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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/04/24 in tutte le aree
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Come promesso, eccoci qui. Premetto che lo scopo di questa discussione è esporvi alcune mie osservazioni in merito alla medaglia in questione. Non è mia intenzione dimostrare alcunché né tantomeno imporre il mio pensiero come verità assoluta. Mi piacerebbe, invece, che si aprisse un interessante confronto di idee e opinioni tra gli appassionati ed esperti di medaglistica murattiana. Veniamo ora a noi: tra i numerosi pezzi proposti nella prossima prestigiosa asta NAC Milano (5-6 giugno 2024) spicca una medaglia di Murat di assoluta rarità. Trattasi del premio alle alunne dell’Istituto Salesiano in oro. A primo impatto sono rimasto letteralmente sbalordito difronte a cotanta bellezza ma, stranamente, più osservavo certi particolari e più crescevano i miei sospetti sul fatto che potesse trattarsi di un riconio postumo. Ciò mi ha spinto a confrontare i dettagli di questo esemplare in oro con quelli di esemplari certamente provenienti dal conio originale e facilmente riconoscibili per le numerose problematiche che li affliggono (fratture ed esuberi di metallo in primis). Per mia fortuna, possiedo un esemplare in argento di questa tanto magnifica quanto sfortunata medaglia che mi ha consentito di svolgere un dettagliato lavoro di confronto. Prima di cominciare è bene ricordare che di questa medaglia si ritiene sia stata realizzata una sola coppia di conii che, purtroppo, è andata progressivamente deteriorandosi finché non risultò del tutto inutilizzabile. Visto che l’esemplare di nostro interesse (in oro) è scevro dai classici difetti di conio tipici di questa tipologia, assumiamo che sia stato uno dei primissimi ad essere coniato. Ipotizziamo, pertanto, che il conio fosse ancora perfettamente integro. A questo punto, cominciamo analizzando il dritto. Uno degli elementi caratteristici di questa medaglia è il fatto di essere l’unica, tra le numerose medaglie del Gioacchino, ad essere firmata dall’incisore Filippo Rega. Notate come la coda della -a di Rega compia una specie di virgola che forma una sorta di ovale che va a racchiudere la firma. Nell’esemplare in oro, invece, tale ovale è stranamente incompleto (si interrompe bruscamente a livello della -R di Rega). Un’altra differenza la riscontriamo nella base del busto di Murat. Nell’esemplare in oro, a sinistra sotto i capelli, è presente una specie di mancanza di metallo, particolare che invece non si riscontra negli esemplari in argento e bronzo e, dunque, teoricamente coniati successivamente. Per quanto riguarda il dritto, inoltre, se osservate attentamente, noterete che numerosi ciuffi della chioma e particolari della basetta non combaciano in diversi punti. Passiamo ora al rovescio. Qui una delle differenze più eclatanti è l’usignolo e la mano su cui questi si poggia. La conformazione della testa, del collo e la posizione della coda dell’uccellino non corrispondono nei due esemplari. Altro elemento che vorrei sottoporvi è il volto della fanciulla. Perché nella medaglia in oro naso e bocca sono a malapena accennati mentre negli esemplari in bronzo e argento sono ben definiti? Alla luce di tutte queste differenze, ritengo improbabile che questo esemplare in oro provenga dalla medesima coppia di conii usata per realizzare il mio esemplare in argento e gli altri esemplari presenti sul nostro catalogo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME52E/8 Prima di concludere, vi invito ora a confrontare l’esemplare in oro dell’asta NAC con questo in metallo dorato e con quest’altro in bronzo dichiarato come "conio Parigi 1840/1850". In particolare, provate ad osservare i vari elementi che ho cercato di porre alla vostra attenzione. https://scaligera.bidinside.com/it/lot/4508/napoli-murat-1808-1815-medaglia-1812-/7 punti
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Allora signori io sulla mia pagina social, dopo mesi di esperimenti, ho iniziato a pubblicare i primi risultati. Pian piano vi pubblico direttamente qui quello che pubblico li. Inizio con la 2 mila Galileo “azzurrina”. In foto un 2 mila lire “Galileo” prima e dopo il trattamento con un solvente. In alto si presenta “naturale” prima del trattamento, in basso invece dopo il trattamento ha perso il colore giallino che la contraddistingueva in precedenza, lasciando in vista solo l’azzurro sottostante. Per tanti anni si è spacciata la variante “azzurrina” come errore di stampa naturale, in realtà è frutto di alterazione postuma. Per la verità, già a metà anni ‘90, uno studio condotto dal Crapanzano rivelò l’alterazione postuma di molti di questi biglietti. (Articolo uscito nel settembre del 1994 su cronaca numismatica, dal titolo “Svelato il mistero dei numeri verdi”). Ad oggi però mancava la prova pratica, ovvero la foto di un biglietto prima e dopo il trattamento. L’alterazione cromatica può avvenire in decine di modi diversi, posto a scopo illustrativo la foto di uno dei biglietti maggiormente conosciuti, ma esistono decine di varianti che abbiamo testato in prima persona. Possiamo dunque archiviare definitivamente questa triste pratica e bollarla ufficialmente come “alterazione voluta e postuma” ad opera di privati.5 punti
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Finalmente si tratta questo tema. Il problema non è negare che esistano errori di stampa genuini, sicuramente ce ne sono ma sono giustamente rari. Il problema sorge invece quando sul mercato arrivano decine e decine di presunti errori dalle caratteristiche più inverosimili, tutti venduti dalla stessa manciata di venditori e tutti periziati da un unico perito. Se poi questi venditori hanno anche l’atteggiamento da bullo di periferia quando si prova a far loro notare che qualcosa non torna allora c’è evidentemente un problema. Speriamo di riuscire a chiarire definitivamente la questione.3 punti
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Rimane solo da chiedersi dove finiranno posizionati ALL'INFERNO i soggetti che periziano gli aberranti artefatti con cui ingannare i meno esperti. Io li porterei senza dubbio all'VIII cerchio - 10a bolgia.3 punti
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Il titolo richiama volutamente quello del bellissimo libro di Cipolla, "La saga dell'argento spagnuolo". Certamente i contenuti saranno di tenore diverso, ma l'argomento dovrebbe essere comunque di interesse. E' fatto ben noto che le prime monete emesse in Asia Minore, e più nello specifico in Lidia, nel VII secolo a.C. fossero in elettro. L'elettro è una lega naturale di oro argento, in percentuale variabile. E' altresì ben noto che le prime monete lidie non fossero coniate utilizzando una lega naturale, bensì una lega di oro e argento creata artificialmente, con proporzioni tra i due metalli ben definite. In particolare la lega artificiale presenta una maggior quantità d'argento rispetto a quella naturale. Ciò ha portato a pensare che la creazione di "tondelli" marchiati, di peso e lega definita (in altri termini, la creazione della "moneta"), rispondesse all'esigenza di dare stabilità al valore dell'elettro in circolazione, definendo il rapporto tra oro e argento presente nella lega (Wallace 1987 e 2001; Le Rider 2001; Konuk 2005; Kroll 2001 e 2008). Secondo tale ricostruzione, i lidi avrebbero sottoposto l'elettro naturale a un processo di "raffinazione", in modo tale da separare i due metalli preziosi per poi ricombinarli secondo una diversa e ben definita proporzione. Peraltro è fondamentale tenere a mente che tale processo di separazione dei metalli, contrariamente a quanto ritenuto in passato (Ramage e Craddock 2000), fosse noto ben prima del VII secolo a.C. e, probabilmente, almeno sin dalla prima metà del secondo millenio a.C. (Kleber 2020). In particolare è comunemente diffusa la convinzione che la fonte dell'elettro lidio fosse il fiume Pattolo e i suoi affluenti. Tuttavia recenti analisi su campioni di metallo prelevati nei pressi di Sardi ha dimostrato che le pepite lidie non presentano significative quantità d'argento, trattandosi, in sostanza, di oro puro (Cahill 2020). Se sono riuscito a riassumere efficacemente lo stato dell'arte, dovremmo poterci porre alcune domande: se i lidi disponevano di oro puro, allora la nascita della moneta non può essere ricondotta a problemi nella variabilità delle percentuali di oro e argento nell'elettro prelevato in natura: perché, dunque, nacque la moneta? e perché questo oggetto tanto semplice e tanto apprezzato venne introdotto soltanto nel VII secolo a.C.? se i lidi disponevano di oro puro, perché crearono una lega artificiale aggiungendo una maggior quantità d'argento? Indico alcuni link interessanti: https://www.sardisexpedition.org/en/essays/latw-greenewalt-gold-silver-refining#note_6 https://www.sardisexpedition.org/en/essays/latw-kroll-coins-of-sardis Molte delle fonti citate sono contenute nel volume "White Gold, Studies in Early Electrum Coinage" del 2020. Alcuni dei principali articoli contenuti in esso dovrebbero anche essere disponibili su Academia.edu.2 punti
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Buonasera a tutti. Oggi sono contento d'avere potuto acquistatare questo mezzo viennese di Carlo II. Avevo gia 4 o 5 ma tutti da Torino o con sigle illeggibile.2 punti
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Questa invece è una vera varietà (non variante), ma è un qualcosa di veramente piccolo tanto da non suscitare interesse, forse certi "collezionisti" di banconote vogliono errori/difetti molto più vistosi... e magari realizzati a mano! Una leggerissima sbavatura di verde sul viso dell'artista: Non ha nulla di spettacolare, eppure, tra una moltitudine di artefatti, essendo genuina è sicuramente la più interessante.2 punti
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Ciao, no, come ti ha detto giustamente @jena quello che hai citato è il progetto del 100 Lire Leoni. @Andrea imperatore si riferiva sempre alla stessa tipologia del 20 Lire Ape, ma in oro. E' catalogato dal Montenegro in tre varianti: 1) in oro 2) in oro fondi a specchio 3) in oro con contorno rigato. Ti allego le foto dei primi due, che vengono rispettivamente dalla 1) Nomisma 49 lotto 2485 2) MDC 9 lotto 1092 PS. Se qualcuno avesse la foto dell'asta della variante con contorno rigato la potrebbe postare? Mi manca... (la foto! )2 punti
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Stanno arrivando prove schiaccianti che alcune tra le più diffuse varianti/varietà sono dei meri artefatti. Ne posto qua una appena uscita su Facebook, poi lascio la parola a chi ne sa di più.2 punti
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Buongiorno a tutti, Ciao @lorluke la Medaglia proposta dalla NAC, proviene dalla vendita all'asta Varesi UTRIUSQUE SICILIAE (parte seconda, le medaglie) del 18 Aprile 2007 Pagina 61, lotto 150 AU -mm27,2 - gr. 17,2 descritta come UNICA Conservazione FDC base d'asta 12.500 € Al lotto 151 un esemplare in bronzo in conservazione SPL del tutto simile come conii d/r al tuo esemplare in argento.2 punti
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Istituto femminile De Pino - L'Istituto fu fondato come Conservatorio Salesiano intorno al 1730 col patrimonio lasciato a tale scopo, molti anni prima, dal benemerito cittadino Giovanni Antonio De Pino, da cui prese il nome, e fu affidato alle Suore Visitandine di S. Francesco di Sales. Nel 1810, in conseguenza del riordino dell'istruzione femminile voluto dai francesi dopo la conquista del regno di Napoli, il Conservatorio ebbe in donazione da Gioacchino Murat (Decreto del 16 luglio 1810) quale nuova sede l'attuale edificio, ossia il Convento del Rosario, nel quale, in realtà, le Suore salesiane si trasferirono probabilmente nel 1819. Murat concesse l'edificio di S. Marcellino alle Salesiane Signore della Visitazione che ne fecero un convitto per l'educazione delle fanciulle. Nel regolamento dell'Istituto veniva specificato che le alunne meritevoli avrebbero ricevuto premi. https://www.numisbids.com/n.php?lot=836&p=lot&sid=40242 punti
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Ciao, la Storia ( in particolare quella dell'ultimo secolo) è fatta dagli avvenimenti che si sono succeduti, incontrovertibili ed acclarati, fortunatamente riportati nella quasi totalità dei libri, saggi, testimonianze, redatti da Storici con la S maiuscola ed al di sopra delle parti. Ed aggiungo fortunatamente. Poi ci saranno i mistificatori, i revisionisti, i nostalgici di questo o quel colore che lasciano il tempo che trovano. Da questi bisognerebbe stare alla larga. Liberi di esprimere e scrivere le loro opinioni, sia ben chiaro, ma la Storia e' Storia e non potrà mai essere modificata . Percui grazie ai libri. Altrimenti non vedo come avremmo potuto conoscere le nefandezze ed i disastri causati dal fascismo ( che voglio ricordare fece da riferimento al nazismo tedesco) ed dal nazismo visto che non eravamo presenti. 🙂 ANTONIO2 punti
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E altro “segno” e’ la mezza libra. Simbolo: Nessuno si cimenta?2 punti
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Non sono d'accordo sul fatto che la storia si impara dai libri. Dipende da chi li ha scritti. Comunque ormai siamo proprio off topic... si dice così?2 punti
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Il tema è complesso. Preciso la mia visione (che non pretendo sia giusta) con un esempio (lontano, così non urto nessuna sensibilità). Tutti abbiamo in mente le immagini dell'abbattimento delle statue di Saddam Hussein. Erano cosa giusta? Secondo me sì (o comunque comprensibile), perché non erano storiche, e, dopo la caduta del regime, l'abbattimento stesso era un fatto storico. Lì si stava facendo la storia. Però, oggigiorno, o soprattutto nei prossimi decenni, è giusto abbattere le (credo) poche statue o simboli rimasti di Saddam? Secondo me no. Perché sono diventati elementi storici, che testimoniano una fase della vita del Paese. Vanno tutelati (tanto più se artisticamente gradevoli o di qualità) proprio per ricordare ed insegnare ai posteri cosa significó, nel bene o nel male, quel dato periodo storico. E per poter permettere di ricordare e di studiare la figura di Saddam, non necessariamente in quanto persona da ammirare, ma in quanto persona importante che ha fatto la storia del suo paese. E che quindi è bene conoscere. Ed ecco perché, io, sono contrario ad abbattere o vandalizzare le statue storiche, soprattutto quando si applicano idee contemporanee al passato, senza contestualizzarle al periodo storico2 punti
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Mezza Piastra 1842 ex Collezione Strada, da : Asta 6 Nomisma Aste Verona.2 punti
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Buonasera a tutti. Belle e rare... semplicemente Mezze Piastre!2 punti
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Moneta che dalla foto sembra avere i rilievi alti, cosa non sempre facile da trovare...2 punti
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Spettacolare direi. Tra l' altro questa prova in alluminio era sconosciuta sia al Pagani PP sia al Simonetti. Di rarissima apparizione il Montenegro la classifica R5 Dal 2014 ad oggi ho censito oltre a quella appena descritta un altra Nomisma 49 del 13-14/05/2014 FDC contromarcata N capovolta 151 punto
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Ciao @alainrib Lo sai che io in collezione non ho ancora nemmeno un mezzo viennese? Non me lo ricordavo nemmeno!! Sono contento per questa nuova moneta messa nella tua collezione e siccome dovrei venire a trovarti presto (appena il tempo si mette al meglio) magari cerco nei banchetti dove compri tu uno per la mia collezione!!1 punto
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DE GREGE EPICURI Michel Crawford è nato nel 1939 ed è ancora vivo, ha pubblicato la sua opera principale negli anni '70 del Novecento,quindi i suoi studi non sono di 100 anni fa. Pur avendo subito molte critiche, le sue opinioni sul periodo repubblicano sono tuttora fondamentali.1 punto
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Antoniniano sì, Gordiano III no. Si legge IMP C P LIC VALERIANVS AVG, ovvero Valeriano I. Arka Diligite iustitiam1 punto
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a me interesserebbe anche il parere di , visto che han giocato con li suo regalo!😁 ================== Scherzi a parte: ma tra l' ed oggi sono passati 30 anni - cos'è successo nel frattempo? Già in altri casi ci sono state delle apparizioni poco chiare a distanza di mezzo secolo una dall'altra (ed in mezzo nulla). njk1 punto
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L'espressione di Verdi dice tutto...direi di regalarla alla Banca d'Italia per esporla nel Museo come varietà basta periziarla o mi sbaglio🤔1 punto
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Caro @Releo ed un saluto agli amici del Forum, facciamo un pò di ordine. E' palese che non si tratti ( considero le ultime monete di Ferdinando IV°-I° postate ), di una “A” capovolta, per i motivi succitati ( gambetta larga che non corrisponde ). E' d'altronde innegabile sia una “V con stanghetta”. Non prenderei in considerazione motivi tecnici, ad esempio “conio occluso” “punzone malformato”, etc. Pertanto escludendo fattori accidentali, l'anomalia deve essere considerata volontaria. Per quale motivo? Io avanzo due ipotesi: 1- una sorta di firma dell'incisore che, in caso di problemi, avrebbe potuto attestare la bontà del proprio lavoro ( esistono documenti in proposito ). 2- evidenziare la provenienza e segnare uno “stock” di monete ( da reimprimere ) o un quantitativo d'argento per coniare Piastre che probabilmente non era stato saggiato per mancanza di tempo o altri motivi. Questo è un mio parere personale e ben vengano altri pareri e/o ipotesi. Un'ultima precisazione: Infatti, per me è una variante, non può essere altrimenti, ma i pareri saranno discordi... Buon Sabato a Tutti Beppe1 punto
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Certo scusa non ne so nulla al punto che non capisco nemmeno il perchè si debba fare un fac simile, per questo che faccio domande. Questa invece stava incorniciata ho provato a risalire ma bo? Grazie1 punto
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Bravo @lorluke, Si vede che sei un appassionato e ti faccio i miei complimenti. Sempre a titolo informativo, ritengo opportuno trascrivere la descrizione dell’esemplare da Catalogo asta NAC di riferimento: Napoli. Monetazione decimale, 1811-1815 Medaglia 1812, AV 17,07 g. Ø 27,4 mm. Coniata a Napoli. Opus: Filippo Rega. Premio alle alunne dell’Istituto Salesiano di Napoli. GIOVACHINO NAPOLEONE RE DELLE DUE SICILIE Testa a d.; sotto, Rega. Rv. ISTITVTO – SALESIANO Musa seduta, a d., con cetra; sotto, Premio / delle Alunne / Febbrajo 1812. Ricciardi 90. Bramsen 1154. D’Auria 96. Della più grande rarità. q.Fdc Come annota il D’Auria, questa medaglia è l’unica firmata dall’incisore Filippo Rega, direttore della zecca di Napoli già dal 1804. Valente medaglista, fu nominato dal predecessore di Murat, Giuseppe Napoleone, cavaliere della Legione d’Onore. Con riferimento ai fatti che decretarono l’emissione della medaglia, citiamo testualmente quanto riportato dal D’Auria nel suo volume menzionato in bibliografia, a pag. 87: “.. lI decreto di Giuseppe Napoleone del 12 gennaio 1808, aveva costretto le suore Benedettine che occupavano l’edificio di S. Marcellino, a trasferirsi a S. Gregorio Armeno, e Murat concesse l’edificio alle SALESIANE SIGNORE DELLA VISITAZIONE che ne fecero un convitto per l'educazione delle fanciulle. All’articolo 11 del regolamento approvato dal re Gioacchino Murat si stabili che ii premio maggiore per le alunne dell’istituto, doveva essere una medaglietta d’oro, la quale avrà nel dritto il ritratto di Sua Maestà il Re, e nel rovescio una Musa sedente sopra una base colla colomba nella destra e la cetra nella sinistra, (forse al momento della descrizione, chi scriveva doveva aver visto i coni per l’appronto della medaglia, dal momento che la descrizione risulta speculare rispetto alla visione della medaglia). In una nota il Cavalier REGA con rapporto del 4 marzo 1812, presenta la nota spese occorse per lo conio delle medaglie in oro ed argento distribuite in premio alle alunne di S. Marcellino, spesa ammontante a ducati 77, poi ridotti a 75 per la rottura di uno dei coni, che poi doveva essere rifatto, (e dal momento che non è conosciuta l’esistenza di altre medaglie di conio diverso è possibile dedurre che il numero di dette medaglie era rimasto quello che si evince dalle note di pagamento: “si scriva al Cav. De Turris di somministrare al Cav. Rega il materiale bisognevole per lo conio di 5 medaglie in oro e sei d’argento per farne seguire il rimborso in vista del conto delle spese. Zurlo 5 febbraio 1812”. Ed ancora, “il Sig. Cav. De Turris somministri al Cav. Rega i materiali per 6 medaglie d'oro ed 8 in argento…”. (Zurlo 5 fcbbraio 1812). Fonte: articolo di Giovanni Bovi, Bollettino CNN gennaio-dicembre 1970.1 punto
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Molto interessante, e complimenti per la fantasia, l'ingegno e le capacità manuali 👍👏1 punto
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Sono d'accordo al 100 per 100 su gli ultimi 100 anni di storia del nostro paese, però permettetemi di dire che non sempre è stato così. Un esempio è stato l'unificazione dell'Italia, che lungi da me condannare perché mi sento italiano del nord come del sud, ma non possiamo dimenticare ciò che è accaduto nelle regioni del sud da parte delle truppe piemontesi. Ricordo che sul libro di storia che avevo a scuola, c'era scritto tutto il male possibile sui Borbone e nessuno scritto per esempio sulle stragi perpretate a danno delle popolazioni civili di interi paesi. Ripeto che non sono un nostalgico dei Borbone, la storia è andata così e va accettata nel bene e nel male. Mi fa paura più il futuro della nostra nazione per i tanti che vorrebbero dividerla. E con questo non ci saranno altri interventi da parte mia su questa discussione. A me non piace parlare di politica, ci ho lavorato molti anni, e non mi è piaciuto. Sono d'accordo al 100 per 100 su gli ultimi 100 anni di storia del nostro paese, però permettetemi di dire che non sempre è stato così. Un esempio è stato l'unificazione dell'Italia, che lungi da me condannare perché mi sento italiano del nord come del sud, ma non possiamo dimenticare ciò che è accaduto nelle regioni del sud da parte delle truppe piemontesi. Ricordo che sul libro di storia che avevo a scuola, c'era scritto tutto il male possibile sui Borbone e nessuno scritto per esempio sulle stragi perpretate a danno delle popolazioni civili di interi paesi. Ripeto che non sono un nostalgico dei Borbone, la storia è andata così e va accettata nel bene e nel male. Mi fa più paura il futuro della nostra nazione per i tanti che vorrebbero dividerla. E con questo non ci saranno altri interventi da parte mia su questa discussione. A me non piace parlare di politica, ci ho lavorato molti anni, e non mi è piaciuto.1 punto
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Si, Giani, sono molto affascinanti, queste monete di Savoia. Sono sempre contento quando posso fare entrare una nella mia collezione. Buona giornata.1 punto
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Per quello che vale .. direi una "tessera mercantile". O un exagium di piombo,con tutto ciò che ne consegue.1 punto
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Molto interessante. È già difficile con le imitazioni barbariche,con i piombi si entra in un campo che si presta a molte ipotesi. Una prova monetale? Un peso non credo,avrebbe un lato solo decorato. Una pseudo moneta da sepoltura ? Non sarebbe quadrata ma tonda. Comunque penso di ambito merovingio.1 punto
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Ciao, Un bronzo poco comune di Antiochia in Pisidia, per Caracalla1 punto
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Cari amici con questa nuovissima acquisizione arrivata ieri finalmente sono a -1 a completare la serie degli scudi di Carlo Alberto! 🎉 Debbo dire che in verità ho esitato a lungo prima di portarmela a casa perché sapete quanto rifugga dalle monete non qFDC o FDC. Tuttavia stavo cercando questo bisbetico millesimo da anni e vi assicuro che è uno dei meno reperibili, e in qualsiasi stato di conservazione. 😳 Alla fine di una lunga trattativa sono riuscito a prenderlo a ottimo prezzo e quindi la tentazione di tappare temporaneamente il buco aspettando un esemplare migliore ha avuto la meglio. Il 1837 Torino è classificato R2 da tutti i cataloghi, e io concordo, anche se, in base alla mia personalissima esperienza, forse la potrei porre a metà tra R2 ed R3 considerato che altri millesimi R2 sono ben più comuni sul mercato numismatico, 1836 Torino incluso. Se poi si cerca l’alta qualità qui diventa una impresa veramente difficile. 😩 Questo esemplare presenta una usura omogenea, come quasi sempre accade il R e’ migliore del D, e può vantare una bella patina ancorché non del tutto omogenea. Inoltre è privo di colpi e graffi, caratteristiche che tutto sommato mi hanno indotto all’acquisto, unitamente al prezzo. Personalmente la valuto un buon BB ma forse al R qualcosina di più potrebbe starci. 🤷🏽♂️🤷🏽♂️ E ora alla caccia della primula rossa per raggiungere questo importante obiettivo di completamento della serie! 😜 Buon Primo Maggio a tutti1 punto
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Ciao moneta molto rara. Complimenti. Posso sapere per caso a quanto sei riuscito a accaparrartela?1 punto
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Nel ricordarvi l'incontro di martedì sera, posto la Lira del Giuramento del 21 gennaio 1741 quando fu dichiarata Duchessa di Milano. Con questo tipo di monete, Lira e mezza Lira, Maria Teresa introdusse l'uso di far coniare delle monete da lanciare al popolo in occasione della cerimonia dove i rappresentanti della città giuravano fedeltà al nuovo sovrano. Questa diventò poi una tradizione per i successori durante il dominio austriaco.1 punto
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Complimenti per la bella moneta ! Il quasi splendido mi sembra però un filo troppo ottimista.1 punto
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se posso dire la mia, mi sembra che il qSPL abbia un po' di benevolenza da parte di chi l'ha venduta, vedo consumati le ginocchia dei cavalli centrali, un po' di debolezza nel seno dx e la veste, anche qualche zoccolo, al dritto la testa e altri particolari sono un po' deboli, ma mi piace la patina che risalta il disegno.1 punto
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Dal Voltolina una particolare tessera dell’olio con la raffigurazione del ponte delle Guglie.1 punto
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