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  1. Oppiano

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/23/23 in tutte le aree

  1. esemplare da ricondurre a Filippo II, tipologia “Mezzo Ducato”, con sigle GR (Germano Ravaschieri, maestro di zecca, e VP (Vincenzo Porzio), maestro di prova. La legenda, distribuita dal D/ al R/, con partenza dalla parte sx del D/ (per chi vede l’esemplare) e continuando (sempre in senso orario) dalla parte dx del R/, è la seguente, variamente poi abbreviata, con o senza segni di interpunzione: D/: PHILIPP [assenza di spazio e/o segno di interpunzione] REX [segno di interpunzione: globetto centrale] ARAGON [idem, ma globetto più piccolo del precedente] VTRIVS [idem, con globetto come il primo] R/: SICIL [presenza di spazio ed assenza di segno di interpunzione] ET [presenza di spazio ed assenza di segno di interpunzione] HIERVSAL [presenza di spazio ed assenza di segno di interpunzione] Del D/: le due lettere A sono particolari con riferimento alla gamba dx; la lettera R di VTRIVS è ribattuta su altro segno, mentre la seconda lettera V sempre di VTRIVS pare essere ribattuta due volte. Del R/: la lettera A come quelle del D/ (meno accentuata la particolarità della gamba dx]; lettera L di HIERVSAL ribattuta due volte. Ma la vera particolarità di questo esemplare trovasi senz’altro al R/ nello stemma. In breve, manca un leone nel Regno di León (il primo in alto a sx, per chi vede). Non solo, ma l’attenzione è stata attirata anche dalla presenza al D/ di un perfetto globetto circolare sotto il naso di Filippo, non riscontrabile su altri altri esemplari, oltre che dall’occhio non perfettamente definito. Saluti, Domenico
    4 punti
  2. A tutti voi amici del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio i migliori auguri di un buon Natale e di serene feste ! Con l’occasione Vi segnalo che sono iniziati i lavori per il futuro Gazzettino #11con i primi articoli arrivati. Chi avesse un'idea, uno spunto numismatico …sa che può contattarci o chiedere informazioni a: [email protected]
    4 punti
  3. Buonasera @Oppiano. La domanda sembra semplice...in realtà così non è! O meglio, è semplice fino a quando ragioniamo in termini di "correttezza" araldica e - quindi - non di "coerenza" numismatica. Partendo dal presupposto del concetto di precedenza araldica possiamo tranquillamente asserire che lo stemma di Castiglia e Leon debba presentare nel I quarto il castello e nel II il leone. Tale stemma è correttamente riportato nella bibliografia odierna e nella maggior parte dei manufatti anche d'epoca. In campo numismatico abbiamo però alcune notevolissime eccezioni. Credo che tutto possa esser fatto risalire agli scudi coniati in quel di Barcellona in nome di Carlo I (V imperatore). Tali scudi d'oro furono emessi in quantità assolutamente ingenti, e riportano sul conio la suddetta precedenza araldica invertita. Lo stemma molto complesso - composito con i molteplici regni di Sua Maestà - venne pressoché pedissequamente ricopiato nelle sue partizioni sui conii di svariate emissioni nord-italiche. Cito anzitutto in ordine cronologico la monetazione astigiana (ad es. il cavallotto) e quindi quella milanese (troviamo due esempi nel grossone e nel 3 soldi 3 denari, entrambi emessi tra il 1535 ed il 1539). Con Filippo - prima Principe e poi Re di Spagna - la situazione diventa assai meno lineare, con un utilizzo promiscuo delle due impostazioni di precedenza araldica. Abbiamo quindi a Napoli un uso di ambedue le varianti, una rapida visione del testo di Magliocca certamente vale più di mille parole. Per altre zecche, cito ad es. quella meneghina a me tanto cara, la precedenza è sempre quella "canonica", con il leone subordinato alla torre/castello. Pertanto da un punto di vista strettamente numismatico non mi soffermerei su una dicotomia tra giusto e sbagliato, ma piuttosto su quella tra normale ed a-normale relativamente alla specifica emissione.
    3 punti
  4. Anche secondo me e' usata come dice El Chupacabra. Se ti interessa @Fra11, leggi cosa scrivevo qualche anno fa a proposito di una 10 lire....era il 12 novembre del 2020... 10 LIRE Era marzo e si era nel pieno del blocco dovuto a questa maledetta epidemia. Piuttosto stanco dopo una lunga giornata di lavoro, dopo aver parcheggiato l’auto nel viale sotto casa, in un silenzio surreale mi avviai verso il mio portone. All’improvviso, mentre infilavo le chiavi nella toppa, la mia attenzione fu attirata da un piccolo oggetto tondo e chiaro posto proprio davanti alla soglia. Con movimento un po' impacciato a causa della grossa borsa da lavoro che portavo a tracolla, mi chinai e lo raccolsi. Quale stupore! Si trattava di un 10 lire spiga del 1984. Ma cosa ci faceva là, davanti a casa mia, una moneta da 10 lire? Chi poteva averla persa? In quei giorni vuoti, poi? Magari un vecchio nostalgico che l’ aveva nel borsellino. O magari qualcuno che la teneva in tasca come porta-fortuna. O forse qualche bambino che la usava come gioco…..Certo la cosa era strana, considerato che in quei giorni tutte le attività erano chiuse e la gente in giro pochissima. E se fosse stato un segno del destino? Chiunque l’avesse persa, l’aveva lasciata lì in bella vista per me. Possibile? Dopo uno sguardo sommario e se vogliamo anche un po' distratto (10 lire……erano sempre e solo 10 lire….ci ero passato…) misi la moneta nella tasca dei pantaloni con un movimento rapido e distratto e salii le scale. Entrato in casa, come d’abitudine, mi fermai salutare mia moglie; le chiesi come era andata la giornata, come stavano le ragazze. La solita routine, pensai. La routine…la rovina delle nostre vite…. Avevo sempre cercato di evitarla, ma inevitabilmente ci cadevo dentro….Come e’ difficile vivere, pensai. Come sono difficili e impegnative le relazioni umane….ci voleva anche questo maledetto virus….. Quindi mi recai in camera per mettermi comodo; una bella doccia, tuta, divanone e via! Ma ecco che, nello sfilare i pantaloni, sentiii un tintinnio ovattato sul pavimento; mi girai e vidi lei, bella , adamantina, che spiccava argentea sul legno nodoso. La 10 lire! L’avevo proprio dimenticata! La ripresi in mano e la guardai con attenzione, ora. Era ancora in buono stato, qualche riga e qualche macchia, ma nessuna ammaccatura. Tenerla in mano mi diede una bella sensazione di leggerezza, di freschezza, forse anche di spensieratezza. Era da tantissimo tempo che non toccavo una vecchia 10 lire. Gli anni passano e dimentichiamo facilmente, purtroppo….. Ma poi, del resto, già molto tempo prima di passare all’euro, le 10 lire erano state snobbate (proprio come i centesimini di oggi), nessuno le voleva. Ricordo bene quegli anni: quando me le trovavo tra le mani, arrivato a casa, me ne liberavo velocemente mettendole in una piccola ciotola che tenevo vicino al telefono fisso che ancora campeggiava su una mensola della sala da pranzo. Dunque, per la prima volta (credo) mi soffermai a guardarne le fattezze. La moneta mi colpì per la sua semplicità. Sul dritto due belle spighe rigogliose, sul rovescio un aratro. Immagini georgiche che mi portarono alla mente ampie distese di campi gialli sotto il sole azzurro, ondeggianti su un terreno ricoperto di terra grassa e fertile che non poneva alcun ostacolo al lavoro dell’uomo. Ricordai quando ero piccolo, la terra dei nonni, le tante corse nei campi, i giochi spensierati, le lunghe giornate che non finivano mai, il pane e salame all’ombra degli alberi e qualche timido assaggio di vino, di quello buono della vigna…. Girai e rigirai la moneta. Poi la mia attenzione cadde sulla data. 1984….. Avevo 17 anni. Ero uno studente del liceo classico, allora…Mentre pensavo, all’improvviso sentii un tuffo al cuore, una sorta di ansia che non era ansia, una sorta di fremito che non era un fremito. Era una sensazione che conoscevo bene. Il ricordo corse alla mia compagna di classe di allora, Emma. Il mio primo vero amore. Lei mi piaceva: era semplice, molto intelligente, una delle migliori della classe, sobria nel vestire, da portamento elegante e pulito. Io, invece… ero io: non certo un adone, non particolarmente appariscente, studioso, dal buon rendimento scolastico, ma piuttosto anonimo, oltre che molto timido. Con le donne ero sempre stato imbranato. Non sapevo mai come muovermi e questo non giocava mai a mio favore, come e’ facilmente intuibile. E anche con lei fu così. Un lungo approccio impacciato che durò tutta la primavera e l’inizio dell’estate. Ad un certo momento mi sembrò che anche lei fosse interessata a me, e non poco. Ma poi la scuola finì e per me fu il dramma. Non ci saremmo rivisti per mesi. Lei mi scrisse. Mi fece capire molto. Io risposi, ma stupidamente non colsi che fosse arrivato il momento giusto. Non so perché accadde, ancora me lo domando. Poi la lontananza fece il resto. Al rientro a scuola niente fu più come prima. Dopo poco, lei si mise con un altro. Era finito tutto. Da allora, nonostante gli anni, sento ancora quell’ansia che non e’ ansia, quel fremito che non e’ un fremito, ogni volta che il ricordo di lei solo mi sfiori la mente. Proprio come ora con quel 1984 impresso su una stupida moneta da 10 lire. Ah, se almeno l'avessi baciata! Ecco la 10 lire. Scusate le foto, sono negato. Ciao. Stilicho
    3 punti
  5. Buonasera, allego interessante sesterzio di lecita provenienza per Marco Aurelio coniato sotto Commodo nel 180 d.C. La moneta in questione non è in un ottimo stato di conservazione ma l'ho inserita in collezione per la sua storia e per una sua particolarità rappresentata secondo me da segni di doppia battitura al dritto. Questa moneta presenta ben quattro cartellini, a testimonianza di vari passaggi nel tempo, che non riportano nella descrizione la doppia battitura. 😧testa nuda di Marco Aurelio a dx "DIVUS M AN (N...segno in legenda di doppia battitura) TONINVS PIVS R: Aquila a destra in piedi su altare inghirlandato testa a sinistra. 20.84 g RIC III 657 (Commodo) Sono sempre molto graditi pareri e commenti sulla moneta. buona serata Antonio
    2 punti
  6. Ciao a tutti, in attesa di vedere cos'altro porterà questo Natale, ho il piacere di condividere con voi questo asse con il ritratto di Germanico coniato da Claudio (suo fratello minore) che mi hanno gentilmente regalato i miei genitori, hanno fatto decidere a me e non ho potuto resistere quando a una recente asta ho visto questa moneta. Seguendo la mia passione per la dinastia Giulio-Claudia è un personaggio che non poteva mancare alla collezione, ho colto quindi subito l'occasione di aggiungerlo. Non ho molto da dire su questo personaggio (24 maggio 15 a.C. – Antiochia di Siria, 10 ottobre 19) che non sia già noto, marito di Agrippina Maggiore (tra l'altro figlia di Marco Vipsanio Agrippa), fra i suoi figli abbiamo due figure che saranno parte integrante della storia di Roma Imperiale, Gaio Giulio Cesare Germanico (il futuro Imperatore Caligola) e Agrippina Minore, moglie di Claudio (che poi era anche suo zio) e madre di Nerone. Oltre alla discendenza ovviamente è stato anche un grande generale, fra le tante cose ha guidato assieme a Tiberio la spedizione in Germania del 10-13 a seguito della rovinosa sconfitta di Varo a Teutoburgo. Nel 15 riuscirà poi anche a vendicare la disfatta recuperando le Aquile perdute. Il suo successo militare rese Tiberio sempre più geloso di lui (c'è anche da dire che Tiberio ce l'aveva un po' con tutti diciamo la verità…) tanto che dietro la morte di Germanico, per presunto avvelenamento, sembra che ci fosse lo zampino proprio dell'Imperatore. La cosa è enfatizzata molto da Tacito che sostiene anche che sul corpo di Germanico i segni dell'avvelenamento fossero molto evidenti. Tiberio, dal canto suo comunque, non fece molto per fugare i sospetti visto che non fu presente neanche alla cerimonia in cui le ceneri vennero riposte nel mausoleo di Augusto, considerando però che non fu presente neanche al funerale della propria madre, non è detto che questa sia una prova schiacciante di colpevolezza. Non vi tedierò ulteriormente con episodi già noti e quindi passo direttamente la parola alla moneta, ritengo che sia molto bella, ben centrata e con un fantastico ritratto, insomma, se non si è ancora capito mi piace particolarmente 😅 Germanico, Asse, 50-54 d.C., Roma, RIC 106 (coniato da Claudio) 10,58g – 30mm D/ GERMANICVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N; testa di Germanico rivolta verso destra. R/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P; S C. Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo
    2 punti
  7. Gravissimo errore: queste persone amano talmente tanto la proprietà che vogliono impossessarsi in qualsiasi modo pure di quella altrui, magari mascherando il tutto con certi argomenti egualitari... ergo nessuno è contrario alla proprietà semmai ha problemi con i soggetti titolari di essa. Senza il diritto di proprietà la nostra società non esisterebbe neppure.
    2 punti
  8. Ringrazio @giancarlone per aver completato le informazioni sul periodo trattato ed aver evidenziato il "movimentato" periodo del Risorgimento.
    2 punti
  9. Ne ho un bel pò della DDR, ma proprio questa del quiz mi manca! 5 Mark (City of Meißen) - German Democratic Republic – Numista
    2 punti
  10. Salve. Pubblico la foto di 1 lira del 1813, Gioacchino Napoleone. Gr. 4,89. La conservazione della moneta non è certamente ottimale, ma presenta il punto dopo il valore, il rombo dopo "Napoleone" e il punto dopo la data. Inoltre, la data presenta una ribattitura. Infatti, il 3 sembrerebbe ribattuto su un 5. Posto anche la foto del dritto di altra moneta, sicuramente dello stesso conio della mia ( presa da una discussione aperta proprio su questo forum ), dove, invece, sembrerebbe trattarsi di un 5 su un 3 (!?). Cosa ne pensate? Un caro saluto a tutti e Buon Natale.
    2 punti
  11. Non me ne parlare…io non mi chino proprio più perché se lo faccio divento io stesso un reperto archeologico e magari mi rinvengono tra duemila anni, classificando i miei resti come Homo Numismaticus ☺️
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  12. DE GREGE EPICURI Splendida moneta! Ho avuto in passato diversi esemplari di questo tipo, ma infinitamente più brutti. Solo, io non avrei usato il termine "restituzione", perchè lo riservo alle monete "ufficialmente di restituzione", che sono quelle poche (e abbastanza rare) che contengono il termine RESTITUIT, a volte abbreviato. Le più numerose restituzioni sono statre compiute da Tito e da Traiano; trovi un capitoletto sull'argomento nel manuale di Francesco Gnecchi, "Monete romane".
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  13. Martedì 16 gennaio dalle ore 20:45 al CCNM (Via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU') si terrà l'incontro di apertura per l'anno 2024. Si tratterà di una riunione informale, alcuni Soci porteranno monete, medaglie e documenti riguardanti questo periodo storico; i Soci presenteranno, per la parte medaglistica, le motivazioni delle celebrazioni che portarono alla coniazione della varie medaglie.
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  14. @Rufilius Ho cambiato il titolo. Ciao. Stilicho
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  15. Medaglia della teriaca Bronzo: 25,50 g, diametro 39 mm, spessore ca. 3 mm. D/ Preparazione della teriaca. In primo piano a destra lo speziale che trita alcuni componenti col pestello in un grande mortaio di forma cilindrica; a sinistra l’aiutante che tiene nella mano sinistra un barattolo contenente altri ingredienti da aggiungere nel mortaio. Sul tavolo, con vari barattoli, bottiglie, flaconi, capsule e strumenti necessari alla preparazione, una vipera la cui carne è un componente essenziale del polifarmaco. In secondo piano quattro persone assistono alla preparazione. Sullo sfondo due tendoni a capanna con sopra una bandierina al vento. A h 9, sullo stendardo dietro l’aiutante, le iniziali dell’incisore e del produttore DN e BS. R/ Nel settore superiore a forma di mezzaluna sono raffigurati vari strumenti utilizzati dallo speziale (mortaio con pestello, bilancia a due piatti, barattoli, vasetti, ecc.). Sotto, su sei righe, le proprietà terapeutiche della teriaca: THERIAC POLYPHARMACEUTICAL PAR EXCELLENCE, CELEBRATED FOR TWO MILLENNIA AS AN ANTIDOTE AND PANACEA. Sul contorno è inciso il numero 00098 con la scritta FRANKLIN BRONZE e dei punzoni rettangolari con il numero 172 e la lettera P. La medaglia fa parte della serie “The Medallic History of Drugs” prodotta dalla Franklin Mint, che comprende 36 medaglie coniate in argento dorato, in argento e in bronzo. Il soggetto della medaglia della teriaca trae spunto probabilmente da questa tavola sulla produzione del polifarmaco nel Medioevo. Con gli auguri di Buone Feste, apollonia
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  17. Forse per un qualche automatismo numismatico (versione diplomatica) o più probabilmente perché da ragazzino avevo un talento particolare nel calpestare le cacche di cane (versione realistica), io cammino sempre con gli occhi a terra, quindi mi è capitato molte volte di trovare monetine smarrite, anche di posti improbabili (tra i più recenti un rublo russo). Il rinvenimento più emozionante è stato però a inizio anni Novanta, in occasione di una visita a miei parenti nel nord della Francia. Mentre facevamo una passeggiata in una strada sterrata, vedo, accartocciata nel canaletto che fiancheggiava la stradina, della carta che per qualche motivo aveva un colore rossiccio che mi suonava familiare, così la raccolgo... Erano tre banconote da cinquantamila lire, autentiche e in corso, appallottolate come la carta che si butta nel cestino. Per me che ero poco più che un bambino, trovare - in Francia per giunta! - tutti quei soldi è stato l'evento dell'anno.
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  18. Uuh che bello, Nyassa Mozambico, e' un fiscale di 1centavos portoghese del 1924. Non comune. Sono emissioni molto belle stampate dai famosi Waterlow & Sono LTD.
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  19. mmm....hai trovato una moneta di 70 anni e non hai avvisato la sovrintendenza? Ahi ahi, hai commesso un illecito caro @Fra11! 🤣🤣 ovviamente sto scherzando (meglio chiarire)
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  20. Ciao, non so nulla a riguardo di questa moneta, ma ti dico che rotazioni tra 0°/ 15° ed i 345°/360° sono rotazioni che stanno nella tolleranza e credo che possa rientrarci anche questa, le rotazioni interessanti di norma sono quelle a 90°/180°/270° e comunque da 45° in su, non mi pare questo nessuno dei casi. Bella la pulizia. saluti
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  22. Interessanti i cartellini che fanno parte comunque della storia della tua moneta. Mi piacciono soprattutto i primi tre perchè scritti a mano e con penna (solo il secondo, mi pare, con stilografica che ha un po' sbavato su cartoncino poroso). Mi piacciono particolarmente quelli tondi, che ho visto più frequentemente uniti alla monete di provenienza inglese. L'errata attribuzione ad Antonino Pio forse dipende della legenda di dritto che recita, appunto, ....ANTONINVS PIVS. Nel terzo cartellino vi e' una correzione, che pare vergata dalla stessa mano che lo aveva scritto precedentemente. Interessante anche il fatto che ci sia la classificazione del Cohen. Il quarto penso che sia quello del tuo acquisto, no? Ciao. Stilicho
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  23. Ciao, una bella serie di antoniniani di consacrazione quelli fatti coniare da Traiano Decio. Dal prossimo anno inizierò senz'altro ad inserirli in collezione. 🙂 ANTONIO
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  24. a meno che non abbia le due facce uguali.... 🤣
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  25. Ciao a tutti, moneta arrivata. Sono molto soddisfatto per l'acquisto e la cifra spesa data la condizione della moneta. 14,2 gr. 26 mm Oscar
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  26. Ciao Viganò, grazie per la citazione ma non seguendo il filone delle prove e dei progetti non saprei proprio cosa dirti
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  27. Ciao , Traiano in particolare si "specializzo'" nel REST. ituire rarissimi denari repubblicani , pur rimanendo oscuro il motivo per cui scelse alcuni generi (legende ? Gens ? allegorie ?) di un vastissimo repertorio , a scapito di altri .
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  29. Buongiorno a tutti. Perdonatemi anzitutto la citazione di me stesso ma la ritengo necessaria per spiegarmi meglio. Il senso dell'intervento era quello di affermare un principio che possiamo esprimere in questi termini: "Tutti o quasi hanno diritto a una seconda possibilità. Non è scritto da nessuna parte che la Società debba offrire la terza, la quarta e via dicendo." Ciò significa che un soggetto che commette un reato deve pagare per quello che ha fatto e, nel frattempo, gli devono essere forniti gli strumenti per evitare di ripetersi. E' chiaro che il sistema s'inceppa - e la gente perde fiducia - nel momento in cui abbiamo in strada lo scippatore arrestato il giorno prima, nella Pubblica Amministrazione il tangentaro che ha tradito lo Stato per interesse personale o partigiano, l'omicida dei propri genitori che appena uscito pensa bene di minacciare altri congiunti e via dicendo con tanti esempi che ci porterebbero davvero OT. E' chiaro che ciò determina una sfiducia generale verso l'ordinamento penale e, pertanto, l'impossibilità da parte della popolazione di percepirne gli aspetti positivi o, peggio ancora, una fascinazione per la giustizia "fai-da-te" che è quanto di più pericoloso ci sia (armi comprese, che è meglio lasciare alle nostre Forze Armate). Su questi argomenti si sono scritti centinaia di libri, quindi è tutto per forza di cose semplificato ma spero si colga il senso delle mie parole. un saluto cordiale e a presto.
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  30. Dallo stile mi sembra una commemorativa tedesca o ceca..mi ricorda monete di questi due paesi ma per il momento non ho trovato niente!🤔
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  31. Il mio pensiero. Anche secondo me si tratta di una doppia battitura. Come detto sopra, si vede anche il primo profilo della fronte: Anche sul rovescio si nota la doppia immagine dell'altare e della coda dell'aquila: Ciao. Stilicho
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  32. Si tratta secondo me proprio di una chiara evidenza di doppia battitura. Le tracce rimaste sono proprio il retro della nuca-capelli, la fine della legenda “N” prima della testa ripetuta e anche la strana forma del collo, tagliato più sottile del normale in basso, proprio per questo effetto. A voler indagare più in dettaglio sembra che si veda anche la linea della fronte della prima battitura, poi obliterata, appena sopra l’occhio…
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  33. Salve , a me non pare una doppia battitura della N , piuttosto un versamento di metallo che si estende da sopra la testa fino alla nuca di Marco Aurelio . Quella che sembra una N o una M ad un attento esame pare piu' un effetto ottico , che l' occhio si adatta nel riconoscere una lettera anziche' un travaso di metallo . Opinione personale .
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  34. Salve E' noto che il 5 centesimi di euro è di acciaio (poco meno del 95%) con placcatura in rame, da cui il colore rossastro che dopo un po’ di tempo sviluppa una patina uniforme scura e opaca perché il rame reagisce con l'ossigeno dell'aria formando l'ossido rameoso (cuprite). Lo stadio successivo è la trasformazione anche localizzata della cuprite in carbonati basici di rame, malachite e azzurrite, che si differenziano dal colore rispettivamente verde smeraldo e azzurro. Su questa moneta si nota la formazione di questa patina, malachite a h 9 del diritto e tra h 7 e h 8 del rovescio, e malachite con azzurrite tra h 2 e h 3 del rovescio. apollonia
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  35. Voi non avete idea di quanto materiale archeologico occhi esperti in ricerca di superficie (survey) riescono ad individuare ovunque anche in città. Un'altra volta, giovane studente di archeologia, stavo facendo esercizi con un'amica in un parco cittadino. Ci siamo messi a fare flessioni e davanti al mio naso c'era un frustolo di un bordo di coppetta in ceramica sigillata italica. Per rassicurare tutti, e tra questi @littleEvil il materiale (questo frammento ed altro) è stato consegnato all'Ispettrice della Soprintendenza (per la qule scavavo all'epoca) con tanto di relazione di ritrovamento. Adesso che gli anta son caduti in prescrizione non mi abbasso neppure per sincerarmi se il pezzo è effettivamente quello. e, se li tocco li lascio a terra. Ma è molto bello far vedere ai bambini cosa puoi trovare e se hai a disposizione un paio di libri sulla ceramica in pdf sul pad gli fai anche vedere a cosa corrisponde il pezzo rinvenuto. Diventano matti poi.... interessati e rispettosi purtroppo si. I ricordi andrebbero sempre stampati
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  36. Interessante anche la presenza dei 4 cartellini. Trovo che siano un elemento che aggiunga un "surplus" alla moneta, anche per la possibilità di ricostruire i suoi precedenti passaggi (a parte anche il valore eventuale dei cartellini in sé). Li puoi eventualmente postare? Ciao. Stilicho
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  37. Buonasera @Woland23, nel testo del link viene menzionato il ritrovamento di una moneta, denaro enriciano, datata 1150–1164 d.C . Visto l'intervallo di date, che mi pare non abbia -finora- corrispondenza con le classificazioni dei denari lucchesi, penserei ad una emissione geograficamente più vicina alla zona di rinvenimento, tipo Venezia (o Verona).
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  38. Si dietro la nuca, poi c'è una N sopra la testa e al rovescio alla sinistra dell'altare si intravede qualcosa. Ciao Antonio
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  39. Impossibile.. nel caso l’intestatario della cassetta muore si va sempre in successione. Se il proprietario della collezione la ripone nella cassetta di quello che vuole sia il proprio erede, in caso di morte dell’erede potrebbe poi non riuscire più a rimettere mano sulla collezione o su parte di essa. Io andrei piano a mettere le mie monete legalmente in mano a un’altra persona. Ci possono essere casi particolari in cui poi la si perde. E questi casi potrebbero non essere così rari. Si potrebbe valutare un conferimento ad un trust, che apre una cassetta in banca. Ma sono tutti casi limite a mio avviso, solo per collezioni particolarmente pregiate.
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  40. E' Il paradosso della storia umana, secondo cui chi uccide un uomo o fa una rapina è chiamato giustamente ladro o assassino, mentre chi ne uccide migliaia e saccheggia intere popolazioni può arrivare ad essere considerato un conquistatore, un condottiero e finanche un eroe...
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  41. Ciao a tutti. E si, sarebbe uno strano Paese la nostra amata Italia perché non si puniscono i ladri di appartamenti ( magari con la pena di morte o con una fucilata o revolverata) quando vengono a farci visita. Le leggi in materia sono blande,inefficaci...ma ci siamo mai chiesti il perché? Siamo circondati da ladri ed imbroglioni in giacca e cravatta, ladri di stato, ladri istituzionali, evasori fiscali per professione, ( non parlo ovviamente di quelli che per necessità le tasse non possono pagarle, tanti purtroppo in questi ultimi anni) truffatori legalizzati....aggiungetene voi qualche altra categoria...Si depenalizzano falsi in bilancio e peculato e si fanno leggi proprio a vantaggio di determinate categorie...... questo non è rubare? Voi come lo chiamate? Ma questo viene tollerato, quasi ammirato...Due pesi e due misure.... a morte ( ovviamente una estremizzazione questa anche se c'è qualcuno a cui piacerebbe, mah......che dire....io non sono tra quelli) o in galera a vita il topo di appartamento e lunga vita ed impunità ai ladri di futuro nostro e dei nostri figli......I ladri esistono da quando esiste l'uomo ( Anche Nostro Signore Gesù fu crocifisso insieme a due ladroni, ma nonostante questa deterrenza sono passati secoli e sono sempre tra noi) ed esisteranno sempre. Non c'è legge che tenga. Parere personale, l'unica utopistico miglioramento ( ma fattibile, spero dai nostri figli, nipoti e pronipoti, noi per adesso abbiamo miseramente fallito) sarebbe quella di creare a livello planetario una società più equa e giusta, ma la vedo dura.....nel frattempo si salvi chi può con i mezzi che si hanno a disposizione..... ANTONIO
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  42. Il pesos delle colonie spagnole deriva da quello coniato dalla zecca di lima intorno al 1565 pesava circa 27 g di argento per il 92% di argento puro...prima vi era il real de a ocho...il famoso pezzo da otto reales...e poi l'escudos d'oro il cui pezzo da 8 corrisponde al doblone...100000 pesos dovrebbero quindi essere circa 2,5 tonnellate d'argento puro...una cifra molto considerevole...se guardo il valore dell'argento puro ad oggi ottengo un milione e trecentomila euro...ma va calato sull'epoca dove l'argento non era cosi diffuso come oggi...dovresti vedere nel libro di Cipolla, vele e cannoni per comprendere se vi sono indicazioni del valore d'acquisto e rapportato ad oggi...azzarderei a dire alcune decine di milioni di euro di oggi, forse di più...il potere d'acquisto di una cifra del genere era quella di finanziare per qualche tempo una guerra spagnola in europa...all'epoca gli Asburgo si davano da fare... 😉
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  43. Fino a poco tempo fa si poteva dire lo stesso anche di quelli inglesi
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  44. Mi inserisco nella contesa per dare un contributo "neutrale" alla discussione e, se possibile, alla definizione delle aree monetarie portando la testimonianza di quanto si evince dai documenti mantovani dell'epoca. Unica premessa indispensabile, non sono un economista e quindi, esposti i fatti, nelle conclusioni potrei scrivere castronerie di cui mi scuso da subito. Come scritto sopra da @Arka la delibera per l'emissione della lira Tron, come riporta il Papadopoli, è datato 27 maggio 1472 e già il 24 luglio del 1472 veniva deliberato un compenso di 20 ducati annui ai due figli dello zecchiere Antonello di Pietro per il lavoro svolto per le nuove monete... testimonianza del fatto che gli zecchieri lavorarono con solerzia... E infatti a Mantova con grida del 2 luglio 1472 il marchese già ordina che Dove alla nuova moneta veneziana da 20 marchetti viene attribuito il valore di 15 soldi di Mantova. Il 5 dicembre 1477 (terminato il dogato di Nicolò Tron), considerata la grossa mole di moneta falsa ed erosa circolante nei territori mantovani il marchese ordina che: Dove si tutela la circolazione della sola moneta mantovana e veneziana.. Non è altresì da trascurare che l'emissione veneziana del bagattino in rame (22 ottobre 1472) trovò un seguito in tutta l'area mantova ed emiliana. Il 10 aprile 1479 (con Federico I marchese di Mantova) si comunica che essendo avvisato lo Marchese che comenzano apparere de molte monete tose e guaste, come sono troni et marcello et altre monete grosse... Testimonianza che le lire Tron sono d'uso così comune da costituire un problema quando tosate o manomesse. Francesco II Gonzaga il 15 febbraio 1501 fece pubblicare una grida in cui si ordina di non rifiutare la moneta veneziana di qualunque sorte, se di buon argento e peso. Il 15 aprile 1505 ordina che, in considerazione del fatto che la maggior parte delle trentine sono false, si spendano per il valore 2 bagattini eccetto: anche in questo caso si tutela la circolazione della moneta veneziana... Tutto quanto esposto per far notare che a Mantova il sistema monetario di riferimento dal 1470 all'inizio del XVI° sec. fu sicuramente quello veneziano. E quindi anche se, come correttamente evidenziato da @numa numa, per Ludovico II l'allineamento al sistema monetario veneziano coinvolse anche il testone (il cui peso si attesta fra i 6,35 e 6,52 g) e da Francesco II invece i testoni presero a riferimento il sistema monetario milanese; le grida pubblicate fino al 1505, e quindi anche durante il marchesato di Francesco II (ovviamente per le grida che ho potuto verificare) continuano a dimostrare la costante preoccupazione dei marchesi di Mantova a mantenere un rapporto di reciprocità con l'area veneziana, mentre, limitatamente alle fonti consultate, non si trova alcun accenno alla monetazione milanese. Considerato che questa situazione sembra avere andamenti speculari anche nella maggior parte delle zecche emiliane mi pare si possa dedurne che le aree di riferimento fossero abbastanza fluide e funzionali da una parte alla circolazione locale (per Mantova e l'Emilia il sistema monetario veneziano) e dall'altra alla circolazione "internazionale" con adeguamento dei grossi moduli alla monetazione milanese prima, spagnola poi... Da quanto noto nella apparente confusione che si evidenzia proprio nella definizione e nella differenziazione fra lire e testoni... (scorrendo le monografie dedicate alle varie zecche dell'area padana si trovano testoni leggeri e/o testoni di 6,5 g coerenti con il peso della lira affiancati a testoni di 9,5g, oppure testoni leggeri da 2,9 g più coerenti con il peso delle mezze lire...) mi pare si possa ritenere che proprio la lira e il testone possano essere considerati i moduli di cesura fra le due finalità: circolazione locale vs sistema "internazionale". Consapevole di essermi addentrato in un territorio minato ringrazio da subito per ogni precisazione, chiarimento ed informazione che possa portare un pò di luce fra le nebbie delle mie conoscenze. un saluto Mario
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  45. @numa numa No, no, no... Il grossone da 20 soldi di Galeazzo Maria Sforza inizia ad essere coniato dopo la riforma del 1474. La prima lira ad essere coniata è la lira veneziana del doge Nicolò Tron le cui coniazioni iniziano nel 1472. Arka Diligite iustitiam
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