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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/21/23 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutto il Forum, Un Augurio di buone Feste a tutti Voi e ai Vostri cari. Ferdinando I 10 Tornesi 1819 simbolo fiore a 5 petali.
    8 punti
  2. Ti accenno solo che avevo gli occhi (si fa per dire) iniettati di sangue e i canini fuori...... Pronti all'uso....
    3 punti
  3. Martedì 16 gennaio dalle ore 20:45 al CCNM (Via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU') si terrà l'incontro di apertura per l'anno 2024. Si tratterà di una riunione informale, alcuni Soci porteranno monete, medaglie e documenti riguardanti questo periodo storico; i Soci presenteranno, per la parte medaglistica, le motivazioni delle celebrazioni che portarono alla coniazione della varie medaglie.
    2 punti
  4. Buonasera, allego interessante sesterzio di lecita provenienza per Marco Aurelio coniato sotto Commodo nel 180 d.C. La moneta in questione non è in un ottimo stato di conservazione ma l'ho inserita in collezione per la sua storia e per una sua particolarità rappresentata secondo me da segni di doppia battitura al dritto. Questa moneta presenta ben quattro cartellini, a testimonianza di vari passaggi nel tempo, che non riportano nella descrizione la doppia battitura. 😧testa nuda di Marco Aurelio a dx "DIVUS M AN (N...segno in legenda di doppia battitura) TONINVS PIVS R: Aquila a destra in piedi su altare inghirlandato testa a sinistra. 20.84 g RIC III 657 (Commodo) Sono sempre molto graditi pareri e commenti sulla moneta. buona serata Antonio
    2 punti
  5. Diciamo che quelle assurdità fanno avvicinare le persone solo ed esclusivamente perchè attratte da quell'enorme valore fantasioso che attribuisco ai nostri spiccioli, quotidianamente li abbiamo in tasca, facili da possedere e facili da controllare una volta che il web è da molti anni sovrano. Poi magari ci sarà anche qualche mosca bianca a pois che resta affascinato dalla 'Moneta' in genere e non dal suo valore anche dopo aver saputo che la sua estremamente rara moneta da due euro vale solo due euro, oppure che il suo introvabile euro da museo conosciuto in un unico esemplare esistente con quell'errore di conio non vale nulla perchè è un falso od un artefatto. Sicuramente rimarranno delusi di non essere diventati milionari.... casi rari, rarissimi, ma si, può succedere che si avvicinano alle 'Monete'. ps: anche qui il venditore vuole otto euro di spedizione! ma non gli basta quel milione e rotti! ingordo! Chissà se le persone si appassionano vedendo quest'inserzione invece che la precedente...
    2 punti
  6. Ciao @Layer1986, sono nominali rarissimi e li si trova sempre in pessimo stato conservativo. Tempo fa ne vidi un esemplare in un lotto di Vicereali e sbagliai a non prenderlo. Conservo le immagini in cui si vede parte della legenda con... SIGNIO... Ultima aggiunta in Collezione è questo Grano del 1622 di Filippo IV, mi mancava un falso d'epoca Vicereale.
    2 punti
  7. Ciao, posto esemplare stessa tipologia per catalogare la moneta. Per quanto concerne esprimere un parere sulla sua autenticità personalmente da queste foto mi risulta abbastanza difficile. Attendo come te interventi a tal proposito 🙂 ANTONIO
    2 punti
  8. Buonasera @Jacopo92 gli incisori attivi in zecca sotto Ferdinando II (di cui abbiamo notizia) erano Antonio Tarchiani e Marcantonio Merlini, eletto ufficialmente intagliatore dal 1649. L'autore dei testoni del '36 dovrebbe essere quindi Tarchiani, ma non è impossibile che il Merlini avesse già un ruolo in zecca prima della nomina ufficiale, come spesso avveniva. Di testoni del '36 firmati non ho notizia, ci vorrebbero foto dettagliate di quel particolare. Per quello che si vede sembra una firma calligraficamente "moderna" o almeno inusuale. Le firme degli incisori dell'epoca di solito compaiono come sigle o monogrammi.. Un saluto
    2 punti
  9. È una monetazione molto affascinante e che, per quel che mi riguarda, può regalare tante emozioni. Per nostra fortuna sul forum sono presenti diversi utenti molto ferrati sulle monete di Murat, come @picchio, @Rocco68, @Asclepia e @rhoss (giusto per citare i primi che mi vengono in mente). Senza contare il carissimo @Oppiano che possiede i due 40 franchi Grand'Ammiraglio.
    2 punti
  10. Buongiorno a tutti,mi permetto di spendere qualche parola sull'utente Releo che,ci tengo a precisare,non è mio conoscente e tantomeno amico... Se è vero che a volte può essere insistente su alcuni punti di vista è altrettanto vero che è un collezionista caparbio e che a volte ci ha portato a nuove scoperte come ad esempio i gigli invertiti nelle piastre sebeto di Carlo di Borbone e le ∀ capovolte nelle piastre del 17 di Ferdinando I, inoltre è un utente molto attivo in sezione e infine, ma non come ultima, è una persona molto educata e pacata e non credo minimamente che i suoi interventi siano posti per fare polemica o peggio... A mio modo di vedere è invece il tuo messaggio che crea polemica e che potrebbe fare in modo che l'utente Releo non partecipi più attivamente alle discussioni come fa normalmente, inoltre proprio tu al post 28 sollecitavi altri collezionisti a postare altri esemplari di 2 lire di Murat e adesso che lo fanno non và più bene?o perché l'invito era rivolto solo a chi avesse esemplari in FDC?... Saluti a tutta la sezione...
    2 punti
  11. Ciao, condivido mio esemplare ufficiale RIC 363 🙂 ANTONIO
    2 punti
  12. Complimenti ! A questa bella carrellata di denari di Plautilla mi permetto, con un poco d'invidia per la qualità delle foto postate, di unire i miei "Limes denarii", buona serata PLAVTILLA AVGVSTA / CONCORDIA AVGG mm. 18 gr 2,88 PB C 3 Uff. C 1 RIC 363 PLAVTILLAE AVGVSTAE / CONCORDIAE AETERNAE mm. 18 gr 4,15 Uff. C10 RIC 361 PLVTILLA AVGVSTA / PIETAS AVGG mm18 gr 2,11 Uff. C16 RIC 367 PLVTILLAE AVGVSTAE / PROPAGO IMPERI mm. 18 gr 2,41 Uff. C 21 RIC 362 PLAVTILLA AVGVSTA / VENUS VICTRIX mm.18,5 gr 3,34 Uff. C25 RIC 369
    2 punti
  13. In effetti è per questo che esistono le biblioteche, società e imprese che producono informazione (case editrici che producono libri e case d'asta che producono cataloghi) giustamente devono vendere i loro prodotti e ricavarne un utile, d'altro canto le biblioteche pubbliche o finalizzate alla fruizione pubblica hanno il fine di mettere a disposizione gratuitamente i testi e le informazioni che in altre sedi devono essere pagati... Disgraziatamente l'uso diffuso di internet, comprensibile e utilissimo in molti casi, ha però tra gli effetti collaterali più sgradevoli quello di far dimenticare l'esistenza e l'utilità delle biblioteche, prima della diffusione di internet la ricerca storica si faceva nelle suddette istituzioni come negli archivi ed è sempre bene non perdere mai il "vizio" di frequentare sedi che sono state e continuano ad essere dei pilastri fondamentali della cultura e del vivere civile...
    2 punti
  14. Numista: Emissione commemorativa - Moneta commemorativa circolante ===================== UCOIN: ===================== Io sto più dalla parte di Ucoin ===================== appunto... regalo! Grazie! Meno uno:
    1 punto
  15. Grazie per la condivisione, è una moneta interessante per la sua particolarità, in ogni caso non mi dispiacciono né il dritto né il rovescio, quest'ultimo specialmente mi piace molto 😃
    1 punto
  16. Ciao @favaldar, è pur sempre un pezzo raro e lo è ancora di più in questa conservazione. Riferimento Magliocca 167 Complimenti.
    1 punto
  17. Grazie di cuore e altrettanto a tutti!🎅🏼 Difficile vedere dei tondelli cosi belli, siamo vicini al massimo con patina cioccolato e usura o difetti minimi. Per rimanere al sud non è il massimo ma fa "la sua porca figura" come si usa dire in certi contesti.😇😘
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  18. Siamo quindi a 636 monete di 2 euro comm dal 2004 (ma forse la mia lista non è precisa) Io faccio le fdc e quindi stessa moneta fdc e proof conto 1 e non doppia
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  19. DE GREGE EPICURI Sicuramente autentica, con bella patina ma anche con depositi e concrezioni tenaci, e da tenere più o meno così com'è (salvo forse un po' di sporcizia, da togliere con cautela).
    1 punto
  20. Anche il lotto seguente non scherza affatto
    1 punto
  21. Il fatto che lo stesso autore del Mir Savoia abbia pubblicato 2 anni fa un nuovo libro sulla monetazione sabauda non facente parte della suddetta collana mi lascia propendere per una risposta negativa...
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  22. L'ultima volta che Alberto Varesi era intervenuto sull'argomento aveva detto che non ci sarebbero state ristampe dei MIR. Si debbono aspettare dunque eventuali nuove edizioni.
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  23. Certo, sono incauto come le ragazze stuprate perchè portavano la "minigonna". Io ho la colpa di essere benestante, ma ai ladri mica gli frega se il mio stare bene è frutto di lavoro (onesto) e di tanti sacrifici: non solo miei, ma anche di quei "poveri vecchi" che mi hanno preceduto e hanno pensato di rimboccarsi le maniche e "costruire" qualcosa: l' esatto contrario del "reddito di poltrona". Per quanto riguarda i cani io li amo intensamente, nella mitteleuropa c'è un amore viscerale verso di loro, verso tutti gli animali. E' un grande segno di civilta' al quale noi italiani, siamo (purtroppo) troppo poco avezzi (detto alla toscana).
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  24. Vasi da cucina e un ghiro d’argento trovati nell’accampamento romano con frigoriferi di 1900 anni fa. L’arrosto di ghiro Suppellettili, vasi, tanti “effetti personali” dei soldati e persino un ciondolo d’argento che rappresenta un ghiro o un topo sono stati rinvenuti durante gli scavi condotti nel 2023 dagli archeologi polacchi nel campo legionario romano di Novae, in Bulgaria, in cui, nei mesi scorsi, sono stati rinvenuti – ne abbiamo dato ampiamente notizie – due “frigoriferi” realizzati con refrattari per tener isolato termicamente il vano dal resto dall’ambiente. Uno dei due refrigeratori era persino dotato di un tubo d’acqua della rete idrica interna del campo che, passando in esso, abbassava la temperatura della cavità, rendendo prezioso questo servizio durante il periodo estivo. Questo campo legionario fu eretto nel I secolo d.C. dalla I Legione italiana come base permanente sul limes del Basso Danubio, in risposta alla crescente minaccia dalla vicina Dacia. La 1a legione italiana rimase a Novae fino al V secolo, quando il campo si trasformò gradualmente in una cittadina. Durante le ricerche condotte nell’area della caserma, sono stati identificati vari oggetti, tra cui lampade ad olio e contenitori in vetro, come bottiglie di vino e bicchieri. Gli archeologi hanno inoltre rinvenuto frammenti di vasi in bronzo e altri manufatti, tra cui fibbie, parti di armature, catene per lampadari, tavoli pieghevoli con basi in bronzo e gambe a forma di zampa di leopardo. Inoltre, sono stati scoperti strumenti chirurgici in bronzo nella zona che presumibilmente era dedicata al medico della legione L’insediamento militare di Novae e, a destra, la struttura per il raffreddamento dei cibi. Il raffreddamento era garantito dal passaggio dei tubi di piombo che captavano l’acqua da un pozzo profondo posto a monte delle caserme e dall’acquedotto che convogliava acqua fresca dalla collina Il professor Piotr Dyczek, a capo dell’equipe di ricerca, ha recentemente annunciato alcune scoperte interessanti, tra cui – appunto – quella di un antico “frigorifero” trovato in una stanza della caserma militare. Questo frigorifero era un contenitore di piatti di ceramica incassato sotto il pavimento, utilizzato dai legionari per conservare il cibo o forse per riscaldare la ceramica prima del travaso dei cibi. Il vano con contenitore coibentato da ceramica refrattaria trovato lo scorso anno Il professore ha spiegato che i frammenti ossei rinvenuti mostrano segni di cottura, indicando che la carne conservata era stata preparata. Inoltre, sono stati trovati pezzi di carbone e un frammento di una piccola ciotola. Non si può escludere che questa “cavità termica” fosse utilizzata anche durante la stagione fredda come minuscolo forno per evitare che gli alimenti, probabilmente cucinati altrove, in una cucina militare, si raffreddassero. Dedicato al freddo era invece lo spazio coibentato da refrattari in cui era stato murato un tubo in cui passava l’acqua fresca. Numerosi i resti del lungo stazionamento dei militari romani. Oltre alle suppellettili di ceramica, gli archeologi polacchi hanno portato alla luce oggetti personali dei legionari, tra i quali un ciondolo che rappresenta un topo o un ghiro che trasporta con le zampe anteriori, facendolo rotolare, un pezzo di cibo. L’animaletto sembra alludere al sogno legittimo di un legionario che forse evitava di pensare, per sé, a battaglie epiche, ma al cibo e al sonno ristoratore in un luogo riparato in cui nascondersi. L’osservazione della coda e del muso degli animale raffigurato nel ciondolo non consente di identificare con precisione il simpatico animaletto. L’appendice caudale dell’animaletto rappresentato è più larga di quella di un topo e più stretta di quella, pelosa, del ghiro. Ma dobbiamo tenere conto che i piccoli del ghiro sono dotati di code che si collocano dimensionalmente in un punto mediano tra l’appendice dei topi e quella dei ghiri adulti. Un augurio di serenità, quindi. Forse un dono che significava “riguardati!” o che intendeva cogliere, oltre a costituire un augurio di prospera tranquillità, l’inclinazione anti-eroica del soldato stesso, a cui dovevano piacere, più di tutto, il cibo e il sonno. I ghiri erano “compagni di giochi” dei bambini romani in quanti venivano allevati in casa. Essi crescevano in appositi stanze o recinti o, per chi avesse spazi minori, in glirari, grossi vasi con fori alle pareti che permettevano l’aerazione dell’interno. Gli animaletti venivano poi consumati dalla famiglia per l’ottimo sapore delle carni. Tra le altre scoperte degne di nota di quest’anno ci sono diverse dozzine di monete risalenti al periodo dall’invasione dei Goti nel III secolo all’inizio del regno di Costantino il Grande nel IV secolo. Gli archeologi hanno anche identificato sequenze di mura, resti di case, massi, pesi da tessitura e da pesca, fusaie, fosse di ossa e frammenti di vasi appartenenti a questo periodo. Il professor Dyczek ha sottolineato che la città di Novae, durante questa fase, si trasformò progressivamente in una comunità civile. Inoltre, le nuove scoperte forniscono dati sufficienti per ricostruire la storia di questa antica località che è rimasta avvolta nel mistero. Una scoperta rilevante riguarda i frammenti di interi sistemi di approvvigionamento idrico, costituiti sia da tubi in ceramica che da tubi in piombo. Secondo il professor Dyczek, questi ultimi sono rari poiché il piombo era una materia prima preziosa e spesso riutilizzata nel corso del tempo. La rete idrica di Novae dimostra l’importanza attribuita dall’esercito romano all’accesso costante all’acqua, fondamentale per le attività quotidiane dei soldati, inclusi l’uso nelle terme. L’acqua proveniva da una sorgente del fiume Dermen, poiché il vicino Danubio era inadatto a causa dell’elevato inquinamento. Un acquedotto di circa 10 chilometri forniva l’acqua a due grandi serbatoi di fronte al campo, che poi veniva distribuita attraverso una complessa rete di acquedotti e canali prima di riversarsi nel Danubio. Proprio attorno a uno di questi tubi freddi venne realizzato il “frigorifero”. https://stilearte.it/vasi-da-cucina-e-un-ghiro-dargento-portafortuna-trovati-nellaccampamento-romano-con-frigoriferi-di-1900-anni-fa-larrosto-di-ghiro/
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  25. E' l'approccio giusto in tanti, dopo che gli si viene detto che la moneta presentata vale solo il facciale, o al limite qualche euro in più giusto per l'interessante curiosità, spariscono indignati e stizziti credendo di avere ragione perchè le "vendite" nel web dicono tutt'altro. Chi si avvicina per la prima volta in questo mondo è indubbiamente attratto dalle proposte di vendita che destano stupore (prezzo alto ed assurdo), le proposte di vendita reali invece deludono, e sono quindi puntualmente snobbate, mi sembra più che naturale per un neofita. Esempio: Anche i due euro finlandesi del 2001 non scherzano! Chi guarderebbe con interesse questa vendita di seguito? possedendo la stessa moneta la precedente è molto più intrigante! mi pare logico. Addirittura reputo €uro 3,80 anche troppi per un due euro usurato! Poi c'è il venditore che le monete da 2 euro le cede a soli 2 euro! fantastico! (ho visto nel tempo anche a 1,99). Di certo con quel costo di spedizione le potrebbe cedere anche ad un euro! La tua moneta tempo fa l'ho vista con due 9 pieni, una curiosità che non è riuscita a trovare un acquirente neanche per poche decine di euro.
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  26. Ci ho pensato, ma avrebbero dovuto grattare via la scritta, somiglia di più al tipo (mio link precedente) con il cerchietto sotto la faccia del dragone, ma non torna l'altro lato. In buona sostanza il dragone sembrerebbe di questa moneta: 20 Cash - Guangxu - Chekiang Province – Numista e l'altro lato con le scritte sembrerebbe di quest'altra moneta: 20 Cash - Guangxu - Szechuan Province – Numista Un assemblaggio di fantasia?
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  27. Dovrebbe essere questo, ma non torna l'altra faccia. https://en.numista.com/catalogue/pieces15994.html
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  28. forse mi sbaglio, in fin dei conti sto guardando una foto. il volto lo vedo ma la barba no ma mi pare di intravedere un copricapo stile ottomano o zone simili
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  29. Interessante l'ultima parte 3. Discussione 3.1. Significato delle tacche Sulla base delle nostre misurazioni (vedi Tabella 1), gli artefatti a forma di lente di Ialysos hanno ingrandimenti nominali che vanno da 8,3 a 13,2. Sebbene altamente lucidati, i cristalli di rocca oggetto dello studio presentano imperfezioni che creano distorsioni. Inoltre, le bande sono contrassegnate con tacche sulle maniglie, come mostrato in Fig. 8. Sulla base delle immagini mostrate in Fig. 1, siamo giunti alla conclusione che il diverso numero di tacche può essere correlato alla qualità e alla risoluzione dell'immagine. Nello specifico notiamo che i due migliori manufatti a forma di lente del gruppo (7399 e 7402) non presentano alcuna tacca sulle anse, mentre l'artefatto 7404, che presenta un evidente difetto o rottura all'interno del cristallo, è contrassegnato da sette tacche. Per gli altri artefatti a forma di lente, esiste una correlazione più debole tra il numero di tacche (meno tacche è migliore) e la qualità dell'immagine. 3.2. Spiegazioni alternative Dato il campo visivo ristretto e la ridotta qualità dell’immagine di alcuni degli artefatti a forma di lente mostrati in Fig. 8, esiste una spiegazione alternativa che sia coerente con tutte le nostre osservazioni? Questo è l'argomento di questa sezione. È stato osservato che molti dei manufatti a forma di lente recuperati archeologicamente a Creta, Cipro, Turchia, Tiro e Cartagine sono cristallo di rocca o sono realizzati con un altro materiale trasparente (vetro). Tuttavia, nessuno di questi artefatti a forma di lente è montato e nessuno degli artefatti a forma di lente sembra avere "capezzoli" come gli esemplari di Rodi. A questo punto, non siamo stati in grado di studiare gli altri manufatti a forma di lente attraverso l'autopsia e li abbiamo visti solo in immagini in articoli e pubblicazioni di scavo. Pertanto, ci asteniamo dal giudicare la loro composizione e i possibili usi. Una possibile spiegazione alternativa è il loro utilizzo come intarsi. Alcuni dei manufatti a forma di lente dell'età del bronzo provenienti da Creta hanno conservato il foglio di supporto originale e, quindi, siamo d'accordo con Plantzos (1997) sul fatto che dovevano essere usati come intarsi. Inoltre, uno degli oltre 40 manufatti a forma di lente trovati da Schliemann a Troia presenta una perforazione al centro del manufatto a forma di lente ed è stato suggerito che fosse attaccato a un oggetto fatto di materiali diversi mediante inchiodatura. Inoltre, è stato osservato che un secondo oggetto lenticolare dello stesso gruppo ha un supporto in bronzo che potrebbe essere stato utilizzato per fissare mediante saldatura il manufatto lenticolare ad un altro supporto (Plantzos, 1997). Inoltre, gli esemplari arcaici a forma di lente provenienti dall'Artemision di Efeso in Turchia, che sono stati identificati come ornamenti per le orecchie (borchie) piuttosto che come strumenti, hanno forma piano-concava (piuttosto che piano-convessa) e scanalature di cresta, (Brein, 1982 ). I nostri esemplari risalenti all'incirca allo stesso ampio periodo sono piano-convessi e non hanno solchi osservabili. Inoltre, i manufatti di Rodi non presentano alcuna perforazione o evidenza di pellicola di supporto o saldatura. Una seconda spiegazione alternativa per i manufatti a forma di lente provenienti da Ialysos è l'uso previsto come intarsi per gli occhi negli oggetti. Due degli oggetti del gruppo Ialysos (7404 e 7405) sembrano avere la forma di occhi. Uno di questi (7405) ha un evidente difetto all'interno del cristallo, del tipo che si genera quando un oggetto cade o subisce una forte pressione. Le note dello scavo della Missione Archeologica Italiana sono minime ed estremamente brevi; pertanto, è impossibile determinare l'esatto lasso di tempo durante il quale il difetto potrebbe essere stato causato. Nessuno dei manufatti a forma di occhio mostra alcuna indicazione (graffi, scanalature, saldature, ecc.) che indicassero che dovevano essere montati su altri oggetti per fungere da occhi. Inoltre, non siamo stati in grado di trovare alcun esempio di occhi usati nella scultura egiziana o greca che assomigli in qualche modo ai manufatti a forma di lente di Ialysos. L'occhio destro esistente del rhyton a testa di toro di Cnosso, ad esempio, mostrato in Fig. 9, era fatto di cristallo di rocca intarsiato, dipinto sul suo dorso piatto con un'iride nera e una pupilla rossa, circondata di bianco, mentre il bordo dell'occhio l'occhio era intarsiato di diaspro rosso, che è una forma microcristallina opaca di quarzo. I manufatti a forma di lente provenienti da Ialysos non presentano tracce di pittura o intarsi osservabili ad occhio nudo. In realtà, non ci sono indicazioni che qualcuno dei manufatti a forma di lente provenienti da Ialysos possa essere stato utilizzato in tale veste. Un’ultima spiegazione alternativa è il loro utilizzo come accendifuoco o “pietre ardenti” che concentrano i raggi del sole. Come notato da altri, tali manufatti tendono ad essere di qualità inferiore e più grandi rispetto ai manufatti di Ialysos (Sines e Sakellarakis, 1987, Plantzos, 1997). Inoltre, molti altri manufatti classificati come accendifuoco non sono montati ma hanno una perforazione che consente di far passare una corda o altro materiale attraverso di essi per facilitare il trasporto e la movimentazione. Come notato in precedenza, gli oggetti di Rodi non hanno perforazioni. Inoltre, dato il piccolo diametro (18–21,5 mm) degli artefatti di Ialysos rispetto all’artefatto di Nimrud/Layard (40 mm × 35 mm) (Plantzos, 1997), l’area circa 4 volte più piccola non sarebbe stata altrettanto efficace per la messa a fuoco i raggi del sole. Alla luce di queste prove, è ragionevole congetturare che l’uso primario delle lenti di Ialysos non fosse come “pietre ardenti”, sebbene potessero essere impiegate in questo modo come uso secondario. Nel I secolo d.C., Plinio il Vecchio, naturalista e filosofo romano, elogiò il cristallo di rocca come la pietra più costosa sulla terra (Nat. 37:28). Inoltre, a causa dello sforzo richiesto per macinare e fabbricare adeguatamente questi manufatti, è probabile che fossero molto apprezzati e fossero usati e conservati nelle loro montature originali per un lungo periodo prima di essere dati come dediche alla dea Atena. 4. Conclusione e lavoro futuro Affrontando la questione se questi artefatti fossero usati come lenti di ingrandimento, abbiamo dimostrato che i migliori artefatti possono risolvere caratteristiche che un occhio nudo nominale non può (cfr. Fig. 5). Date le spiegazioni alternative, sosteniamo che i manufatti a forma di lente provenienti dal tempio di Atena a Ialysos siano meglio descritti come lenti piano-convesse. Pertanto, concludiamo che queste lenti piano-convesse, che hanno una data di deposito tra il 750 e il 700 a.C., sono tra le prime lenti piano-convesse esistenti nell'antico mondo mediterraneo. La somma totale di queste osservazioni ci porta a concludere che, con ogni probabilità, i manufatti di Ialysos furono usati come strumenti ottici, con alcuni manufatti, come 7399 e 7402, aventi una risoluzione maggiore rispetto agli altri. Forse gli esemplari con una risoluzione inferiore sono stati utilizzati per lavori che non prevedevano dettagli precisi. Una congettura diversa è che gli artefatti di imaging migliori, che sono più circolari in sezione trasversale, siano stati realizzati dopo gli artefatti di forma ovale in un processo di tentativi ed errori. In alternativa, i manufatti di forma ovale potrebbero essere stati realizzati appositamente per compensare l'astigmatismo di diversi artigiani. Il montaggio della lente in fasce dotate di impugnatura sarebbe quindi cruciale per un allineamento angolare ripetibile per compensare la natura angolare dell'astigmatismo. In questo caso le tacche potrebbero potenzialmente indicare diverse potenze ottiche in diverse direzioni angolari. Data l’ampia gamma di possibilità, sono necessari ulteriori studi e ulteriori misurazioni sperimentali per accertare i potenziali usi dei manufatti di Rodi. Ad esempio, l'utilizzo di questi artefatti per immaginare oggetti del gruppo di sigilli denominato "gruppo dei suonatori di lira" (Rizzo, 2007) potrebbe rivelare caratteristiche incise su questi sigilli che sarebbero state difficili da creare ad occhio nudo, ma avrebbe potuto essere creato più facilmente utilizzando una lente d'ingrandimento appositamente realizzata. È anche possibile che strumenti ottici come quelli di Ialysos siano stati utilizzati anche prima. Questa determinazione non può essere presa senza indagare su altri esemplari di manufatti a forma di lente di cristallo di rocca. Non tutti i manufatti a forma di lente dell'età del bronzo o arcaici meritano di essere etichettati come "lenti" e, come notato in precedenza, ci sono prove convincenti dell'uso di manufatti a forma di lente come intarsi per sculture, gioielli o mobili, o forse come fuoco. antipasti. Tuttavia, riteniamo che un sottoinsieme appropriato di questi manufatti a forma di lente dovrebbe essere sottoposto a ulteriori indagini scientifiche e al confronto con quelli di Ialysos per determinarne gli usi. Ulteriori studi potrebbero far luce sulla possibilità che gli incisori e i tagliatori di sigilli potessero controllare il loro lavoro con i loro occhi miopi o con l'aiuto di lenti di ingrandimento. Queste lenti avrebbero consentito agli incisori esperti di prolungare i loro anni di lavoro attivo e di formare apprendisti meno esperti e più giovani. Pertanto, ulteriori studi possono fornirci maggiori informazioni sulla possibile creazione e utilizzo di lenti in periodi precedenti, nonché sui laboratori e sulla vita degli antichi artigiani e, per estensione, sulle reti commerciali e artigianali che dovevano essere in atto per la creazione e, possibile, diffusione di tali lenti piano-convesse nel Mediterraneo.
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  30. Nuovo arrivo .. sinceramente mai vista prima ..
    1 punto
  31. Io mi rimetto sempre alla decisione degli altri, avevo solo pensato di razionalizzare/ottimizzare l'argomento. Va benissimo anche tenerle separate, non ci sono problemi.
    1 punto
  32. Buongiorno, posto un Grana 3 senza varianti, quindi modello base. La motivazione per l'acquisto è stata la buona conservazione generale e soprattutto il Ritratto del Re che mi sembra molto piacevole. A voi il giudizio e naturalmente una richiesta all'amico Cristiano @Asclepia per avere ulteriori ragguagli sulla moneta. Grazie, Saluti, Beppe
    1 punto
  33. Con quel peso e diametro si avvicina ad un 20 cash in rame di fine '800 inizi dl '900, ma quelle poche monete similari senza scritte attorno il dragone sono diverse, tipo: 20 Cash - Guangxu - Chekiang Province – Numista
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  34. Complimenti per le tue satiriche , ti invidio il 5 lire con Vittorio Emanuele II
    1 punto
  35. Sicuramente area cinese, ma non sono riuscito a trovarla; forse potrebbe essere una copia moderna di fantasia. Comunque un link utile é questo : https://en.numista.com/catalogue/china-30.html#c_chine_empire416 saluti
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  36. Non avere rimpianti - credo non sia buona - l’aspetto e’ pessimo e potrebbe essere anche fusa - e in ogni caso non e’ suberata bensi in metallo che non e’ oro. attenzione ai falsi che girano sul web - sono moltissimi e si rivolgono soprattutto a collezionisti alle prime armi oppure inesperti che restano affascinati da questi pezzi ma quasi sempre non hanno ancora gli strumenti per giudicarne la congruenza
    1 punto
  37. Medaglia devozionale, bronzo/ottone del XVIII sec. Spagna.- D/ La Famosissima Madonna del Pilar (pilastro) tra due devoti inginocchiati ai lati, che si venera nel omonimo Santuario di Saragozza.- R/ Reliquario contenente il Corporale dove erano state riposte le ostie consacrate (miracolo di Daroca, 1239 cittadina in provincia di Saragozza ), medaglia non comune. Ciao Borgho
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  38. Buonasera...condivido questa interessante medaglia, la comprai per lo stile rozzo e perché attirato dall'iconografia dell'aquila/fenice che spicca il volo. Nel cartellino poche informazioni e la dicitura, "mancante in tutte le raccolte note" e anche questo mi incuriosì. Facendo un pò di ricerche qualche informazione in più l'ho scovata. In entrambi i lati della medaglia, rispettivamente sotto l'appicagnolo e sotto l'aquila/fenice c'è la scritta ISIA. Isia in latino, in francese Èze, una località di mare nella costa azzurra, un comune di tremila anime, citta antica così descritta: Èze (Eza, in italiano: Esa, in occitano) è una città del dipartimento delle Alpi-Marittime (Alpes-Maritimes) della regione Provence-Alpes-Côte d’Azur. Attualmente si compone della città storica, sulla cima della collina, conosciuta come Èze-Village e la parte più moderna sorta nel novecento sulla costa, chiamata Èze-Bord-de-Mer. Secondo la tradizione sarebbe una fondazione fenicia, le sue origine sono comunque antiche, dato che le tracce di un insediamento risalgono al I secolo a.C., i romani la denominarono Avizio. Nel 1328 fu co-signoria del cavaliere nizzardo Bruno Richerii (Bruno Riquier), vicario di Hyères, e di altri, compresi alcuni membri della sua stessa famiglia. La signoria su Èze fu confermata da Roberto d’Angiò, re di Napoli e conte di Provenza, nel 1316 ma sempre condivisa con altri. Nel 1388 passa, con il territorio di Nizza a oriente del Var, sotto il dominio del conte di Savoia. Nel 1534 subisce l’attacco delle armate del sultano Solimano il Magnifico, alleato di Francesco I di Francia e durante i secoli XVII e SXVIII,fu occupato e devastato più volte dall’esercito francese in guerra coi Savoia. Fino al 1818 il territorio del comune di Eza comprendeva anche quello di Trinità (poi denominata Trinità-Vittorio e quindi La-Trinité). Nel 1861 la contea di Nizza venne ceduta alla Francia di Napoleone III. Lo stemma civico si blasona: « D’azur à l’os de jambe en pal sommé d’un phénix essorant et accosté de deux pampres fruités, chacun de deux pièces le tout d’argent ». (D’azzurro all’osso della gamba in palo, cimato da una fenice2 sorante e accostato da due pampini di vite fruttati, ciascuno di due pezzi, il tutto d’argento). Allo stemma è associato il motto latino ISIA MORIENDO RENASCOR (“[io] Esa, morendo rinasco”). Le armi erano, originariamente, quelle della famiglia Fighiera; Joseph de Fighiera fu notaio d’Èze nel XVII secolo. Allorché si trattò di scegliere le armi civiche per la città, Charles Alexandre Fighiera, conservatore del Musée Masséna di Nizza, propose di riprendere quelle del suo antenato. Infatti i pampini, in origine, erano due rami di fico, un riferimento alla leggenda secondo la quale i Mori tolsero l’assedio ad Èze perché bersagliati incessantemente dagli assediati che, in mancanza di meglio lanciarono loro anche i fichi e i datteri delle loro riserve, a dimostrazione del fatto che avrebbero potuto resistere ancora a lungo, contrariamente agli assedianti esausti. (1): questa la denominazione ufficiale, ma la segnaletica (e la denominazione della locale stazione ferroviaria SNCF) indica: Èze-sur-Mer. (2): è aperto il dibattito se la fenice debba essere rappresentata o meno con la sua immortalità (fiamme dalle quali rinasce), senza le quali potrebbe facilmente essere scambiata con un aquila o altro rapace. Sull’esemplare in uso da parte del Comune esse non sono presenti: noi ci siamo rifatti a quello. Leggendo è più chiaro ciò che troviamo rappresentato...un aquila/fenice ad ali spiegate che usa come trespolo un osso, credo un femore, affiancato da tralci di vite. Sull'altro lato i tre gigli usati spesso come simbolo del Legittimismo...infatti l'unica altra informazione da cartellino è che la medaglia risale al periodo della restaurazione borbonica 1814. Sempre se è corretta la datazione. Ancora...sempre online ho trovato questo riferito alla medesima medaglia: Méreau della città di Èze. nd A/ ISIA/ MORIENDO. RENASCOR. Stemmi reali posizionati uno e due. R/ IS – IA. Armi della città di Èze. Stagno. 18,29 g. 33,0 mm. 12:00 RRR. VF. Per la città di Èze (3.095 abitanti) il cui stemma porta l'azzurro con una gamba d'argento, in pallido, sorregge una fenice nascente, e accostato da due tralci di vite, tutti uguali. Le viti rappresentate erano originariamente rami di fico d'india che si riferivano alla leggenda secondo la quale Èze fu liberata dai Mori da assalitori muniti di rami di fico. Il motto della città è Moriendo renascor ovvero Morendo rinasco. Senza dubbio un martello del periodo reale, realizzato con angoli incisi localmente. Online si trovano molte riproduzioni di questa medaglia e anche questo mi fa intuire che è un oggetto interessante. Ponderali: 33 mm per 20 grammi circa, materiale stagno. Sarebbe bello datarla più puntualmente e capire con più precisione il perché sia stata creata. Ecco le foto. Graditi i commenti. Cristiano.
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  39. Concordo su tutto. Ma credo che i reati contro le cose oramai sono considerati socialmente quasi accettabili e fisiologici, finché non ci sono offese alle persone. Bisogna farsene una ragione, non c’è governo che tenga in un’economia avanzata che andrà in una direzione significativamente diversa
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  40. qualche hanno fa Han rubato in appartamento di mia moglie e la sua stanza fu letteralmente messa sottosopra. Sul comodino aveva una scatoletta con dentro 5 krugerrand da oncia e 5 sterline , non l’hanno neanche toccata.. il bello che io ho scoperto il contenuto di quella scatoletta solo un paio d’anni dopo, per puro caso.. comunque l’oro lo portan via, l’argenteria di sicuro non è la loro priorità.. ad ogni modo non si può mai dire, portan via di tutto.. in alcuni casi anche le scatolette di tonno e saponi e detersivi, che poi rivendono ai mercatini.. che tristezza
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  41. Buonasera, anche io, come te, sono di Bari e ho incentrato la mia piccola collezione di monete della Magna Grecia proprio su quelle del nostro territorio e, più in generale, di quella che era l’Apulia. Bari ha battuto semuncia, oncia e biuncia. Il Rutter (HN Italy) riporta solo tre tipologie monetali, mentre se hai la possibilità di consultare le “Monete della Peucetia” di D’Andrea (opera datata ma sempre utile come inizio indagine) troverai classificati ben otto esemplari (incluse varianti). Appena ho la possibilità ti giro qualcosa in privato. Quanto all’interesse collezionistico il discorso è sempre molto soggettivo e sento di non poter condividere quanto scritto da @didrachm I passaggi in asta di monete di Bari negli ultimi anni sono stati davvero risicati e, in alcuni casi, i realizzi sono stati tutt’altro che bassi (almeno secondo il parametro delle mie tasche), come per l’esemplare in foto passato in asta Artemide (per carità, la conservazione ha giocato un ruolo determinante). In collezione possiedo una biuncia e una oncia (entrambe pubblicate su wildwinds). E’ bello trovare qualcuno con cui condividere la passione per questa zecca. Saluti
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  42. 220 BC. AE Uncia, Sear 576. Hd. Zeus r., single star behind/Eros on prow of galley r. aiming bow. EF. Very rare coin and very rare city. https://edgarlowen.com/greek-coins-spain-italy-sales.shtml
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  43. Il barinon, moneta in bronzo, III sec. a.C. Sul fronte: “la prua di nave con l’amorino scoccante i il delfino che nuota…con attorno la scritta ‘ton barinon’ cioè ‘dei baresi’, sottintendendo moneta” (A. Perotti, Bari Ignota, p. 52); sul retro il dio Giove
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  44. Non credo che sia una medaglia ma un gettone adattato a medaglia, come questo (iNumis, Mail Bid Sale 15): Description Ancien régime, méreau de la ville d'Èze en étain A/ISIA/ MORIENDO. RENASCOR. Armes royales posées un et deux. R/IS - IA. Armes de la ville d'Èze. TTB, RRR Étain, 33,0 mm, 18,29 g, 12 h. Pour la ville d'Èze (3.095 habitants) dont les armes portent d'azur à l'os de jambe d'argent, en pal, soutenant un phénix essorant, et accosté de deux pampres, le tout du même. Les pampres représentés étaient à l'origine des branches de figuiers de Barbarie qui faisaient référence à la légende selon laquelle Èze aurait été délivrée des Maures par des assaillants munis de branches de figuiers. La devise de la ville est Moriendo renascor soit En mourrant je renais. Sans doute un méreau d'époque royale, réalisé à partir de coins gravés localement. apollonia
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  45. Credo che sia un modo raffinato per dire che la foto non le rende giustizia e che per apprezzarla a pieno va tenuta in mano e mossa ….
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  46. Ma perché vuoi sempre buttarla in politica parlando di cose interessanti senz'altro ma che non c'entrano nulla con i ladri e con quello di cui stiamo parlando. La destra, la sinistra ed il centro lasciamole perdere per favore. I ladri ed i corrotti ci sono e ci saranno sempre, purtroppo anche nella tua Ungheria di oggi ( che dalla tabella da te postata va a braccetto con l'Italia) che incontra le tue simpatie, cosa leggittima ma ci saranno sicuramente molti ungheresi che la pensano in maniera totalmente opposta alla tua, e vivadio aggiungo io...... La corruzione come i ladri ci sono sempre stati, ovunque. Così come gli intolleranti o peggio i discriminatori. Le campane, lasciando da parte le ideologie che sempre danno hanno prodotto...lo dice la Storia...vanno sempre ascoltate tutte e prese in considerazione. Spero di essere stato chiaro. Mio ultimo intervento. Rischiamo oltre che di andare OT anche di essere pesanti per gli altri 🙂 ANTONIO
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  47. Fa sorridere come la prima sia passata in 50 anni da bb/spl a qfdc/fdc. Dalle foto direi che bb/spl è totalmente immotivato.
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  48. Salve condivido foto di una cartolina raccolta oltremare e chiedo maggiori informazioni. L’annullo sembra dell’agosto 39. Ringrazio in anticipo
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