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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/24 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, Oggi voglio portare alla conoscenza di tutti gli appassionati una nuova variante ad oggi conosciuta solo in questo esemplare,una moneta che dopo anni riapre quello che era considerato un filone esaurito per le borboniche... Un saluto. Raffaele.
    8 punti
  2. Recupero questa vecchia discussione perché qualche giorno fa ho acquistato il libro "Recent discoveries of Tetrarchic hoards from Roman Britain and their wider context" dove, tra i vari ripostigli, c'è lo studio e il catalogo del Rauceby Hoard. Sorpresa delle sorprese, ho potuto raffrontare il prima e il dopo pulizia/restauro di uno dei miei esemplari: Per chi fosse interessato al cartaceo, il libro si trova su Amazon il, oppure in download gratuito qui: https://britishmuseum.iro.bl.uk/concern/books/c640c432-9184-49eb-9676-28f95b671655?locale=en&
    4 punti
  3. @Raff82 Secondo te questa variante potrebbe essere associata alla piastra del 1805 con la stessa variante?... Certo, è una moneta diversa e coniata 14 anni prima,però mi stuzzica pensare che ci sia un nesso tra le due monete...
    3 punti
  4. Vi presento l'ennesimo Morgan preso ieri. Anno 1878, coniato nella zecca di S. Francisco in 9.744.000 esemplari. Nel cartellino era indicata la conservazione di Spl.
    3 punti
  5. Saluti a tutti, posto due Piastre HEER: la prima l'ho venduta e la seconda è quella che ho attualmente in collezione.
    2 punti
  6. Esatto, poi: -non era una pratica utilizzata ai tempi -non sono evidenti i segni di asportazione di metallo -La forma del tondello è in linea con monete del tempo. Se ii riferimento è alle mancanze del flan, se ne era già parlato, probabilmente erano colpi di scalpello pre- coniatura che avevano lo scopo di alleggerire un tondello troppo pesante (e quindi non regalare argento …).
    2 punti
  7. Nomos AG > Auction 32 Auction date: 8 June 2024 Lot number: 456 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Greek CARIA. Kaunos. Circa 430-410 BC. Stater (Silver, 23.5 mm, 11.55 g, 12 h). Winged female goddess moving to left, her head turned back to right, holding a wreath in left hand and a kerykeion in her right. Rev. Δ (K in Carian) Triangular baetyl flanked by two bunches of grapes hanging from tendrils. BMC 8 (same dies). Konuk 99 (O41/R40). Traité II, 1386, pl., CXXXVII, 13. Troxell, Winged 27 (same dies). Well struck and beautifully toned. Light scratches, otherwise, nearly extremely fine. From the Jonathan P. Rosen Collection, Triton XXIII, 14 January 2020, 428 ex Roma XIII, 23 March 2017, 330. Starting price: 5000 CHF ILLUSTRAZIONE: divinità femminile con caduceo (Iride?), lato A di uno skyphos attico a figure rosse del V secolo a,C., opera del Pittore di Pentasilea (Museo della Bibliothèque Nationale de France)
    2 punti
  8. @Andy66devo dire che sei grandioso, mi ha veramente stupito la tua grande competenza e cultura orientale, queste 2 monete erano assieme ad altre dinastia Song settentrionale. Ho fatto fatica anche perché zeno.ru mi sembra un po' confusionario. Ambedue le monete hanno il retro senza nessun simbolo. Appena possibile aggiungo le foto. Ringrazio molto anche @ART @Xenon97 e @caravelle82. P.s. oltre a zeno.ru ho usato questo blog privato e mi ha aiutato abbastanza a capire le dinastie, i reali e soprattutto i vari tempi http://www.sportstune.com/chinese/coins/index.html Avete qualche altro sito oppure blog che possono aiutarmi ad ampliare la mia conoscenza? Grazie mille ancora di tutto Tiziano
    2 punti
  9. Buongiorno a tutti, complimenti @Raff82, una variante evidente e netta che non lascia dubbi. Grazie per avercela fatta conoscere. Saluti Alberto Anche qui tanto di cappello, vedo che vi state dando da fare mentre sono distratto in scuderia... Saluti Alberto
    2 punti
  10. Gran bella scoperta, complimenti!!! Penso che l'incisore poco prima di punzonare il conio si sia scolato una qualche bottiglia di BEER.. Saluti
    2 punti
  11. ed è Bertucci Valier, non Erizzo
    2 punti
  12. Ciao, fals mamelucco del sultano Sha'ban II zecca di Dimashq (Damasco)
    2 punti
  13. Dai tombaroli al Getty Museum: storia della “papera” di Pitagora venduta per 10 milioni di lire e una mucca Rinvenuto negli anni ’80 a Strongoli e finito nel mercato illegale, l’unguentario è tornato a Crotone. Premiato il documentario sulla Sirena Nella Calabria dei tombaroli, giacimento infinito di reperti archeologici, non c’è solo la scure di San Sosti. O meglio ci sono vicende simili, ma a lieto fine: è il caso dell’askòs di Strongoli, l’otre in bronzo a forma di sirena che appena dopo il ritrovamento, negli anni Ottanta, nell’antica Petelia fu ribattezzata «la papera» per la sua forma particolare. Il reperto funerario magno-greco risalente al V-IV secolo a. C. era in realtà uno dei simboli del pitagorismo la cui culla fu come noto la vicina Kroton: nella filosofia pitagorica la sirena (arpia) è legata al canto che accompagna i morti nell’aldilà, e dall’aldilà questo reperto unico in un certo senso riemerse durante dei lavori agricoli: un trattore trovò sulla sua strada – ma come spesso accade in questi casi le ricostruzioni sono poco chiare – tegole e reperti funerari, poi spuntò quello strano unguentario in bronzo verde, che non era come gli altri tanto che nei presenti suscitò un certo senso di paura. L’oggetto fu venduto illegalmente a un ricettatore di Bari per 10 milioni di lire e una mucca: come in un film di Totò si muove sulla scena un macellaio coinvolto nella trattativa, mentre i tombaroli non ne capiscono il vero valore tranne qualche amatore come il compianto Elio Malena che già ai tempi parlava di mezzo miliardo di lire («come: l’avete venduta?» sbottò). Subito dopo viene portata in Svizzera e acquistata da un gruppo di multinazionali del farmaco per 400 milioni di lire. La “papera” che papera non era finisce dunque nei meandri del mercato clandestino e infine riappare anni dopo nel catalogo di uno dei musei più famosi al mondo, il Getty di Malibù, in California: acquistato per 600mila dollari, ma dal valore inestimabile. Questa storia è raccontata in “Askòs – Il canto della sirena”, documentario prodotto da Alessandro Gordano per Lago Film in collaborazione con Solaria Film e finanziato nel 2021 dalla Calabria Film Commission (il regista Antonio Martino ne firma il soggetto con Francesco Mollo): qualche giorno fa il documentario ha ricevuto una menzione speciale per la sceneggiatura durante la XII edizione dell’Agon Festival di Atene («for the passion of the amateur archaeologist of Calabria»). Anni 60: un sesterzio ripagato con un gelato Orfano a 13 anni, non ha potuto studiare archeologia per come gli sarebbe piaciuto: Luigi Mazza trova i primi sesterzi romani giocando a pallone, gli vengono ripagati con qualche spicciolo per il gelato. Oggi ha un fiuto infallibile e un occhio allenato a leggere strutture murarie ipogee. Più che passione è una «febbre» confessa nel documentario, raccontando di quella volta che nei pressi di uno smottamento sotto le pendici del castello s’imbatté in una tomba a volta stuccata di rosso porpora, senza scassare fece un tunnel di lato per entrare nelle viscere del suo stesso passato: «Questo territorio è una scatola chiusa, possiamo trovare qualcosa di più maestoso dell’askòs». Luigi Mazza durante una campagna di scavi negli anni Novanta La zona del Crotonese fu interessato dai lavori del consorzio di bonifica e fu quella una delle attività che restituirono reperti e statuine che la gente portava a casa e poi magari gettava, non capendone il valore storico oltre che economico. Altro momento di cancellazione e rimozione furono la speculazione edilizia e i lavori pubblici nel dopo-boom, lo scempio dell’industrializzazione selvaggia, il sogno (tradito) del riscatto nella “Milano del Sud”. Per decenni l’archeologia era vista come un impedimento alla modernità. Nel frattempo – queste le testimonianze raccolte nel documentario – già dagli anni Trenta centinaia di reperti sono finiti in scatole di legno o nel mercato clandestino. Tre fattori per la mancata tutela del tesoro archeologico Eppure c’è un terzo “agente” che non ha permesso di tutelare e valorizzare un tesoro archeologico che forse oggi avrebbe potuto rappresentare un’occasione di sviluppo per una provincia tra le più depresse del territorio nazionale, interessata com’è da disoccupazione giovanile, ‘ndrangheta e spopolamento: la politica. Nel documentario, Armando Taliano Grasso (docente Unical che nel 1996 aveva scavato a Strongoli) senza mezzi termini paragona proprio al disinteresse istituzionale la spoliazione di Strongoli tra anni 70 e 80 legata agli scavi clandestini: basti pensare che nell’area del presunto Foro romano di Petelia sono stati costruiti il palazzo comunale e la scuola… Tra le notizie raccolte durante la sua campagna di scavi, Taliano Grasso apprende che uno dei mancati acquirenti dell’Askòs aveva delle fotografie pur non essendo coinvolto direttamente nello scavo clandestino, così lo mette in contatto con Raffaele Giovinazzo – allora al comando dei carabinieri Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza – per consegnare quella documentazione iconografica ma anche scientifica. Fu un passaggio importante, anzi decisivo. «Dopo tanti anni si capì il valore di quell’oggetto indebitamente portato all’estero e il danno arrecato alla comunità. Un danno da riparare». Raffaele Giovinazzo ha guidato per anni il nucleo Tutela patrimonio patrimonio culturale di Cosenza Giovinazzo, che era passato dalla cattura dei latitanti in Sicilia in forza al Ros alla caccia ai tombaroli che lo porterà negli anni a continui successi investigativi, nel doc parla di «curiosità quasi morbosa dei tombaroli calabresi, alla ricerca del metal detector più potente per il recupero di qualcosa di unico e irripetibile da portare come trofeo nel proprio palmares criminale, una curiosità quasi scientifica pur senza le basi: i calabresi a differenza dei tombaroli pugliesi e campani sono meno interessati al lato economico. Fanno sacrifici incredibili, sono figure dal valore quasi mitologico». Il recupero dei carabinieri e il ritorno in Calabria Secondo Giovinazzo proprio dopo il caso dell’Askòs delle Murgie di Strongoli «è aumentata nei calabresi la consapevolezza e la voglia di riscatto attraverso la tutela del patrimonio culturale». Il documentario raccoglie anche la testimonianza del colonnello Giacomo Geloso (comandante del nucleo TPC Cosenza) e racconta, attraverso la storia dell’askòs, la parabola di un intero distretto: dall’industrializzazione all’inquinamento e al compromesso in nome del benessere, agli anni Settanta coi primi interventi della Sovrintendenza, dagli Ottanta con una grande campagna di scavi ai Novanta, quando finisce il sogno dell’industria a Crotone. E la “paperella” di Pitagora? Dopo l’interessamento del Getty Museum di Malibu (che nel 1992 lo acquista per 600mila dollari) il nucleo TPC di Cosenza è incaricato di fare le verifiche: fino al 2000 si susseguono richieste di rogatorie internazionali senza effetto, mentre si lavora anche all’identificazione dei tombaroli di fine anni 80. Poi, tra 2007 e 2009, arriva la svolta grazie ai documenti che dimostrano la genesi del ritrovamento: acquisita quella documentazione i carabinieri vanno in California e possono rivendicare l’askòs: «È nostro». Il rientro in Italia risale al novembre del 2007, poi l’unguentario viene esposto nelle scuderie del Quirinale e in Grecia. Oggi si trova nel museo di Crotone. Il produttore Alessandro Gordano (Lago Film) durante la premiazione ad Atene a fine maggio La divulgazione e il documentario premiato Il documentario diretto da Martino aveva già incassato un’ottima accoglienza da parte del pubblico del festival di Atene che aveva assistito alla proiezione del documentario giovedì 23 maggio, nel Greek Film Archive della capitale greca. Dopo questo premio, Askòs è tornato a Cosenza come parte della rassegna Primavera Mediterranea, nella sua seconda edizione organizzata dall’associazione culturale Meraki e dal Museo dei Brettii e degli Enotri. Ieri pomeriggio la proiezione preceduta da alcuni interventi degli ospiti: ad aprire l’incontro il presidente dell’associazione culturale “Meraki” Giulio Rizzuto, seguito poi da Maria Cerzoso, direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, dal capitano Geloso e dal regista Antonio Martino. Il documentario nel 2023 aveva già vinto il premio “ArcheoVisiva” per miglior film alla XIII edizione del Festival della comunicazione e del cinema Archeologico, nel 2024 il premio “Università di Firenze” alla VI edizione del Firenze Archeofilm, infine la menzione speciale alla sceneggiatura alla XII edizione dell’Agon Festival di Atene. La locandina del documentario di Antonio Martino Tutte le foto sono tratte dal documentario “Askòs – Il canto della sirena”, prodotto da Alessandro Gordano per Lago Film in collaborazione con Solaria Film (regista Antonio Martino) https://www.corrieredellacalabria.it/2024/06/02/dai-tombaroli-al-getty-museum-storia-della-papera-di-pitagora-venduta-per-10-milioni-di-lire-e-una-mucca/
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  14. Gentili Amici, voglio condividere con Voi una scoperta che per me rappresenta un'autentica soddisfazione anche se, molto probabilmente, si tratta di circostanza fin troppo nota e scontata; però, navigando in internet, pur avendo profuso impegno a reperire notizie mirate, non sono riuscito a trovare riscontri. Mi riferisco all'imperatore Valeriano II che, come è noto, sembra essere stato il primogento di Gallieno e non certamente il figlio della seconda moglie di Valeriano I . Il giovanissimo Cesare sembra essere stato ucciso da Postumo nell'anno 259 d.C. a seguito dell'assedio di Colonia. I caratteri somatici di Valeriano II possono solo evincersi dalle raffigurazioni monetali non essendo conosciuti statue o sculture realizzate con certezza in suo onore; per la verità, nel Museo Torlonia di Roma è presente un busto che potrebbe essere dedicato a Valeriano II ma i tratti somatici di un uomo d’età avanzata pongono seri dubbi che possa trattarsi proprio di Valeriano II . Consultando fonti in rete, vengono fornite notizie in merito all'aspetto fisico di Valeriano II tant'è che viene descritto come un giovane di bell'aspetto, con il volto ovale, il labbro superiore un pò sporgente su quello inferiore, capelli o molto corti o molto lunghi da potersi articolare in numerose ciocche ben visibili. Ebbene, avendo la fissa di osservare molto attentamente i ritratti delle mie monete ma soprattutto di quelle pubblicate in rete, ho avuto modo di osservare che in numerosissime monete (quasi tutte, in maniera più o meno evidente) sul volto di Valeriano II compare, sotto l'occhio destro, una sorta di escrescenza Di questo particolare anatomico non sembrano esserci notizie. Sulla foto che allego è agevole constatare quanto sottolineato. La presenza di questo particolare anatomico presente sul dritto di tantissime monete (e a questo punto non può trattarsi di difetti di conio per eccesso di metallo) potrebbe essere utile per aggiungere una importante notizia sulle caratteristiche fisiche di questo personaggio storico che sebbene non annoverabile tra i veri protagonisti della storia romana, ha pur sempre avuto un ruolo nel travagliato periodo storico dell'anarchia militare. Fatemi sapere se anche voi avevate notato ciò che ho avuto modo di osservare io. Vi ringrazio in anticipo Mario
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  15. Da Elea/Velia di Lucania, un esemplare valutato R di didrammo, con al diritto leone ruggente con civetta e ramo di ulivo all' esergo, ed al rovescio testa di ninfa con etnico . Sarà il 25 Giugno in vendita Rauch 118 al n. 52 .
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  16. Di Solito S. Gennaro e rappresentato con le due ampolline che contengono il suo sangue, e dalla foto mi pare di non vederle? Comunque e possibile che possa essere anche S. Gennaro! Ciao Borgho
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  17. Medaglietta devozionale (Agostiniana?), bronzo/ottone, della seconda metà del XVII sec. (dopo il 1658).- D/ Busto di Vescovo rivolto a Sx , L'iconografia è tipica di S. Tommaso da Villanova vescovo di Valencia.- R/ Fanciullo rivolto a Sx (Gesù?), potrebbe essere anche S. Giuseppe con Gesù Bambino?- Ciao Borgho
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  19. Ciao @EmilianoPaolozzida quanto comunicano visivamente le ottime foto a mio parere il denario dovrebbe essere coniato ( il difetto del naso che sembra come appiattito e riscontrabile anche su altri denari, vedi mio esemplare stessa tipologia ma con variante con aquila e prua di nave sopra e sotto la stretta di mano) e la consunzione generale compatibile con la normale circolazione. I denari di Nerva erano in ottimo argento ed anche il tuo sembra esserlo. Per me bel denario. Attendiamo ulteriori interventi in proposito 🙂 ANTONIO
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  20. 10 esemplari solo censiti da BALLAURI su un database privato e comunque limitato, R3 mi sembra un pò azzardato visto che già ha numeri alti in singola ricerca. La variante del 5T 1819 la classificazione, oggi discreta, sarebbe R4...poi se nel tempo ne spuntano fuori e quanti... beh allora si ridimensiona a R3. La corretta procedura sarebbe questa e non al contrario solo su "possibili" decine di pezzi che spunterebbero nel tempo. Questo dovrebbe valere per tutte le monete, se oggi si trova un pezzo inedito, e che viene definito autentico da esperti del settore sconosciuto e non riportato in nessun catalogo si definisce il pezzo come massima rarità...poi se nel tempo ne spuntano fuori altri allora si ridimensiona a R4 o giù. Prima la camicia e poi la cravatta e non al contrario...nella numismatica contano i dati in mano di oggi e non la fantasia/presunzione del forse domani ne escono...
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  21. Lettera per l'interno affrancata con 25 lire "Centenario dei primi francobolli di Modena e Parma" del 14.6.1952 soprastampato AMG-FTT sui lati. Bell'annullo meccanico doppio cerchio con svolazzo di Trieste del 24.7.52.. .. annullo di arrivo di Sava del 25.7.52. DI VALORE.
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  22. Lettera per l'interno affrancata con 25 lire 7°Centenario della morte di Santa Chiara d' Assisi del 27.6.1953 soprastampato AMG-FTT. Annullo di partenza doppio cerchio di Trieste del 7.7. credo 1953, con targhetta pubblicitaria Materiale storico, QUOTATO.
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  23. Raccomandata doppio porto per l' interno affrancata con 25 lire "Festa della montagna" del 1953 + 60 lire "Esposizione internazionale dell' agricoltura di Roma " del 1953 soprastampati AMG-FTT. Etichetta di raccomandata di Trieste Succursale 12 S. Giacomo. Annullo di partenza grande cerchio con lunette barrate di Trieste 12 San Giacomo del 7.8.53 .. ..annulli di transito dell' ambulante Pescara ????? Sez. C del 8.8.53 + Taranto Racc. Capoturno del 8.8.53.. .. annullo di arrivo a Sava del 10.8.53. Affrancatura RARA, I francobolli sono quotati MOLTO BENE, insieme di VALORE.
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  24. CI calo' N (e' di S) in volto = cicalone disinvolto Buon pomeriggio
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  25. Bravo, Raffaele. Vedo che incominci ad essere appassionato anche di Tornesi…Più tardi pubblicherò il mio SICILIARV, ma non in questo topic, riservato al tuo inedito. Complimenti.
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  26. Mica solo in zecca,anche in sezione a quanto vedo...🤣
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  27. Complimenti @cipa per l’ottimo esemplare, lo Spl ci sta tutto.
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  28. Ma infatti come diamine lo spieghi? Ammazza della svista? 59 con 39......fantastico, tipo ERRORE DI CONIO per la moneta? Haahaha
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  29. Complimenti, molto interessante
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  30. Ciao Genny, Grazie mille,è una nuova variante che si va ad aggiungere alla SICILIARV.
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  31. Lettera primo porto per l'interno, in perfetta tariffa con 25 lire, Mostra Internazionale del francobollo sportivo emissione del 26.3.1952 soprastampato AMG-FTT... .. annullo di partenza meccanico di Trieste, doppio cerchio con svolazzo o linee ondulate del 23 IV 1952.. annullo di arrivo di Sava non nitidissimo. Storica, di valore, il francobollo su busta e' quotato.
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  32. Uuh che bella... cartolina per l' interno in tariffa perfetta per non piu' di cinque parole di convenevoli, affrancata con 15c tipo leoni emissione questa del 1917.... ...con bellissimo annullo pubblicitario meccanico di Torino, doppio cerchio con datario del 22 maggio 1922 e targhetta pubblicitaria . Il ""quartiere postale"" di quei tempi fu il precursore del nostro C.A.P. (Codice di Avviamento Postale). Bella, annullo nitido, RICERCATA, super collezionabile.
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  33. 1 1. Marca da bollo a tassa fissa, 5c lilla, del 1905. 2. 30c grigio nero, detto Michetti, Effigie di V. E. III volto a sx. Questo. e' un bel francobollo se non ha difetti occulti, la decentratura in questo caso non e' una varietà anzi fa perdere valore, se fosse stato ben centrato sarebbe valso + 50%. 3. Austria, imperatore Francesco. Giuseppe, 5 heller blu verde,1899. 4. Ungheria, 5 filler nero verde, 1908. 5. 10c rosa detto Leoni, effigie V.E.III giovane, volto a sx, 1906. 6. Colonia italiana Eritrea, 30c oliva e lilla, 1931.
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  34. Territorio libero di Trieste zona A. ..tanta roba bella ci sarebbe tanto da dire.. iniziamo dai francobolli.. 25 lire bruno, bicentenario della nascita di Arcangelo Corelli emissione 1953 + 25 lire lilla + 20 lire bruno + 10 lire vermiglio + 5 lire grigio, serie Italia Turrita, emissione del 1953, tutti soprastampati AMG-FTT (Allied Military Government - Free Territory Trieste), affrancano questa bellissima raccomandata (doppio porto perché affrancata per 85 lire) con etichetta dell' ufficio postale Trieste Succursale 12 S. Giacomo. Annullo di partenza grande cerchio lunette barrate di Trieste 12 San Giacomo bellissimo del 25.6.1953, ... annullo di transito di Taranto Ferr. (Racc.) Capoturno del 26.6.53 + altro annullo di transito sulla dx non completo .. .. annullo di arrivo di Sava (Taranto) del 27.6.53. Il viaggio postale c' è tutto, l' insieme e' un capolavoro storico postale di un periodo e di una parte d'Italia che duro' dal 1947 al 1954. DI VALORE !!!
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  35. Buongiorno,affinare la vista è importante per scorgere particolari che possano aiutare a classificare monete in condizioni come la tua,e in oltre 30 anni ne ho visionate di monete, inoltre ci vuole dell'intuito,ma non è detto che ci si riesce sempre, potrei anche essermi sbagliato ma ho riportato ciò che vedo... In primis ho ritagliato e ruotato correttamente l'immagine della tua moneta... Poi ho ulteriormente ritagliato l'immagine focalizzandomi sulla data...
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  36. 1 punto
  37. Vero vero, la riporta solo R. Sono rimasto ai miei tempi, 🤷🏽‍♂️😁 non raccogliendo il rame, quando era R2. Sono d’accordo nel downgrade della rarità.
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  38. Buonasera, moneta di grande fascino e, almeno per me, tra le migliori di Vittorio Emanuele III. Il rovescio di Renato Brozzi con l'ape che sugge dal papavero possiede, oltre a una dinamicità notevole, un fortissimo valore simbolico: laboriosità, semplicità, costanza di fronte alle difficoltà (il papavero è un fiore con poco nutrimento). @Prosit Le consiglio di recuperare su Cronaca Numismatica on line un interessante articolo su questa moneta, ricco di particolari e di spiegazioni senz'altro interessanti. Troverà spunti di approfondimento che La inviteranno anche a completare la serie 1919-1937. Un saluto cordiale e a presto.
    1 punto
  39. Per gli storici amici di Monza, è presente una discussione sulle medaglie, quelle datate parlano..., basta cliccare sul link: MONZA qualche medaglia del territorio - Medaglistica - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo
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  40. Sono le parole, di non univoca lettura ed interpretazione, che compaiono su rare monete di Poseidonia : la prima su una dracma incusa e la seconda su uno statere a doppio rilievo . Due di questi rari esemplari saranno il 25 Giugno in vendita Rauch 118 ai nn. 32 e 33 .
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  41. Guarda non saprei dove cominciare, e' un lavoro immane. Vediamo di fare una cosa semplificata. Vignetta Colori Dentellatura Filigrana Fluorescenza e fosforescenza se ne ha Carta Tipo di stampa Sicuramente dimentico qualcosa..!??🤔 ..su tutta questa robina qui bisogna studiarci un pochino. Credo che anche nella numismatica se non c'è uno studio non si va lontano.
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  42. Ecco una nuova sensazionale immagine della copertina n. 11, ed una nuova data da appuntare sul calendario. Sicuramente anche questa volta sarà una giornata indimenticabile, come del resto tutte le precedenti. Ormai sono anni che per mia fortuna riesco a partecipare a questi eventi, ed ogni volta rimango sempre affascinato dal loro spessore culturale ed innovativo, e dal fatto di riuscire a coinvolgere tutti i partecipanti alle attività che vengono svolte nel corso giornata. 👏👏👏
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  43. Ecco, ora abbiamo chiuso la ricezione di nuovi articoli: quelli che dovessero ancora pervenire verranno accantonati per il #12. E mi sa che stavolta abbiamo esagerato sfondando il numero di 200 pagine fino ad arrivare a 214. Il buon Mario credo dovrà lasciare a casa i trolley e si doterà di un muletto per portare tutte le copie necessarie del #11. Per il momento la bozza subirà la totale rilettura alla ricerca dell'ennesima correzione da apporre prima della stampa. A quando il prossimo "Milano Numismatica"? In attesa: Estote parati.
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  44. Di seguito i link da utilizzare, per chi non potrà essere presente a Milano, per seguire in diretta la conferenza. Link 1 dalle 21:00 alle 22:00 https://meet.google.com/pvy-yywq-rga Link 2 dalle 22:00 alle 23:00 https://meet.google.com/rpz-prrt-cyv Al termine della conferenza si potranno vedere delle monete e medaglie di Monza ed il consueto brindisi.
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  45. Ciao Andy66, confermo tutto quello che hai scritto. La seconda moneta è una bella trade coin di Nagasaki versione Genpo Tsuho, la più comune di questa tipologia. Bellissime anche le tracce di azzurrite! Come valore siamo sui 4 - 5 euro, ma ovviamente il carico storico è nettamente maggiore. 🙂
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  46. Buonasera @tiziano.goffi,partiamo dalla seconda poichè la prima è davvero messa molto male. A parer mio non si tratta di una moneta cinese ma di una moneta di Nagasaki. Il clan Tokugawa, per commerciare con la Cina, la Compagnia delle Indie Orientali e tutta la regione del sud-est asiatico, creò una base logistica nella città di Nagasaki. Dato che tutti gli altri porti erano praticamente chiusi al commercio estero, Nagasaki divenne rapidamente un hub importantissimo per i commerci con Asia e Europa durante tutto il periodo Tokugawa. In questi commerci un grande ruolo lo ebbe il traffico di argento e rame (estratto dalle miniere giapponesi) e dal 1659 al 1685, proprio a Nagasaki, furono prodotte (per fusione) una grande quantità di monete di rame destinate all'esportazione. La produzione di queste monete era basata sulle monete cinesi della dinastia Song... ma differivano per la tipologia di scrittura: mentre le monete Song cinesi usavano la scrittura "sigillare" e "semicorsiva", quelle di Nagasaki usavano quella formale ( kaishou ) . Posto due esempi. Da notare che le monete di Nagasaki, pur avendo la medesima leggenda e lo stesso sito produttivo, sono state prodotte con una enorme varietà di forme e dimensioni dei caratteri. La scritta recita: Genpou Tsuuhou (giapponese) o Yuan Feng Tong Bao (cinese) Come sempre ci tengo a precisare che, data la mia enorme ignoranza, posso aver preso una colossale cantonata... quindi mi scuso in anticipo per eventuali errori e chiedo cortesemente a @caravelle82, @Kojiki e @Xenon97, di correggermi.
    1 punto
  47. Buonasera, mi sono aggiudicato un Annibaliano all'asta per 157 euro. Spero di non aver esagerato con il prezzo essendo la qualità piuttosto bassa. In questo modo concludo la sezione dei Costantinidi dato che Nepoziano è fuori dalle mie possibilità.
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  48. Buongiorno a tutti ... riattivo la discussione sia per condividere un mio recente acquisto proveniente dal ripostiglio, sia per segnalare la futura uscita di uno studio sul tema. Nell'ultima asta Naville erano offerti diversi pezzi provenienti dal Rauceby hoard, uno dei quali troverà dimora nella mia collezione: Diocleziano (302-303 d.C.), zecca di Treviri, RIC 519a Cercando di approfondire la questione, mi sono imbattuto in un volume di prossima uscita (febbraio 2024) dedicato agli hoards tetrarchici in UK e nelle regioni vicine, che dovrebbe contenere lo studio complessivo del ripostiglio. Visto il potenziale interesse del libro, mi sembrava opportuno condividere la notizia. Al link sottostante è possibile consultare l'indice: https://www.oxbowbooks.com/oxbow/catalog/product/view/id/68599 Per gli interessati, il volume è preordinabile anche su amazon UK
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  49. Mi allaccio a questa discussione per presentare il mio "nummo" proveniente da questo interessantissimo ripostiglio: D\ IMP DIOCLETIANVS AVG R\ GENIO POPV-LI ROMANI, S|F//IITR RIC VI 524a - Treviri Ex Rob Jones, Ex Rauceby hoard La moneta ha una tale freschezza in mano che sembra davvero coniata l'altro ieri, credo che per gli scopritori sia stata un'emozione unica rinvenire questo tesoretto.
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  50. Siamo delle canaglie, ma simpatiche :rofl: :rofl: :rofl: .... e lo facciamo per la comunità :dirol: ciao luciano
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