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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/03/24 in tutte le aree

  1. Salve. Coronato Ferdinando I D'Aragona. Aggiungo altri due esemplari ai due di ieri. Il primo: scena dell'Incoronazione con sigla "m" gotica. Il secondo ( con delle rigature ), riporta "c" gotica, e, al dritto, la variante " CORONATS " invece di "CORONATVS". Ringrazio per l'attenzione rivolta ai due esemplari di ieri. Un caro saluto.
    5 punti
  2. Salve e buon anno nuovo a Tutti, segnalo : presento l'opera Le monete di Siena, a firma di Vincenzo Castelli, edito dalla Edizioni D'Andrea. L'opera, di 236 pagine, affronta tutta la produzione della celebre città dalle sue origini fino alla definitiva chiusura della zecca per mano di Firenze. Sono riportate altre 200 tipologie principali, molte delle quali accompagnate da numerose varianti. Vengono censiti anche numerosi segni inediti di zecchiere. La maggior parte delle emissioni, grazie ad un attento lavoro di archivio, riporta la delibera che ne autorizzava l'emissione. In appendice sono riportati anche diversi falsi d'epoca. Il libro si articla in 236 pagine formato A4, oltre ad un comodo prezzario staccato con i valori di mercato nelle conservazioni MB e BB. Prezzo di copertina € 80 https://www.edizionidandrea.com/
    3 punti
  3. Grazie a @El Chupacabra, @rickkk, @Laurentius, @santone, @QuintoSertorio. E' anche questo il fascino della numismatica, questo confronto fra studiosi che portano la loro esperienza e le loro conoscenze a disposizione anche di chi non sa niente ma cerca di imparare. Una volta un giornalista salutò Giuseppe Ungaretti con l'appellativo di "Maestro". Ungaretti rispose: "Ma che maestro! Io sono un vecchio, un vecchissimo discepolo".
    3 punti
  4. Ciao a tutti e buon 2024. Se posso aggiungere qualche ulteriore elemento documentale a quanto già esposto dall'amico Giov60, vorrei sottolineare come la tesi del Carboneri secondo cui la mancata emissione degli scudi del 1901 si debba attribuire alle rimostranze francesi non appare, alla luce dei documenti consultati e che vi posto, la ragione effettiva della mancata emissione. In realtà, partendo dal testo della Convenzione Monetaria del 6 novembre 1885 (ratificata nel Regno d'Italia con Legge n. 3095 del 31.12.1885 e pubblicata nella G.U. n. 316 del 31.12.1885) e, in particolare sulla base dell'art. 8 della stessa Convenzione, se da un lato si stabiliva che "la coniazione delle monete d'argento da 5 franchi è provvisoriamente sospesa, né potrà riprendersi se non quando un unanime accordo fra tutti gli Stati contraenti si sarà stabilito", subito dopo, sempre nello stesso articolo 8 si stabilisce che "Tuttavia, se uno degli Stati volesse riprendere la libera coniazione delle monete d'argento da 5 franchi, esso lo potrà fare purché cambi o rimborsi, durante tutta la durata della presente Convenzioni , in oro e a vista, agli altri Paesi contraenti e su loro domanda, le monete da 5 franchi in argento coniate alla sua effigie e circolanti sul loro territorio. Inoltre, gli altri Stati saranno liberi di non più ricevere gli scudi dello Stato che avesse ripreso la coniazione di dette monete". Quindi, non furono tanto le "rimostranze dei francesi" ad impedire l'emissione degli scudi del 1901 quanto piuttosto le onerose conseguenze che un'eventuale emissione di tali monete avrebbe provocato alle Finanze del Regno per il cambio o il rimborso degli stessi, che avrebbe dovuto avvenire in oro. In altre parole, se il Regno d'Italia avesse voluto emettere gli scudi del 1901 a norma della Convenzione lo avrebbe potuto fare.... ma a duro prezzo. In allegato, posto il testo integrale dell'art. 8 citato, il cui testo - scansionato dal libro di Federico Marconcini - "Vicende dell'oro e dell'argento" pubblicato nel 1929, è già tradotto in italiano. Posto anche la G.U n. 316 del 31.12.1885 dove trovate pubblicata - in francese - la Convenzione del 6 novembre 1885 ratificata dalla Legge n. 3095/1885. Saluti. M. ScansioneMarconcini.pdf G.U. n. 316 del 31.12.1885.pdf
    3 punti
  5. Salve condivido foto di una cartolina di buona Pasqua e chiedo maggiori informazioni. Viaggia a Sava. Ringrazio in anticipo
    2 punti
  6. Ciao, ultima condivisione di quest'anno 🙂. Si tratta di un denario dell'imperatore Adriano ( 117-138 d.C.) recante sul rovescio la personificazione della dea della Pace, coniato a Roma nel primo anno di regno. Adriano, uno tra gli imperatori che meglio governò l'impero assicurando un lungo periodo di prosperità al popolo romano. Per quanto riguarda la Pace (Pax) rappresentava quella condizione di tranquillità e benessere che si stabiliva dopo qualsiasi tipo di conflitto ed è raffigurata stante con cornucopia dell'abbondanza e ramoscello d'ulivo. Il primo a farla riportare sulle monete imperiali fu l'imperatore Ottaviano Augusto ( che aveva vissuto in prima persona le sanguinose guerre civili della tarda repubblica) e che fece costruire in suo onore anche il bellissimo tempio dell'Ara Pacis. Da esame diretto il denario è coniato, ben centrato, in ottimo argento ( avevano un quantitativo di fino del 90% circa) ed ha svolto la sua funzione egregiamente. Nonostante ha circolato non poco è rimasta molto leggibile e ( per me, ovviamente 🙂) piacevole. Colgo l'occasione per augurarvi un sereno e prospero 2024 insieme alle persone più care, ed un auspicio generale di Pace nel mondo....ne abbiamo veramente tutti bisogno....chissà....😡. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18,40 mm 3,23 g RIC 44
    2 punti
  7. Scusate se mi intrometto .. anche se fuori contesto della discussione potreste dirmi se vi è piaciuto questo libro? Potreste dirmi anche quanto costa?
    2 punti
  8. ciao Gennaro buonasera, appena ho tempo lo ritiro dalla cassetta di sicurezza della banca , faccio delle foto e lo studiamo insieme attentamente. saluti Michele
    2 punti
  9. Non ci crederete ma stamattina recandomi al lavoro ho notato un tondello semilucido in una cunetta a margine della strada. Man mano che mi avvicinavo i dettagli della moneta mi apparivano sempre più familiari; fin quando, avendola presa il mano realizzai di aver ottenuto (nuovamente) dalla dea Minerva il mio primo potenziale horror-coin di quest'anno! Certamente non è al livello dell'esemplare Emmental ma come inizio promette bene. Adesso proverò a dargli una pulita poichè al rovescio presenta incrostazioni che ne celano il millesimo e poi la sottoporrò alla vostra visione in tutto il suo splendorror. A presto
    2 punti
  10. Altre possibili monete: 25 Anniversario dell'Euro 125 Anniversario della FIAT 700 anni dalla morte di Marco Polo
    2 punti
  11. grazie come sempre @PostOffice che cosa è il timbro 55?
    2 punti
  12. Buonasera e buon anno a tutti! Data la mia passione per le monete che reputo "strane" qualche tempo fa sono riuscito a ottenere tramite scambio questa moneta,che era tenuta in scarsa considerazione dal proprietario. Senza saperne molto ero stato attirato dalla piccola dimensione e peso rispetto a quello che consideravo un semisse "normale"(ho riconosciuto che fosse un semisse solo in base alla s) e anche se i pesi variano moltissimo in base al periodo di emissione questo mi sembrava davvero troppo sottopeso e di stile strano, soprattutto la barca sul retro. Ci ho messo un bel po' a capire cosa fosse, e magari mi sbaglio, ma dati i simboli sopra la prua e il peso di circa 7,1 grammi lo avrei riconosciuto come un semisse di zecca "non ufficiale", vorrei chiedere se qualcuno ne sapesse di più e avesse la referenza esatta ! Grazie in anticipo per l'attenzione!
    2 punti
  13. dovrebbe esserci anche una serie di monete "DUCATI". 3 monete da 5€ in argento: Cucciolo, Panigale, 916. tutte e tre smaltate, proposte singole e in trittico. decreto tecnico artistico ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale
    2 punti
  14. Potrebbe trattarsi di San Nicola da Tolentino.
    2 punti
  15. Senza le immagini del dritto e del rovescio e solo con un'immagine del taglio che si presenta perfettamente liscio e con tracce di probabile lavorazione al tornio si tratta,a mio avviso,di una riproduzione... Dimenticavo, mancano anche un saluto e un grazie che non sono meno importanti delle immagini del dritto e del rovescio...
    2 punti
  16. Ciao, moneta che dimostra tutti gli anni che ha ed i segni del luogo dove ha stazionato prima del suo ritrovamento. Quasi impossibile una sua classificazione precisa. Dal ritratto restringerei alle auguste Faustina Minore o Lucilla. Per la figura sul rovescio potrebbe trattarsi della dea Giunone (tipologie che ci sono per entrambe le auguste). Il diametro è scarso ( il tondello è molto rovinato) ma propendo per un asse ( unica lettera che mi sembra intravedere è la C che ti evidenzio in foto). Attendiamo ulteriori interventi 🙂 ANTONIO
    2 punti
  17. Per quanto riguarda la ripresa della coniazioni degli scudi del Regno d'Italia e sempre sul piano documentale, ciò avvenne a seguito della Convenzione addizionale alla Convenzione monetaria conclusa a Parigi il 6 novembre 1908, ratificata nel Regno d'Italia con Legge n. 358 del 10.6.1909 (in G.U. n. 148 del 26.6.1909). All'art. 17 di tale Convenzione addizionale si stabilisce infatti che "ll Governo italiano è autorizzato a far procedere alla riconiazione degli scudi da 5 franchi d'argento emessi dagli Antichi Stati d'Italia e aventi attualmente corso legale nel Regno; a carico suo l'operare a proprie spese il ritiro di tali specie antiche". Con ulteriore Protocollo del 4 novembre 1908 si precisava quali fossero, a quella data, gli scudi degli Antichi Stati d'Italia aventi corso legale. Per brevità , allego la scansione dell'art. 17 e del Protocollo, in italiano, sempre tratti dal testo di F. Marconcini citato nel precedente post e la G.U. n. 148 del 1909 dove trovate il testo in francese di tutto quanto. Art. 17.pdf Protocollo.pdf G.U. n. 148 del 10.6.1909.pdf
    2 punti
  18. @vindar Le considerazioni fatte da te sono giuste ed in buona parte spiegate da @ilnumismatico. Vorrei però sottolineare 2 cose. La prima rispetto alla tua domanda originaria: nel corso dell'Unione Monetaria Latina 5 monete da 1 lira avevano meno argento di uno scudo da 5 Lire. Questo perchè gli "spezzati" dello Scudo (ovvero la moneta divisionaria) non era interconvertibile tra le varie nazioni come lo Scudo ed era pertanto una moneta cossiddetta "fiduciaria" a circolazione locale e titolo metallico autonomamente stabilito. Sempre questo termine di "moneta fiduciaria" si ricollega alla monetazione argentea post-bellica in cui, a prescindere dal contenuto intrinseco argenteo, questo, per la svalutazione di tale metallo, era sempre di valore nettamente inferiore al valore nominale. Dunque, seppure le monete a minor contenuto argenteo fossero le meno gradite alla popolazione, pure non faceva molta differenza. Ulteriori parziali spiegazioni si possono desumere dalla relazione di Zecca qui scaricabile (molto interessante)!
    2 punti
  19. Ciao, Avevo iniziato a scrivere questa risposta prima che tu scrivessi il secondo post. Ho avuto un po da fare e questa risposta mi ha preso più tempo di quello che credevo. Tuttavia credo di essere andato alla “radice” della questione, seppur facendo una panoramica molto molto ampia e sommaria. Quindi ti lascio alla mia replica, che, preciso a scanso di equivoci, vuole solo essere uno stringatissimo riassunto dello stato di cose che portarono ai fatti da te descritti ============================================== Hai fatto una domanda molto interessante, che ogni tanto spunta fuori in una delle sue molteplici sfaccettature. Devi sapere infatti che l’argomento da te sottoposto è molto complesso specialmente per le varie vicissitudini storico-economiche che hanno legato il bimetallismo (oro e argento) nel corso delle varie epoche. Apro e chiudo una piccola parentesi, che poi riaprirò brevemente: Queste sue monete, seppur coeve e dallo stesso nominale, hanno un contenuto di fino differente: 800 millesimi il littore, 600 millesimi il cappellone. Vedo che tu sei partito dal pezzo da 5 lire aquilotto e fecondità, quindi dopo la fatidica data del 1914: la grande guerra infatti è quella che ha cambiato tutto. Per capire bene le cose quindi dobbiamo partire da un po prima: inizio secolo, il 1900. Lo standard monetario vigente si basava sul “franco Germinale” (su Wikipedia trovi tutto se vuoi sapere cos’era). In pratica veniva fissata la quota di 4,5 grammi di argento fino per un Franco (corrispondente a 0,29025 grammi di oro puro, per un rapporto argento - oro di 15.5:1). Bene o male (perché non si è mai riusciti a rimanere entro questi rapporti) le cose andarono avanti fino alla grande guerra. Fino ad allora quindi le monete circolanti erano il pezzo da 1 lira, dal peso di 5g, quello da 2 lire da 10 grammi, e lo Scudo da 5 lire per 25 grammi. Queste erano anche le specifiche fissate dall’unione monetaria latina, di cui anche il nostro paese entrò a farne parte. La grande guerra e tutte le difficoltà che si portò dietro esasperarono a tal punto le debolezze intrinseche su cui si fondava il bimetallismo (Due le cause che rendevano debole questo sistema: 1. La fluttuazione dei rapporti tra i due metalli, che invece era stata supposta stabile e 2. La fluttuazione dei cambi) che in breve, l’Unione cessò di fatto la sua funzione monetaria tra i vari Stati anche se, formalmente, continuò ad esistere fino al 1927. Tra le varie concause, la grande guerra incentivò la tesaurizzazione delle monete in metallo prezioso, con conseguente emissione di moneta cartacea (da qui l’emissione dei BUONI, ben conosciuti da chi colleziona anche cartamoneta), con il conseguente aumento del divario tra i cambi dei vari paesi. I prezzi dell’argento oscillavano vertiginosamente (è in questo contesto così problematico, ad esempio, che venne coniato il “famoso” scudo Quadriga Briosa). L’instabilità portata della guerra rese impossibile ritornare a quei canoni che erano all’origine dell’economia monetale fissata dal Franco Germinale. Dal 1926 ci fu un ritorno della moneta in metallo prezioso, ma questo fu, se vogliamo, solo “di facciata”. Anche se la produzione monetale di aquilotti e bighe fu copiosa, non solo non rispettava gli antichi canoni originari previsti, ma fu comunque di molto inferiore all’emissione di banconote; erano queste, infatti, la moneta più prevalente (che, ripeto, chi colleziona banconote ben conosce). Ad esempio, qui puoi vedere i quantitativi di emissione della banconota da 5 lire che circolava contestualmente all’aquilotto: https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=46 Siamo finalmente arrivati alle emissioni da 20 lire Littore, Cappellone e Quadriga lenta. Mancando i rapporti originari oro-argento definiti dalla convenzione, va da sé che queste emissioni furono più dei “tentativi” molto limitati di ripristinare una circolazione metallica come in passato (ecco perché avevano un più basso contenuto di fino). Pochi milioni di esemplari coniati (se consideri il 20 lire impero, addirittura si parla di soli 10 mila pezzi!!!) non sono nulla per soddisfare il bisogno della circolazione monetaria di un paese. Anche se diversi di questi esemplari avranno circolato, la “vera moneta” era la carta. Non parliamo poi delle altre pezzature metalliche emesse per “celebrare” l’impero… 10 lire https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=50 50 lire https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=63 https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=68 Considerando poi il peso delle “monete” auree si chiude tristemente il cerchio. I 100 lire fascione e vetta, benché rispecchiassero i criteri tecnici pre guerra, furono coniate esclusivamente per fini propagandistici e vendute a 4 volte il loro valore facciale. Non parliamo poi delle successive emissioni auree perché il loro scarso volume di emissione (e i loro dati tecnici) sono imparagonabili con gli standard che avrebbero dovuto rispettare. Dal momento che queste monete furono quindi emesse più per propaganda che per la circolazione (la maggior parte furono tesaurizzate e/o hanno avuto una circolazione comunque non intensa) il loro contenuto di fino rimane una “questione” secondaria non necessariamente legata al corretto rapporto con l’oro. Ovviamente incoraggiò tutti a leggere la sterminata documentazio disponibile sul tema (libri o web).
    2 punti
  20. DE GREGE EPICURI Ecco l'ultima monetina della serie, questa pesa solo 1,10 g. Su un lato, vedo soltanto un TAMGA in ornato circolare. Sull'altro lato, scritta araba assai poco leggibile.
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  21. Saluti. Questa non è una moneta. Questa è una beffa offensiva della storia.
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  22. Taglio: 2 euro cc Nazione: Belgio anno: 2022 Tiratura: non circolante (155.000) Condizioni: SPL Città: Milano Note: NEWS!!
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  23. Follis di Costanzo II con VICTORIAE DD NN AVGG e due Vittorie con corona d'alloro. La zecca purtroppo è illeggibile. Arka Diligite iustitiam
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  24. Buonasera a tutti. Dopo l'enorme soddisfazione di ritrovare sul forum @bizerba62, credo di avere poco d'aggiungere a quanto già detto dagli "specialisti" che mi hanno preceduto. Mi permetto solo di segnalare il volume di Andrea Filocamo dal titolo "L'Italia e l'Unione Monetaria Latina", Editoriale Scientifica, 2017, in quanto corredato da una ricchissima bibliografia. Un saluto cordiale e a presto.
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  25. Ottanta anni or sono, in quella giornata, da una rottura del pinnacolo interno al cratere del Vesuvio, un flusso di lava si riversa nel cratere stesso, fino ad uscirne poi all' esterno verso valle . L' emissione lavica, che prosegue fino al 23 Febbraio, é comunque l' inizio della fase di attività vulcanica del Vesuvio, che culmina nella notte tra il 17 e 18 Marzo in quella che é l' ultima eruzione storica del vulcano stesso . Dopo fenomeni tellurici e l' emissione di una nube eruttiva che si ritiene alta oltre 6 km. e che produce ricadute di materiale su una notevole area, dal 22 Marzo una imponente colata lavica scende lentamente a valle raggiungendo, con uno spessore anche di 10 m., i paesi di Massa di Somma e di San Sebastiano con notevoli distruzioni, spingendosi anche fino a Cercola : l' eruzione provoca 26 vittime, soprattutto per crolli, e richiede l' evacuazione di circa 12.000 persone .
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  26. Salve condivido foto di una cartolina di buon Natale, doppio timbro Addis Abeba, uno poco leggibile. Mi sono piaciuti molto i francobolli usati per affrancatura, ne ho un’altra di qualche giorno prima con stessa affrancatura da stessa zona. Chiedo maggiori informazioni ai più esperti. Ringrazio in anticipo
    1 punto
  27. fino a
    INGRESSO A PAGAMENTO! Presso il Padiglione 9. Si sviluppa su una superficie di oltre 11.000 mq, articolata in vari settori: Filatelia,Numismatica, Cartoline, Stampe e libri antichi, Miscellanea,Telekarte, Kinder e altro.
    1 punto
  28. Le mitiche "buste primo giorno"
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  29. Non è un settore di cui mi occupo, ma da sempre c'è chi raccoglie manifesti e documenti del genere, è possibile vederne in vendita nelle Mostre/Fiere di Numismatica, Filatelia ecc. Non so quale possa essere il suo valore di mercato, credo contenuto, ma sicuramente un controvalore lo ha. Saluti cordiali.
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  30. Curiosa busta del 1988 trovata in rete *Lavoro italiano I.P.Z.S.* L'I.P.Z.S contribuì a stampare banconote per la Banca d'Italia sino al 1965.
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  31. Grazie mille, io cerco sempre pezzi insoliti e ogni tanto mi capita di trovarne uno. Purtroppo le mie conoscenze sono ancora allo stato embrionale ma grazie ad amici e a questo forum mi sto facendo lentamente le ossa in questo campo così vasto e affascinante. Mi piacerebbe sapere perché Russo lo avrebbe datato dopo l'82 a.c. e da dove provenisse davvero, e se fosse stato coniato dai Romani o da qualche popolazione limitrofa che magari aveva in uso i loro numerari , cosa che mi intrigherebbe ancora di più. Ma penso che sarà difficile avere una risposta su questi temi. Riguardo alla conservazione mi sembra messo meglio dell'unico altro esemplare che ho visto in foto, quello che a un asta della NAC andò invenduto. Riguardo allo scambio mi sembra di essere stato comunque onesto, non sapendo effettivamente del tutto cosa stavo acquisendo , l'ho scambiato per un denario di Tiberio tipo "retribution penny" in buona conservazione,meno insolito ma che che sicuramente ha più mercato , ed era apprezzato e ricercato dal precedente proprietario del semisse... Io cerco di non dare troppo peso al valore economico(nei limiti della razionalità) il pezzo mi intrigava e così siamo stati tutti e due contenti!
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  32. Ciao, potrebbe essere anche l'Hilaritas, si. Purtroppo la legenda del rovescio( almeno dalle foto) è totalmente illegibile. Tu che hai la moneta con una lente potresti magari individuare qualche lettera che potrebbe aiutarti. Di più non so dirti 🙂 ANTONIO
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  33. Tra le emissioni ufficiali è conosciuto il denario RRC 110 con la corona ma anche quello non è frequentissimo. Moneta davvero interessante. Grazie per averla condivisa
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  34. Mancano anche peso e misure, inoltre da quel poco che si vede in foto, mi sembra di notare un punzone....
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  35. Riposto con segni evidenziati
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  36. Hai ragione e il bello è che l'ho anche acquistata 😅. Troppo spumante per queste feste!
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  37. Buon 2024 a tutti! Riesumo questa interessante discussione per postare il mio primo acquisto dell’anno. Credo sia un tipo non censito dal Papadopoli. Al rovescio (non un granché) si notano due punti ai lati del trono ed un punto tra i piedi. Da capire poi se il mezzo punto vicino la piede sinistro sia anch’esso un segno o un difetto. Rileggendo i post precedenti, ho visto che i due punti ai lati del trono sono stati già riportati per il settimo Grosso al post #183, mentre il punto tra i piedi appare nel secondo Grosso nel riquadro da quattro al post #184. Guardando bene però i due grossi sembrano essere esattamente lo stesso fotografati con due luci differenti (infatti anche nel secondo ci sono i due punti ai lati del trono), per cui potrebbe essere dello stesso massaro del mio, anche se non si vede il mezzo punto sul piede sinistro perché tagliato. A dire il vero sembrerebbe anche molto somigliante al primo Grosso al post #262 di @Oppiano che è stato attribuito da @Terkel al tipo 01, ma in realtà si possono osservare i due punti ai lati del trono (sono sempre là ma ben nascosti ad un primo sguardo) e anche il mezzo punto sul piede sinistro (il che mi fa pensare non sia un difetto) mentre quello tra i piedi non lo vedo. Le somiglianze del mio Grosso con quello al post #262 sono ancora più evidenti al dritto dove si possono osservare lo stendardo con i quattro puntini, il punto sulla sommità dell’asta, il punto del compasso al centro ed i quattro puntini sulla veste di San Marco. Sarebbe interessante vedere la foto del dritto di quello ai post #183 e #184 per vedere se ci sono le stesse corrispondenze. @ak72 sai se è disponibile? Quindi, direi che potenzialmente potremo trovarci di fronte ad uno o più tipi non censiti: 1) Il mio e forse quello al #183/#184 —> 2 punti ai lati del trono + punto tra i piedi + mezzo punto sul piede sinistro (non confermabile per il #183/#184). 2) #183/#184 —> 2 punti ai lati del trono + punto tra i piedi. 3) #262 —> 2 punti ai lati del trono + mezzo punto sul piede sinistro. Che ne pensate? Includo anche @417sonia e @fabry61 per completezza Saluti, Giulio
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  38. La referenza è: Istituto Italiano di Num. Annali 29(1982), p.139- Crawford, Michael Unofficial Imitations and Small Change under the Roman Republic Nr. 56 è il Asse con Corona; pero il Semis non è listato. Evidentemente il Semis non ufficiale è raro.
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  39. Ciao, se ne parla qui: Giusto per possederne un esemplare a suo tempo ho preso proprio questo 3 rubli.
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  40. in questo caso non si dovrebbero però vedere anche le spazzolate in negativo, specialmente in monete in FDC tipo le tue?
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  41. E' molto comune anche nelle monete in argento di Carlo Alberto, si riscontra anche nei FDC. Ho notato che è più frequente sugli ultimi anni (dal 1844 in poi) è c'è sia per Genova che per Torino Io sono giunto alla conclusione che il coni erano arrugginiti e a seguito di spazzolate pesanti al conio le zone più arrugginite di questo sono saltate via lasciando delle zone vuote, che poi si sono trasformate in piccole escrescenze sulle monete.
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  42. Ciao @Cremuzio. L'ipotesi che sostieni, in effetti, e' plausibile; così come la spiegazione della iconografia solare associata al "solo augusto". In sostanza tu presupponi due legende: una SOL AVG e l'altra SOLVS AVG con diversi significati. Il mio dubbio riguarda l'uso dell'aggettivo "solo" per esteso (SOLVS) associato però alla forma tronca della parola "augusto" (AVG). AVG così scritto, se non erro, sottindende un genitivo ("dell'augusto"). Diciamo che mi sarei aspetto di più di trovare magari SOLVS AVGVSTVS per esteso. Quando al sottintendere INVICTVS associato al rovescio SOL, penso che sia ancora presto. L'upgrade di Sol a SOL INVICTVS avverrà con il suo successore Aureliano. Io propendo per l'errore, anche se mi rimangono quei dubbi che ho espresso nella discussione. Una mia idea e' che magari sia lo stesso incisore (del resto parrebbe che gli errori siano solo su questa tipologia che mostra effigi molto simili -mi sembra- sia sul dritto che sul rovescio nei veri esemplari) che probabilmente conosceva poco la lingua latina. E se devo dire, non e' che il Sol rappresentato ad Antiochia mi piaccia molto (come ho scritto): niente a che vedere con Sol regale delle zecche occidentali. Grazie per il tuo contributo e buon anno. Stilicho
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  43. Buonasera e buon anno a tutti in primis. Condivido un bel cioccolatino,senza pretese,ma sempre bello,fresco dal mercatino di oggi 😁
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  44. 1 punto
  45. Dai, che questa è facile: c'é scritto tutto sopra! Austria 1 fiorino, 1860 / Francesco Giuseppe I / Zecca "A" https://it.ucoin.net/coin/austria-1-florin-1860/?cid=63807&vid=19271 belli in ogni caso questi argenti, hanno anche una "piacevole presenza" a tenerli in mano. Servus, Njk
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  46. Come abbiamo appurato nell'altra discussione le cartoline con questi numeri vengono da un marò del Battaglione San Marco. Guardando le cartoline e i timbri sono tutte del dopoguerra. Questa in particolare con il timbro di censura e appositamente senza data (non era permessa), parte da una zona di operazioni che potrebbe essere perché no anche una nave.. dove riceve il timbro di censura e il timbro blu a numeri, vengono poi instradate da un ufficio postale presuppongo non lontano dalla caserma dei Marò. La data non viene apposta dal mittente per ovvie ragioni di segretezza e neanche il timbro dell'ufficio postale con datario, ..si ci sta.. le somme tornano. Guardero' se ho bibliografia sul timbro di censura, ma non credo.. ?!
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  47. Può essere, sembrerebbe una battuta ironica ma può essere. Il mittente e fuor di dubbio un militare e scrive da una situazione militare. Non abbiamo date quindi un pochino difficile ipotizzare. Tu che periodo dai alla cartolina..
    1 punto
  48. Mia moglie mi ha chiesto cosa si poteva comprare con uno scudo a Venezia nel Seicento. Ho trovato in rete che: "all'incirca 10 soldi (ovvero mezza lira) costituivano la spesa dedicata al vitto quotidiano. A ciò occorre inoltre aggiungere i costi per il riscaldamento e il combustibile per cucinare (la stima del consumo di legna, non considerando le attività cantieristiche, l'edilizia ecc., è di circa 4 quintali annui pro capite (17)), il vestiario, le calzature, la cera per l'illuminazione, l'affitto dell'abitazione. Considerando che pressappoco il 70 per cento dell'intero budget era devoluto in spese alimentari (18), possiamo ipotizzare che il nostro veneziano tipo spendesse all'incirca 260 lire all'anno per i bisogni della propria vita quotidiana. Nel 1691 la confraternita dei lavoranti calzolai stimava un aiuto di 6 lire e 4 soldi alla settimana (ossia 300 lire annue) a favore di un associato malato per mantenersi e curarsi. Nel 1697 la somma fu elevata a 8 lire e 10 soldi, e a 10 lire nel 1701.".
    1 punto
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