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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/27/23 in tutte le aree
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Una bella rappresentazione del Leone!! VENEZIA. ALVISE IV MOCENIGO, 1763-1778., Osella in argento 1772 A. X. Leone in soldo, nimbato e con corno dogale, tiene libro. R/ ALOYSII MOCENICI PRINCIPIS MUNUS AN X 1772 M A T in sei righe entro corona di alloro. Paolucci 255. g. 9,82. Diam. mm. 33,87. Arg. SPL/FDC Ex Asta Mario Ratto, Milano 20-22/03/1952, lotto n. 940 (non illustrato).3 punti
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cara allora io scrivo in tutti i social in MAIUSCOLO che non equivale ad urlare!e che io scrivo in maiuscolo perché mi piace!detto ciò come si permette di fare un commento del gerene?io impestare?ma dovrebbe essere ONORATA che io sono qui e che le sto risp.in modo educato!ma è lei che fa"questo!io ho solo commentato dei post che trovo inappropriati!SE NON CAPITE DI MONETE!NON COMMENTATE O ANDARE ALTROVE!SALUTI3 punti
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Ne aggiungo qualche altro anch'io (qualcuno l'ho postato da poco in altre discussioni, ma penso che siano pertinenti anche qui):3 punti
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Ragazzi. Chiudete il post e bannate. Ho gestito gruppi per anni. Prima è meglio è. Un troll, nel gergo di Internet e in particolare delle comunità virtuali, è un soggetto che interagisce con gli altri tramite messaggi volutamente provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso e/o del tutto errati, con il solo obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi. Agire come troll è un gioco di false identità, compiuto senza il consenso degli altri partecipanti. Il troll cerca di farsi passare per un legittimo utente che condivide gli stessi interessi e argomenti degli altri; i membri del gruppo, se riconoscono un troll o altri impostori, cercano sia di distinguere i messaggi reali da quelli degli impostori, sia di fare in modo che l'impostore abbandoni il gruppo. Il successo o meno di questi tentativi dipende da quanto sono bravi (sia gli utenti sia i troll) a individuare le rispettive identità; alla fine, il successo o meno di questa strategia dipende da quanto diminuisce il divertimento che il troll ricava da questo gioco a causa del "prezzo" imposto dal gruppo. D'altro canto i troll possono danneggiare il gruppo in molti modi. Possono interrompere le discussioni, dare cattivi consigli, minare la fiducia reciproca della comunità degli utenti. Inoltre un gruppo di discussione che sia stato oggetto di attacco di un troll può "sensibilizzarsi" e rifiutare di discutere o rispondere a domande oneste ma ingenue, scambiandole per ulteriori messaggi del troll: questo può portare a osteggiare un nuovo venuto, che non sa nulla di tutta la vicenda e si ritrova rabbiosamente "accusato". Anche se l'accusa è infondata, essere considerati dei troll è molto dannoso per la propria reputazione online. Tutto quello che sta succedendo ora.2 punti
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Per capire se dobbiamo sentirci onorati, dovremmo conoscere le sue referenze. Grazie. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Nel centro di Mosca negli anni '20 e '30, vicino al monumento agli eroi di Plevna, si svolgeva un grande scambio illegale in cui le persone scambiavano tutto con oro, pietre preziose e dollari. Tutti capivano che la politica sarebbe presto cambiata. Una grande ondata di emigrazione russa attraversò la Polonia. Ma molti avevano paura di togliere tutto in una volta. Una cassa d'oro non è facile da trasportare in una carrozza passeggeri. E c'è la possibilità di perdere tutto. Quindi le persone viaggiarono più volte, portandoli parzialmente fuori e nascondendoli.2 punti
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Scoperte sorprendenti dal relitto di Anticitera https://www.storicang.it/a/scoperte-sorprendenti-dal-relitto-di-anticitera_15743 Gli scavi subacquei nel sito in cui nel 1900 venne scoperta un’imbarcazione romana affondata continuano a riservare grandi sorprese agli archeologi, che nella più recente campagna hanno ritrovato manufatti importanti, come una gigantesca testa in marmo Agli esordi del XX secolo alcuni pescatori di spugne greci scoprirono nelle acque dell’isola di Anticitera, nel mar Egeo, i resti di un naufragio di epoca romana, del I secolo a.C. Il relitto, che si trova a quarantacinque metri di profondità, trasportava un prezioso carico che comprendeva tra l’altro una splendida statua di bronzo, meglio nota come l’Efebo di Anticitera, e un singolare manufatto dotato di ruote dentate (considerato da alcuni un predecessore dei moderni computer) conosciuto come la Macchina di Anticitera. Da allora gli archeologi hanno condotto diverse campagne di scavo sul sito per cercare di ricostruire le circostanze dell’incidente. Questi lavori hanno portato alla luce una gran quantità di oggetti che facevano parte dell’ingente carico. Un archeologo subacqueo scava nel giacimento del relitto di Anticitera Foto: Nikos Giannoulakis La più recente campagna archeologica nel giacimento di Anticitera si è svolta tra il 23 maggio e il 15 giugno 2022, nell’ambito di un programma di studi della durata prevista di cinque anni. Gli esiti sono stati eccellenti, secondo gli archeologi che hanno partecipato al progetto, condotto dalla Swiss School of Archaeology in Greece sotto la direzione di Lorenz Baumer, professore di archeologia classica all’università di Ginevra, in collaborazione con il ministero delle antichità subacquee greco. La più recente campagna archeologica nel giacimento di Anticitera si è svolta tra il 23 maggio e il 15 giugno 2022, nell’ambito di un programma di studi della durata prevista di cinque anni. Gli esiti sono stati eccellenti, secondo gli archeologi che hanno partecipato al progetto, condotto dalla Swiss School of Archaeology in Greece sotto la direzione di Lorenz Baumer, professore di archeologia classica all’università di Ginevra, in collaborazione con il ministero delle antichità subacquee greco. Una colossale testa in marmo L’obiettivo di questo ambizioso progetto archeologico è quello di comprendere meglio la posizione della nave sul fondo del mare, la sua rotta, che cosa trasportava e come avvenne il naufragio. La presente indagine è consistita nel prelievo di alcune rocce di notevoli dimensioni (certe del peso di 8,5 tonnellate) che coprivano parzialmente l’area del naufragio: una superficie finora mai esplorata. Base in marmo di una statua che conserva la parte inferiore delle due gambe Foto: Nikos Giannoulakis @ESAG Gli archeologi hanno scoperto sul posto elementi di grande interesse, come ad esempio il basamento di una statua in marmo che comprende la parte inferiore delle gambe. È emersa anche una grande testa in marmo che rappresenta una figura mascolina barbuta, più grande del naturale, che a prima vista parrebbe molto simile all’eroe greco Eracle e che, secondo gli esperti, è molto probabilmente la parte mancante di una statua acefala conservata nel Museo archeologico nazionale di Atene, nota come l’Eracle di Anticitera. Scoperta della testa in marmo di una statua, forse una rappresentazione dell’eroe Eracle Foto: Nikos Giannoulakis @ESAG Due denti umani Senza dubbio, però, uno dei ritrovamenti più sorprendenti della campagna sono stati due denti umani, apparsi in un agglomerato solido di depositi marini insieme a frammenti di rame, legno e altri materiali. I ricercatori ritengono che un’analisi genetica e isotopica di questi reperti dentali potrà fornire informazioni preziose sugli individui a cui appartennero. Studio della testa in marmo nella coperta della nave di ricerca Foto: Nikos Giannoulakis @ESAG Infine sono stati localizzati anche molti elementi dell’equipaggiamento navale, come borchie in bronzo e ferro, la catena di piombo di un’ancora di grandi dimensioni in legno, e resti di ferro informi coperti di depositi marini. Tutti questi elementi saranno analizzati ai raggi X in laboratorio. Allo stesso modo tutti i ritrovamenti sono stati documentati con grande precisione, al fine di inserirli nel modello 3D del giacimento che i ricercatori stanno disegnando, e saranno sottoposti a un trattamento di conservazione prima di essere studiati. Conglomerato di resti marini dove sono stati trovati due denti umani Foto: Nikos Giannoulakis @ESAG2 punti
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Il 5 lire 1831 Torino croce stretta in FDC credo non basterà una vita per vederlo passare... su questa (come su altre) bisogna sapersi accontentare... Tra le aste cito anche quella dove ho trovato la mia, Stack's di Gennaio 2022, dove era stata raggruppata con altre 5 monete di Carlo Alberto (tutte rarette anche se tutte in bassa conservazione) https://auctions.stacksbowers.com/lots/view/3-UTO67/italy-sardinia-sextet-of-silver-issues-6-pieces-1831-36-carlo-alberto-grade-range-fine-to-very-fine Tra gli scudi "ufficiali" di Carlo Alberto, oltre al 1838 Torino quella super rara c'è anche il 1831 Genova croce larga e F. sul collo Vi posto il mio 1831 Torino croce stretta, preso da Stack's in USA, secondo me non male viste quelle passate recentemente2 punti
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guarda, proprio ieri ho fatto "gli auguri" a queste banconote, che proprio a novembre '23 erano arrivate all'apice: 500.000 / 1.000.000 / 2.000.000 / 100.000.000 / 1.000.000.000 la maggior parte la trovo graficamente attraente e - in base alla conservazione - si trovano veramente molte a 50 Cent. E poi, diciamocelo, le cifre a 6 zeri sono uno sballo! Njk2 punti
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Eh si...le rupie sono sempre un gran bel vedere! Partecipo volentieri...2 punti
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Ciao a tutti, questo non è un post di un universo parallelo, qui voglio solo raccontare la storia di una moneta che ha avuto una vita molto breve, ma che fu per un molto più lungo periodo un simbolo di unità ed - appunto - identificazione di una regione: il Tirolo. Il periodo storico è l'insurrezione tirolese dei primi dell'800, scaturita dal fatto che, in seguito al Trattato di Pressburg del 1805 (tra l'impero austriaco sotto Francesco I e l'impero francese sotto Napoleone Bonaparte) il Tirolo fu annesso alla Baviera. Dal 9 aprile 1809, la popolazione fedele all'imperatore Francesco II d'Austria si sollevò e fu il locandiere Andreas Hofer a guidare la rivolta. L'11 del mese stesso, le sue truppe sconfiggono i bavaresi a Vipiteno e occupano Innsbruck, ma vittoria di Napoleone sugli austriaci dell'arciduca Karl permette ai bavaresi di riconquistare la città. Neanche il tempo di ritirare le truppe napoleoniche, che scoppia una nuova rivolta. Il 25 e 29 maggio, le truppe di Hofer sconfiggono nuovamente i bavaresi a Bergisel ed il 30 si riprendono Innsbruck. La vittoria napoleonica (favorita dall'invio di ben 40.000 uomini) nella battaglia di Wagram del 6 luglio rese vani i successi precedenti. Piegato l'esercito austriaco, vennero eliminate anche tutte le ultime sacche di resistenza. La rivolta fu così definitivamente stroncata e Hofer fu deportato a Mantova e lì fucilato dai francesi a nel 1810. Adesso qualcuno magari si chiede che cosa c'entra tutta questa storia con le monete? Ebbene, nonostante il periodo breve ed assai travagliato, i "ribelli" trovarono appropriato coniare una loro valuta per un periodo brevissimo (tra il 15 agosto e il 14 ottobre 1809), battuta nella zecca di Hall, cioè una moneta da uno e da 20 Kreuzer: tra tutti i guai di una guerra ma non avevano altro a cui pensare?!? qui la mia con la montatura, che aggiungo alla collezione di numisaltra. Qui ribadisco il concetto di unione che esprime il denaro (sempre che non venga imposto), come anche oggi il nostro Euro non è solo un biglietto da visita della comunità europea, ma anche il risultato di un patto di pace stretto tra nazioni che fino a quasi 100 anni fa si bastonavano a vicenda. Il mito di Hofer si cementò nella tradizione, ancora oggi viene ricordato come un eroe, caduto per la libertà. Per l'archivio: 20 Kreuzer / 1809 / Zecca di Hall / Ag. 585 ‰ / Ø 27 mm / 6,65 g. Per saperne di più: La guerra: https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Wagram L'uomo: https://it.wikipedia.org/wiki/Andreas_Hofer La moneta: https://en.wikipedia.org/wiki/Andreas_Hofer_Kreuzer Servus, Njk ============================= Una leggenda sull'esecuzione di Hofer: Quando Andreas Hofer si trovò di fronte ai granatieri francesi che dovevano giustiziarlo sui bastioni di Mantova, diede al comandante delle truppe l'ultima moneta che ancora possedeva: un Haller da venti kreuzer, dicendo che la moneta gli ricordava la sua amata patria. Poi Hofer gridò: "Fate fuoco!"2 punti
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Anche sotto Antonio Venier, ma lo coniarono in Libano e ne seguì la truffa galattica dei falsi Venier-Steno che ben conosciamo.2 punti
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Buonasera a tutti. Questo 5 centesimi 1895 non mi sembra malaccio se non fosse per quel colpo al bordo molto marcato che mi disturba non poco. La domanda è sempre la solita, come lo giudichereste? In aggiunta, secondo voi posso provare a "riprendere" quel colpo ovvero cercare di ridurlo? Grazie a chi vorrà darmi il suo prezioso parere, Massimo.1 punto
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@GIOGARKO forse è lei che dovrebbe andare altrove, probabilmente ha sbagliato forum. Ammesso sia davvero un esperto numismatico, cosa tutta da dimostrare, il modo in cui si è presentato non è quello cui siamo abituati qui. Come richiesto da più utenti chiudo la discussione, i suoi prossimi interventi, sempre che voglia farne, saranno sottoposti all'approvazione dello staff prima di essere pubblicati. Le auguro una buona serata.1 punto
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Tre men di venti P O L ari apollonia PS. Numero dei gicheri espresso come differenza: non comune (R4) e non facile.1 punto
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Bronzo di Alessandro Severo (Sidone, Fenicia) che raffigura al dritto il busto corazzato e drappeggiato di Alessandro Severo laureato visto da dietro, e al rovescio due corone agonistiche su un tavolo a tre gambe, ognuna delle quali regge un ramo di palma; sopra, carro di Astarte (Berlin, Staatliche Museen (Germany)). Province Syria Phoenice City Sidon Region Phoenicia Reign Severus Alexander Obverse inscription IMR (sic) CAE MAR (sic) SEV ALEXANDR Obverse design laureate, draped and cuirassed bust of Severus Alexander, r., seen from rear Reverse inscription COL AVR PIA METRO SIDO Reverse design two agonistic crowns on a three-legged table, each holding palm branch; above, car of Astarte apollonia1 punto
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ciao a tutti! Ho una moneta inglese che sembra unica! La ho confrontata con tutte quelle di www.numistica.trl (il catalogo delle monete trascendentali) e non ne ho trovata una uguale! Guardate qui che roba!!! Ho anche preso un set di zecca, niente ma proprio niente di simile!1 punto
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Ciao Scudo1901 Personalmente reputo corretta la classificazione R3 per questa moneta. Gli esemplari passati in anni recenti sono un po' di più rispetto al 1838 To e al 1831 Ge croce larga e F. sul collo, che sono classificate R4, e delle quali conto, sempre nello stesso lasso di tempo, meno di 10 pezzi. Quest'anno è apparso, per ora, un solo esemplare di 5 lire 1831 To croce sottile. A parte l'esemplare SPL-FDC del 2010 e quello SPL60 del 2021, tutti gli altri sono apprsi in bb o meno. Buona giornata1 punto
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Grazie a tutti per il contributo Sono sempre più convinto (ma è una opinione personale) che non si tratti di una coniazione cartaginese o un'imitazione delle altre colonie fenicie siciliane (Motya, Solus, Panormos o altre città occupate durante l'occupazione cartaginese), forse un'imitazione fantasiosa, vecchia (rinascimentale?) ma non antica dell'epoca degli altri tetradrammi siculo punici. Allego alcuni esempi della serie 3 gruppo A Jenkins che possono avvicinarsi per la disposizione dei delfini attorno Arethusa, ma direi che sono comunque un altra cosa. Il rovescio come già detto invece non c'azzecca proprio nulla. Potendo vedere solo l'immagine e aldilà dello stile generale, la cosa che lascia in effetti più perplessi, come già evidenziato e ribadito successivamente da @Vietmimin è la legenda: ribadisco che per me non ha alcun significato, sembra opera di qualcuno che abbia ricopiato a caso delle simil lettere puniche, peraltro con uno stile abbastanza singolare. La serie 3 alla quale sembrerebbe avvicinarsi di più (gruppo A) nei primi coni presenta legenda = 'MMHNT , legenda che darebbe un significato militare alla moneta e che significherebbe il “popolo del campo” inteso come l’esercito cartaginese. Tale legenda diventa con i coni successivi della serie 3 abbreviata a doppia M, una singola M per poi sparire negli ultimi conii. In effetti la legenda della moneta (??) in questione sembrerebbe interpretarsi = N'NNN' (??) e che potrebbe in effetti "assomigliare visivamente" alla legenda originale del gruppo A.1 punto
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Mi scuso con gli amici forumisti ma sono costretto a ribadire partendo dai suoi stessi scritti: dall'articolo sopra citato, copio e incollo: In base a quanto lei scrive la lettera di richiesta era del 2 settembre, le data di possibile messa in opera e di termine della produzione vanno dal 3 all'11 settembre 1496; le monete che lei attribuisce alla zecca di Napoli sono tre (ora quattro). In base a quanto lei afferma, nel breve volgere di 8 giorni, gli incisori della zecca di Napoli avrebbero inciso e temprato i punzoni per sei (ora otto) versi (dritto e rovescio di tre, ora quattro monete); inciso e temprato sei diversi conii (oggi otto), sottoposti all'approvazione del marchese (approvazione di cui non si ha prova) da notare che Francesco II era molto esigente, avendo alle sue dipendenze artisti come il Mantegna e incisori come Gian Marco Cavalli e volendone sempre approvare l'operato; ed infine coniato 125 libbre d'argento... senza considerare il rame e la mistura... Se per lei l'attribuzione è certa e documentata... questa diventa fede, e la fede non richiede dimostrazioni... e non accetta discussioni... Buona giornata Mario1 punto
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Mille grazie, visto "l'alone" sulla moneta anch'io avevo pensato a qualcosa di simile. Buona giornata, Massimo.1 punto
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E a Verona venerdì Accademia Italiana Studi Numismatici premierà per quest’anno un nuovo Circolo per la divulgazione numismatica…sarò presente e vi riferiro’…1 punto
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@CdC, per favore, chiudi al più presto questa discussione per non dar adito al troll GIOGARKO di continuare ad impestare il forum con i suoi interventi (tutti in maiuscolo). Grazie!1 punto
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i suoi arzenti = le sue monete (del marchese) Perchè le sue monete? L'argento è un metallo, anche se in barre, lastre, oggetti... che il marchese poteva voler trasformare in moneta corrente... Il processo di ribattitura dei cavalli di Carlo VIII è tipico della zecca di Napoli; E' un processo tipico di tutte le zecche. Si conoscono bolognini di Modena ribattutti su soldi di Mantova... se ne dovrebbe dedurre che Modena coniava a Mantova? Gli esempi potrebbero essere numerosi... ma anche qui se un esempio è già prova inoppugnabile di un evento accontentiamoci. Mi ripeto il metodo scientifico è altre cosa. Il rasoio di Occam insegna che è inutile cercare spiegazioni complicate quando si ne ha a disposizione una semplice: bagattino di Mantova riconiato su cavallo? Materiale creatore di Mantova, zecca presente e operante a Mantova, moneta (il cavallo) presente sul territorio emiliano lombardo = operazione eseguita sul territorio di circolazione del bagattino mantovano... e invece perchè non attribuire alla zecca di Napoli anche un soldo conosciuto in 3 esemplari? Il trofeo d'armi è già una prova... Lei è libero di continuare a sostenere le sue teorie ma qui non vedo dimostrazioni, vedo teorie con forzate e personali affermazioni. Per non inquinare ulteriormente una discussione nata con tutt'altro scopo mi fermo qui, ovviamente non perchè consideri esaurito l'argomento ma perchè, in assenza di prove ma solo di teorie, sono consapevole della sterilità del confronto. saluti Mario1 punto
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Ma allora perché ci sono molti che prendono ugualmente i sacramenti ? Delle due l'una: 1) Luca 16, 13 Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona. 2) Matteo 6, 24 Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. E ne conosco di gente che fanno i massoni e poi corrono in Chiesa quando hanno problemi.... PS: adesso si comprendono meglio certe cose.1 punto
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È una passione che ha un costo, basta non farsi prendere dal demone dell acquisto a tutti i costi, ricordandoci che nella vita ci saranno sempre priorità maggiori e occorre porsi dei limiti , per il resto, i soldi spesi in numismatica sono spesi bene, in cultura, basta non tenere conto di un eventuale rientro, o quasi, ho imparato nel tempo a prendere poche monete ma in condizioni di conservazione decente, faccio eccezione solo per esemplari " rari " , perché purtroppo so che il mercato privilegia soltanto questo: le condizioni di conservazione..1 punto
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Saluti. Ho seguito a lungo la discussione. Ho aspettato per vedere se avresti indovinato o no. Con il 90% di probabilità posso raccontare la storia di questo tesoro.1 punto
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Questo penny 1 Penny - Elizabeth II (4th portrait; Royal Shield) - United Kingdom – Numista o questo 1 Penny - Elizabeth II (5th portrait; Royal Shield) - United Kingdom – Numista Potevi lasciare la precedente immagine (#1798) e dare la possibilità di una domanda... ne avevo una pronta sul buco nero!1 punto
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Buongiorno riprendo questa discussione, presentando un banconota del Qatar, regalatami da un collega di lavoro che é stato laggiù: 5 riyals 2022. Al dritto, bandiera nazionale, porta d'ingresso all'interno della Moschea di Stato del Qatar a Doha. Al rovescio, cavalli, dromedario e gazzelle....1 punto
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Sotto la protome di cavallo c'è un'iscrizione apparentemente in punico/fenicio, quindi chi l'ha coniata (se accettiamo per buona l'iscrizione) dovrebbe essere un'autorità punica.1 punto
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DE GREGE EPICURI Premetto che non ho nessuna esperienza di argenti punici, li ho visti soltanto in fotografia. Il D di questra moneta ricorda un po' le tetradramme riportate in "La moneta della Sicilia antica", Milano 1976 (catalogo della collezione milanese, a cura di Arslan), dove però i delfini mi sembrano meno numerosi. Il rovescio è del tutto diverso (la protome di cavallo in quelle monete è a sinistra, appare diversa, presenta sulla destra una palma ed ha un'altra scritta punica). Trattandosi di Gallica, sentiamo che cosa ne pensa @Vietmimin?1 punto
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Il deprezzamento di questa moneta è impressionante.Molto difficile che,in pochi anni,possa recuperarlo. Ciò non farà piacere ai (s)fortunati possessori che hanno comprato a 50/ 60000 euro e più, che hanno perso fino al 50% netto del valore. Penso,ora,invece, al prezzo della 5 lire 1914...spero che il calo riguardi anche essa,moneta non rara,di buona tiratura,presente in ogni discreta asta di monete italiane, anche in più esemplari,venduta a PREZZO AMMINISTRATO, a mio avviso esagerato.1 punto
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Visto ... Sembra una moneta fusa ... e non so se d'argento ... non escluderei un falso d'epoca (ma dovrebbe aver perso la doratura), certamente non una prova!1 punto
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Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 92, lot 766, 23/05/2016 AN INTERESTING COLLECTION OF COINS OF JULIAN II (THE PHILOSOPHER) AND THE FESTIVAL OF ISIS The Festival of Isis Faria Julian II, 360-363. Medallion, Æ 4.05 g. DN FL CL IVLI – ANVS P F AVG Pearl-diademed, and cuirassed bust l., holding Victory on globe and shield decorated with she-wolf and twins motif; in r. field, Gonzaga eagle. Rev. VOTA – PVBLICA Isis and Serapis, facing each other and both with a snake body, holding a vase from which emerges a snake. C 114. Alföldi 68 and pl. II, 19 (this coin illustrated). Extremely rare and an issue tremendous interest and fascination. An interesting portrait and a dark brown patina. The flan partially restored on the bottom part of it, otherwise good very fine Ex Rollin et Feuardent, 14-26 May 1888, de Quelen 2188; Gilhofer & Ranschburg-Hess, 22 May 1935, Trau 4360, and Sternberg XXXIII, 1997, 384 sales. From the Gonzaga, de Quelen and Trau collections. The reverse of this interesting Festival of Isis of Julian II medallion shows the husband-wife siblings Serapis and Isis with serpentine bodies, holding between them a large, sacred vase from which emerges a uraeus-snake. The snake is clearly flat-headed, which suggests that it is a cobra, an extremely venomous serpent native to Egypt and which was closely associated with the goddess as amongst all beings only she held the antidote to its venom. The serpentine bodies of the two gods are an unusual feature, but should be construed as dually representing both their chthonic, or underworld, natures, as well as their roles in guaranteeing bountiful harvests. Isis is frequently represented in classical art in the company of serpents (see, e.g., the frescos from Pompeii in the Museo Archeologico Nazionale di Napoli, inv. nos. 8929 and 9558, the latter of which shows Isis holding a cobra with its body entwined around her forearm), and although we lack specific knowledge of the rituals associated with Isiaic worship – our only account of them is the fictitious work, Metamorphoses (or The Golden Ass), by the second century AD author Apuleius – they had to do with death and rebirth, and are putatively related to the Christian concept of ascension. Interestingly, many scholars have also noted the syncretistic nature of the frequently seen image of Isis nursing Horus to that of the Virgin Mary holding the infant Christ. Of further interest is the small eagle inset in an oval behind the head of Julian on the obverse, which shows that this medallion was at one time in the collection of the Gonzaga family of Mantua in Italy. The collection was first formed under the guidance of Isabella d’Este (1474-1539), a humanist and trendsetter of the times who was deeply committed to the arts and had been educated in the classics – and, very interestingly, has recently been identified as a plausible candidate for Leonardo da Vinci’s Mona Lisa (see Frank Zöllner, Leonardo da Vinci – Sämtliche Werke, 2007, p. 241) – and was further built upon by her descendants. The mark was applied to all of the coins in the collection by the early 17th century, usually in silver for gold coins, and in gold for silver and bronze. Although some or all of the coin collection may have been sold to pay off family debts, whatever remained was certainly looted in 1630 during the sack of Mantua by imperial Landsknecht forces who pillaged the city over the course of three days. Afterwards, coins from the collection appeared in all of the major coin cabinets of Europe. Although they are rare, coins with the Gonzaga mark still occasionally come up for sale on the coin markets of today, and conveniently provide proof of a pedigree to the early 1600s at the latest if not to the original collection formed by Isabella d’Este herself. ILLUSTRAZIONE: Isis and Osiris (Serapis) with body of a serpent, between them a Canopus - limestone stele; F 1960/9.1; Greek-Roman period; Time frame from 332 BCE to 395 AD, Leiden, Museum of Antiquities1 punto
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Quello che vi propongo è uno stralcio dell'art. 2 del Regolamento provvisorio dell'Amministrazione della Regia Zecca (ASNA, Ministero delle Finanze, busta 2156). Il documento, datato 1° aprile 1813, presenta l'organigramma della Zecca dove, stranamente, non figura il Maestro di zecca. Il testo prosegue con la descrizione dei compiti di ogni figura elencata nel suddetto articolo e, come si è sempre sostenuto, ci furono due incisori principali: "uno per i ritratti" e "l'altro per i rovesci"; "principali" perché, come scrive lo stesso regolamento, "essi avranno de' travagliatori sotto la loro dipendenza, e degli allievi per istruirli". Da altro documento è palesato come il Rega avesse, per la realizzazione di un nuovo conio, il doppio del soldo dell'Arnaud: per il conio del dritto di una piastra il Rega guadanò 300 ducati, mentre l'Arnaud 150.1 punto
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@pirAmide @lorluke purtroppo avete ragione. Senza dubbio la persona in questione si è lavata le mani, prima della fase di smaneggiamento. In tal modo ha eliminato una parte dei possibili grassi ed altri contaminanti organici, che possono depositarsi con estrema facilità sulla superficie di una moneta. Non a caso, sulle lettere e sugli altri rilievi più importanti. Certe volte si vedono anche monete che contengono delle ombre in forma di impronta digitale. Credo che per monete di questo livello non sia molto professionale il mancato uso di guanti. Che non torrebbe alcun effetto alla rappresentazione filmica, anzi. Saluti napoleonici, L1 punto
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Dico la verità: avrei preferito che la moneta venisse maneggiata coi guanti. D'altro canto, però, penso una cosa: nel 1809 l'avevano coniata a mani nude o con tutte le attenzioni e premure (alle volte anche eccessive, se vogliamo) che gli può dedicare al giorno d'oggi un collezionista? Perciò, avrei gradito maggiormente l'uso dei guanti in quel video ma, alla fine, non ne faccio troppo un dramma.1 punto
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Avreste toccato anche voi una moneta in rame di tale conservazione a mani nude? Il video mi ha bloccato lo stomaco. Le monete in rame lasciano sorprese anche a distanza di anni, ma forse sono solo io paranoico.1 punto
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Ho appena ricevuto il libro! È davvero un gran bel lavoro che mi sto gustando. Bellissime le immagini che lo corredano e gli inquadramenti storici che accompagnano il lettore. Un libro che secondo me non può mancare dalla biblioteca numismatica del professionista e del collezionista non solo della monetazione spagnola in Italia ma anche della monetazione rinascimentale. I ritratti del Leone Leoni insuperabili! Complimenti davvero Antonio!1 punto
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Ottimo! Complimenti. Ve ne fossero di queste iniziative…. Lungimiranti !1 punto
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Si succede abbastanza spesso di trovare queste monete nei vari mercatini in FDC o quasi (comunque in alta conservazione), sono monete comunissime.1 punto
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Ciao @Tozzifan servirebbero foto migliori per giudicarla...anche se così a intuito non sembra promettere bene e il colore non mi ispira...posta foto meno sfocate e sentiamo qualche parere.1 punto
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