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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/17/24 in tutte le aree

  1. Una piastra abbastanza insolita. 120 Grana 1791
    4 punti
  2. Non lo definirei un notgeld, ai tempi delle cabine telefoniche era un raro esempio di dischetto di metallo non emesso dalla zecca ma accettato da tutti come denaro, addirittura in certe guide turistiche straniere degli anni '90 compariva nell'elenco delle monete in circolazione nel territorio italiano insieme al 50-100-200-500 lire. Era un'anomalia tutta italiana, nei paesi esteri un gettone telefonico era vincolato solamente alla cabina telefonica, nessuno li accettava come forma di denaro. 45 lire negli anni '60 (pari a 3 scatti telefonici) aumentato a 50 lire negli anni '70, 100 lire da un giorno all'altro nel 1980 e 200 lire dal 1984, sempre da un giorno all'altro senza preavviso, beato chi sapeva in anzitempo! si raddoppiava quel che si possedeva, ma loro lo sapevano sicuramente! L'ultima anomalia truffaldina al ritiro: furono accettati dalla telecom solo per una quantita' minima di 10 pezzi, dando però in cambio non soldi, ma una scheda telefonica da L. 2.000 quasi mai disponibile.... stranamente non erano più soldini? Pensandoci bene dovevano servire solo per telefonare! Anche se il suo utilizzo era consolidato (li accettava pure le Poste italiane) la Banca d'Italia le ha sempre rifiutate come denaro, sia in entrata che in uscita, nel periodo di conversione lira-euro le persone che si vedevano rifiutati il cambio dei gettoni telefonici agli sportelli BI cadevano dalle nuvole, un mito crollava... non erano più 200 lire ma solo un dischetto di metallo.
    3 punti
  3. La nota 56 è stata l'ennesima figura da peracottari di alcuni personaggi che credevano e credono di avere l'esclusiva in materia di numismatica...secondo una tecnica consolidata anche nel politichese, quando l'errore è grande..conviene far finta di niente....infatti non ci sono mai state risposte sulla questione, se si escludono telegrafiche repliche volte a minimizzare la vicenda. Questa è l'amara verità. Associazioni e istituzioni non hanno interesse a sollevare il velo su questa vicenda...ed è un peccato, se consideriamo che solo a peso d'oro quelle monete superano i 30 milioncini di euro..per non parlare dell'aspetto numismatico...ma è ovvio che a nessuno farebbe piacere inondare il mercato di 5000 pezzi fascione...e non solo di quelli. Dispiace sapere che esiste un 100 lire 1940 proof che invece di stare al Museo è buttato alla rinfusa in un contenitore. E non dimentichiamo che nella Collezione reale il pezzo da lire 100 1940 non esiste più. al suo posto un 100 lire del 1931..ma anche qui ha vinto il il negazionismo. Non ho notizie purtroppo..pensa che ce le hanno tenute nascoste anche quando indagavamo sulla zecca sul museo nazionale romano.....altrimenti avremmo chiesto alla Procura di disporre la conservazione al Museo della Zecca
    3 punti
  4. Con un sonno tremendo addosso aspetto la chiamata per assegnare delle unità di sangue ad una giovane paziente del DEA, un buon sabato a tutti e tu giovane non mollare!!
    3 punti
  5. La moneta può darsi; noi, senza foto, sicuramente no…🤣🤣🤣
    3 punti
  6. Buon giorno a tutti, durante una ricerca d'archivio mi sono imbattuto in questo biglietto da 100 gulden del 1841 della Banca Nazionale Austriaca Privilegiata: Come si può leggere nell'annotazione del collezionista Achille Bertarelli (https://www.lombardiabeniculturali.it/blog/istituti/raccolta-delle-stampe-achille-bertarelli/) si tratta di un "manifesto accluso alla legge originale nel 1841", legge che evidentemente stabiliva l'emissione dei biglietti del 1841 della Banca Nazionale Austriaca. Il biglietto emesso è questo: (fonte: http://www.banknote.ws/COLLECTION/countries/EUR/AUT/AUTA0073.htm) Come si vede, sono evidenziate le zone interessate da elementi grafici tramite didascalie e sottolineature. Probabilmente nella legge del 1841 si stabilivano i segni caratteristici dei vari tagli e descriveva i dettagli indicati da questo "volantino". Sarebbe interessante recuperare il testo della legge e, capendo il tedesco, ripristinare l'originaria unione di questo biglietto illustrativo con la sua legge descrittiva. Mi rivolgo a chiunque abbia voglia e capacità di capire il tedesco (in particolare, so che @littleEvil è un conoscitore della cartamoneta di area tedesca e parla bene l'idioma..)
    2 punti
  7. Grazie ad un amico incontrato oggi al Convegno Torino Colleziona ho migliorato la conservazione di questo 2 Denari 1676 I Tipo Vittorio Amedeo II Reggenza Madre
    2 punti
  8. Questa mattina un amico mi ha ceduto questo esemplare durante la manifestazione Torino _Colleziona Carlo Emanuele I Peso monetale Doppia di Spagna da due reales 6,49 g Anno 1591
    2 punti
  9. Molto interessante... sto sfogliando il pdf, e mi sono imbattuto nella pagina 62 "2.3 UN REGIO DECRETO DEL MINISTRO DEL TESORO DEL 1927 E LA CASSA CON GLI SCUDI D’ARGENTO “ACCANTONATI PER COLLEZIONI”", e nella tabella molto generica di pagina 64. Vengono citati solo con numero di pezzi, da notare che compare il 5 lire 1814 per Venezia (Napoleone) e 5 Lire 1831 Genova per Carlo Felice, , 5 lire 1840 e 1841 per Torino (Carlo Alberto), ecc. monete citate da qualche catalogo ma di cui non mi risultano mai apparsi esemplari. @elledi hai qualche altra notizia di questo deposito? L'articolo citato "S. Pennestrì, "Tracce di metallo. Storie del Novecento italiano dai depositi in valori diversi presso la Tesoreria centrale dello Stato, in Notiziario del Portale Numismatico dello Stato 18/2023" l'ho trovato! https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/notiziario/Notiziario_18_2023.pdf#page=9 p.15-89 interessanti, però rettificano in parte quanto esposto nella nuova pubblicazione. Ad esempio per Carlo Alberto la tabella riportata a pagina 40 (intestata in modo errato, Genova è al posto di Torino) dice che di 1840 e 1841 per Torino non ce ne sono, ci sono tutti i millesimi e zecche conosciuti, non viene fatta la distinzione per il 1831 tra croce larga e stretta e la rarissima per Genova con croce larga e F. (ma questi sono veramente dettagli) Comunque molto interessante perchè ammettendo una distribuzione normale dei pezzi raccolti e il numero, si possono fare delle considerazioni sulla frequenza e quindi sulla rarità effettiva... ad esempio, ci sono 2 pezzi del 1838 per Torino (data per R4, la più rara dopo il 1831 G croce larga e F.), considerando il totale (497 pezzi) la frequenza è dello 0.4% del totale. Del 1834 Torino (R3) ci sono 14 pezzi (2.8%), del 1841 Genova (R2) 15 pezzi (3.0%), e così via
    2 punti
  10. Ciao Nicola Fai conto anche in Thailandia e Giappone Imperiale ai tempi di Hirohito,hanno emesso monete in porcellana o similari,comunque d' emergenza,per via delle materie prime che scarseggiavano. Quindi anche altri stati se la sono pensata. Un pò come anche noi con i miniassegni. Ciao
    2 punti
  11. Salve,potrebbe controllare moneta in mano se una di queste due potrebbe essere giusta? https://fr.numista.com/catalogue/pieces312203.html https://fr.numista.com/catalogue/pieces312174.html
    2 punti
  12. Saluti. Siamo all'incirca nel 1993. Russia. Regione del Tatarstan. Gettone della stazione di servizio. Per 10 litri di benzina. Questi gettoni sono stati rilasciati ai pensionati perché c'era un'ulteriore assistenza da parte dello Stato per i pensionati con auto.
    2 punti
  13. E invece sono sufficienti per dire che è un falso? Inquietante, chi avrà più il coraggio di postare le proprie monete! 🤣🤣🤣
    2 punti
  14. Purtroppo la nota 56 tratta un argomento scottante per il numero di pezzi di interesse numismatico e per i lunghissimi tempi per un inventario che ha del grottesco..e intanto quelle monete stanno li.... E vi ricordo che la nota 56 rappresenta una "svista"..un errore di chi ha preparato le note..non a caso se leggete la nota 56 non ha nulla a che vedere con l'argomento che la richiama...poi ovviamente essendo stato il volumetto redatto a "quattro mani"...nessuno si è preso la briga di rileggere il tutto...tanto si sa...nella numismatica certi personaggi credevano e credono di avere il "monopolio culturale" e quindi si deve prendere con riconoscenza quanto ci viene illustrato e zitti e mosca. Senza quella svista, oggi, anno 2024, nessuno saprebbe ancora nulla di quelle migliaia di monete di interesse numismatico...che scottano così tanto che anche una interpellanza parlamentare ha scoperchiato il vaso del mistero..e così qualche milioncino di euro continua a vegetare in bidoni metallici in attesa di cosa?? errore..che neanche una interpellanza parlamentare ha scoperchiato...
    2 punti
  15. Potrebbe essere un hardi di Francesco I https://www.acsearch.info/search.html?id=7306638
    1 punto
  16. Ciao, un denario che sembra aver svolto per intero la sua funzione di moneta alla quale si è aggiunto un maltrattamento molto più recente forse per pulirla che ha fatto più danni della circolazione stessa. Da quello che ne rimane si può solo ipotizzare la tipologia. Ci proviamo 🙂. La figura sul rovescio potrebbe essere quella della Pace ( Pax). Mi sembra che il braccio destro sia teso e che sia visibile anche una cornucopia a sinistra. Visibile la parte finale della legenda llll ( che ti indico nella foto). La legenda del dritto potrebbe corrispondere a questo che ti posto. Ovviamente il tutto è puramente indicativo. ANTONIO
    1 punto
  17. THE FIRST ENTRY 2024! Mezza sterlina 1887 Le stemmate sono le più belle!
    1 punto
  18. Pistoia CollExpo non è solo fiera, ma anche evento culturale. Sabato 24 alle ore 15:45, Vincenzo Castelli presenterà la sua ultima, enorme e stupenda fatica "Le monete di Siena", 400 anni di produzione monetale in un volume che mette ordine a quanto già pubblicato prima, oltre che ad ampliare le tipologie e le armette degli zecchieri in maniera notevole. Un appuntamento da non perdere, alla presenza dell'autore. Entrata ad ingresso libero e gratuito. https://www.facebook.com/share/p/Tod5DXpZEvBzPy5y/
    1 punto
  19. ma questa altra è migliore.. ha solo una leggera carenza di lustro al rovescio sopra L.2.. non dovuto a usura credo.. perché non avrebbe senso solo in quel punto
    1 punto
  20. Buonasera a tutti, Oggi condivido il mio primo 8 Tornesi del 1816, non mi è mai piaciuta questa tipologia non tanto per il dritto, quanto per il rovescio troppo semplice....senza neppure la Corona dei Borbone. Il taglio si presenta liscio. Un caro saluto a tutti.
    1 punto
  21. ciao @0874nicola la qualità delle foto è all' 80% ma la dimensione è al 10% 😁 Ingrandisci almeno il lato dell'ente emittente, che se no nè Il Signor @nikita_ nè io leggiamo qualcosa! Njk
    1 punto
  22. 1 punto
  23. se così fosse dovrebbero solo far silenzio abbassare la testina, cospargersela di cenere e dire solo "penitenziàgite"
    1 punto
  24. Aggiungo per completezza,un' interessante nota,da google,sul materiale di cui è fatto questo notgeld 😁
    1 punto
  25. da informazioni prese mi risulta che anche la città di Bolzano abbia emesso dei Notgeld. farò tesoro delle vostre informazioni e vi mostro qualcosa a riguardo per ringraziarvi. 10 Pfennig 1918 Hamm, 10 Pfennig 1917 Furth, 5 Pfennig 1917 Iserlohn, 10 Pfennig 1919 Meuserbach, 10 Pfennig 1918 Rurtwangen/Schwarzwalo, 200.000 Marchi e 1/10 di Marco senza data Amburgo scusate per le foto mi attrezzerò anche per questo.😢 bello quello di Nizza
    1 punto
  26. 1 punto
  27. Allora... non ho la minima idea di come fare un discorso strutturato, quindi butto tutto nel paniere e voi fatene buon uso. Intanto i Notgeld NON sono comparabili a gettoni di ogni tipo, abbinati ad un prodotto o servizio e sono il risultato di una situazione di disagio, di difficoltà (Il loro parente cartaceo italico sono i miniassegni) In Francia durante e dopo la prima guerra mondiale ne furono prodotti in diverse serie, sia in metallo che sotto forma di biglietti - uno per tutti qui sotto: https://www.numiscorner.com/fr/products/883168-coin-france-union-des-commercants-fourmies-et-trelon-10-centimes-1921 Numista li cataloga come "Coins" sotto "France › French notgeld › Department of ›" neanche nella sezione exonumia: qui divertitevi a guardarli tutti. https://en.numista.com/catalogue/french-states-1.html Credo che il Belgio ne abbia fatto pure qualcuno, bisognerebbe anche qui fare una piccola ricerca. Servus, Njk
    1 punto
  28. Penso siano 5 sols dal peso https://www.cgbfr.it/louis-xiv-le-grand-ou-le-roi-soleil-cinq-sols-aux-insignes-1702-nantes-ttb,bry_646735,a.html
    1 punto
  29. Ho trovato un vecchio catalogo su queste monete,magari può servire per risalire all' iscrizione. http://www.numisbel.be/Chalon1.pdf
    1 punto
  30. Confermo che non c'è nessun dubbio sull'autenticità della moneta. A mio parere siamo sull'MB-BB o qBB, comunque un pezzo gradevole anche per la piacevole patina leggera.
    1 punto
  31. Forse mi sono spiegato male ma anche loro, la ditta che l'ha venduta (Nomisma), ha specificato che si tratta di "difetto del tondello" o difetto di conio o di "lavorazione" o come vogliamo chiamarlo. Sono io che ho voluto saperne di più e cosi è stato grazie a Voi. Non sapevo che in questa tipologia fossero già noti certi tipo di difetti e non mi era mai capitato di vederli in questa forma. Un'ultima provocazione.......non perché nessuno l'ha mai vista una cosa significa che questa cosa non esiste. 🙏🏼😇 Grazie a tutti!😉
    1 punto
  32. Salve a tutti! Escluderei subito la contromarca asiatica in quanto i chopmarks erano caratteri, disegni e forme geometriche più o meno precise. Inoltre, non ho mai visto una moneta italiana marcata con questi simboli. Generalmente le monete protagoniste erano i pezzi da 8 messicani e i dollari USA, coni molto apprezzati dai commercianti asiatici.
    1 punto
  33. Ringrazio tutti per la partecipazione😉😉...emi avete divertito molto😁 e siete stati davvero esaustivi nelle spiegazioni!! Grazie ancora; Saluti Ronak!!
    1 punto
  34. Ahimè... alcune volte, anche i professionisti del settore possono prendere un abbaglio...
    1 punto
  35. L'ho letta, ma visto che anche in quest'ultimo post scrivi che non l'avevi mai vista prima, continuavo sul filone su cui era partito Giulio De Florio. Poi scusa eh, me ne sto zitto...
    1 punto
  36. 1 punto
  37. Questa è più simile, non sembrano esserci le stelle: https://www.acsearch.info/search.html?id=442458
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  38. Il volume però è molto accurato...ma non dice poi molto..oltre i materiali della nota 56 non vengono citati i bidoncini contenenti qualche migliaia di monete in oro bottino di guerra 1915/1918... Purtroppo la nota 56 tratta un argomento scottante per il numero di pezzi di interesse numismatico e per i lunghissimi tempi per un inventario che ha del grottesco..e intanto quelle monete stanno li....
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  39. Ciao a tutti! Non ho trovato nulla di utile, così ho mandato direttamente una mail all'archivio della , vediamo se e cosa rispondono. Nel frattempo ho trovato qualcosa di INUTLE😁 un calcola-valute storico https://www.eurologisch.at/docroot/waehrungsrechner/#/
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  40. Priamo, a San Valentino è d'obbligo credere nelle unioni impossibili!
    1 punto
  41. Prima del "piatto forte" (sempre se arriva...) iniziamo con l'aperitivo: 2.9.2 Gli albori della stampa di banconote Fin dall'inizio la Banca nazionale si concentrò sulle migliori caratteristiche di sicurezza possibili per le sue banconote. Nel 1816 tutte le banconote furono dotate di una filigrana ondulata, di un timbro a secco, di un numero scritto a mano e delle iniziali di due funzionari della banca. Particolarmente degni di nota sono i guilloches, utilizzati per la prima volta come elemento protettivo sulle banconote europee. Si tratta di motivi lineari realizzati con precisione a macchina. L'inventore del cosiddetto "dispositivo guilloché" fu Jakob Degen (1760-1848), responsabile delle officine meccaniche della Banca Nazionale tra il 1825 e il 1841. L'introduzione del processo di incisione in acciaio all'inizio degli anni Quaranta del XIX secolo, su cui si basò la successiva stampa calcografica, portò un significativo miglioramento della tecnologia di protezione. La Banca Nazionale importò dall'Inghilterra questo complesso processo, considerato all'epoca a prova di falsificazione. Nel novembre 1839 fu firmato un contratto con John Oldham per la fornitura di macchine da stampa al prezzo di 5.000 sterline. Il nuovo processo permise di produrre motivi pittorici e raffinati con una qualità costante. I disegni delle prime banconote prodotte con questo processo furono creati dal famoso pittore viennese Biedermeier Peter Fendi. Ma anche questo elaborato processo trovò ben presto il suo padrone, sotto forma dell'ingegnoso falsario Peter Ritter von Bohr. I falsi di Bohr erano di qualità così elevata che la comparsa dei primi pezzi fu trattata con il più stretto riserbo dalla banca centrale e persino le banconote false furono onorate per evitare incertezze. Prima della sua "carriera di falsario", Bohr aveva co-fondato la prima österreichische Sparkasse e la Compagnia di navigazione a vapore del Danubio e aveva anche ottimi rapporti con la corte imperiale. Bohr fu scoperto e scoperto e condannato a morte, ma fu graziato dall'imperatore e imprigionato per diversi anni. Morì in carcere solo due anni dopo la sua incarcerazione. Nel frattempo, la Banca Nazionale lavorava migliorava e sviluppava costantemente le sue banconote. Biglietto originale (sopra) e falso di Bohr (sotto) a confronto: Adesso vado veramente a preparar cena! 😁 Njk PS: se volete l'originale: https://www.oenb.at/dam/jcr:d8e98a25-eea2-4229-bd50-35ff41c6e7d0/oesterreichische_geldgeschichte_flipbook_2.pdf
    1 punto
  42. I primi francobolli in uso nel Fezzan dopo l' occupazione francese, vennero ottenuti soprastampando le poche rimanenze dei francobolli d'Italia e di Libia giacenti a Murzuk. 50c bruno di posta aerea, di questi francobolli si ebbe una tiratura di 3.783 esemplari, quindi molto bassa. Il francobollo e' catalogato nuovo su gomma non linguellato intorno ai 400€. Pero'.... la nonna con la scatola di scarpe nell' armadio. Attenzione alla giusta conservazione. Non toccare con le mani e usare appropriate card filateliche. Se non si possiede delle pinzette filateliche bisogna acquistarle, NON USARE MAI pinzette per le ciglia, danneggiano i francobolli irreparabilmente.
    1 punto
  43. Gettoni in cartone per ceste . Torino
    1 punto
  44. Nigeria Colonia e protettorato britannico La presenza degli inglesi sul territorio risale al 1886, successivamente, nel 1901, diventa un protettorato britannico ed acquisisce lo status di colonia nel 1914. Dopo la seconda guerra mondiale, in risposta al crescente nazionalismo nigeriano, i britannici guidarono la colonia verso l'autogoverno su base federale, la completa indipendenza viene concessa alla fine del 1960. Sino al 1958 le monete in circolazione erano emesse come British West Africa. 3 pence in nickel/ottone del 1959
    1 punto
  45. Che nervoso 'ste aureole che devono essere tolte, è una cosa che non sopporto
    1 punto
  46. Buonasera a tutti. Vorrei sottoporvi il mio ultimo acquisto "napoletano": un carlino del 1795 in ottimo stato di conservazione.
    1 punto
  47. In realtà ci sono già moltissime emissioni con il ritratto del Principe di Galles. A me personalmente piacciono poco. Diciamo che spero almeno non cambi il rovescio di Pistrucci... quesllo sarebbe troppo :help:
    1 punto
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