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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/26/24 in tutte le aree
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Cari tutti, Come per gli scorsi anni, ho il piacere di condividervi l'ultima edizione del report curato da Deloitte sul mercato dell'arte e dei beni da collezione. All'interno del documento è presente anche un analisi del mercato della numismatica, realizzata dal sottoscritto, oltre ad un interessante intervista ad un collega nonché grande collezionista Sito web: Il mercato dell’arte e dei beni da collezione - Report 2024 | Deloitte Documento in pdf: report-art-finance-2024-deloitte.pdf Spero possiate trovare la lettura interessante, Matteo6 punti
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Deve essere minuscola.. e' il "segno segreto di riconoscimento" che fu posto dal disegnatore come antifalsificazione. Vedi quante cose si imparano a frequentare le persone giuste che ti danno lezioni di filatelia per il solo fine di fare appassionare a questo hobby piu' persone possibili.3 punti
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In perfetta tariffa per l'interno affrancata con 30c "rispetto religioso", decennale della marcia su Roma emesso nel 1932. (Francobollo in tema con la cartolina). L' annullo di partenza del 24.12.32 è un meccanico doppio cerchio con targhetta pubblicitaria "MOSTRA RIVOLUZIONE FASCISTA ROMA Riduzioni ferrov. 70%" Qui si vede meglio.... Annullo di arrivo di Sava, frazionario cerchio grande con lunette vuote del 26.12.32. Bella. Entrambi gli annulli nitidi, il francobollo è quotato. La cartolina e' DELIZIOSA in tutti i sensi, lo scritto dovrebbe insegnare qualcosa, ....""Al mio caro nonno tanti affettuosi auguri e baci "", quando c'era il rispetto per gli anziani e le persone sapevano scrivere sentimenti e concetti. Oggi sento parole come boomers.. 🤔 e non sanno neanche cosa voglia dire veramente. 🧐3 punti
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Ho il piacere di condividere questo mio ultimo piccolo successo collezionistico… o piccolo miracolo, dal momento che non credevo ci sarei mai riuscito. Al tempo stesso aggiorno l’atlante degli esemplari noti di RIC 84: tre, tutti coniati col medesimo conio di dritto.3 punti
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Buon giorno a tutti, dopo un po' di mesi di assenza dal forum rieccomi con un bell'antoninano (a parer mio, poi sarete voi a giudicare) di Filippo I. FILIPPO I L'ARABO, 244-249 d.C., ANTONINIANO, Emissione: 246 d.C., Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 3; Cohen, 124; Metallo: AR, gr. 3,90, (MR10979), Diam.: mm. 22,75, SPL Che ne pensate? ringrazio sempre della vostra disponibilità.3 punti
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Ulteriore esemplare di recente acquisizione. Lotto 263 Asta Ranieri 17 24.04.2024 così descritto in Catalogo: VENEZIA Nicolò Tron Doge LXVIII, 1471-1474. Lira da 20 soldi di II tipo detta “Lira Tron” o “Trono”, con ramo d’edera. Ag gr. 6,11 Dr. (Foglia d'edera)▾NICOLAVS - (ramo con foglie d'edera) - ▾TRONVS▾DVX. Busto con corno ducale a s. Rv.◂SANCTVS▾ - ▾MARCVS◂. Leone in soldo entro corona. CNI 28; Paolucci 2. Rara varietà. Grading/Stato: Bel BB Note Provenienza: Ex Astarte S. A. Asta XIII del 13 settembre 2003, lotto 1308. Opera dell’orafo e incisore Antonello di Pietro , detto Antonello della Moneta che creò la prima lira italiana, su iniziativa del 68esimo Doge di Venezia Niccolò Tron. Un doge che rimase in carica due soli anni, dal 1471 al 1473 ma che ha lasciato il segno. D’argento, del diametro di 28 millimetri ed equivalente a 240 denari veneziani, fu una grande innovazione verso un percorso di adeguamento dei sistemi monetari in un’Italia divisa in tanti Stati e domini, ciascuno con una propria moneta corrente. Dapprima fu utilizzata solo come pura unità di conto in preventivi e bilanci ma presto il Consiglio dei Dieci decise di farla diventare una moneta a tutti gli effetti con corso legale. Successivamente ebbe una larga diffusione diventando di fatto una sorta di anticipazione dell’euro, circolando anche negli scali commerciali fino in oriente.3 punti
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Buonasera a tutti, nuovo arrivo in scuderia Litra68. Cavallo Aragonese di Federico. D/FEDERICVS°°°REX° R/*EQVITAS°REGNI° Cavallo gradiente a dx. Sormontato da una stella, in esergo °*L*° Cavallo Mir 110/3 P/R 16b R2 Esemplare con testa piccola, capelli corti. L'ho soprannominato "hannibal" per via di quella strana mancanza di metallo zona bocca. Probabilmente è un cavallo ribattuto ma non ne sono sicuro. Posto foto mie e foto della casa d'Aste. Aspetto vostri commenti. Saluti Alberto3 punti
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Salve a tutti. Volevo segnalare la recentissima uscita del mio ultimo saggio storico-numismatico dal titolo «Moneta que tunc per ista civitate andaberis»: zecca ed economia monetaria a Napoli nel XII secolo, pubblicato in «Archivio Storico per le Province Napoletane» CXLII (2024), pp. 7-28. Si tratta di un saggio scientifico che, partendo dalla lettura di un precedente studio sull’argomento, «ha portato ad una nuova e più puntuale interpretazione della documentazione scritta e numismatica della Napoli normanna» (dall’abstract), finendo per fare – per così dire – un po’ d’ordine tra le varie conoscenze, soprattutto di ambito numismatico, di cui attualmente disponiamo e per delineare un più corretto quadro del circolante nel Ducato napoletano in un periodo piuttosto travagliato e di difficile trattazione. Ci troviamo, infatti, a cavallo tra la fine del periodo dell’indipendenza politica di Napoli e la sua contestuale annessione al resto del neonato Regno di Sicilia con Ruggero II (1130-1154). Qui il link: (3) Raffaele Iula, "«Moneta que tunc per ista civitate andaberis»: zecca ed economia monetaria a Napoli nel XII secolo", in «Archivio Storico per le Province Napoletane» CXLII (2024), pp. 7-28. | Raffaele Iula - Academia.edu Buona lettura!3 punti
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... s'incontrano al bistrot. No, questa è un'altra storia! Stasera racconto del contenuto della busta che ho postato qualche tempo fa: Nel 1942, e di nuovo nel 1943, le allegorie fino ad allora comuni sulle banconote vessero sostituite da un pescatore in azione e da un giovane pastore per evocare - in modo meno bucolico e più realistico - tutte le attività agricole e di pesca. Inoltre, per ancorare ulteriormente queste innovazioni alla realtà, la maggioranza dei temi acquisì anche una dimensione territoriale fino ad allora insolita al rovescio. Ad esempio il pastore ai Pirenei e il pescatore alla Bretagna, attraverso paesaggi caratteristici e, soprattutto, costumi tradizionali. Alcune di queste evocazioni regionaliste sottolineavano anche i valori della famiglia e religione molto più ostentatamente dei putti usati in altre occasioni. Il 5 franchi Berger / Pastore è una banconota emessa dalla Banque de France nel 1943, creata dall'artista Clément Serveau. Questa banconota fu messa in circolazione durante l'occupazione tedesca della Francia durante il famigerato regime di Vichy. Fu un comune mezzo di pagamento, ma volle anche ricordare la storia della Francia in questo periodo, in altre parole, il ritorno al valore del lavoro e lo sviluppo delle regioni. Formato: 65 x 100 mm. - Giovane pastore dei Pirenei, con berretto, che tiene un bastone nella mano destra. Sullo sfondo un piccolo villaggio con un paesaggio montuoso. - Donna di Agen che indossa abiti tradizionali, un drappo in testa, una sciarpa che le copre le spalle, una collana con una croce e, sullo sfondo, fiori multicolori che formano una cornice. In basso a destra, accanto al valore della banconota, è scritto “Il falsario sarà punito con i lavori forzati a vita” (Parbleu ! 😁) Per oggi è tutto, si continua più avanti! Au revoir, le Njk2 punti
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Con una lente molto potente o un tumocolo vedi se c'è una piccola A in questa posizione. La parziale presenza della filigrana su queste emissioni è normale.. Questa la composizione della filigrana.. non sono mai uguali le filigrane dipende da come è stato messo il foglio.. quindi è normale che non ci sia o che sia parziale.. Vale più un'immagine che cento spiegazioni.2 punti
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Dal periodo ( 91-88 a.C. ) della guerra sociale, il rovescio di un non comune denario, propone la raffigurazione di un guerriero con elmo e lancia, in atto di calpestare una insegna avversaria, con simboli nel campo : al diritto testa laureata attribuita all' Italia . Passerà l' 8 Maggio in vendita Heritage sale 3115 al n. 32201 .2 punti
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Oro, BTP, ETC... Ok, ma nulla batte l'investimento in... MIR 😁 (Sembra ironico ma non troppo se si pensa alle quotazioni pazzesche che alcuni volumi hanno raggiunto 😅)2 punti
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Leu Numismatik AG > Auction 15 Auction date: 1 June 2024 Lot number: 41 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: THRACO-MACEDONIAN REGION. Berge (?). Circa 525-480 BC. Stater (Silver, 20 mm, 9.79 g). Ithyphallic satyr standing right, grasping right wrist of nymph fleeing to right with his right hand and supporting her chin with his left; to left, right, and above, pellet. Rev. Rough incuse square with uneven surfaces. Peykov A0010. Psoma p. 61 ('Berge'). SNG ANS 950 ('Lete'). Svoronos, HPM p. 81, 13h and pl. VII, 26 (this coin). Traité I, 1566 ('Lete'). Beautifully toned and with an excellent pedigree. A lovely piece with a wonderful rendering of the famous satyr and nymph scene. Slightly granular and with minor marks and light deposits, otherwise, good very fine. Ex Leu 15, 4-5 May 1976, 183 and from the collection of Paul Mathey (1844-1929). Traditionally given to Lete or Siris, S. Psoma reassigned this wonderful series to Berge in what later became the Thasian Peraia. The coins contain the satyr and nymph motive, a highly sexually charged design showing the ferocious and aroused satyr abusing the mannered nymph. Such images of wilderness clashing with civilization were especially popular in frontier regions such as the Thraco-Macedonian coast, where Greek apoikiai came into close contact with native 'barbarian' tribes. Perhaps this was also the reason why the piece found its way into the collection of the well-known French painter Paul Mathey (1844-1929), who was strongly influenced by the Barbizon School and, in addition to his portraiture, particularly painted naturalistic and expressionist landscapes, which differed significantly from earlier idealistic landscape representations. Estimate: 15000 CHF ILLUSTRAZIONE: ithyphallic Satyr from the sanctuary of Zeus at Dodona, ca. 540-530 BC.2 punti
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Di nuovo buon giorno a tutti, osservando questo mio ultimo Cavallo Aragonese e leggendo l'esclamazione di @gennydbmoney, ho cercato di approfondire un po' la figura di Federico, al momento le fonti più facilmente e velocemente consultabili sono quelle mie solite... Wikipedia. Magari chi ne sa di più e volesse integrare la discussione è il ben venuto. Partiamo da chi era... Era il figlio di Ferdinando I e di Isabella di Taranto; fratello di Alfonso II e zio di Ferdinando II, successe al nipote Ferdinando II, morto precocemente senza eredi nel 1496. «Huomo di costumi placidissimo et emendatissimo, e nelle lettere molto versato, al pari di qualsivoglia de' suoi tempi, ma d'animo assai dismesso e timodo» (Nuov'aggiunta alli discorsi diversi Tragici et Amorosi occorsi in Napoli o altrove a' napolitani, composta dal M.co M.J. uscita in luce in quest'anno 1718) "Non fu esente dalle fiamme d'amore" e, dopo essere asceso al trono, prese per amante Beatrice, figlia di Vito Pisanello, finché a causa della gelosia della moglie Isabella – la quale meditava di far uccidere la giovane – non fu costretto a darla in sposa a Tiberio Caracciolo, gentiluomo del Seggio Capuano.Fra i suoi favoriti si ricorda Ugo di Cardona, morto nel 1501. Per il suo carattere debole e remissivo, subiva spesso i soprusi del violento fratello maggiore Alfonso II: una volta, "per aver detto che il regno toccava a lui, fu preso da Alfonso presso Altamura per la zazzera" e, trascinato giù da cavallo, ne "ebbe boffettoni e schiaffi".Ancora nel 1494, durante una cerimonia religiosa a Taranto, nella chiesa erano state predisposte due sedie: una per ciascun fratello; quando Alfonso seppe che la seconda sedia era per Federico, con un calcio la buttò giù dal palco, "mostrando sdegno che l'havesse vogiuo esser so equal", e per umiliarlo volle che fosse Federico stesso ad abbassarsi per togliergli gli speroni dagli stivali e che gli tenesse la staffa quando rimontò a cavallo.Per queste ragioni si ebbe il sospetto che, per rivalsa e per desiderio d'essere incoronato re, avesse fatto morire il nipote Ferrandino. Giovanissimo, era già luogotenente generale della Capitanata, di terra di Bari e di terra d'Otranto. Durante la congiura filo-francese del 1485, il giovane Principe Federico, inviato dal padre a Salerno quale Ambasciatore di concordia, venne catturato e trattenuto come ostaggio dai baroni ribelli. Una incursione della flotta napoletana, comandata dall'ammiraglio di Sorrento Mariotto Boccia, lo liberò nel 1485. Anche al momento di succedere a Fernando, quindi con la salita al trono di Federico, non si erano ancora spente le rivendicazioni francesi alla corona di Napoli. In seguito, dopo Carlo VIII, che nel 1495 aveva invaso il regno, salvo poi essere sconfitto a Fornovo e rientrato in Francia lasciando via libera al giovane sovrano aragonese, anche il suo successore sul trono di Parigi, Luigi XII, avanzò pretese al trono di Napoli. Nelle sue aspirazioni il re francese trovò l'appoggio di Ferdinando II d'Aragona, cugino di Federico e noto con il nome di Ferdinando il Cattolico. In effetti, con un trattato segreto stipulato a Granada l'11 novembre 1500, i due sovrani concordarono la spartizione del regno, rendendo pubblico il loro accordo l'anno successivo: Campania ed Abruzzo, Napoli compresa, erano destinati a Luigi; Apulia e Calabria a Ferdinando. Federico, nulla sapendo del trattato di Granada, aprì le fortezze calabresi agli spagnoli affinché lo soccorressero; una volta conosciuto il tradimento del congiunto prese accordi con i Francesi, per cui cedette il regno a Luigi XII di Francia ottenendo in compenso la contea del Maine, da tramandare ai propri eredi, con una pensione vitalizia. Ma l'accordo di Granada non fu mai realmente rispettato: nel 1504 Ferdinando il Cattolico prese il regno con le armi e ne assunse il comando. Nello stesso anno dichiarò l'annessione del regno alla corona di Spagna e lo costituì in vicereame. Napoli e il meridione d'Italia persero l'indipendenza e restarono così un possedimento diretto di sovrani stranieri per più di due secoli, fino alla conquista dei regni delle Due Sicilie ad opera di Carlo di Borbone nel 1734. Federico morì a Tours il 9 novembre 1504. L'ipotesi di un conio creato ad hoc con un profilo così diciamo terribile, per creare timore non sarebbe così fantasiosa a mio avviso. Certamente cozzerebbe con il profilo tracciato della sua indole. Saluti Alberto2 punti
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Buongiorno @Signifer_X, i miei tre (dico tre) mesi di esperienza numismatica non mi permettono di formulare alcun parere, ma desideravo comunque esprimere il mio ingenuo apprezzamento estetico, con particolare riguardo per il bel rilievo, insieme morbido e dettagliato, del rovescio. Un più modesto esemplare dello stesso tipo e anno di emissione (se non erro) fa parte della mia minuscola collezione e lo associo volentieri. Grazie e buona giornata, Lucius LX2 punti
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Buongiorno a tutti, ogni tanto perdo il conto perché ho scoperto recentemente che almeno uno è finito nella collezione di mia Figlia, dovrei essere a quota 48. È una tipologia che non mi annoia mai, anzi mi mette di Buon umore. Saluti Alberto2 punti
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Aggiungiamo anche che la lira tron fece da apripista nel coniare una moneta dal valore di una lira, fino ad allora soltanto moneta di conto. Dopo poco tempo anche Milano conierà la sua lira: lira o testone di Galeazzo Maria Sforza nel 1474.2 punti
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@Rocco68 @gennydbmoney Grazie ad entrambi, avete confermato ciò che pensavo e di sicuro non poteva essere 1855. Questo è il bello di collezionare/studiare monete affascinanti anche per la loro imperfezione. Grazie2 punti
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NAPOLI Repubblica napoletana (1648) Da 15 Grana 1648 var. sigla X AG (g 4,31) questo esemplare -a mio giudizio- si caratterizza per la lettura completa dell’anno 1648. Avrei però un quesito da sottoporre con riferimento al lavoro di Pietro Magliocca, La moneta napoletana dei re di Spagna nel periodo 1503 - 1680 (Nomisma, 1a Edizione 2020), pagg. 254-255. Vengono catalogati al riguardo due tipi: a) tipo GAC/S b) tipo GAC/M Ricordo che al D/ viene rappresentato il busto di San Gennaro mitrato, con la mano destra benedicente e con quella sinistra che tiene un pastorale ed un libro sul quale sono poggiate due ampolle; a destra, le sigle mentre a sinistra è presente il contrassegno. Mentre al R/ abbiamo lo stemma coronato con all’interno la scritta SPQN (Senatus PopulusQue Neapolitanus). Il tipo GAC/S (Magliocca 1 pag. 254) non riporta tra le varietà il contrassegno della “X”, presente invece tra le varietà di cui al tipo GAC/M (Magliocca 2 pag. 255). Le iscrizioni circolari sia per il D/ sia per il R/ sono uguali per entrambi i tipi. D/: ^S^I^REGE^ET^PROTE^NOS (data) R/: ^HENR^DE^LOREN^DVX^REI^NEAP Il dubbio nasce sull’esatta interpretazione/lettura della sigla sull’esemplare postato. In sintesi, secondo voi, si tratta di GAC/S ovvero di GAC/M ? Grazie per qualsiasi contributo. Domenico1 punto
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India, 20 Paise 1983 FAO. Moneta commemorativa circolante : Alluminio 2,3 g 26 mm, con segno di zecca stella a cinque punte = Hyderabad1 punto
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Salve condivido immagini di una cartolina di famiglia e chiedo maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
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Attraente @King John raffigurazione di pieno arcaicismo, a quanto pare tuttora di difficile attribuzione. Grazie per continuare a proporci questa Tua sempre interessante, notevole fatica : una buona giornata .1 punto
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Ultimo " legittimo " imperatore dell' impero romano di occidente, Giulio Nepote conserverà la titolarità imperiale fino al suo assassinio nel 480 : al suo nome, da zecca incerta, un esemplare di tremisse con al diritto suo busto ed al rovescio croce in ghirlanda . Sarà l' 8 Maggio in vendita Heritage sale 3115 al n. 32312 .1 punto
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Ciao @CORNELIUS MAXIMUMM le fratture non naturali generalmente si presentano anomale, non nette e che si interrompono subito dopo il bordo non addendrandosi verso l'interno della moneta. Inoltre quando è molto visibile come nel caso del denario che hai postato si nota che i due lati opposti sono molto arrotondati, come smussati e se noti bene la più piccola si vede solo da un lato della moneta mentre normalmente si dovrebbe vedere su entrambi I lati. Ti posto alcuni esempi di monete non autentiche prodotte per fusione con caratteristiche simili per quanto riguarda le fratture. Due miei denari autentici con fratture dovute a coniazione della moneta. ANTONIO1 punto
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Quale conoscenza hai dei mercati finanziari ? Invece di oro fisico puoi comprare un ETC. Sai che cosa è ? Hai un deposito titoli in banca ? Si può investire in tutto ormai. Se si comprava un ETC Cacao 15 giorni fa oggi si sarebbe in guadagno del 10%. Lo stesso col caffè. Ma i mercati possono diventare trappole e molti ci cascano.1 punto
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Mi è venuto il dubbio per due motivi; il primo è concettuale: spesso le operazioni di "soprastampa" (nei francobolli ) o contromarca (nelle monete) servono a: - smaltire scorte in eccesso prima di produrre nuovi valori; - aumentare il valore di una moneta (o francobollo) esistente senza coniarne una nuova. Vero che potrebbe anche essere il contrario, ma vale soprattutto nei francobolli dove stampare valori da 1, 10 o 100 costa uguale, e le scorte sono tutte sostanzialmente dello stesso valore (nel senso di "costo di produzione"); nelle monete il valore è (era) dato anche dal metallo impiegato, per cui è più logico aumentare il valore di una moneta esistente che diminurlo. Sarebbe un po' il concetto che ha portato a ridurre progressivamente la quota di argento nelle monete arrivando alla mistura di più bassa lega (appunto) in cui l'argento è ridotto a "tracce". Visto che mi pare di aver capito che la moneta originale su cui fu apposta la prima contromarca era un 2 maravedis di Filippo II, che la contromarca fosse da 4 o da 8 poco cambiava, il valore veniva comunque aumentato. Però, visto che la seconda contromarca è di 6 maravedis, se la prima fosse stata da 8 essa avrebbe diminuito il valore della moneta (da 8 a 6) invece di aumentarlo (da 4 a 6), in controtendenza col ragionamento sopra e con la prima contromarca. Il secondo dubbio me l'ha messo proprio la pagina di Numista dedicata alla moneta contromarcata da 4 maravedis (4 Maravedis - Felipe III (countermark) - Spain – Numista); è vero che nell'immagine (quella che ho postato sopra) il segno di zecca non c'è, ma poi scrive che l'iscrizione è: IIII S riferendosi probabilmente ad una moneta battuta a Siviglia, e sotto mette anche l'elenco delle possibili zecche con tanto di relativi segni di zecca (anche se non per tutte), indicando anche che ce n'è una versione con segno di zecca non visibile che effettivamente non è poi attribuito a nessuna zecca. Curiosamente, per la seconda contromarca, da 6, nel test scrive che l'iscrizione è "VI" (senza segno di zecca (salvo poi mostrarlo nell'immagine. ... per dire che Numista non è propriamente infallibile... Infine, tra le pochissime che ho trovato su ACSearch, ce n'è una sola che mi pare abbia le caratteristiche della mia, e le contromarche sono da 4 e poi da 6 del 1636: https://www.acsearch.info/search.html?id=6311644 Sempre su ACSearch, questa ha contromarca da 4 maravedis e al di sotto del IIII si vede distintamente la S: https://www.acsearch.info/search.html?id=9898148 Tutto ciò solo per amor di discussione (che è poi la parte divertente del collezionare monete, per me), alla fine l'ultima contromarca è sicuramente quella del 1636 e quindi quella è la moneta1 punto
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Leu Numismatik AG > Auction 15 Auction date: 1 June 2024 Lot number: 125 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: KINGS OF SOPHENE. Arsames, circa 255-225 BC. Dichalkon (Bronze, 20 mm, 6.92 g, 9 h). Head of Arsames to right, wearing bashlyk with beaded edges, tied with a diadem. Rev. BAΣIΛEΩΣ / APΣAMOY Arsames, wearing conical tiara, on horseback to right, hurling javelin at two attacking soldiers; below his horse, a third, fallen enemy. Kovacs 1. An exceptional example of this earliest Armenian issue, with a beautiful reverse and very likely the finest known. Minor adjustment marks, otherwise, about extremely fine. From a European collection, formed before 2005. While earlier authors, based on the different headgear depicted on the coins, posited two kings named Arsames, Kovacs assumes only one such ruler of that name. He divides the coinage of this Arsames, the founder of Arsamosata, Arsameia on the Euphrates, and Arsameia on the Nymphaios, into an early and a late group, with the early one supposed to depict the king wearing a pointed bashlyk and the late one with a conical tiara. However, the exceptionally detailed reverse of our coin unambiguously shows that the king also wears the conical tiara in the depicted battle scene. While this confirms Kovacs' assertion that the coins should be attributed to only one Arsames, it also challenges his division into two temporally distinct groups. Apparently, Arsames used the different headgear simultaneously, an observation also emphasized by Kovacs 3, a coin type showing Arsames with the pointed tiara, whose reverse, however, resembles more Kovacs 5 (with conical tiara) due to the vertical legends. Simultaneously, the reverse of Kovacs 4, with the horizontal legend and the king in armor on horseback to right, despite the conical tiara on the obverse, certainly belongs to Kovacs 1-2 iconographically. Hence, all evidence points towards the simultaneous adoption of two distinct headgears by the king, rendering Kovacs' proposal of a tumultuous early reign of Arsames, succeeded by a more stable later reign, obsolete. Estimate: 2000 CHF1 punto
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La ringrazio per la risposta. Purtroppo mi è stata inviata da un parente confidando nel mio aiuto. Mi informo e faccio avere a Lei e al gruppo maggiori notizie in proposito.1 punto
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Fa N T Asia con creta = fantasia concreta Forse e' meglio "concreta fantasia" Buon pomeriggio1 punto
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Secondo me é VIII anche perche IIII non ha segno di zecca mentre li c'è la S di Siviglia1 punto
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Meglio le monete. Perché sono più facilmente rivendibili e "verificabili"1 punto
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Tienila così @Ronak, vedrai poi che con il tempo la tua moneta patinerà in modo del tutto naturale, rimane comunque una moneta gradevole senz'altro collezionabile 😊.1 punto
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Ciao, escluderei il 1833 perché ha le ultime due cifre diverse. Confermo si tratti di un Carlino del 18351 punto
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1813-1913 CENTENARIO DALLA NASCITA DI GIUSEPPE VERDI Placchetta bronzo mm.551 punto
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Ciao dareios, qui trovi qualche notizia sulla tua marca da bollo. Buon 25 Aprile apollonia1 punto
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È sempre un piacere quando riesci a scrivere @Vincenzo_dr ! Per il resto @PriamoB è già stato esauriente! Guido1 punto
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Ciao 😉 Molto particolari. Io ho quello italiano Pirelli con Vittorio Emanuele lll. Addirittura sulle schede Pitotto, si evince che vi sono anche delle varianti. Sono stati usati da diversi paesi. Sono oggetti molto caratteristici e culturalmente ricchi di storia perchè come hai ben esposto, raccontano di carenze di metalli,guerra ed emergenza. Riccardo1 punto
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Salve. Condivido il mio 15 grana 1648 GAC/S della Repubblica napoletana. Purtroppo, è stata tosata la data. Domani o appena mi sarà possibile vedrò di pubblicare la foto di tutte le monete della Repubblica Napoletana che ho in collezione, in modo da capire cosa ancora mi manca. Saluti.1 punto
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Per quel poco che so (sto cercando anche io un denario con la colonna 🙂), confermo che vi sono legende diverse, conosco due esemplari, una è il RIC 356 con al rovescio: P M TR P COS - VI P P S P Q R https://numismatics.org/ocre/id/ric.2.tr.356 l'altra è il RIC 293 (è l'esemplare che hai tu penso...) con al rovescio: S P Q R OPTI MO PRINCIPI https://numismatics.org/ocre/id/ric.2.tr.2931 punto
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Ciao a tutti, grazie a @petronius arbiter ho scoperto da qualche giorno di essere anche fiscalofilo e colgo l'occasione per mostrarvi il mio nuovo arrivo, quattro marche da bollo "AMMRE" (Anstalt für mechanisch-musikalische Rechte GmbH - istituto per i diritti musicali meccanici / un antenato della SIAE) che si possono datare tra il 1917 ed il 1933 l'unico inconveniente è che non so bene dove conservarle, in quanto sono incollate su di un rullo appunto per "musica meccanica" 😁 un potpourri de "La fata del carnevale" di Emmerich Kálmán per chi è capace a leggere il pianolese: il "Tempo 60" viene consigliato Per adesso re-impacchetto il tutto, che mi sa che la Leuchtturm le bustine per i rulli non li fa... in attesa di trovare l'hardware giusto a buon mercato alla prossima! Njk ======================== per saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Pianola https://fr.wikipedia.org/wiki/Die_Faschingsfee1 punto
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Questa è la prima di tutta la serie di Pezze della Rosa, la più espressiva affascinante e grossolana e anche la più particolare con lo stemma coronato al diritto con la testa di Cherubino. Livorno Ferdinando II de’Medici granduca di Toscana (1621-1670). Pezza della rosa 1665. FERDINANDVS II - MAG·D·ETR·V· Stemma coronato entro cartella ornata da volute e drappeggi, e sormontata da testa di cherubino; sotto, nel giro, giglio 1665 giglio . Rv. GRATIA OBVIA VLTIO QVÆSITA Due piante di rose fiorite intrecciate; sotto, nel giro, LIBVRNI tra ornatini. CNI 46 var. Galeotti LI/2 var. Davenport 4208. Di Giulio R3 in conservazione SPL+ con bella patina. (mai vista passare su aste pubbliche negli ultimi anni di questo grado, solo al museo del Bargello a Firenze se ne trova una di conservazione migliore.) bordo leggermente limato. In mio possesso dall'asta Kuenker 266 lotto 1860. Saluti Fofo1 punto
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