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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/12/24 in tutte le aree

  1. Si è detto che Pentesilea, prode eroina e fanciulla bellissima, aveva cercato scampo in Troia fuggendo alle Erinni di sua sorella Ippolita che essa aveva ucciso per errore con una freccia durante una battuta di caccia, oppure, come sostengono gli Ateniesi, nel corso della rissa che seguì alle nozze di Teseo e Fedra. Purificata da Priamo, nacque un legame di solidarietà dal quale, nella guerra dei Greci contro Troia, Pentesilea parteggiò per i Troiani alla testa di un contingente di Amazzoni, distinguendosi in battaglia fino allo scontro con Achille a lei fatale. La condanna degli dei per l’uccisione della sorella accompagnò Pentesilea anche dopo la morte poiché Achille, dopo averla uccisa, la spogliò delle armi com'era prassi dei vincitori e, sfilatole l'elmo e vedendo il suo volto la cui bellezza nemmeno la morte era riuscita ad intaccare, non poté fare a meno di desiderarla nonostante l’Ade l'avesse già chiamata a sé. Posseduto da Eros, l'eroe ne violò le spoglie in un atto di necrofilia. Quando in seguito chiese a dei volontari di seppellire il cadavere della regina, Tersite, il più brutto dei guerrieri greci chiamati a raccolta intorno a Troia e spettatore dell'abuso del giovane eroe sulle spoglie della regina, derise l'eroe per la sua passione per un cadavere e con un colpo secco cavò gli occhi fuori dalle orbite dell'Amazzone. L'eroe, infuriato, si avventò contro di lui e vibrò a Tersite un pugno con una forza tale da spaccargli tutti i denti e da far ruzzolare la sua anima giù nel Tartaro. Questo crimine suscitò la grande indignazione dei Greci e Diomede, che era cugino di Tersite e voleva vendicarsi dell'empietà di Achille, per disprezzo all'eroe trascinò via il corpo di Pentesilea e lo gettò nello Scamandro come pasto per i pesci del fiume. apollonia
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  2. Per un euro dal mercatino mi sono portato a casa questo assegno (?) al retro non c'è nulla e non ha filigrana, sembra un semplice foglio di carta semplicemente prestampato, una cosa non ho capito, è stato usata una marca da bollo o un francobollo? ps: in effetti mi sono accorto proprio ora dall'ingrandimento che non c'è la scritta US.POSTAGE, non è un francobollo.
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  3. L'esemplare venduto in asta Artemide n. 7 nel 1998, lotto nr. 695 è diverso da quello di Varesi n. 83 e Finarte nr. 269 del 1977
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  4. Credo proprio ...(Senza togliere nulla alle monete in elevato stato di conservazione)che le monete più belle siano quelle più circolate,non ha prezzo sapere che le monete che si hanno in mano hanno 1000/1500 etc anni...e avere il brivido e la domanda.."chissà in che mani sono passate".
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  5. Lotto 324 Asta Varesi 83 9-10/5/2024 VENEZIA NICOLO' TRON (1471-1473) Lira tron D/ Busto del Doge R/ Leone di S. Marco con libro Paolucci 2 Ag g 6,48 mm 27 RRR • Rarissima variante senza le foglie di edera sotto al busto q.BB
    2 punti
  6. Buongiorno, Io alcune le tengo nei vassoi, altre per limitare gli spazi le ho sistemate nelle capsule leuchtturm quadrum nell'apposito cofanetto, devo dire che occupano pochissimo spazio e sono tutte in ordine. Un saluto Raffaele.
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  7. Dal Catalogo dell’asta Nomisma Aste di Verona n. 6 del 4-5/5/2024.
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  8. DE GREGE EPICURI A questo punto vi mostro anche la mia ex-moneta, ho trovato la foto.
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  9. Ciao ,come ti è stato precedentemente detto ,le tue domande implicano risposte complesse e solo leggendo diversi libri ed articoli potrai avere un'idea sulle tipologie di scambi monetali nel Medioevo ed in età pre-Unità d'Italia. Essendo una persona pratica ti esporrò solo alcuni piccoli dettagli in merito che,spero,possano ,in qualche modo esserti utili. Nel secolo XIII città italiane come Firenze e Venezia imposero la loro valuta aurea ,soprattutto negli scambi commerciali, in Europa ed in Oriente, ma nel secolo XVI accadde il contrario e cioè che fu l'Italia ad adeguare la propria moneta a quella estera. Ad esempio ,verso i primi venti anni del secolo XVI, si impose in tutta Italia una specie monetale mutuata dallo Scudo d'oro del sole francese ed era chiamato in tal maniera perchè ,nella scritta periferica, vi compariva un piccolo sole. La prima città italiana a battere questi Scudi del sole fu Genova ,nel 1508, poi seguirono Milano e Venezia ,grandi centri commerciali. In alcuni casi accadeva che le autorità cittadine, alle quali era data facoltà o dall'Imperatore, o dal consiglio di autonomia(quando esse erano autonome) cercavano di impedire che entrassero, nei commerci cittadini, monete di altre città o di Stati esteri, facendo agire i cambiavalute. Ciò avveniva anche perchè si pretendeva che le monete che entravano in città avessero caratteristiche uguali ,in fatto di peso e qualità del metallo, alle monete emesse dalla medesima città. Esistevano officine monetarie che emettevano monete anche per altre città Vi erano città che introitavano monete "estere"(di altre città o Stati) per poi fonderle in Zecca e creare moneta propria Accadeva che, in certi casi, non era l'autorità emittente a stabilire la quantità di moneta da emettere, ma erano soprattutto i mercanti che portavano metallo in Zecca e che determinavano le monete ed i quantitativi da emettere per loro esigenze commerciali o per le speculazioni che ritenevano opportune. Accadevano situazioni in cui le autorità, per sopperire alla carenza del circolante aureo, emettevano monete in argento. Cosa molto importante e non da trascurare, in ambito di cattive gestioni finanziarie, agiva il fattore speculativo: la cattiva moneta "cacciava"la buona come la legge di Gresham sostiene( le monete di buona lega venivano, in un certo qual modo"tesaurizzate" e si lasciavano in circolazione monete di bassa lega) Vi erano città, Stati o Regni che accettavano determinate monete ,provenienti dall'estero, per via delle frequenti esportazioni, per facilitare i pagamenti a discapito di monetazione locale, com'è il caso della Calabria bizantina che produceva seta grezza e la esportava su importanti piazze commerciali come quelle sicule e pugliesi accettando pagamenti in Tarì e Robaii a discapito dei Solidi bizantini. Nulla di esaustivo ,ma solo alcune nozioni che si reperiscono in Rivista Italiana di Numismatica anno 1994 e 1995 nello studio di Bellesia"Un Tentativo di Classificazione Cronologica degli Scudi D'Oro dii Ercole II per Reggio Emilia". Da non trascurare di leggere i libri di Carlo Maria Cipolla, nella fattispecie"La moneta a Firenze nel Cinquecento" e David Abulafia"Maometto e Carlo Magno:le due areemonetarie italiane dell'oro e dell'argento " in Storia d'Italia ,Annali, 6 odjob
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  10. Buongiorno Me ne sono innamorato. Sapete darmi qualche consiglio? gr 3,95 mm 19,93 https://shop.moruzzi.it/it/monete/monete-romane-repubblicane/gens-sempronia-denario-148-a-c-testa-galeata-di-roma-i-dioscuri-a-cavallo-zecca-di-roma-l-sempronius-pitio-argento-spl-crawford-216-1.html grazie
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  11. Ciao a tutti, oggi condivido con voi una delle ultime new entry nella collezione, un dupondio di Antonia Minore coniato da Claudio in onore della madre, mi ha colpito particolarmente il bellissimo ritratto di Antonia, ha un fascino quasi ipnotico. Visto che ho quasi concluso la classica "una moneta per Imperatore" (mi mancano ancora due dei Tre Moschettieri, Otone e Vitellio) del periodo della mia collezione, da Augusto fino a Commodo (ma sto includendo anche i Severi piano piano), sto cercando di uscire dalla lista standard dei singoli Imperatori per introdurre nella collezione anche altri personaggi, non certo di poco conto, che sono stati protagonisti assieme a loro della storia romana. Dopo Agrippa e Germanico mi è sembrata una bella cosa aggiungere anche una fanciulla visto che di quel periodo non ne avevo ancora nessuna 🙂 Una breve nota storica scopiazzata qua e là: Antonia Minore, 31/36 a.C. - 37 d.C. (minore per distinguerla dalla sorella maggiore dello stesso nome, che sposò un Lucio Domizio Enobarbo e fu la nonna paterna di Nerone) , figlia di Marco Antonio e Ottavia Minore (sorella di Augusto), nipote di Augusto, moglie di Druso Maggiore, madre di Germanico e Claudio. Muore durante il regno di Caligola, suo nipote. Secondo Svetonio la morte fu causata da una malattia dovuta ai maltrattamenti subiti proprio da Caligola anche se non esclude che il nipote si sia limitato "semplicemente" ad avvelenarla. Secondo Dione Cassio invece Caligola le ordinò di suicidarsi perchè lo rimproverava. Certo è che quando si parla di Caligola non si sa mai dove si va a finire 😵‍💫 Ma veniamo alla moneta: Antonia (coniato da Claudio), Dupondio, Roma, 41-50, RIC 92 12.48g X 28mm, AE D/ ANTONIA AVGVSTA; busto drappeggiato R/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP; S - C; Claudio con simpulum Aggiungo anche un busto dell'Augusta esposto al Louvre: Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo
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  12. Salve. Il contorniato di Nerone della Roma Numismatics Auction 25 del 22.09.2022 raffigura al rovescio Pentesilea, la regina amazzone figlia di Ares e Otrera della mitologia greca, e Achille, l’eroe greco con spada e scudo mentre la trascina a terra dal cavallo per ucciderla nella guerra di Troia. Lot 963. Nero Æ Contorniate. Rome, late 4th century AD. IMP NERO CAESAR AVG P M X (sic), laureate head of Nero to right; silver inlay palm-branch in right field / ACILLES PENTISILEA, Achilles, with sword and shield, advancing to right in the act of knocking the Amazon queen Penthesilea to the ground in order to kill her; horse to right and fallen arms in exergue. Mittag Nero XVIII/78; Alföldi 12. 39.03g, 42mm, 6h. Very Fine; pierced with part of suspension loop still in hole. Extremely Rare. Pentesilea si convinse a partecipare alla guerra di Troia combattendo al fianco dei difensori della città perché, durante una caccia, aveva ucciso accidentalmente la sorella Ippolita con una lancia. Questo incidente causò a Pentesilea un dolore così grande da desiderare solo di morire, ma, in quanto guerriera e amazzone, doveva farlo con onore e in battaglia. Pentesilea arrivò a Troia con dodici compagne la notte prima della ripresa dei combattimenti dopo la morte e il funerale di Ettore, e promise ai Troiani che avrebbe ucciso Achille. Nel suo primo e unico giorno di combattimento Pentesilea uccise molti uomini e cercò di combattere contro Aiace Telamonio, ma questi si limitò a deridere i suoi tentativi, ritenendola un'avversaria inadatta. Aiace chiamò Achille che con un solo colpo alla corazza la fece cadere a terra. Pentesilea implorò per la sua vita, ma un impassibile Achille la uccise e si fece beffe del suo cadavere. Ma quando le tolse l'elmo rimase colpito dalla sua bellezza e provò un grande rimorso, per cui cullò il corpo di Pentesilea e ne pianse la morte. Ma non è tutto, come vedremo in seguito. apollonia
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  13. Salve, condivido immagini di una cartolina ritrovata in un accumulo viaggiata in Belgio e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo
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  14. Buongiorno a tutti Come sempre mi appoggio al forum ed agli esperti quando mi vengono richieste informazioni sulle classiche che non sono il mio campo di interesse... Mi hanno chiesto notizie su questo denario, raffigurazione del rovescio, classificazione e magari un poco di storia e di informazioni... Io sono arrivato a riconoscere Marco Aurelio come autorità emittente, di più non mi spingo non essendo la mia monetazione, qualcuno potrebbe aiutarmi a levare dall'ignoranza me ed il mio amico? Ringrazio cortesemente chiunque mi possa dare informazioni che mi accrescano di conoscenze. Peso comunicato 3,28 gr.
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  15. https://en.numista.com/catalogue/exonumia220704.html esemplare svizzero
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  16. In questo studio descrivo la falsa moneta nelle prammatiche sanzioni del viceregno spagnolo, nonché della genesi di questa particolare moneta: https://www.academia.edu/92173174/La_falsa_moneta_nelle_prammatiche_sanzioni_del_Regno_di_Napoli_1521_1689_
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  17. Personalmente uso i vassoi box della leuchtturm, a mio parere molto comodi, impilabili, e se ne prendono solo quelli che servono. Io non li uso ma ci sono anche per le capsule: (immagini prese nel web)
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  18. Si, dal foglio la singola marca veniva tagliata con le forbici ✂️ come i primi francobolli. "Marca di Riscontro" , non saprei dire con esattezza di che cosa. 1866, senza filigrana non dentellata. Splendida. Credo una delle prime Italia turrite nelle carte valori.
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  19. Ciao, come anche tu hai evidenziato si tratta di un denario di Marco Aurelio. L'autorità emittente però è da ricondursi ad Antonino Pio ( suo padre adottivo che lo associo' al trono insieme a Lucio Vero quando erano ancora cesari). Il ritratto infatti è raffigurato a testa nuda che significa che era ancora Cesare ( la testa coronata d'alloro o con corona radiata era prerogativa solo dell'imperatore). Non è un denario comunissimo e sul rovescio la figura rappresentata da adito a diverse interpretazioni. Molto probabilmente è un denario che si rivolge alla classe militare con la rappresentazione della Fides visto lo stendardo a sinistra ( fedeltà all'esercito e viceversa) o la Concordia cioè auspicio di buoni rapporti sempre con l'esercito ( vista la patera in mano e l'altare sacrificale a destra). Resto anche io in attesa di ulteriori notizie in proposito. Posto foto di esemplare stessa tipologia per catalogazione 🙂 ANTONIO
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  22. Buongiorno. Io consiglio di valutare l'acquisto di un vassoio, ce ne sono di mille tipi per tutte le esigenze, qui un esempio: https://www.coinsandmore.it/prodotto/cofanetto-vetrina-espositore-per-5-vassoi-masterphil-per-monete-tc5r/
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  23. Sarebbe interessante vedere come i ‘multiploni’ di genova si comparano agli altri extra-sizd in circolazione all’epoca. pef l’argento ai ‘cincuantines’ spagnoili e ai multipli di tallero tedeschi. per l’oro ai multipli Veneziani e a quelli polacchi ooops dimenticavo gli straordinari 20 scudi per Savoia
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  24. Quindi, ricapitolando, abbiamo la certezza fotografica che ci sono almeno tre esemplari differenti di 10 lire biga del I tipo: asta collezione piper asta collezione d’incerti asta varesi 83
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  25. Ecco un'altra immagine da una mostra di 3 anni fa a Genova.
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  26. Te' N, T O tese, odi R A, pire PRO, serpi N A= tento' Teseo di rapire Proserpina Buona domenica
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  27. In una stanza d'albergo, pensando alla necessità di una doccia che non farò adesso perché stanco della giornata, distratto da un sestante e un'oncia in asta, cullato dal silenzio del buio, tendente a conati grafomani, in preda a smanie di conoscenza riguardo a certe filosofie della storia, da Vico fino all'eurasiatismo, voglioso di un soggiorno sulle spiagge ritratte nel film LO SQUALO, col calendario sotto mano per inserire gli impegni lavorativi e familiari che mi frullano nella capoccia (tra cui il ritiro di qualche banconota svizzera di 80 anni fa). Ma sopratutto... lo compro o no domani al Salone MONETE ROMANE di Savio? Saluti da Torino! Buonanotte!
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  28. Grazie per le info Una facciata intera e particolare, stessa cosa nell'altra facciata. Ma tu guarda che mi fai fare in penombra alle dieci di sera!
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  29. Ecco qui, spero siano almeno un pochino migliori. Non rendono i fondi lucenti e il lustro ma insomma…
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  30. Salve, Moneta autentica ma bassa conservazione, per come avuta sicuramente un colpo fortunato, a prescindere della conservazione è dal valore sicuramente una moneta del Regno di gran fascino. Saluti LVCA
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  31. Ulteriore cavallo FERRANDUS con la S “coricata”. Esemplare fresco di entrata nella serie.
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  32. La tua, da quello che vedo è quella classificata come Muntoni 129 Var I (seconda riga), ce n'è una uguale alla tua in foto. Il MIR la valuta da 30 (in MB) a 300 (SPL).
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  33. Ciao, un conto è chiedere troppo per merce originale o correttamente descritta, un altro è creare finte varianti e spacciarle disonestamente per originali. Nel primo caso sei uno speculatore e l'acquirente può decidere se comprare o no, nel secondo sei un truffatore e l'acquirente è una vittima.
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  34. Buonasera a tutti. Forse non avrei dovuto aspettare anni per averla in mano e in raccolta, ma la pazienza è una virtù che ho in abbondanza e finalmente è arrivato il momento di condividere l'ultima mia Mezza Piastra per Ferdinando II . È chiusa in perizia Tevere dal 2007.
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  35. Ecco la mia che non fa una gran figura confrontata alla tua ma va benissimo per me
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  36. Si.. perché no. !
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  37. Se dice che sono dei numeri e' sicuramente la data. Se il tuo contatto dice che sono lettere all'ora alzo le mani po' essere di tutto, ma confido nella possibilità che sia la data in quanto i cinesi sono molto corretti nelle annotazioni.
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  38. il mio contatto cinese non riesce ad identificare la data..
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  39. Salve condivido immagini di una cartolina militare e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo
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  40. Concordo... se aggiungiamo che probabilmente non ha viaggiato, per lo meno come oggetto a se stante .. ho chiesto il significato di quanto scritto sopra Nankino
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  41. Buongiorno, Si tratta infatti di un'imitazione del liard all'H incoronato da Enrico III da parte della famiglia Radicati consorzio anonimo de la zecca di Passerano nel 1585. La leggenda è forse: D/ M[OИO • IM • CO • DE •] C • ET• PAS • Grande H corona chiusa. R/ [ SIT • ИOME]И • D • BEИE[D: ☘ :] Croce di fiori. la leggenda della tua moneta sembra iniziare alle 12:00 e non alle 6:00 e potrebbe non avere la data.... Forse una nuova variante... Da vedere sul mio blog qui: https://liardsitaliens.blogspot.com/p/passerano-famille-radicati.html Visitate il mio blog sulle imitazioni italiane dei liards francesi, qui: https://liardsitaliens.blogspot.com/ Ecco un'altra copia simile alla tua moneta:
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  42. In realtà Esiste un bagattino fatto coniare da Cristoforo Moro che riporta il suo ritratto. Non solo precede l’emissione, assai cospicua, della lira Tron mentre il bagattino in questione e’ super raro, ma antecede di qualche mese ( luglio verso settembre 1462) quella che viene considerata la prima emissione con ritratto fisionomico della monetazione rinascimentale italiana, ovvero il ducato di Francesco Sforza per Milano per una trattazione specifica del tema: The earliest Coin Portraits of the Italian Renaissance, in “Rivista Italiana di Numismatica”, 103, 2002, pp. 385-393;
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  43. Ma non pensate si tratti di polemiche un poco sterili? È normale che un commerciante debba guadagnare, è normale che il conferente voglia ottenere il massimo ed è normale che l'acquirente voglia spendere il minimo. Il risultato finale di una vendita non è altro che l'incontro di queste tre situazioni. Fortunatamente stiamo parlando di beni di lusso assolutamente superflui, non stiamo parlando di latte, pane o pasta, pertanto possiamo tranquillamente passare oltre se crediamo che le condizioni proposte siano insoddisfacenti. Un collezionista oculato si pone un budget, comprensivo dei diritti, e oltre quello non va. Se so che per una moneta sono disposto a spendere massimo X euro compresi i diritti, quando arriverò a quella cifra mi fermerò indipendentemente dalle commissioni. Se il mio budget viene superato da qualcuno di più facoltoso, amen, probabilmente sarebbe andata così sia con commissioni al 10 che al 30. Non vedo quale danno me ne derivi. Poi ognuno fa le proprie valutazioni aggiuntive, io per principio non partecipo ad aste unicamente online che abbiano i diritti al 20/25% perché ho difficoltà a comprendere certe cifre. Ma è una mia personalissima presa di posizione, giusta o sbagliata che sia. Ripeto, per quanto possa essere forte la passione, stiamo parlando unicamente di monete. Possiamo benissimo vivere senza. Fa piacere che i commercianti espongano il loro punto di vista perché, stando noi dall'altro lato della "barricata", riusciamo a comprendere un po' meglio queste dinamiche, ma l'assunzione di certi toni dall'una e l'altra parte mi è difficile da comprendere.
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  44. E le monete? Quasi me ne dimenticavo... mentre l'intero Chalgrove II è stato musealizzato, il Chalgrove I è stato disperso nel mercato e qualche esemplare, sei per l'esattezza, è finito nella mia collezione. 1) Claudio II - Antoniniano, Zecca di Milano D\ IMP CLAVDIVS PF AVG R\ FELIC TE(N/M)PO --//T RIC 145, Chalgrove I 81d (1 es. - Scatter) Ex Michael Ford; Ex B. Malin; Ex Chalgrove Hoard I 2) Divo Claudio, Antoniniano, zecca di Cizico D\ DIVO CLAVDIO, °° R\ CONSACRATIO RIC 266, Chalgrove I 85c (1 es. - Pot A) Ex Michael Ford; Ex B. Malin; Ex Chalgrove Hoard I 3) Vittorino, Antoniniano, Zecca Mint II (Colonia) D\ IMP C VICTORINVS PF AVG R\ PROVIDENTIA AVG Elmer 743, Chalgrove I 123 (101 es.) Ex Michael Ford; Ex B. Malin; Ex Chalgrove Hoard I 4) Tetrico I, Antoniniano, zecca Mint II (Colonia) D\ IMP TETRICVS PF AVG R\ LAETITIA AVG N Elmer 786, Chalgrove I 147 (37 es.) Ex Michael Ford; Ex B. Malin; Ex Chalgrove Hoard I 5) Tetrico I, Antoniniano, Zecca Mint I (Treviri) D\ IMP TETRICVS PF AVG R\ HILARITAS AVGG Elmer 789, Chalgrove I 137 (104 es.) Ex Michael Ford; Ex B. Malin; Ex Chalgrove Hoard I 6) Tetrico II, Antoniniano, zecca Mint I (Treviri) D\ C PIV ESV TETRICVS CAES R\ PAX AVG Cunetio 2613, Chalgrove I 155b (20 es.) Ex Michael Ford; Ex B. Malin; Ex Chalgrove Hoard I Le monete, di per sé, sono in conservazione mediocre, ma comunque identificate e godibili. Laddove possibile ho anche indicato con maggior precisione il contenitore in cui stavano (Vaso A e terreno sparso), operazione quest'ultima fattibile solo per quei pezzi presenti in un solo esemplare. Il tutto per me ha un grande fascino e un valore storico incredibile... pensare che il proprietario di questo ripostiglio ha maneggiato un Domiziano II è qualcosa di incredibile! In più, l'acquisizione di queste monete, che ancora non posseggo fisicamente, è stata un'ottima occasione per recuperare la storia di questi depositi per poi farne uno studio comparato. Per chi fosse interessato, i riferimenti bibliografici sono: - Chalgrove, Oxfordshire: 4145 radiates to ad 279, di C.E. King in The Chalfont Hoard and other Roman coin hoards, CHFRB vol. IX - Chalgrove II (2003), Osfordshire, di J. Mairat, R. Abdy, P. Booth, J.D. Hill in CHFRB vol XII - The second-known specimen of a coin of Domitian II recorded in a hoard from Oxfordshire, di R. Abdy in Revue Numismatique n. 160 - L'usurpateur Domitianus, di S. Estior in Revue Numismatique n. 160 - An Inventory of Romano-British Coin Hoards, di A.S. Robertson Come vedete quello che ho sintetizzato in un paio di post in questo forum è frutto della lettura e delo studio di tutti questi testi e ci tengo a sottolinearlo non per farvi vedere "quanto sono bravo" (gran poco in realtà!) quanto piuttosto per farvi vedere come intendo io la numismatica e cosa sta dietro a questi "insignificanti" e "umili" tondelli che mi ostino a cercare, comperare e mettere in collezione: le monete sono solo un "medium", un oggetto che - come un portale - mi porta altrove e mi fa viaggiare nella storia e nello studio di essa. La speranza, come sempre, è quella di avervi fatto venire un po' di curiosità su questo affascinante mondo dei ripostigli monetali romani.
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  45. Finchè si mettono sul campo ipotesi, indovinelli a chi ci prende o meno (ma nessuno è giudice o arbitro per stabilire quale soluzione è corretta), su quale prima e quale dopo, tutto è lecito, ma inserire commenti a casaccio, giusto perché ognuno può dire la sua, quando poi la verità è scritta (o almeno una parte di essa dove poi è stato agevole dedurre il finale), lascio ovviamente libero pensiero e libera espressione. E’ anche scontato che in questo caso non essendo presente su queste monete una cronologia di ufficiali di zecca diversi (a parte la lettera P), perché il tutto avvenne nel giro di un anno e un paio di mesi, non si può stabilire con assoluta certezza del “quale prima e quale dopo”, anche se dalla lettura di alcune carte un’ipotesi plausibile potrebbe infilarsi per rendere la sequenza alquanto veritiera. Ovvio che se poi il discorso si allarga e si vanno a toccare altri tipi di dettagli del periodo, ove, come detto, la documentazione è almeno in parte esistente, mi sento di scrivere qualcosa. Sul dove sul come e sul quando credo che io abbia prodotto un lavoro molto affidabile, proprio per rendere almeno in parte, se non del tutto chiaro quello che accade nell’epoca di cui si discute. Ho letto in velocità….non vorrei prolungarmi di molto, ma mi sento di scrivere solo su alcuni punti essenziali lì dove ci si è allontanati dalla realtà. Prendo quindi spunti solo nei casi più eclatanti cercando di correggere. All’Arsenale non esistevano macchinari, le monete in primo momento venivano liberate con il metodo della moneta fusa (nella sua totalità) impronta compresa. Non avrebbero mai e poi mai aperto un’officina monetaria e mandato persone esperte nella fusione, con l’aggiunta di un piccolo esercito di personale solo per coniare un centinaio di pezzi fusi. Sulla questione Due Grani, Grani e Pubbliche, è chiaro che il Bovi ha un po' ribaltato (e/o almeno in parte inserito sue tesi), quello che di concreto è il documento originale del Prota. La piccola parte del documento inserito da Layer è solo un pezzo di quello del Prota, ma il Bovi inserisce ipotesi cercando di comprendere “dove e come” e quali tipi. Non ci sono Pubbliche (totalmente) fuse del 1623, ovvio, perché vennero coniate solo all’inizio della produzione). Per tutte le altre Pubbliche, considerato che erano evidenti i segni della fusione, con impronte non del tutto consone a rappresentare l’immagine e l’iconografia totale della moneta, a quale è aggiunto il motivo principale del loro subito abbandono, cioè erano di peso più svariati ….. ma ciò venne comunque preso in considerazione per motivi di urgenza, le Pubbliche, dicevo, uscirono tutte dall’Arsenale. Vi metto sotto (in foto) il metodo usato. Questo giustifica la grande mole di lavoro e di personale che venne messo sul campo, ma si cambiò metodo. Furono solo i tondelli ad essere stati fabbricati per fusione e non tutta la moneta. Questo è evidente, se proprio volessimo argomentare il “ti sembra”, osservando le monete. Alcune, erano tagliate (con la tenaglia) con largo margine, su altre si nota il lembo in eccesso, su altre ancora un piccolo vuoto nella forma tonda, quando l’operaio esagerava nel taglio del codolo. Il ritaglio che vi aggiungo è anche di una Pubblica del 1623, questo significa che tale metodo durò fino alla chiusura dell'Arsenale. Per il resto buon prosieguo e buon divertimento, ma ricordatevi che ci sono tante e tanti altri tipi di monete, come queste, del quale non si può ricavarne l’esatta cronologia; una enorme mole di lavoro in questo senso è stata prodotta nel mio volume periodo 1503-1680, ma per quelle monete e per quei dettagli dove davvero occorreva comprendere quale prima e quale dopo. In questo caso e in altri anche, una variazione in legenda per lettere, per punteggiature ecc.ecc. non credo che mai si troverà documentazione del perché, sono talmente non influenti che mai qualcuno si sarebbe sognato di lasciarlo trascritto. ....
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