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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/10/24 in tutte le aree
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Sempre a proposito di queste contromarche, allego le foto di alcune pagine riguardanti l'articolo: "Rivoluzione siciliana del 1848 - Marchio denigratorio impresso sulla moneta argentea" di Costantino Miraglia, pubblicato nel 1964 dall'ARCHIVIO STORICO SICILIANO. L'autore, dopo una breve prefazione, riporta in ordine cronologico gli stessi articoli che già conosciamo (già postati in questa discussione) del giornale "La Costanza" 1848, aggiungendo anche un articolo del giornale "La Forbice" 1848. Alla fine dell'articolo, troviamo anche una tavola con le immagini di due Piastre contromarcate, dalle quali si evince che la moneta in basso (millesimo 1845) presenta le contromarche autentiche "OLIM" e "BOMBA", mentre la moneta in alto (1835) presenta sul collo del sovrano la contromarca "BOMBA" artefatta, contromarca che oserei definire "identica" - per dimensione, spaziatura e forma dei caratteri - alla scritta "BOMBA" presente sulla Piastra 1834 - di cui trattavamo prima - pubblicata al post #221. A conferma del fatto che questa tipologia di contromarche false risale come minimo a sessant'anni fa e che, molto probabilmente, per la facilità con cui si possono identificare - escludendo i soliti sprovveduti - potrebbe trattarsi delle stesse contromarche false a cui faceva riferimento - oltre un secolo fa - l'illustrissimo Memmo Cagiati in una nota alla pagina 139 del suo quinto volume de " Le monete del Reame delle Due Sicilie" 1912: "Moltissime piastre di Ferdinando II subirono, dall'epoca della rivoluzione del 1848 in poi, questi marchi ingiuriosi, che tuttora vengono apposti da qualche negoziante di monete per rendere interessanti queste piastre, però è facile riconoscere e distinguere la mistificazione odierna".7 punti
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Appena giunto dalla newsletter LEU (traduzione google translate per fare prima): Fresco di stampa: RIC V.4 - L'Impero Gallico (260-274 d.C.) https://spinkbooks.com/products/roman-imperial-coinage-volume-v-4-the-gallic-empire-by-jerome-mairat Ordina ora con il codice sconto Leu 'LEU' e risparmia il 20% E' disponibile anche in formato PDF Il 2023 ha segnato il centenario della pubblicazione del primo volume della serie Roman Imperial Coinage (RIC) di Harold Mattingly e Edward Allan Sydenham, l'opera di riferimento standard per le monete emesse dagli imperatori romani. Originariamente concepito come una serie di dieci volumi, il volume finale di RIC è stato pubblicato nel 1994. A questo punto, molti dei volumi precedenti erano già obsoleti, motivo per cui da allora sono stati gradualmente rivisti. Un RIC I (Augusto a Vitellio) aggiornato è apparso nel 1984, il RIC II (Vespasiano-Adriano) è stato suddiviso in tre parti, due delle quali pubblicate rispettivamente nel 2007 (Vespasiano-Domiziano) e nel 2019 (Adriano), mentre il volume dedicato a Nerva e Traiano è ancora in divenire. Forse il più obsoleto dei volumi RIC originali ora è RIC V, che è dedicato alla monetazione degli imperatori delle caserme da Valeriano I. a Floriano (RIC V.1, pubblicato nel 1927) e da Probo a Massimiano (RIC V.2, pubblicato nel 1933), rispettivamente. Nei nove decenni trascorsi dalla pubblicazione del RIC V.2 nel 1933, nuove scoperte e ricerche hanno notevolmente ampliato la nostra conoscenza sulla monetazione di questo periodo turbolento ma cruciale della storia romana. Siamo quindi molto entusiasti che il nostro amico Dr. Jerome Mairat abbia appena pubblicato RIC V.4: The Gallic Empire (AD 260-274) in concomitanza con il centenario del RIC. Jerome, che è il curatore della Heberden Coin Room presso l'Ashmolean Museum di Oxford, è forse meglio conosciuto come uno dei redattori generali della serie di dieci volumi Roman Provincial Coinage (RPC) e direttore di RPC online. Tuttavia, ciò di cui molti collezionisti di monete provinciali romane potrebbero non essere a conoscenza è che Girolamo iniziò la sua ricerca con monete imperiali romane, vale a dire la monetazione del cosiddetto "Impero gallico", un regno separatista nell'Europa nordoccidentale governato nel 260-274 d.C. da sei imperatori consecutivi (sette, se si conta anche il figlio minore di Tetrico, Tetrico II) che non riuscirono a far valere la loro pretesa di potere in tutto il mondo romano. Il nuovo RIC V.4 di Jerome si basa sulla sua tesi DPhil presentata sullo stesso argomento nel 2013 all’Università di Oxford e colma un’importante lacuna nella nostra comprensione della moneta e della storia di questo impero separatista poco compreso. Supportato da una donazione di Leu, il RIC V.4 di Jerome è stato pubblicato nel dicembre 2023 da Spink & Son Ltd (ISBN 978 1 912667 99 4). Rilegato in copertine di stoffa laminata di alta qualità, ordina la monetazione dell'"Impero gallico" in 829 numeri di catalogo su 294 pagine, tutte illustrate su non meno di 88 eccellenti tavole. Inoltre, un'introduzione generale dettagliata affronta la cronologia, le zecche, le denominazioni e i disegni delle monete di quest'epoca, spesso controversi, rispondendo a molte delle domande e sollevandone di nuove. Alcune delle scoperte e dei suggerimenti di Jerome scateneranno senza dubbio nuove discussioni tra gli studiosi, mentre i collezionisti troveranno il suo volume RIC estremamente utile per classificare le proprie monete e cacciare le rarità. Un secolo dopo la pubblicazione del RIC I di Mattingly e Sydenham, il RIC V.4 di Girolamo rappresenta un grande passo avanti per chiunque sia interessato alla monetazione del III secolo d.C. in generale e a quella del cosiddetto 'Impero Gallico' in particolare, e diventerà una parte indispensabile di qualsiasi biblioteca numismatica. Con lo sconto Leu del 20%, RIC V.4 è disponibile per 120 £ invece di 150 £ da Spink | Libri da subito. Utilizza il codice sconto "LEU" al momento del pagamento per applicare lo sconto all'ordine. Se anche tu vuoi sostenere l’importante ricerca numismatica di Girolamo, ti consigliamo una donazione al Progetto Monetazione Provinciale Romana. Frutto della collaborazione di molti studiosi e istituzioni guidate dal British Museum Press, dalla Bibliothèque Nationale de France e dall'Ashmolean Museum di Oxford, RPC elenca attualmente nella sua versione online più di 70.000 diversi tipi di monete attestati in più di 400.000 monete singole, formando un strumento indispensabile per chiunque sia interessato a questa monetazione così diversificata. Fresh off the Press: RIC V.4 - The Gallic Empire (AD 260-274) Order now with Leu's discount code 'LEU' and save 20% –– 2023 marked the 100th anniversary of the publication of the first volume of the Roman Imperial Coinage (RIC) series by Harold Mattingly and Edward Allan Sydenham, the standard reference work for coins issued by the Roman emperors. Originally conceived as a ten-volume series, the final volume of RIC was published in 1994. By this point, many of the earlier volumes were already outdated, which is why they are since gradually revised. An updated RIC I (Augustus to Vitellius) appeared in 1984, RIC II (Vespasian-Hadrian) was split into three parts, two of which were published in 2007 (Vespasian-Domitian) and 2019 (Hadrian), respectively, while the volume dedicated to Nerva and Trajan is still in the making. Perhaps the most outdated of the original RIC volumes now is RIC V, which is dedicated to the coinage of the barracks emperors from Valerian I. to Florian (RIC V.1, published in 1927) and Probus to Maximian (RIC V.2, published in 1933), respectively. In the nine decades since the publication of RIC V.2 in 1933, new discoveries and research have greatly expanded our knowledge about the coinage of this turbulent yet crucial period of Roman history. We are thus very excited that our friend Dr. Jerome Mairat has just published RIC V.4: The Gallic Empire (AD 260-274) to coincide with RIC’s 100th anniversary. Dr. Jerome Mairat Jerome, who is the Curator of the Heberden Coin Room in the Ashmolean Museum in Oxford, is perhaps best known as one of the General Editors of the ten-volume Roman Provincial Coinage (RPC) series and the Director of RPC online. However, what many collectors of Roman Provincial coins may not been aware of is that Jerome began his research with Roman Imperial coins, namely the coinage of the so-called ‘Gallic Empire’, a breakaway realm in northwestern Europe ruled in 260-274 AD by six consecutive emperors (seven, if you also count Tetricus’ juvenile son, Tetricus II) who failed to assert their claim to power throughout the entirety of the Roman world. Jerome’s new RIC V.4 is based on his DPhil thesis submitted on the same subject in 2013 at the University of Oxford and fills an important gap in our understanding of the coinage and the history of this little-understood separatist empire. Supported by a donation from Leu, Jerome’s RIC V.4 was published in December 2023 by Spink & Son Ltd (ISBN 978 1 912667 99 4). Bound in high-quality foiled cloth covers, it orders the coinage of the ‘Gallic Empire’ into 829 catalogue numbers on 294 pages, all illustrated on no fewer than 88 excellent plates. In addition, a detailed general introduction addresses the often-controversial chronology, mints, denominations, and designs of the coinage of this era, answering many of the questions and raising new ones. Some of Jerome’s findings and suggestions will undoubtedly spark new discussions among scholars, while collectors will find his RIC volume extremely useful in classifying their own coins and hunting rarities. A century after the publication of Mattingly’s and Sydenham’s RIC I, Jerome’s RIC V.4 is a big leap forward for anyone interested in the coinage of the 3rd century AD in general and that of the so-called ‘Gallic Empire’ in particular, and it will become an indispensable part of any numismatic library. With Leu’s discount of 20%, RIC V.4 is available for 120 £ instead of 150 £ at Spink | Books as of now. Use the discount code 'LEU' in the checkout to apply the discount to the order. Should you also consider supporting Jerome’s important numismatic research, we recommend a donation to the Roman Provincial Coinage Project. A collaboration of many scholars and institutions led by the British Museum Press, the Bibliothèque Nationale de France, and the Ashmolean Museum in Oxford, RPC currently lists in its online version more than 70,000 different coin types attested in more than 400,000 individual coins, forming an indispensable tool for anyone interested in this highly diverse coinage. We now wish you much joy reading the new RIC V.4 and a good start into 2024!5 punti
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Buonasera a tutti, ciao Rocco, penso proprio che gli addetti al medagliere siano ignari di questo fatto... Comunque, siccome è stato ipotizzato che questa Piastra con "contromarca artefatta" sia potuta appartenere a Vittorio Emanuele III, solo per il fatto che questa moneta sia custodita presso il medagliere del Museo Nazionale Romano, vorrei precisare che, tale supposizione è facilmente confutabile, in quanto, dalla scheda redatta dal Ministero dei Beni Culturali, si legge che il peso della Piastra è di 27,34 g - mentre quella censita dal CNI (utilizzata SOLO come "BIBLIOGRAFIA DI CONFRONTO") pesa 27,40 g. Inoltre, nella scheda scaricabile in PDF, si può leggere anche la nota: "LA MONETA APPARTIENE AL MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO ED E' ORA IN DEPOSITO TEMPORANEO PRESSO IL MEDAGLIERE DEL MUSEO NAZIONALE ROMANO". Quindi, senza il minimo riferimento alla ex collezione reale. Scrivo questo perché, non vorrei che il mio precedente commento #225 ["l'ennesima contromarca artefatta per ingannare gli sprovveduti"] possa esser in qualche modo travisato e possa sembrare riferito a Vittorio Emanuele III.4 punti
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Ciao, alcune informazioni sui denari legionari (c'è un capitoletto apposito) le trovi qui, assieme anche ad un'ottima infarinatura di base sulle monete romane, a me è servito molto anche se ha i suoi annetti:3 punti
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Premesso che non esiste al momento un corpus della monetazione crotoniate a cui fare riferimento e che non sono in grado di effettuare stime di monete, farò solo qualche breve osservazione. I divisionali dello statere sono alquanto rari a Crotone nel periodo della coniazione incusa e schiacciati pressoché interamente sulla dracma, soprattutto fino al 480/70, epoca a cui tendenzialmente si data il passaggio dalla fase a tondello medio a quella a tondello stretto e ispessito, che segna la comparsa di frazioni di taglio più basso. Osservando la dracma in oggetto. per caratteristiche tecniche e stilistiche essa non sembrerebbe appartenere al momento più antico (ca. 530/25-510/500 a.C.), caratterizzato dall'assenza di simboli fissi, bensì ad un periodo seriore, inquadrabile allo scorcio del VI secolo, epoca in cui cominciano a comparire tipi secondari aggiuntivi al tripode (granchio o trampoliere) che tuttavia non risultano visibili sulla moneta in esame a causa della consunzione. Detto ciò direi che la dracma che hai postato, su cui il mio giudizio è positivo, possiede un valore documentario non secondario in quanto amplia il numero dei terzi di statere emessi dalla zecca nella fase incusa. Anche di questo bisognerà tener conto in sede di stima economica dell'esemplare.3 punti
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Non sono d'accordo sui "vivi dissensi", giusto per me non deve esserlo assolutamente per tutti e giusto per te lo rispetto! Dipende da come uno vive la collezione, sicuramente il tuo metro è economicamente più corretto e rispecchia la direzione che ha preso il mercato numismatico, se a questo aggiungiamo la tua soddisfazione e l'appagare il tuo gusto estetico io comprendo pienamente la tua scelta! Io che vado in un'altra direzione non pretendo assolutamente di considerarla quella giusta, semplicemente è quella che mi appaga di più! Collezionare le piccole, essere felice nel trovare un rottame, ma inedito, ecc. ecc. fa semplicemente parte di un diverso modo di collezionare dal tuo! Poi bisogna dire che le monete belle e bellissime piacciono a tutti!! Quelle brutte solo a chi le guarda in maniera diversa... ... e il "francamente me ne infischio" è la cosa giusta, tanto quelle non sono mai critiche costruttive!3 punti
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Alla fine, l’oro, arrivò nelle collezioni che poi formarono il museo archeologico della Pilotta ora completamente rinnovato. Un fatto per nulla scontato, perché era il 1821 e si stava costruendo quello che poi sarebbe diventato il teatro Regio. Nello scavo, da un vaso, emerse un ricchissimo tesoretto, che fortunatamente non finì fuso per la passione archeologica che da tempo permeava la città. Il tesoretto del Regio era composto da 33 aurei, la cui datazione parte dall’imperatore Nerone ed arriva fino a Gallieno, che regnò fino al 268 d.C. Ma la parte più impressionante è rappresentata da 16 monili d’oro di varia foggia e dimensione, ma tutti di pregevolissima fattura: anelli, collane, catene, elementi di glittica con pietre dure, raffinate decorazioni. Gli studiosi pensano che si potesse trattare di una ricompensa per un alto funzionario imperiale, o per un militare di alto grado, sepolto poi nel vaso per far sfuggire il tesoro alle invasioni del periodo, ipoteticamente di Alamanni e Iutungi. È proprio l’aureo di Gallieno, montato come un medaglione, a consentire la datazione del tesoro a quella turbolenta fase del III secolo.2 punti
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Salve allego una foto di una cartolina militare e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Il retro è tutto scritto a ‘pagina intera’. Ringrazio in anticipo.2 punti
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Confermo etichetta che è stata ‘grattata’ proprio per scoprire il produttore. Tip. Cartiere Centrali - Roma2 punti
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Salve allego una cartolina di una raccolta ‘Militare’ e chiedo maggiori informazioni. non capisco perché inserita in raccolta militare, assieme a cartoline di Guerra. Ringrazio in anticipo2 punti
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Non so se avevate notato che è appena uscita la nuova serie di monete britanniche, la prima per Carlo III. https://www.royalmint.com/annual-sets/2023/definitives/king-charles-iii-definitives-2023-brilliant-uncirculated-coin-set/ Dopo la morte di Elisabetta II erano state già emesse alcune monete con l'effige del nuovo sovrano, in particolare, già alla fine del 2022, i primi 50 pence per la normale circolazione. Ma questa è la nuova serie ufficiale che andrà a sostituire l'ultima di Elisabetta II, quella per intenderci con lo stemma riprodotto a pezzi sui vari tagli, tipo puzzle, che personalmente ho sempre trovato molto carina nel saper fondere la tradizione con una idea di base fortemente innovativa. La foto è della nuova moneta da 1 pound, invece se cliccate sul link sopra si vedono anche gli altri tagli. Che cosa ne pensate? Vi piacciono? Da notare che, pare solo per il 2023, di fianco alla testa del sovrano sul diritto vi è una minuscola coroncina a ricordare l'avvenuta incoronazione del nuovo re.1 punto
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Buona sera a tutti e buon anno. Stasera ho voglia di condividere con voi un antoniniano di Emiliano che il R.I.C. lo individua con rarità R4, mi pare di capire!!! ROMAE AETERN Le foto, come spesso accade, non rendono giustizia, dal vivo è molto più bello. Spero vi piaccia. un abbraccio a tutti Mario1 punto
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Buongiorno a tutti Ho comprato da un conoscente questa moneta per 10 euro. Mi sembra autentica. È un po' consumata ma ancora bella. Che ne dite? Grazie1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Settimio Severo (193-211 d.C.) con la raffigurazione sul rovescio di un trofeo ( che voleva rappresentare quanto sottratto ai nemici sconfitti) e due prigionieri seduti in posizione dimessa segno inequivocabile di resa e sconfitta, coniato a Roma nel 201 d.C. . Chiaramente un denario celebrativo e di propaganda che voleva ricordare la vittoria riportatata dall'imperatore contro i Parti, popolo di confine che sempre problemi causò all'impero. Settimio Severo divenne imperatore nel 193 d.C. al termine di una sanguinosa guerra civile che vide avvicendarsi al potere 5 contendenti diversi, Pertinace, Didio Iuliano, Prescennio Nigro, Clodio Albino ed appunto Settimio. Dopo aver sconfitto ed ucciso Prescennio Nigro proclamato imperatore dal suo esercito in Oriente ed appoggiato dai Parti ( e questo fu il pretesto che diede origine alle campagne partiche dal 195 al 198) e successivamente Clodio Albino (suo co-reggente dal 193 al 197) nominato dalle sue legioni in Britannia e Spagna, restò al potere fino al 211 data della morte avvenuta per cause naturali durante una sua ennesima campagna militare in Britannia. Fu un ottimo stratega e condottiero, vista la sua formazione fortemente forgiata dalla scuola militare, attivo soprattutto nella difesa dei confini. Molto importante fu quella contro I Parti dell'Armenia/Mesopotamia a cui partecipò di persona insieme al figlio Caracalla e all'Augusta sua moglie Giulia Domna ( alla quale fu conferito per l'occasione il titolo di Mater Castrorum cioè protrettrice degli accampamenti militari). Non fu una passeggiata quella in Oriente ma grazie all'impressionante macchina da guerra che aveva messo in piedi ( si narra di circa 150mila uomini e la creazione di tre nuove legioni per l'occasione, le Partiche) riuscì a sconfiggere I Parti ed il loro re Vologase V ripristinando l'ordine nell'area e creando una nuova provincia nella Mesopotamia settentrionale amministrata da funzionari romani. Ottenne così il titolo di Parthicus Maximus e fu costruito per festeggiare la vittoria ed il suo ritorno a Roma un arco di trionfo ai Fori Imperiali, ben conservato ancora oggi. Il denario che ricorda tali eventi da esame diretto risulta coniato ( spero ai tempi di Settimio), centrato, con buon metallo ed ha circolato. Grazie ed alle prossime 🙂 ANTONIO 19 mm 3,30 g RIC 176 L'arco di trionfo ai Fori Imperiali dove sono ben visibili alcuni bassorilievi che illustrano alcune fasi di guerra delle campagne partiche.1 punto
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DE GREGE EPICURI Mi attacco a questa discussione perchè il D è in parte simile, ma la medaglia è diversissima,anzitutto per le piccole dimensioni (ovale, circa 23X 16 mm). Al rovescio, tre frecce legate, volte verso il basso, in corona di palma. Quale il significato? Forse il modo in cui fu martirizzata la Santa? E la scritta: CORPUS MUGNANI OV...SCIT....1 punto
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😅 Ares mi ha fatto sorridere la tua reazione (la faccia commossa). Si era una vecchia collezione l'avevo raccolta negli anni però con quello che mi ha reso sto comprando qualcosa qua e là , e comunque ho tenuto tutte le foto, e poi erano monete che avevo studiato e quindi è come se fossero rimaste un po' dentro di me. Diciamo che è stato un po' un rinnovamento, mi piace molto cambiare ogni tanto1 punto
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Mi sono ricordato di una volta che incontrai Vittorio Sgarbi ad una conferenza e mi autografò un libro con questa firma arabeggiante a tutta pagina1 punto
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Teoricamente credo che le monete siano rivestite di una particolare pellicola così come fatto per la moneta IPZS della tutela dell'ambiente. Estratto da IPZS: "Per evitare del tutto l'uso di plastica, la moneta non è in capsula ma è protetta da un strato invisibile di difesa contro l’ossidazione, la cui applicazione avviene tramite la tecnologia “Atomic Layer Deposition” derivata da quella utilizzata per la produzione dei circuiti elettronici."1 punto
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Grazie per la messa in guardia, sono a conoscenza del fatto che questa monetazione, purtroppo, è molto falsificata, seguo sempre con piacere i dibattiti qui sul forum riguardo ai vari falsi che circolano, quando ne vedrò una che mi piace non mancherò di postarla qui prima di lanciarmi! Al momento non ho ancora le competenze per poter distinguere i falsi più insidiosi, ma solo le più villane patacche. Questa sarà la mia terza, me ne dovranno passare per le mani ancora molte(e molti studi ) prima di poter dare pareri sui falsi.1 punto
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DE GREGE EPICURI Vi mostro uno degli ultimi arrivi, un tetradrammo di Erennio Etrusco per Antiochia, in bella conservazione e abbastanza rara; pesa 12,81 g. Al D il busto drappeggiato a dx, e la scritta: EPENN ETROY M.. KY ΔEKIOC KECAP; due globetti sotto al busto. Al R, aquila su fulmini, volta a sinistra, con corona nel becco, e la scritta: ΔHMAPX EZOYCIAC- SC E' il Sear 4282, BMC 20, 224, 615.1 punto
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Date e orari 12 gennaio Inizio evento 13 gennaio Fine evento Orari venerdì dalle ore 11.30 alle 18 - sabato dalle ore 9 alle 181 punto
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Tomassoni R. Il ripostiglio monetale di epoca repubblicana rinvenuto a Santo Stefano di Arcevia e conservato nel Museo Archeologico Nazionale delle Marche in 2023, "Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le Marche", 116, pp. 59-74 il tesoretto è conservato nel Museo di Ancona ed è costituito da 10 vittoriati, altrettanti denari ed un quinario. Grazie ad un denario del magistrato monetario Lucius Plautius Plancus (cat. n° 21), che risulta essere la moneta più recente del gruppo, sappiamo che la chiusura del ripostiglio, e di conseguenza il suo possibile occultamento, si colloca nel 47 a.C. Il_ripostiglio_monetale_di_epoca_repubbl.pdf1 punto
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Ho modificato il titolo della discussione, per il resto non ho molte idee oltre quelle già espresse qui e nell'altra discussione. E' chiaramente falso, e ancor più chiaramente non avrebbe avuto senso falsificarlo per spenderlo. L'ipotesi della play money è plausibile, anche se, come diceva villa66 nell'altra discussione, proprio a partire dal 1973 fu varata una legge che obbligava a scrivere COPY sulle repliche delle monete americane. Ma forse è stata fatta prima dell'entrata in vigore della legge stessa. petronius1 punto
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Gerhard Hirsch Nachfolger > Auction 386 Auction date: 7 February 2024 Lot number: 1107 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: GRIECHISCHE MÜNZEN, GRIECHISCHES MUTTERLAND, PELOPONNES, SIKYONIA, SIKYON. Stater. 431-400. Chimaira l. Rs: Taube fliegt l. in Olivenkranz, im Schnabel Olive mit Stengel. SNG COP. -, vgl. 31. BCD Coll. 198,3 (Rs. stgl.). 12.09g, Schöne Tönung. Hohes Relief. Rs. kl. Stempelfehler. R ss/vz-ss Ex Sammlung Robert P. Ball. Ex Spink NY 380, Los Nr. 521. Die Chimaira bezieht sich ebenso wie der Pegasos auf den Münzen der Nachbarstadt Korinth auf den Bellerophon-Mythos. Dem einheimischen Heros gelang es vom Rücken des geflügelten Pferdes aus, das Mischwesen aus Löwe, Ziege und Drachen zu erlegen. Die Taube wurde wegen ihrer Fruchtbarkeit als heiliges Tier der hier besonders verehrten Aphrodite angesehen. Estimate: 2250 EUR1 punto
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Buon anno a tutti, spero che per tutti qui sul Forum possa essere un 2024 ricco di soddisfazioni numismatiche e non solo. Io personalmente quest'anno lo comincio con un piccolo botto, che ci tengo a condividere con voi: Si tratta di una Mezza Lira di Luigi XIV, zecca di Modena, con data 1705. Proprio il dettaglio della data è quello che mi dà più soddisfazione: delle due date di coniazione della Mezza Lira (1704-1705) questa è decisamente la più rara, inoltre ho avuto la fortuna di reperirla in una conservazione che ritengo buona (intorno al BB) e con ancora tracce dell'argentatura originale. Che ve ne pare? Se qualche collezionista vuole aggiungere qualche foto di un suo esemplare simile è ben accetto! Grazie ed ancora buon anno a tutti!1 punto
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Buonasera a tutti prima di partire per le calde spiagge thailandesi, e concedermi 10 giorni di relax, condivido il lotto 316 dell’asta Picena di metà dicembre. Questo millesimo è assai raro e reperirlo in elevata conservazione è molto difficile. Chi mi conosce sa che sto via via migliorando la qualità degli scudi colli lunghi, puntando ai FDC. Tuttavia, per alcuni millesimi occorre un pochino accontentarsi e scendere di livello. Questo non solo per motivi economici, ma soprattutto perché proprio è arduo trovare le massime conservazioni sui millesimi di questa serie indicati come R3 dai cataloghi. Alcuni proprio non esistono. Il 1858 Torino certamente esiste in FDC ma gli esemplari conosciuti si contano sulle dita di una mano credo, e ne avanzano. Per cui volendo migliorare questo bisbetico millesimo ho pensato di portarmi a casa questo esemplare, che giudico tutto sommato dignitoso e collezionabile. Un caro saluto e sinceri auguri di buon Anno a tutti.1 punto
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Tipo questa: https://www.vcoins.com/en/stores/yoshua_three_coins/315/product/superb_q_minucius_thermus_crawford_rrc_3191_date_103_bc_silver_denarius_rome_roman_soldier_barbarian_warrior/1875986/Default.aspx1 punto
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No, non è "angoscia per il messaggio reiterato che trasmettono", è l' immagine della cruda realta' nella quale gli Ucraini vivono. Niente, un nulla se paragonato a quello che esprimono gli occhi di Margherita, la bambina ucraina adottata dalla mia nipotina. E' moralmente indecente confondere l'aggredito con l'aggressore (non penso sia il tuo pensiero, ma è bene sempre ribadirlo).1 punto
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Guarda che non proprio tutto il mondo è paese, dipende dalla loro legislazione: queste in Germania te le vendono tranquillamente e ricordo che i marchi possono ancora essere convertiti. le euro-monete adesso qui le annullano meglio, dopo che un po' di anni fa si sono accorti che loro le smontavano e che poi in Cina le rimontavano! 😁 Se non sbaglio hanno beccato una hostess con qualche kg di monete in borsetta... cercate la notizia in rete, si trova ancora https://www.n-tv.de/wirtschaft/Wie-lief-der-Bundesbank-Betrug-article2995996.html Servus, Njk1 punto
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Dico che é autentica; conservazione bassa ma gradevole. Dovrebbe essere quella con cifre 99 vicine.1 punto
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Io invece credo che non bisogna generalizzare, non esiste in linea generale “il posto migliore” per acquistare le monete. Bisogna anzitutto documentarsi molto bene, leggendo molto, poi a seconda di cosa si cerca, si potrà trovare più conveniente acquistare tramite un canale oppure tramite un altro.1 punto
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Ringrazio in un unico messaggio tutti coloro che hanno interagito con questa conversazione e che mi hanno consigliato di seguire la strada che mi indica il cuore. Grazie mille anche per tutti i consigli. Grazie...!! Ronak1 punto
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studio ancora lungo....ma almeno credo di aver trovato in alcuni conii, a mia interpretazione, i segni segreti sui grossi di Enrico Dandolo (ritrovati uguali anche in Jacopo Tiepolo)...1 punto
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La “fuga di conio” è una definizione numismaticamente inesistente e sopra si riferivano ad un vecchio post dove si discuteva ironicamente su questo termine..1 punto
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https://www.amazon.it/soldino-veneziano-massari-Agostino-Barbarigo/dp/B09FC892C3 https://www.ibs.it/soldino-veneziano-suoi-massari-da-ebook-adelchi-benetton/e/9791220355964 https://www.youcanprint.it/il-soldino-veneziano-e-i-suoi-massari-da-andrea-dandolo-ad-agostino-barbarigo/b/331ec61f-71cb-52dd-99f9-43ced5a4fef1 Etc etc1 punto
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Iniziamo l'anno con due novità. La prima mi sono deciso a comprare la siliqua di Giuliano II (era costosa e ho fatto una controfferta). Mi è arrivata senza documenti ma chiederò alle aste da dove è passata copia della fattura. Con questo acquisto continuo a sostituire i bronzetti del IV secolo con silique. La seconda, ho comprato un lotto di 5 denari e tre bronzi a un prezzo estremamente conveniente. Risulta che una decina di anni fa ho fatto una tesina sulle monete del regno Nabateo conquistato poi da Traiano e varie volte avevo cercato di comprare il denario che ne commemora la conquista (ne esiste anche una dracma in greco con lo stesso motivo). Mi piace molto il bronzetto di Arcadio, e mi dispiace che varie monete siano state pulite in modo precipitoso.1 punto
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Ma è una domanda seria? 🤣🤣 Se vuole possiamo escludere tutto e FINE, così è contento. Comunque ragazzi, esco dallo splendido forum. Perchè noto che purtroppo c'è la solita abitudine egoica di censurare e modificare i commenti degli utenti. Vi lascio alle vostre monetine!!1 punto
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DE GREGE EPICURI Oggi vi mostro una tetradramma di Treboniano Gallo per Antiochia, g. 12,70 e 26 mm. Al D, busto drappeggiato a dx e la scritta: ΑΥΤΟΚ Κ.Γ.ΟΥΙΒ.ΤΡΕΒ.ΓΑΛΛΟC CΕΒ. Al r., aquila a sinistra e la consueta scritta ΔΗΜΑΡΧ ΕΖΟΥCΙΑC- SC ; una Δ fra le zampe dell'aquila. Un pochino consunta, ma non mi sembra male. E' presente nel Sear al n. 4349.1 punto
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Buongiorno posto i miei due esemplari 1801, quello sfigatello mosso, un 1801 notevole con taglio perfetto, e un 1800 A P non male x il tipo....saluti. p.s. alcune foto son ripetute ma da cel mi sono incasinato cercando tra gli allegati...buona domenica!1 punto
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I c.d. "lacrimatoi ", termine fin troppo abusato e fuorviante, meglio sarebbero da definire come balsamari in quanto in realtà erano destinati a contenere essenze od olii profumati. Dopo la serie dei balsamari di età ellenistica, raggruppati morfologicamente in 7 tipi fondamentali (Forti, tipi I-VII), che perdurano dal IV sec. a.C. a circa la metà o poco dopo il I sec. a.C., e il tipo piriforme a base piatta (Haltern 31 = Vegas, tipo 63 b), entrato in uso intorno all'età augustea, dalla metà del I sec. d.C. si affermano gli esemplari vitrei, la cui produzione prosegue per tutta l'età imperiale.1 punto
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