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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/15/24 in tutte le aree
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Salve a tutti condivido oggi il mio regalo di Natale 2023 (auto regalo ovviamente 🙄), un mezzo scudo di grande rarità che cercavo, invano, da molto tempo, in qualsiasi qualità da BB in su. Questo esemplare, offerto nel listino Numismatica Alex n. 39, e successivamente da me trattato privatamente, con una soddisfacente trattativa finale anche se serrata, è corredato da un cartellino di Franco Grigoli che la classifica qSPL/SPL. Probabilmente la valutazione è lievemente generosa, secondo me volendo essere prudenti forse è più correttamente un BB+/qSPL per quanto riguarda i rilievi, in particolare i capelli. Tuttavia il pezzo presenta una bella patina di gradevole e omogenea colorazione riposata di antica raccolta e non ha colpi o graffi e qui francamente puntare al qFDC o al FDC è un’impresa abbastanza ardua, diciamo quasi impossibile pur avendone le possibilità. Si posiziona con molta dignità in collezione accanto al 1814, che invece è FDC pieno, ma questo millesimo è tutta un’altra storia. Il rapporto di reperibilità tra i due millesimi è almeno di 1 a 30 se non più alto. Il buco nel raccoglitore di Vittorio Emanuele I, l’ultimo rimasto, stava veramente facendo le ragnatele😉, di conseguenza non potevo proprio lasciarmela sfuggire, mancando in numerose collezioni specializzate, anche avanzate. A detta del proprietario e’ rimasta nella stessa collezione, ora dispersa causa eredità, per oltre cinquant’anni. La patina sembra avvalorare questa affermazione. Grazie e buona settimana a tutti4 punti
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Ciao @Atexanosiccome mi sembra di aver capito che è un denario che hai acquistato da poco e che puoi restituire ti posto foto di un falso che ho trovato nel mio archivio ( sono appena tornato a casa) identico alla tua moneta. Stessi conii, stato di conservazione ed identico tondello. Sembrano esserci pochi dubbi. La tua moneta è una riproduzione ottenuta per fusione. ANTONIO3 punti
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Falso. Invito a leggere quanto già scritto nei post #223 e #229. Mi limito in questa sede a segnalare che il Parlamento non votò e non approvò alcuna messa in stato d'assedio, dovendosi correttamente ascrivere questa iniziativa al Governo Facta. Detto gabinetto, già dimissionario si badi bene, provvide di sua iniziativa con una decretazione emergenziale e alla diramazione dei relativi ordini ai Prefetti senza attendere l'avallo del Sovrano. Ripeto il richiamo ai post che ho citato poco sopra all'interno dei quali abbiamo già trattato l'argomento. Scelta così deleteria ed eversiva che il primo Governo Mussolini, come già detto, non fu monocolore ma vi presero parte anche Popolari, Liberali e Nazionalisti. Invero, poco mancò alla presenza anche di qualche ministro socialista... Ipotesi che farebbe impallidire qualsiasi persona con un minimo di conoscenza di diritto pubblico. Come poteva il Sovrano sostituirsi alla Magistratura? Come poteva il Sovrano liquidare un Governo eletto e sanzionato dalla maggioranza parlamentare? Anche in questo caso ecco riemerge prepotentemente la rivisitazione della figura del Sovrano quale capro espiatorio. Avrebbe potuto sfiduciare il Governo. Ricordo che i Deputati fascisti nel 1924 erano in minoranza, che all'interno del PNF il disorientamento dopo l'uccisione di Matteotti era molto forte, che Giolitti e Turati - uomini di grande esperienza e non pavidi come molti altri - invitarono più volte le forza di opposizione a dare battaglia in Parlamento. Nulla di tutto questo successe, anzi la pavidità e la insipienza dei c.d. "aventiniani" rese il Parlamento sterile, lascio campo libero a Mussolini e privò il Sovrano dell'unica possibilità d'intervenire. E' curioso notare come sui c.d. "aventiniani" aleggi un'aura di martirio (utile soprattutto ai partiti che dopo il 1945 sono ricomparsi sulla scena, ma questo è un altro discorso), gli siano state dedicate strade e vie mentre il Sovrano - torniamo sempre a quel punto - sia diventato il responsabile di ogni cosa.2 punti
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Numismatico straordinario uno dei piu’ esperto conoscitori della disciplina numismatica in toto. Poliedrico e allo stessi tempo affabile e gentile un vero signore. Ebbi la ventura di andarlo a trovare quando ero ancora un ragazzo / fu cortesissimo e mi risolse una questione di autenticazione senza chiedermi nulla. L’ho sempre avuto come esempio da seguire per una numismatica colta, aperta ai giovani e scevra da eccessivi interessi commerciali. ci manchera’ molto. Mi auguro qualcuno o qualche istituzione possano istituire un premio in suo onore per ricordarlo nel campo che a lui stava piu’ a cuore..2 punti
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Salve, Napoli Ferdinando I d'Aragona cavallo con C gotica sotto la zampa, molto raro , immagini da coll. privata2 punti
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Salve. Aggiungo la mia alle piastre 120 grana 1841 testa grande già presenti in questa discussione. Anche in questo caso, non si tratta di una moneta ad alta conservazione. Saluti.2 punti
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Questo Sebeto rappresenta un unicum nel suo genere, di sicuro al Dritto. Una corona cosi, con quella fascia, non è nello stile dei Sebeti del 48 e 49 ma assomiglia più a quello della Piastra dal 1750 in poi. Sembra più una prova, anche per la leggera imprecisione nella simmetria dello scudo e per l'impressione generale che dà. A mio avviso, quella corona e, perché no, tutto lo stemma al Dritto sono l'anello di congiunzione fra il Sebeto del 49 e la Piastra del 50. Sono convinto che questo Sebeto meriti moltissima attenzione. Complimenti @Asclepia2 punti
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Ciao Chupa, il sito che citi dovrebbe aggiornarsi. Ormai tutte le sovrane in eccellente stato di conservazione hanno plusvalore importante rispetto al fino contenuto. https://www.coinarchives.com/w/results.php?search=1959+sovereign&s=0&upcoming=0&results=100 Questo millesimo in ms65 (qualora si decida di chiuderlo) realizza 1000 gpb più diritti. In ms66 (sono tante, non è una moneta nata per circolare) hanno realizzato dai 1800 ai 2100 gpb. Il discorso vale anche per gli altri millesimi più comuni che in ms66 realizzano attorno ai 1000 gpb. Prima di cederle come "oro da investimento" io farei una riflessione. Certo devono essere perfette. Il millesimo in oggetto è una prova diversa dalle sovereign proof di recente produzione. Infatti è chiusa SP67 e non PR67. Non si conosce la tiratura, si presume attorno alla decina. È difficile da vedere anche in foto, sul nostro catalogo manca. Buona giornata2 punti
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DE GREGE EPICURI Quando si passa subito al: "dove posso venderla, e a quanto?" non viene molta voglia di entrare nei dettagli...Comunque, è un follis di Massenzio, coniato quindi prima della sua sconfitta a Ponte Milvio da parte di Costantino. Al rovescio c'è un tempio esastilo, dentro al quale si vede Roma con l'aspetto di Minerva. La scritta, abbreviata, è: CONSERVATOR URBIS SUAE. La zecca è Aquileia, seconda officina (AQS).2 punti
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Solo una monetina piuttosto malmessa per 50 cent, mi mancava questo nominale da 4 fils con su raffigurato Ghazi I dell'Irak, solitamente poco più difficoltoso delle monete con il figlio Faisal II. Avrò tempo per eventualmente sostituirla, anche se in tutti questi anni di ciotolare ho trovato altri nominali più grandi ma non questa da 4 fils. In buona sostanza monete con Ghazi I per un euro, ed a volte anche di meno, ho potuto prendere anche quelle d'argento .500 (*), questa invece è la prima che vedo in ciotola, la monetina è del 1938 (e.H. 1357) (*)2 punti
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Come già detto, i dollari non vanno fuori corso o si prescrivono. Tuttavia c'è una distinzione importante da fare, quella fra current e outmoded. I current sono l'ultima serie colorata, cambiabile e usabile come mezzo di pagamento, universalmente accettata. Gli outmoded sono le altre serie, andando indietro nel tempo. Pur essendo cambiabili (ritengo, a discrezione), non sono largamente usati come mezzo di pagamento (sono appunto outmoded). I motivi sono diversi: molti operatori commerciali non si fidano perchè non le conoscono bene e pensano ai falsi, le serie in "bianco e nero" sono relativamente facili da falsificare, senza filigrana già in origine e con un "effetto fotocopia" congenito. Le banche non americane non le cambiano, in secondo luogo, perchè non riescono a "venderle" al mercato per i motivi di cui sopra. E sono (sarebbero) costrette a rimpatriarle, cambiarle in dollari ultima emissione alla Fed o depositarle in conti in dollari americani. Capiamo bene lo sbattimento (e i costi) per un simile servizio, con la guerra al contante che già c'è per gli euro, figuriamoci per i dollari! Esistono tuttavia degli operatori che ritirano questo tipo di banconote e lo fanno a uno sconto più elevato rispetto al facciale, lo scopo ovviamente è quello di rimpatriare le banconote e cambiarle negli USA. Infine c'è il metodo più comodo e se vogliamo più intuitivo: metterle su ebay o qualsiasi altra piattaforma di vendita. In tal caso è difficile aspettarsi di prendere il valore facciale.2 punti
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Reggio antica, era chiamata dai greci “Reghion”, nome che scrivevano in greco calcidese “Recion”. La fondazione di Reggio, come città stato e colonia magno greca, è antichissima e risale ad oltre 2700 anni fa. Il culto dell’acqua era molto diffuso. L’acqua è un elemento essenziale per l’uomo e la sua sopravvivenza, e Reggio ne era ricca e lo è tutt’oggi. Tanto è vero che in passato vi erano anche numerosi edifici termali, dove gli antichi romani si facevano i bagni. Su Reggio insistono anche numerosi corsi d’acqua, ormai incanalati o coperti. Il fiume principale, chiamato Calopinace, che ora scorre a sud della stazione centrale, scorreva in passato nei pressi della villa comunale, all’altezza dell’odierna via Lemos. E fu deviato per consentire la costruzione di un forte, il Castelnuovo, nel cinquecento. A testimonianza per gli antichi reggini della loro devozione ed importanza delle divinità fluviali, fu coniata la prima moneta. In essa è presente un animale ibrido, cioè con il corpo e le corna di toro ed il viso di un uomo barbuto. La prima moneta di Reggio, che passo ora a descrivervi, verosimilmente fu coniata alla fine del VI secolo avanti Cristo, e si trova oggi custodita in un ricco museo francese a Parigi. In essa è infatti raffigurato questo toro con viso umano, che è una divinità fluviale, (probabilmente riconducibile al corso d'acqua reggino del Calopinace, chiamato anche in passato Taurocinio), è in argento, pesa 5,69 grammi, è una “dracma”. Da un lato è in rilievo, dall’altro è incusa, cioè incavata nel metallo. Si vede bene in essa questo toro con viso umano, detto “Acheloo” inginocchiato. Sotto il toro vi è la scritta “Recinon” retrograda. Tale tipo di iconografia era molto in voga alla fine del VI secolo ed in seguito. E fa riferimento ad Eracle, il cui nome deriva dal greco (gloria di era) e poi divenne Ercole per i romani. E’ ovviamente un eroe leggendario, un eroe della mitologia greca. Assieme alla raffigurazione presente nella moneta di Reggio antica, vi sono molte altre raffigurazioni dello stesso personaggio mitico, in vasi greci dipinti, in altre monete o in altari per uso domestico, che noi chiamiamo “arule”. Vi mostro, in una foto che ho scattato al museo di Reggio uno di questi altarini in argilla, che proviene da Locri e la cui immagine di Acheloo è tra le migliori sovrapponibili, come feci notare in un altro mio studio, risalente a molti anni fa. Coincidono anche le costole. Sopra il toro inginocchiato della moneta di Reggio si trova una faretra, che nella iconografia intera della scena è appesa ad un albero assieme all’arco ed a un nodoso randello, tipico della figura di Eracle. L’intera scena, con Eracle che combatte il toro inginocchiato e la faretra appesa all’albero, è visibile chiaramente in un vaso greco che appartiene allo stesso periodo in cui venne coniata la prima moneta di Reggio, che vi mostro qui in foto, il vaso a vernice nera è datato 510 a.C. quindi coevo alla dracma incusa, e si trova ora conservato in un museo a Monaco di Baviera. Di tale dracma ne é noto un secondo esemplare, apparso in un catalogo di una vendita Vecchi, avvenuta a Londra il 5 marzo 1997, precisamente un frammento, con la variante dell’etnico sotto la linea di esergo in RECION retrogrado, anziché Recinon. Ho trovato proprio qui su La moneta, una discussione che associa, erroneamente, la dracma incusa reggina ad un Hektè in elettro di Focea con la cicala di IV secolo a.C. che ovviamente non ha niente a che vedere nè cronologicamente nè iconograficamente con la dracma reggina, che raffigura Acheloo con faretra ed è di fine VI sec. a.C. C’è chi vi vede sopra il toro delle locuste, delle cicale o delle larve di cicala, opinioni che io deontologicamente rispetto da studioso, ma al tempo stesso sono assolutamente prive di ogni validità scientifica dimostrata, ed iconograficamente le reputo fantasiose, poiché non riesco a trovare nessun reperto archeologico che raffiguri uno di questi animali sopra il toro inginocchiato, cioè sopra Acheloo. Quindi non posso attribuire un criterio scientifico di validità a tali opinioni. Che sono, come tante, interpretazioni personali di fatti non certi o indubitabilmente dimostrabili, a cui l’archeologia e la numismatica deve sottostare. Ci sono curiose interpretazioni, poiché nessuna raffigurazione su monete, vasi, oggetti fittili o altro mostra Acheloo ed Eracle con una cicala sul dorso del toro, nessuna, almeno a me pare sino a provare il contrario. Ho letto quando venne pubblicato un contributo di una vecchia mostra detta "D.R.A.C.M.A." sui quaderni ticinesi, che cerca di provare che l’arco e la faretra siano una pupa di cicala, ma a corredo di quel saggio , non trovo riscontri iconografici tra Acheloo e le cicale ed Eracle. E quando si volesse provare che Rhegion emise quella dracma per finanziare una guerra contro Locri, guerra che poi effettivamente perse, non reggerebbe l’esempio in quanto una pupa di cicala sarebbe segno di sconfitta e non di vittoria. Ed a quella interpretazione se ne aggiungono altre, che ripeto ho evitato di citare tutte nei limiti del mio post. Molte e altrettanto secondo me fantasiose, che vogliono spesso le monete di Reggio coniate per finanziare guerre, come se non ci fossero altri motivi per coniare monete, in una città ricca di importanti traffici, quale Rhegion di VI sec. a.C. era. E questo è un motivo in più per conoscerne la sua incredibile ed interessante storia trimillenaria. Sicuramente la dracma incusa con toro androprosopo inginocchiato a sinistra e faretra ed arco sopra la schiena del toro, suscita interesse, iconograficamente parlando, e lo ha suscitato anche in passato tanto che venne riprodotta, quindi falsa, ed acquistata dal vecchio museo civico di Reggio ed esposta in una delle sue vetrine nel 1895, del peso pensate un po’ di gr 10. Se esaminate un vecchio libro di numismatica reggina, che si chiama "Rhegium Chalcidense" di Pietro Larizza la troverete descritta dall'autore nel suo libro del 1905. Il numismatico reggino la illustra al n. 1 delle sue tavole fotografiche. La stessa moneta però scompare, quando al vecchio museo civico di Reggio si accorgono che era un falso, ed infatti nell'edizione successiva dedicata alle monete bruzie del Larizza sparisce tra le foto illustrate nelle tavole. Io ebbi modo di consultare tutta la documentazione presente nei vecchi inventari ora custoditi all'Archivio del museo archeologico nazionale. Poi ci fu tutta una storia su quelle terribili monete e tetradrammi di Reggio " i famosi mostri di Rhegion". Ha scritto Salinas: “Decreto di Ministro non farà diventare numismatico chi non lo sia. Ricordo la serie di argento delle monete di Reggio esposte nel Museo di quella città (era il vecchio museo civico di Reggio poi confluito nel Museo archeologico n.d.r.),: una serie di mostri incredibili, che non avevano la menomissima affinità con monete antiche. Eppure quei mostri erano stati catalogati per cura del Governo e di ognuno ne era stato notato il luogo preciso del rinvenimento ed il peso. Ed eran pesi di 30 o 40 grammi che non rispondevano ad alcun sistema metrologico dell’antichità. (A. Salinas, La numismatica e le collezioni pubbliche italiane Roma 1913). Essendo questa discussione aperta di dimensioni limitate vi ho risparmiato tutte le divagazioni con termini e parole in greco, e di vari miti, che non avrebbero comunque aggiunto criteri scientifici a quanto vi ho detto. Chi volesse approfondire può leggersi gli importanti studi sulle arule greche della prof.ssa Barra Bagnasco, oltre ovviamente alla sterminata letteratura scientifica ed iconografica esistente attorno al tema di Eracle ed Acheloo. la moneta dell’antica Reggio si trova qui: https://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb41833948t Il vaso con Acheloo lo trovate qui: https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Herakles_bull_Staatliche_Antikensammlungen_1583.jpg lo studio di Barra Bagnasco qui: http://www.old.consiglio.basilicata.it/pubblicazioni/ARCHEOLOGIA%20DELLE%20ACQUE/bagnasco.pdf e l’arula (altarino) di Locri in argilla che raffigura Eracle che combatte Acheloo con la faretra a sinistra della scena, che vi ho messo nella foto, la trovate al bellissimo Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria esposta e che vi consiglio di visitare. Ogni commento o osservazione su quanto avete letto, perché questo sito è frequentato oltre che da molti appassionati anche da competenti e validi studiosi di archeologia e numismatica, è gradito1 punto
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15aa. Guarda i lacciuoli della corona laureata: nella 15aa sono entrambi svolazzanti all'indietro (come il tuo esemplare) nella 15cc uno va sul collo. La distinzione tra i due sta proprio nella posizione dei lacciuoli perché il busto è in entrambi i casi drappeggiato e visto frontalmente.1 punto
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Se così fosse si potrebbe cominciare a ragionare x esclusione: sicuramente i mandanti non sono quelli derubati.1 punto
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Tutte le monete metalliche statunitensi emesse dal 1793, primo anno delle coniazioni federali, sono in corso legale. petronius1 punto
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Si è autentica, bella moneta, peccato per i fori. In scarsa conservazione, diciamo mb o quasi, è trattata sui 15/20 euro, qui purtroppo sono presenti tre buchi. Indubbiamente un valore c'è l'ha, ma di poco superiore al valore dell'argento contenuto.1 punto
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Roma Numismatics Ltd > Auction XXIX Auction date: 9 November 2023 Lot number: 430 Price realized: 46,000 GBP (Approx. 56,518 USD / 52,748 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Antonia (mother of Claudius) AV Aureus. Rome, AD 41-45. ANTONIA AVGVSTA, draped bust to right, wearing wreath of grain ears / CONSTANTIAE AVGVSTI, Antonia standing facing, holding long torch and cornucopiae. RIC I 65 (Claudius); C. 1; BMCRE 109 (Claudius); BN 9 (Claudius); von Kaenel Type 16, 316 (V253/R261); Lyon 30 (unlisted dies); Calicó 318a. 7.77g, 19mm, 12h. NGC graded Ch AU 5/5 - 3/5, light marks (#6674257-001). Rare, and not only the finest known of this important issue (cf. NAC 67, 116 [sold for 40,000 CHF]) but also likely the finest surviving portrait aureus of Antonia (cf. Palombo 17, 44 [sold for 50,000 CHF] and cf. NGSA 12, 127 [sold for 48,000 CHF]). Ex Classical Numismatic Group, Triton IX, 10 January 2006, lot 1386 (hammer: 26,000 USD). This coin bears the posthumous representation of Antonia Minor, and was struck in memory of her by Claudius her son upon his ascension to the throne. This well-liked and respected Roman woman, who was celebrated for her virtue and beauty, was the younger of the two daughters of Marc Antony and Octavia, who, after Antony's death, was allowed by Augustus to benefit from her father's estate. She thus became wealthy and influential, and married Nero Claudius Drusus, general and consul, bearing him several children. Three survived into adulthood: the popular Germanicus, the future emperor Claudius, and a daughter Livilla. Following the death of her husband in AD 9 whilst on campaign in Germania, the rest of Antonia's life was plagued by ill fortune as she outlived her oldest son, her daughter and several of her grandchildren. The legend of this pleasing reverse type refers to perseverance in the face of adversity, which indeed Antonia displayed continually throughout her life, not to a god 'Constantia' to whom no other references may be found besides three coin types issued under Claudius. After the death of her husband, her eldest son Germanicus died in AD 19 in mysterious circumstances in Asia, where he had successfully defeated the kingdoms of Commagene and Cappadocia and turned them into Roman provinces. It is thought that he was perhaps poisoned by his adoptive father Tiberius as his influence and popularity with his troops was becoming too great. Her younger son Claudius, who was born with severe disabilities, was ostracised by his family and excluded from public office until his consulship in AD 37 which he shared with his nephew Caligula. Ironically, this action by his family may have actually saved his life as he was not perceived as a threat to power and therefore survived the purges of Tiberius and Caligula's reigns, going on to prove himself a worthy emperor. Antonia's woes did not stop with her sons, as her daughter Livilla supposedly poisoned her husband Drusus the Younger, son of Tiberius. According to Cassius Dio, Tiberius handed Livilla over to her mother, who locked her up in a room and starved her to death. After the death of Tiberius, her grandson Caligula became emperor, and though Antonia would often offer him advice, he once told her, 'I can treat anyone exactly as I please!' Caligula was rumoured to have had his young cousin Gemellus beheaded, to remove him as a rival to the throne. This act was said to have outraged Antonia, who was grandmother to Gemellus as well as to Caligula. Able to stand no more of Caligula's tyranny, Antonia committed suicide, though Suetonius's 'Caligula' (23), suggests she might also have been poisoned by her grandson: "When his grandmother Antonia asked for a private interview, he refused it except in the presence of the prefect Macro, and by such indignities and annoyances he caused her death; although some think that he also gave her poison. After she was dead, he paid her no honour, but viewed her burning pyre from his dining-room." This reverse design also makes reference to Antonia's abilities and long service as a mother and grandmother. Ceres, whose attributes of the torch and cornucopiae she is shown holding, was the Roman goddess of agriculture, fertility and motherly relationships. As well as her own children, after the death of Germanicus, Antonia became the de facto mother for his children including Caligula, and later Claudius' daughter Claudia Antonia after her mother had been divorced and removed from the Imperial family. With this reverse type Claudius celebrates Antonia's devotion to her family and dedication in ensuring the survival of the Julio-Claudian dynastic line. The figure on the reverse is most likely a magnificent statue of Ceres which may have had a head with the features of Antonia known to have been commissioned by Claudius when he became emperor after his nephew's assassination in AD 41. This identification is supported by the portrayal of Antonia on the obverse wearing a wreath of grain ears, a typical attribute of Ceres. Claudius gave his mother the title of Augusta and her birthday became a public holiday, which had annual games and public sacrifices and her image paraded in a carriage. Estimate: 20000 GBP1 punto
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Salve dovrebbe essere un gettone di Norimberga tipo questo nel link https://en.numista.com/catalogue/exonumia45830.html1 punto
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Direi Traiano con al rovescio forse la Felicitas, uno tra questi https://numismatics.org/ocre/results?q=rev_leg_text%3AS+P+Q+R+OPTIMO+PRINCIPI+AND+deity_facet%3A"Felicitas"+AND+denomination_facet%3A"Denario"+AND+portrait_facet%3A"Traiano"1 punto
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Ciao @Alexio85 , il Denario di Vespasiano e' il RIC 841 , al D/ porta la legenda (retrograda) IMP CAESAR VESPASIANVS AVG , al R/ COS VII con Toro andante a destra . Moneta emessa nel 76 (COS VII) . Come valore economico non saprei dirti , comunque scarso visto lo stato di conservazione , un MB scarso .1 punto
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Collezione DNApoli riproduzioni di manufatti antichi , volti e tanto altro ... www.mattanadeisgn.com1 punto
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Molto belle le monete e molto interessante tutto l'approfondinento storico, tra l'altro ero a Roma pochi giorni fa e ero interessato particolarmente al tempio di Venere in quanto in quel punto si trovava il colosso di Nerone e Adriano lo fece spostare proprio per costruirlo 😄1 punto
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Grazie, dopo mio errore con Cinquantenario cerco di essere ragionevole. Damian1 punto
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L'elenco ufficiale magari no, ma direi che nel thread ne sono state segnalate un bel po' per farsi un'idea1 punto
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eccomi, scusate il ritardo... ero in giro e non riuscivo a scrivere bene dal telefono io credo che per comprendere bene questa moneta, all'interno del quadro proposto da Doyen, sia necessario considerare tutta una serie di monete spesso abbastanza eterogenee, ma altrettanto spesso collegate fra loro, tutte in argento e tutte coniate nell'odierna Francia e nel Belgio. si tratta dei cosiddetti argentei minuti. oggi da qualche anno sono oggetto di nuovi studi sono monete a nome di vari imperatori da Valentiniano III a Anastasio.... sono piccoli argenti vi giro qualche immagine in modo non esaustivo e non troppo ragionato ecco, questa moneta di Maggioriano, che appare in parte atipica rispetto alla proposta di Doyen, va forse letta con un attento paragone di altri materiali come questi. e a mio avviso resta comunque una moneta realmente antica e non un falso moderno... con però una attribuzione non così semplice e scontata saluti Alain1 punto
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Ciao Luigi e grazie per la stima in primis. A vista,dalle foto del post 1, sembrerebbe che questa medaglia presenti non solo malachite,ma un bel pò di azzurrite. Poco male,in quanto ci interessa in primis escludere la formazione di cancro,che in queste foto sembra non esserci ( certo si parla sempre di foto,intendiamoci, ove un puntino di quel cancro può tranquillamente sfuggire all' occhio). Queste ossidazioni stanno prendendo campo specie sul rovescio. Sinceramente a me non disturbano. Io metterei al centro più la "salute" della medaglia appunto. Semmai farei solo le cose più semplici,ovvero un ammollo in acqua demineralizzata con sapone neutro. Quindi dopo questa breve e superficiale pulizia dello sporco,le farei far un ammollo in olio di vaselina o paraffina, così da ammorbidire sempre l' altro sudiciume, ma nello stesso tempo dar lucentezza al pezzo. Asciugatura delicata con panno rigorosamente in microfibra,tamponando. Tutto questo darà, con maniere gentili, una migliorìa. Certo le ossidazioni saranno lì,in quanto se ci fosse veramente malachite,essendo stabile,sarebbe dura a togliersi (non rischierei mai e non dà fastidio). Farei solo questo,lascerei anche l' azzurrite. Ripeto sono foto,a me sembra ciò,non farei chissà cosa 😉 Grazie Luigi Riccardo1 punto
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Che dire.....se ricordo bene, parliamo di un R4??? Concordo con la conservazione da te assegnata. Non hai riempito un semplice buco....ma un buco nero!1 punto
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Buongiorno @Brios, il venditore è disposto a mettere per iscritto e ad assicurarmi che la medaglia è del 1714. Mi chiedo, ammesso che voglia spenderci 160 euro, se si può pulire in qualche modo o se è meglio tenerla così, magari gli ottimi @caravelle82 o @sandokan o altre/altri possono darmi qualche dritta. Grazie.1 punto
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concordo con il bb+/q.spl, complimenti in questa conservazione è davvero difficile da trovare.1 punto
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La serie della Sterlina "fiocco" è trattata in tutti i suoi millesimi come moneta da investimento e non ha valore superiore all'oro contenuto. Infatti, il prezzo di partenza era 360 GBP. Tuttavia, sul sito di "Orogenesi", pur ribadendo nelle note che le Sterline "fiocco" non hanno plusvalenza oltre l'oro (anche se le annate 1957 e 1959 vanno considerate NC), segnala l'esistenza di monete proof 1959 di rarità R6/R5 valutate tra le 12.500 e le 13.500 GBP. L'esemplare postato, essendo satinato (e proof), è evidentemente di elevata rarità e come tale ha raggiunto i 40.300 € più i diritti d'asta.1 punto
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Si tratta di una moneta piuttosto rara (R3) spesso falsificata. L'esemplare postato è chiaramente un falso per i motivi già addotti. Qui sotto posto un esemplare in non particolare conservazione, ma dal quale è possibile vedere le differenze con il tuo:1 punto
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Buongiorno a tutti, Inizio week end Numismatico postando uno dei miei ultimi acquisti Vicereali 2023 ma arrivato solo ora nelle mie mani. Devo dire che sono rimasto molto colpito da questo esemplare, non vorrei che questa fosse la scintilla per riaccendere in me il Fuoco del Viceregno. Grano con Scudo di Filippo IV Millesimo 16 47 D/ PHILIPPVS IIII D. G. Testa Nuda a sinistra, sigla GA/C (Giovanni Andrea Cavo, ufficiale di zecca) R/ +SICILIAE ET HIERVSALEM, scudo partito coronato, ai lati la data divisa in due parti. Magliocca 86 47/47 Raro Conservazione.... Vorrei sentire vostri pareri. Saluti Alberto1 punto
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Incuriosito da questa moneta, sono andato un po' a leggere. Molto interessante il rovescio VENERI GENITRICI. Sarà proprio Adriano, infatti, a rispolverare (dal tempo di Augusto) il culto di Venere non solo sulle monete, ma anche con la creazione del del tempio di Venere e Roma nel Foro Romano: La legenda VENERI GENITRICI non si trova solo su monete di Sabina, ma anche su alcune (poche) monete dello stesso Adriano. Solo che mentre con Sabina l'iconografia e' quella rappresentata sulla moneta della discussione , in Adriano Venus Genetrix compare con vittoriola, lancia e scudo come in questo aureo... o in questo medaglione: Non e' strano. Sono le due anime di Venere: una tipicamente latina (a simboleggiare la fortuna e la vittoria), l'altra tipicamente greca (a simboleggiare l'amore, la bellezza, la sessualità). La prima quindi la troveremo su Adriano, la seconda su Sabina, anche se la legenda non cambia: Venere e' sempre la "generatrice", la "genitrice" ovvero l'origine della civiltà romana. Genetrix ha infatti la matrice di generor (generare), di genus (razza), di genius (nume tutelare della famiglia-anche se non solo). Non credo quindi che abbia a che fare come augurio a Sabina di generare eredi (cosa che non fece) anche perchè al momento della coniazione di questa moneta doveva essere già (per il periodo) piuttosto "anziana". Poi sappiamo anche quale fosse l'orientamento sessuale di Adriano. Tornando alla moneta di Sabina (che mi pare indossi quel particolare diadema chiamato stephane), trovo molto affascinante quel gesto vezzoso di Venere di sistemarsi la veste. Una bella iconografia di rovescio. Ciao. Stilicho1 punto
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A me non piace,i dettagli sono grossolani,i campi, almeno dalle foto, sembrano ondulati,il colore non mi sembra del classico argento ma potrebbe essere un effetto delle immagini, un'altra cosa è che non vedo sono i segni di espansione di metallo lungo il giro causati dalla battitura... Ci tengo a precisare che non mi intendo di monete antiche,anche se qualcuna in mano l'ho avuta,ma vorrei imparare...1 punto
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Ciao, a beneficio di quanti seguono ancora ( con molto coraggio!) questa discussione faccio alcune considerazioni riguardanti il post 263. La marcia su Roma, atto eversivo ed intimidatorio contro il governo, fu condannata da tutto il Parlamento italiano democraticamente eletto, con votazione ed approvazione della messa in stato d'assedio del Paese, che pero' non fu firmata dal re. Perché? Ci sarebbero state delle conseguenze, ed è ovvio, ma la scelta fu chiara...Come tutti i fatti storici negativi che derivarono da questa scelta... Fu il peccato originale. Si innesto' subito dopo un'altra scelta deleteria del sovrano e cioè la formazione di un nuovo governo affidata proprio al capo del movimento eversivo ( pur avendo una rappresentanza parlamentare irrisoria rispetto ad altri partiti). Di nuovo domando perché? Lasciamo perdere le fantatesi di voler responsabilizzare politicamente il fascismo per non farlo degenerare con soprusi e violenze nel paese. Già da alcuni anni le squadre d'azione nate in contrasto al biennio rosso 19/21 che era stato subito debellato e successivamente con le camice nere facevano uso sistematico di repressione violenta contro chiunque avesse voce contraria alla loro, ma proprio tutti, in un clima di vero e proprio terrore....Si rischiava la vita! Il sovrano non ne era al corrente? In questo clima, dopo la marcia su Roma, con il parlamento affidato ai fascisti, in un clima di forte intimidazione venne approvata la legge Acerbo ( e si andò alle pseudo elezioni dell'aprile del 24 , dove ci fu la vittoria dei dittatori...e come poteva essere altrimenti). Peccato che a molti fu impedito di recarsi fisicamente a votare anche con la violenza. Furono distrutte sedi di partiti, di giornali e furono usati tutti i mezzi possibili per silenziare qualsivoglia voce contraria. Ne è la riprova l'ignobile e vigliacco assassinio dell'onorevole Matteotti subito dopo le elezioni nel giugno del 24. Persona libera e coraggiosa di esempio per tutti fatto assassinare da Mussolini perché proprio in parlamento, subito dopo le pseudo elezioni, da uomo perbene e libero quale era aveva denunciato tutte le nefandezze,i crimini ed i brogli commessi durante e dopo le stesse. Il re dove era quando venivano commessi tutti questi reati, compreso il delitto Matteotti. Non poteva fare nulla? Non poteva sostituirsi alla magistratura anch'essa in parte soggiogata? Ma anche si! Era il capo delle Forze Armate e delle Forze dell'Ordine...Poteva tutto, ed invece .... Semplicemente non fece nulla, pilatescamente....Forse perché troppo impegnato dalle sue monete o dalle battute di caccia....O perché appoggiò tutto questo...L'opposizione parlamentare nel clima intimidatorio che si era creato non vedo proprio che cosa avrebbe potuto fare. Aventino o non Aventino non avevano più un garante nella figura del sovrano ( aveva permesso la marcia su Roma,dato l'incarico di formare un nuovo governo ad un estremista, non aveva fatto nulla dopo il delitto Matteotti, e faceva altrettanto per le angherie e le nefandezze che avvenivano nel paese). Il giusto posto nella Storia viene assegnato da quello che una persona fa', cioè dal suo operato .... E mi fermo qui....🙂1 punto
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Buonasera a tutti, sono convinto che sia solo un effetto della ribattitura che interessa proprio la parte bassa del diritto. Anche tenendolo in mano e osservandolo dal vivo la penso allo stesso modo. Saluti Alberto1 punto
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Ciao, è un denario dell'imperatore Traiano,per una corretta catalogazione lascio la parola agli esperti ma non mi sembra sia una moneta rara...1 punto
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Ragazzi alla fine ho preso questo, perché di dupondi con la mezzaluna ne avevo visti anche meno e perché ha un dritto ed un rovescio non perfetti ma più omogenei , il costo è stato simile ..1 punto
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Questo tipo di annullo proprio per la sua forma si chiama tombstone. Il francobollo e' così importante perché proviene dal plate 1a. ... veramente tra i primi emessi. Evviva !1 punto
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Non ci crederete ma stamattina recandomi al lavoro ho notato un tondello semilucido in una cunetta a margine della strada. Man mano che mi avvicinavo i dettagli della moneta mi apparivano sempre più familiari; fin quando, avendola presa il mano realizzai di aver ottenuto (nuovamente) dalla dea Minerva il mio primo potenziale horror-coin di quest'anno! Certamente non è al livello dell'esemplare Emmental ma come inizio promette bene. Adesso proverò a dargli una pulita poichè al rovescio presenta incrostazioni che ne celano il millesimo e poi la sottoporrò alla vostra visione in tutto il suo splendorror. A presto1 punto
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Io li seguo, ma non l'avevo mai visto un 34 così... Fino ad ora solo i noti 35 e 36.... E sono certo che manca anche negli altri testi di riferimento.1 punto
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Buongiorno, una cosa che si nota scorrendo gli esemplari postati è che tutti quelli con i gigli invertiti sono NEA, l'esemplare di @Raff82 con gigli normali e NEAP, questo non vuol dire assolutamente che tutti i NEA hanno i gigli invertiti ma che apparentemente compaiono su quel tipo di legenda...sarebbe bello scovare un NEAP con gigli invertiti. Quello che tu chiami rovescio in queste monete è il dritto! Il rovescio è quello con il Sebeto sdraiato! Ancora tornando alla piastra del 49 che ho postato poco sopra, ha la particolarità di avere al dritto, la corona grande e lo stemma piccolo, eccola confrontata con un rovescio normale, la differenza è importante, si tratta di un tipo di dritto diverso!1 punto
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Uno splendido cavaliere di Siracusa Nomos AG > Auction 11 Lot number: 37 Price realized: 5,600 CHF (Approx. 5,791 USD / 5,136 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Sicily, Syracuse. Hieron II, 275-215 BC. AE (Bronze, 29mm, 18.13 g 12). Diademed head of Hieron II to left; behind head, ram's head to right. Rev. ΙΕΡΩΝΟΣ Helmeted cavalryman riding horse prancing to right, holding couched lance with his right hand; below right, monogram of ΑΡ. CNS 193 (Ds15/R1.3) var. SNG ANS -. Apparently unpublished and very rare. Of exceptionally fine style and with a lovely green patina. Extremely fine. From an English collection. This coin comes from a well-documented and extensive series of bronzes minted by Hieron II. However, the very high quality of the engraving makes it stand out from all the others and suggests that it is one of the prototypes for the entire issue. The ram's head and neck symbol on the obverse is quite exceptional too. Estimate: 7000 CHF1 punto
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Dopo tanti eroi greci eccone uno che stava dalla parte dei troiani. E’ raffigurato su alcuni stateri emessi dal re della Licia Pericle e si tratta di Sarpedonte, antico re liciano che corse in aiuto dei troiani. Pericle non si limita a rendere omaggio al suo epico predecessore ma si paragona addirittura ad esso facendolo rappresentare con le sue stesse sembianze. Sarpedonte era figlio di Zeus e di Laodamia, figlia di Bellerofonte. Nel V canto dell’Iliade Sarpedonte rimprovera ad Ettore di partecipare troppo fiaccamente alla battaglia, lasciando la difesa della città completamente in mano agli alleati. Nel XII canto guida insieme a Glauco i lici nell’assalto al muro di protezione delle navi achee: entrambi vengono feriti ma riescono ad aprire una breccia nel muro. Più avanti combatte contro Tlepolemo, figlio di Eracle, e lo uccide rimanendo gravemente ferito. Quando Sarpedonte viene ucciso da Patroclo, Zeus ordina ad Apollo di recuperarne il corpo e di trasportarlo in Licia dove i suoi sudditi lo avrebbero seppellito da eroe. Statere in argento (9,87 g) coniato da Pericle, re della Licia dal 380 al 360 a.C. circa. D: testa di Pericle con capelli e barba fluenti di tre quarti a sinistra. R.: All’interno di un quadrato incuso raffigurazione dell’eroe Sarpedonte che brandisce una spada difendendosi con lo scudo; in basso a destra il triscele, simbolo nazionale della Licia; alle spalle dell’eroe e sulla sua testa la legenda PERICLE scritta con caratteri dell’alfabeto liciano. Provenienza moneta: Gemini, LLC , asta V del 6/01/2009, lotto n. 138.1 punto
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