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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/31/24 in tutte le aree
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Non colleziono questo periodo, però ci do un'occhiata ogni tanto. Francamente avevo avuto un'impressione opposta, anche per le prove: ero quasi tentato di prendere una prova di un 100 lire Marconi in argento, davvero a un prezzo stracciato. Secondo me resta il discorso di base che gira da ormai una ventina d'anni: la Repubblica te la tirano dietro, e il regno pure, tranne che nelle altissime conservazioni, che sono in crescita costante, quelle sì. Ogni volta che vedo una monetuzza comunissima di V.E.III slabbata in FDC ecz(ema) MS66 che costa più di una piastra papale del Seicento lancio un fischio a Sant'Eligio.3 punti
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L’eredità di Spartaco: una muraglia romana nel Parco d’Aspromonte. Scoperta archeologica straordinaria Il Comune di Cittanova, in collaborazione con l’Università del Kentucky e il referente dell’associazione escursionistica “Gente in Aspromonte” Giuseppe D’Amico, presenterà lunedì alle 16 al Palazzo comunale una scoperta archeologica, che gli esperti già definiscono straordinaria, effettuata nei giorni scorsi sul territorio del Parco nazionale d’Aspromonte. Il tema dell’incontro è “Cittanova, la città di Spartaco: sulle tracce del gladiatore ribelle che ha lottato per la libertà dei popoli”. In particolare, nella zona collinare che sovrasta Cittanova, in prossimità dello Zomaro, gli archeologi hanno rinvenuto una muraglia lunga 700 metri e alta 3, circondata da un fossato largo 5 metri e profondo 3 e altri reperti archeologici. In base ai primi riscontri, dovrebbe trattarsi del muro che Plutarco descrive nelle sue opere quando parla di Spartaco che, risalendo l’Aspromonte nel 73-71 a.C., stava per dirigersi verso la Tracia. https://reggio.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2024/05/31/leredita-di-spartaco-una-muraglia-romana-nel-parco-daspromonte-scoperta-archeologica-straordinaria-9ccba40c-78d1-43a0-b450-54c0b333d62b/3 punti
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Ciao, oggi condivido un asse molto comune dell'imperatore Nerone (54-68 d.C.) con la personificazione sul rovescio della dea Vittoria coniato a Roma. Fu l'ultimo esponente della dinastia Giulio-Claudia (14-68 d.C.) iniziata con l'imperatore Tiberio a cui seguirono nell'ordine Caligola, Claudio ed appunto Nerone. Tutti imperatori che continuarono l'opera di Augusto salito al potere dopo la sanguinosa guerra civile che segnò ufficialmente il passaggio dalla repubblica all'impero, contribuento al consolidamento definitivo di quest'ultimo e del principato. Nerone e' senza dubbio tra I più noti e controversi imperatori romani il cui operato sarà da me approfondito con tutta l'attenzione che merita. Gli storici dell'epoca ne riportano un ritratto tutt'altro che positivo,forse legato al suo essere spietato nei confronti di chi cercava di contrastarlo. Le fonti storiche dell'epoca, molto probabilmente, non erano del tutto neutrali e forse politicamente legate alla parte avversa percui il tutto va letto con il beneficio dell'inventario. Certamente non fu un santo facendo addirittura assassinare la madre Agrippina Minore nonché due mogli Ottavia e Poppea e fu anche il primo imperatore ad essere colpito ufficialmente dall'istituto della damnatio memoriae per delibera del Senato, la peggiore onta che un defunto augusto poteva ricevere. Da esame diretto l'asse risulta coniato, un po decentrato al dritto, con buon metallo (considerando che si tratta di rame e che ha 2000 anni) ed ha svolto egregiamente la sua funzione di moneta rimanendo pienamente leggibile e ( per me) piacevole . Buono anche il ritratto dell'augusto. Grazie ed alle prossime 🙂 ANTONIO 28 mm 9,72 g RIC 3122 punti
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Come detto anche da @PostOffice a sinistra francobollo della settimana filatelica del 1948 raffigurante una famosa stampa di Hishikawa Moronobu chiamato "Mika e Bijinzu" 見返り美人図 letteralmente "Bellezza che guarda dietro" esposta la museo di Tokyo, quello a sinistra è del 1949 e raffigura un importante quadro di Hiroshighe Utagawa chiamato "Konna yo ga mata mo arō ka tsuki ni kari" こむな夜が 又も有うか 月に雁 letteralmente " Oche Selvatiche che volano al chiaro di luna piena" . Furono volute dal ministro delle telecomunicazioni e dal ministero delle poste di Tokyo2 punti
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Auguri alla mia piccola grande Luna...domani compie 14 anni. Come diceva la mia mamma le manca solo al parola. Ma invece si fa intendere molto bene... il suo sguardo dice tutto.2 punti
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guardate, io di banconote tedesche ne ho prese qualcuna "al metro" e qualcuna "al chilo" 😁 quelle al metro erano ancora messe bene, se una di quelle al chilo mi è piaciuta particolarmente, poi ho preso la stessa in conservazione migliore. E se posso permettermi, direi di dare anche un'occhiata alle banconote francesi (la serie del pescatore, etc. la ho anche postata nella sezione), anche loro in molti casi economiche. ============= PS: che c'entra la fotocamera (AGFA synchro box anni '50) con le banconote? Niente, ma era "quasi da ciotola": la ho presa ad un mercatino, dove praticamente la venditrice mi ha obbligato a prenderla per un euro!2 punti
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Regno d' Italia cartolina postale da 30c con risposta pagata tipo Michetti, senza millesimo. Era come si può vedere composta da due parti, purtroppo qui ne abbiamo solo una. L' altra parte poteva essere staccata ed utilizzata per rispondere, la risposta era gia' pagata. Il tuo esemplare fu emesso nel 1929 , stemma sabaudo con fasci su manto d'ermellino, 30c bruno avorio. Annullo di partenza del 3.VI 1930 meccanico doppio cerchio con datario e pubblicità SERVITEVI DEI PACCHI POSTALI URGENTI, .. annullo di arrivo con lunette barrate che non riesco a trovare, Brurdo Susa ..?? Bella.2 punti
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31/05/2024 Buon Pomeriggio a Tutti, condivido con voi questa moneta pontificia. Si tratta di 30 baiocchi ( Testone ) del 1834 Papa Gregorio XVI ( nato Bartolomeo Alberto Cappellari a Belluno nel 1765 ). La moneta Ag, g. 7,94 mm. 26 è un aggiudicazione Asta Varesi e presentata con lievi hairlines q. FDC. Alcuni siti specificano essere rara altri no. Grazie.2 punti
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Buonasera a tutti, oggi si Festeggia San Ferdinando. Auguri a tutti i nostri Ferdinando. Secondo Wikipedia... L' onomastico si festeggia in genere il 30 maggio in memoria di san Ferdinando III, re di Castiglia e di León, patrono della Spagna. Quale occasione migliore per riproporre una delle mie Ferdinandee. Dove nel rovescio sono ricordati per l'appunto Castiglia e León. Saluti Alberto2 punti
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Buono da 50 centesimi del Reparto Prigionieri di guerra del campo di Cortemaggiore, in provincia di Piacenza. Il biglietto fu emesso l’1 marzo 1918 ed era valido nel campo solo presso la Vivanderia del Reparto. Ha uno stile molto semplice, che ben si allinea allo stile di analoghi biglietti di campi simili presenti in Italia durante la prima guerra mondiale. È stampato solo sul dritto e non presenta filigrana. Le ridotte dimensioni di questo campo si evincono anche dal seriale molto basso del biglietto (N.955). Al suo interno venivano rinchiusi pochi uomini, di solito ufficiali. Ad oggi non si conoscevano biglietti sopravvissuti emessi da questo campo durante la WWI, il che lo rende estremamente interessante. Si conoscono invece biglietti dello stesso campo, rarissimi, inerenti alla WWII.2 punti
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Salve. Recentemente mi sono aggiudicato un tarì 1798 "S" speculari. Peso gr. 3,20. E' il secondo che entra nella mia collezione, ma è di conio differente rispetto al primo. Pur esplicitamente dichiarato "falso d'epoca" dalla stessa casa d'aste, l'ho pagato più del precedente, che, invece, veniva ritenuto "buono". A voi le considerazioni del caso. Che si tratti di una moneta quasi sicuramente uscita dalla zecca di Napoli, non sono io ad affermarlo, ma la logica. Statene certi, un falsario, un qualsiasi falsario, anche il più rintronato, non pensa a giocare con i numerali, trasformandoli in lettere, in "A" capovolte. Non si industria a mutare "TUTTE" le "S" presenti in legenda, sia quelle del dritto che del rovescio, in altrettante "S" speculari (peraltro, mai apparse prima!). Non produce intenzionalmente delle variazioni tanto appariscenti, tanto facilmente riconoscibili, anche ad occhi bendati, da rendere, di fatto, inutilizzabile la propria moneta. Mi sembra di aver capito che, a quei tempi, chi spacciava moneta falsa, rischiava, rischiava molto, finanche il carcare... Invece, è plausibile che la zecca di Napoli, in considerazione delle necessità e delle preoccupanti criticità in cui il Regno versava in quell'anno (1798), abbia deciso di procedere a delle coniazioni di emergenza, al risparmio, affrettate e per nulla curate, distinguibili da quelle "regolari" proprio grazie alle modifiche apportate. Certo, si tratta solo di una ipotesi, ma sicuramente meno sgangherata di quella facente capo al falsario pazzo, volontariamente e inspiegabilmente in cerca di rogne, di complicazioni cervellotiche e nocive alla sua stessa causa. Tornando al mio tarì recentemente acquistato, ne pubblico il dritto, mentre il rovescio lo posto ripetuto per tre volte, affiancandolo, di volta in volta, al rovescio di un tarì 20 grana 1798 "normale". Questo perché, nella legenda delle due monete accostate (mio tarì "S" speculari + tarì 1798 "normale"), mi è parso di individuare qualche carattere con delle affinità ( 1 della data, "F"...). Ma è da notare principalmente come, nella legenda di ambedue gli esemplari affiancati, la lettera "P" presenti sempre, alla base, lo stesso identico "gancino". Un caso? Il falsario, sebbene molto pasticcione ed approssimativo, si è poi premurato di riprodurre fedelmente quel millimetrico particolare? O, forse, altra è la spiegazione? Da considerare che quel "gancino" non è sempre presente nei tarì 1798 regolari e che non è presente neanche nell'altro conio dei tarì "S" speculari. Pubblico anche una foto che mette a fuoco solo una parte delle legende osservate. Se ho detto delle fesserie, mi scuso. Chi scrive, lo fa anche per essere corretto. In modo particolare, mi scuso per il testo lungo e ripetitivo in qualche sua parte. Grazie.2 punti
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Perdonate l'ignoranza. Ma perché questa moneta è data per ostrogota? Per una qualche somiglianza con le monete del Sirmium Group? o ci sono motivi che non conosco? Grazie a chi vorrà rispondere Lot 610 Migration Period The Ostrogoths. Uncertain mint AD 493-526. Æ Follis 40 Nummi28 mm, 9,86 gVery Fine1 punto
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Bella moneta e con un ritratto molto bello, al rovescio si vede anche la scritta SPQR nello scudo 😍 Come sai la dinastia Giulio-Claudia è la mia preferita e Nerone è il mio Imperatore preferito in assoluto. Concordo con tutto quello che dici su di lui, ultimamente c'è un tentativo di riabilitare in parte il suo operato, cosa che mi trova pienamente d'accordo, senza ovviamente dimenticare ciò che indubbiamente ha fatto specialmente nel suo ultimo periodo di governo. Nerone è sicuramente il più amato/odiato dalla storia, considerato addirittura l'Anticristo, è passato alla ribalta per le sue particolarità eccentriche di Imperatore capellone, artista e sportivo, che amava andare in giro con la vestaglia e a piedi nudi e soprattutto per essere stato protagonista involontario (?) del tremendo incendio di Roma del 64 d.C., per il quale è stato incolpato ma che la storia poi sembrerebbe aver assolto😀 Ci sarebbe da scrivere per ore su di lui ma mi fermerò qui e come promesso condivido il mio asse di Nerone, è quello con il ritratto migliore che ho: Nerone, Asse, Roma, 66 d.C., RIC 351 10.30g X 27mm, AE D/ IMP NERO CAESAR AVG GERM; testa laureata. R/ S - C; Vittoria con scudo con inscritto "S P Q R". Ancora complimenti per la moneta, Matteo1 punto
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Sì, la leggenda è nota a tutti. La realtà storica è un'altra cosa però. Consiglio un buon manuale di storia romana più che l'internet se volete approfondire, ma il concetto di base è che le nostre fonti sulla storia romana sono affidabili solo a partire dal IV-III secolo a.C. I re sono rappresentazioni simboliche della fase fondativa della città: Romolo è l'eroe eponimo, Numa Pompilio simboleggia l'introduzione delle prime leggi ("Nomoi" in greco) e riti sacri ("Pompé"), Tullo Ostilio e Anco Marzio rappresentano i primi contatti armati con le tribù vicine ("Hostes", mentre "Mars" rappresenta la guerra), i Tarquini la fase della dominazione etrusca (da Tarquinia), e via dicendo.1 punto
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Il millesimo più raro della serie (in realtà c’è anche la prova, ovviamente più rara, ma non destinata alla circolazione) in una buona qualità. Nonostante l’R2 si trova con relativa facilità , se non si cerca il FDC. La zecca inizio’ in sordina la coniazione di questa nuova moneta nel 1919 perché non si sapeva se sarebbe stata gradita. Ne è scaturita la più lunga serie di monete da dieci centesimi in Italia, fino al 1937. Tutti noi nel cassetto del nonno le abbiamo trovate. E tutti a cercare, invano, il 1919…1 punto
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Un pò assomiglia al mio 😊, a Stian, levroide ( è un incrocio, un quasi levriero sardo pensiamo, preso dal canile). Metà settembre, 8 anni.....crescono in fretta, troppo.1 punto
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Ciao,fals mamelucco del sultano Barquq ,zecca di Dimashq (Damasco)1 punto
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@gallo83 Direi che siamo allineati. Trovo che l'esempio sulla monetazione modenese sia quantomai calzante. Aggiungo solo che, se per convenzione affermiamo che il 2 lire del 1936 sia una moneta "rara", diamo a questo aggettivo un significato diverso da quello attribuitogli dalla lingua italiana. Tutto pienamente lecito - come considerare "molto bello" un rottame, per rifarmi al tuo esempio che condivido - a patto però che il pubblico lo sappia e non si creino equivoci di sorta. @Prosit Mi permetto di dire che non solo si può dibattere sul grado di reperibilità di una moneta ma, anzi, si deve discutere di questo argomento. Specie per i tanti appassionati della monetazione di Vittorio Emanuele III, compreso il sottoscritto, l'argomento è spinoso ma merita un minimo di attenzione. Inizio ripetendomi: le monete coniate durante il regno del nostro penultimo Sovrano, salvo una ventina di casi, NON sono rare. Possono essere costose ma rare no. Facciamo l'esempio del 100 lire Fascione. Lasciando pur perdere per un momento le migliaia di pezzi in giacenza citati dalla Nota 56, parliamo comunque di una moneta che compare in tutte le aste e che tutti i commercianti hanno a disposizione: è rara? Non credo proprio ma se la memoria non m'inganna nei cataloghi così viene descritta. Certo ci sono poi i diversi gradi di rarità (R1, R2 ecc.) ma, seguendo il criterio oggi in voga di assegnare un grado di rarità a una determinata moneta di un determinato anno (senza considerare la conservazione), ritengo che una più corretta classificazione dovrebbe assegnare la "R" a un numero molto limitato di casi. Per questo insisto nel dire che una vera gradazione della rarità nella monetazione decimale non possa prescindere dalla conservazione, al fine di dare un parametro di classificazione più attendibile. Anche qui provo a fare un esempio: il 50 cent. Leoni "rigato" del 1919. In conservazione bassa se ne trova in quantità ma un FDC vero io non l'ho mai visto. Quale attendibilità può avere un giudizio sulla rarità di questa moneta che non tenga conto della conservazione? Se ho scritto sciocchezze ditelo che non mi offendo, anzi il discorso prosegue...😊1 punto
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Serie settimana filatelica 1948 quello di sx , settimana filatelica 1949 quello di dx. Sono francobolli quotati ma ora purtroppo non posso controllare con precisione.1 punto
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sono i vecchi bollettini di conto corrente postale. Era composto da due parti, con la colla - la gomma del cartellino non attaccava - (si faceva con acqua e polvere) si applicava il numero progressivo del versamento nel caso n.87 (era doppio) poi con le forbici si tagliava il modulo e si timbravano entrambe le parti con il timbro "guller" e il timbro lineare dell'ufficio. Un talloncino n.ro 87 rimaneva sulla ricevuta (quello che viene chiamato cartellino gommato numerato) e un altro sulla matrice che era necessaria all'ufficio che gestiva i conti correnti per fare l'accredito sul conto del beneficiario.1 punto
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Bella moneta! Anche io credo sia difficile trovarla in questa conservazione!1 punto
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Buondì, ottimo pezzo in alta conservazione. La moneta è a mio parere da considerare rara: è il più difficile da reperire dei nominali argentei di Gregorio XVI per il primo periodo di emissioni (1831-1834). Si tratta di un pezzo che si fa fatica a trovare a prezzo di saldo anche in bassa conservazione.1 punto
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La perizia vera e propria è generalmente un certificato che riporta la foto della moneta in esame con tutti i dati (del venditore, ponderali, ecc.). La presenza della foto della moneta rende inequivocabile il riferimento, mentre nella busta sigillata nulla vieta, come dicevo, di sostituire la moneta contenuta con un'altra simile o falsa non essendoci un'immagine che comprovi la relazione tra la valutazione e l'esemplare stesso. Qui sotto un esempio di di perizia:1 punto
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Da Alessandria in Egitto, un esemplare, valutato " extremely rare ", di dracma in AE con al diritto busto laureato dell' imperatore ed al rovescio aquila stante con ghirlanda (?) nel becco e davanti ramo di palma . Sarà domani, 1 Giugno, in vendita Leu.Num. 15 al n. 196 .1 punto
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La foto non è il massimo, ma i rilievi non paiono male, mi sembra un buon esemplare. Prezzo giusto.1 punto
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Pianto' chef (lui SC) E = pianto che fluisce Buon pomeriggio1 punto
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Possibile. Altro tema interessante quello dei sacchetti sigillati, che considero quanto di più vicino alla moneta sia esistito, prima della nascita della moneta stessa: proverò a parlarne in seguito! Vero. Esiste, secondo me, un errore di fondo, ossia quello di pensare alla moneta come al risultato di un percorso evolutivo, dal baratto, al metallo a peso, alla moneta. Questo, per me, non è un approccio convincente: in primo luogo, perché non fornisce alcuna spiegazione sulla tardività della nascita della moneta (che, mi ripeto, si tratta di uno strumento di semplice realizzazione tecnica e intuitivo). In secondo luogo, in ragione del fatto che proprio quei popoli che usavano il metallo a peso nelle transazioni non adottarono la moneta, se non secoli dopo la sua introduzione. La nascita della moneta, per me, è dovuta a una decisione; una decisione democratica, perché ha consentito la circolazione della ricchezza tra la popolazione. In quest'ottica, la tardività della sua introduzione assume, per me, un maggior senso: si dovette attendere per lunghissimo tempo qualche spinta popolare o qualche regnante illuminato. ps: Keynes, meno di 100 anni fa, parlava della moneta in questi termini: “The stamping of pieces of metal with a trade-mark was just a piece of local vanity, patriotism, advertisement with no far-reaching importance”. Non mi risulta difficile pensare che considerazione ne potessero avere i "regnanti" di 2600 anni prima 😅1 punto
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Si ho notato, la moneta è molto bella. Personalmente poteva starci anche qFDC. Il parere del perito può sempre servire per una futura rivendita ad un privato, tutto qua. Visto che non è una moneta con un importante valore economico siamo sui 20/25, io la libererei per poterla toccare. Puoi sempre conservare il cartellino.1 punto
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Ciao Genny, bella, mi piace molto sia questa sia la 23 postata nell'altra discussione. Prima o poi ne aggiungerò una anch'io. Un saluto a tutti. Raffaele.1 punto
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Libia, marche da bollo a tassa fissa, senza data, filigrana Corona, emissione 1923/25, ovviamente usate anche in anni successivi in quanto le rimanenze venivano smaltite. Effigie del Re giovane volto a dx. Bella quartina, la piega non fa nulla, non possiamo pretendere che materiale quasi centenario sia nuovo. Anche se non mi piace parlare di denaro hanno una piccola quotazione di catalogo e poi la quartina ne aumenta il valore. Dobbiamo entrare nell'ottica che questo materiale è "irripetibile". La scritta che le annulla potrebbe essere una firma.. peccato non avere il documento intero, questo l' unico cruccio. Personalmente le trovo eccezionalmente belle.1 punto
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Ti rispondo solo sull'ultimo punto perché ritengo che la reperibilità è quindi la successiva rarità debba variare anche in funzione del bacino collezionisti di riferimento. Esempio moneta del Regno di 100000 esemplari e 1000 collezionisti e moneta preunitaria di 100 esemplari e 200 collezionisti.... Quale delle due è più reperibile o rara?1 punto
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https://www.moneteromane.info/corrisp/c772/c772.html Bologna, baiocco, Stato della Chiesa, Benedetto XIV Un saluto cordiale Giulio De Florio1 punto
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Non è l’unico elemento contrastante in questa moneta, il naso spropositato, gli occhi infossati e l’orecchio appena abbozzato. certo non era facile rappresentare una testa in 15 mm, e forse l’incisore non era ancora molto esperto.1 punto
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Ma si, .. posta tutto sono curiosissimo.. ...poi se abbiamo qualcosa da dire diciamo.. se non l' abbiamo non diciamo..non succede niente di male. Grazie a te per condividere, hai preso del bel materiale.1 punto
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La bustina sigillata, in realtà, non è una vera e propria perizia, ma semplicemente un modo con cui il perito, garantisce l'autenticità della moneta rispondendone personalmente ( in teoria a vita). Perciò, la sua importanza è legata alla serietà riconosciuta al perito. L'appartenenza alla NIP costituisce un'ulteriore garanzia di serietà. Come ti è stato detto, può costituire un mezzo per rivenderla più facilmente (qualora lo desiderassi) e la spesa per averla ottenuta si può aggiungere al valore della moneta. Resta l'avviso - per chi è inesperto - che la bustina sigillata non sostituisce il giudizio personale dell'acquirente e, purtroppo, può essere aperta e richiusa facilmente (per inserire altra moneta) ed il cartellino falsificato. Nel caso specifico, siamo di fronte ad un prodotto genuino.1 punto
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Il rovescio in foto non è molto leggibile, in particolare non mi è chiaro se in basso a sinistra vi sia Cerbero o un altare. Nel primo caso RPC III 5514 link Nel secondo caso RPC III 5515 link1 punto
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Buongiorno. Il nero che compare nella "A" di Emanuele e all'interno del Collare della Santissima Annunziata cosa è? Un saluto cordiale e grazie in anticipo per le risposte.1 punto
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Non ti fermare usate ma integre costano veramente poco e danno molte soddisfazioni1 punto
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Buonasera amici, volevo condividere con voi il regalo di compleanno che mi è stato fatto dalla mia compagna. Ne sono molto soddisfatto, anche perché è il mio primo argenteo. Mi pare che questa tipologia non compaia di frequente nelle nostre discussioni, quindi penso possa essere interessante per tutti. Zecca di Ticinum, anno 300. 3,06 grammi, abbastanza rara.1 punto
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Buon pomeriggio a tutti gli amanti di questa sezione. Non ho trovato nulla relativo alla moneta che voglio presentarvi nella varie discussioni del forum. Ero gia' in possesso della lira 1778, che io chiamo "normale" o "standard", in quanto le stesse fattezze sono state riprodotte anche negli esemplari degli anni successivi 1779 e 1780. In questi giorni, ho inserito in raccolta anche questo esemplare, con lo stile del leone al rovescio e soprattutto con la rappresentazione dello scudo papale al diritto, molto diversa. Sia il MIR che il Chimienti danno solo un grado di rarita' a questa moneta. Nella mia esperienza, però, ho visto pochissimi esemplari ed un esemplare passato in asta qualche anno fa era dichiarato rarissimo con un realizzo finale molto interessante. Mi piacerebbe conoscere l'opinione sulla rarità e anche sul grado di conservazione di questo esemplare che io giudico BB/BB+ da chi si interessa a questa monetazione. Grazie mille a tutti1 punto
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Ciao ,come ti è stato precedentemente detto ,le tue domande implicano risposte complesse e solo leggendo diversi libri ed articoli potrai avere un'idea sulle tipologie di scambi monetali nel Medioevo ed in età pre-Unità d'Italia. Essendo una persona pratica ti esporrò solo alcuni piccoli dettagli in merito che,spero,possano ,in qualche modo esserti utili. Nel secolo XIII città italiane come Firenze e Venezia imposero la loro valuta aurea ,soprattutto negli scambi commerciali, in Europa ed in Oriente, ma nel secolo XVI accadde il contrario e cioè che fu l'Italia ad adeguare la propria moneta a quella estera. Ad esempio ,verso i primi venti anni del secolo XVI, si impose in tutta Italia una specie monetale mutuata dallo Scudo d'oro del sole francese ed era chiamato in tal maniera perchè ,nella scritta periferica, vi compariva un piccolo sole. La prima città italiana a battere questi Scudi del sole fu Genova ,nel 1508, poi seguirono Milano e Venezia ,grandi centri commerciali. In alcuni casi accadeva che le autorità cittadine, alle quali era data facoltà o dall'Imperatore, o dal consiglio di autonomia(quando esse erano autonome) cercavano di impedire che entrassero, nei commerci cittadini, monete di altre città o di Stati esteri, facendo agire i cambiavalute. Ciò avveniva anche perchè si pretendeva che le monete che entravano in città avessero caratteristiche uguali ,in fatto di peso e qualità del metallo, alle monete emesse dalla medesima città. Esistevano officine monetarie che emettevano monete anche per altre città Vi erano città che introitavano monete "estere"(di altre città o Stati) per poi fonderle in Zecca e creare moneta propria Accadeva che, in certi casi, non era l'autorità emittente a stabilire la quantità di moneta da emettere, ma erano soprattutto i mercanti che portavano metallo in Zecca e che determinavano le monete ed i quantitativi da emettere per loro esigenze commerciali o per le speculazioni che ritenevano opportune. Accadevano situazioni in cui le autorità, per sopperire alla carenza del circolante aureo, emettevano monete in argento. Cosa molto importante e non da trascurare, in ambito di cattive gestioni finanziarie, agiva il fattore speculativo: la cattiva moneta "cacciava"la buona come la legge di Gresham sostiene( le monete di buona lega venivano, in un certo qual modo"tesaurizzate" e si lasciavano in circolazione monete di bassa lega) Vi erano città, Stati o Regni che accettavano determinate monete ,provenienti dall'estero, per via delle frequenti esportazioni, per facilitare i pagamenti a discapito di monetazione locale, com'è il caso della Calabria bizantina che produceva seta grezza e la esportava su importanti piazze commerciali come quelle sicule e pugliesi accettando pagamenti in Tarì e Robaii a discapito dei Solidi bizantini. Nulla di esaustivo ,ma solo alcune nozioni che si reperiscono in Rivista Italiana di Numismatica anno 1994 e 1995 nello studio di Bellesia"Un Tentativo di Classificazione Cronologica degli Scudi D'Oro dii Ercole II per Reggio Emilia". Da non trascurare di leggere i libri di Carlo Maria Cipolla, nella fattispecie"La moneta a Firenze nel Cinquecento" e David Abulafia"Maometto e Carlo Magno:le due areemonetarie italiane dell'oro e dell'argento " in Storia d'Italia ,Annali, 6 odjob1 punto
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In merito a tale complesso argomento occorrono almeno un paio di precisazioni, in primo luogo è vero che le valute usate nelle varie piazze erano molteplici ma bisogna considerare che quelle usate principalmente nel commercio internazionale e nei grandi scambi erano sempre poche, nel periodo altomedievale vennero usati dapprima solidi e iperperi bizantini, in alcuni casi anche monete di derivazione islamica come dinar o quarti di dinar, quest'ultimi soprattutto in Italia meridionale ma anche in alcune piazze come Pisa e Genova, poi nel tardo medioevo, dal trecento in poi, dominarono fiorini e ducati d'oro, i primi nelle piazze dell'Europa occidentale e centrale (Spagna, Francia, Germania, Fiandre, Boemia e Ungheria) i secondi nel levante mediterraneo (Isole dell'Egeo, Anatolia, Cipro, Siria ed Egitto fino all'India), gli operatori mercantili che viaggiavano e commerciavano a livello internazionale si procuravano e usavano preferibilmente tali valute, ma in ogni caso va sempre tenuto conto che il saldo in moneta occupava solo parte degli scambi che normalmente, soprattutto in occasione delle fiere internazionali (Ginevra, Lione, Piacenza, etc..) avveniva merce contro merce, ciò che rimaneva in più da saldare per completare lo scambio poteva essere appunto evaso in monete, generalmente mediante strumenti creditizi come le lettere di cambio che comprendevano i costi del passaggio da una valuta all'altra a seconda delle piazze in cui erano emesse... In secondo luogo bisogna sempre ricordare che la moneta usata negli scambi internazionali in epoca medievale e moderna e per tutto il periodo del gold standard (fino alla prima guerra mondiale sostanzialmente) era a carattere "reale", cioè valeva per il metallo prezioso contenuto, la moneta cosiddetta fiduciaria, il cui valore non era legato al metallo prezioso ma era stabilito più o meno arbitrariamente dall'autorità pubblica che la emetteva, era in quei periodi limitata al solo mercato interno a ciascun paese e agli scambi ordinari e minuti del quotidiano, in pratica le monete d'oro e quelle d'argento di grosso modulo ed alto intrinseco potevano essere tutte usate ovunque da ciascun viaggiatore che le portasse con sè dal proprio paese, erano sostanzialmente valutate a peso di metallo come "moneta merce" trascurando ovviamente il valore nominale attribuito loro nei paesi di emissione, ogni piazza soprattutto in epoca moderna si era dotata di organizzazioni e istituzioni apposite che avevano il compito di preparare tariffe e bandi con cui ogni moneta a carattere internazionale, soprattutto quelle più diffuse, era ragguagliata alla valuta propria della piazza di riferimento... Un esempio classico di scambi monetari a grande distanza in epoca moderna è il grande commercio internazionale tra mercanti europei e paesi orientali, Impero Ottomano, Persia, India e Cina, dal cinquecento in poi, animato da enormi quantità di argento monetato, soprattutto in forma di pezzi da otto reales spagnoli o delle colonie spagnole, che venivano radunati in massa e trasportati attraverso il Capo di Buona Speranza nei mercati orientali in cambio delle merci locali, spezie, seta, cotone porcellane, prevalentemente, tali monete valevano per il loro peso e quantità d'argento contenuto, in Persia e India dopo essere state pesate nelle dogane dei porti di arrivo, Bandar Abbas, Ormutz e Surat, venivano portate nelle zecche locali per essere fuse e con il metallo ottenuto coniare monete tipiche di quegli imperi, gli abbasi e le rupie... Per approfondire al meglio gli arcani del monetame in epoca medievale ecco il testo a mio avviso migliore: https://www.amazon.it/Money-its-Use-Medieval-Europe/dp/0521375908/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=3NZUYDW0FBQE5&dib=eyJ2IjoiMSJ9.r_tfbu2LTbie8sVq6M6Y5lVianrPRKh_cQDzABQdN1Q3J1h5Q9Azy6DQmZlStsHLEr9gICosjYy6rReMcfXnTOAP6F8yfJGh-XGjBQPyg7g.k_rTgKxY9UsTxdYgnnqmovaXi071BOju7fWAjW0ndkk&dib_tag=se&keywords=spufford+money&qid=1715189838&sprefix=spufford+money%2Caps%2C113&sr=8-11 punto
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E' un argomento davvero vastissimo. Eccoti il mio modesto contributo. Come sai nel medioevo europeo ad emettere moneta erano i tanti feudi, regni, principati, singole città e spesso anche altri soggetti locali autorizzati o meno. Di valute o comunque monete che dovevano essere cambiate ce n'erano così tante che in certi periodi la confusione generata era piuttosto alta, e con essa gli ostacoli al commercio. A un certo punto l'esasperazione fu tale che in parecchi cominciarono a sognare quelli che poi diventarono i primi tentativi di unificazioni monetarie più o meno strette (come la citata unione monetaria latina, ma anche ad esempio la meno nota unione monetaria scandinava) o quantomeno dei sistemi di equilibrio valutario d'area (come ad esempio il Sistema Monetario Europeo pre-euro). Qualcuno arrivò addirittura ad auspicare un'unione monetaria mondiale: se vuoi saperne di più puoi leggere del progetto direttamente dal libro in cui l'ideatore lo espose.1 punto
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Ragazzi scusate ma la discussione sta diventando davvero pesante. Ogni volta che si parla o si tirano in ballo questioni sull'autenticità di un pezzo ne derivano botte e risposte chilometriche, spesso poco istruttive e il più delle volte lontane anni luce dallo spirito del forum. Come diceva giustamente @odisseo la base sta nello studio. Poi è ovvio che l'errore può capitare, all'acquirente come al commerciante. L'importante è che tutto si risolva con buona pace di entrambi. Detto ciò direi di andare oltre e passare ad altri argomenti.1 punto
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