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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/29/23 in tutte le aree
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Discussione non adatta ai deboli di ♥️ 🚑 (con le firme Einaudi/Urbini quel 1.000 lire non è proprio del 1950 come descritto) Un estrapolato della rivista 'Tribuna Illustrata' del gennaio 1967 in mio possesso: L'articolo e le quattro pagine dedicate all'interno: L'indice di rivalutazione è più che altro usato per i beni di consumo, ma in teoria dovrebbe dare un'idea, lascia naturalmente il tempo che trova per certi prodotti. 10.000 lire del 1967 equivalgono secondo le tabelle ufficiali a 100/105 euro odierni Ed ora facciamoci del male! 20.000 lire in FDS e 10.000 lire in BB E meno male che il titolo della rivista diceva che il valore era salito vertiginosamente! 10/15.000 lire in eccellente conservazione In base all'articolo i valori approssimativi delle banconote usate, se non è specificata la conservazione, si trovano dentro le parentesi. 6/8.000 lire usate Definite con un'insolito le 50 lire dell'aratore ...........senza parole Se volete soffrire ulteriormente basta chiedere la scansione della banconota che vi interessa visibile sulla rivista con il suo valore attribuito all'epoca, posterò il ritaglio successivamente. nel mentre io continuo.....3 punti
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Salve condivido foto cartolina di una raccolta ‘Natale’ e chiedo maggiori informazioni. In particolare mi ha incuriosito il timbro che è il primo che vedo. Giunge a Sava. Ringrazio in anticipo3 punti
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Serata importante al CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE, con la presenza di GUIDO CRAPANZANO, CESARE JOHNSON, alla presentazione del volume di WALTER MISELLI IL PAPATO DAL 1700 AL 1730 ATTRAVERSO LE MEDAGLIE RICORDANDO...3 punti
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Non so se avevate notato che è appena uscita la nuova serie di monete britanniche, la prima per Carlo III. https://www.royalmint.com/annual-sets/2023/definitives/king-charles-iii-definitives-2023-brilliant-uncirculated-coin-set/ Dopo la morte di Elisabetta II erano state già emesse alcune monete con l'effige del nuovo sovrano, in particolare, già alla fine del 2022, i primi 50 pence per la normale circolazione. Ma questa è la nuova serie ufficiale che andrà a sostituire l'ultima di Elisabetta II, quella per intenderci con lo stemma riprodotto a pezzi sui vari tagli, tipo puzzle, che personalmente ho sempre trovato molto carina nel saper fondere la tradizione con una idea di base fortemente innovativa. La foto è della nuova moneta da 1 pound, invece se cliccate sul link sopra si vedono anche gli altri tagli. Che cosa ne pensate? Vi piacciono? Da notare che, pare solo per il 2023, di fianco alla testa del sovrano sul diritto vi è una minuscola coroncina a ricordare l'avvenuta incoronazione del nuovo re.2 punti
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Buonasera a tutti prima di partire per le calde spiagge thailandesi, e concedermi 10 giorni di relax, condivido il lotto 316 dell’asta Picena di metà dicembre. Questo millesimo è assai raro e reperirlo in elevata conservazione è molto difficile. Chi mi conosce sa che sto via via migliorando la qualità degli scudi colli lunghi, puntando ai FDC. Tuttavia, per alcuni millesimi occorre un pochino accontentarsi e scendere di livello. Questo non solo per motivi economici, ma soprattutto perché proprio è arduo trovare le massime conservazioni sui millesimi di questa serie indicati come R3 dai cataloghi. Alcuni proprio non esistono. Il 1858 Torino certamente esiste in FDC ma gli esemplari conosciuti si contano sulle dita di una mano credo, e ne avanzano. Per cui volendo migliorare questo bisbetico millesimo ho pensato di portarmi a casa questo esemplare, che giudico tutto sommato dignitoso e collezionabile. Un caro saluto e sinceri auguri di buon Anno a tutti.2 punti
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Cari amici... che fatica! Già trovare i 50 baiocchi del II tipo è un'impresa, ma i 30! Dopo il 1838, messo in collezione qualche anno fa dall'alto dei suoi 1887 pezzi coniati, oggi è la volta del 1836 Roma, 2013 pezzi coniati. La cosa che mi fa sudare freddo è che sui cataloghi le rarità di queste monete sono indicate come dei modesti R o R2, e posso capirlo per il fatto che hanno probabilmente una richiesta bassissima (questa è la PRIMA discussione nella storia di LaMoneta che parli di questa tipologia), ma sono davvero dannatamente difficili da trovare. In tanti anni pensate che io sono riuscito a prenderne solo due su sei... Se qualcuno di voi vuole condividere qualche proprio esemplare di questa tipologia tanto bistrattata - lo ammetto, son bruttine, ma io le amo proprio per la loro essenzialità - è il benvenuto qui. Qua sotto, il mio regalo di Natale: 30 baiocchi 1836, zecca di Roma.2 punti
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@Dan1567 se tu fossi quell'esperto che pretendi di essere, dovresti anche saper riconoscere gli esperti veri, come @Tinia Numismatica, che di monete romane ne capisce come pochi. Chiudo anche questa discussione, invitandoti a un maggior rispetto nei confronti degli altri utenti.2 punti
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Ciao Releo, La terza immagine chiarisce almeno per me la "strana forma" dell'ultima cifra, quella che a prima vista poteva sembrare un 5. Io vedo sotto la cifra 3 un altro numero 3 decentrato verso destra. Data ribattuta.2 punti
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Cartolina in perfetta tariffa con 3 lire carmino fiaccola emissione del 1945-46, non saprei dire se della prima o seconda tiratura in quanto le immagini hanno uno strano colore bluastro che falsa l' identificazione. L' annullo TELEGRAFO e' un' anomalia ma che purtroppo non rappresenta una rarità. In passato gli uffici postali e gli uffici telegrafici erano spesso negli stessi locali, sovente l' impiegato postale era anche addetto al telegrafo, pertanto poteva capitare che il timbro veniva spostato da uno sportello ad un altro ed usato per annullare la posta ordinaria. Bisogna anche dire che il servizio postale e alcuni servizi telegrafici venivano effettuati assieme. E' comunque un annullo ""particolare"" dovuto ad un errore degli impiegati postali, non raro se ne trovano un po' in tutti i periodi. Due parole anche sull' immagine della cartolina che nella sua semplicità trovo commovente. Bella scatolina.2 punti
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@Klag65 Tratto da wikipedia .La rosa abyssinica è l' unica rosa originaria dell' Africa e cresce solo nelle zone sopracitate tra cui la Somalia in cui e' molto diffusa. A mio parere hanno preso spunto da una pianta ben conosciuta in quelle zone. Sicuramente il tipo di arbusto in foto richiama molto quello riportato nelle monete per la Somalia Italiana. Spero di esserti stato d' aiuto per il tuo studio. Saluti Andrea.2 punti
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Buonasera , recentemente ho acquistato due marenghi, pagati praticamente per il loro contenuto in oro. E’ normale ? Mi sarei aspettato dei prezzi un po’ più alti. Grazie e buone feste1 punto
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Stimato dal compilatore del catalogo RRRR, un esemplare di tarì in oro probabilmente battuti in Amalfi al nome di Federico II, reggente la madre Costanza di Altavilla . Sarà il 28 Ottobre in vendita Artemide LX al n. 766 .1 punto
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Salve, ho notato che la 5 Lire ‘’aquilotto’’ (1926-1930) ha un peso di 5g ed un contenuto di argento pari a 4,175g la 5 Lire ‘Famiglia’’ (1936 1937) ha un peso di 5g ed un contenuto di argento pari a 4,175g la 10 Lire ‘’Biga’’ (1926-1930) ha un peso di 10g ed un contenuto di argento pari a 8,35g la 10 Lire ‘’Impero’’ (1936) ha un peso di 10g ed un contenuto di argento pari a 8,35g quindi tutte queste hanno la corrispondenza 1 lira=1g di argento 835 e più precisamente 1 Lira=0,835g di argento puro. Perché allora le monete da 20 Lire 20 Lire ‘’Littore’’ (1927 1928) ha un peso di 15g ed un contenuto di argento pari a 12g 20 Lire ‘’Cappellone’’ o ‘’Elmetto’’ (1928) ha un peso di 20g ed un contenuto di argento pari a 12g hanno un diverso rapporto 1Lira=0,6g di argento puro? Cioè due monete da 10 Lire avevano un contenuto di argento puro maggiore di una moneta da 20 Lire… come si spiega? [C’è poi anche la 20 Lire ‘’Quadriga lenta’’ (1936-1941) che ha un peso di 20g ed un contenuto di argento pari a 16g che ha la corrispondenza 1Lira=0,8g di argento puro, un rapporto ancora diverso quindi ] Nella monetazione prima del 15-18 il rapporto 1Lira=5g di argento835 e quindi 1Lira=4,175g di argento puro è mantenuto per tutti i tagli (ed anzi le 5 lire hanno un rapporto 1Lira=4,5g di argento puro per cui 5 monete da 1 Lira contenevano meno argento puro della moneta da 5 Lire). Sicuramente vi sono già noti questi rapporti. Ho aperto questa discussione per chiedervi come mai ci sono queste discrepanze tra monete che circolavano contemporaneamente. Grazie1 punto
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Asse di rame D. Testa di Augusto radiata a sinistra. DIVVS.AVGVSTVS.PATER a partire dal basso a sinistra. R. Altare con porta pannellata di fronte; al di sopra fiammelle a sinistra e a destra. SC grande, a s. e a d. nel campo. PROVIDENT in esergo. la suddetta moneta sia stata coniata da Tiberio, probabilmente nell'ultimo periodo del suo regno, durato dal 14 al 37 d.C., per onorare la memoria del padre adottivo. Di qui la parola "PATER" che allude tuttavia più probabilmente al titolo di "PATER PATRIAE" di cui il defunto si fregiava in vita. Il dritto della moneta riporta verosimilmente l'immagine di Augusto rappresentata nella statua che Tiberio e Livia avevano eretto in suo onore nei pressi del teatro Marcello. La testa radiata dell'imperatore, mutuata dal culto del dio Sole dei re d'Egitto e di Siria, comincia ora ad apparire sulle monete imperiali. Si ricorderà in proposito che lo stesso Augusto aveva eretto due obelischi al Sole, il 10 a.C., al Circo e al Campo Marzio. L'altare costituisce un riferimento diretto al culto del sovrano defunto. La leggenda "PROVIDENT" in esergo va intesa come allusione alla saggezza e alla vista lunga dello scomparso. Il rovescio della moneta rappresenta il recinto e la porta d'accesso pannellata ad un altare. Più che fiammelle, gli oggetti rappresentati in alto a d. e a s. del recinto, sono probabilmente corni d'altare. [Fonte internet.]1 punto
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Buonasera, appena arrivati gli ultimi acquisti dall'asta Bertolami, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questa moneta, non introvabile, ma abbastanza rara, pesa 8,96grammi, nel punto più largo misura 23mm1 punto
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Salve allego foto di una cartolina raccolta ‘Oltremare’ e chiedo maggiori info ai più esperti. Ringrazio in anticipo1 punto
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E' già apparsa in circolazione a Bordeaux nei pressi di Pessac dove si trova la Monnaie de Paris la 2 euro cc Lussemburgo dedicata al 175°anniversario della morte del Granduca Guillaume II1 punto
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IL DIRETTORE GENERALE DELL'ECONOMIA Visto il regio decreto del 20 gennaio 1905, n. 27 che ha istituito la Commissione permanente tecnico-artistica per l'esame dei conii delle monete e per lo studio delle questioni affini o attinenti alla monetazione; Vista la legge 13 luglio 1966, n. 559, recante: «Nuovo ordinamento dell'Istituto Poligrafico dello Stato»; Vista la legge 20 aprile 1978, n. 154, concernente la costituzione della sezione Zecca nell'ambito dell'Istituto Poligrafico dello Stato; Visto il regolamento (CE) del Consiglio 3 maggio 1998, n. 974, relativo all'introduzione dell'euro, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 11 maggio 1998; Visto il decreto ministeriale 29 aprile 1999, n. 506412, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana in data 20 maggio 1999, n. 116, con il quale sono state stabilite le caratteristiche artistiche delle monete da 2 euro a circolazione ordinaria; Vista la raccomandazione della Commissione europea 29 settembre 2003, pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 15 ottobre 2003, concernente una prassi comune in materia di modifiche al disegno delle facce nazionali sul dritto delle monete in euro destinate alla circolazione; Visto il decreto ministeriale 10 dicembre 2007, n. 121414, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana in data 14 dicembre 2007, n. 290, con il quale e' stata stabilita la nuova faccia comune delle monete da 2 euro a circolazione ordinaria a decorrere dal 1° gennaio 2008; Vista la nota n. 1728 del 4 giugno 2009 con cui la Commissione europea ha richiesto la fornitura di due esemplari di ciascuna moneta commemorativa da 2 euro emessa dall'Italia; Visto il regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio 4 luglio 2012, n. 651, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 27 luglio 2012, concernente l'emissione di monete in euro, che stabilisce in numero di due le monete commemorative che possono essere emesse ogni anno (art. 4, paragrafo 1); Visto il regolamento (UE) del Consiglio 24 giugno 2014, n. 729, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 2 luglio 2014, riguardante i valori unitari e le specifiche tecniche delle monete metalliche in euro destinate alla circolazione (rifusione); Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 giugno 2019, n. 103, recante «Regolamento di organizzazione del Ministero dell'economia e delle finanze» e successive modificazioni; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 luglio 2023, n. 125 «Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 giugno 2019, n. 103, concernente l'organizzazione del Ministero dell'economia e delle finanze»; Visto, in particolare, l'art. 1, comma 1, del suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 luglio 2023, n. 125, il quale ha istituito nel Ministero dell'economia e delle finanze il Dipartimento dell'economia, le cui competenze sono stabilite dall'art. 6-bis («Competenze del Dipartimento dell'economia»), introdotto nel citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 giugno 2019, n. 103; Considerato che il suddetto art. 6-bis, comma 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 giugno 2019, n. 103 attribuisce al Dipartimento dell'economia la competenza in materia di interventi finanziari in economia, partecipazioni societarie dello Stato e valorizzazione del patrimonio pubblico e, a tal fine, provvede, tra l'altro, nell'area tematica della monetazione; Visto il verbale n. 4/2023 della riunione del 19 luglio 2023 della suddetta Commissione tecnico-artistica, che ha approvato, tra l'altro, il bozzetto del dritto della moneta da 2 euro, millesimo 2024, commemorativa dell'illustre scienziata italiana Rita Levi-Montalcini, Premio Nobel per la Medicina nel 1986; Vista la nota informativa n. 16317/23 del 12 dicembre 2023, con la quale il Segretariato generale del Consiglio ha comunicato che il Consiglio dell'Unione europea, con decisione del 12 dicembre 2023, ha approvato il disegno della faccia nazionale della suddetta moneta; Ritenuta l'opportunita' di commemorare l'illustre scienziata italiana Rita Levi-Montalcini mediante l'emissione di una moneta da 2 euro a circolazione ordinaria e nelle versioni fior di conio e proof, millesimo 2024; Decreta: Art. 1 In attuazione del regolamento (UE) n. 729/2014, e' autorizzata la coniazione della moneta da 2 euro commemorativa, millesimo 2024, dedicata a Rita Levi-Montalcini, Premio Nobel per la Medicina nel 1986, per un contingente complessivo, in valore nominale, di euro 6.000.000,00, corrispondente a 3.000.000 di monete. https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-12-29&atto.codiceRedazionale=23A07115&elenco30giorni=false1 punto
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"SPOILERARE" TRAME Non ci sarei mai arrivato, senza aiuto. Sempre che sia la soluzione esatta. Buona notte. Stilicho1 punto
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Il 10 virgolettato è un verbo che deriva da un termine registrato dai dizionari sincronici dell’italiano, dal significato di informazione che mira a rovinare la fruizione di un film, un libro e simili rivelando la trama, la conclusione, l’effetto sorpresa, eccetera a chi partecipa a un newsgroup, a una mailing list, a una chat. apollonia1 punto
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https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/la-lettera-v-si-chiama-vu-o-vi/41 La lettera v si chiama 'vu' o 'vi'? R. Rurali, G. Rellini Lerz, C. Boldi e altri ci chiedono quale sia il nome della lettera v, cioè se si debba dire 'vu' o 'vi'. Risposta La lettera v si chiama 'vu' o 'vi'? A tale proposito riportiamo quello che ha scritto Luca Serianni nella sua Grammatica italiana (UTET Libreria, 1989, p. 37). «I nomi delle varie lettere sono oggi stabilizzati tranne per v, che come segno distinto da u ha autonomia più recente; si osservi, ad ogni modo, che "vu", oltre ad essere altrettanto (se non più) radicata, è la dizione coincidente con l'uso toscano, come notava già Romanelli (Lingua e dialetti, Livorno, Giusti, 1910): «meridionale (e anche boreale) è la pronunzia vi, o ve della spirante v, che in Toscana si chiama vu». Fino al secolo scorso i nomi di b, c, d, g, p, t, e v uscivano in e, tranne che in Toscana (Cfr. Castellani, Saggi di linguistica e filologia italiana e romanza, Roma, Salerno, 1980, I 34; be, ce, de, ecc.: un riflesso dei due modi di pronuncia si ha in abbecedario e in abbiccì)». Redazione Linguistica Accademia della Crusca apollonia1 punto
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Ciao, Avevo iniziato a scrivere questa risposta prima che tu scrivessi il secondo post. Ho avuto un po da fare e questa risposta mi ha preso più tempo di quello che credevo. Tuttavia credo di essere andato alla “radice” della questione, seppur facendo una panoramica molto molto ampia e sommaria. Quindi ti lascio alla mia replica, che, preciso a scanso di equivoci, vuole solo essere uno stringatissimo riassunto dello stato di cose che portarono ai fatti da te descritti ============================================== Hai fatto una domanda molto interessante, che ogni tanto spunta fuori in una delle sue molteplici sfaccettature. Devi sapere infatti che l’argomento da te sottoposto è molto complesso specialmente per le varie vicissitudini storico-economiche che hanno legato il bimetallismo (oro e argento) nel corso delle varie epoche. Apro e chiudo una piccola parentesi, che poi riaprirò brevemente: Queste sue monete, seppur coeve e dallo stesso nominale, hanno un contenuto di fino differente: 800 millesimi il littore, 600 millesimi il cappellone. Vedo che tu sei partito dal pezzo da 5 lire aquilotto e fecondità, quindi dopo la fatidica data del 1914: la grande guerra infatti è quella che ha cambiato tutto. Per capire bene le cose quindi dobbiamo partire da un po prima: inizio secolo, il 1900. Lo standard monetario vigente si basava sul “franco Germinale” (su Wikipedia trovi tutto se vuoi sapere cos’era). In pratica veniva fissata la quota di 4,5 grammi di argento fino per un Franco (corrispondente a 0,29025 grammi di oro puro, per un rapporto argento - oro di 15.5:1). Bene o male (perché non si è mai riusciti a rimanere entro questi rapporti) le cose andarono avanti fino alla grande guerra. Fino ad allora quindi le monete circolanti erano il pezzo da 1 lira, dal peso di 5g, quello da 2 lire da 10 grammi, e lo Scudo da 5 lire per 25 grammi. Queste erano anche le specifiche fissate dall’unione monetaria latina, di cui anche il nostro paese entrò a farne parte. La grande guerra e tutte le difficoltà che si portò dietro esasperarono a tal punto le debolezze intrinseche su cui si fondava il bimetallismo (Due le cause che rendevano debole questo sistema: 1. La fluttuazione dei rapporti tra i due metalli, che invece era stata supposta stabile e 2. La fluttuazione dei cambi) che in breve, l’Unione cessò di fatto la sua funzione monetaria tra i vari Stati anche se, formalmente, continuò ad esistere fino al 1927. Tra le varie concause, la grande guerra incentivò la tesaurizzazione delle monete in metallo prezioso, con conseguente emissione di moneta cartacea (da qui l’emissione dei BUONI, ben conosciuti da chi colleziona anche cartamoneta), con il conseguente aumento del divario tra i cambi dei vari paesi. I prezzi dell’argento oscillavano vertiginosamente (è in questo contesto così problematico, ad esempio, che venne coniato il “famoso” scudo Quadriga Briosa). L’instabilità portata della guerra rese impossibile ritornare a quei canoni che erano all’origine dell’economia monetale fissata dal Franco Germinale. Dal 1926 ci fu un ritorno della moneta in metallo prezioso, ma questo fu, se vogliamo, solo “di facciata”. Anche se la produzione monetale di aquilotti e bighe fu copiosa, non solo non rispettava gli antichi canoni originari previsti, ma fu comunque di molto inferiore all’emissione di banconote; erano queste, infatti, la moneta più prevalente (che, ripeto, chi colleziona banconote ben conosce). Ad esempio, qui puoi vedere i quantitativi di emissione della banconota da 5 lire che circolava contestualmente all’aquilotto: https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=46 Siamo finalmente arrivati alle emissioni da 20 lire Littore, Cappellone e Quadriga lenta. Mancando i rapporti originari oro-argento definiti dalla convenzione, va da sé che queste emissioni furono più dei “tentativi” molto limitati di ripristinare una circolazione metallica come in passato (ecco perché avevano un più basso contenuto di fino). Pochi milioni di esemplari coniati (se consideri il 20 lire impero, addirittura si parla di soli 10 mila pezzi!!!) non sono nulla per soddisfare il bisogno della circolazione monetaria di un paese. Anche se diversi di questi esemplari avranno circolato, la “vera moneta” era la carta. Non parliamo poi delle altre pezzature metalliche emesse per “celebrare” l’impero… 10 lire https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=50 50 lire https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=63 https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=68 Considerando poi il peso delle “monete” auree si chiude tristemente il cerchio. I 100 lire fascione e vetta, benché rispecchiassero i criteri tecnici pre guerra, furono coniate esclusivamente per fini propagandistici e vendute a 4 volte il loro valore facciale. Non parliamo poi delle successive emissioni auree perché il loro scarso volume di emissione (e i loro dati tecnici) sono imparagonabili con gli standard che avrebbero dovuto rispettare. Dal momento che queste monete furono quindi emesse più per propaganda che per la circolazione (la maggior parte furono tesaurizzate e/o hanno avuto una circolazione comunque non intensa) il loro contenuto di fino rimane una “questione” secondaria non necessariamente legata al corretto rapporto con l’oro. Ovviamente incoraggiò tutti a leggere la sterminata documentazio disponibile sul tema (libri o web).1 punto
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E in nome del popolo italiano, confermo...ma è proprio il bello di fare "quattro chiacchiere" insieme!1 punto
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Ultimo aggiornamento per quest'anno. Acquistate tre silique di Costanzo II, Magno Massimo e Onorio. Ho provato senza successo inoltre a comprare un follis di Martiniano. Purtroppo i prezzi sono esagerati per il momento. Ho sentito alcuni dire che il 2024 sarà un anno di recessione dei prezzi nella numismatica, vediamo se sarà così.1 punto
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Probabilmente una madonna con bambino, nell'altro lato intravedo una scritta in arabo lungo un cerchio ed una scritta al centro, particolari che si trovano per esempio sui follari messinesi, magari Guglielmo I. Ma è solo una mia impressione e potrebbe essere tutt'altra moneta, ho pochissima esperienza su queste tipologie, sin troppo datate per la monetazione che seguo, meglio spettare l'intervento di un esperto in materia. ps: qualcosa di simile https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GUGI/41 punto
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Basta ad esempio che il rapinatore inciampi su un gradino sconnesso e non segnalato, facendosi male....1 punto
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Sembrerebbe (I tiratura). E' un' affrancatura di basso valore di catalogo, anche se i primi periodi di Repubblica sono ricercati, emissione affascinante piena di varianti.1 punto
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Se fossi stato tu a viaggiare nel tempo avresti dovuto spiegare che quel telefono del futuro si connette anche a una rete globale di "cervelli elettronici" attraverso cui si può comunicare, comprare e usare vari servizi. Ti avrebbero preso per pazzo tutti tranne (forse) i piccoli gruppi d'ingegneri che teorizzavano le connessioni di computer. La prima sarebbe avvenuta due anni dopo.1 punto
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Certo, ma non è corretto dire che è un pezzo "estremamente comune".1 punto
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Non sono di Torino, ma, tornando alle prime lezioni di italiano in prima elementare (a Brescia allora) insegnavano VI. In fondo tutte le altre consonanti espresse con 2 lettere finiscono con I (eccetto la Q). Nel contempo, se non ricordo male, si usava di Vi e VU DOPPIA .. perchè? Forse, erroneamente la W potrebbe venire da leggere VU (senza indicare doppia) giusto per renderla leggibile ricordando i caratteri romani in cui V è anche U ... Sempre ipotesi le mie fondate su puri sentori personali, istinto ignorante... 😅1 punto
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Allora faccio un'altra domanda: è possibile che dopo una CTU (disposta dal giudice) , dove si afferma inequivocabilmente che i medici hanno ucciso una donna con diversi errori evitabili e prevedibili con un minimo di esperienza (oltre che averla fatta soffrire per 2 mesi), l'ente ospedaliero (Pesaro), la sua assicurazione, e il loro avvocato continuino ad inventarsi ogni genere di cosa per non chiedere scusa e risarcire gli eredi ? Il garantismo serve, ma se usato come arma è micidiale. Ripeto in teoria tutto è semplice, nella realtà no perché esistono miriadi di fattori che influenzano una sentenza (primo fra tutti, e non di poco conto, l'umore di un magistrato, perché anche se vogliamo negarlo, nella realtà è così. Ci sono numerosi studi pubblicati, se non erro svedesi soprattutto, in merito). No io non voglio vivere in un far west, ma purtroppo già ci viviamo: i delinquenti usano la violenza e sono spalleggiati dalla giustizia. Ogni volta che un assassino materiale si prende 14 anni e i mandati l'ergastolo, posso dire che chi ha deciso non capisce una mazza.... Guarda che i due processi sono svincolati ed indipendenti fra loro. Il diritto al risarcimento anche in presenza di legittimità difesa c'è comunque se esistono determinate circostanze sempre secondo il giudice. Dipende sempre da loro.1 punto
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Autentica, a mio avviso. https://www.moneteromane.info/corrisp/c700/c700.html Roma, denario, Galba e Livia1 punto
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Il mille lire Barbetti merita un post tutto suo, anche perchè la prima emissione (come recita la didascalia) una Marchiori-Accame del 1897 (in realtà Marchiori-Nazari) a 40.000 lire in FIOR DI STAMPA* (istat: 420 euro) o in BB a 30.000 lire non ci ricapiterà più! *Un biglietto attualmente valutato circa 25/30.000 euro in BB Molto economiche le mille lire più comuni del 1946 a 2.000 lire in FDS (istat circa 20 euro) e 500 lire quelle usate, quest'ultime in buona sostanza a metà del nominale....... certo, 13 anni prima avevano perso definitivamente il loro valore facciale! potevano mai valere di più? ps. Mi fermo qui con le immagini tratte dalla mia rivista, come ho già scritto nel precedente post, chi desidera la scansione di una specifica banconota (completa di didascalia e valore attribuito all'epoca) può richiederla con un post in questa stessa discussione, posterò il ritaglio successivamente.1 punto
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Rispetto al catalogo online: Dritto tipo 8, verso tipo 4... accoppiamento di conii non descritto nel catalogo online di lamoneta ma che puoi trovare sul bdn oline materiali 4 (primo volume dedicato alla zecca di Bologna e curato da Stefano di Virgilio) al n°113, p.119 Mario1 punto
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Ancora con questa cretinata della “fuga di conio”? a te ti è fuggito qualcos’altro1 punto
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Credo che in fattispecie simili in Italia i giudici non abbiano molta libertà di interpretazione e manovra se a causa di una reazione del proprietario derubato il ladro ci rimette la pelle e si scopre che era disarmato, nel nostro paese non c'è la pena di morte per i reati più gravi, figuriamoci per il furto... Ovviamente si tratta di situazioni al limite dove è tutt'altro che facile rimanere lucidi e razionali, tuttavia se si sceglie la via dell'autodifesa armata il semplice possesso di armi può diventare controproducente, non basta possedere armi, bisogna saperle usare, non solo in senso tecnico, cosa non scontata e che richiede addestramento, ma anche acquisendo una preparazione marziale a livello mentale e il sangue freddo necessario a prendere decisioni sotto pressione e in tempi rapidi, forse una possibile soluzione in certi casi è l'uso di armi non letali che possano neutralizzare il malvivente senza ucciderlo...1 punto
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Ciao, non sono un giurista percui potrei sbagliare nel qual caso ben vengano delucidazioni da esperti della materia. La legge sulla leggittima difesa c'è ed è anche abbastanza chiara. Ed è applicata nei casi in cui i derubati subiscono gravi danni fisici e quindi per reazione a questo può scapparci il morto ( io sarei il primo a difendere la mia famiglia con tutti i mezzi a mia disposizione qualora venisse seriamente minacciata da ladri ). Diversa è la questione che la difesa/offesa debba essere sempre leggittima ( anche se i ladri, disarmati, entrano in casa mia non sapendo della mia presenza ed io li uccido). O sparo ad un ladro che sta scappando dopo essere stato scoperto. Sono casi totalmente diversi. Ognuno è libero di comportarsi come ritiene più opportuno, poi dovrà rapportarsi ovviamente con la legge vigente 🙂 ANTONIO1 punto
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La tiratura delle 2 circolanti Relief e Photo è esattamente 50% e 50%. I rotolini realizzati sono in numero uguale (Fonte BCL). Per quanto riguarda le PROOF Leone+Ponte la tiratura è 2.500 per la versione Photo e 1.000 per la versione Relief, per entrambe le monete. Questo perchè nel cofanetto FS Con le 8 monete regolari c'erano le Relief, mentre nel cofanetto con i 2 euro commemorativi 2019-2021 c'erano le Photo. Tra l'altro questo è anche visibile su Eurocollezione.1 punto
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@ARES III, avrei voluto vedere la tua espressione indignata mentre scrivevi queste due parole. 🤣1 punto
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Salve, allego foto di una cartolina rientrante in una raccolta Natale e chiedo maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
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Una patina così bella rende questo sesterzio eccezionale, mi piace molto al dritto nn presenta difformita',bassa conservazione? Ad avercelo un bene simile1 punto
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Guarda che furoni i turchi a trasformare il Partenone in polveriera bombardata dai Veneziani. E come dimenticare l'asta con tutte le medaglie e monete relative alla guerra con i turchi. A te la medaglia in condizioni FDC nella tua bella medaglia si perdono alcuni particolari tra cui le iniziali dell'incisore.1 punto
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Ciao @@sicil_rex, le varianti le ho riprese da uno studio di Maurizio Bonanno , Schede medievali n°6 "Denaro inedito della città di Palermo di epoca chiaramontana", Dicembre 1984. Un saluto Antonio1 punto
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