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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/24/24 in tutte le aree
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Vi ricordate la crisi delle materie prime durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, quando il valore del metallo prezioso di una moneta superava il suo valore nominale? Io no, non ero ancora nato. 😁 Quando, durante e soprattutto dopo la Grande Guerra, le materie prime scarseggiarono e i prezzi dei metalli preziosi aumentarono, causando una carenza di spiccioli, i francobolli furono occasionalmente utilizzati come sostituti. Per garantire che il francobollo di circa 20 x 25 mm - che doveva essere nuovo, intonso - non potesse essere scambiato per un francobollo usato dopo due passaggi di mano, venivano talvolta confezionati in contenitori metallici - spesso di alluminio - o plastici e sigillati con una pellicola (tipo le foto nei medaglioni). Qui i miei che ho avuto l'occasione di prendere ad una mini-fiera, entrambi per 30 Euroni Pur non essendoci una data, i francobolli utilizzati da 5 e 10 Pfenning sono stati emessi solo nel 1921. Su quello che possiamo chiamare "retro", la pubblicità di una ditta di liquori della Bassa Sassonia, la Tebbenhoff, qui sotto in una foto dell'epoca. https://stadtstiftung-fuerstenau.de/ortsteil-settrup/ Alla prossima, Njk =================== Chi fosse interessato ad una bella carrellata di altri esemplari con delle interessanti descrizioni può fare un salto su questo sito: http://www.eryx.it/dentelli/encased.htm3 punti
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pensavo di avere fatto foto accettabili, ma la luce non aiuta... mix grani 1648, qualche conio rozzo, qualche falso d'epoca... e quello centrale senza sigle mix pubbliche coppia di tornesi e i due san Gennaro GAC/M e GAC/S3 punti
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Le banconote francesi di un secolo fa sono molto raffinate, scene complesse e tetta.gli accurati.3 punti
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Buonasera a tutti!! Provo a dire la mia... 😁 Nel 1720 esistevano almeno 3 tipi di Ducato nella Repubblica di Venezia, Corrente, Effettivo e Da Banco. Il primo era una moneta di conto, utilizzata nella contabilità ed il suo valore era di 6 Lire e 4 Soldi, 6,2 Lire in notazione decimale. Il secondo era una moneta effettiva, d'argento, del valore di 8 Lire Venete. Il terzo era una moneta di conto, utilizzata dal Banco Giro per la redazione della contabilità ed il suo valore era, credo, di 9 Lire e 6 Soldi. Trattandosi di un contratto di lavoro dovrebbe trattarsi di Ducati Correnti, ma se anche fossero effettivi pasta sostituire 6,2 con 8 nei calcoli. 25 Ducati Correnti fanno 155 Lire Venete, o 3100 Soldi. In rete ho recuperato una pubblicazione di Andrea Zannini intitolata " L'economia Veneta nel Seicento ", li leggo che tra il 1710 ed 1714 lo stipendio di un manovale era di 44 Soldi al giorno. Utilizzando questo importo ricavo che lo stipendio mensile dell'ingegnere corrispondeva allo stipendio di 70 giornate lavorative di un manovale, un pò più del doppio.3 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti, correvano gli anni 1647-1648, più precisamente dal 22 ottobre 1647 al 5 aprile 1648, 6 mesi circa di lotte sanguicide per sottrarsi al dominio Spagnolo, al controllo dei vicere'. 376 anni dopo (aprile 2024) mi ritrovo in mano (in verità ancora in viaggio) quella che rappresenta la ri-affermazione del potere Iberico nel nostro meridione. Un grano di Filippo IV post Repubblica, una delle tante con data 1648 che sugellano questo passaggio, un chiaro messaggio rivolto al popolo. Ci sarebbe ancora molto da dire ma magari continuate voi con le vostre monete... Riporto Classicazione di Pietro Magliocca " La moneta Napoletana Dei Re Di Spagna nel periodo 1503 - 1680" N°164 Pag.265 Grano 48/48 Sigle GA/C Contrassegno non visibile R2 D/ PHILIPP °IIII °D°G°REX R/ SICILIAE°ET°HIERVSALEM° Saluti Alberto2 punti
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Cari amici buonasera a tutti. Condivido volentieri 🤣 un pezzo entrato in collezione da qualche mese. Si tratta di un 20 lire Littore anno V non proprio da mercatino domenicale ovvero una Prova senza ritocco - Ghiera liscia Luppino PP137 AG (g 14,99) R4 Qualche hairline ma per il resto e’ abbastanza a posto. Grazie della Vostra attenzione e buon ponte del 25 aprile ovunque Voi siate o sarete!2 punti
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Cari collezionisti, Ecco un 2 lire 1911 che presi qualche anno fa. A mio parere bello ma non eccezionale, lo affiancai più tardi da un altro che ritengo abbia più carattere di questo in quanto patinato. Moneta impossibile o quasi da fotografare e difficilissima da giudicare dati i rilievi comunque bassi. A parte il lavaggio subito, lo stato del metallo non mi sembra male...voi che ne pensate?2 punti
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Chiappe maschili sono fuori tema! così va meglio i portoghesi si che ci sanno fare veramente!2 punti
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Rimaniamo in Portogallo che si è dimostrato ricco di notevoli allegorie, guardate per esempio quei due bei.... leoni!2 punti
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A suo tempo l'ho inserita nel museo degli orrori, deve essere li da qualche parte... o nei sotterranei Un angelo 🧚♀️ venuto dalle isole Azzorre (possedimento del Portogallo) Senza alcun dubbio è una banconota meravigliosa. E un angelo dal Portogallo2 punti
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Heritage World Coin Auctions > Showcase Auction 61375 Auction date: 20 May 2024 Lot number: 25005 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Ancients CALABRIA. Tarentum. Ca. 340-334 BC. AR stater or didrachm (21mm, 7.70 gm, 4h). NGC Choice AU 4/5 - 4/5, Fine Style. D-, A-, S-, Ͱ-, magistrates. Warrior wearing lorica, chlamys, and crested helmet on horseback charging right, shield across back, two spears in right hand; Δ and A below / TAPAΣ, Taras astride dolphin left, head facing, chlamys over left arm and flying behind, trident in right hand over shoulder; Nike above flying right crowning him (to left), Σ and Ͱ above waves left below. HN Italy 891. This stunning stater is boldly struck, showcasing magnificent Fine Style details that highlight its exceptional craftsmanship.2 punti
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Archeologia a colpo d’occhio. Trovato ora nel forte romano di Vindolanda. Cos’era? Perché quei fiori? Rispondono gli archeologi Un fiore all’occhiello di queste ore di scavi, nel forte romano di Vindolanda, è stata la scoperta di questa bella fibbia in lega di rame, un design di tipo celtico con tracce di smalto persistenti. Le decorazioni della fibbia – in smalto cloisonné, cioè originariamente conchiuso all’interno di comparti disegnati che venivano saturati di colore – rinviano all’area stilisticamente gallo-francese. La matrice celtica è evidente. La fibbia somiglia a quelle che sarebbero stati realizzate agli inizi del XIX secolo, periodo nel quale, grazie all’Art Nouveau o Liberty si assiste a una rivalutazione dell’antico stile celtico. Naturalmente è solo una consonanza – pur stretta – di tipo stilistico. La fibbia che vediamo è stata trovata nella profondità di uno strato di circa 1800 anni fa. Era una fibbia per uomo o donna? Gli elementi floreali, che dovevano essere originariamente molto colorati, lascerebbero pensare a un complemento d’abito molto femminile. Forse utilizzato per cingere una tunica. Le donne non mancavano, a Vindolanda e nel sobborgo lì vicino. Gli ufficiali di grado maggiore si spostavano con le famiglie. E altre donne erano impiegate nel forte. E’ poi evidente il fatto che esistessero forme particolari di “assistenza” praticate forse nei locali del piccolo borgo che sorgeva all’esterno del forte stesso. Il ritrovamento della fibbia di gusto celtico ci fa ricordare che il forte di Vindolanda fu luogo di soggiorno operativo soprattutto di truppe di matrice celtica. Prima del 90 d.c., qui giunsero i soldati della cohors I Tungrorum. Il Civitas Tungrorum era un grande distretto amministrativo romano che domina quello che oggi è il Belgio orientale e il sud dei Paesi Bassi. Nei primi tempi dell’Impero Romano si trovava nella provincia della Gallia Belgica, ma in seguito si unì ai vicini distretti di confine del Reno inferiore, nella provincia di Germania Inferiore. La sua capitale era Atuatuca Tungrorum, che è moderna Tongeren. In seguito al forte arrivarono i soldati romani della cohors VIII Batavorum I Batavi erano una tribù che viveva negli attuali Paesi Bassi, nell’area del delta del Reno. Dal III secolo in poi fu la base della cohors IV Gallorum equitata (“4a coorte dei Galli a cavallo”) era una coorte ausiliaria romana contenente contingenti sia di fanteria che di cavalleria, composti da 480 fanti e 120 cavalieri. Originariamente esse fu fondata con uomini della Gallia lionese e fu spesso collegata alla Gallia Cisalpina. Uno dei suoi comandanti (praefecti, proprio a Vindolanda, attorno al 200 d.C. fu Quintus Petronius Urbicus, bresciano e pertanto originario di quella che era stata la Gallia Cisalpina. L’insediamento militare di Vindolanda, che comprendeva aree residenziali per i soldati e per il personale di servizio – la cittadina era, per tanti aspetti, autonoma, e offriva ai militari anche templi e terme – fu costruito dai Romani in Britannia per ordine di Gneo Giulio Agricola nel 79 dopo la conquista della Britannia del nord. La struttura si trova a un paio di chilometri dalla parte meglio conservata del Vallo di Adriano, in Northumbria. Il terreno torboso – che protegge gli elementi organici dalla decomposizione – ha permesso di trovare, al di là dei resti di importanti strutture portate alla luce nei decenni, numerosissimi oggetti della vita quotidiana di circa 2000 anni orsono, tra i quali scarpe, praticamente intatte. Da questo forte provengono anche tavolette scritte in antico corsivo romano da cui emergono molti interessanti dettagli sulla vita quotidiana delle guarnigioni delle zone di frontiera. Su queste tavolette brevi messaggi, come la richiesta di indumenti nuovi a casa o l’invito tra amiche – nel forte soggiornavano anche le mogli dei comandanti – per un compleanno. Dal 1969 al 2019, circa 9700 posti di volontariato sono stati occupati negli scavi e durante quel periodo due generazioni di archeologi e specialisti romani hanno appreso e affinato la loro professione nel sito. https://stilearte.it/archeologia-a-colpo-docchio-trovato-ora-nel-forte-romano-di-vindolanda-cosera-perche-quei-fiori-rispondono-gli-archeologi/2 punti
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io a tempo perso scrivo libri...grazie a Dio non vivo di vendite...vorrei scrivere un libro sulle peripezie di questi due centesimi. Titolo provvisorio: "Storia segreta di due centesimi del 1862". Con foto sul frontespizio del tondello di @Sabrina142 sempre che lei mi autorizzi....2 punti
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lascia perderla ,moneta falsa come la scatola. allego alcuni esempi acchiappa polli : aliexpess,wish,alibaba,excc.. ha l'imbarazzo della scelta.............2 punti
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Buona serata Non è mai troppo tardi ..... questa discussione, vecchia di oltre dieci anni, non l'avevo mai letta prima giacché non ancora iscritto al forum; per caso l'ho aperta oggi Non importa, rimedio ora e do qualche informazione; inoltre provvedo a spostare la discussione nella sezione della Serenissima. Il simbolo rappresenta il "Ducato" come correttamente scritto da @okt, proprio il tipo postato da @fra crasellame che viene normalmente denominato "Ducatello" giacchè più piccolo dei precedenti Ducati da 160 e 124 Soldi chiamati anche Giustina (maggiore e minore). Nella lettera non viene specificato (io almeno non ho trovato uno specifico richiamo) se questi 25 Ducati devono ritenersi effettivi e quindi in monete sonanti, oppure devono intendersi Ducati di banco; io penso che fossero contanti, diversamente (se non ricordo male) avrebbero dovuto specificare l'aggio applicato ed anche il sopraggio. Non ricordo cosa si poteva acquistare con questi 25 Ducati, ma potrò ritornare in argomento successivamente; oppure qualche "venetico" ci illuminerà in proposito. Allego una tavola riguardante i simboli monetari usati; dall'alto in basso si possono vedere quelli relativi alla Lira, al Soldo, al Denaro, al Grosso ai Piccoli ed infine ai Ducati; l'ultimo di questi è quello in parola. Purtroppo l'immagine di questo lato non è a fuoco, ma non volevo pregiudicare la rilegatura del libro per fare la scansione. Tali simboli sono tratti dal libro di Franco Rossi "Melior ut est florenus" Ed. Viella 2012. saluti luciano2 punti
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Gran bella foto e ancor più bella moneta, complimenti! Tra l'altro noto con piacere che non sono l'unico a non tagliare le perizie...1 punto
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Forse una foto migliore del rovescio... Ciao @caravelle82, quanto tempo! 😀 Grazie del parere. La moneta è chiusa da una perizia del 2005. Alla fine se interessa svelerò da chi e come1 punto
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Ciao @CORNELIUS MAXIMUMil motivo percui presumo non ti sono arrivate risposte è perché questa tipologia di denario di Cesare, pur non essendo raro, viene molto falsificata. Per questo motivo non è facile esprimere un parere da foto in tal senso. Sono monete anche impegnative dal punto di vista economico percui è consigliabile acquistarle da case d'asta e rivenditori professionali esperti che proprio per questo garantiscono l'autenticità della stessa. Detto ciò esprimo il mio parere che da quanto comunicano visivamente le foto qualche dubbio sulla sua autenticità lo lasciano. Una moneta da visionare attentamente dal vivo. Restiamo in attesa di ulteriori interventi 🙂 ANTONIO1 punto
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Da Isaura nella Cilicia, un accattivante esemplare in AE al nome di Caracalla, con al diritto busto giovanile corazzato dell' imperatore ed al rovescio raffigurazione dello stesso Caracalla con scettro ed in veste militare, in atto di ricevere una tavoletta dal dio Apollo . Sarà a giorni, il 27 Aprile, in vendita Bucephalus 38 al n. 90 .1 punto
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Forse e lo stesso non ti so dire..?, ma che vuol dire decimale...? Quello che ti ho segnalato è il top di questi strumenti per precisione e semplicità.. per il resto non ci perderei tempo Un po' dovunque credo on line.. sennò qui dal produttore... Stanley Gibbons UK.. o su e bay..1 punto
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Ciao Autentico Grano comune per Ferdinando IV di Borbone, Regno di Napoli. Saluti1 punto
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Bello, direi FDC o quasi dalle foto, comunque pezzo abbastanza comune trovarlo in FDC. Mettilo fuori dalla bustina questi pezzi eagle sono belli da vedere con le patine1 punto
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Salve a tutti. Riapro un altro post con nuove foto di questa 100 lire 1958. Spero che le foto siano belle. Vorrei sapere, cortesemente e praticamente, cosa ne pensate di codesta moneta (stato di conservazione) . Grazie a tutti quelli che interverranno.1 punto
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Un'altra banconota dei possedimenti francesi d'oltremare non ancora presente nella discussione, colori accesissimi, molto bella. Quella che posseggo purtroppo è impresentabile:1 punto
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Leggermente OT ma si parlava di ritrovamenti datati 2023 quindi mi riallaccio. Sono stato a Lubiana una mattinata e ho fatto appositamente molti acquisti in contati per avere resti. Circolano più monete italiane e spagnole che slovene . Ho ricevuto 50 e 20 cent sloveni 2007 praticamente FdC e 2 cent 2020 e 1 cent 2023 . Invece a settembre 5 giorni a Malta, anche qui poche maltesi e nessuna rilevante. In 5 giorni non ho ricevuto neanche una moneta da 1 euro maltese.1 punto
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Troverete questa discussione molto interessante:1 punto
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Ti capisco perfettamente Skubi. Anch'io ormai non ho quasi tempo per nulla di ció che mi piace. Avevo nostalgia di quelle "vecchie" discussioni su di una moneta, sui confronti fra le varie emissioni che sfociavano poi sul tipo monetale, sulle storie dei piú esperti con quella moneta o di quella collezione che fece storia, etc. In poche parole di Numismatica. Domani posto i rovesci e cerco la pubblicazione suggerita dall'enciclopedico Numa1 punto
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«Il mal tempo si avvicinava, dovevo raggiungere i miei amici prima che il vento diventasse troppo forte. Le nostre ricerche in mare erano durate mesi… ora quell’antico vaso andava portato in salvo. Sembrava impossibile, ma ce l’avevamo fatta…»1 punto
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DE GREGE EPICURI Beh, è chiaramente Diadumeniano, zecca di Nicopoli sull'Istro. Al rovescio, Mercurio con borsa. Non sono in grado di dare una classificazione più specifica, non possedendo il Varbanov.1 punto
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In vita mia ho avuto a che fare con molti criminali (come legale) ma tu @Vel Saties li batti tutti.... È per gente come te che fa dire alle persone che la pena dell'ergastolo non basta.... Ma vieni in Ungheria a fare queste cose e poi vedrai il trattamento.... PS: specifico, per quei pochi che non possedessero una vena spiritosa, che sto scherzando !!!1 punto
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Salve. Come già anticipato, condivido le mie monete della Repubblica napoletana 1648. Se non mi sbaglio, senza essermelo prefissato, ho completato questa sezione. Correggetemi se non è così. Si tratta di un tornese, di un grano ( al dritto, per errore, l'ho pubblicato rovesciato ),di due pubbliche ( una con il leoncino e l'altra con la mezza luna ), di un 15 grana GAC/S e di un 15 grana GAC/M. Rilevo che, su questi esemplari della Repubblica napoletana, tolti gli interventi di Domenico e miei ( siamo i due che li abbiamo condivisi! ), non ne risultano altri. Interesse, quindi, pari allo zero o giù di lì. E' la prova che le monete sono lo specchio della società attuale: la bellezza e la perfezione su tutto, anche sulla storia e sulle testimonianze del nostro passato. Con la conseguenza che, oggi come oggi, sbucano fuori FDC come funghi. D'altra parte, si vende a fatica senza la targhetta "fior di conio". Preciso che le mie riflessioni sono a carattere generale e che non vogliono riferirsi a nessuna situazione particolare. Tanto per capirci, le monete di Fabrizio passate all'asta Sisma costituiscono un capitolo a parte ed io stesso ne ho acquistate due. Molto interessanti. Saluti.1 punto
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A volte mi dispiace scrivere tutto quello che penso e disilludere non mi fa piacere, ma se si parla di valore bisogna spiegare. Di questi francobolli sono in giro una quantità impressionante di falsi, perché furono prodotti come tappabuchi per gli album di chi non poteva permettersi un originale e al giorno d'oggi se ne trovano ancora molti. Il francobollo usato e' quotato oggi sui 130€, ovviamente questa e' la quotazione per degli esemplari perfetti. Mi duole dirti che il tuo francobollo ha molti difetti, ma il difetto maggiore è l'annullo. Infatti l' annullo a punti come nel tuo esemplare non e' normale in quanto usato nel Regno d'Italia, per lo Stato Pontificio mi sarei aspettato un annullo circolare o un annullo con griglia pontificia a losanghe. Ora non voglio dire che il tuo esemplare sia un falso e non pretendo di fare una perizia a schermo che e' aldilà delle mie competenze e conoscenze, ma il tuo esemplare è al quanto strano. Primo non e' appetibile gia' da come e' tagliato, questo gia' lo porta a valere molto poco, questi esemplari gia' di poco valore vennero spesso sacrificati dai falsari tentando di creare plus valore, purtroppo anche per fare il falsario bisogna avere un minimo di cultura filatelica che non sempre questi personaggi possiedono. Generalmente la "furbizia" non è mai sinonimo di intelligenza.1 punto
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Visto il valore dell'oro attuale penso se ne vedranno ancora meno purtroppo. Io per esempio non ho ancora un marengo nella mia collezione e mi piacerebbe prenderne un esemplare per la fine dell'anno. A questo punto tuttavia preferisco andare su un'annata particolare o su un fdc, ovvero averne uno solo ma ben fatto davvero. Vedremo come andrà il mercato... Per V.E. III l'unica moneta d'oro che vorrei è quella del cinquantenario che assieme al cinque lire completerebbe il set. Non è una spesa per adesso, almeno per le mie tasche! Eppoi ho puntato uno scudone piuttosto raro e in buona conservazione...1 punto
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Grazie per le nuove foto. Te le ho chieste per riuscire a capire quanto è ancora brillante il metallo. Se riesci (e il tempo permette) prova a fare delle foto (anche con la moneta in mano) che evidenzino la brillantezza del metallo. Da queste foto onestamente il qspl non ce lo vedo. In ogni caso il prezzo pagato non mi sembra così fuori mercato; certo, se potevi risparmiare sui diritti era meglio, ma rimane comunque una moneta costosa, non facile da trovare a meno di 700 euro1 punto
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Buon pomeriggio Un amico mi ha girato queste foto di un obolo che dovrebbe essere dei Ligures dal peso di 0,59 g e di 11 mm di diametro. Personalmente non mi convince molto, sarà a causa delle foto pessime, sarà per la mia vista (ancora non del tutto ristabilita), sarà per la moneta stessa... Cosa ne pensate ? Graditi, anzi molto graditi gli interventi di @Adelchi66e di @Euskadi Grazie a tutti.1 punto
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Monete perfette non esistono, ricordiamoci che una volta coniate finiscono tutte insieme ed è quindi fisiologico che presentino colpì e graffi,ma come dice Fabrizio ciò è dovuto al processo di coniazione e non alla circolazione... Per me l'eccezione è quando una determinata tipologia di moneta non è afflitta,o afflitta in modo significativamente inferiore,dai suoi difetti congeniti imputabili al processo di coniazione,ma ciò non toglie che un esemplare che presenta questi difetti non possa essere ritenuto Fior di conio,e l'esemplare postato in apertura discussione ne è la prova...1 punto
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https://www.erroridiconiazione.com/t-1-errori-nella-lega-metallica/. Ho trovato questa fonte appunto che parla delle monete definite tigrate. Può considerarsi una variante? A livello collezionistico può avere particolare interesse?1 punto
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Dunque , devi considerare che la dogana su merci di un certo valore ormai scatta sempre, e devi aggiungere al costo un 10% in più , oltre a dover pagare nuovamente una spedizione ( dalla dogana a casa tua )1 punto
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taglio: 5 cent paese: Vaticano anno: 2012 tiratura: 6.000 condizioni: bb- città: Napoli1 punto
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Finalmente sono riuscito a ritagliarmi un po'di tempo e fare un riepilogo visivo (purtroppo a causa del numero di monete ho dovuto alleggerire l'immagine, un po' a discapito della sua qualità)1 punto
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Agli amanti del pericolo rosso consiglio "Lettere dell'uomo morto", 1986, diretto da Konstantin Lopushansky, un film sovietico (che io sappia l'unico) che parla della guerra nucleare.1 punto
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Ciao, Prevedere quello che sarà è impossibile visto che ci sono tantissime variabili in gioco, tra cui tasso di umidità dell’aria e materiale con cui è a contatto, senza contare lo stato del metallo che varia da moneta a moneta (molto dipende anche dalla storia pregressa della moneta, come eventuali manipolazioni e luoghi di conservazione). Ciò premesso mi sembra che il risultato sia decisamente gradevole; patina omogenea con piacevole iridescenza bluette. Come dice Antonio dovrebbe (condizionale obbligatorio) continuare a progredire in questo modo ma il blu potrebbe continuare a scurirsi sempre di più man mano che avanza. Puoi rallentare il processo tramite le bustine di acetato inserendoci la moneta e piegandola, per poi chiuderla in una di quelle bustine doppie che si usano per le perizie (io uso così e nel risvolto libero inserisco il mio cartellino). L’argomento patina è tanto affascinante quanto aleatorio relativamente alla sua formazione. Ti mostro a titolo di esempio una patina che è “cresciuta” con me nel monetiere Zecchi, e che da circa un anno ho inserito in bustina di acetato proprio per rallentarne la formazione. La moneta non è mai stata lavata, viene già da una vecchia collezione di famiglia ed è stata conservata in un monetiere di solo legno. La patina quando la presi aveva delle bellissime tonalità fumè, ma nel monetiere sopra citato è decisamente esplosa in tutta la sua bellezza. Si caratterizza per avere diversi “strati” che conferiscono una fantasmagoria di iridescenze. La foto mostra in parte questa caratteristica con i colori rossicci e blu “accesi”. È questo un esempio tipico di quanto una bella (e soprattutto, sana) patina possa impreziosire (e al contempo anche rivalutare) una moneta Una patina “troppo pesante” è chiaramente soggetta al parere del singolo collezionista; quello che io potrei giudicare eccessivo, per un altro potrebbe essere gradevolissimo, e viceversa. Un aspetto che io uso per valutare l’entità della patina è quanto questa valorizzi la moneta nel suo complesso (nei rilievi, o nella scena del rovescio). Se la patina ha un tono scuro, ed è coprente fino al punto di “oscurare” la scena dei rilievi, allora, a mio parere, è “troppo pesante”1 punto
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Buongiorno, Ogni moneta porta con sé una storia: Questo Grano lo trovai in vendita sulla baia anni fa, poi scoprì che faceva parte di ciò che rimaneva di una vecchia collezione. Mancato il collezionista, la figlia iniziò a vendere tutto 😔1 punto
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