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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/11/24 in tutte le aree

  1. Anche la mia gatta ama la monetazione del Regno.
    3 punti
  2. Ciao a tutti, sono lieto di condividere con voi l'arrivo del mio primo Tallero d'Eritrea del 1891 - costellato da un mezzo infarto dovuto ad alcuni dati mancanti nei cataloghi principali. Quando ho fatto le misurazioni infatti avevo preso per buono quanto riportato nel Gigante e nel Montenegro, ovvero 40 mm di diametro e 28,12 g di peso per titolo 800/1000 di argento. Il catalogo Attardi invece precisa che il diametro per il 1891 è di 40,50 mm - congruo alla perfezione con il mio esemplare (40,51 mm). Circa il peso, 27,87g - considerata l'usura la vedrei in linea con i parametri (Attardi peso teorico tra 28,05 e 28,12 grammi). Venendo all'aspetto, la classificherei su un MB+. L'usura è uniforme e la maggior parte dei dettagli è distinguibile. L'evidente righetta al dritto tra la nuca del sovrano ed il bordo compare nitidamente solo all'obbiettivo. P.S. un ringraziamento a @torpedo col quale ho parlato prima di prendere la decisione di acquistarlo.
    2 punti
  3. Agli autori degli articoli verrà data la possibilità, se vorranno, di fare una breve presentazione del loro contributo in un evento pubblico e per tutti a Milano in autunno di presentazione del nuovo Gazzettino e con altre attività numismatiche tipo Milano Numismatica dell’anno scorso.
    2 punti
  4. Grazie @ak72 per il consiglio. Nel frattempo ho chiesto alla casa d'aste se ci fosse qualche modo per avere un contatto direttamente con il possessore della moneta. Dubito che ci sia ma tentar non nuoce. Il problema è comunque a monte e diventa di un certo peso nel caso in cui, tanto per fare un esempio, si voglia pubblicare uno studio per sequenza di coni. Non è mia intenzione far polemica, ci mancherebbe, rispetto la volontà del possessore. Vorrà dire che nello studio indicherò il link di rimando alla moneta specificando di non aver ottenuto l'autorizzazione a pubblicare la foto.
    2 punti
  5. Devo dire che promette molto molto bene questo numero 11…
    2 punti
  6. Fra pò te tocca pubblicà l' enciclopedia del cordusio 🤣🤣🤣
    2 punti
  7. Ciao, per chi volesse inviare articoli o chiedere informazioni la mail è’ questa : quellidelcordusio.info@gmail.com
    2 punti
  8. Acquistare lotti come nel tuo caso puo' riservare , a volte , ottime sorprese . Hai trovato , per cosi' dire , l' uovo d'oro in mezzo a uova normali , la tua moneta etrusca fa parte della serie Peithesa , "monete incerte della Val di Chiana" https://www.bing.com/ck/a?!&&p=87d1c2fe724c7a58JmltdHM9MTcxMjc5MzYwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTIxNA&ptn=3&ver=2&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=peithesa&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cuc3R1ZGlldHJ1c2NoaS5vcmcvd3AtY29udGVudC91cGxvYWRzLzIwMjEvMDYvU0UwMl8yNi5wZGY&ntb=1 In base ai dati ponderali della tua Oncia ti invio un disegno dell' esemplare nel quale al rovescio della ruota e dalla opposta al simbolo dell' Oncia dovrebbe esserci una C - F (girate al contrario) o V .
    2 punti
  9. Città del Vaticano, 10 Lire 1984 , anno VI° del pontificato di Giovanni paolo II° 10 Lire 1958. XX° anno pontificat di Pio XX° 10 Lire 1962, anno IV° del Potificato di Giovanni XXIII° 10 Lire 1965, anno III° del pontificato di Paolo VI°
    2 punti
  10. Africa equatoriale francese (area coloniale 1946–1958) 1 franco del 1948 - tiratura: 15.000.000
    2 punti
  11. Ciao @Gallienus Un bronzo di Macedonia per Filippo II, purtroppo non si riesce a identificare il simbolo sotto il cavallo: https://www.acsearch.info/search.html?id=1659904
    2 punti
  12. Libano - Mandato francese (1926-1945) Coniazione rozza avvenuta durante la seconda guerra mondiale. 2½ Piastre (1941) - tiratura sconosciuta
    2 punti
  13. @sdy82 , come vedi sono di parola anche se a volte ci metto un po' a mantenerla 😀 Ecco l'Atlante scolastico geografico di B. Konnzen per scuole superiori, medie e commerciali, edizione del 1893 (dovrebbe essere la prima). Ed. Hölzel, Vienna. P.S. Purtroppo le foto fanno un po' schifo (e poi non fate caso ai dettagli inutili, non avevo voglia di ritagliare)...
    1 punto
  14. Ciao ragazzi condivido volentieri 🤣 una delle due ultime entrate in collezione, frutto di una lunga, attenta e minuziosa ricerca che sto conducendo tra le numerose aste e listini di esemplari di scudi del Re Vittorio Emanuele II in elevata qualità per sostituire - ovviamente - migliorandoli quelli presenti nella raccolta, già completa di tutti i millesimi (manca solo la rarissima variante del 1872 Milano bordo largo semplicemente perché non la trovo). Il primo millesimo della serie in queste condizioni vi assicuro che è proprio bisbetico da portarlo a casa tanto è vero che ci vuole un discreto impegno finanziario. L’esemplare qui presentato, che rimpiazza un qBB decisamente poco attraente, secondo me non sarà invero sostituito tanto presto. 🤗 Si tratta del lotto 1926 dell’asta Nomisma 69, portato a casa in realtà fortunosamente senza una grande battaglia e precedentemente battuto a un realizzo superiore in un altro incanto pubblico. L’ho immediatamente liberata dallo slab, che detesto 🫣soprattutto tra i miei pezzi, che la classificava MS61, gradazione che trovo centrata, forse financo un filo severa. I rilievi sono abbastanza a posto, come si vede, un graffietto nel campo al R fa il paio con un insignificante difetto del bordo a ore sei del D. Volevo inizialmente puntare sul lotto 1925, ma francamente 18.200 euro diritti inclusi soltanto per un punto di conservazione in più (MS62) rispetto a questo esemplare, mi è parso decisamente un divario eccessivo, tanto è vero che è andato invenduto. 😳 Occorre considerare che su questo difficile millesimo gli MS64, se riuscite a scovarli, superano tranquillamente i venticinquemila eurini. A me questo acquisto ha davvero molto soddisfatto perché trovare il ‘61 in questa qualità è più difficile che reperire il ‘73 Roma, ve lo metto per iscritto. 🙏🏼 Buona serata a tutti
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  15. E’ on line sul nostro sito di Academia.edu il Gazzettino di Quelli del Cordusio n. 10 a disposizione di tutti, buona lettura ! https://independent.academia.edu/QuellidelcordusioGazzettini
    1 punto
  16. Segnalo agli appassionati del periodo un interessante articolo pubblicato recentemente su Antiquity dal titolo: Byzantine plate and Frankish mines: the provenance of silver in north-west European coinage during the Long Eighth Century (c. 660–820) Lo studio ha sottoposto ad analisi chimica e isotopica 49 monete d'argento messe a disposizione dal Fitzwilliam Museum (Cambridge, UK). Le monete forniscono una selezione rappresentativa dell'Inghilterra, dei Paesi Bassi e della Francia orientale durante due periodi chiave di interesse e si concentrano sulle regioni che circondano il Mare del Nord. È stato possibile dimostrare che le monete apparse nel periodo (660-750 d.C.) era state coniate utilizzando argento di origine bizantina. Le monete successive all'anno 750 hanno una composizione completamente diversa, compatibile con quello della miniera d'argento coltivata in epoca carolingia a Melle in Aquitania. Lo studio permette di fare luce su un periodo cruciale per la ripresa dei commerci e per la diffusione della monetazione dopo la lunga crisi seguita al crollo dell'impero romano. Si tratta - a mio avviso - di un esempio molto interessante del contributo alla numismatica che può derivare dall'uso di tecniche di analisi sofisticate e molto poco invasive. Sottolineo "molto poco" perché comunque le monete sono state sottoposte ad ablazione laser, una metodologia che consente di effettuare prelievi di dimensione microscopica, ma richiede comunque di sottrarre una quantità - sia pur piccola - del materiale che compone la moneta sotto esame.
    1 punto
  17. Hai ragione, me ne vergogno molto. Proprio vero che l'ignoranza ci fa fare figuracce, mi sta bene. A questo punto, dato che la moneta è identificata ma costituisce materiale di un certo interesse, sposto la discussione in una sezione più appropriata, aggiustando un pochino il titolo
    1 punto
  18. ... È pensare che l hai chiamata bruttura
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  19. O tenerla che tanto fa lo stesso? Ciao a tutti! Oggi ho scambiato un biglietto da 200 euro per 200 euro (mamma mia che affare!), qui gli scan: e qui una foto, che lo scanner è troppo gentile, appiattisce tutto: So che bisogna mettere i dati ponderali, sennò si viene rimproverati: diagonale ca. 17 cm, 0,002 Kg di peso Secondo me stato di conservazione: MB (molto brutta) - Taglietti ca. 2-3 mm in diversi punti del bordo, pieghette di qui e di là, puzza di sapone che mi sa che l'han tenuta non sotto al materasso ma nel cassetto dei calzini con le scaglie del marisglia. Però è una Duisenberg... Che ne dite? E poi il collega ne ha ancora due abbastaza simili, che faccio? Grazie per ogni consiglio, Njk
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  20. Ciao, non è un denario comunissimo ma nemmeno raro. Sul rovescio è raffigurato il tempio con otto colonne dedicato ad Augusto ( primo imperatore ad essere divinizzato) sottoposto a lavori di restauro proprio da Antonino Pio. All'interno del tempio con otto colonne vi erano le statue di Augusto e di sua moglie Livia. Era ubicato nella zona del Foro Romano ma purtroppo non sono rimaste rovine a sua testimonianza. È andato completamente distrutto. Dalle foto il denario a mio parere sembra autentico 🙂 ANTONIO
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  21. Scoppiettante vero 😁
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  22. Grazie mille! Invio subito. 👍
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  23. Salve condivido immagino di una cartolina di famiglia e chiedo maggiori informazioni ai più esperti. Ringrazio in anticipo
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  24. Fino al 21.7.1917 di queste cartoline ne furono distribuite 7 a settimana per ogni militare, poi ridotte a 4 a causa della crescente difficoltà di produzione del cartoncino per la fabbricazione. Furono molte le tipografie impegnate alla produzione ed hanno valutazioni diverse.
    1 punto
  25. Direi che hai avuto molto ma molto fattore "C", o più semplicemente una valanga di fortuna. È strano che quelli di InAsta non se ne siano accorti.... Credo proprio di si
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  26. Acquistata in un lotto con altri bronzi presso InAsta lo scorso anno. Gli altri erano quasi tutti bizantini.
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  27. Laos, Repubblica Democratica Popolare, 50 att 1980
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  28. Germania Regno - Guglielmo II° 1 pfennig del 1917 - (⌀ 16 mm . gr. 0,775) GG Karlsruhe - tiratura: 3.139.375
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  29. Ist. It. d’arti grafiche - Bergamo
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  30. Ecco la moneta messa in quella taschina: Mentre qui puoi osservare delle vere "chicche", delle rarità mai viste prima. Se sei interessato fammi un'offerta in MP...
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  31. Scusa, cosa diresti se dopo che ti sei aggiudicato una moneta che ti piace molto, la casa d'aste ti dicesse che ci ha ripensato e non vuole più venderti la moneta ? Il recesso c'è per una giusta causa (moneta falsa ad es.) e non per un ripensamento soggettivo... altrimenti potresti pure incorrere in una penale... Questo naturalmente dipende dal buon cuore degli amministratori della casa d'aste... Comunque sono dell'idea che prima di offrire o partecipare bisognerebbe rifletterci molto e non tuffarsi ad occhi chiusi...
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  32. Bel reperto della monetazione etrusca....a me piace molto la patina. Per curiosità come l'hai trovata o meglio come ti è stata venduta ?
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  33. Certo Nel cerchio centrale ‘ Croce Rossa Italiana’ Il cerchio esterno ‘ospedale di guerra n. 49’
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  34. Reunion (Regione d'oltremare francese) 1 franco del 1964 - tiratura 1.000.000
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  35. ti direi che ciò che li differenzia è principalmente la valutazione e attribuzione che ne hanno fatto diversi numismatici
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  36. È IBR in monogramma, la S è formata dalla parte bassa della B in gran parte, senza specificare che ci sta una schiacciatura nella parte superiore
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  37. Eccomi con un'altra moneta stupenda (secondo me, eheh). Parlo del 50 pence 1988 che celebra i 1000 anni dalla fondazione di Dublino. Ahimè, la moneta non è in ottime condizioni, ma in mano ha comunque il suo fascino. Sul rovescio infatti è raffigurato lo stemma della città di Dublino con ai lati le date 988 e 1988. Ma quindi Dublino è stata fondata nel 988? Macché! Esisteva probabilmente già mille anni prima. Il 988 è stato scelto come data di "fondazione" perché in quell'anno Máel Sechnaill mac Domnaill conquistò definitivamente Dublino liberandola dai Vichinghi.
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  38. Intanto grazie a tutti, io gli euro cerco di collezionarne più che posso, soprattutto biglietti da 50 in su e non importa se circolati, tanto poi li rimetto io in circolazione! Scherzi a parte, un paio di banconote le ho messe da parte come "ricordo", ma non le colleziono. Al massimo ci perdo con l'inflazione, non penso di voler/dover rivenderle. E di una Draghi croccante come una patatina, che ne dite (S006A1)? Stesso discorso di sopra? Questa è italiana di queste adesso ne ho due. non mi piace postare foto dettagliate mai che a qualcuno vengano idee strambe ( @wstefano lo sa anche che le foto ad alta risoluzione sono richieste! 😁) quella di sopra lo X-ata tutta! il mio parere personale è che gli Euro - per fortuna - faranno la fine dei marchi tedeschi o dei dollari, avranno vita eterna! Come dicevo prima solo l'inflazione che li rosica. Buona serata, Njk
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  39. Il peso è nella media alta per questi Ae2 e la legenda estesa AVGVSTVS esiste soltanto a Costantinopoli. L’ortografia AVGVSIVS si ritrova costantemente per questa tipologia di Costantinopoli, sia nelle terza officina (RIC 83) che nella quarta (RIC 0). Gli errori di legenda, più frequenti nelle zecche orientali sono nella maggior parte dei casi degli errori individuali. Qui invece, si può pensare che l’errore, per essere così sistematico, doveva essere presente sul modello proposto agli scalptores delle due officine. https://www.nummus-bible-database.com/rechercher-une-monnaie.htm?page=1&personnages=2&ateliers=9&collections=&vendeurs=&motscles=&numric=84&numnbd=&legendes=&nombreResultats=10&btRechercher=Rechercher
    1 punto
  40. Le conclusioni riportate mi lasciano molti dubbi. La moneta da lire 5 1914 è senz'altro una moneta rara, ma non di più. Non esiste vendita all'asta o collezione dispersa dove non sia presente, a volte anche più di una. E' vero che già nel 1918 veniva valutata 5/6 volte il suo valore, e nel 1933 un listino la valutava dai 45 alle 60 lire (normale o patinata), ma è altrettanto vero che il dott. Luppino nel corso delle sue indagini ne reperì anche dei rotoli conservati in cassetta di sicurezza da persone che le avevano a suo tempo tesaurizzate. Questo mi fa pensare che l'emissione iniziata poco prima della Grande Guerra, si risolse essenzialmente con la distribuzione alle Tesorerie di un primo contingente che venne distribuito ai pochi che ne facevano richiesta. Il grosso del quantitativo coniato non venne distribuito e sparì nel mistero. In questo periodo uscirono anche gli spezzati minori (Lire 2 e Lira) che ebbero limitata circolazione e vennero ben presto tesaurizzati, infatti si trovano pressocché quasi tutti in ottimo stato. Il fatto che poi alcuni esemplari risultino usurati, fa parte della natura umana; qualcuno può essere stato usato come portafortuna, altri possono essere stati oggetti di dono, o tenuti nel portafoglio per ostentazione. Mi è capitato di vedere anche un Lire 100 del 1940 con segni di montatura .....
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  41. Si le monete sono nate libere. firmato fronte nazionale per la liberazione delle monete☺️
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  42. A prescindere dalla sua autenticità, questo quadrante esiste nel catalogo di Haeberlin, tavola 67. (Riferimento indicato nella didascalia del venditore). Due esemplari illustrati (Italia centrale, n° 5 e 6, 74 e 80g)
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  43. Buonasera a tutti, complimenti @Rocco68, vado un attimo OT. Sarei tentato di dire che sia un doppio orecchio. Saluti Alberto
    1 punto
  44. Bella. Sono sicuro che per te è la moneta di maggior valore. Ciao.
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  45. Un saluto a tutti. Vorrei condividere con voi questo gioiellino, il famoso scudo “unità d’Italia”. Personalmente attribuisco a questa moneta una importanza storica e simbolica superiore a qualsiasi altra moneta del regno (compresi i celeberrimi “mostri sacri” 5 lire del 1901 e 50 lire del 1864, al di là della loro rarità e valore commerciale, ovviamente ;) )… e sono davvero onorato di custodirla :) Certo essa non brilla per originalità o per particolari pregi artistici (al pari di tutta la monetazione ottocentesca dei Savoia prima del Re numismatico), tuttavia fa tipologia a sé, e la stessa effigie del sovrano, un tantino (forse troppo) austera peraltro, è un unicum rispetto ai notissimi ritratti più bonari (collo lungo e collo corto) della monetazione di VEII, ante e post unità. Fu coniata dalla zecca di Firenze tra il 21 marzo ed il 13 aprile 1861, quindi a ridosso della data cruciale del 17 marzo 1861 (che segna la nascita ufficiale dell’Italia unitaria), e comunque prima del decreto ufficiale che autorizzava l’emissione della monetazione ordinaria. Fu anche l’ultima importante emissione di questa gloriosa zecca, dalle grandi tradizioni, prima di venire chiusa di lì a pochi anni. Oltre all’importanza legata alla sequenza cronologica dell’emissione, fu anche la prima moneta a riportare l’insieme completo di attributi, titoli e riferimenti del nuovo corso: le lire vengono definite “lire italiane”, Vittorio Emanuele II viene appellato “Re d’Italia”, e, oltre alla zecca e al millesimo, viene chiaramente indicato questo storico mese di “marzo” ). Quindi è la prima moneta commemorativa (in tempo reale :P) dell’Unità d’Italia. Per tutte queste singolari ragioni e coincidenze viene abbastanza facile dire che questa è la moneta più importante di tutto il Regno d’Italia (almeno io la penso così). E lo dico da una posizione ipercritica verso le modalità estremamente discutibili adottate dai Savoia (e dai loro noti “consulenti”) per realizzare l’unità. Tuttavia, da un mix di cose anche molto malfatte (che sono alla radice di tanti mali perduranti nel presente), è nato un bene indiscusso, ovvero il nostro paese (bellissimo, straordinario… anche se oggi purtroppo in crisi d’identità) nella sua configurazione territoriale (+/-) attuale. Scusate il commento forse OT. E’ una moneta emessa in 21472 esemplari, che circolò normalmente insieme alla grande massa di scudi dell’epoca. Tant’è che i rari pezzi oggi disponibili sono di norma in conservazione mediamente bassa. Le conservazioni alte, o altissime come quella di questo esemplare, sono davvero rare. Le foto fortunatamente non sono mie oo), e, anche se fatte benissimo, ci sta “a fagiolo” la solita frase: “dal vivo è molto più bella”… e scusatemi se mi sono dilungato un po’ troppo con queste note :D
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  46. Buongiorno @Bassi22, sì, si tratta della riproduzione del grosso che Bazzini (cioè me),Ottenio 2002 hanno attribuito a Vittoria. Tengo a precisare ulteriormente che comunque l’attribuzione non è unanime. Le ragioni che nell’articolo citato hanno portato a indicare in questa zecca il centro di emissione di queste monete a mio parere restano valide. Non ci vedo nessun nuovo motivo né per attribuirle a Tortona, come qualcuno - per la verità mi sembra un po' troppo sbrigativamente - ha tentato di fare, né mi paiono più convincenti le ragioni per assegnare a Vittoria i denari scodellati con la dedica a san Vittore. Comunque resta il fatto che l’attribuzione non è certa. Come lei ha potuto vedere alcuni studiosi sono poi propensi a ritenerla battuta in una zecca dell’Italia Meridionale. Delle riproduzioni, delle quali allego l’immagine dell’esemplare da lei segnalato per fare in modo che in futuro si possa fare il confronto (allego anche la foto di una moneta originale), sono noti anche i conii (immagine qui sotto) e sono stati pubblicati da Alberto Campana alcuni anni fa, sul n. 52 (luglio/agosto 2010), pp. 41-42 della rivista Monete Antiche. Un caro saluto, Marco
    1 punto
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