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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/01/24 in tutte le aree
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Sì, la leggenda è nota a tutti. La realtà storica è un'altra cosa però. Consiglio un buon manuale di storia romana più che l'internet se volete approfondire, ma il concetto di base è che le nostre fonti sulla storia romana sono affidabili solo a partire dal IV-III secolo a.C. I re sono rappresentazioni simboliche della fase fondativa della città: Romolo è l'eroe eponimo, Numa Pompilio simboleggia l'introduzione delle prime leggi ("Nomoi" in greco) e riti sacri ("Pompé"), Tullo Ostilio e Anco Marzio rappresentano i primi contatti armati con le tribù vicine ("Hostes", mentre "Mars" rappresenta la guerra), i Tarquini la fase della dominazione etrusca (da Tarquinia), e via dicendo.4 punti
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Come detto anche da @PostOffice a sinistra francobollo della settimana filatelica del 1948 raffigurante una famosa stampa di Hishikawa Moronobu chiamato "Mika e Bijinzu" 見返り美人図 letteralmente "Bellezza che guarda dietro" esposta la museo di Tokyo, quello a sinistra è del 1949 e raffigura un importante quadro di Hiroshighe Utagawa chiamato "Konna yo ga mata mo arō ka tsuki ni kari" こむな夜が 又も有うか 月に雁 letteralmente " Oche Selvatiche che volano al chiaro di luna piena" . Furono volute dal ministro delle telecomunicazioni e dal ministero delle poste di Tokyo3 punti
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Certamente, ..il costo della spedizione ordinaria era gia' pagato con il costo di 10c della cartolina. I francobolli andavano aggiunti nel caso si fosse voluto inviare raccomandata o espresso, in questo caso si sarebbero dovuti aggiungere esattamente 25c in francobolli in quel periodo tariffario.2 punti
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A Città di Castello e Monte Ruperto i sindaci diventano anche baroni Per la durata del mandato il primo cittadino si fregia anche di un un titolo nobiliare simbolico C'è un Comune - Città di Castello, in Umbria - dove il sindaco vanta anche il titolo di barone a tempo determinato, quindi per la durata del mandato il primo cittadino si fregia anche di un un titolo nobiliare simbolico: questo originale connubio "istituzionale-nobiliare" nasce dal fatto che il Comune di Città di Castello - che ne dà notizia - è titolare di una piccola porzione di territorio, Monte Ruperto, che ricade nelle Marche, definita "exclave" (aree territoriali appartenenti a una regione che però si trovano all'interno di un'altra). La particolarità di questa vicenda si perde nella notte dei tempi, quando una sperduta baronia in un remoto luogo dell'Appennino - oggi disabitato - cedette il titolo nobiliare al gonfaloniere di Città di Castello, tramandato ai sindaci che oggi si susseguono. Si narra che una grande carestia dovuta ad incredibili nevicate colpì il Baronato di Monte Ruperto nel 13/o secolo e che nessuna delle vicine città inviò aiuti in soccorso della piccola comunità. Dalla relativamente lontana - per i mezzi e le strade dell'epoca - Città di Castello arrivò il cibo necessario a far sopravvivere la piccola comunità. Si dice che il barone, privo di eredi, cedette il piccolo territorio a Città di Castello come segno di gratitudine. La traccia del passaggio sotto il dominio tifernate è datata 25 giugno 1256. È storia documentata poi da un atto pubblico che nel 1274 gli abitanti di Monte Ruperto godessero di agevolazioni fiscali al punto da pagare solo "cinque soldi per focolare per casa da versare il 27 agosto di ogni anno". Ed oggi ricorrono i 750 anni da quell'evento. Altra verità storica è che in quegli anni vi era la rivalità, spesso sfociata in guerra, tra guelfi e ghibellini. Si racconta, e qui affrontiamo la seconda storia, che il baronato di Monte Ruperto, essendo in contrasto con le città limitrofe di Apecchio e Sant'Angelo in Vado, abbia chiesto e ottenuto protezione da Città di Castello. Entrambe le storie hanno fondamenti di verità che le rendono plausibili. È probabile che quando Monte Ruperto si unì alla città umbra non si trattasse dell'annessione di un'isola amministrativa, ma fosse in continuità fisica, politica e geografica con il territorio tifernate. Nel 1413 gli Ubaldini, signori delle zone limitrofe a Monte Ruperto, si sottomisero ai Montefeltro e di lì a poco tutti i loro territori passarono alle dipendenze di Urbino. Esattamente in quel momento la baronia divenne un'exclave di Città di Castello nel futuro Ducato di Montefeltro. I destini della piccola comunità seguirono quelli di Città di Castello con l'ingresso a cavallo tra 1860 e 1861 nel Regno d'Italia. La "baronia" ha un'estensione di meno di tre chilometri quadrati e nessun abitante. L'ultima famiglia lasciò Monte Ruperto fu agli inizi degli anni '70. Oggi a Città di Castello su iniziativa del Comune, si è celebrata una giornata di studi, "La Baronia di Monte Ruperto. Origini e vicende storiche dell'enclave Umbra nel territorio delle Marche", per riportare in auge quelle vicende storiche ricche di fascino e suggestione, nella sala consiliare alla presenza anche dell'attuale "sindaco-barone" di Città di Castello. https://www.ansa.it/umbria/notizie/2024/05/30/a-citta-di-castello-e-monte-ruperto-i-sindaci-diventano-anche-baroni_01652615-2c3c-4c42-b73a-93affc57690c.html2 punti
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Ciao, oggi condivido un asse molto comune dell'imperatore Nerone (54-68 d.C.) con la personificazione sul rovescio della dea Vittoria coniato a Roma. Fu l'ultimo esponente della dinastia Giulio-Claudia (14-68 d.C.) iniziata con l'imperatore Tiberio a cui seguirono nell'ordine Caligola, Claudio ed appunto Nerone. Tutti imperatori che continuarono l'opera di Augusto salito al potere dopo la sanguinosa guerra civile che segnò ufficialmente il passaggio dalla repubblica all'impero, contribuento al consolidamento definitivo di quest'ultimo e del principato. Nerone e' senza dubbio tra I più noti e controversi imperatori romani il cui operato sarà da me approfondito con tutta l'attenzione che merita. Gli storici dell'epoca ne riportano un ritratto tutt'altro che positivo,forse legato al suo essere spietato nei confronti di chi cercava di contrastarlo. Le fonti storiche dell'epoca, molto probabilmente, non erano del tutto neutrali e forse politicamente legate alla parte avversa percui il tutto va letto con il beneficio dell'inventario. Certamente non fu un santo facendo addirittura assassinare la madre Agrippina Minore nonché due mogli Ottavia e Poppea e fu anche il primo imperatore ad essere colpito ufficialmente dall'istituto della damnatio memoriae per delibera del Senato, la peggiore onta che un defunto augusto poteva ricevere. Da esame diretto l'asse risulta coniato, un po decentrato al dritto, con buon metallo (considerando che si tratta di rame e che ha 2000 anni) ed ha svolto egregiamente la sua funzione di moneta rimanendo pienamente leggibile e ( per me) piacevole . Buono anche il ritratto dell'augusto. Grazie ed alle prossime 🙂 ANTONIO 28 mm 9,72 g RIC 3122 punti
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Che dire? Se non GRAZIE! Vi aspettiamo numerosi 😁2 punti
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In particolare ho un dubbio su un timbro che ho trovato al retro di uno di quelli che ho comprato. Se non ho capito male, quei timbri venivano apposti al pagamento degli interessi annuali. Tra quelle che ho preso ne ho trovata una che ha un timbro strano, diverso dagli altri, con la data 1799: Sembra quasi stampato più che apposto. Ho fatto qualche foto dei dettagli per capire se l'inchiostro dei timbri fosse sopra o sotto il timbro del 1799, ve le mostro e mi dite la vostra:2 punti
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Martedì 04 giugno dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza sulla Zecca di Monza tenuta da Loris Alessandro Gentili. Il relatore presenterà la storia di Monza, le sue monete e i risultati degli studi per la possibile ubicazione della Zecca. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati prossimamente.1 punto
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Trovate da ciotola oggi a 1€ cad , due monete che mi mancavano , 1 soldo con busto piccolo e 5 cent 19211 punto
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Ciao, sei sicuro sia rame? Se si allora da quanto ho letto dovrebbe essere un falso d'epoca. Un dirham in rame una volta ricoperto d argento a nome del sultano Muhammad I zecca di Hamah1 punto
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Cavallo comune, ma forse con sospette tracce di quelli di Innocenzo al dritto.1 punto
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Lo sanno solo loro nelle loro teste di minchia, ma è sicuro che la salsa tartara non è originaria della Grande Tartaria nè della piccola.1 punto
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Torturare una moneta in questo modo è un CRIMINE che va punito come si deve. Per punizione dovrai berti una bottiglia di olio di ricino allungato con piccole quantità di smac, cif e acetone.1 punto
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Moneta autentica ma spatinata. Un po' cara, visto che e' il piu' comune fra gli assi di Traiano.1 punto
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A mio parere è autentica e vedo anche un bel lustro, come conservazione siamo sullo Spl. Bella moneta, complimenti.1 punto
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Io non ho certezze in fatto di autenticità ma se dovessi dire il mio parere concordo con Antonio1 punto
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Salve, ringrazio Petronius per la fiducia che mi elargisce incondizionatamente per quanto riguarda i Buoni Postali ..... Purtroppo per il nostro amico Enrico.s non ho buone notizie in quanto il valore del suo buono è quasi nullo. Solo quando usci il volume del compianto Franco Gavello,che diede inizio a questo tipo di collezione portandolo a un livello superiore , la serie D del tuo buono veniva venduta sui 50 €. Poi il mercato di accorse che non era facilissimo trovare questi buoni , in particolare quelli della serie G emessi durante la RSI e delle serie A,B,C, per cui andò scemando l'interesse dei collezionisti e dopo pochissimi anni di fermo' quasi del tutto. Pensate che quando iniziò questo tipo di collezione scambiai una serie G comprata per pochi euro a un mercatino con un 100 lire rosa della Banca Nazionale nel Regno d'Italia ( ed eravamo soddisfatti entrambi....ora io un po' di più...)1 punto
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Belle e con stupende allegorie, le ho viste solo online anni fa girovagando nel noto sito: PORTUGAL - IMPERIAL TREASURY (banknote.ws) Quel timbro sembrerebbe stampato, l'inchiostro è uniforme e senza sbavature, ma non avendole mai ne possedute e ne viste di presenza la mia è solo una impressione a pelle. Complimenti per l'acquisizione1 punto
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Ciao a tutti, sulla moneta non mi voglio sbilanciare (sono già di solito un campo minato, quelle in oro ancora peggio), ma mi piacerebbe soffermarmi sul bellissimo documento di accompagnamento, quello di sucuro originale. Si fa riferimento al "tipo", riportato con tre esempi: - British Museum https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_BNK-G-270 ma non è quella... - Jameson 1126, manco pure questa! https://de.numista.com/catalogue/catalogue.php?id=526 - mi sa che manca proprio quella che credo sia la più importante, la Weber 3013, con proprio quel numero sotto alla foto. ==================== Dando adesso un occhiata al documento, secondo me possiamo dividerlo in tre parti: A - la più anzianotta B - quella dell'istituto C- "l'altra"😁 - Ritaglio di una foto? Stampa? forse proprio presa dal catalogo Weber? uhm... ======= Mi piacerebbe vedere una foto del taglio, ricordo che all'epoca fare degli elettroliti (ndr: copie, anche di valore) non era così inusuale, ci vorrebbe poi qualcuno che ne sa più di me per dare in seguito una valutazione. ======= Alla prossima Njk PS: Consiglio personale a @grzz99: una volta che abbiamo capito che cos'è: TIENILA!1 punto
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hahahahahahahahahahahahahha......mai usare il cif in crema. Scherzi a parte, ricordando sempre che le monete non si puliscono mai, salvo farlo coi prodotti che abbiamo elencato sopra e che non rovinano le monete, per gli esperimenti sulle monete da poco o scarso valore in metallo argenteo o acmonital, per l'italma non ricordo i miei esperimenti, solo lo smac ha un effetto migliorativo per lo sporco e le incrostazioni, io ci ho tirato fuori monete che erano diventate rosa dall'ossidazione, purtroppo questo agente chimico, per i graffi, pulendo molto a fondo li evidenzia ancora di più, mi verrebbe da dire che se la moneta apparentemente sembra non avere graffi o titubanze con lo smac vengono fuori anche le più piccole incertezze. da non usare mai sulle monete in oro nordico poiché le sbianca, ma per divertimento va bene anche su quelle....oh! ho detto solo per divertimento e giusto per restituire dignità ad una moneta fortemente compromessa che comunque non avrebbe valore alcuno. saluti1 punto
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Hai per caso le immagini del MIR? Purtroppo mi manca.. Ma mi sembra che Rodolfo gonzaga abbia contraffatto il soldo di Carlo Emanuele I, non quello di Vittorio Amedeo I...1 punto
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La lingua francese in quei tempi era considerata come l' inglese al giorno d'oggi.1 punto
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Buongiorno, non credo che la presenza costante sia frutto del prezzo proibitivo per molti, bensì credo sia conseguente a un'ampia offerta di materiale che deriva dalla vasta tiratura di talune monete, dall'evolversi delle collezioni (modifica degli interessi del collezionista, eredità dismesse ecc.). Considera inoltre che in questo periodo va di moda il FDC "super, top, plus" 😊 e quindi ottime monete in conservazione SPL vera hanno meno mercato che una volta e si trovano più facilmente. Però anche in questo caso, se ci pensi bene, torniamo al discorso della rarità comparata alla conservazione...1 punto
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La zecca è quella dell'Aquila. Puoi notare davanti il cavallo il segno distintivo, una aquiletta. Sicuramente autentica ma trattandosi di una moneta molto comune il suo valore economico è molto basso.1 punto
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Ciao, hai perfettamente ragione 🙂. I dettagli sono quelli, solo il colore dal vivo è più scuro ed in mano fa tutta un'altra impressione. Io sono negato per le foto ma riuscire a rendere i bronzi in foto nel loro aspetto reale ti assicuro che non è facile. Ho da poco iniziato ad inserire in collezione questi nominali e dei 15 esemplari che mi sono arrivati nessuno nel colore si avvicinava a quello della foto postata dal venditore. Personalmente ci riesco molto meglio con l'argento. Come fotografo resterò perennemente works in progress. ANTONIO1 punto
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Buongiorno... effettivamente dalle foto sembra uguale a prima... ma almeno ora profuma di limone😂1 punto
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Ciao @Pxacaesar, sono sicuro che quest' asse sia molto gradevole in mano, ma spesso le risoluzioni fotografiche che usi sono impietose negli ingrandimenti e non rendono giustizia alle tue monete che osserviamo con piacere. Per come la vedo io una foto non dovrebbe discostarsi troppo da come vede un buon occhio nudo. Scusa la divagazione e buon proseguimento1 punto
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All'epoca, forse, utilizzavano il bronzo non coniato o panetti in argento o pezzetti d'oro. Quindi non esistevano vere e proprie monete.1 punto
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Ciao, questo è un fals zengida dell' atabeg (governatore) Al-Malik al-Salih Isma'il ,zecca di Dimashq (Damasco)1 punto
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Ringrazio anche te per la risposta pazienza e la pazienza nei confronti di un novellino. Non credi che in alcuni casi, tipo alcune monete d'oro, la costante presenza nelle aste sia dovuta al prezzo proibitivo per molti? Quindi Il fatto che siano presentate spesso non implica il venir meno del requisito sulla rarità. Da un po' di tempo sto cercando di migliorare la mia collezione di monete del Regno, aggiungendo pezzi rari in buona/ottima conservazione. Alla fine (purtroppo) è solo una questione di disponibilità economica. Per assurdo se avessi disponibilità illimitate, con il tempo e pazienza, non avrei problemi ad approntare una collezione importante. Sicuramente un discorso a parte meritano alcuni esemplari particolari come le prove e i progetti in quanto difficilmente chi li possiede tende a liberarsene. P.s. nel mio catalogo Numisma, alcune monete del Regno sono riportate rare solo in fdc Cordialità.1 punto
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Un pò assomiglia al mio 😊, a Stian, levroide ( è un incrocio, un quasi levriero sardo pensiamo, preso dal canile). Metà settembre, 8 anni.....crescono in fretta, troppo.1 punto
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Si conosce solo l'"argomento" della commemorazione delle due monete, Guglielmo Marconi (150° nascita) e Tommaso d'Aquino (750° morte). Data di emissione e disegno sono ancora ignoti1 punto
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Possibile. Altro tema interessante quello dei sacchetti sigillati, che considero quanto di più vicino alla moneta sia esistito, prima della nascita della moneta stessa: proverò a parlarne in seguito! Vero. Esiste, secondo me, un errore di fondo, ossia quello di pensare alla moneta come al risultato di un percorso evolutivo, dal baratto, al metallo a peso, alla moneta. Questo, per me, non è un approccio convincente: in primo luogo, perché non fornisce alcuna spiegazione sulla tardività della nascita della moneta (che, mi ripeto, si tratta di uno strumento di semplice realizzazione tecnica e intuitivo). In secondo luogo, in ragione del fatto che proprio quei popoli che usavano il metallo a peso nelle transazioni non adottarono la moneta, se non secoli dopo la sua introduzione. La nascita della moneta, per me, è dovuta a una decisione; una decisione democratica, perché ha consentito la circolazione della ricchezza tra la popolazione. In quest'ottica, la tardività della sua introduzione assume, per me, un maggior senso: si dovette attendere per lunghissimo tempo qualche spinta popolare o qualche regnante illuminato. ps: Keynes, meno di 100 anni fa, parlava della moneta in questi termini: “The stamping of pieces of metal with a trade-mark was just a piece of local vanity, patriotism, advertisement with no far-reaching importance”. Non mi risulta difficile pensare che considerazione ne potessero avere i "regnanti" di 2600 anni prima 😅1 punto
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Ed in questo ritaglio un uso "quasi filatelico" con tutti quei valori diversi, ma non credo che era questa l'intenzione1 punto
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Ciao, non è una monetazione che seguo percui sullo stile consono o meno non mi pronuncio ( ed è una cosa ovviamente importante lo stile del periodo di appartenenza). Non ho problemi invece nell'esprimere il parere su come è stata probabilmente prodotta la moneta. Secondo quanto mi comunicano le foto per me non è coniata ma ottenuta per fusione. Percui molto più di qualche dubbio per quanto concerne la sua autenticità. Attendo anche io ulteriori interventi a proposito 🙂. ANTONIO1 punto
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Buon pomeriggio, volevo condividere con voi il mio ultimo acquisto , come da titolo è un 6 Livre del 1792, periodo storico che mi affascina e che sicuramente è stato fondamentale nell' evoluzione delle società occidentali e non solo. DA WIKIPEDIA .... Quando la popolazione parigina assaltò il Palazzo delle Tuileries (10 agosto 1792) e invocò l'abolizione della monarchia, l'assemblea legislativa ordinò la sospensione temporanea del re dalle sue funzioni e convocò la Convenzione nazionale (termine di origine inglese, con il quale era stato designato il Parlamento atipico che, dopo la Gloriosa rivoluzione del 1689, aveva conferito potere a Guglielmo d'Orange a sua moglie Maria) affidando all'assemblea il compito di redigere una nuova costituzione repubblicana (in quanto la monarchia sarebbe stata completamente abolita dalla Convenzione nazionale il 21 settembre del 1792). La convenzione si attribuì l'incarico di stabilire una nuova Costituzione per lo stato Francese, dopo la deposizione del re Luigi XVI e la proclamazione della repubblica. La convenzione avrebbe anche svolto il ruolo di Camera dotata di poteri legislativi, cioè avrebbe approvato tutte le leggi della nuova Francia repubblicana. Potevano essere eletti a far parte dell'assemblea tutti i cittadini francesi di età superiore ai 21 anni, residenti da più di un anno e stabilmente occupati: la Convenzione fu quindi il primo organo francese eletto a suffragio universale. Insediatasi quindi il 21 settembre, risultò formata da 749 deputati. A sinistra, trovavano posto i montagnardi o deputati della montagna, di stampo repubblicano e democratico, si battevano per la tassazione del reddito, l'uguaglianza sociale, il ridimensionamento della proprietà privata e l'accentramento di tutti i poteri in mano alla convenzione. Questi rappresentavano all'incirca un quarto dell'assemblea. Ne facevano parte politici di idee radicali: Jean-Paul Marat, Georges Jacques Danton, Maximilien de Robespierre, Louis Antoine de Saint-Just, Camille Desmoulins e altri. Il centro o palude, risultava essere lo schieramento più numeroso, all'incirca la metà dei deputati. Essi erano i "non schierati" e appartenevano allo schieramento che determinava l'esito di tutte le votazioni. A destra invece, stavano i girondini, rappresentanti dei ceti borghesi e nobiliari più elevati, che costituivano circa un quarto dell'assemblea. Essi osteggiavano la Comune di Parigi e erano contrari al grande potere da questa assunto, battendosi infatti per un decentramento amministrativo e politico.1 punto
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Salve, dovrebbe essere un quadrante dell'imperatore Claudio https://www.colectalia.com/de/roemische-muenzen/muenzen-aus-roemisches-kaiserreich/claudius-quadrans-modius-sear-18631 punto
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Altra moneta di MONZA Sesino R/3, tipicamente consumata1 punto
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Bene attendiamo con trepidazione la conferenza. Intanto un breve accenno sulle monete di Monza dove l'iconografia è simile a quelle coniate per Milano, un esempio riguardante il grosso con al D/ la biscia coronata tra le iniziali h e, al R/ Sant Ambrogio in cattedra. Le differenze nelle legenda del D/ dove si trova VICECOMES MODOETIE ed al R/ si trova NOSTER invece di MEDIOLANI. Sia nel D/ che R/ si hanno molte varianti di legenda.1 punto
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Una zecca che conia per soli 6 anni e' in ogni caso una chicca da non perdere. E mi sono arrivate indiscrezioni che, sulla sede presunta della zecca, c' e' qualche novita' rispetto allo scorso ottobre...1 punto
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Caschi male con me Arka 😆 scherzo ☺️ ho studiato bene cosa successe - monetariamente parlando - nelle regioni limitrofe e negli altri reami europei: i testoni da 9+ gr. furono in uso nel 1500 presso: piemonte Liguria Ferrara Firenze Mantova Papato testoni da 9 gr. ma solo dopo il primi quarto del ‘500) Area Germanica : dicken da 9+ gr. Francia - non solo il regno ma anche feudali come Nancy: 9.+ gr. inghilterra : Henry VII ed Henry VIII : testoon ( con peso - anche lega - pero’ leggermente inferiore 7 gr.) Navarra ( Jeanne d’Albret) # Eccetto Aragona e Castilla e Napoli e Sicilia ( con il carlino ancorato alla metrologia spagnola dove imperava il coronato e il croat catalano) e l’area austriaca legata al viertelguldiner da 7 gr. La maggior parte delle aree monetarie si rifacevano al testone da 9 gr.1 punto
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sicuramente è difficile fotografare questa moneta... per di più in perizia.. poi c'è anche la patina che, non si sa, se attenua il lustro oppure c'è anche l'opzione che possa essere anche andato un po via per la circolazione.. per le foto hai fatto il massimo per cui accontentiamoci di queste. La mia idea è che un po il lustro si è assottigliato, per cui la giudicherei qfdc.. ma non ti nascondo che sul mercato probabilmente verrebbe proposta come fdc1 punto
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