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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/17/24 in tutte le aree
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Come tradizione allego qualche foto della interessantissima serata6 punti
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ricevuto ora. la veste grafica e editoriale ha veramente fatto un salto avanti. copertina più spessa, volume più curato. leggerò con piacere. Ringrazio Morello per avermi dato uno spazio su questa nuova impresa editoriale. A lui il mio "in bocca al lupo" di vero cuore saluti Alain3 punti
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Si, e’ un numero decisamente importante quello che sta nascendo con articoli e autori di riferimento. L’opportunita’ e’ triplice, avere un articolo in cartaceo e poi in digitale per tutti sempre disponibile e poi avere l’opportunità di venire a esporlo in pubblico in autunno come l’anno scorso. I contributi arrivati sono tanti e quindi prima invierete e più avrete la certezza di esserci in questo numero. Potremmo, poi superato un certo numero di pagine superiore a quelle del numero 10, conservarli poi per il numero futuro 12.3 punti
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... è quasi così interessante come il contenuto! Ed il carnet è stato usato come imballaggio, purtroppo solo il cartoncino, senza i bolli Cosa ne possiamo dedurre? - anche in Francia il mercato del francobollo sembra in declino, se usano anche esemplari del 1979 (il Buddha) per spedire - anche qui si possono ancora usare valori in franchi, se ricalcolati in euro - non solo in Germania esistono quelli con del plusvalore da donare in beneficenza, vedi #4 - Francobolli tedeschi belli i quattro in alto con il tema de "la comunicazione", che - a parte l'amico di Tex a sinistra - trovo in tipico stile francese, il mio preferito è l'omino che quasi a lume di candela scrive una missiva ("Mon cher amour, tu me manques tellement..." - sempre romanticoni i nostri cugini d'oltralpe 💌) Il contenuto non era filatelico, ma neanche metallico, però questa è un'altra storia A la prochaine fois ! Njk2 punti
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La monetazione d'oro del Regno è costituita da pezzi che si dividono grossolanamente in 2 categorie: la più numerosa è costituita da monete (soprattutto marenghi) che sono effettivamente circolati ed il cui valore in condizioni fino a BB è sostanzialmente legato al prezzo dell'oro fino. La seconda categoria è costituita da pezzi di elevata rarità che spesso sono stati tesaurizzati subito dopo essere usciti dalla zecca. La combinazione tra rarità ed alta conservazione ha fatto schizzare in alto i prezzi che sono irraggiungibili per la gran parte dei collezionisti. Questa dicotomia tra oro da investimento e pezzi molto rari alla portata solo di pochi fortunati scoraggia molti. Non è un caso se alcuni produttori d'album vendano separatamente i fogli per le emissioni auree rispetto a quelli per la raccolta del resto della monetazione del Regno. Io non sono tra i fortunati che possono permettersi di acquistare pezzi molto rari e ben conservati, ma apprezzo comunque gli ori del Regno. Mi piacciono anche i marenghi anche se qualcuno li considera un po' noiosi. Sono monete piene di storia che hanno avuto un ruolo fondamentale nella monetazione dell'800. Poi ognuno ha le sue preferenze e questo è il bello del collezionismo.2 punti
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Ho tanti amici commercianti che, pur avendo la laurea in tasca, non hanno preso la valigia di cartone per andare a vivere all' estero, perchè pensano che il loro stare bene è qui. Non si danno tono (a casa mia si dice non hanno la puzza sotto il naso), però sono numismatici (professionisti) che amano il proprio lavoro ed il proprio paese. Ritengo ininfluente il confronto con gli inglesi e tedeschi (ma abbiamo proprio tanto da imparare?).2 punti
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DE GREGE EPICURI Serata unica, anche perchè non mi capiterà più di ascoltare discorsi approfonditi su Pescennio Nigro! Ma perchè il prof. Savio si è occupato di questo imperatore quasi sconosciuto? Soprattutto per alcuni aurei, di cui si è ipotizzata la coniazione nella zecca di Alessandria, di cui Savio è un grande esperto. Non si è potuti arrivare ad una conclusione certa; fra l'altro, alcune di queste monete presentano elementi inspiegabili, come la sigla P.P. (ma Pescennio non aveva ricevuto il titolo di pater patriae), a volte addirittura con lettere invertite. Di tutto questo si parlerà a settembre, nel convegno organizzato a Lugano (mi sembra il 20 e 21.9) sulle coniazioni alessandrine.2 punti
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Complimenti! Non sapevo che quel 50 sucres condividesse la stessa immagine con un'altra tipologia, l'allegoria l'avevo prelevata da quest'altro biglietto. Ad ogni modo ..........quattro tette sono meglio di due!2 punti
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Sul nostro sito di Academia.edu puoi leggere i primi 10 numeri https://independent.academia.edu/QuellidelcordusioGazzettini2 punti
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Ecuador, Banco Comercial y Agricola, 50 sucres 1916 e 1918, P. S130 Difficilotta eh?!2 punti
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Nella storia postale la storia non ha mai fine.... Questa è l'abitazione dove arrivò la tua cartolina... ...e qui informazioni sulla famiglia Bertarini.. L'ingegnere Antonio Bertarini era il padre della famosa architetto Anna Bertarini, nonno dell'attrice Maria Amelia Monti. https://www.larionews.com/bellano/bellano-morta-a-99-anni-anna-bertarini-celebre-architetto-e-mamma-dellattrice-maria-amelia-monti2 punti
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Ciao @modulo_largo , il denario fu emesso dal ProPretore e Legato Marco Poblicio , a nome di Cneo Pompeo Magno figlio , figlio di Cneo Pompeo Magno Imperatore . La scena del rovescio rappresenta l' arrivo di Pompeo figlio in Spagna (nella Betica) dopo la sconfitta dei repubblicani senatoriali a Tapso in Africa .2 punti
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SAVOIE - Duché de Savoie - Charles II le bon - Gros 1er type Savoie - Atelier: Nizza A/ ✥ KROLVS . SECVNDVS . DVX . SABAVD Écu de Savoie entre deux nœuds. R/ ✥ KBLASI . ET . AVG . S . RO . IMP . N . G . C . Croix de saint Maurice dans un double quadrilobe. Maître d’atelier : NGC = Gabriele Cappello Poids : 2,45g Diamètre : 25mm Cudazzo 445a1 punto
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Dopo la morte di Antioco XII (circa 83/82 BC) e dopo la sua lotta con Obodas I, Areta III Filoellenico divenne re dei Nabatei e secondo le fonti gli abitanti di Damasco gli chiesero di governare la città. In quel periodo la zecca locale coniò in nome di Areta alcune monete (si conosce 1 argento (in unico esemplare) e 4 varietà di bronzi) mantenendo lo stile delle precedenti coniazioni con legenda greca in stile ellenico. Quindi in concreto non sono propriamente emissioni nabatee, ma a tutti gli effetti coniazioni di Damasco. Areta governo la città fino al 72/71 e pertanto poiché tali monete non sono datate sono attribuite per l’intero periodo nei 10 anni di suo governo. Si ritiene che non abbiano avuto una ampia circolazione e comunque limitata a Damasco e dintorni. Posto quella più comune passata recentemente in asta che peraltro sembra avere la solita pseudo patina deserto. Rif. Barkay 7, Younis 17. Younis al Qatani ritiene che la figura sul rovescio raffiguri in realtà la moglie di Areta o che sia collegata a un gruppo di stelle. Personalmente ritengo più coerente e plausibile l'ipotesi ripresa anche da Rachel Barkay della raffigurazione della Tyche di Damasco. Sul dritto la testa di Areta diademata, sul rovescio la Tyche della città seduta e sotto il Dio del Fiume. Legenda in greco ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΑΡΕΤΟΥ ΦΙΛΕΛΛΕΝΟΣ - AP nel campo a sinistra - (Re Areta che ama i greci). Lo stile della moneta è in linea con le precedenti emissioni dei Seleucidi. Peso 8,84 gr, diam 21 mm asse ore 1.1 punto
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Potrebbe trattarsi di in effetto dovuto all'uso dei punzoni per ripassare le lettere? Guardate questa discussione : Ciao. Stilicho1 punto
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Ciao interessantissima conferenza Silvio1 punto
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E’ una convenzione, basta prenderci l’abitudine, mi pare uno spunto un po’ sterile che non aggiunge granché alla cultura numismatica.1 punto
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Mai sangue donato fu donato con tale" profitto" per la comunità. 18 anni spesi bene. Grazie !1 punto
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Buonasera @Prosit, quesito molto interessante. Si parla sempre poco delle monete auree in proporzione ai post del Forum, secondo me perché gli altri metalli sono forse più apprezzati, l'oro è delicato, ha costi elevati; ad oggi il metallo giallo vola e secondo me questo ha i suoi pro e contro. Qualcuno però c'è, appassionati iscritti al Forum da molto tempo, molto bravi ed esperti, dai loro posts si impara moltissimo.1 punto
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E' stimato R un interessante esemplare di pfennig dalla zecca reale di Aquisgrana, al nome di Federico I barbarossa, con al diritto il sovrano in seggio con spada alla spalla ed al rovescio veduta di torri al nome di Roma CAPVT MVNDI . Sarà il 6 Maggio in vendita Provenance 2 al n. 7 .1 punto
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Il sito internet è finalmente accessibile con contenuti: https://www.acinumis.it/1 punto
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Sono arrivato a 49 donazioni (tra sangue intero, plasma e piastrine) dopo di che sono stato sospeso per una piccola magagna cardiaca che mi porto dietro da chissà quanti anni. Nel frattempo mi sono laureato e sono diventato un medico trasfusionista e quindi prelevo il sangue dai donatori, lo faccio esaminare, lo valido e poi lo distribuisco. Credo che in pochi come il sottoscritto abbiano visto il sangue come paziente, donatore, medico prelevatore e trasfusionista!1 punto
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Ciao, purtroppo le brutte foto della moneta non aiutano ma è molto probabile che alcune lettere o pezzi di esse non sono state impresse bene durante la battitura per vari fattori. Non è rarissimo trovare tali difetti su altre monete. Foto più nitide avrebbero aiutato molto ma tant'è 🙂. Da quel poco che si riesce a vedere sembra coniata e quindi dovrebbe essere autentica. Ti posto foto di un denario con legenda che presenta simili imperfezioni del denario da te postato che rende l'idea. ANTONIO1 punto
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è anche vero che dipende dalle monete; cioè a volte sono le monete stesse che classificano chi le giudica e non viceversa... per vittorio emanuele III in oro, c'è più bisogno di un commerciante che di un numismatico per una romana, greca, insomma una antica, c'è più bisogno di un numismatico1 punto
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@Flavio_bo mi era sfuggita questa discussione. Mi pare di ricordare che Areta III fosse raffigurato anche su un denario romano; tuttavia non ne conosco il contesto storico... Ho trovato un esempio della moneta che avevo in mente in vendita nella prossima NAC 147, lotto 300. The Dioscuri Collection. The Roman Republic. M. Aemilius Scaurus, P. Plautius Hypsaeus. Denarius 58, AR 18 mm, 3.65 g. M·SCAVR / AED·CVR Kneeling figure r., holding olive branch and reins of camel standing beside him; on either side, EX – S·C. In exergue, REX ARETAS. Rev. [P]·HVPSAE / AED CVR Jupiter in quadriga l. holding reins in l. hand and hurling thunderbolt with r.; before, scorpion. Behind, CAPTV and below, C HVPSAE COS / [P]REIVE. Babelon Aemilia 9 and Plautia 10. Sydenham 912. RBW 1519. Crawford 422/1b. Virtually as struck and almost Fdc Ex NAC sale 33, 2006, 279.1 punto
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Ciao ragazzi condivido volentieri 🤣 una delle due ultime entrate in collezione, frutto di una lunga, attenta e minuziosa ricerca che sto conducendo tra le numerose aste e listini di esemplari di scudi del Re Vittorio Emanuele II in elevata qualità per sostituire - ovviamente - migliorandoli quelli presenti nella raccolta, già completa di tutti i millesimi (manca solo la rarissima variante del 1872 Milano bordo largo semplicemente perché non la trovo). Il primo millesimo della serie in queste condizioni vi assicuro che è proprio bisbetico da portarlo a casa tanto è vero che ci vuole un discreto impegno finanziario. L’esemplare qui presentato, che rimpiazza un qBB decisamente poco attraente, secondo me non sarà invero sostituito tanto presto. 🤗 Si tratta del lotto 1926 dell’asta Nomisma 69, portato a casa in realtà fortunosamente senza una grande battaglia e precedentemente battuto a un realizzo superiore in un altro incanto pubblico. L’ho immediatamente liberata dallo slab, che detesto 🫣soprattutto tra i miei pezzi, che la classificava MS61, gradazione che trovo centrata, forse financo un filo severa. I rilievi sono abbastanza a posto, come si vede, un graffietto nel campo al R fa il paio con un insignificante difetto del bordo a ore sei del D. Volevo inizialmente puntare sul lotto 1925, ma francamente 18.200 euro diritti inclusi soltanto per un punto di conservazione in più (MS62) rispetto a questo esemplare, mi è parso decisamente un divario eccessivo, tanto è vero che è andato invenduto. 😳 Occorre considerare che su questo difficile millesimo gli MS64, se riuscite a scovarli, superano tranquillamente i venticinquemila eurini. A me questo acquisto ha davvero molto soddisfatto perché trovare il ‘61 in questa qualità è più difficile che reperire il ‘73 Roma, ve lo metto per iscritto. 🙏🏼 Buona serata a tutti1 punto
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Ci sono le foto sul nostro catalogo: https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-B16 Nell'asse fotografato sul cstalogo il monogramma dovrebbe essere davanti alla prora, non sopra1 punto
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Rocco, sicuramente un errore rilevante, probabilmente a noi giunto solo attraverso la tua moneta. E così sarà fino a quando non se ne troverà una seconda. La moneta non potrà non essere considerata rara o molto rara, visto che non ne girano altre identiche. Secondo me, anche se siamo nel vicereame. Ma aggiungo che anche le altre variazioni cui tu fai cenno non è che possiamo considerarle tout court irrilevanti solo perché si è nel viceregno. A mio parere, bisogna sempre valutare su quale moneta l’errore si trova, cercare di capire come si sia potuto produrre e verificare su quali e quanti altri nominali sia presente. Più sono i nominali che riportano lo stesso errore più si abbassa la rarità. Io non credo che chi coniava le monete in quel periodo storico fosse un analfabeta totale ed un deficiente. Gli capitava di sbagliare, magari più frequentemente che in altri periodi storici, ma quello che a noi interessa è valutare l’importanza dell’errore nella moneta che abbiamo fra le mani, per capire se è da considerarsi “rara”,” molto rara” o “unica”. Oppure “comune”. Oltretutto, i controlli in zecca c’erano anche allora e i responsabili della coniazione non è che potevano buttar giù le lettere o tutto il resto a casaccio. Vi invito a rileggere il topic che ha per titolo: “Filippo II- due cavalli con “T” invece di “L” in legenda”. In quel caso, per due volte nella stessa legenda, è stata utilizzata una “T” rovesciata al posto della “L”. Ma, nella stessa legenda, è presente anche la “L”, che quindi, era a loro disposizione, non mancava. Inoltre, la “T” l’avranno pur dovuta osservare bene per riuscire nell’impresa di rovesciarla per ben due volte…! Fino ad oggi, un nominale con le stesse caratteristiche non l’ho ancora incontrato. Questo è uno di quei casi in cui, anche se abbiamo a che fare solo con delle “L” e delle “T”, addirittura anche la possibilità di un semplice errore non convince del tutto. Lascia spazio ad altre e diverse supposizioni. Rocco, sono stato lungo e non so se sono riuscito a spiegarmi. Lo spero. Un caro saluto a tutti.1 punto
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Salve,dovrebbe essere un pezzo da 8 (VIII) maravedis resellado (contromarcato) nel 1642 quindi sotto Filippo IV di Spagna ,zecca di Madrid ( • M • )1 punto
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A mio parere è difficile da foto dare un giudizio, in quanto la moneta si presenta a prima vista con usura eccessiva. Guardando bene si vede la debolezza di conio sulla scritta CENT 2 e anche al dritto. Le due barche che si vedono in lontananza sono ben visibili, è quando la moneta ha un'usura eccessiva che spariscono. Sicuramente non è stata conservata bene e questo ha rovinato con parecchi segni la moneta. Per me il QBB potrebbe starci.1 punto
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Anche se non è la mia monetazione mi pare davvero una bella moneta; mi immagino la sua patina su uno scudo🙄😁 i miei più sentiti complimenti!!1 punto
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MB pieno secondo me. Ricordo, anche a beneficio dei neofiti, che la conservazione B è riservata a monete estremamente usurate, a tratti piatte, mentre in questo esemplare tutti i rilievi sono pienamente leggibili, anche se hanno perduto molti dei loro dettagli.1 punto
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Buonasera a tutti. Nelle Vicereali non è raro trovare nelle legende lettere al posto di altre come nel caso della T capovolta al posto della L, la V al posto della A, o mancanze di alcune . Personalmente questa è la prima volta che riscontro una inversione di lettere: VRT anziché VTR Filippo II, Due Cavalli con sigle IBR dietro la testa e simbolo fiore ovale sotto . Avete riscontrato altre inversioni di lettere nelle Vicereali?1 punto
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Raffaele Iula termina le relazioni con la monetazione calabrese.1 punto
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Verrà fatto un libro ad hoc da parte dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici, se ho notizie ve le comunicherò.1 punto
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Anche una tomba di 16.500 anni scavata in Giordania fa ha rivelato i resti di una persona sepolta con una volpe, e altri dati hanno indicato che fra i due doveva esserci un profondo rapporto affettivo (https://www.lescienze.it/news/2011/01/29/news/il_primo_amico_dell_uomo_la_volpe-553221/). Questo pomeriggio Alessandro ha sostenuto l’esame di Analisi 2. Come sapremo l’esito, ti informo. Ciao, apollonia1 punto
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taglio: 5 cent paese: Vaticano anno: 2012 tiratura: 6.000 condizioni: bb- città: Napoli1 punto
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Giusto per ingolosirvi un po', eccovi una bozza dell'attuale sviluppo del Gazzettino #11:1 punto
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Sono passati otto anni da questa discussione e finalmente sono riuscito a rintracciare un nuovo esemplare di questa moneta, in conservazione migliore, in cui si riesce inequivocabilmente a leggere la data e che permette di togliere qualsiasi dubbio residuo (io non ne avevo..) sull'esistenza di questo millesimo. Sulle pubblicazioni ma me consultate si parla di coniazioni di soldi nel 1711 e non rintracciate, non penso che questa moneta sia riconducibile a quelle ordinanze, ma probabilmente ad una ridotta coniazione nel primo periodo del 1710 poi sospesa. Calcolando che non è mai stata segnalata prima che il mio amico @vwgolf mi portasse a conoscenza del suo esemplare e che ci sono voluti altri otto anni prima di aver la fortuna di recuperarne un'altro, reputo questo millesimo della più grande rarità... dispiace che una volta il soldo del 1709 era una moneta che faceva tipo, ora per completare la tipologia ci vogliono due date...1 punto
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Ecco.. questo ci mancava.. lo trovo raccapricciante, anche un po' horror. Non c'è mai fine alla bruttezza, ma io dico ma dove li trovano questi che fanno queste cose..? È proprio vero ci vuole talento anche per fare schifezze... ma qui si supera ogni immaginazione .1 punto
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Ciao gente chi ha la bontà e la pazienza di seguire un pochino i miei posts, forse ricorderà il mio desiderio di incasellare questa bisbetica moneta in FDC per completare la serie delle cinque date di questa affascinante tipologia, la prima monetazione sabauda recante il valore nominale di 5 lire, in massima conservazione. Gli altri millesimi in collezione sono: in FDC MS66 il 1816, in MS64 il 1820, e in qFDC MS62 il 1817 e il 1818. Nessuno slabbato, neanche originariamente, ma tutti periziati. Mancava quindi questa data, leggermente più facile da reperire rispetto al 1818 nella massima conservazione, ma più difficile del 1816 e del 1820.🤷🏽♂️ Finalmente il mese scorso a Modena ho reperito un esemplare che ho ritenuto degno di completare la sequenza, in slab MS64, che ho peraltro immediatamente provveduto ad eliminare, pur conservando gelosamente, come sempre, il cartellino della NGC. ☺️ Questa impietosa doppia foto a luce radente mette sorprendentemente in evidenza alcuni lievissimi hairlines al D che ne’ la perizia ne’ la visione diretta di persona non rilevano, ma nel complesso l’esemplare presenta rilievi intatti e una gradevole patina omogenea su fondi lucenti. In particolare i campi del R appaiono in “stato zecca”. Non è il TOP POP per questa tipologia (che e’ MS65+, apparso mi pare in asta in due occasioni, la più recente all’asta Nomisma Aste n. 1 del 2022, aggiudicata a 11.000 euro + diritti, la seconda tempo addietro, non ricordo i dettagli) ma onestamente ero un po’ stufo di cercare. 😉🤗 Buona serata a tutti1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
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