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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/24/24 in tutte le aree
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Gentili Forumisti dopo qualche anno (quasi 5) dalla prima condivisione, ripropongo alla Vostra attenzione questa prova, il lotto 452 della mitica asta Nomisma 60 del 2019, ripresa fotograficamente a luce radente, per consentire di apprezzare un inizio di patina che al momento dell’acquisto quasi non aveva. Il Re Numismatico nel 1927 e nel 1928 era davvero diventato un fanatico della perfezione nelle coniazioni di queste venti lire ed anche dei Littori, a giudicare dalla varietà di prove che fece coniare dalla zecca. Del Littore, a parte il 1927-V si contano varie prove, tra cui anche una con data 1928, che a ben ragionare non ha molto senso essendo il secondo anno di coniazione. Dell’elmetto invece, oltre alla prova di stampa qui stasera rappresentata in alta conservazione, esiste anche la semplice prova, in verità più rara e quotata di questa, che pure comunque non si trova proprio in ogni mercatino ☺️🤗 Grazie dell’attenzione e cari saluti a tutti3 punti
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Il mio parere non conta nulla, da piccolissimo collezionista di monete quale sono. Però a me è sempre parsa vera. Usurata (e qui bisognerebbe capire come è arrivata a quella usura) ma vera. I falsi presentati a confronto in questa lunga discussione hanno tutti un ‘’marchio’’ (come lo chiamo io, sulla natica del cavallo in primo piano) differente dall’originale. Questa invece lo ha come gli originali (oltre a tutte altre caratteristiche che mi fanno propendere per l’originalità). Sono consapevole che è una questione delicata e quindi bisognerebbe misurare bene gli interventi ma, premessa la poca importanza del mio pensiero, ho voluto dire anche io la mia sul forum. Ciao3 punti
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Mah, a me sembra di leggere un commerciante (ed allora avrebbe ragione), non un collezionista. Perché quando leggi " sul mercato queste monete, al pari delle citate del 2022, si trovano comodamente sotto prezzo" e "temiamo che prima di vedere di nuovo casi come quello della 5 euro pizza Margherita, della 5 euro 50 anni dallo sbarco sulla Luna, o anche la follia della 5 euro animali in via di estinzione "Tigre", di acqua sotto i ponti ne passerà molta, moltissima" capisci che si guarda solo al soldo. Ma il collezionista compra per passione, non compra per speculare e se voglio fare soldi mi rivolgo altrove. Io compro perché mi piace l'oggetto, mi piace collezionarlo, non nella speranza di pagarlo 50 e rivenderlo entro breve a 500 (se poi succede è un effetto collaterale, non voluto). Anzi, dovrebbe finire tutto ma proprio tutto sul mercato sotto prezzo, così ci liberiamo degli speculatori. Certa gente si meritebbe di volere a tutti i costi la Tigre, di non riuscire a prenderla sul sito della zecca e di doverla pagare 700€.3 punti
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Chiunque abbia preso in mano un 5 Lire 1914 può agevolmente riconoscere questa moneta come falso, l'indicatore più semplice e visibile è il bordo oltremodo sottile. Rispetto ad altri falsi di questa moneta postata da @Loruca è senza dubbio nell'insieme ben riuscito, usurata al punto gisuto... ma tutto qui. Riesce a incantare gli yankees che chiudono qualsiasi cosa nelle scatolette, ma guardando bene hanno chiuso anche di peggio, ho decisamente un bell'archivio. Restando sul 5 lire 1914 e restando su PCGS vi (ri)posto questa, banale falso da mercatino, PCGS 83216269 anche se ben patinato, chiuso addirittura come "bordo ritoccato", distogliendo forse l'attenzione sul resto, la tipica pagliuzza nell'occhio, e il palo nel... Ma anche NGC, oltre ad aver chiuso quella di questo thread ha chiuso anche questa, medesimo conio passata in asta da Goldberg e che ho prontamente segnalato (come hanno fatto sicuramente altri), e che fortunatamente sembra essere andata invenduta, anche se con una base di "soli" 2400 $ Ho già scritto a Heritage segnalando il lotto, vi invito a fare lo stesso2 punti
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Trovati i resti di un Arco di trionfo. Si cerca la lastra dedicatoria. Eccola, tra il ghiaccio. Qui l’incoronazione di Caracalla Alla nostra destra, nel rettangolo, le quattro basi dell’Arco di trionfo. A sinistra, la ricostruzione grafica dell’arco stesso @ Istituto archeologico serbo Gli archeologi hanno scoperto, sfidando il ghiaccio di queste ore, i resti di un arco trionfale imperiale romano e di parte di una targa dedicatoria a Caracalla. L’importante ritrovamento è avvenuto Viminacium, in Serbia, a 70 chilometri da Belgrado. Viminacium fu un’importante città dell’Impero romano, capitale della provincia della Mesia. La città era localizzata vicino alla moderna Kostolac, nei pressi del Danubio. I ricercatori dell’Istituto Archeologico Dott.ssa Saša Redžić, Dott.ssa Ilija Danković, Dott.ssa Mladen Jovičić, Dott.ssa Angelina Raičković, Kristina Živković e Petar Kojadinović sono rimasti stupiti quando hanno portato alla luce le massicce fondamenta dell’edificio. La capitale dell’Alto Mesiano, Viminacium, è stata teatro di un evento straordinario secondo le fonti storiche: l’ascesa al potere di Marco Aurelio Antonino, noto come Caracalla, proclamato Cesare nel 195 e successivamente Augusto nel 198. L’arco di trionfo scoperto è stato costruito in relazione a questo importante evento, collocando la Serbia tra i pochi paesi con simili archi trionfali, come sottolineato dall’archeologo Prof. Dott. Miomir Korać. Uno dei plinti sui quali si innalzava la struttura trionfale dedicata all’imperatore Caracalla @ Istituto archeologico serbo Epigrafe dedicatoria ricavata da altri archi. Gli archeologi hanno evidenziato, in neretto, le lettere riferibili ai lacerti ritrovati Epigrafe dedicatoria ricavata da altri archi. Gli archeologi hanno evidenziato, in neretto, le lettere riferibili ai lacerti ritrovati @ Istituto archeologico serbo I basamenti della struttura in un foto scattata dal drone @ Istituto archeologico serbo Durante gli scavi concentrati sul nucleo urbano di Viminacium, gli archeologi hanno inizialmente identificato la via principale pavimentata, denominata Viminacium – Decumanus, affiancata da colonnati su entrambi i lati. Tuttavia, la sorpresa è giunta quando sono emerse insolite fondamenta di un imponente edificio. Base di un possente pilastro dell’arco @ Istituto archeologico serbo “Siamo rimasti completamente sorpresi quando abbiamo scoperto che in un tratto della strada principale di Viminacium mancava la carreggiata e la sua sottostruttura. Al loro posto ci siamo imbattuti in un piede di fondazione a forma di quadrato, costruito con massicci pezzi di pietra calcarea. Abbiamo continuato i nostri scavi e abbiamo scoperto altri tre piedi simili! Risultò chiaro che queste erano le fondamenta di un tetrapylon, un edificio su quattro pilastri, con passaggi su quattro lati. Non c’era dubbio che fosse uno dei segni distintivi dell’architettura romana: l’arco di trionfo o l’arco di trionfo” dice la dottoressa Saša Redžić. “Gli archi di trionfo – dicono gli archeologi – furono creati nell’era della Roma repubblicana, come edifici commemorativi eretti per celebrare le vittorie di grandi leader militari. Durante la cerimonia del trionfo, il sovrano-comandante militare li attraversò su un carro a due, seguito da carri carichi di bottino di guerra e colonne di prigionieri. La grande cerimonia si svolse alla presenza delle legioni vittoriose e delle masse della popolazione cittadina di tutte le classi”. Ricostruzione dell’arco, facendo riferimento a una struttura gemella, realizzata in nord d’Africa per Caracalla “Di norma – dice il dott. Mladen Jovičić.- gli archi di trionfo sono edifici indipendenti, sia che si tratti di un semplice arco che colma la strada, o di un tipo articolato a tre passaggi, o di un passaggio a forma di tetrapilo, con quattro colonne. La porta trionfale di Viminacium aveva la forma di un tetrapilo con un unico passaggio e un campo di iscrizione sopra la parte ad arco. Le sue dimensioni di base sono 10,40 per 6,25 metri, estremamente vicine alle dimensioni dell’Arco dei Gavi di Verona, la cui altezza è di 12,70 metri. Secondo questo confronto, molto probabilmente l’arco trionfale del Viminacium era alto circa 12 metri”. Ricostruzione @ Istituto archeologico serbo Ricostruzione, con vista a tre quarti @ Istituto archeologico serbo Inoltre, gli archeologi hanno ricostruito l’aspetto dell’arco di trionfo di Viminacium, (nelle immagini, qui sopra) utilizzando come riferimento l’arco di trionfo di Caracalla a Djemila, in Algeria, insieme alle parti architettoniche rinvenute nel sito stesso. https://stilearte.it/trovati-i-resti-di-un-arco-di-trionfo-si-cerca-la-lastra-dedicatoria-eccola-tra-il-ghiaccio-qui-lincoronazione-di-caracalla/2 punti
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Poi non è neanche che ci voglia una gran logica, dire che questo sia un capolavoro dei falsari di un tempo, talmente eccezionale che non se n'è visto mai uno talmente buono prima, e non ce ne sarà un altro dopo, capace di confondere grader e periti - ma talmente unica che dopo aver creato conii perfetti per bordo, diritto e retro, e tirato fuori la pressa da 50 tonnellate necessaria per coniare con questo rilievo un tondello da 25 grammi la moneta, che il tizio, nel lontano 196*, ne batte una, la usura artificialmente, e poi smette, lasciandola nascosta fino a che affiori nel 2023 è probabile? Sarebbe cosa mai vista in tutta la scienza numismatica. Dai però l'ho già detto e lo ripeto - se avessi il dubbio che non fosse vera, non l'avrei data via. Le risposte dei grader e periti che l'hanno avuta in mano per me sono solo conferme vera, ed usurata.2 punti
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Gran bel gioiellino pure questo…..andiam sempre meglio🔝 ….ma è in slab, quindi si sta' tranquilli🙈2 punti
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Mai capirò della scelta di non fotografare i tagli delle monete,tutte,in special maniera per queste tipologie. Per me una moneta del genere,che si paga (al di là che non la potrei mai comprare😅) , potrebbe star in vetrina in eterno senza quelle foto. Chi si avventura a spendere quei soldini così? Mah ( discorso generale il mio eh)2 punti
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.....non trova casa definitiva sta moneta...... https://coins.ha.com/itm/italy/vittorio-emanuele-iii-5-lire-1914-r-xf40-pcgs-/p/3115-55001.s?ic4=GalleryView-Thumbnail-071515 Vedremo se l'asta la portera' a casa di qualcuno2 punti
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Per chi fosse interessato a questa tipologia particolarmente di nicchia ( emissione di biglietti durante la guerra civile spagnola) allego il link dove sono riportate tutte le emissioni di quel periodo da parte delle varie municipalità nella regione di Aragon. Se cliccate sul valore si apre la foto del biglietto. https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=http://www.cazarabet.com/idea/billetes/index.htm&ved=2ahUKEwiq7Kzt0_WDAxXt-AIHHRUhCgkQFnoECBcQAQ&usg=AOvVaw1N7SEMGM9qxQpY2Sv1xM1k Saluti.2 punti
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Sarebbe interessante sapere quali altri professionisti avrebbero dichiarato apertamente che la moneta è falsa. Perché per il momento parrebbe che il pezzo ha ricevuto 3 perizie positive contro 1 negativa. E dunque per quale motivo loruca dovrebbe considerare la sua moneta un falso?2 punti
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Ho chiesto al commerciante di farmela riavere. Me la metto sul muro in un bel quadretto. A Heritage non passerà (per ora).1 punto
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No, certo, hai ragione. Dipende poi sempre da cosa si intende per “non indifferente”. 😑 Anche a mio parere, peraltro, la Quadriga mediamente ha circolato poco. Inoltre si sono spesi fiumi di parole per comprendere come mai oggi sia una moneta da 7-10 mila euro se in elevata qualità a fronte di 272.515 pezzi coniati, per la precisione. A questo riguardo, trattandosi di una moneta di straordinaria bellezza, insieme al 5 lire Cinquantenario tale da scuotere il vecchiume impersonato dalla monotona monetazione di Umberto, coloro ai quali capitava in mano secondo me la tesaurizzavano per destinarla magari a regali di cresime o comunioni, destinazioni che le toglievano mediamente dalla circolazione perché conservate dai destinatari come ricordo, o semplicemente perché pesante, attraente, esteticamente molto gradevole anche dal punto di vista artistico. L’ipotesi del “poco circolato” è suffragata, infine, a mio modesto modo di vedere, dal fatto che oggigiorno è più facile trovare degli SPL e financo dei FDC che dei BB.1 punto
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Non si possono mettere a confronto due periodi così distanti. Nel 1937 lo stipendio variava dalle 250 alle 800/1000 lire, e quindi i tagli da 5 lire circolavano molto, tant'è che dal 1926 le tirature erano elevatissime, vedi aqulini.1 punto
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Urca complimenti sei un mostro!! ora che mi spieghi cosi, in effetti la sequenza letterale viene fuori bene...e la moneta è molto, molto probabilmente quella che dici Tu!! Nel frattempo ho chiesto conferma della provenienza, ed è stata trovata nell'alta provincia di Ancona, nonostante sia francese; va a sapere come ci è arrivata una moneta della prima metà del 1600 in centro Italia! Grazie ancora sei un grande Ale751 punto
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Concordo in pieno, di "patacche" di 5 lire del 1914, i famosissimi "inscatolatori" americani, ne han gia' chiusi vari.....non solo quelli che si son visti nelle aste .....ma ovviamente, quello che chiudono loro, per tanti e' legge.....auguri a chi lo sostiene, magari fanno qualche bel colpetto a buon prezzo😂(per il venditore ovviamente🤣)!!!!1 punto
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Vi mostro una delle mie tre Quadrighe periziata Manfredini (una delle quali è la prova di stampa), quella in conservazione inferiore delle tre, ma con una bella patina bersaglio, sperando che aiuti un pochino ad effettuare i confronti dei dettagli in questa accesissima (a tratti secondo me persin troppo) ma avvincente discussione. Buona serata.1 punto
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Questa dovrebbe essere l'ultima prova, prima della coniazione definitiva. Le numerose prove si resero necessarie sia per valutare il modello, sia per vagliare la lega, che passava dal titolo 800 al titolo 600 con tentativi intermedi. Fu effettuata un'emissione in oro (limitata a poche autorità militari) per celebrare il Decennale della Vittoria, con il peso ed il titolo del 100 Lire, ma con l'indicazione ORO PROVA. Queste ultime sono di estrema rarità, così come possiamo definire i primi 5 modelli Prova in argento. Più reperibili l'esemplare con la sola scritta PROVA (R3) e l'esemplare PROVA DI STAMPA (R2). Si tratta comunque di esemplari prestigiosi e di grande fascino. Meriterebbero maggior interesse.1 punto
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L'avessero avuta in mano - avrei più che dubbi. Ma per ora, ripeto, gli unici che la hanno avuta in mano, cioè il perito italiano, e i 6 grader americani, la hanno dichiarata tutti vera.1 punto
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Buonasera a tutti…voglio solo dire a Loruca che dica anche chi gliel’ha giudicata falsa oltre che nominare solo chi gliel’ha giudicata autentica…oltre al Cavedoni che di monete penso ne capisca più di tanti che commentano nei vari post anche un certo Varesi e Manfredini per dirne due a caso te l’hanno bollata come falsa…non proprio i Gianni e Pinotto della numismatica….diciamo che hai ascoltato le campane che più hanno fatto comodo alle tue tasche ed hai immesso sul mercato un esemplare che sei consapevole sia un falso…anche se a questo punto non lo ammetterai mai pubblicamente perché ormai segui la tua strada. Complimenti perche Hai Vinto, hai passato la mano…la responsabilità non è più tua e se ci saranno problemi adesso son cavoli di PGCS e Heritage…ma eticamente non hai avuto a mio avviso che ho seguito un po tutta la vicenda anche sugli altri gruppi un comportamento corretto…questa non è numismatica!! giusto per fare un’ulteriore analisi sul 5 lire guardate questo esemplare in conservazione superlativa…guardiamo ad esempio i dettagli come la criniera o i musi dei cavalli o i numeri 9 e 4 della data…e il 9 stonda armonicamente mentre nel falso si vede che non è così…la stanghetta orizzontale del 4 è più tozza…i crini della criniera sono diversi….la sola usura non giustifica queste differenze…l’usura appiattisce i dettagli ma non li cambia completamente buona serata a tutti1 punto
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Salve. 4-litre d’oro Apollo/Tripode, 275-210 a. C., BMC Sicily, 4 (https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_RPK-p261A-1). Description Gold coin. (whole) (whole) Head of Apollo, left, laureate; behind, cicada; dotted border. (obverse) (obverse) Tripod-lebes with neck and three handles; in field, left, monogram; linear border. (reverse) (reverse) Cultures/periods Greek Production place Minted in: Tauromenium (historic - city) Europe: Italy: Sicily: Messina (province - Sicily): Taormina: Tauromenium (historic - city) Dimensions Die-axis: Die-axis: 1 o'clock Diameter: Diameter: 6 millimetres Weight: Weight: 1.01 grammes apollonia1 punto
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Queste boiate le puoi raccontare solo in un forum come questo 😂 Chi ne mastica di monete ti ride dietro. Stai buonino che in complesso ti è andata una canna va. 😉1 punto
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Grazie Antonio. Ora chiedo alla persona se quel denario fosse separato dagli altri, o se il padre avesse lasciato una nota o qualcosa del genere. Forse la teneva per motivi di studio come dici tu, non lo so! Certo è che la sicurezza che avevo prima riguardo alla collezione intera è un po' scemata. Del resto, con rispetto dei vostri preziosi consigli, andrò da un numismatico per vederci ancora più chiaro. La spiegazione è stata chiarissima, comunque. Stasera la guardo con calma e con occhi scettici. Come detto all'inizio, se me l'avesse venduta qualcun altro, non avrei avuto dubbi nel bollarla per falsa. Ma non con questa persona.1 punto
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Rispetto ad una moneta FDC, ci sta, perché se invece si usa come punto di riferimento uno scudo circolato, come uno di VEII, si vede che veramente è l'effetto dell'usura che "comprime" un pò. Basta vedere come il sopra della "R" riesce certe volte a quasi svanire completamente a causa dell'espansione del punto centrale. Poi ci sono delle cose alle quali, per quanto ne sappia i falsari non sono ancora arrivati - basta guardare la forma della stanghetta del mezzo della E! Appare quasi una "Y" in orizzontale, cosa che su un falso non è mai stata vista. Basta guardare i bordi riportati in questo link: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE2/131 punto
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Ciao, il mio parere, dalle foto che hai postato comprese quelle del bordo è che il denario non è autentico. L'aspetto generale ( e non perché il metallo è lucente o opaco, sono questi dettagli non dirimenti ) della moneta è quello di una moneta prodotta per fusione e non per coniazione ( superficie non omogenea che non sembra dovuta a pulizia, totale assenza di segni di coniazione e bordo che presenta diverse imperfezioni che potrebbero nascondere il codolo di fusione). Posto foto di un mio denario acquistato più di due anni fa non autentico ottenuto per fusione ( e da me volutamente non restituito 🙂, come vedi in una collezione possono essere sempre presenti esemplari non autentici, per motivi di studio o perché ovviamente ben fatti e quindi difficili da individuare) ed abbastanza insidioso dove la porosità, la non uniformità del metallo tra diritto e rovescio, l'assenza di segni concreti di coniazione e l'individuazione sul bordo del codolo di fusione ( che ti mostro in foto) non lasciano dubbi. Spero di esserti stato utile e che arrivino ulteriori pareri a proposito 🙂. ANTONIO1 punto
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Stanno dando priorità agli ordini della croce del Giubileo perché vanno in ordine cronologico di ordine. Anche io ho ricevuto le due monete della serie circa una settimana fa ma conferma di ordine e pagamento l'ho effettuato a settembre. Come da comunicato dovevano spedire a dicembre e invece hanno iniziato a gennaio, essendo in ritardo slitta tutto di conseguenza.1 punto
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adatta pagina 1:1 (ma puoi anche ridurre in % se vuoi cartellini più piccoli) controlla che la stampa sia pagina 1 di 11 punto
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non capisco cosa intendi per formato lo puoi stampare direttamente da file excel, prima però controlla i margini di stampa, con anteprima stampa per evitare di stampare pagine a gogo perchè il formato è fuori stampa File ==> stampa imposta pagina1 punto
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Andrà all'asta Heritage 🤣 Da buon nichilista, mi auguro che venga fuori un gran pandemonio, cosicché gli attori in gioco prendano una bastonata a livello economico che se la rimembrano finché campano. 💕1 punto
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Germania Est, (DDR) 10 mark 1978, commemorativa del volo orbitale congiunto tedesco-sovietico del 26 agosto 1978. al dritto: valore ed emblema dello Stato al rovescio: la Terra con traiettoria del volo e leggenda : Volo spaziale congiunto UdSSR-DDR1 punto
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col TI va RL.... aiuta??? COLTIVAR LA IUTA Buona notte. Stilicho1 punto
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E’ il caso di spostare la discussione nella sezione veneziana?1 punto
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Per la precisione è stampata nella stamperia francese Oberthur (lettera E del codice corto) ed emessa in Slovacchia (lettera E del numero di serie).1 punto
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La narrazione parla di modelli (probabilmente solo disegnati da Speranza) che replicavano lo stile dei precedenti sovrani, che non incontrarono il favore del Re numismatico, per cui si propose l'aquila araldica, che rappresentava di per sè una novità, che apparve non sgradita a Vittorio Emanuele III. Risulta strano che i primi progetti ufficiali di Capuccio, realizzati dallo stabilimento Johnson di Milano, siano del 1903, oltre 2 anni dalla prima emissione in argento e l'anno successivo dalla 1^ emissione in oro. Per il rame vennero replicati i vecchi modelli (omettendo il valore da 10 centesimi, e producendo solo pochi campioni della moneta da 5 centesimi).1 punto
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Buona sera Adelchi. Niente imitazione, ma pura falsificazione. Come detto da Luciano area Balcanica/Egea. Hai provato a guardare il Klasnic Hoard? Direi tav. 19 N. 947 oppure tav. XXI 1058 molto più similare per la S di Secondo. Io ho un soldino falso Vegna/Krk?) del Francesco Foscari con quelle N allungate. Forse l'area è quella? In ogni caso bella moneta. Ciao Fabry1 punto
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Io non lo farei. Sappiamo tutti che palude è FB e cosa si racconta nei circolini piú o meno privati. Chi vuole intervenire qui è il benvenuto a patto che sappia accettare il dialogo. Non entro nel merito dell'autenticità o meno, non ne sarei in grado. Però questo comportamento delle varie case di SLAB mi sembra quantomeno particolare. A parte che non sapevo che chi fosse commerciante potesse lavorare per queste, mi sembra che il comportamento della NGC sia da richiesta danni. Prima slabbano una moneta come autentica, poi, solo su telefonata di qualcuno ancorché sicuramente autorevole, la etichettano come falsa. Passa poi pochissimo tempo, et voilà, da falsa si arriva a "NO DECISION". Per me non è serietà.1 punto
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Il suo corpo era coperto di gioielli. Scavata la tomba 359. Apparteneva a una ventenne vissuta ai tempi della Fondazione di Roma Lo scavo di una grossa porzione di terreno prelevata durante gli scavi e conservata, in una cassa di legno, al Museo nazionale romano ha permesso, in questi giorni di svelare il segreto della tomba di una giovane donna – di un’età compresa tra i 18 e i 24 anni – vissuta attorno al 730 a. C., data della fondazione di Roma, e morta in un luogo non distante dalla città eterna. La fondazione Paola Droghetti ha finanziato una borsa di studio per una giovane restauratrice formata presso l’Istituto Centrale per il Restauro, che ha effettuato lo scavo e il restauro della tomba, sotto la guida delle restauratrici e degli archeologi del Museo Nazionale Romano. Questa sponsorizzazione ha permesso anche di pubblicare una monografia sulla tomba e produrre un video che racconta la riscoperta, il restauro e lo studio. La fanciulla nata con Roma. Il restauro della tomba 359 da Castel di Decima. Studi e restauro. “La donna della tomba 359 – dicono gli studiosi del Museo – è stata seppellita con un vestito coperto di gioielli: una collana di pendenti di bronzo a forma di animali e di figure umane, una serie di grandi anelli fissati al vestito con delle fibule di bronzo e d’ambra, degli ornamenti in argento per i capelli, ecc. Era accompagnata da un servizio da banchetto con coltelli per il sacrificio, spiedi per la cottura della carne, vasi di bronzo e di ceramica per il consumo del vino. Accanto alle produzioni di Roma e del Latium Vetus, si riconoscono degli oggetti etruschi della zona di Tarquinia e dei vasi di ispirazione greca e orientale di origine campana. L’ambra proviene dal mar Baltico. Questo contesto eccezionale contribuisce a ricostruire le prime reti di scambi sviluppate da Roma già al momento della fondazione della città”. La sepoltura è stata recuperata a Castel di Decima, un zona di Roma nell’Agro Romano, a sud della città, esternamente al Grande Raccordo Anulare e confinante con il comune di Pomezia. In epoca romana il territorio era oggetto di sfruttamento agricolo, con la presenza di diverse ville. Fu abbandonato dopo il IV secolo d.C. Nell’area di Decima sono stati scoperti una necropoli e un centro abitato. Il Museo Nazionale Romano conserva, nei depositi delle Terme di Diocleziano, i ricchi corredi funerari provenienti dalle grandi necropoli di Castel di Decima e della Laurentina, che risalgono all’VIII e al VII sec. a.C. Da due anni, è stato avviato un lavoro sistematico di salvaguardia, inventariazione, restauro e studio di questo patrimonio unico, che permette di caratterizzare in modo molto preciso la società, l’economia e la cultura laziale al momento della fondazione di Roma e nei decenni successivi. Il programma « Urbs, dalla città alla campagna romana » del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR prevede un intervento di restauro e di allestimento della galleria superiore del grande chiostro di Michelangelo, che sarà dedicata alla presentazione dei primi secoli della storia di Roma. Una delle quattro ali di questa galleria sarà dedicata all’VIII-VII sec. a.C. e quindi alle necropoli di Castel di Decima e della Laurentina. Il partenariato tra il Museo Nazionale Romano, l’Istituto Centrale per il Restauro e la Fondazione ‘Paola Droghetti per una cultura della conservazione d’arte’ ha permesso di recuperare uno dei corredi funerari più importanti della necropoli di Castel di Decima. Si tratta, appunto, di quello della tomba 359, scoperta nel 1991, prelevata in un grande pane di terra e rinchiusa in un deposito del museo, dentro una cassa di legno, fino al 2021. La mostra, organizzata nell’aula XI bis delle Terme di Diocleziano, mira a presentare i risultati del restauro della tomba e delle attività di ricerca, anche attraverso l’accostamento con vari altri reperti importanti conservati nei depositi del Museo Nazionale Romano. La mostra sarà aperta al pubblico da domani,14 giugno, fino al 03 settembre 2023 e sarà inaugurata oggi alle 18:30 dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con interventi del Direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger, della Direttrice dell’ICR Alessandra Marino e del Presidente della Fondazione Paola Droghetti onlus, Vincenzo Ruggeri. Con l’occasione, sarà presentato il volume “La fanciulla nata con Roma. Il restauro della tomba 369 da Castel di Decima. Studi e restauro”, a cura di Francesca Capanna (Direttrice della Scuola di Alta Formazione ICR, sede di Roma) e Stéphane Verger, e il video di Edoardo Mariani e Francesco Scognamiglio prodotto dalla Fondazione Paola Droghetti onlus. MOSTRE 14 Giugno 2023 – 3 Settembre 2023 La fanciulla nata con Roma. Il restauro della tomba 359 di Castel di Decima Terme di Diocleziano Via Enrico de Nicola, 78 Roma, 00185 Italia Orari di apertura delle Terme di Diocleziano Dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle ore 19.00 La biglietteria chiude alle ore 18.001 punto
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Secondo me, ti sei imbattuto in un falso, la superficie della moneta è troppo bollosa e, rispetto ad un corrosione dovuta ad ambienti corrosivi questa non c'entra niente (e poi nei rilievi non la trovi) ?che strano?. Patina ben fatta, il bordo sembra quasi battuto. Falsa1 punto
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Su permesso dell'autore, posto anche qua ciò che è stato scritto su un gruppo Facebook. Complimenti a [omissis] per aver battuto molti record: La moneta più divisiva mai vista ! Due fazioni, i pro ed i contro la sua autenticità, divisi poi in pro e contro lo slab visto che al perito italiano si è perdonato un errore che ai graders non è accettabile giustificare . In qualche modo sono riuscito a far prevalere la verità almeno con la NGC per cui sono orgoglioso di lavorare ma tu (ancora complimenti per la tenacia e caparbietà) hai gettato uno SLAB a te ormai inutile e provato la carta della pcgs . 2 volte fortunato ! Ora , ed il commento di [omissis] è illuminante , per la tua caparbietà le due maggiori case di grading del mondo sono state e saranno danneggiate , nel loro nome ed economicamente . Fin qui nulla da dire , hai un falsone slabbato da una ditta per la quale non lavoro e potevi anche non prenderti la briga di cancellare il numerino di riferimento . Hai un nuovo pezzo che consideri autentico nella tua collezione , felicissimo per te ! Poi viene fuori che nonostante tu non abbia voluto ascoltare NESSUNO che dicesse quello che non volevi sentirti dire , te la sei venduta per pagarti le tasse universitarie... Ricordati [omissis] che nella vita si deve cercare di non fregare il prossimo . Tu vedi 2 o 3mila dollari in più nelle tue tasche ma questo è frutto di una visione a brevissimo termine . Un domani pcgs verrà chiamata a rifondere l'errore , tu probabilmente riuscirai a fare come Ponzio Pilato lavandotene bellamente le mani ma in tutta questa "meravigliosa storia infinita" che ci ha incollati per un anno dietro ai vari colpi di scena susseguitisi via via , la figura più barbina non l'ha fatta l'imbullettatore del convegno di Verona; non l'ho fatta io che ho cercato solo di far prevalere la verità e la giustizia; non l'hanno fatta le due case di grading toppando clamorosamente un falso perché non avendo mai visto quel pezzo dannatamente circolato lo hanno ritenuto autentico ; l'hai fatta tu , che se pur capace di fottere il sistema ed incassare le tue fiches resterai sempre quello che ha venduto un falso sapendo che lo fosse . La Numismatica è una Scienza in continua evoluzione e presto o tardi in molti comprenderanno più agevolmente i motivi per cui il pezzo non può essere autentico . Vedrai che le tue azioni non porteranno solo a pagare delle tasse universitarie ma avranno delle conseguenze che ti costeranno ben più dei pochi dollari portati a casa oggi . Ti rinnovo i miei complimenti perché pur non apprezzando il tuo comportamento hai battuto molti record e di questo ti va reso merito.1 punto
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Buonasera a tutti. Ormai le Commissioni sono quelle, punto in più o in meno. Dispiace perché 22,5% è davvero tanto e viene da chiedersi come facevano a campare anni addietro con Commissioni certamente inferiori, ovviamente parlando sempre di Operatori italiani. Stupisce poi l'aumento delle Commissioni anche nelle vendite on-line dove la spesa per l'Operatore è certamente inferiore, dato che non ci sono costi della sala, della sicurezza e via dicendo. Quale rimedio? Fare sempre il calcolo di quanto si spende "lordo commissioni", così da sapere bene quanto si sborserà per ogni acquisto e, trattandosi di aste, stare calmi coi rilanci: se in un'Asta troviamo gente che ha denari da buttare non è un comando medico quello di seguirla a nostra volta. Un saluto cordiale e a presto.1 punto
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È una moneta molto interessante, ma cerco di non divagare troppo negli acquisti , ma di cercare di giungere a degli obbiettivi.. in passato invece mi facevo trascinare dall' emotività, acquistando a volte a casaccio..1 punto
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Salve I due francobolli di queste quartine raffigurano antiche monete relative al periodo dal XIII al XVI secolo: uno lo Zecchino e l’altro il Fiorino e il Genovino. I due francobolli di queste quartine raffigurano monete di tempi a noi più vicini: uno la Lira, alla quale si dice addio dopo una convivenza durata 196 anni; l’altro il glifo dell’euro con la rappresentazione grafica dell’Europa sullo sfondo. apollonia1 punto
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