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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/24 in tutte le aree

  1. Ciao Loruca ben trovato. Mi piacerebbe tanto vederla in mano questa moneta! Purtroppo posso esprimersi solo in base alle foto, e per me, le foto degli incusi nel taglio rimangono molto molto dubbi. Non entro nel merito dei dettagli e dei rilievi vari, che per via della foto e degli “scherzi” a questa connessi (prospettiva, luci e ombre e via dicendo), e dell’usura, potrebbero falsare il parere.
    6 punti
  2. Fine pataccas….
    2 punti
  3. Su permesso dell'autore, posto anche qua ciò che è stato scritto su un gruppo Facebook. Complimenti a [omissis] per aver battuto molti record: La moneta più divisiva mai vista ! Due fazioni, i pro ed i contro la sua autenticità, divisi poi in pro e contro lo slab visto che al perito italiano si è perdonato un errore che ai graders non è accettabile giustificare . In qualche modo sono riuscito a far prevalere la verità almeno con la NGC per cui sono orgoglioso di lavorare ma tu (ancora complimenti per la tenacia e caparbietà) hai gettato uno SLAB a te ormai inutile e provato la carta della pcgs . 2 volte fortunato ! Ora , ed il commento di [omissis] è illuminante , per la tua caparbietà le due maggiori case di grading del mondo sono state e saranno danneggiate , nel loro nome ed economicamente . Fin qui nulla da dire , hai un falsone slabbato da una ditta per la quale non lavoro e potevi anche non prenderti la briga di cancellare il numerino di riferimento . Hai un nuovo pezzo che consideri autentico nella tua collezione , felicissimo per te ! Poi viene fuori che nonostante tu non abbia voluto ascoltare NESSUNO che dicesse quello che non volevi sentirti dire , te la sei venduta per pagarti le tasse universitarie... Ricordati [omissis] che nella vita si deve cercare di non fregare il prossimo . Tu vedi 2 o 3mila dollari in più nelle tue tasche ma questo è frutto di una visione a brevissimo termine . Un domani pcgs verrà chiamata a rifondere l'errore , tu probabilmente riuscirai a fare come Ponzio Pilato lavandotene bellamente le mani ma in tutta questa "meravigliosa storia infinita" che ci ha incollati per un anno dietro ai vari colpi di scena susseguitisi via via , la figura più barbina non l'ha fatta l'imbullettatore del convegno di Verona; non l'ho fatta io che ho cercato solo di far prevalere la verità e la giustizia; non l'hanno fatta le due case di grading toppando clamorosamente un falso perché non avendo mai visto quel pezzo dannatamente circolato lo hanno ritenuto autentico ; l'hai fatta tu , che se pur capace di fottere il sistema ed incassare le tue fiches resterai sempre quello che ha venduto un falso sapendo che lo fosse . La Numismatica è una Scienza in continua evoluzione e presto o tardi in molti comprenderanno più agevolmente i motivi per cui il pezzo non può essere autentico . Vedrai che le tue azioni non porteranno solo a pagare delle tasse universitarie ma avranno delle conseguenze che ti costeranno ben più dei pochi dollari portati a casa oggi . Ti rinnovo i miei complimenti perché pur non apprezzando il tuo comportamento hai battuto molti record e di questo ti va reso merito.
    2 punti
  4. Allego pagina del Gamberini che riguarda i soldini contraffatti Soldini contraffatti.pdf
    2 punti
  5. Piccola parola conclusiva: Per chiarire le incertezze apparse qui e su un noto gruppo Facebook, dopo la perizia iniziale Italiana, la moneta è stata mandata a far sigillare da NGC negli Stati Uniti. La hanno giudicata vera i loro grader, ma a causa di un'intervento di "terza parte", è stata estratta dalla loro scatola. È ora in mano ad un commerciante nord-americano in una bella scatoletta PCGS, perche, niente da fare, le tasse universitarie, tocca pagarle!
    2 punti
  6. Contromarca palesemente artefatta su una mezza piastra del 1836.
    2 punti
  7. Da foto è sempre difficile valutare, ma mi soffermerei sul fiorino di Ranieri, che pare ricavato dal conio di un augustale di Federico II (di conseguenza Napoli, non Firenze). Almeno il lato col San Giovanni è stato ottenuto col dritto dell'augustale, che consiste nella faccia che presenta l'aquila.
    2 punti
  8. Chiamalo "Premio per l'acquirente"!🏆 Chissà se più aumentano più perdono clienti. . . Io sto smettendo (purtroppo!) il mio hobby collezionistico di una vita perché ormai tra acquisto e rivendita se ne va circa metà del valore, il che è insostenibile.
    2 punti
  9. Spesso, nei cataloghi di vendita capita di trovare che i grandi bronzi di Postumo non emessi dalla zecca di Treviri (in passato identificata inizialmente con Colonia), siano ricondotti a un generico Atelier II. Si tratta di un centro di produzione che ha visto alternarsi numerosi incisori con risultati di varia natura: dalle emissioni di ottimo stile alle emissioni più rozze e dimensionalmente ridotte, utilizzando sia la coniazione che la fusione quali strumenti produttivi. L'Atelier II è stato individuato e ottimamente censito nel testo di riferimento per i bronzi di Postumo, l'opera di Bastien "Le monnayage de bronze de Postume" del 1967. Successivamente molti sono stati gli studi compiuti da altri autori che hanno completato e integrato la sua opera magistrale, focalizzandosi anche su questo misterioso Atelier II (Gricourt, Hollard, Pilon...). Adesso, piccola pausa... leggetevi questo fumetto! ...anche se in francese, la lettura risulta comunque comprensibile: due (soldati? controllori?) romani girovagando per un vicus - un villaggio rurale - si imbattono in un'officina clandestina dove dei falsari sono intenti a fare... il loro lavoro e la mia gioia - futura di un bel po' di secoli - di collezionista di imitativi! Il luogo non è un luogo a caso, siamo a Chateaubleau un piccolo villaggio rurale della Seine-en-Marne che gode di una discreta fortuna derivata dalla sua posizione lungo la via Agrippa che collega Boulogne-sur-Mer a Lione e Milano e alla presenza in loco di sorgenti ritenute miracolose. Ebbene sì, a Chateaubleau esistevano di sicuro due santuari di una certa importanza: uno dedicato proprio a queste acque miracolose (un cosiddetto sanctuaire de source) che dovevano guarire da sterilità e malattie degli occhi e un altro con una serie di celle multiple dedicate a diverse divinità tra le quali Mercurio, protettore di viaggiatori e commercianti, e la dea Epona, protettrice dei cavalli. A questi due santuari probabilmente se ne deve aggiungere un terzo stando ai più recenti sondaggi archeologici. La pianta del vicus è stata così ricostruita dagli archeologi e, come potete già notare dalla cartina, sono state evidenziate ben 3 strutture adibite alla produzione di moneta. Già, perché è proprio su questo aspetto che volevo incentrare questa discussione: la produzione di moneta locale. Il sito di Chateaubleau, studiato magistralmente da Pilon, è stato un importante centro produttivo di moneta imitativa del III secolo. I ritrovamenti chiave di materiale di scarto di fusione, di tondelli vergini, di tondelli scartati, di materiale metallico destinato alla fusione, di barre preparatrici di tondelli, di matrici di pietra per la produzione di tondelli per fusione e di una grande quantità di stampi in terracotta con calchi di denari, sesterzi e antoniniani ufficiali non lasciano dubbio alcuno circa la presenza di ben tre (o forse di una sola ma articolata in tre officine!) zecche locali attive molto probabilmente dal 260 al 280 d.C. Delle tre officine, due non potevano non "conoscersi" data la loro distanza di pochi metri e, in generale, essendo tutte e tre operanti nel medesimo periodo è alquanto probabile, se non certo, che ci fosse un certo scambio della manodopera impiegata. Una pianta più dettagliata della zona forse rende meglio l'idea: Interessante come in queste tre officine si sia prodotto di tutto: dai denari agli antoniniani passando per i sesterzi, sostanzialmente con questa distribuzione: Lo studio e l'analisi su questo sito, per quel che mi riguarda, è ancora in una fase embrionale, ma già da adesso volevo condividere con voi alcune mie piccole scoperte e qualche sintesi. Di grande interesse è il tempio a nord, il santuario di fonte, dove è stato trovato un vero e proprio ripostiglio di tondelli vergini da coniare scartati in quanto difettati. Il deposito citato è stato rinvenuto nella zona del "bassin nord" e si tratta di un possibile deposito votivo dove il valore in questo caso non era costituito da reali monete in quanto tondelli non coniati, ma da oggetti monetiformi il cui valore risiedeva nel loro peso complessivo. La datazione, resa possibile anche grazie alla presenza di un antoniniano imitativo di Tetrico I con l'hilaritas al rovescio è collocabile tra il 274 e il 280 d.C. Un simile deposito, proprio per la sua natura, può essere stato accantonato quasi sicuramente da un soggetto in stretto contatto con un atelier di produzione di moneta imitativa, quindi con buona dose di probabilità da un addetto alla preparazione dei tondelli o comunque da qualcuno facente parte della filiera produttiva e data la vicinanza di ben tre officine è altamente possibile che il dono sia composto proprio da "prodotti locali". - FINE PRIMA PARTE (...continua nei prossimi giorni) -
    1 punto
  10. Non si usano per spedire, non riguardano la posta (*), ma almeno per me sono lo stesso molto affascinanti per la loro somiglianza coi francobolli. E anche perchè i vecchi documenti bollati sono carini, quali testimonianze di tempi passati e metodi passati di gestire la burocrazia. Ho iniziato a raccoglierle contemporaneamente ai francobolli e quelle che mi hanno fatto innamorare della "fiscalfilia" sono loro, la serie testa elmata che dal secondo dopoguerra ci ha accompagnati fino all'euro. L'ha fatto rimanendo fedele a sè stessa: immagini quasi identiche nel tempo dove variavano solo i colori, i valori e dettagli minori. E' proprio questa differenza entro precisi, stretti limiti che me la ha fatte piacere, così come i francobolli ho cominciato a collezionarli osservando quell'attraente differenza entro precisi, stretti limiti dei siracusana. (*) O forse sì almeno in parte? Io molti anni fa ci ho provato, mettendone una al posto di un francobollo, e la cartolina mi è arrivata lo stesso.
    1 punto
  11. Ciao a tutti Posto un soldino che ritengo sia un falso/imitazione d'epoca. La legenda purtroppo è quasi completamente assente, ma la tipologia è conforme ai soldini di tipo B (secondo mia classificazione). Curioso che abbiano imitato anche il massaro (S) anche se orientato alla buona sulla moneta. Peso 0,35 gr.
    1 punto
  12. Cari esperti mi sono a volte chiesto per quale ragione delle due lire e della lira Aquila del Re Numismatico non esistano prove. Mi sono dato alla fine una spiegazione un po’ da autodidatta, ma suffragata dalla lettura della descrizione riportata dal Gigante (e non solo, credo) ovvero che essendo stato coniato il pezzo da 5 lire, ancorché come moneta campione, la stessa fosse sufficiente per copiare poi i due pezzi minori rispettando le proporzioni di diritto e rovescio, senza bisogno di battere esemplari di prova del 2 lire e della lira. Secondo Voi è una spiegazione plausibile per questa “insussistenza di prove”? 😉😁 A me personalmente “makes sense” Grazie e buona serata
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  13. È già meglio... basta usare le lingue straniere e tutto diventa più bello, più tecnico, più efficace....
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  14. Salve. Ho trovato tra le scartoffie varie due marche non utilizzate da 10000 lire per diritti di cancelleria e varie-DCV. I numeri di serie sono uguali ma le raffigurazioni sono diverse. apollonia
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  15. Interessante moneta. Sembra comunque di buon argento.Complimenti.
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  16. Le "niu' entri" : un po' datato ma meritevole : Soddisfacente: Un' autrice,una garanzia :
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  17. "Fiscalfilia" studio delle marche da bollo e della carta bollata. Sono da sempre considerate con l' erinnofilia delle branchie della filatelia. Le Marche da bollo se possibile non vanno MAI staccate dal loro supporto cartaceo o documento, soprattutto se antiche ma anche anni 50 60. Se hai del materiale da mostrare e vuoi informazioni in merito posta pure immagine.
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  18. Esiste, si chiama "fiscalfilia", e se ne era parlato qui E' sicuramente un collezionismo di nicchia, ma ha i i suoi seguaci. Puoi trovare maggiori informazioni in questo forum specialistico https://www.lafilatelia.it/forum/viewforum.php?f=39&sid=3f22f6fe3140b7791be95ade4c137482 petronius
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  19. 1 punto
  20. Buonasera a tutti. Ormai le Commissioni sono quelle, punto in più o in meno. Dispiace perché 22,5% è davvero tanto e viene da chiedersi come facevano a campare anni addietro con Commissioni certamente inferiori, ovviamente parlando sempre di Operatori italiani. Stupisce poi l'aumento delle Commissioni anche nelle vendite on-line dove la spesa per l'Operatore è certamente inferiore, dato che non ci sono costi della sala, della sicurezza e via dicendo. Quale rimedio? Fare sempre il calcolo di quanto si spende "lordo commissioni", così da sapere bene quanto si sborserà per ogni acquisto e, trattandosi di aste, stare calmi coi rilanci: se in un'Asta troviamo gente che ha denari da buttare non è un comando medico quello di seguirla a nostra volta. Un saluto cordiale e a presto.
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  21. Urbino, armellino di Guidobaldo II
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  22. “…hobby collezionistico “ …..”tra acquisto e rivendita” ? 🤔
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  23. Mai vista così una "Sbumbazza" 😂
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  24. Ciao! La possibilità espressa da Andrea non è così peregrina, ma determinare l'area di provenienza è più problematico, giacché queste monetine venivano imitate (e contraffatte) alla grande in tante località del Mediterraneo e nell'Est. La S non dovrebbe essere una eccezione se consideriamo la moneta una contraffazione; in un epoca di quasi totale analfabetismo, le persone si concentravano sulla iconografia o su una singola lettera che fosse cospicua rispetto alle altre, se grande ed isolata, tanto meglio. saluti luciano
    1 punto
  25. Ma d'altra parte la legenda del secondo fiorino che dovrebbe essere uno dei primissimi coniati, mi riporta alla mente la doppia stanghetta presente in molte emissioni d'argento dei grossi denominati Ghibellini, perché coniati nel breve periodo di ritorno dei Ghibellini a Firenze, e cioè dal 1260 al 1267. Di queste emissioni abbiamo un avvenimento storico con data certa e quindi a mio parere il primo fiorino postato dovrebbe essere precedente come emissione al secondo fiorino che viene definito una prima emissione dal Bernocchi e dal Mir. Spero di essermi spiegato sufficientemente bene, ovviamente è una mia idea che è tutt'altro che certa. Saluti Marfir
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  26. Provo: Gesù le sue opere c'insegnò
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  27. Ciao @Glaukus Un sigillo probabilmente del XI sec, al dritto la Madre di Dio orans, con il medaglione di Christo. La prima riga +ΚER,Θ, è l’abbreviazione di Κ(ύρι)ε β(οή)θ(ει) « Signore, aiuta (il tuo servo) … » formula seguita dal nome del proprietario del sigillo, e eventualmente dalla sua funzione (sacerdote, strategos, vescovo, monaca, basileos) https://www.doaks.org/resources/seals/byzantine-seals/BZS.1951.31.5.608/view Forse troverai il tuo sigillo sul sito del Dumbarton Oaks: https://www.doaks.org/resources/seals/byzantine-seals#b_start=1320&c4=11th&c2=Lord+help+&c11=Greek&c12=Mother+of+god
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  28. Credo che S. Liberale, sia un bagattino emesso sotto Agostino Barbarigo.
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  29. Anche per questo dico che questa passione sta pian piano trasformandosi in esclusiva, invece che inclusiva. Ne gioverà la rinascita della filatelia,sempre affermato. Tempo ci vuole.
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  30. Gettone FLLI. DELBUONO Torino - buono per deposito Gettone Bar Caglieris & Silva Torino - 20 centesimi
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  31. confermo RIC X 720
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  32. Cito solo questa discussione perché è bellissima
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  33. In primis ti consiglierei di cercare gli interventi di @grigioviola sulla monetazione delgli imperatori delle Gallie e sicuramente ti potrà indirizzare meglio. E' proprio leggendo Grigioviola che ho cominciato ad interessarmi in modo assolutamente elementare all'Impero delle Gallie ed ho conosciuto il lavoro di MAIRAT: The coinage of the Gallic empire, Oxford 2014. Lo si trova in PDF. nel caso scrivimi in MP Ah si, c'è anche Bastien Le monnayage de bronze de Postume, 1967
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  34. Un’eccezionale armatura di ottone che avrebbe protetto il braccio della spada di un soldato romano di alto rango circa 1800 anni fa è stata ricostruita da oltre 100 frammenti trovati a Trimontium, il complesso di fortificazioni romane in Scozia. Il difficile puzzle è stato risolto dal National Museums Scotland (NMS) di Edimburgo, e l’armatura sarà ora prestata alla British Museum per la sua prossima mostra sulla vita nell’esercito romano. Realizzata nel secondo secolo - con strisce di ottone sovrapposte come le scaglie di un armadillo - è una delle sole tre conosciute in tutto l’impero romano, e la più integra. https://www.theguardian.com/uk-news/2024/jan/21/absolutely-amazing-1800-year-old-shattered-roman-arm-guard-is-reconstructed-from-100-pieces “Assolutamente sorprendente”: la protezione del braccio romano in frantumi di 1.800 anni fa è ricostruita da 100 pezzi. Il National Museums Scotland restaura la guardia di ottone del soldato, solo la terza del suo genere di cui si conosce l’esistenza Una spettacolare guardia di ottone che avrebbe protetto il braccio con la spada di un soldato romano di alto rango circa 1.800 anni fa è stata ricostruita da oltre 100 frammenti rinvenuti a Trimontium, il complesso del forte romano in Scozia. Lo straordinario puzzle è stato messo insieme dal National Museums Scotland (NMS) di Edimburgo, e la guardia del braccio sarà ora prestata alla prossima mostra del British Museum sulla vita nell’esercito romano. Realizzato nel II secolo – con strisce di ottone sovrapposte come le scaglie di un armadillo – è uno dei soli tre conosciuti di tutto l’Impero Romano, e il più intatto. Mentre la maggior parte delle protezioni per le braccia erano fatte di ferro, che era più funzionale, l'ottone avrebbe avuto un aspetto dorato sul braccio di chi lo indossava, segnando il grado di un soldato sul campo di battaglia. Il dottor Fraser Hunter, il principale curatore della preistoria e dell’archeologia romana dell’NMS, ha dichiarato all’Observer: “È assolutamente sorprendente. Hai la sensazione della protezione che questa persona aveva - e anche del prestigio. Avrebbe brillato d'oro e sarebbe stato assolutamente spettacolare quando lo avesse indossato. Fu scoperto nel 1906 da James Curle, avvocato e antiquario, nel sito del forte Trimontium a Newstead, vicino a Melrose negli Scottish Borders. Pensò che fosse una guardia per il petto e le spalle, ma non riuscì a trovare alcun parallelo. È stato identificato come parabraccio negli anni '90, ma solo ora è stato rimontato. Hunter ha detto che, quando hanno iniziato a lavorare su alcuni frammenti, si è reso conto di avere “il tutto”: “La mostra del British Museum è stata davvero lo stimolo a darci il tempo e le risorse per mettere insieme tutti i pezzi”. .” Questo è molto probabilmente un pezzo fondamentale dell’equipaggiamento di un legionario, secondo lui: “Sappiamo che a quel tempo [c’erano] legionari nella guarnigione. A causa del suo fascino – e allora l’ottone era un metallo costoso – probabilmente è un centurione di alto rango.” Ha aggiunto che il design ridimensionato avrebbe deviato qualsiasi colpo, mentre l’imbottitura sottostante avrebbe assorbito gran parte della potenza: “Il tuo braccio destro era completamente protetto”. Ha aggiunto che, intorno al 180 d.C., i romani dovettero affrontare sconvolgimenti e disordini in Scozia: “C’è un riferimento letterario ai barbari che abbattevano un generale e le sue truppe”. Sebbene tutti i frammenti siano nella collezione dell’NMS da più di un secolo, una parte è stata esposta per 25 anni e un’altra sezione è stata prestata al Museo Trimontium. I suoi frammenti erano rimasti in deposito. Bethan Bryan, conservatrice dei manufatti dell’NMS, ha affermato che il puzzle è stato “una sfida estrema e un lavoro d’amore”. Ci sono volute circa tre settimane per completarlo e talvolta sembrava impossibile perché alcuni frammenti sono minuscoli. "Fissare le stesse cose per tre settimane mette a dura prova i tuoi occhi e il tuo cervello", ha detto Bryan. Eppure ogni ultimo pezzo ha trovato il suo posto. Il metallo è in buono stato di conservazione, ma i segni della corrosione offrono indizi su dove erano attaccate la pelle e l'imbottitura. Sopravvivono ancora frammenti della pelle originale. Sembra che la guardia del braccio sia stata lasciata indietro quando i romani abbandonarono Trimontium. Prima di allora, lì e nell’insediamento circostante avrebbero vissuto circa 2.000 persone. La guardia del braccio era stata mantenuta nel quartier generale dell'ultimo forte del sito. Hunter ha spiegato: “È dove l’ufficiale in comando informava i suoi stessi ufficiali. Ma a quanto pare è anche il luogo in cui venivano effettuate le riparazioni: un’officina per attrezzature militari. Quando l’edificio fu abbandonato, tutte le attrezzature ritenute in eccedenza rispetto al fabbisogno, furono semplicemente gettate via”.
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  35. Buona sera. Se le immagini non mi ingannano non mi sembrerebbe una moneta lucidata, ma solo pulita (disossidata). Personalmente ad una moneta con eccessiva patina, o sporca , quando non si tratta di monete in zona fdc , preferisco la moneta pulita ( da non confondersi con la moneta lucidata). Osservando le nervature delle foglie della corona d'alloro da un lato e su quello opposto le gemme della corona e particolarmente le torri a mio parere sembrerebbe superiore al bb. Buona serata e cordiali saluti. Gabriella
    1 punto
  36. Buonasera Eggiacal, secondo me si tratta di un nummo di Leone I, RIC X, ? poiché non rilevo la zecca, probabile Costantinopoli ma aspettiamo interventi più autorevoli D/[DN L]-EO, busto corazzato, paludato e diademato a destra. R/ monogramma in corona d'alloro, in esergo zecca KOC? Marcus
    1 punto
  37. Il peso è leggermente calante rispetto ai soldini di tipo B...0,2 grammi di differenza. A vedere la foto l'aspetto del metallo non sembra così scadente...così a occhio...non so se questa differenza sia così conveniente per giustificare appunto una falsificazione? Forse più di un falso una imitazione che dite? La S pare imitare quella del massaro Secondo Aventurado...potrebbe iscriversi al periodo delle guerre con Genova. Molto interessante...
    1 punto
  38. Ripresi oggi in mano , per rivedere un paio di cose .
    1 punto
  39. arrivato qualche giorno fa: ammesso sia veneziano (la provenienza però è la stessa) sembra essere simile a quelli citati nell'articolo di Asolati. Sul dritto mi sembra di vedere una Madonna con Bambino. Il rovescio, invece, a prima vista sembrava una scacchiera: al microscopio invece sembra ci siano delle lettere (la prima da SX in basso sembra una A gotica)
    1 punto
  40. Comunque , in generale, quando ci sono monete che vengono indicate come unicum o extremely rare è sempre bene controllare prima a prescindere dal piacere stesso per la moneta.
    1 punto
  41. Ciao a tutti! Vedo di essere breve, temo di avere i minuti contati. In un'altra discussione si parlava del "Poppy Coin" canadese del 2004, una moneta in parte colorata destinata alla circolazione. Già di per sè questa è una cosa interessante; ma, dopo aver appreso che esisteva una leggenda urbana (sic! mai fui così in torto!) che raccontava delle caratteristiche nanotecnologiche nascoste che la rendevano una moneta spia, non ho esitato a prenderne un esemplare. Col senno di poi: che errore! intrigato dal mito, ho cercato con un buon ingrandimento dei dettagli sospetti: niente: nulla: proprio zero. Poi ho avuto la pessima idea di usare delle lampade ultraviolette con spettri dieversi e così sono emersi particolari inquietanti: che cos'è quella sagoma? Una scheda SIM? osserviamo meglio i dettagli: sembra definitivamente essere un circuito stampato! Adesso non vorrei aver aperto un vaso di Pandora, non vorrei che le forze oscure dietro a questa operazione ora mi siano ostili. Per non mettere in pericolo la mia famiglia partirò presto per l'estero, lasciando indietro telefonino e bancomat, porterò solo contanti (o no? adesso sappiamo che anche le monete sono tracciabili! Ed i fili di sicurezza? sono forse delle antenne?) - mi sa che prendo solo i miei talleri d'argento di Maria Teresa! Una supplica ad @ART, se mi succede qualcosa, divulga tu la verità! Spero che questo non sia un addio, Njk ================================== EPILOGO: per fortuna non ho dovuto lasciare casa. Il Servizio di Sicurezza della Difesa ha poi smentito il suo avvertimento sulle monete spia: "Sappiamo dove abbiamo commesso l'errore, le informazioni non sono state vagliate adeguatamente. Sebbene queste monete abbiano destato sospetti, alla fine non c'era nulla". Un numismatico di Toronto ha esaminato le proprietà fisiche del metallo, concludendo che non c'era nulla di strano. Ha aggiunto però che il rivestimento protettivo della moneta si illumina in modo particolare alla luce ultravioletta. "Questo potrebbe essere stato un po' sospetto", ha detto. ================================== PS: questa cosa fino due ore fa non la conoscevo, ho fatto la prova con una lampada UV solo per vedere se e come cambiavano i colori del papavero... immaginate che faccia ho fatto dopo aver visto il risultato! Mi sono sentito come Mulder!!!👽
    1 punto
  42. Buongiorno Vel Saties, si tratta di Trasamundo, al D/ DN RG [...], al R/ vittoria andante con croce nel campo a destra e simbolo a sinistra. Marcus
    1 punto
  43. Buonasera a tutti, concordo con quanto già detto, allego una ricostruzione dell'officina e zecca. Marcus
    1 punto
  44. Ma non avevamo detto niente monete quiz oltre il 1999 e niente monete in euro? e se vuoi fare un favore a Meleto non oltre il 1951/52 Mi sa che ti devi fare bastare questa
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  45. 1 punto
  46. Secondo me parliamo qui di un "pocket piece" una moneta tenuta in tasca come portafortuna. Non è cosa molto comune per le Italiane, ma all'estero, specie gli Stati Uniti, e un usanza abbastanza comune. In Canada, per esempio, i dollari del 1948 si trovano in due modi : FDC e lisci tenuti in tasca. E con monetone del genere, e abbastanza normale che il bordo si schiacci un pò!
    1 punto
  47. Complimenti belle ed interessanti.
    1 punto
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