essa (come Acaia e Asia Minore) di ambito culturale greco/magnogreco, ossia appunto la Gallia Narbonese, a Vienne. Terza considerazione, le monete di Vienne (così come quelle di altre colonie) sono spesso spezzate in due (come la tua, appunto) e la frattura è fatta in modo tale da presentare, su ciascuna delle metà rimaste, una testa sola. Come ti ho detto, la pratica del dimezzamento fu attuata per ottenere "spiccioli", in un momento storico in cui si accusava la carenza di monete di bronzo. Ma cosa fu spezzato, e per ottenere cosa? L'attenzione con cui veniva lasciata una testa integra fa pensare che si volesse ottenere una "unità", e quindi un asse, piuttosto che "mezza unità" (un semisse). La moneta intera, quindi, doveva probabilmente essere un dupondio.
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  46. E' stata realizzata veramente con una brutta mescola, forse non hanno voluto nemmeno riutilizzarla per quanto sia pessima! Penso che riuscirei a staccarne tanti pezzetti senza metterci tanta forza ed usando solamente le unghie, ma per tre euro non potevo di certo lasciarla, qualsiasi cosa sia la curiosità e la voglia di possederla è stata tanta. Ora riposa nel mio box e dentro questo Museo
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  47. un aggiornamento... oggi a 18 mesi dall'inizio di questa avventura, posso dire che il lavoro finito presenterà probabilmente 1052 varianti (per varianti intendo anche semplici officine....) - tutte con almeno una foto, spesso molte di più 1200 saranno circa le immagini nella versione definitiva a oggi di queste 1052 varianti - 930 hanno una foto che va bene - 4 hanno una foto che ha delle incertezze e sarebbe bene sostituirle - 32 hanno una foto non proprio bellissima e sarebbe bene sostituirle - 26 hanno delle citazioni ma sono probabilmente ERRORI e probabilmente NON ESISTONO - 60 mancano proprio
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  48. Così il catalogatore di una asta numismatica appena conclusa, definisce una interessante spilla in bronzo attribuita al XIII secolo . E' passata 3 giorni or sono in asta Artemide LVII al n. 767 .
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