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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/13/24 in tutte le aree

  1. Buonasera, lo scorso sabato 9 marzo gli studiosi Stanko Flego e Fulvio Colombo hanno presentato presso il Centro Visite della Riserva Naturale Regionale della Val Rosandra di Bagnoli della Rosandra (TS) un’interessante conferenza dal titolo ‘Il “refugium” tardoantico del Crinale in Val Rosandra’, con il patrocinio del Comune di San Dorligo della Valle. Gli autori hanno presentato i risultati di oltre 30 anni di ricerche (il Flego assieme al compianto Zupancic segnalò il sito in una breve nota nel testo “Topografia archeologica del Comune di San Dorligo della Valle” già nel 1991). L’ipotesi dei ricercatori, sulla base di materiali archeologici rinvenuti nei ghiaioni sottostanti ad una serie di ripiani (in parte naturali, in parte ottenuti artificialmente) - di misure variabili tra i venti-trenta metri di lunghezza per due/tre di larghezza - è che il rilievo orografico denominato Crinale (e spesso utilizzato da rocciatori) sia stato sede di un sito tardoantico utilizzato in condizioni di emergenza (invasioni barbariche?) da parte delle popolazioni che abitavano la vallata. Chi non conosce l’area si chiederà “cos’è la Val Rosandra” e nella fattispecie “e cos’è il Crinale?” Per la prima domanda rinvio al link http://www.riservavalrosandra-glinscica.it/ In genere i Triestini la chiamano semplicemente “la Valle”: è un tipico percorso agreste a poca distanza dalla città. Ma pur essendo a breve distanza da Trieste e a poche decine di metri di altitudine sul livello del mare, le alte pareti calcaree che la circondano e la vegetazione rimanda a paesaggi montani (vi ha sede il Rifugio Premuda che è il Rifugio montano più basso d’Italia con i suoi 30 mt s.l.d.m). Brevemente, si tratta di una vallata con ripide ed alte pareti calcaree nel cui fondovalle, tra forre e qualche pozza più ampia, scorre il Torrente Rosandra; la presenza del corso d’acqua (uno dei pochi di superficie dell’area giuliana) ha inciso nei tempi remoti la pietra calcarea creando grotte, ripari ma soprattutto dando refrigerio a selvaggina e ad assetate comunità umane. Per cui abbiamo un’area dove sono state identificate presenze umane riferibili all’Uomo di Neanderthal, del Mesolitico, del Neolitico, la Protostoria e della romanizzazione. Da qui partiva l’acquedotto che serviva la città romana di Tergeste già oggetto di una mia presentazione sul forum https://www.lamoneta.it/topic/114912-acquedotti-romani/#comment-2090919 Il Crinale è un ripido e marcato rilievo calcareo che crea una dorsale che fa parte della stessa Valle ed è separato dal Monte Carso sovrastante da un ampio e profondo canalone. La sua parte sommitale si ricollega all’altipiano costituito appunto dal Monte Carso, già sede di un ampio abitato protostorico Già da questa immagine appare evidente la pendenza della dorsale. I ripiani prima descritti sono evidenziati nella locandina della presentazione già presentata in apertura di testo, indicati dai numeri. Salvo il nr. 1 che è alla base e con la specifica che il nr. 6 è la Chiesa di Santa Maria in Siaris. L’assenza di resti di murature con legante porterebbero ad escludere una natura prettamente militare del sito e una durata cronologicamente abbastanza breve del sito, d’altra parte l’utilizzo di alture erte e facilmente difensibili è comune nelle aree pedemontane nel periodo tardoantico. In realtà è presente un robusto muro con malta di natura non ben chiara prossimo alla Chiesa di Santa Maria in Siaris, mentre nei ripiani è conservato solo un breve tratto di muratura a secco e alla base di uno di questi vi sono abbondanti pietre arenarie di chiara origine alloctona. I materiali raccolti sono perlopiù ceramiche, chiodi da carpenteria (che fanno supporre la presenza di tavolati e/o strutture in legno che avrebbero ampliato la superficie disponibile e fornito qualche copertura), chiodi da ferro equino (utilizzo di muli per il trasporto di materiali da costruzione e/o delle anfore contenenti acqua prelevata nel torrente?) ed una punta metallica. In cima al Crinale, vicino al c.d. Cippo Comici, è presente una piccola cavità a pozzo (Grotta dei giovani/Jama Mladich 3938/5231 VG) dove negli anni ’80 in occasione della prima esplorazione fu rinvenuta una fibbia, un bottone/borchia (?) ed un femore umano attrbuiti ad un generico “periodo romano”. L’accesso alla stessa fu ottenuto forzando una stretta fessura e si presuppone che in antico esistesse un ingresso più comodo. Il rinvenimento di alcune sepolture (1941 e 1974) rinvenute nel tratto dell’acquedotto romano sottostante il Crinale a a Crogole (1954) andrebbero collegate a questo periodo di frequentazione tardoantica. In un ambiente dove le comunicazioni erano mano semplici, gli insediamenti romani privilegiavano il concetto di “intervisibilità” tra gli stessi: a causa dell’orografia del sito non tutti i ripiani possono tenere sotto controllo gli altri. In un contesto difensivo dalla Grotta delle porte di ferro /Zelezni prton (504/3027VG) che si trova sul versante destro della Valle sotto il monte Stena si avrebbe avuto il controllo visivo sia sul “Refugium” che verso l’accesso della Valle stessa sia su una porzione di mare. Dal mare infatti nel periodo tardoantico non sarebbero giunti contingenti barbarici ma più facilmente rinforzi di truppe amiche. Riporto parte della descrizione tratta dal catasto Grotte: “… La cavità è interessante non solo per il suo deposito preistorico, il quale ha fornito reperti analoghi a quelli della sottostante e più nota Grotta delle Gallerie, ma anche per un singolare adattamento subito dal suo ingresso: esso infatti ha una forma molto regolare, ovale, con l'asse inclinato di circa 45° e presenta sul lato orientale una serie di incavi, alcuni dei quali cilindrici, scavati nel calcare; dalla parete opposta si osservano invece tracce di intonaco di cocciopesto, che la patina del tempo confonde ormai con la roccia. Da questi segni, e da resti fittili trovati nella cavità, è stato possibile dedurre che la stessa fosse stata adibita, in epoca tardo romana, a postazione militare di vedetta, per la sua particolare posizione dominante e che l'imbocco sia stato munito di una solida porta, i cui cardini erano posti appunto negli incavi, tutt'oggi visibili. A suffragare tale ipotesi, si nota inoltre un piccolo rialzo del suolo con la superficie molto levigata, che richiama perciò l'immagine suggestiva delle scolte che qui sedute sorvegliavano il territorio circostante.” Il Crinale (vedi profilo nero) visto dall’interno della cavità Il sito risulta di estremo interesse perché va a collocarsi cronologicamente in un periodo poco noto per l’area giuliana e che doveva esser contraddistinto da una certa instabilità in quanto anche a Tergeste vennero rinforzate le difese urbiche (vedasi al riguardo la costruzione del torrione a fianco della scalinata che porta a Santa Maria Maggiore). Il territorio non fu colpito direttamente dalle ondate barbariche che puntavano ad accedere alla Bassa Friulana e da qui, una volta superata Aquileia, a penetrare nel cuore dell’Impero ma l’accesso di contingenti barbarici (es. Unni) mise in apprensione le popolazioni locali. Personalmente ringrazio gli autori per il contributo e le istituzioni locali che da anni puntano sulla ricerca storica culturale ed etnografica per valorizzare un territorio ricco di attestazioni di frequentazioni umane fin dalla Preistoria passando per la Protostoria, la Romanizzazione e il periodo successivo. Per restare al periodo romano, nei pressi della Valle si insediarono i primi contingenti militari impegnati nella Guerra contro gli Histri e nella successiva conquista dell’area https://www.lamoneta.it/topic/200166-nuovi-scavi-archeologici-nellarea-triestina/#comment-2209348 Spero di aver destato la vs attenzione Illyricum
    3 punti
  2. Condivido volentieri: Lotto 289 Aurora 31 1/3/2024: Regno d'Italia, Vittorio Emanuele III (1900-1943), 20 Lire 1931, RRR coniati 50 esemplari, Ag 35,5 mm , conservazione eccezionale, in Slab NGC MS66 Top Pop! (cert. 6635678007) Dr. Testa del sovrano rivolta a d. Rv. Figura eretta di littore ignudo con fascio, che saluta romanamente l’Italia rappresentata da figura muliebre seduta con fiaccola e scudo sabaudo. Autore: G. Romagnoli (rovescio); incisore: A. Motti (rovescio)
    3 punti
  3. Nel 1942 la principale preoccupazione per gli americani era di battere sul tempo la Germania nazista nella corsa alla bomba atomica. Per questo Oppenheimer, che aveva passato parte dell'infanzia nel New Mexico, ebbe l'idea di riunire permanentemente gli scienziati del Progetto Manatthan in una località remota, chiamata Los Alamos, facendo costruire una base appositamente in mezzo al nulla, che sarebbe stata operativa a partire dall'inizio del 1943. Proprio del 1943 è la seconda moneta della nostra carrellata, un Jefferson Nickel, coniato nella zecca di Philadelphia. Da notare che in piena II Guerra Mondiale il nickel serviva a scopi bellici, perciò i nichelini coniati dal 1942 al 1945 hanno una "curiosa" composizione alternativa e sono in argento '350 (in lega di rame e manganese). Conosciuti come "War Time Nickels" si riconoscono anche dal diverso segno di zecca, di grandi dimensioni, posto al rovescio proprio sopra il Monticello. Entrati in circolazione nel 1938, i Jefferson Nickels presero il posto dei Buffalo Nickels, tanto amati oggi dai collezionisti quanto all'epoca problematici per la coniazione. Perciò nel 1938, appena trascorsi i 25 anni, termine minimo per poter cambiare il design di una moneta in circolazione, il Congresso avviò un concorso per la scelta del nuovo conio del taglio da 5 cent. Gli artisti partecipanti avevano l'obbligo di ritrarre al diritto il terzo Presidente Thomas Jefferson (1801 - 1809) ed al rovescio la casa dello stesso, chiamata Monticello, ormai divenuta un monumento nazionale. Il concorso venne vinto da Felix Schlag un artista tedesco emigrato negli states nel primo dopoguerra, che vinse 1.000 dollari dell'epoca che, purtroppo, gli servirono per pagare i funerali della moglie. Come possiamo vedere dal bozzetto vincitore del concorso, il Monticello al rovescio era visto di tre quarti ma fu chiesto espressamente a Schlag di modificare il conio e dare una raffigurazione frontale del monumento, richiesta che, sembra, venne formulata addirittura dallo stesso presidente in carica, F.D. Roosevelt. Con il design che conosciamo, il Jefferson Nickel rimase inalterato fino al 2004, per poi vedere modificato il diritto con il "famigerato" ritratto frontale del terzo presidente, non proprio riuscito artisticamente.
    3 punti
  4. Buongiorno, vorrei presentarvi la nuova coppia appena entrata in collezione e chiedervi un suggerimento. L'Italicum al dritto presenta qualche punto di verde, sul mento e in mezzo ai capelli. Consigliate di pulirli in qualche modo prima di metterla via o la lascio così? Sotto al busto si intravede la parte superiore della firma 🧐 Ed ecco il Tallero di Convenzione di Roma prima versione
    2 punti
  5. Buongiorno a tutti, queste sono alcune monete papali che ho raccolto nel corso degli anni. Ho scattato foto di queste monete e fatto un video. https://sns-video-al.xhscdn.com/stream/110/259/01e5eb2e282b2b51010377038e1ec0c311_259.mp4 Edison
    2 punti
  6. ciao ragazzi come state? un caro amico mi ha inviato questa moneta un R2, 2 centesimi 1907 voleva un consiglio sullo stato di conservazione, bella non c'è che dire secondo voi o giù di li😉😉
    2 punti
  7. Moneta alquanto rara, classificabile come RIC 49. L'esergo ML dovrebbe stare per "Moneta Londinium", mentre le lettere nei campi sono marche e segni di zecca il cui significato è tutt'oggi ignoto. Le marche più comuni che si rinvengono sulla monetazione di All'etto sono S|A/ML, S|A/MSL, S|P/CL La sequenza delle marche di zecca per gli usurpatori britannici è la seguente (Tratta dal libro di Casey "Carausius and Allectus).
    2 punti
  8. Ciao a tutti. Non mi ero espresso su questo denario di Nerone perché francamente le foto del venditore sono veramente pessime, sembrano in bianco e nero ( forse perché la moneta è di Nero? 😅😅😅) e molti particolari risultano illegibili e sbiaditi, mah!!! Tuttavia, essendo anche io costantemente alla ricerca di un denario per questo imperatore ed avendo seguito la discussione ho trovato una moneta che condivide ( per me non ci sono dubbi ma un vostro parere a tal proposito sarà gradito) lo stesso conio di incudine ( dritto) di quello del post, il conio di martello ( rovescio) invece è diverso. Questo fa propendere per la quasi certezza di autenticità della moneta. Il differente stato di usura tra dritto e rovescio non è una cosa tanto inusuale, magari il conio di rovescio era un po stanco e quindi già in origine meno impresso sulla moneta, la circolazione e l'usura hanno fatto il resto. Le foto non permettono di dirlo con certezza ma io non vedo ritocchi sul dritto ma su questo ho tutto da apprendere ed attendo interventi a tal proposito 🙂 ANTONIO
    2 punti
  9. Sulle monete Selgiuchidi con raffigurazioni vi è un interessante testo disponibile in rete: https://www.academia.edu/42474439/Figural_Coins_of_the_Seljūqs_of_Rūm
    2 punti
  10. Non confondere il mocenigo di Gritti, comune, con quello di Giovanni Mocenigo, estremamente raro, per cui anche con il buco va bene. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  11. Bah! La conversazione va verso uno stallo.. il venditore è professionista? Se è professionista rilascia fattura con descrizione di quel che vende. In caso di problemi, potrebbe passare dei guai. Più che la perizia guarderei chi glielo vende. Se non è un professionista che le garantisce quel che vende, io non lo prenderei! Poi per carità! Se lo vuole prendere non è che deve sentire i miei consigli, se le piace libero di comprarlo
    2 punti
  12. Se è un negozio di un professionista filatelico immagino non abbia difficoltà a certificarlo. Se un negozio di non specializzato forse meglio approcciarli quando si è dei veri professionisti. A mio avviso non conta tanto il mezzo, quanto la professionalità di quello che è dall’altra parte del bancone
    2 punti
  13. Se effettivamente autentica come sembra, dipende solo da quello che cerchi tu. Il collezionismo è molto personale. Da un lato può essere una buona occasione di avere un bel ritratto dell’imperatore a prezzo più basso. Ma c’è gente che non accetterebbe un rovescio così. Sta tutto nel capire quali sono le tue esigenze, possibilità, obiettivi. Gli altri non possono dirtelo.
    1 punto
  14. Clara Peeters (1580 – 1621) 1610 - Vanità
    1 punto
  15. DE GREGE EPICURI Ne aggiungo ancora uno, che pesa 2,87 g e misura 19-21 mm. Qui la legenda araba è molto chiara; grazier all'aiuto di @Matteo91 e di @talpa nell'altro post, ora forse sono in grado di individuare alcuni dei sultani; le scritte arabe sono evidentemente diverse sulle varie monete, e corrispondono a diversi sultani.
    1 punto
  16. Perché Filippo ? GENS FURIA IL TRIONFO DI FURIO CAMILLO I Furii furono una gens romana patrizia, famosa e gloriosa, i cui membri ebbero infatti incarichi nelle magistrature per tutta la durata della Repubblica romana. Ebbero un periodo di oscurità tra il III e il I secolo a.c. tornando poi alla ribalta sotto il Principato augusteo e la dinastia giulio-claudia. Il primo a ottenere la carica di Console della Repubblica romana fu Sesto Furio Medullino Fuso nel 488 a.c., ma il più celebre fu Marco Furio Camillo, onorato come il Secondo Fondatore di Roma. I PRAENOMINA Nella Gens Furia erano usuali i praenomina Marcus, Spurius, Lucius, Publius, e Agrippa. I Furii Pacili usano anche il prenome Gaius, che gli altri rami non usarono. I COGNOMINA Cognomina dei Furii furono: Camilli, Medullini, Fusi, Pacili, Phili, Bibaculi, Purpureones, Prassides, Brocchi MARCUS FURIUS PHILUS FURII PHILI - Marco Furio Filo - nonno del console del 223 a.c.. - Spurio Furio Filo - padre del console del 223 a.c.; - Publio Furio Filo - Il primo dei Furii Fili ad ottenere una carica pubblica. Fu console con Gaio Flaminio nel 223 a.c., nella guerra contro gli Anari e gli Insubri, vennero richiamati dal senato per la cattiva interpretazione degli auspici, ma i consoli, presi dai preparativi aprirono la lettera dopo la fine della battaglia, o almeno così dissero. Furio tornò così a Roma dove il popolo, sebbene col senato contrario, gli concesse il trionfo su Galli e Liguri.Poi fu eletto assieme a Manio Pomponio Matone pretore peregrinus nel 216 a.c., nella II guerra punica; dopo la sconfitta a Canne, insieme al collega Matone, spinse il senato a migliori misure difensive per Roma. Poco tempo dopo Marco Claudio Marcello gli consegnò la flotta per l'Africa ma, gravemente ferito in battaglia, dovette tornare a Lilibeo (Marsala). Nel 214 a.c. divenne censore con Marco Atilio Regolo, ma dovettero arginare i tentativi di fuga dei Romani dopo le vittorie di Annibale. Con i nuovi tribuni della plebe ( 213 a.c.), venne col collega posto in stato d'accusa davanti al popolo dal questore Lucio Cecilio Metello, appena eletto tribuno che nell'anno precedente era stato privato da loro del cavallo, lo avevano allontanato dalla tribù urbana e lo avevano fatto diventare erario, poiché avrebbe cospirato dopo la battaglia di Canne per abbandonare l'Italia. L'intervento degli altri tribuni vietò ai censori di difendersi durante il loro mandato, fino almeno a quando non avessero cessato la magistratura (5 anni). La morte prematura di P. Furio impedì la fine dell'incarico e M. Atilio rinunciò alla carica. Furio fu anche augure fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 213 a.c. ed ebbe un figlio, anche lui di nome Publio. - Publio Furio Filo - informò Scipione dell'intenzione di abbandonare Roma dopo la battaglia di Canne di Marco Cecilio Metello e altri. - Publio Furio Filo - pretore nel 174 a.c.. - Lucio Furio Filo - pretore nel 171 a.c., - Lucio Furio Filo - console nel 136 a.c. con Sesto Atilio Serrano e gli fu affidato il governo della Spagna Citeriore nonchè il compito di consegnare a Numanzia il console dell'anno precedente, Gaio Ostilio Mancino, nodo e legato, colpevole di aver concluso un trattato di pace sfavorevole per Roma. Ebbe come legati Quinto Pompeo e Quinto Metello, suoi nemici, così che poterono però testimoniare la sua rettitudine e integrità. Filo, con Scipione Emiliano, Gaio Lelio Sapiente ed altri del Circolo degli Scipioni, era noto per l'amore per la letteratura e la raffinatezza greca, ospitando spesso i più dotti greci presenti a Roma Inoltre, così come per la purezza del suo latino. - Marco Furio Filo - triumvir monetalis del 119 a.c., le sue monete commemorano la vittoria di Quinto Fabio Massimo Allobrogico dell'anno https://www.romanoimpero.com/2022/11/gens-furia.html?m=1
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  17. Ciao un mio amico che ha una agenzia dei pegni mi ha dato questi consigli che passo a te: se acquisti un lingottino sempre quello piccolo di grammi per evitare delle fregature che all'interno l'oro non sia come l'esterno, mi ha sempre consigliato di acquistare oggetti in oro ma no in gioielleria ma quando fanno le aste di tutto i gioielli non ritirati (purtroppo) da chi li ha impegnati.Tieni presente che adesso in gioielleria parlano di 70/80 euro al grammo parlo del 18 kt,alle aste i gioiellieri quello usato lo comprano molto di meno e poi lo rivendono.
    1 punto
  18. Buongiorno, non sono molto esperto in monete romane, ma ne ho acquistata una da poco di Ottaviano Augusto, si tratta di un asse del 25 a.c. zecca di Efeso. Grammi 11,16 - diametro millimetri 28,06. Il venditore la considera in perizia SPL e rara. Vi chiedo un parere. Grazie
    1 punto
  19. Non credo che ci sia dietro un mistero, e semplicemente non credo alla storia del negozio di numismatica che offre per una patacca sia una cifra minuscola che una cifra..... MAIUSCOLA Mi sono sono solo divertito con le miniature e scritto come solitamente venivano proposte le patacche tra i banchetti dei mercatini negli anni '80/'90.
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  20. @gpittini Ecco l'identificazione https://www.worldofcoins.eu/forum/index.php/topic,57542.0.html Dear Matteo , this is a Figural Coin of the Seljuqs of Rum Fals; details: Seljuqs of Rum, Qilij Arslan II, AE Fals, mint? (AH 550-588/ 1156-1192 AD) Reverse (Left photo) : within beaded circle, reads: السلطان , al-Sultan المعظم , al-Mu'azzam قلج ارسلان , Qilij Arslan بن مسعود , bin Mas'ud Obverse (Right photo😞 within beaded circle: Horseman with leveled lance charging to the right. Qilij Arslan II (قلج ارسلان) or 'Izz al-Din Qilij Arslan ibn Masʿud (عز الدین قلج ارسلان بن مسعود) meaning "Sword Lion", was a Seljuk Sultan of Rûm from 1156 until his death in 1192. Qilij Arslan II, the son of Mas'ud I, was the first Sulṭan who minted dirhams and dinars. During his reign coins with a single type of figure were minted. This figure depicts a horse running to the right with a rider sitting on it and holding a spear. Such types of coins featuring horsemen were liked and used in later periods as well. Questa dovrebbe essere la scheda della medesima tipologia individuata su Zeno.ru: https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=294443
    1 punto
  21. DE GREGE EPICURI Vi mostro oggi questo piccolo bronzo (4,16 g per 18-19 mm) acquistato da poco; è di Cesarea di Cappadocia, dell'imperatore Tito. Intorno al busto volto a dx si legge solo: AVTOK KAI...TO... Un po' meglio il rovescio col Monte Argeo, e la scritta antioraria: ΕΠΙ ΓΑΛΛΟΥ, e in esergo: ΕΤ Γ (3° anno di regno). Dovrebbe essere RPC 1684, e BMC 27, ma chiedo la vostra conferma.
    1 punto
  22. 1 punto
  23. si, è sbagliata la descrizione del bordo
    1 punto
  24. Certamente! È "Monete della zecca di Bologna" di M. Chimienti (2009), un testo fondamentale per la classificazione delle monete bolognesi, purtroppo non semplice da reperire. Riccardo
    1 punto
  25. Grazie Rufilius, vediamo cosa dicono glia Altri.
    1 punto
  26. Quantomeno ha mantenuto il suo valore, è pur sempre una cosa positiva
    1 punto
  27. Ah caspita... come si vede che non ci capisco niente eh Verifico subito. Grazie intanto per la risposta!
    1 punto
  28. Numismatik Lanz München Auktion 100 von 20.11.2000, lot: 185. SEVERUS ALEXANDER und IULIA MAMAEA. Bimetallisches Bronze - und Messingmedaillon, 231. IMP SEV ALEXANDER AVG IVLIA MAMAEA AVG / MATER AVG. Büste des Severus Alexander mit Lorbeerkranz, Paludament und Panzer und drapierte Büste der Iulia Mamaea mit Diadem einander gegenüber. Rs: FIDES MILI - TVM. Severus Alexander in Feldtracht nach rechts stehend, aus Patera in seiner Rechten über brennendem Dreifuß opfernd und in der Linken Szepter haltend; er wird von behelmtem Mars in Feldtracht bekränzt, der mit einem Schild an seiner Seite hinter dem Kaiser steht; beiden gegenüber steht Jupiter, nackt bis auf einen um die Schultern gelegten Mantel, en face, in der erhobenen Rechten Blitzbündel und in der Linken Szepter haltend; zu seinen Füßen ein zu ihm aufblickender Adler links, im Hintergrund zwei Standarten. C. 9 var. (Severus Alexander und Mamaea). BMC 734 corr. (Severus Alexander). Gnecchi II, S. 84, 4 und Taf. 101, 3. 56,45g. d=38 mm. äußerst selten. Ausgezeichnete Portraits, feine grüne Patina mit rotbraunen Einschlüssen, vorzüglich. Aus D. Thirion, Verkaufsliste Juli-September 1986 (Brüssel), Nr. 34.Die erste militärische Auseinandersetzung zwischen dem Imperium Romanum und dem neupersischen Reich unter Ardashir I. begann ca. 230 n. Chr. mit einem Angriff der Sasaniden auf die römischen Ostprovinzen, in dessen Verlauf die Truppen des Großkönigs nicht nur nach Mesopotamien, dessen Hauptstadt Nisibis eingeschlossen und belagert wurde, sondern auch in Gebiete jenseits des Euphrats wie Syrien und Kappadokien vorstießen. Obwohl sich laut Cassius Dio (LXXX 3, 1-2) eine Konfrontation der beiden Großmächte bereits in den Jahren zuvor immer deutlicher abzuzeichnen begann, scheinen die römischen Einheiten in den gefährdeten Grenzregionen dennoch von der sasanidischen Offensive überrascht worden zu sein. Die kritische Situation im Osten erforderte daher sofortige und umfassende Maßnahmen seitens der Zentralgewalt in Rom, die allem Anschein nach auch sofort in die Wege geleitet wurden. Der bevorstehende Zusammenstoß mit dem Sasanidenreich wurde jedoch nicht nur logistisch (Zusammenziehen von Truppen, Sicherung der Verpflegung, Instand-setzung der Verbindungsstrassen in den Aufmarschgebieten), sondern auch propagandistisch vorbereitet, indem man Soldaten und Bevölkerung durch entsprechende Parolen und Bilder, die ab 230 n. Chr. auf den Rückseiten der in Rom geprägten Münzen erscheinen und einen ungewohnt kriegerischen Ton anschlagen, auf diebewaffnete Auseinandersetzung mit dem persischen Erzfeind einstimmte. Dabei wurden in den stadtrömischen Münzemissionen und insbesondere auf den Medaillonen der Jahre 230/231 n. Chr. - wie auf dem vorliegenden, prachtvoll erhaltenen Exemplar - zum einen die Sieghaftigkeit und die militärischen Fähigkeiten des Severus Alexander, zum anderen die unverbrüchliche Treue der Armee (FIDES MILITVM) beschworen, während man die geplante Unternehmung unter den besonderen Schutz Jupiters stellte und selbst die Mutter des Severus Alexander, Iulia Mamaea, die ihren Sohn auf dem Feldzug begleitete, als ,mater castrorum" (,Mutter der Feldlager") in die Kriegspropaganda miteinbezog.
    1 punto
  29. Concordo, avevo anche il dubbio che ci sia stato un po' di lavoro meccanico (bulino). Ad ogni modo, al di là della strana differenza di usura e del lavoro di ripulitura, anche a me in generale dà l'idea di essere genuina.
    1 punto
  30. Il ritaglio riguarda l'unica piastra del 56 conosciuta con questa variante,più rara della 56 VTR doppio punto...
    1 punto
  31. Il peso della moneta è di gr. 7,90 e naturalmente il bordo non ha rigature essendo fuori centro. allego foto
    1 punto
  32. Anche per me moneta autentica . Puo' capitare che un lato sia molto piu' usurato dell' altro , questo potrebbe accadere quando la moneta e' rimasta per secoli sepolta sempre nella stessa posizione , in questo caso quello meglio conservato , e l' altro esposto agli agenti atmosferici o all' acqua , ad esempio di un fiume . Ma le cause possono essere anche diverse , coeve alla moneta stessa . Comunque sia la moneta e' stata ben pulita .
    1 punto
  33. Buongiorno a tutti, @Alexio85, sono d'accordo con @gennydbmoney ha l'8 della data ribattuto sul 7 ma quello che secondo me la rende molto interessante è il doppiopunto dopo HIER, le foto non sono il massimo ma si vede benissimo, se puoi farmi la cortesia di fare una foto migliore del particolare te ne sarei grato ma anche così io non ho dubbi. Complimenti per aver scovato questa 48. Un saluto Raffaele.
    1 punto
  34. Posto il particolare di una piastra del 56...
    1 punto
  35. Secondo me non oltre i 30 euro,ma è una moneta particolare che io terrei volentieri in collezione,ma non per l'8 sul 7 che è una varietà non particolarmente rara e tantomeno difficile da trovare... Dalle immagini postate sembra che abbia il doppio punto dopo HIER al rovescio,come nelle piastre del 56... Vediamo se @Raff82può dirci qualcosa in merito...
    1 punto
  36. A che prezzo la vendereste?
    1 punto
  37. Questo il mio fiorino di prima serie. E di seconda
    1 punto
  38. Convieni con me che, per quanto unico, un errore, che è nato in un periodo in cui non rappresenta un'eccezione, ma la regola, perde fascino? Bisogna essere chiari sul fatto che il periodo vicereale sia stato per la zecca un periodo infernale e tra mancanza di argento, crisi del contante, cambi sfavorevoli, frodi degli addetti si lavorava sempre in emergenza e l'errore era sempre dietro l'angolo. Per questo un errore del 1800 risulta più raro di uno del 1600... Perché c'erano più controlli e si lavorava meglio. Detto ciò, do una mia opinione, tra Carlo V e Carlo II (estremi compresi) ci sono tante rarità tipologiche e tante cose ancora da scoprire, che l'errore di legenda cade in secondo/terzo piano. Spero di essere stato chiaro, comunque quanto prima mi piacerebbe pubblicare i miei ultimi studi che potranno mettere alcune cose al loro posto rendendo il vice regno un periodo meno lacunoso 🙂
    1 punto
  39. Ciao a tutti, Posso sbagliare, ma la vedo autentica, lo stile è perfettamente congruo con quello della zecca di Treveri: https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-82003.htm Bellissima siliqua per il suo stato di conservazione, peso leggermente calante, forse una leggera tosatura?
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  40. Inserisco le foto anche dei miei fiorini vecchi... uno di I tipo, l'altro di II. Vengono il I dalla recente asta CNG, l'altro da una importante collezione della Repubblica Fiorentina.
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  41. Al rovescio invece ,seppur in maniera ancora più evidente del dritto sono presenti diverse variazioni per ogni singola moneta , una moneta in particolare mi ha suscitato maggiore interesse , la numero 1 . presenta 2 caratteristiche che la rendono la più unica tra le 4 , la barba del santo presenta una lunghezza maggiore , e l'indice e il medio della mano destra vanno verso l'alto e non verso il basso , come le altre 3 monete . Entrambe le caratteristiche sono maggiormente in linea con i grossi da 12 denari del tipo successivo ( tipo II in foto ) si potrebbe dunque arrivare a ipotizzare un ordine cronologico , basandosi su queste caratteristiche ?
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  42. Salve, colgo l'occasione per segnalare che nell'ambito del suddetto corso, questo giovedì 14 marzo a partire dalle ore 15,00 il Dottor Stefano Locatelli terrà un seminario sul "ritorno all'oro", le prime coniazioni del fiorino e la sua affermazione nella seconda metà del Duecento, che ovviamente come il resto delle lezioni è aperto a tutti gli interessati/le interessate. In attesa di vedervi in questa o nelle prossime occasioni, un caro saluto MB
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  43. Mi dispiace ma è palesemente falsa. Bordo e perlinatura sono chiaramente difformi rispetto ad un esemplare autentico.
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  44. Concordo con @fabioanzsul fatto che c'entri un proiettile... ma credo in modo del tutto diverso. Facendo un rapido confronto tra le misure della moneta (30mm di diametro) e quelle della manomissione si arriva circa a 6,8 mm ... ovvero il diametro (al netto di rigatura) dei proiettili Carcano da 6,5 x 52 usati dai nostri fanti nella Prima Guerra Mondiale nei fucili Mod. '91 e nelle mitragliatrici Breda, in quelle Fiat Mod. 1914 anche in altre armi. La moneta però non è stata colpita (in caso contrario si sarebbe bucata, dato che i proiettili utilizzati erano "camiciati" in diversi tipi di leghe a base di rame e zinco (tombacco), rame con zinco e nichel (Maillechort) o anche solo rame. La forma, con un pieno a centro, invece mi fa pensare che sia stata lasciata dal fondo di un'ogiva (proietto o pallottola che dir si voglia) che presenta proprio un vuoto circolare (nella parte in cui viene riempito di piombo). Quale può essere lo scopo... la certezza non 'ho ... ma un sospetto si. Era purtroppo consuetudine tra i soldati di ogni esercito in conflitto, modificare il munizionamento perché avesse una maggior efficacia e un maggio potere distruttivo (ovvero rendere l'avversario inerte anche in caso di colpo non in organi vitali). Alcune delle pratiche (non consentite dalle leggi internazionali... ma largamente diffuse) erano quelle di "creare ad hoc" dei proiettili a frammentazione o ad espansione. I primi "spaccando" con la baionetta, la punta dell'ogiva ... in questo modo una volta colpito il bersaglio il proietto si frammentava in molti pezzi, dilaniando le carni e rendendo quasi impossibile l'estrazione dei frammenti (non esisteva la RX per individuarli). Per quelli ad espansione, chiamate dum-dum, si usava praticare un'incisione a stella sulla punta dell'ogiva, oppure estrarre il proietto dal bossolo, poggiarlo su una superficie piatta dura (una moneta per esempio... e credo sia il caso di questa moneta) ) e pestare la punta con un peso (martello, pietra o altro) al fine da rendere la punta piatta, oppure creare un buco sulla punta con un grosso chiodo (in trincea ne avevano molti a disposizione) o ancora semplicemente estrarlo e poi rimontarlo al contrario (in questo modo si aveva una sorta di pallottola a carica cava. In tutti i casi, l'effetto sul bersaglio era devastante. I proiettili a punta cava erano utilizzati dagli inglesi (direttamente prodotti dalle fabbriche) ma difficilmente realizzabili in trincea dalle truppe italiane.
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  45. Ciao..direi che ho poco da aggiungere a quanto scritto fin qui...è una moneta particolarmente rara, molto ricercata..e molto contraffatta...di storie dai possessori di monete false ne ho sentite a josa..tutte suggestive e romantiche..Se non vado errato il Re regalò un esemplare di questa moneta al solo Generale Osio, suo precettore..non era tipo che andava in giro a regalare monete..ma ovviamente..tutto è possibile...
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  46. Da Sidone nella Fenicia, dal tempo dell' imperatore Adriano, un esemplare in AE con al diritto testa velata e turrita di Tyche ed al rovescio raffigurazione del " Cart of Astarte " . Sarà il 20 Marzo in vendita CNG 558 al n. 361 .
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  47. Astarte era una dea della guerra, della sessualità e della maternità, il cui culto era diffuso in tutto il Levante. Il Carro di Astarte è un veicolo coperto a due ruote che sarebbe servito come santuario portatile durante le processioni religiose per trasportare il sacro betilo, una pietra a cui si attribuiva una funzione sacra in quanto dimora di una divinità o perché identificata con la divinità stessa e che costituiva la forma aniconica in cui la dea era venerata. Il termine "betilo" deriva infatti dall'ebraico Beith-El che significa "Casa di Dio". L'adorazione del betilo viene detta "Litolatria". apollonia
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  48. Da Perinto nella Tracia, un " rare " medaglione in AE con al diritto busto dell' imperatore ed al rovescio 2 templi affrontati, con in alto, tra le leggende, 2 " prize urns " . Sarà il 7 Aprile in vendita Num.Naumann 139 al n. 362 .
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  49. Io sarei meno severo almeno per il D/ sul BB e il R/MB+ , Nell'insieme direi un MB+ o qBB forse per il colpo al bordo la chiuderei qBB/MB
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