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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/12/24 in tutte le aree

  1. Buon Giorno, anche quest'anno il Circolo Numismatico Romano Laziale ha pubblicato il XIII Volume della propria Collana intitolato, Appunti Numismatici 2024. Il XIII volume del C.N.R.L., “Appunti Numismatici 2024”, conta 400 pagine, in carattere Times New Roman n. 11, è stato stampato in 200 copie a colori su carta opaca da 100 gr, in formato A5. La copertina è 4+4 su carta patinata opaca da gr. 300 plastificata, con allestimento in brossura e cucitura in filorefe. Il XIII Quaderno di Numismatica, dedicato a Roberto Ginocchi, nel decennale della sua scomparsa, e a Guido Crapanzano, purtroppo scomparso a dicembre 2023, comprende 14 articoli, con argomenti che vanno dall’epoca preromana ai nostri giorni, la Presentazione e l’Introduzione. Alla stesura hanno partecipato: Bernardino Mirra; Roberto Ginocchi (a cura di Patrizia Di Monte); Gianni Graziosi; Michele Chimienti e Fabio Pettazzoni; Blandor Abazi; Alessandra Parrilla; Michele Guarisco; Fabrizio Leali; Franco Fornacca; Gaetano Alessandro Cipriani; Antonio Giovinale; Francesco Celia; Davide Fabrizi; Gian Franco Macri; Castaldi Gionata e Fabio Scatolini; Patrizia Di Monte. Alcune copie di “Appunti Numismatici 2024” sono disponibili alla vendita. Il suo costo, per i non Soci del C.N.R.L., è di: € 15,00 più eventuali Spese Postali. Patrizia Di Monte: Presentazione Il presidente riassume gli eventi organizzati dal Circolo durante il 2023, soffermandosi in particolare sulla Giornata di Studi: “LA MONETA A ROMA DAI BARBARI ALL’ERA MODERNA”, che si è svolta il 28 aprile nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, promossa dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma. Ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del volume, collaborando o sostenendo la pubblicazione: gli Autori, le Case d’Asta, i Commercianti ed i singoli Collezionisti. Un particolare e sentito ringraziamento lo dedica al Comitato Redazionale ed agli Autori, senza i quali il XIII Quaderno non avrebbe avuto vita, per l'impegno ed il sostegno profuso al completamento dello stesso. Bernardino Mirra: Introduzione Il prof. Mirra sottolinea gli ottimi risultati raggiunti dal Circolo in questi otto anni trascorsi insieme. Anni dedicati alla diffusione della cultura numismatica, non solo sono stati pubblicati ben quattordici volumi ma si è provato a far avvicinare più persone possibili a questa bellissima disciplina, organizzando eventi culturali ed incontri. Roberto Ginocchi, a cura di Di Monte Patrizia: Giulio II, le sue medaglie Per onorare la memoria del prof. Roberto Ginocchi, nell’anno nel quale ricorre il decennale della Sua morte, il 2024, si è cercato di completare un Suo articolo inedito, la cui stesura è stata purtroppo interrotta dalla Sua scomparsa. Nell’articolo vengono descritte alcune medaglie di Giulio II e… non solo. Gianni Graziosi: Il misterioso fascino degli esseri ibridi La mitologia antica è popolata di figure mostruose, di ibridi, che in qualche modo hanno influenzato anche le paure e le fantasie attuali. Esseri che presentano caratteristiche estreme, con forme sproporzionate e orribili, estranee all’ambiente naturale dal momento che sono costituiti da parti eterogenee appartenenti a generi e specie differenti tanto da suscitare stupore, meraviglia, fascino e paura. Chimera, Scilla, Medusa, Sfinge, Arpie, Sirene non sono che alcuni esempi fra i tanti di queste primordiali creature dai corpi ibridi che testimoniano la dualità della loro indole. In molti casi, prima vittime della vendetta o dell’invidia di una divinità, poi, attraverso una trasformazione punitiva, diventano loro malgrado mostri assetati di sangue. Senza alcuna pretesa di sviluppare in maniera completa e approfondita il tema vengono presentati alcuni miti che hanno ispirato, in ogni epoca, artisti a realizzare incredibili capolavori in tutte le forme artistiche, dalla pittura alla scultura, dalla letteratura alla numismatica. Fabio Pettazzoni e Michele Chimienti: TELESFORO la divinità con mantello e cappuccio Telesforo secondo la mitologia greca è un dio, il figlio più giovane di Asclepio e fratello delle divinità salutari Igea, Iaso, Panacea, di Acheso, Egle e di due medici: Macaone e Podalirio. L’etimologia stessa del nome di questa divinità esprime quali fossero le sue prerogative, in greco “Τελεσφόρος” letteralmente significa colui che porta lontano o colui che porta a compimento, e dato che era una divinità salutare portare lontano, portare a termine, per la malattia, voleva dire guarire o morire, comunque risolverla. Quindi l’intervento che si richiedeva a questa divinità era soprattutto per risolvere la convalescenza. favorendo la guarigione dalla malattia, assolvendo così ad una funzione terapeutica. Blandor Abazi: I Dassareti e le loro monete Gli studi finora condotti sui Dassareti e sulle loro monete sono molto rari, incompleti e contenenti errori. Lo scopo di questo studio non è solo quello di collocare in una corretta prospettiva cronologica l'attività monetaria dei Dassareti, ma anche di fornire dati sullo sviluppo economico e sull'organizzazione politica e sociale della popolazione che viveva nei loro territori, inoltre per dare un quadro generale su tutte le monete prodotte sotto il dominio o in nome dei re del Regno Illirico, che ha avuto origine proprio nel territorio degli Enchelei dove compaiono poi i Dassareti. In questo studio sono stati menzionati solo i principali re illirici, quelli che hanno lasciato il segno nella fondazione e nello sviluppo del Regno Illirico, che a nostro avviso appartengono alla stessa dinastia, a quella fondata da Bardylis I. Alessandra Parrilla: Claudio, l’imperatore per caso Contro ogni previsione, il 24 gennaio del 41 d.C. Tiberio Claudio Druso fu proclamato quarto imperatore di Roma. Membro della potentissima gens Giulio-Claudia, figlio di Druso Maggiore e di Antonia Minore, era nipote sia di Tiberio che di Augusto ma, nonostante ciò, per cinquant’anni non era stato preso in considerazione per un ruolo di comando. Eppure il destino volle che venisse scelto contro ogni previsione. Michele Guarisco: Il Regno di Federico IV (1355-1377) d’Aragona, re di Sicilia, detto il semplice Federico IV (III) d'Aragona, re di Sicilia (Trinacria) detto il semplice, nacque a Catania il 4 dicembre 1342; era il secondogenito maschio del re di Trinacria Pietro II, quarto re della dinastia aragonese, e di Elisabetta di Carinzia, figlia di Ottone III del Tirolo e di Eufemia di Slesia-Liegnitz. Fabrizio Leali: Il sesino veneziano “Una moneta complessa” Il XVI secolo è un periodo di cambiamento per Venezia che passa dalla diminuzione della marcatura all'espansione dell'artigianato e dell'industria. Questo cambiamento comporta anche un diverso approccio monetale, a seguito di una aumentata richiesta di moneta spicciola da parte della classe popolare. Con questo articolo si desidera far conoscere in maniera approfondita le motivazioni economiche-sociali riguardanti la creazione del sesino e di conseguenza la vita di questa interessante moneta comune, destinata alla popolazione veneziana per l'uso giornaliero. Il sesino risulta essere una moneta di rottura, rispetto agli standard monetari veneziani, e questo porterà la moneta ad essere un conio inusuale e di difficile gestione, al punto tale che si scelse di abbandonarne la coniazione. Franco Fornacca: Devopedia. Le Medaglie devozionali E’ risaputo che il periodo più bello dell’anno è quello che va da Natale all’Epifania, non solo per l’atmosfera particolare che si vive in quei giorni di festa ma anche perché abbiamo a disposizione qualche giorno in più di relax totale da dedicare alle proprie passioni, come, ad esempio, consultare con calma libri, riviste, opuscoli che vengono raccolti durante l’anno ma che, per mancanza di tempo, vengono inevitabilmente riposti da qualche parte in attesa. Proprio durante il periodo natalizio, sfogliando un vecchio catalogo d’asta numismatica, la mia attenzione è stata attirata da alcuni lotti insoliti, non di monete o medaglie commemorative, ma lotti di “medaglie devozionali”, tra queste una medaglia per me molto cara, raffigurante la Madonna d’Oropa (Fig. 1), già presente nella mia collezione. Da questo “ritrovamento” l’idea di sviluppare l’articolo sulle medaglie devozionali. Gaetano Alessandro Cipriani: Una medaglia del Ferraris con grafia sbagliata. Viesseux o Vieusseux? La prima testimonianza scritta riguardante il borgo di Oneglia (Unelia) ed i suoi territori risale al 9 agosto 1145, in un trattato di alleanza tra Albenga e Pisa in funzione anti-genovese. Tuttavia stanziamenti umani si registrano nella zona già dall’epoca romana, anche se di questo periodo non si hanno testimonianze archeologiche, tranne una lapide di presunta epoca romana oggi murata sul lato destro della basilica di San Giovanni, nel centro storico di Oneglia. In questo articolo parleremo di un suo illustre cittadino: Giovan Pietro Vieusseux e della sua medaglia. Antonio Giovinale: Le Medaglie Annuali e le monete del Pontefice Pio XI (1922-1939) Pio XI è stato il 259° papa alla guida della Chiesa. Il suo pontificato è caratterizzato dal primo difficile dopoguerra, dal sorgere e consolidarsi delle ideologie fasciste, terminando con l’angoscia della grande catastrofe della Seconda Guerra Mondiale, che scoppiò sette mesi dopo la sua morte. Le vicissitudini storiche - che avevano coinvolto i pontefici eletti dopo Pio IX - lo costrinsero a non uscire più dai Palazzi Vaticani, arrivando quasi a ritenersi prigioniero del Regno d’Italia, si conclusero definitivamente con la firma dei Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929. Francesco Celia: I falsi monetari, le pene inflitte ai falsari e, in particolare, i falsi in antimonio del Regno D’Italia Si ritiene che la nascita della moneta si possa far risalire al VII secolo a.C., quando il baratto venne sostituito da questo strumento di scambio innovativo, legato alla diffusione e alla lavorazione dei metalli preziosi. Così come è da sempre avvenuto per altre forme d’arte e scienza, l’avvento della moneta è stato parallelamente accompagnato dalla nascita della “falsificazione e contraffazione monetaria”. In questo articolo verranno illustrate alcune tipologie di falsi, delle pene inflitte ai falsari e, in particolare, dei falsi in antimonio del Regno d’Italia. Davide Fabrizi: In una medaglia il ricordo dell’addestramento delle camicie nere della Divisione“23 Marzo” nel sorano e presentazione della sua versione in argento In quello che fu un drammatico periodo storico, viene descritta una medaglia a ricordo dell’addestramento, prima di partire per l’Africa Orientale, delle camicie nere della Divisione “23 Marzo”. Addestramento che fu effettuato sulle colline del sorano, ai cui partecipanti fu donata, dall’allora podestà, una medaglia a ricordo dell’evento. A tale medaglia, finora nota in bronzo, viene affiancata la versione in argento presentata in questo articolo. Gian Franco Macri: Dalla scultura alla medaglia: l'arte inquieta e visionaria di Floriano Bodini nelle medaglie per il Vaticano La medaglia è un’opera di scultura? Spesso quando ci si trova di fronte alle medaglie di Bodini, o di altri artisti del ‘900, ci si pone questa domanda. La medaglia, nella sua secolare storia, ha visto modificare le sue caratteristiche, aderendo alle mode artistiche e scultoree del momento, tanto da poter affermare oggi che la medaglia è una forma di scultura affine al bassorilievo ed al bozzetto. Se guardiamo ai profili classici delle medaglie di Canova, Pistrucci, Wyon o Appiani, è lecito pensare che solo la pratica della scultura poteva permettere a questi maestri di raggiungere gli effetti plastici straordinari che caratterizzarono la loro produzione medaglistica. Allo stesso modo nella ricca produzione Art Noveau si riconoscono i contributi artistici di Calandra, Pogliaghi, Castiglioni e Bistolfi, le cui opere riescono ancora oggi a stupirci per gli effetti ottenuti dal basso rilievo, così efficace da rendere plastiche le figure, profondi i paesaggi, rilevanti gli elementi decorativi. Gionata Castaldi e Fabio Scatolini: L’intelligenza artificiale applicata alla Numismatica: un esperimento L’intelligenza artificiale è passata da disciplina informatica ad un fenomeno dalle molteplici applicazioni, passando dalle automobili, all’esplorazione dello spazio fino al potenziamento dei motori di ricerca su Internet. Il presente lavoro sperimenta l’utilizzo del machine learning, una branca dell’intelligenza artificiale, sulla numismatica tramite l’utilizzo del metodo statistico “Lasso”. Questo viene applicato ad una banca dati raccolta nel 2021 prendendo in riferimento due aste internazionali con l’obiettivo di valutare se e quali fattori, osservabili o dichiarati, si relazionino con il prezzo finale di aggiudicazione di una moneta. Nota: le presentazioni degli articoli sono state tratte dagli abstract degli stessi La Presidente del Circolo, Patrizia Di Monte. Saluti Eliodoro
    7 punti
  2. Sul sito della Società Numismatica Italiana, nella sezione estratti ed opuscoli (lettera K) potete leggere e scaricare (se interessati) il mio lavoro sulle bolle (sigilli) veneziane https://www.socnumit.org/estratti-e-opuscoli/
    6 punti
  3. Segnalo la mia conferenza "Le monete milanesi di Carlo V" a Lugano (venerdì 23 febbraio, ore 18:00) sotto l'egida del Circolo Numismatico Ticinese. Maggiori informazioni nella locandina. Buona serata, Antonio Rimoldi
    4 punti
  4. Sul sito della Società Numismatica Italiana, nella sezione estratti ed opuscoli (lettera K) potete leggere e scaricare (se interessati) il mio lavoro sulle bolle (sigilli) veneziane https://www.socnumit.org/estratti-e-opuscoli/
    4 punti
  5. Tornati da poco a casa, anzi in negozio......Che dire, un ottimo convegno: organizzazione perfetta sia per la location che per la logistica, la dimostrazione che i convegni si possono fare anche in strutture accoglienti e soprattutto IN SICUREZZA con costi assolutamente sostenibili da parte dei commercianti. Spetterà adesso agli altri convegni in programma fornire le stesse garanzie di sicurezza perchè si tratta solo di applicare il buon senso per poter lavorare in sicurezza. Vi anticipo che verranno fatte richieste RAGIONEVOLI e soprattutto FATTIBILI, in caso contrario saremo costretti a disertare IN MASSA chi non fornirà un servizio adeguato a costi sostenibili.
    3 punti
  6. Proprio dell'anno 1953 esistono numerosi falsi delle 5 lire "delfino". Per avere un'idea dei falsi esiste una bellissima guida (a parer mio) di Andrea Keber "I Falsi nella monetazione della Repubblica italiana a danno della circolazione (1946-1999)".
    3 punti
  7. Buongiorno a tutti, Ultima Vicereale acquistata a "scatola chiusa" , il venditore aveva inserito la sola immagine del rovescio...sfocata e sporca di terra . Dopo una settimana in acqua demineralizzata, ecco cosa si vede della moneta.
    3 punti
  8. 3 punti
  9. Per Kent, le tipologie dal RIC 2140 al 2164 sono le ultime emissioni coniate dalla zecca romana in nome di Valentiniano III e per questo vengono chiamate "tardive". Tuttavia, la maggior parte dei numismatici attuali propendono ad attribuirle alla zecca di Cartagine, sotto l'autorità del comes Africae Bonifacio, e/o del conquistatore Genserico e, quindi, potrebbero essere contemporanee alle altre emissioni di Valentiniano III, dal RIC 2104 al 2139. Il fatto che generalmente è attribuita alla zecca cartaginese anche l'emissione della serie Domino Nostro, che potrebbe dunque essere immediatamente precedente, contemporanea o immediatamente successiva a quella delle tipologie tardive di Valentiniano III. La questione è ulteriormente complicata dal fatto che entrambe le serie paiono relazionate tra loro: o perché l'una prende spunto dall'altra, o perché entrambe hanno alcuni modelli in comune. Su questo argomento, le opinioni sono molto divergenti e so di avere un pensiero diverso da quello di alcuni lettori di questo forum, ed è proprio questa diversità che m'interessa e mi stimola a scriverne. Datare queste due serie monetali è davvero molto difficile, mancando ripostigli atti a indicarne una successione: ma è solo datandole che potremo capire quale serie viene prima dell'altra o se sono simultanee. Un'ultima osservazione: per le emissioni tardive, Kent da due legende nominative: DNVALENTINIANO etc. (V10) e DNVAL-ЄNAVG etc. (V11). Significativo che in entrambi i casi la legenda non appare al nominativo, o almeno non lo è nel primo caso, quello meno abbreviato. L'uso del dativo, evidente nella legenda V10, è proprio per le emissioni coniate per un imperatore che non è quello titolare della zecca: per esempio, si usa in dativo per le emissioni in nome di Teodosio II coniate dalla zecche occidentali e, analogamente, per quelle in nome di Valentiniano III coniate dalle zecche orientali. Un aspetto importante sul quale Kent non dice nulla.... Cosa ne pensate sulla datazione di queste due serie? l'una fa da modello per alcune tipologie dell'altra?
    2 punti
  10. Per Pergamo e Mitilene, ci sono diversi esempi della contromarca Howgego 70 sul sito del RPC on line, per delle monete da Antonino Pio a Commodo: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/countermark/191 Il delfino, contromarca Howgego 358, è più raro a Pergamo, un esempio su una moneta di Traiano: Non mi convince troppo il busto di Caracalla, può anche essere una testa elmata, radiata, turrita, a destra o a sinistra. E cambiando l’orientamento, una piccola mucca… Ma col rischio di deluderti @littleEvil , non ho trovato altri esempi di combinazione di due contromarche simili. 😉 Sono pienamente d’accordo, si potrebbe espandere la ricerca dalla Magna Grecia al regno del Ponto, tanto più che le fattezze del profilo al dritto non sono molto evocative.
    2 punti
  11. Beato tu che vedi i taglietti a me al prossimo esame per la patente mi bocciano direttamente!
    2 punti
  12. Anche se la qualità della foto è scarsa direi proprio di sì. Se riesci fattene ma dare una in controluce
    2 punti
  13. Non rammento se questa è stata già mostrata, ma in ogni caso repetita iuvant... Mezzanino anonimo con la Vergine e il Bambino al dritto e leone al rovescio coniato dal 1497. Peso 0,14 g. Sul petto della Vergine è presente una misteriosa stella. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  14. Il tallero coniato 'per Pisa ' nel 1619 esiste in due varianti principali: data grossa e data piccola. Entrambi piuttosto comuni tra i talleri. Questo esemplare presenta una variante decisamente insolita che lo rende particolare e, almeno per me, anche molto interessante. Il granduca è difatti raffigurato SENZA la croce dei Cavalieri di Santo Stefano. Questo particolare esemplare è stato pubblicato da Andrea Pucci, La monetazione della zecca di Firenze. Cosimo II (2009) p. 74 nr. 57f, che però non fa alcun accenno alla variante. Forse non ha notato la particolaritÀ. Per ora è l'unico tallero di Cosimo II nel quale ho riscontrato questa inattesa variante. qui un esempio di un normale tallero con l'usuale croce. Questo è della stessa data, ma anche nelle altre la croce è -a mia conoscenza- sempre presente
    2 punti
  15. Ciao a tutt*, preciso che non ne capisco assolutamente niente, quindi mi scuso per le eventuali ingenuità di cui mi "macchierò". Sono entrato in possesso di questa medaglia (acquisita solo perché sono appassionato di storia e di qualsiasi cosa riguardi la mia città). Conosco le ragioni della sua produzione, e le vicende che stanno dietro alla sua emissione. Ma di medaglie non ne so niente. Chiedo una mano agli esperti, non solo in relazione a questo oggetto, ma anche in senso più generale sulle Medaglie. Questa è stata prodotta per fusione nel 1499, conosco una ri-emissione in piombo del '700, e infine una edizione, in bronzo, emessa un 10/15 anni fa in occasione della Mostra "Novara Civitas", sulle produzioni monetali e medaglistiche di Novara. E' possibile risalire alla storia di tutte le fusioni e rifusioni di una medaglia, esiste una sorta di cronologia delle emissioni, oppure una medaglia può essere fatta da chiunque e in qualunque momento? E' possibile considerare "originale" una medaglia, anche se non è la prima edizione, basta che sia una produzione presa dagli stampi originali? In senso più generale, è possibile, comunque datare una medaglia, sulla base di elementi oggettivi, solo in base ad evidenze visive? Grazie a tutti e buona giornata Giulio
    1 punto
  16. Colosso di Costantino, ecco i perchè della grande ricostruzione della statua imperiale a Roma Tra le opere più importanti dell’antichità, con i suoi 13 metri circa di altezza, la statua colossale di Costantino (IV secolo d.C.) è uno degli esempi più significativi della scultura romana tardo-antica. Dell’intera statua, riscoperta nel XV secolo presso la Basilica di Massenzio, oggi rimangono solo pochi monumentali frammenti marmorei, ospitati nel cortile di Palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini: testa, braccio destro, polso, mano destra, ginocchio destro, stinco destro, piede destro, piede sinistro. Ora nel giardino di Villa Caffarelli è possibile ammirare, in tutta la sua imponenza, la straordinaria ricostruzione del Colosso in scala 1:1, risultato della collaborazione tra la Sovrintendenza Capitolina, Fondazione Prada e Factum Foundation for Digital Technology in Preservation con la supervisione scientifica di Claudio Parisi Presicce, sovrintendente capitolino ai Beni Culturali. Il Giardino di Villa Caffarelli, dove è stata collocata la riproduzione del Colosso di Costantino, insiste in parte sull’area occupata dal Tempio di Giove Ottimo Massimo, che un tempo ospitava la statua di Giove, la stessa forse da cui il Colosso fu ricavato o che comunque ne costituisce il modello di derivazione. I resti del tempio sono oggi visibili all’interno dell’Esedra di Marco Aurelio.
    1 punto
  17. sarei ben felice di pagare un sovrapprezzo per una moneta che mi piace, sapendo che il professionista investe sulla sua e mia sicurezza e quindi sulla sua professione... invece ci tocca talvolta pagare di più per ben altri motivi
    1 punto
  18. 1 punto
  19. Si tratta di gettoni per distributori automatici di bevande e veniva usato nei frigoriferi automatici dei bar, mense, pizzerie e rosticcerie. Per quanto riguarda la foto... esattamente quella che lei ha postato, è stata venduta all'asta a Marzo 2022 (lotto 505 di Antivm Numismatica) ... ma è stata classificata qFDC. Come mai ha scelto di postare una foto presa da internet e non la foto dei gettoni trovati ? Dato che il valore dipende essenzialmente dalla rarità e dallo stato di conservazione, senza mettere le vere foto, ogni altra parola risulta superflua.
    1 punto
  20. Le foto postate purtroppo non mi aiutano, noto soltanto che non vi è nessuna nitidezza nei dettagli. Vista superficialmente così com'è sembrerebbe in conservazione eccellente, ma sarebbe una conservazione che non si sposa minimamente con la cifra richiesta che reputerei bassa. Servirebbe una nitidezza simile: Questa immagine è una porzione del verso della banconota postata dove è riportata la data Stessa porzione di un'altra banconota con una giusta nitidezza.
    1 punto
  21. Sembra un ottimo prezzo ma purtroppo le foto non sono per niente adeguate a capire lo stato di conservazione effettiva. Come già detto da Guysimpsons, una foto in controluce sarebbe risolutiva ma già che ci sei potresti chiedere anche una foto a luce naturale, aiuterebbe a capire se quegli aloni scuri che si vedono nell'ovale al retro sono reali o effetto dell'illuminazione. Vedo dei taglietti lungo i bordi e un po' di usura superficiale lungo la piega verticale che, al retro, ha portato via un po' di stampa, ma nulla di grave. Se i difetti fossero tutti qui direi che 120€ li vale tutti!
    1 punto
  22. L’hai fatta risuscitare! Bel lavoro e bella la moneta. Ciao.
    1 punto
  23. DOC 357 purtroppo non ho molto da aggiungere allo stato attuale delle mie conoscenze... saluti Alain
    1 punto
  24. purtroppo non ho Howgego consultabile, in questa moneta di Pergamo (Antonino Pio) c'è un delfino (Howgego 70) e un'altra cmk che rappresenterebbe il busto di Caracalla (Howgego 358) per sua visita a Pergamo nel 214. Però questa sembra proprio diversa da quella nella moneta da te postata. anche il delfino in realtà, seppur in cartiglio circolare, mi sembra però un po' diverso, bisognerebbe appunto vedere su Howgego se sono riportare altre contromarche di simili e risalire all'autorità emittente.
    1 punto
  25. Ultimo grano acquisito dalla ultima inasta... Quando lo avrò fra le mani farò nuove foto e comunicherò peso e diametro...
    1 punto
  26. Mi sa che hai ragione... Se la moneta di vittorio Emanuele III è effettivamente scodellata allora si tratta di un cosiddetto "gobbino",venivano usate come portafortuna,in meridione venivano appoggiate sulla pancia delle donne gravide per scacciare i malefici...
    1 punto
  27. Non lo farò più. Grazie.
    1 punto
  28. 1 punto
  29. Moneta assai comune, circolata e di nessun valore commerciale; solo affettivo. I particolari descritti non aggiungono valore, né interesse alla moneta. saluti
    1 punto
  30. È una vita che lo penso: una bella statua davanti al Colosseo (chissà perché si chiama così ) con le fattezze dell'imperatore più amato (perché è effettivamente quello più amato dal popolo della sua epoca e perfino dai cittadini di oggi). Viva Nerone viva
    1 punto
  31. In realtà l'anno di regno è l'undicesimo: LIA
    1 punto
  32. DE GREGE EPICURI Servizio molto interessante. Dal punto di vista estetico (parlo per me, naturalmente) questa statua risulta tremenda; ma io sento e ragiono come uno nato nel XX secolo. E' però vero quanto dice Salvatore Settis: senza la ricostruzione concreta, fisica, è impossibile rendersi conto (con la sola ricostruzione virtuale) del significato e dell'impatto di un monumento del genere. Altra riflessione: questa statua di Costantino "mima" le statue gigantesche di Zeus. E direi che ci dà l'idea di come questo imperatore fosse legato sostanzialmente alla religione romana di stato, diciamo al paganesimo, e quanto fosse lontano dal cristianesimo come ora noi ce lo raffiguriamo. Ultima riflessione: verrà in mente a qualcuno anche di replicare il colosso di Nerone (di cui, per fortuna, restano solo descrizioni e non frammenti) o magari il colosso di Rodi? O qualcuno degli infiniti templi demoliti, o le ville imperiali scomparse, e via dicendo? E i monumenti distrutti dall'Isis a Palmira? E i Budda di Bamiyan? Perchè quando si comincia...
    1 punto
  33. ecco la mia, da poco arrivata. con questa ho raggiunto un piccolo traguardo, una moneta d'argento di grosso diametro per ogni sovrano del periodo borbonico.
    1 punto
  34. Io avevo provato e poi tolte e massimo accettava 3 e non 6
    1 punto
  35. Ciao a tutti , sono un bel po’ di anni che non scrivevo più … nel frattempo ( 5 anni e mezzo fa ) ho rilevato una tabaccheria , quindi mi è divenuto più facile ritrovare qualche pezzo difficile da reperire …. Carico i miei ritrovamenti più importanti di questi ultimi 5 anni. Ho anche trovato altro che però ho regalato e non ho più le foto TAGLIO: 2 euro CC NAZIONE: Malta ANNO: 2013 TIRATURA: 542500 CONSERVAZIONE: b LOCALITÀ: Grottaglie (Ta) TAGLIO: 2 euro NAZIONE: Vaticano ANNO: 2021 TIRATURA: 50299 ??? CONSERVAZIONE: qFDC LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 2 euro cc NAZIONE: Slovenia ANNO: 2007 TIRATURA: 400000 CONSERVAZIONE: b LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 2 euro NAZIONE: Monaco ANNO: 2003 TIRATURA: 228000 CONSERVAZIONE: qFDC LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 1 euro NAZIONE: Monaco ANNO: 2001 TIRATURA: 994600 CONSERVAZIONE: b LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 20 cent NAZIONE: Monaco ANNO: 2002 TIRATURA: 376000 CONSERVAZIONE: b LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 10 cent NAZIONE: Monaco ANNO: 2001 TIRATURA: 323500 CONSERVAZIONE: b LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 1 euro NAZIONE: Monaco ANNO: 2001 TIRATURA: 994600 CONSERVAZIONE: qFDC LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 20 cent NAZIONE: Vaticano ANNO: 2009 TIRATURA: 106400 CONSERVAZIONE: qFDC LOCALITÀ: Grottaglie
    1 punto
  36. Ciao, non vi sembra che Felicitas tenga in mano un capricorno? Forse un sesterzio per Antonino Pio: https://www.acsearch.info/search.html?id=112424
    1 punto
  37. Per tua opportuna conoscenza, il "supponente di turno" è uno dei massimi esperti italiani di araldica. Detto ciò, si resta davvero sconcertati di fronte a una simile mancanza di rispetto nei confronti di un altro utente del forum che, come tutti, mette a disposizione le sue conoscenze a titolo completamente volontario e gratuito. Mi sa che se vorrai avere qualche notizia in più sul tuo "stemma", dovrai cercarla altrove, questo non sembra un luogo adatto a te.
    1 punto
  38. Io penso che le aziende puntano su cataloghi, istruzioni, manuali, etc. in formato digitale quasi sempre per un discorso di riduzione dei costi. Al più per un discorso di praticità. Dire di essere ambientalisti è una moda, i veri ambientalisti sono mosche bianche. Di qui il mio scetticismo quando sento "facciamo questo per l'ambiente". Premesso ciò, sono pienamente d'accordo. Qui si lascia la scelta: non sempre è necessario o si vuole il catalogo cartaceo. Si evitano così sprechi e costi inutili (per la casa d'aste, sperando che ciò produca nel tempo una piccola riduzione dei diritti d'asta, per esempio di mezzo punto). Ma se lo si desidera, lo si può avere semplicemente chiedendolo. Mi sembra ottimale. Anche se temo che via via si andrà verso l'unica opzione del catalogo online, passando attraverso, forse, ad una fase dove il catalogo cartaceo lo si potrà ancora avere ma dietro pagamento
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  39. Raffaele, finalmente ho trovato il tempo per la pubblicazione del mio tarì 20 grana 1798 "S" speculari con relativi dati. Lo spessore è di mm 1. Il diametro è di mm 24. Il peso è di grammi 2,97. Ti saluto caramente.
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  40. Aspetto le foto del 2 Tornesi 1838 di @Rocco68 prima di postare il mio.
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  41. Aspettiamo che qualche fortunato possessore posti le foto dei 2 Tornesi 1832 e 1835.
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  42. Allora... Ecco la foto del busto con ciò che resta della leggenda. https://i.postimg.cc/X7NDZ00Q/IMG-3473.jpg La foto questa volta è stata scattata con una fotocamera e ovviamente la differenza si nota. Le scritte si vedono molto meglio anche rispetto all'immagine fornita dalla casa d'aste ed ora ho dei grossi dubbi che siano in senso retrogrado... però con la mia scarsa esperienza non riesco a dargli un senso. Inizialmente credevo vi fosse scritto "partendo da destra verso sinistra": DNIU "S" la s al contrario TI. Ma da questa foto noto che quello che credevo TI retrogrado è con ogni probabilità NA poi SV e qui inizio a non capire più, magari è scritto PPVG. Ho guardato qualche esempio di decanummo coniato in questa zecca ma è arduo trovare leggende abbastanza integre.
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  43. segnalo che nel volume di D'Andrea sulle bizantine coniate in Italia c'è una moneta con busto a sinistra come la tua e con stesso conio di rovescio al numero 129
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  44. Finalmente dopo tanta attesa e un'asta serrata, e' arrivato il decanummo della presunta zecca di Perugia. Metallo AE Peso 2,91g Dimensioni 18,50mm Mi spiace per le foto di mediocre qualita'. La particolarita' di questo decanummo sta nel busto rivolto a sinistra e della didascalia anch'essa rivolta nel senso opposto al consueto. Il che la rende, a quanto ne so, una moneta molto rara. Personalmente trovo questa monetina molto bella e di grande rilevanza storica. https://postimg.cc/vDrZ0sCQ https://postimg.cc/CzMJ1Fg5 Che ne pensate? Saluti!
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  45. Grazie mille per questi preziosi articoli. ... in linea di massima, da quello che capisco, la zecca di Perugia resta un'ipotesi... o forse si tratta di una zecca itinerante che segue l'esercito. Sto osservando un decanummo con tanto di P coniato nel XXVI° anno del regno di Giustiniano. Se le ipotesi hanno fondamento si tratterebbe di una moneta coniata da una zecca italica nata ai tempi in cui l'armata di Narsete sconfisse Totila e Teia. MOLTO AFFASCINANTE
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  46. Grazie per la vostra proposta ma sto facendo uno studio sulle imitazioni italiane dei liard francesi e ci sono molti zecca che hanno fatto queste imitazioni, desana, passerano, frinco, Casale Monferrato, Castiglione delle Stiviere e forse altri che non conosco. Quindi sono un sacco di foto da fare... quindi non posso imporvi un lavoro così grande grazie comunque
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  47. MONETAZIONE ROMANA del I Secolo a.C. (dal 100 al 45 a.C.) Denario Guerriero e toro D Testa laureata dell'Italia a sinistra, con collana ed orecchino a un pendente. Sotto il mento: X. Dietro: VITELIU (in osco e retrogrado) R Guerriero stante di fronte, con la testa elmata volta a destra; con corazza e mantello, si appoggia con la mano destra alla lancia avente la punta rivolta in basso e stringe con la sinistra l'elsa della spada; il piede sinistro poggia sul corpo disteso della lupa romana (? o calpesta uno stendardo romano). A destra un toro accovacciato di fronte. Nell'esergo una lettera di controllo. Ag Ø 17-20 mm 2,98-4,6 g 89 a. C.
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