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  1. El Chupacabra

    El Chupacabra

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/22/23 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, in attesa di vedere cos'altro porterà questo Natale, ho il piacere di condividere con voi questo asse con il ritratto di Germanico coniato da Claudio (suo fratello minore) che mi hanno gentilmente regalato i miei genitori, hanno fatto decidere a me e non ho potuto resistere quando a una recente asta ho visto questa moneta. Seguendo la mia passione per la dinastia Giulio-Claudia è un personaggio che non poteva mancare alla collezione, ho colto quindi subito l'occasione di aggiungerlo. Non ho molto da dire su questo personaggio (24 maggio 15 a.C. – Antiochia di Siria, 10 ottobre 19) che non sia già noto, marito di Agrippina Maggiore (tra l'altro figlia di Marco Vipsanio Agrippa), fra i suoi figli abbiamo due figure che saranno parte integrante della storia di Roma Imperiale, Gaio Giulio Cesare Germanico (il futuro Imperatore Caligola) e Agrippina Minore, moglie di Claudio (che poi era anche suo zio) e madre di Nerone. Oltre alla discendenza ovviamente è stato anche un grande generale, fra le tante cose ha guidato assieme a Tiberio la spedizione in Germania del 10-13 a seguito della rovinosa sconfitta di Varo a Teutoburgo. Nel 15 riuscirà poi anche a vendicare la disfatta recuperando le Aquile perdute. Il suo successo militare rese Tiberio sempre più geloso di lui (c'è anche da dire che Tiberio ce l'aveva un po' con tutti diciamo la verità…) tanto che dietro la morte di Germanico, per presunto avvelenamento, sembra che ci fosse lo zampino proprio dell'Imperatore. La cosa è enfatizzata molto da Tacito che sostiene anche che sul corpo di Germanico i segni dell'avvelenamento fossero molto evidenti. Tiberio, dal canto suo comunque, non fece molto per fugare i sospetti visto che non fu presente neanche alla cerimonia in cui le ceneri vennero riposte nel mausoleo di Augusto, considerando però che non fu presente neanche al funerale della propria madre, non è detto che questa sia una prova schiacciante di colpevolezza. Non vi tedierò ulteriormente con episodi già noti e quindi passo direttamente la parola alla moneta, ritengo che sia molto bella, ben centrata e con un fantastico ritratto, insomma, se non si è ancora capito mi piace particolarmente 😅 Germanico, Asse, 50-54 d.C., Roma, RIC 106 (coniato da Claudio) 10,58g – 30mm D/ GERMANICVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N; testa di Germanico rivolta verso destra. R/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P; S C. Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo
    4 punti
  2. Credo che, semplicemente, fosse usata per sbloccare il carrello e, nel rimuoverla, sia caduta a terra e l'avventore non abbia ritenuto di chinarsi per raccoglierla. Chissa quante ne ha ancora.
    4 punti
  3. sicuramente è una SALVS, ma mi pare improbabile si tratti di Giovanni perchè non ha lo stile di Roma e nemmeno la faccia mi pare DN H e mi sembra Onorio, quasi certamente pre 395, e azzarderei per una zecca orientale saluti Alain
    3 punti
  4. Premessa: Io vi racconto la mia storiella (con tanto di accenno storico per arricchire un po' la discussione), ma se avete esperienze simili, scrivete la vostra! 🤩 Ore 13:00, 22 dicembre 2023, provincia di Verona. Stamattina ho trovato una moneta. Ok, nulla di eccezionale, se non che si tratta di una moneta non più circolante. No no, non ho scavato ho indagato con un metal detector in qualche campo nelle mie zone .. .. già, nelle mie zone sarebbe anche plausibile fare certe ricerche per il gusto di trovare qualcosa di storico, forse o probabilmente, anche monete.. c'è ancora un po' di campagna dopotutto .. Battaglia di Custoza (1866) Ma la mia situazione è stata differente, non passeggiavo tra sentieri poco battuti o, meglio ancora, in mezzo ai campi per un ritrovamento emozionante di qualche cimelio militare del 19° secolo .. ho trovato la moneta sull'asfalto, un tratto frequentato da migliaia di persone al giorno, già, sì, di fronte all'ingresso di un supermercato molto frequentato .. ma cosa? Cosa ho trovato di così strano? ..... Queste! A chi di voi capita ancora di trovare per terra delle lire? Certo, nulla di eccezionale dal punto di vista numismatico, ma una sorpresa, anzi, quasi un déjà-vu, come tornare indietro decenni! Non mi capacito di cosa ci facessero in mano al malcapitato che le ha smarrite, ma la mia fantasia ha viaggiato un po'.. .. forse un portafortuna dal valore sentimentale .. .. o addirittura una signora anziana che ha rispolverato un cappotto dopo decenni ed estraendo un fazzoletto, ha fatto uscire quella monetina.. .. o visto anche una bambina minuta con un signore attempato, probabilmente il nonno, che sentivo quando me li sono trovati davanti alla stessa cassa, che proprio oggi compie 13 anni e ho associato anche un eventualità di regalino alla piccola, che, sebbene l'età, appariva ancora più bambina che ragazzina .. .. chi non ha tenuto qualcuno di quegli spiccioli, sapendo di non ottenere nulla col cambio in euro? Secondo voi, quale dinamica poteva nascondersi dietro questo curioso smarrimento? ..inoltre, questo è un forum frequentato da persone che pensano molto spesso alle monete per "deformazione passionale", dunque sono abbastanza certo che tra voi ci sono storie analoghe che forse val la pena raccontare, o forse no, una banale curiosità da condividere, ma lo domando comunque: è' mai capitato a qualcuno di voi recentemente qualcosa di simile, di poco probabile, di sorprendente o addirittura impressionante, ma comunque sempre emozionante? Probabilmente ci sono discussioni o post che già raccontano analoghe situazioni.. riportatele anche qui oppure, se sapete indirizzarmi, unite questa discussione ad una compatibile.. Epilogo: Questa monetina, neppure tenuta bene, ma neppure troppo male con i suoi 70 anni, finirà insieme alle altre 15 coetanee delle 345 monetine da 10 lire, tutte usurate e circolanti, che ho tenuto da parte insieme ad altre lire comuni .. 😁
    2 punti
  5. Ecco, appunto ..poi ho dimenticato che, al mio opposto @Vel Saties , oltre a non mancare la conoscenza della storia, ha esperienze di contatti diretti con i luoghi che l'hanno fatta e ogni tanto "escono" per raccontarla, dunque è anche plausibile che abbia visto una foto di un ricercatore che ne ha trovato una moneta .. che poi, diciamocela tutta, ad oggi, nell'era digitale, una foto fisica è più rara di una moneta vera! Il reperto di un reperto .. 😁
    2 punti
  6. Vedasi anche:"coroplastica Lomellina"🤗 Scusate il campanilismo..
    2 punti
  7. Buonasera a tutti, se ho capito bene, dunque, del 10 centesimi 1908 esisterebbero le seguenti varianti: NO PROVA, con segno di Zecca "R" in rilievo; PROVA, senza segno di Zecca "R"; PROVA SABBIATA, senza segno di Zecca "R"; NO PROVA, senza segno di Zecca "R"; (Asta Varesi - Nomisma 2017) Corretto? Ho dimenticato qualcosa? Sull'origine del pezzo esitato nel 2017 credo si possano al momento fare solo delle ipotesi e, pertanto, ne propongo due per ravvivare la discussione: in Zecca hanno predisposto un conio per la prova e da questo hanno ricavato quello per la moneta vera e propria, salvo accorgersi che mancava il segno di Zecca dopo che qualche moneta era già stata prodotta. I preposti sono dunque intervenuti in tal senso, anche per uniformare il 10 centesimi alle altre monete della serie "Prora" che riportano il segno di Zecca. i "riconiatori" degli anni '20 hanno trovato solo il conio della Prova (senza segno di Zecca), hanno eliminato la parola "Prova" e hanno lavorato con quello: la "R" non c'era e non ci poteva essere. Sarebbe comunque interessante conoscere anche il peso del pezzo esitato nel 2017, giacché mi sembra di ricordare che le "monete" prova ne avessero uno diverso e inferiore rispetto alle "monete" non prova. Se ho scritto sciocchezze ditelo pure, che non mi offendo....😀 Un saluto cordiale e a presto.
    2 punti
  8. Anche secondo me e' usata come dice El Chupacabra. Se ti interessa @Fra11, leggi cosa scrivevo qualche anno fa a proposito di una 10 lire....era il 12 novembre del 2020... 10 LIRE Era marzo e si era nel pieno del blocco dovuto a questa maledetta epidemia. Piuttosto stanco dopo una lunga giornata di lavoro, dopo aver parcheggiato l’auto nel viale sotto casa, in un silenzio surreale mi avviai verso il mio portone. All’improvviso, mentre infilavo le chiavi nella toppa, la mia attenzione fu attirata da un piccolo oggetto tondo e chiaro posto proprio davanti alla soglia. Con movimento un po' impacciato a causa della grossa borsa da lavoro che portavo a tracolla, mi chinai e lo raccolsi. Quale stupore! Si trattava di un 10 lire spiga del 1984. Ma cosa ci faceva là, davanti a casa mia, una moneta da 10 lire? Chi poteva averla persa? In quei giorni vuoti, poi? Magari un vecchio nostalgico che l’ aveva nel borsellino. O magari qualcuno che la teneva in tasca come porta-fortuna. O forse qualche bambino che la usava come gioco…..Certo la cosa era strana, considerato che in quei giorni tutte le attività erano chiuse e la gente in giro pochissima. E se fosse stato un segno del destino? Chiunque l’avesse persa, l’aveva lasciata lì in bella vista per me. Possibile? Dopo uno sguardo sommario e se vogliamo anche un po' distratto (10 lire……erano sempre e solo 10 lire….ci ero passato…) misi la moneta nella tasca dei pantaloni con un movimento rapido e distratto e salii le scale. Entrato in casa, come d’abitudine, mi fermai salutare mia moglie; le chiesi come era andata la giornata, come stavano le ragazze. La solita routine, pensai. La routine…la rovina delle nostre vite…. Avevo sempre cercato di evitarla, ma inevitabilmente ci cadevo dentro….Come e’ difficile vivere, pensai. Come sono difficili e impegnative le relazioni umane….ci voleva anche questo maledetto virus….. Quindi mi recai in camera per mettermi comodo; una bella doccia, tuta, divanone e via! Ma ecco che, nello sfilare i pantaloni, sentiii un tintinnio ovattato sul pavimento; mi girai e vidi lei, bella , adamantina, che spiccava argentea sul legno nodoso. La 10 lire! L’avevo proprio dimenticata! La ripresi in mano e la guardai con attenzione, ora. Era ancora in buono stato, qualche riga e qualche macchia, ma nessuna ammaccatura. Tenerla in mano mi diede una bella sensazione di leggerezza, di freschezza, forse anche di spensieratezza. Era da tantissimo tempo che non toccavo una vecchia 10 lire. Gli anni passano e dimentichiamo facilmente, purtroppo….. Ma poi, del resto, già molto tempo prima di passare all’euro, le 10 lire erano state snobbate (proprio come i centesimini di oggi), nessuno le voleva. Ricordo bene quegli anni: quando me le trovavo tra le mani, arrivato a casa, me ne liberavo velocemente mettendole in una piccola ciotola che tenevo vicino al telefono fisso che ancora campeggiava su una mensola della sala da pranzo. Dunque, per la prima volta (credo) mi soffermai a guardarne le fattezze. La moneta mi colpì per la sua semplicità. Sul dritto due belle spighe rigogliose, sul rovescio un aratro. Immagini georgiche che mi portarono alla mente ampie distese di campi gialli sotto il sole azzurro, ondeggianti su un terreno ricoperto di terra grassa e fertile che non poneva alcun ostacolo al lavoro dell’uomo. Ricordai quando ero piccolo, la terra dei nonni, le tante corse nei campi, i giochi spensierati, le lunghe giornate che non finivano mai, il pane e salame all’ombra degli alberi e qualche timido assaggio di vino, di quello buono della vigna…. Girai e rigirai la moneta. Poi la mia attenzione cadde sulla data. 1984….. Avevo 17 anni. Ero uno studente del liceo classico, allora…Mentre pensavo, all’improvviso sentii un tuffo al cuore, una sorta di ansia che non era ansia, una sorta di fremito che non era un fremito. Era una sensazione che conoscevo bene. Il ricordo corse alla mia compagna di classe di allora, Emma. Il mio primo vero amore. Lei mi piaceva: era semplice, molto intelligente, una delle migliori della classe, sobria nel vestire, da portamento elegante e pulito. Io, invece… ero io: non certo un adone, non particolarmente appariscente, studioso, dal buon rendimento scolastico, ma piuttosto anonimo, oltre che molto timido. Con le donne ero sempre stato imbranato. Non sapevo mai come muovermi e questo non giocava mai a mio favore, come e’ facilmente intuibile. E anche con lei fu così. Un lungo approccio impacciato che durò tutta la primavera e l’inizio dell’estate. Ad un certo momento mi sembrò che anche lei fosse interessata a me, e non poco. Ma poi la scuola finì e per me fu il dramma. Non ci saremmo rivisti per mesi. Lei mi scrisse. Mi fece capire molto. Io risposi, ma stupidamente non colsi che fosse arrivato il momento giusto. Non so perché accadde, ancora me lo domando. Poi la lontananza fece il resto. Al rientro a scuola niente fu più come prima. Dopo poco, lei si mise con un altro. Era finito tutto. Da allora, nonostante gli anni, sento ancora quell’ansia che non e’ ansia, quel fremito che non e’ un fremito, ogni volta che il ricordo di lei solo mi sfiori la mente. Proprio come ora con quel 1984 impresso su una stupida moneta da 10 lire. Ah, se almeno l'avessi baciata! Ecco la 10 lire. Scusate le foto, sono negato. Ciao. Stilicho
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  9. Prove in laboratorio. “Sono lenti d’ingrandimento straordinarie di 2750 anni fa gli strani oggetti trovati nel tempio di Atena” -Sono lenti d’ingrandimento i misteriosi oggetti di cristallo di rocca trovati in un tempio a Rodi. Gli studiosi hanno sottoposto a verifica questi reperti e hanno anticipato i risultati dell’indagine in questi giorni su ScienceDirect. Lo studio – firmato da Georgia Tsouvala, Lee L. Brice,Alex Papen, George Papen – sarà pubblicato sul numero di febbraio 2024 del Journal of Archaeological Science. Questi reperti, databili tra il 750 e il 700 a.C., rappresentano tra le prime lenti piano-convesse mai realizzate. Questa scoperta getta nuova luce sulle abilità tecniche e scientifiche delle antiche civiltà mediterranee e apre la strada a ulteriori ricerche per comprendere appieno il ruolo e l’importanza di queste straordinarie creazioni nel contesto della storia umana. Le lenti di ingrandimento realizzate in cristallo di rocca sono inserite in cornici bronzee dotate di una piccola protuberanza che migliora la presa. Le lenti, con diverso potere diottrico, sono di tipo piano-convesso e presentano un diametro di circa 1,5 cm. Le cornici in bronzo sono decorate con simboli che facilitano l’identificazione dell’ingrandimento della lente. Queste lenti sono verosimilmente tra le più antiche conosciute e si presume che fossero impiegate per attività come la lavorazione dell’oreficeria e l’incisione di sigilli “I manufatti di Ialysos – affermano gli studiosi – consentono ingrandimenti nominali delle immagini che vanno da 8,3 a 13,2, come indicato nelle nostre misurazioni. Tuttavia, nonostante la lucidatura accurata, i cristalli di rocca presentano imperfezioni che causano distorsioni. Le bande sono contrassegnate da tacche sulle maniglie, e sulla base. Si presume che il numero di tacche sia correlato alla qualità e alla risoluzione dell’immagine stessa.” Le tacche sarebbero pertanto servite per identificare le performance delle singole lenti, aiutando nella cernita chi le doveva usare. Gli studiosi hanno dichiarato: “Qui riportiamo la caratterizzazione quantitativa iniziale delle proprietà di imaging di una serie di periodici manufatti a forma di lente provenienti dal tempio di Atena a Ialysos, Rodi.” Il loro lavoro coinvolge una combinazione di metodi di risoluzione delle lenti standard e un caso di prova per la risoluzione sulle immagini micro-stampate delle valuta moderna. La conclusione sorprendente è che l’utilizzo di questi manufatti a forma di lente permette a un adulto con vista normale di osservare dettagli più fini in un oggetto rispetto a un adulto che non ha utilizzato questi strumenti. Per contestualizzare questa scoperta, è fondamentale esaminare il contesto storico in cui sono emersi questi reperti. La Missione Archeologica Italiana a Rodi, nel primo XX secolo, ha svolto uno scavo significativo nel sito del Tempio di Atena a Ialysos. Questo tempio, situato in una delle tre città antiche più importanti dell’isola, ha rivelato depositi di templi in cavità naturali sulle parti sud e ovest dell’edificio, risalenti al periodo tra il 750 e il 323 a.C. Gli oggetti ritrovati in questi depositi sono stati inizialmente interpretati come strumenti di lavoro, ma successivamente riferiti, nei decenni, dagli studiosi, a scopi diversi. https://stilearte.it/prove-in-laboratorio-sono-lenti-dingrandimento-straordinarie-di-2750-anni-fa-gli-strani-oggetti-trovati-nel-tempio-di-atena/
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  10. Emigrare per la sicurezza e la paura dei ladri e dei rapinatori non e‘ certo l‘ideale ma c‘e‘ gente che lo fa. La soluzione sarebbe diminuire la criminalita‘, per fare questo secondo me occorre diminuire la poverta‘ nella popolazione e per diminuire la poverta‘ bisogna avere la volonta‘ politica di farlo.
    2 punti
  11. In università avevo a disposizione una soluzione acquosa di EDTA sale bisodico 0,1 M, quindi contenente 37,22 g di sale bisodico biidrato dell'acido etilendiamminotetracetico (MW = 372,24 g/mol) in un litro di soluzione. Per pulire un gettone o una moneta l’immergevo in 10 mL di acqua deionizzata, aggiungevo con una pipetta 5 gocce di complessante e sottoponevo la soluzione agli ultrasuoni per 5 minuti. Poi ripetevo il trattamento una o più volte in base al risultato. Volendo utilizzare una soluzione di complessante più diluita, per es. 0,01 M, basta sciogliere 3,722 g di EDTA sale bisodico biidrato in 1 L d’acqua deionizzata (o 0,3722 g in 100 mL). L’EDTA sale bisodico biidrato è un solido bianco che si trova in commercio. Contraccambio gli auguri, apollonia
    2 punti
  12. Forse fondata nel VIII sec. a.C. da Mileto e poi colonia di Sinope, Trapezunte è importante porto sul Mar Nero, prima dei Greci e poi dei Romani del cui impero fa parte dal 64 d.C. . Dopo la divisione post-teodosiana dell' impero, è bizantina fino alla caduta di Costantinopoli con la IV crociata : da allora, nel 1204, Alessio Comneno ( 1182-1222 ) ne fa la capitale del sopravvissuto impero di Trebisonda . L' impero di Trebisonda, con alterne vicende, resiste oltre la caduta nel 1453 di Costantinopoli in mani turche e la città sarà l' ultima città bizantina a soccombere al dominio ottomano nel 1461 .
    2 punti
  13. Diciamo che quelle assurdità fanno avvicinare le persone solo ed esclusivamente perchè attratte da quell'enorme valore fantasioso che attribuisco ai nostri spiccioli, quotidianamente li abbiamo in tasca, facili da possedere e facili da controllare una volta che il web è da molti anni sovrano. Poi magari ci sarà anche qualche mosca bianca a pois che resta affascinato dalla 'Moneta' in genere e non dal suo valore anche dopo aver saputo che la sua estremamente rara moneta da due euro vale solo due euro, oppure che il suo introvabile euro da museo conosciuto in un unico esemplare esistente con quell'errore di conio non vale nulla perchè è un falso od un artefatto. Sicuramente rimarranno delusi di non essere diventati milionari.... casi rari, rarissimi, ma si, può succedere che si avvicinano alle 'Monete'. ps: anche qui il venditore vuole otto euro di spedizione! ma non gli basta quel milione e rotti! ingordo! Chissà se le persone si appassionano vedendo quest'inserzione invece che la precedente...
    2 punti
  14. Dopo svariati tentativi e lunghe trattative, sono riuscito finalmente a mettermi d'accordo con il venditore... E finalmente ecco il pezzo da novanta, quello più raro e desiderato:
    2 punti
  15. Buongiorno a tutto il Forum, Un Augurio di buone Feste a tutti Voi e ai Vostri cari. Ferdinando I 10 Tornesi 1819 simbolo fiore a 5 petali.
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  16. Circa 15 centimetri l’una di altezza, per queste 13 statuine in terracotta, raffiguranti esseri umani, ma anche elementi quotidiani come una mandorla, una noce, una pigna di vetro e una testa di gallo modellata in argilla. Le scoperte archeologiche emergono in un’Insula che già è stata indagata con la Domus di Leda e il Cigno. Sono state ritrovate dritte su un piano orizzontale, messe praticamente in fila su uno scaffale andato perduto nell’eruzione, all’interno di un piccolo vano. Si tratta certamente di un emozionante squarcio di religiosità domestica, tracce di un rito antico in ambienti ristretti, famigliari. Erano piuttosto in alto, a circa due metri dal piano di calpestio romano, prima che venissero sepolte dai lapilli nella loro posizione originale, nel probabile atrio della dimora, che sta già suggerendo la presenza di decorazioni che affiorano dalla parte superiore delle murature Il Parco Archeologico di Pompei ci fa sapere che una prima analisi comparativa suggerisce che i soggetti – almeno un parte - si riferiscono al mito di Cibele e Attis, quindi una trasposizione del rincorrersi delle stagioni e della fertilità della terra da mettere nel calendario dunque di primavera. Ma non basta. Il comunicato del Parco scrive testualmente che “Durante la fase di rimozione delle terre ancora presenti in alcuni ambienti della casa di Leda, al fine di raggiungere il livello del piano pavimentale, è inoltre emersa una stanza finemente affrescata dove spiccano 4 tondi con volti femminili di raffinata eleganza”. Si tratta sempre di quegli scavi che in questi mesi vengono condotti per mettere in sicurezza i fronti, ossia il limite tra gli scavi già compiuti e quelli già scavati . Ovviamente a questo si accompagna una fase di restauro e consolidamento per permettere, in futuro, la fruizione pubblica delle scoperte
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  17. Studiosi analizzano mattoni antichi. I manufatti indicano il misterioso cambiamento del magnetismo terrestre. Che accadde 3000 anni fa? Londra, 22 dicembre 2023 – Secondo un recente studio condotto da ricercatori dell’UCL – University College London – antichi mattoni mesopotamici sui quali sono incisi i nomi dei sovrani di epoche diverse hanno rivelato informazioni cruciali su un enigmatico fenomeno nell’andamento del campo magnetico terrestre avvenuto 3.000 anni fa. Il lavoro, pubblicato nelle ore scorse negli Atti della National Academy of Sciences (PNAS), spiega come le variazioni nel campo magnetico terrestre siano rimaste impresse nei granelli di ossido di ferro contenuti nei mattoni di argilla antichi, consentendo agli scienziati di ricostruire tali cambiamenti attraverso i nomi dei sovrani incisi su di essi. Il team auspica che l’applicazione di questa tecnica, conosciuta come “archeomagnetismo” e finalizzata a individuare tracce del campo magnetico terrestre in manufatti archeologici, possa arricchire la comprensione storica di questo campo e contribuire a una datazione più accurata di manufatti privi di materiali organici. Il ruolo cruciale del campo magnetico terrestre nella preservazione della vita è ben noto, poiché funge da scudo contro i pericolosi fenomeni spaziali. Tuttavia, nuovi studi indicano che la sicurezza fornita dal campo magnetico è più imprevedibile di quanto inizialmente ipotizzato. Attualmente, sono evidenti alcuni squilibri nel campo magnetico, come la diminuzione del 10% dell’intensità nella regione dell’Atlantico meridionale. Questo fenomeno ha impatti diretti sulle attività umane, ad esempio sul funzionamento dei satelliti in orbita sopra quella zona. Ulteriori ricerche hanno rivelato un notevole cambiamento avvenuto 3000 anni fa nella regione del Medio Oriente, durante il quale il campo magnetico è più che raddoppiato. Questo repentino incremento, superiore al 100%, è durato circa 30 anni prima di tornare alla situazione precedente. Tuttavia, secondo le evidenze archeologiche, le perturbazioni sono proseguite fino al 550 a.C. Si ipotizza che questo evento sia stato causato da un flusso di ferro nel nucleo liquido della Terra, che era 5-10 volte più veloce del normale, sostenendo la teoria dei geologi. Il campo magnetico terrestre viene generato a una profondità di 3000 km dalla superficie, nel nucleo liquido del pianeta. I moti convettivi del ferro fuso in questa regione sono sia la fonte del campo magnetico che il motore della tettonica delle zolle. Questo evento di 3000 anni fa rappresenta una delle variazioni più drastiche mai scoperte nel campo magnetico terrestre, e la sua unicità è evidenziata dal fatto che la nostra comprensione del geomagnetismo si basa su soli 200 anni di rilevamenti diretti, un periodo estremamente breve su scala geologica. Il professor Mark Altaweel, coautore dello studio presso l’Istituto di Archeologia dell’UCL, ha sottolineato: “Solitamente ci affidiamo a metodi di datazione come il carbonio-14 per stabilire la cronologia nell’antica Mesopotamia. Tuttavia, oggetti comuni come mattoni e ceramica, spesso privi di materiale organico, sono difficili da datare. Questo lavoro fornisce ora una fondamentale linea guida per la datazione, consentendo ad altri di beneficiare della datazione assoluta mediante l’archeomagnetismo”. Il campo magnetico terrestre varia nel tempo, lasciando un’impronta distintiva sui minerali sensibili al magnetismo. Analizzando la firma magnetica nei granelli di ossido di ferro in 32 mattoni provenienti da siti mesopotamici, il team ha rilevato i cambiamenti nel campo magnetico registrati quando i mattoni furono cotti migliaia di anni fa. Ogni mattone riportava il nome del sovrano dell’epoca, consentendo agli archeologi di datare approssimativamente il manufatto. La combinazione del nome inciso e della forza magnetica misurata ha permesso di tracciare la storia dei cambiamenti nel campo magnetico terrestre. I ricercatori hanno confermato l’esistenza dell'”anomalia geomagnetica dell’età del ferro levantina”, verificatasi circa tra il 1050 e il 550 a.C., durante la quale il campo magnetico terrestre risultava eccezionalmente forte intorno all’attuale Iraq, sebbene le ragioni di tale fenomeno restino oscure. La stessa anomalia è stata rilevata anche in altre parti del mondo, come Cina, Bulgaria e Azzorre, ma le informazioni provenienti dal Medio Oriente meridionale erano limitate. Il professor Matthew Howland della Wichita State University, autore principale dello studio, ha affermato: “Confrontando manufatti antichi con le condizioni storiche del campo magnetico, possiamo stimare le date di oggetti riscaldati in epoche passate”. Per misurare i granelli di ossido di ferro, il team ha estratto con cura frammenti da mattoni antichi e utilizzato un magnetometro per misurare con precisione la loro forza magnetica. Questa metodologia offre agli archeologi un nuovo strumento per datare manufatti antichi, poiché la forza magnetica dei granelli di ossido di ferro può essere comparata con il campo magnetico storico conosciuto della Terra. Tale approccio fornisce una risoluzione temporale migliore rispetto alla datazione al radiocarbonio, consentendo una datazione più precisa di manufatti che risalgono a periodi che duravano anni o decenni. Inoltre, la datazione archeomagnetica può aiutare gli storici a identificare con maggiore precisione i regni di sovrani antichi la cui cronologia potrebbe essere stata ambigua. La tecnica del team è risultata coerente con la “cronologia bassa” riconosciuta dagli archeologi. Il team ha inoltre evidenziato che in cinque campioni risalenti al regno di Nabucodonosor II (604-562 a.C.), il campo magnetico terrestre sembrava subire cambiamenti significativi in un breve lasso di tempo, corroborando l’ipotesi di picchi intensi e rapidi. La professoressa Lisa Tauxe della Scripps Institution of Oceanography, coautrice dello studio, ha sottolineato l’opportunità unica fornita dai resti archeologici mesopotamici per esaminare i cambiamenti del campo magnetico con elevata precisione temporale. https://stilearte.it/studiosi-analizzano-mattoni-antichi-i-manufatti-indicano-il-misterioso-cambiamento-del-magnetismo-terrestre-che-accadde-3000-anni-fa/ Exploring geomagnetic variations in ancient mesopotamia: Archaeomagnetic study of inscribed bricks from the 3rd–1st millennia BCE Matthew D. Howland https://orcid.org/0000-0001-5055-1343 [email protected], Lisa Tauxe https://orcid.org/0000-0002-4837-8200 [email protected], Shai Gordin, +2, and Erez Ben-Yosef https://orcid.org/0000-0002-9483-3809Authors Info & Affiliations Contributed by Lisa Tauxe; received August 3, 2023; accepted November 3, 2023; reviewed by Florian Lhuillier and Martin Worthington December 18, 2023 120 (52) e2313361120 https://doi.org/10.1073/pnas.2313361120 Significance Reconstructing the behavior of Earth’s magnetic field during archaeological periods is crucial for both achieving a better understanding of the field and related natural phenomena and for providing a basis for absolute dating archaeological materials. Here, we analyzed inscribed baked bricks from Mesopotamia from the 3rd–1st millennia BCE, which are well-dated based on their association with well-known regional kings. Providing well-dated and highly precise archaeomagnetic intensity data for the region, our results 1) demonstrate the potential of this archaeomagnetic analysis of baked bricks; 2) facilitate a better understanding of the field, including insights regarding the Levantine Iron Age geomagnetic Anomaly; and 3) provide a basis for archaeomagnetic dating in a key region in the history of complex societies. Abstract This study presents 32 high-resolution geomagnetic intensity data points from Mesopotamia, spanning the 3rd to the 1st millennia BCE. These data contribute to rectifying geographic disparities in the resolution of the global archaeointensity curve that have hampered our understanding of geomagnetic field dynamics and the viability of applying archaeomagnetism as a method of absolute dating of archaeological objects. A lack of precise and well-dated intensity data in the region has also limited our ability to identify short-term fluctuations in the geomagnetic field, such as the Levantine Iron Age geomagnetic Anomaly (LIAA), a period of high field intensity from ca. 1050 to 550 BCE. This phenomenon has hitherto not been well-demonstrated in Mesopotamia, contrary to predictions from regional geomagnetic models. To address these issues, this study presents precise archaeomagnetic results from 32 inscribed baked bricks, tightly dated to the reigns of 12 Mesopotamian kings through interpretation of their inscriptions. Results confirm the presence of the high field values of the LIAA in Mesopotamia during the first millennium BCE and drastically increase the resolution of the archaeointensity curve for the 3rd–1st millennia BCE. This research establishes a baseline for the use of archaeomagnetic analysis as an absolute dating technique for archaeological materials from Mesopotamia. Data, Materials, and Software Availability Code used to analyze the data is available in https://github.com/PmagPy/PmagPy (73) and https://github.com/bcych/BiCEP_GUI (74). On acceptance of the manuscript, archaeomagnetic data will be made public at: https://earthref.org/MagIC/19893 (75). Orthophotographs of sampled bricks are available at https://github.com/DigitalPasts/BricksGeomagnetism (76). For the purposes of review, the archaeomagnetic data are available at: https://earthref.org/MagIC/19893/d4b397b9-f200-479f-8cbf-1492e3df910b (77). Acknowledgments We thank Agnete Lassen, Klaus Wagensonner, Christeanne Santos, Jeffrey Gee, Yoav Vaknin, and Ron Shaar for discussions and support. We would like to thank the manuscript reviewers, F.L. and M.W., for taking the time and effort necessary to review the manuscript. We sincerely appreciate all valuable comments and suggestions, which helped us to improve the quality of the manuscript. This study was financially supported by United States—Israel Binational Science Foundation Grants #2018305 and #2022139 awarded to L.T. and E.B.-Y. Author contributions M.D.H., L.T., and E.B.-Y. designed research; M.D.H., L.T., S.G., M.A., and E.B.-Y. performed research; B.C. contributed new reagents/analytic tools; M.D.H., L.T., S.G., B.C., and E.B.-Y. analyzed data; and M.D.H., L.T., M.A., S.G., and E.B.-Y. wrote the paper. https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2313361120
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  18. Voi non avete idea di quanto materiale archeologico occhi esperti in ricerca di superficie (survey) riescono ad individuare ovunque anche in città. Un'altra volta, giovane studente di archeologia, stavo facendo esercizi con un'amica in un parco cittadino. Ci siamo messi a fare flessioni e davanti al mio naso c'era un frustolo di un bordo di coppetta in ceramica sigillata italica. Per rassicurare tutti, e tra questi @littleEvil il materiale (questo frammento ed altro) è stato consegnato all'Ispettrice della Soprintendenza (per la qule scavavo all'epoca) con tanto di relazione di ritrovamento. Adesso che gli anta son caduti in prescrizione non mi abbasso neppure per sincerarmi se il pezzo è effettivamente quello. e, se li tocco li lascio a terra. Ma è molto bello far vedere ai bambini cosa puoi trovare e se hai a disposizione un paio di libri sulla ceramica in pdf sul pad gli fai anche vedere a cosa corrisponde il pezzo rinvenuto. Diventano matti poi.... interessati e rispettosi purtroppo si. I ricordi andrebbero sempre stampati
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  19. E quando mai il campanilismo culturale è una cosa negativa ? È sempre utile fare delle citazioni e dei collegamenti: chi non conosce certe realtà così può venirne a conoscenza.
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  20. Ho finito i le reazioni, dunque scrivo: Bella narrazione! 👏
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  21. Buonasera, la questione è davvero complessa ma cerco di rispondere per punti (con le inevitabili semplificazioni e omissioni che questo comporta): repressione e rieducazione (o reinserimento se preferite) sono un binomio inscindibile, nessuno dei due può servire a qualcosa se manca l'altro; reati accompagnati dalla sola sanzione pecuniaria, il reato è di poco conto e allora non c'è niente da rieducare oppure la legislazione penale ha "sottovalutato" la fattispecie ritenendola erroneamente meritevole di una sanzione più blanda; reinserimento sociale significa dare ai galeotti la possibilità d'imparare un lavoro e "dopo" guadagnarsi da vivere onestamente: l'errore non sta nell'aver provato ad aiutarli, sta nel non aver punito sufficientemente coloro i quali sono risultati recidivi; "più soldi per i carcerati" è certamente un suicidio ma se si avesse il coraggio di spiegare chiaramente "quanto", "come", "con quali obiettivi" qualcosa si potrebbe anche tentare; sul fatto che siamo prevenuti verso queste persone è verissimo ma credo sia una situazione in gran parte figlia di quanto ho scritto nel punto 3) Un saluto e a presto.
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  22. da S poco M minato "DASPO" COMMINATO Buona serata. Stilicho
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  23. Buonasera a tutti. Leggo oggi questa lunga e interessante discussione. @Scudo1901 e @santi53 hanno già espresso delle considerazioni che condivido integralmente. Mi limito a evidenziare ancora una volta che il luogo più sicuro per le monete sono le cassette di sicurezza bancarie. Ogni altro discorso diventa ozioso giacché qualsiasi soluzione diversa comporta, inevitabilmente, l'accettazione di rischi maggiori per la sicurezza delle monete stesse. Per quanto riguarda la sicurezza personale e sociale, invece, per quanto mi riguarda darei seguito alle seguenti iniziative: rafforzare l'organico di Carabinieri e Polizia sia in termini numerici che di formazione professionale poiché, per fare un esempio, non è ammissibile che territori molto ampi siano coperti da un solo radiomobile; riscoprire che il diritto penale ha due funzioni, quella repressiva e quella rieducativa, poiché sulla seconda si sprecano fiumi di parole ma la prima è stata fortemente ridotta rispetto al momento dell'entrata in vigore del Codice Penale (al netto degli eccessi dettati dal momento, superati ovviamente dai fatti, chi ha fatto studi giuridici sa benissimo che il Codice Rocco era un testo ben fatto); contrastare seriamente il crimine organizzato poiché è evidente che chi nasce in certe zone o in certi quartieri vede intorno a sé un solo "modello di vita" e a quello s'ispira. Questo non significa assecondare certi sociologi d'accatto che dicono che la colpa è sempre della società e altre sciocchezze simili ma significa offrire in concreto delle opportunità a chi non le ha avute; gestire il fenomeno migratorio tanto senza buonismi quanto senza soluzioni spettacolari ma poco concretizzabili. Come? Bloccando le partenze attraverso un controllo effettivo dei territori. Certo che finché avremo i turchi in Libia, i Russi in Siria e via dicendo saremo sempre sotto scacco. Un saluto e a presto.
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  24. Buongiorno. Chiedo cortesemente aiuto per la identificazione della piccola moneta in bronzo di cui di seguito allego la foto, (10,5 mm per un peso di 1,13 grammi). Presenta un Chi-rho a sinistra nel campo, mentre faccio molta fatica a leggere qualche lettera. Potrebbe essere un AE4 dell'Imperatore Giovanni, tipo Spes Rei Publicae ? Ringrazio anticipatamente chi possa aiutarmi. Renzo
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  25. Il simbolo non è un chrismon (chi-rho) ma uno staurogramma (tau-rho).
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  26. Il volto dovrebbe essere una stilizzazione/rivisitazione di Ottaviano, ma con l'aggiunta di un torque tipo questo Torque gallico in bronzo del IV secolo, museo di Reims Il rovescio è come sempre una imitazione del rovescio del denario Lentulus con l'aggiunta della scritta RAVIS, che dovrebbe indicare il nome della tribù degli Eravisci.
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  27. Aspettavo la cartolina precetto per il servizio militare Certamente, mi avrebbero arruolato subito e non dopo, come avvenne, nell'aprile '84. Datosi che sarei stato miltare, avrei obbedito agli ordini. Probabilmente sarei stato impiegato nelle operazioni ,diciamo, di primo soccorso, qualora fosse sopravvissuto qualcuno (me compreso). Aggiungo due parole sulla figura di Stanislav Evgrafovič Petrov (protagonista dell'incidente del 26/9/1983, deceduto nel 2017) : la sua intuizione sollevò forti dubbi sull'affidabilità delle tecnologie sovietiche e questo gli costò il congedo anticipato. Ma soprattutto, in Unione Sovietica e poi nella Russia, il suo nome venne dimenticato . La notizia della sua morte venne annunciata solo quattro mesi dopo, non dando importanza dell’uomo che salvò il mondo. saluti
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  28. Per la precisione, con l'ultima uscita del 2023, siamo a quota 513 se consideriamo solo 1 zecca tedesca e a quota 629 se le consideriamo tutte e 5 separatamente. Al momento poi sono note già 19 monete per il 2024 (singola zecca tedesca)
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  29. A questo punto è l'unica spiegazione possibile.
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  30. Grazie di cuore e altrettanto a tutti!🎅🏼 Difficile vedere dei tondelli cosi belli, siamo vicini al massimo con patina cioccolato e usura o difetti minimi. Per rimanere al sud non è il massimo ma fa "la sua porca figura" come si usa dire in certi contesti.😇😘
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  31. Ciao @Layer1986, sono nominali rarissimi e li si trova sempre in pessimo stato conservativo. Tempo fa ne vidi un esemplare in un lotto di Vicereali e sbagliai a non prenderlo. Conservo le immagini in cui si vede parte della legenda con... SIGNIO... Ultima aggiunta in Collezione è questo Grano del 1622 di Filippo IV, mi mancava un falso d'epoca Vicereale.
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  32. Dove sono i censuratori quando servono ? Questo è un forum serio, non siamo mica un circolo di filatelia o di uncinetto ! Quindi richiamerei tutti a più morigerati interventi... Occhio che ho già i canini fuori.... PS: spero che si comprenda lo spirito goliardico, lo sottolineo per sicurezza, non si sa mai...
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  33. Ciao, il salvataggio di quello che si scrive avviene in automatico ma resta in memoria nello stesso post per brevissimo tempo, conviene word oppure blocco note. Riguardo le immagini meglio caricarle sullo stesso post ed inserirle man mano vuoi farle visualizzare, prima, dopo o durante uno scritto, Se vuoi fare delle prove ho un'apposita discussione:
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  34. Je vous remercie tous pour vos informations et plaisanteries 😉 sur mon pseudo... Alors je vais peut-être décevoir les romantiques ou les chercheurs d'aventures... Je suis mariée et je suis une grand-mère de 3 petits enfants, je connais très bien la chanson "la luna". si j'écris en français c'est parce que c'est plus facile pour moi, mais je suis d'origine italienne. J'ai quitté l'Italie à l'âge de 6 ans. Je parle encore italien (avec quelques fautes) et je le comprends très bien. Je parle aussi espagnol et un peu anglais. Voilà pour les infos personnelles 😉 🙂 Je reviendrai vers vous lorsque j'aurai les informations que vous me demandez, à savoir le poids et la taille des pièces 🙂 Encore merci et en attendant, je vous souhaite "Joyeux Noël, Buon Natale, Feliz Navidad, Merry Christmas" à tous 🙂
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  35. Spero in un'emissione su Pulcinella, prossimo " BENE IMMATERIALE UNESCO "
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  36. Ciao a tutti, Riprendo e modifico opportunamente questo post aperto inizialmente in piazzetta, perchè grazie a @legionario ed @Elleffe sono riuscito a trovare tantissime informazioni che ora vorrei ordinare. Gli esemplari della rarissima Rupia del '21, che nel corso degli anni si sono alternati sul mercato tra listini ed aste pubbliche sono tre. Sapevo di due esemplari al museo della zecca, ma @Elleffe (decisamente molto più preparato di me in materia) mi corregge con quattro pezzi. Mettendo quindi insieme tutti i dati che sono riuscito a reperire, inserisco qui di seguito foto e passaggi dei suddetti tre esemplari. Le foto appartengono alla casa d’asta evidenziata in grassetto - Collezione Nazzarri, Asta Santamaria (8-10 ottobre 1959), lotto 809 (BB/SPL); Base: 90.000£ Realizzo: 170.000£ - Collezione Curatolo, Asta Ratto 1971, lotto 769 (qSPL); Base: 1.800.000£ Realizzo: 2.100.000£ - Asta Nomisma 29, lotto 1912 (qFDC/FDC); Base: 80.000€ Realizzo: 92.000€ - Collezione Zante, Bollafi 334a (Maggio 2019), lotto 241 (MS63); Base: 20.000€ Realizzo: 85.000€ - Da Assab all'AFIS, Nomisma Aste Verona 4 (Novembre 2023), lotto 101 (MS63); Base: 80.000€ Realizzo: 91.000€ - Collezione ANPB, ex collezione ing. Gavazzi, NAC 129, lotto 381 (qFDC); Stima: 60.000€ realizzo: 48.000€. Successivamente slabbato MS65 NGC Ci sono altri due passaggi temporalmente precedenti a questi sopra citati, ma servirebbero le foto per capire a quale dei tre esemplari si riferiscono (probabilmente il primo si potrebbe escludere, essendo stato graduato originariamente in media conservazione): - Listino Spaziani Testa n. 3 (1933) lotto 610 (FDC); 300£ - Listino Rinaldi 1949 (collezione Govoni) lotto 579 (FDC); 25.000£ Pur non seguendo questo filone, devo ammettere che mi interessava riscostruire i passaggi sul mercato di questa rarissima moneta. Lascio aperto l'invito a chiunque possieda eventuali fotografie dei suddetti ultimi due listini, così da completare per bene l'attribuzione di tutti i passaggi d'asta delle tre monete. Spero di aver fatto cosa gradita a tutti gli appassionati "Somali" del Regno dItalia Un saluto, Fabrizio
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  37. Anche durante l’assedio austro-russo di Mantova del 1799 (17 aprile-29 luglio) i francesi, per provvedere alla necessità di pagare le truppe che difendevano la città, requisirono tutto il metallo a disposizione, comprese le campane delle chiese. Vicenda che il dotto letterato e numismatico mantovano Attilio Portioli (1830-1891) cita in questo modo «…e non solo volle che si battesse in argento e lega ma sì ancora abbondantemente in rame e bronzo; a tale uopo fece una requisizione di campane dalle chiese di campagna e città, come accadde a Brescia nel 1515. Si intende che tutte queste requisizioni erano forzate. E i modi della incetta se non furono disonesti, non furono neanche convenienti… si compirono atti arbitrari e prepotenti, mancando anche in ultimo alla fede pubblica, per cui furono frodati del loro avere i corpi morali, i privati e gli stessi depositari del monte di Pietà». Durante l’assedio vennero coniate monete da 5 soldi, da 10 soldi in mistura di Milano con conio repubblicano ... e si fusero monete da un soldo per un valore di 43.350 lire (867.000 pezzi) contenenti un terzo di metallo di cannone e due terzi di metallo di campana. I pezzi da un soldo, ottenuti per fusione, risultano estremamente variabili sia nel peso (10,8-18,0 g), che nel metallo e nella legenda. da Panorama Numismatico 02/2019 QUANDO LE CAMPANE SERVIVANO PER CONIAR SONANTI MONETE di Gianni Graziosi. La lega utilizzata per le campane delle chiese è il bronzo formato principalmente da rame e stagno con piccolissime percentuali di altri metalli, principalmente piombo e zinco. La lega dei cannoni, nella mia più grande ignoranza nel settore, dovrebbe essere ferrosa (ghisa).
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  38. Ho trovato molto interessante questo lotto multiplo passato recentemente da una nota casa d’aste parigina, si tratta di due tetradrammi alessandrini di Commodo, l’anno di emissione come si nota sul rovescio è il 24, ovvero il 183/184, durante il regno di Commodo ad Alessandria si è infatti continuato ad utilizzare la datazione del padre Marco Aurelio, quindi le monete del suo primo anno da Augusto riportano l’anno 21. Lo stile non mi pare dei migliori, contrariamente agli anni precedenti (quando secondo me in quanto a stile le monete alessandrine non avevano nulla da invidiare a quelle emessa dalla zecca di Roma) con Commodo lo stile decade, migliorerà però in seguito. Entrambe le monete sono abbastanza comuni, la prima ha sul rovescio il busto del Nilo, la seconda ha invece una scena più interessante, ovvero l’imperatore che di fronte al busto di Serapide lascia cadere sull’altare dell’incenso, per quanto anche questa seconda moneta sia in sé abbastanza comune oserei dire che lo è molto meno la tipologia di rovescio. Ad ogni modo la ragione per cui ho aperto questa discussione è il fatto che il conio di dritto appare essere lo stesso per entrambe le monete, mentre è totalmente differente la tipologia di rovescio. Non è infrequente trovare monete con lo stesso conio di dritto ed un differente conio di rovescio, tipicamente il conio di martello si consuma infatti prima di quello di incudine (usato per il dritto), però direi che lo è meno trovare monete con lo stesso conio di dritto ma con un rovescio di tipologia proprio differente. Mi interesserebbero le vostre impressioni riguardo queste due monete, in particolari riguardo alcune differenze che ho cerchiato in rosso, voi come le motivereste?
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  39. Sarebbe la prima volta che emergono dagli scavo delle lenti piano-convesse utilizzate per ingrandire gli oggetti. mi aspetto pero’ prima delle conferme dato che la tecnologia per produrre tali tipi di lenti e’ comparsa solo in epoca medioevale. Credo che il cristallo di rocca con le sue proprietà possa sostituire la tecnologia utilizzata piu’ tardi
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  40. Ciao Raffaele, comparando il rovescio di questa tua Piastra 1825 con il rovescio della Piastra 1826 re-impressa (HIER senza punto) - condivisa da @Releo al post #57 - pare proprio che si tratti dello stesso identico conio, utilizzato per entrambe le monete. Osservando queste foto nel dettaglio però - a meno che non si tratti di un'illusione ottica - resterebbe da comprendere come mai, dall'impronta, sembrerebbe che il conio al rovescio della tua Piastra con data 1825, presenti delle "nuove" lesioni (ore 11) e delle fratture più evidenti (ore 9), rispetto a quelle che si possono intravedere dall'impronta trasferita sulla Piastra R.1826 di Releo. I misteri della Zecca di Napoli
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  41. DE GREGE EPICURI Personalmente, non ho mai avuto tetradrammi con lo stesso conio di diritto, e rovesci di tipo diverso; ma evidentemente questo poteva succedere. Quanto alle differenze indicate fra i due diritti, direi che alcune sono più nette, altre molto meno. Si possono spiegare, in parte, con l'usura progressiva cui andava incontro il conio stesso, specie se usato così abbondantemente; ma anche con le differenze fra un colpo di martello e l'altro, dato che le martellate potevano essere assestate in modo asimmetrico (un po' più a destra, o un po' più a sinistra...)
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  42. Questi meravigliosi monologhi veneziani (o forse sarebbe più appropriato definirli soliloqui: chi mai potrebbe azzardarsi a proporre integrazioni od opinioni differenti, stante la minuzia dei dettagli riportata) di Domenico sono di straordinario valore. E, quel che è incredibile, è che si leggono di un fiato. Bisogna ringraziare l’Autore di questi threads che, se da un lato è vero che sono una summa di citazioni, dall’altro costituiscono una fonte inesauribile di informazioni per i numerosi seguaci della monetazione della Serenissima. E anche trovare le citazioni poi non è così banale: solo con i mezzi, il tempo dedicato e la passione di Domenico si possono coordinare in modo così fluido e armonico da costituire via via un’opera omnia per questo affascinante settore della Numismatica. 👏🏽👏🏽👏🏽
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  43. Bel colpo, @TARAS Questo volume è stato un donativo degli autori ad un emerito collega: la professoressa Sara Sorda, medaglia d'argento per benemerenze della Repubblica era il presidente dell'Istituto Italiano di Numismatica ed è venuta a mancare nel 2022. Motivo più che valido perché
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  44. La curiosità quindi sta nel come è appeso/agganciato il Collare dell’Annunziata allo Stemma Sabaudo. Esiste una diversità tra la parte dx e quella di sx per chi guarda. Diversità voluta.
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  45. In tal senso posso dire che per me è sempre Natale, mi regalo libri continuativamente per tutto l'anno, ormai sono famoso nelle poste della mia città, i postini lavorano tutti per me 😄, nel periodo natalizio l'unico cambiamento semmai è che oltre a regalarmi libri ne regalo pure io tanti ai miei affetti (anche se non di numismatica purtroppo 😅)... I libri che mi arriveranno sono molteplici, intanto però posso inserire le immagini degli ultimi arrivati, tanti bei regali del predecessore di Babbo Natale, cioè babbo chiappa, che mi ha concesso di acchiappare (termine scelto non a caso 😁) alcuni testi assai importanti a prezzi praticamente da saldo: Salvatore Fusco / Dissertazione di una moneta del re Ruggieri detta ducato, preso a 100 euro; La monetazione di Neapolis nella Campania antica: atti del VII convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici, piuttosto complicato da reperire e preso a 40 euro; Maria Caccamo Caltabiano / La monetazione di Messana, preso a 60 euro; Società Numismatica Italiana / La zecca di Milano: atti del convegno internazionale di studio e Giovanni B. Vigna / Zecche e monetazione napoleonica del Regno d'Italia, vinti in un'asta sulla baia al prezzo complessivo di 20 euro (e qui la botta di culo ha fatto un rumore tale da anticipare il capodanno a Napoli 😋)
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  46. E, giusto per chiudere, quelle avute (quasi tutte) in omaggio con Topolino agli esordi del mio collezionare:
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  47. Scopro adesso questa discussione. Partecipo con alcune pagine del mio album "patacche & pseudomonete". Sono tutti esemplari raccolti per via: alcuni acquistati come riproduzioni, altri trovati nelle merendine o nelle riviste, altri semplicemente regalati. Alcuni godono di un mercato e realizzano prezzi che mai avrei immaginato potessero raggiungere (tutti, comunque, di alcuni euro: nulla di clamoroso)... Inizio coi Denarii Delle merendine Mister Day:
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  48. Parlando sempre con leggerezza, io credo di avere dato ampia ed esaustiva dimostrazione su questo sito di essere un egregio possessore di patacche, tutte peraltro del genere scudo (5 L, 20 L regno et collaterali). Mio nonno, tenete conto che ha lasciato questa dura plaga terrestre 40 anni fa, più o meno, me le spediva per lettera e io ci sognavo sopra (circa mezzo secolo fa). Quando portai al negozio di monete del mio capoluogo di provincia (ero ancora poco più che bambino) un paio di scudi aquila sabauda da 5 L, mi instillarono qualche dubbio... La passione per la numismatica può passare anche attraverso le patacche regalate a un bambino, non si può mai dire. Ovvio che adesso per me è diverso, entro nel negozio e pago con il bancomat monete sperabilmente autentiche, ma certi brividi giovanili che mi diedero alcune patacche non li provo più. Ho scoperto recentemente che il negozio in cui mi servo vende le stesse patacche (dichiarate onestamente come tali) a 10 € l'una. Trenta anni fa le vidi al mercato per 5.000 L, in fondo tengono pure il valore, inflazione a parte.
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