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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/26/23 in tutte le aree
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DE GREGE EPICURI Al CCNM (Milano, via A.Kramer 32, citof. SEIDIPIU') l' ultima conferenza del 2023 si terrà martedì 21 novembre con inizio alle h.21 precise. Costanza Cucini, archeologa medievale ed esperta di metallurgia, ci parlerà su: "La fabbricazione dei solidi del tardo impero romano: il tesoro di Como e la zecca di Mediolanum". Nel corso dello scavo condotto dalla Sovrintendenza a Como, all'angolo fra via Diaz e via Indipendenza, il 5.9.2018 venne rinvenuto il famoso "Tesoro di Como". Lo scavo aveva interessato un edificio tardoantico ubicato fra uno dei cardini e probabilmente il decumano massimo della città romana. Il tesoro era stato occultato all'interno di un contenitore in pietra ollare, chiuso da un coperchio. Al suo interno vennero rinvenuti mille solidi, battuti principalmente in zecche occidentali, assieme ad alcuni gioielli, un frammento di lingotto e alcuni semilavorati in oro. La presenza di evidenti "difetti" in alcuni solidi ha fornito l'occasione per uno studio delle tecniche di fabbricazione delle monete d'oro romane; C.Cucini ha così ricostruito la catena operativa all'interno delle zecche tardoromane, con particolare riguardo a quella di Mediolanum. L'incontro sarà trasmesso anche in video-conferenza; forniremo il link in seguito.4 punti
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Buon pomeriggio, siamo lieti di comunicarvi le date del prossimo appuntamento con il Memorial Correale. Un sentito ringraziamento agli amministratori del sito per la visibilità concessa e a tutti per l'eventuale partecipazione, siamo a disposizione per ogni eventualità, questi i dettagli dell’evento. Iscritta alla FSFI Federazione fra le Società Filateliche Italiane Email: [email protected] Telefono: (+39) 3498125912 (Attilio Maglio) Pagina Facebook Associazione Circolo Tempo Libero Siamo presenti sui maggiori social media marketing Weekend di sabato 11 e domenica 12 novembre 2023 dedicato ad oggetti senza tempo. Dalle ore 9 alle 14 di sabato 11 novembre, sarà attivato un servizio filatelico temporaneo da parte di Poste Italiane. Torna il Memorial Correale, manifestazione di collezionismo giunta alla 60° edizione, quest’anno per la prima volta all’interno dell'Hotel Il Gambero, struttura alberghiera nei pressi degli scavi archeologici di Stabia, a circa 10 minuti a piedi dall'uscita di via Nocera della Circumvesuviana Napoli-Sorrento. In occasione dei 150 anni dalla scomparsa di Alessandro Manzoni, uno degli autori più importanti della storia della letteratura italiana, dalle ore 9 alle 14, sarà attivato un servizio filatelico temporaneo da parte di Poste Italiane, dove si potrà ottenere la busta primo giorno, la cartolina a tiratura limitata e l’annullo speciale appositamente creato per celebrare l’importante ricorrenza. Il francobollo utilizzato sarà quello emesso il 22 maggio dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Gli orari di apertura e chiusura sono sabato 11 novembre, dalle ore 9 alle 19, per offrire massima accoglienza e convivialità ai presenti, sarà messo a disposizione un servizio bar e una sala ristorante, dove si potranno gustare prodotti tipici locali. Mentre domenica 12 novembre, sarà dalle ore 8:30 alle 11, l’ingresso è libero e gratuito, all'interno della struttura ampio parcheggio custodito e videosorvegliato. In esposizione: Monete antiche e moderne, francobolli, banconote italiane ed estere, decorazioni militari, cartoline, storia postale, gettoni, tokens, stampe, orologi, folder, bollettini illustrativi, interi postali, album, immagini sacre, carte telefoniche, quotidiani, locandine, libri, fumetti, figurine, calendari militari, penne da scrittura, pins, spille, oggettistica varia, accessori e raccoglitori per collezioni. Come raggiungerci Cliccare sul logo Il Gambero per le indicazioni stradali dall'uscita del Casello autostradale di Castellammare di Stabia a strada Provinciale Varano n.135. L'Hotel Il Gambero è dotato di un parcheggio privato, di un ristorante e di un giardino, si trova a Castellammare di Stabia nella strada Provinciale Varano n.135. Si può raggiungere facilmente sia in auto, con l'autobus o anche a piedi, a 5 minuti dagli Scavi archeologici di Stabia, con l'opportunità imperdibile di visitare le stupende Villa Arianna e Villa San Marco, le antiche domus di Stabiae. Cliccare sul logo Eav Vesuviane per le indicazioni stradali a piedi, dall'uscita della stazione di via Nocera della linea Circumvesuviana Napoli-Sorrentoa strada Provinciale Varano n.135. Cliccare sul logo Eav Castellammare Linea 2 per tutti i dettagli per raggiungerci tramite autobus.2 punti
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Denaro di Pisa ad imitazione del denaro enriciano di Lucca... vedi collegamento... https://www.progettofibonacci.it/skede/cap_3/denari.html Mario2 punti
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Come direbbe @ART Dio Denaro è onnipotente, può tutto, anche rallentare il tempo petronius2 punti
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Fu il mio primo Marengo, acquistato nel 1995 ad esattamente un quarto del prezzo attuale. Tornando indietro ne comprerei a kili per rivenderli oggi al quadruplo del prezzo. Fu per me un ottimo, anche se piccolo, investimento.2 punti
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Ma perché Armani è già su una moneta celebrativa? Lo danno per morto?2 punti
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Moneta molto gradevole, darei anche un generoso BB, acquistabile intorno ai 150 euro.2 punti
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Concordo. Anzi io aspetterei almeno uno SPL. La mia personalissima filosofia è: meglio un FDC, anche domani, che dieci BB oggi Ma è assolutamente soggettivo ed anche le medio basse conservazioni meritano ogni rispetto2 punti
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C’è un altro simbolo ancora inspiegato sulla tua moneta, un «mantello » sulle spalle del gemello di sinistra. Quando è unico, si vede sempre sul bambino di sinistra. Più raramente s’incontra per i due gemelli. Esiste a Antiochia, Costantinopoli e più spesso ancora a Siscia. Personalmente non ho mai trovato risposta soddisfacente. Rimando alla discussione seguente: https://www.lamoneta.it/topic/183348-i-segni-particolari-del-bronzetto-urbs-roma/#comment-2045722 E non so se le convenzioni di rappresentazione furono sempre rispettate, ma su questo mosaico del tardo impero (Siria), il gemello di sinistra è Remo. @Vel Saties Non ho capito, l’officina Θ è sempre la nona, e il simbolo dell’officina corrisponde alla numerazione greca. Da uno a dieci: A B Γ Δ Ε S (Stigma Ϛ )Z H Θ I , e poi AI, BI (11, 12…) Durante le due emissioni con esergo SMANA del RIC 91 (330-335) e del RIC 113 (335-337) , la zecca funzionava con 10 officine che hanno coniato per le tipologie GLORIA EXERCITVS e/o per le commemorative VRBS ROMA e CONSTANTINOPOLIS.2 punti
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Non so se ci sono problemi di riflesso alle foto, ma vista così farei fatica ad andare oltre il MB. Vi sono molti esemplari molto più gradevoli che sono catalogati BB.2 punti
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Anche per me buona! premesso che non sono un esperto nel valutare le conservazioni, il BB mi sembra generoso, soprattutto al fronte.2 punti
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DE GREGE EPICURI Su consiglio dell'utente RWS 2009 (Dick Schaefer: purtroppo interviene rarissimamente) sto leggendo il volume del 1982 degli Annali dell'Ist. Italiano di Numismatica, che contiene gli atti di un convegno tenutosi nello stesso anno a Palazzo Barberini. E' tutto molto interessante, ma volevo riassumervi l'articolo di M.Crawford, che molti credo non conoscono. Vengono descritte in un catalogo (con foto o disegni di almeno la metà dei tipi), e commentate in generale ben 118 tipologie di bronzi repubblicani imitativi. Le fonti principali sono la collezione Ailly, che ignoro dove si trovi, e quella di Bahrfeldt, che è ora ad Hannover, ma anche le collezioni di diversi importanti musei (Parigi, Roma, Berlino, Torino, Hannover, Vienna, ecc.) e collezioni private. Si tratta di assi, semissi e quadranti, che pesano da poco più di 1 g. a 23 g.; molti sono coniati, altri fusi. In alcuni casi, anche sec. Crawford, è molto difficile distinguere imitazioni da tipologie ufficiali, salvo che per il peso o per il fatto che sono bronzi fusi e non coniati. In altri casi invece vi è la presenza tipica di grafia retrograda di ROMA (di tutte le lettere, o solo di alcune). Esistono simboli sconosciuti nella serie ufficiale, o rappresentati diversamente (bandiera, due delfini, uno strano piede...) e anche tipologie di rovescio "originali": Marte, una cornucopia, la parola ROMA in tutto il campo, ecc. Molto frequenti le prore a sinistra. Anche alcuni D sono creati ex-novo. Quanto allo stile, si va da uno stile decisamente buono e pressochè ufficiale, a tipi molto degradati e bruttissimi. Un discreto gruppo di imitazioni sono classificate come ispaniche, ed hanno uno stile specifico (spero di potervi mostrare una mia moneta di questo genere). I luoghi di produzione erano lontani da Roma: Italia Settentrionale, Gallia, Hispania. I motivi della produzione: sicuramente la mancanza di numerario minuto; per gli assi, forse anche un guadagno del produttore sul metallo. Periodo: probabilmente dal 100 a.C. circa al 27 a.C., quando Augusto riprese a coniare grandi quantità di bronzo. Ecco il mio semisse ispanico (corrisponde ai tipi 11 o 17 di Villaronga, citati e riprodotti da Crawford).1 punto
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Ciao, la Slovenia nel 2022 ha prodotto 2 tipi di 2 euro, sono entrambe commemorative (foto sotto), attualmente in perfette condizioni sono cedute online a 3,00 euro cadauna, se provenienti dalla comune circolazione valgono solo 2 €.1 punto
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Immagino la scena del custode di metà ottocento del Big Ben che si rende conto di dover rallentare il pendolo di una manciata di millisecondi... forse bastano pochi grammi di peso in più... 10 grammi dovrebbero essere perfetti... ma dove trovare 10 grammi? ... si mette le mani in tasca...ed ecco che spunta un penny! L'ossessione tutta anglosassone per le tradizioni poi ha fatto la storia..1 punto
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Moooolto poco illustre Interessante: la tua moneta ha un monogramma (?) con TA non perfettamente in nesso (la stanghetta orizzontale della T non è attaccata all'apice della A) e, soprattutto, delle stanghette a sx che potrebbero (?) essere una E sinistrorsa? Non saprei: Serie AT "normale" come questa? Serie differente a me non nota (il che non vuol dire molto) Errore dell'incisore ? Falso ? Si era creata un'interessante discussione qui:1 punto
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Condivido l'opinione di @lorluke . Al BB non ci arriva. Poi come spesso capita il R/ si salva di piú visto che i rilievi esterni salvano quelli interni dall'usura. M.1 punto
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Solitamente è sufficiente inserire il riferimento alla proprietà delle immagini (casa d'asta/asta/data/lotto-oppure il sito web), ma credo che la via migliore resti sempre quella di contattare la proprietà e chiedere il permesso d'uso.1 punto
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L'attribuzione a Elagabalo basata sul “ritratto” rimane incerta in quanto, come affermano Antonio e Gianfranco, l’imperatore potrebbe essere Caracalla. apollonia1 punto
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Beh, chiaramente 9 euro per entrambe è stato un affarone. Praticamente un regalo1 punto
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Buon giorno non sono un grande esperto, ma mi sembra che sia il tipo con stralcio e grappolo d uva saluti1 punto
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Salve, segnalo questo esemplare della DEMOS, Auction 12, lot 1204, 04.08.2022. Roman Provincial (Bronze, 3.00g 18mm) MESOPOTAMIA. Carrhae. Elagabalus, 218-222. Ae Radiate head of Elagabalus to left. Rev. Crescent with pendant fillets placed upon base; above, star. apollonia1 punto
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Lot 169. Estimate: 200 USD. Price realized: 220 USD. SCOTLAND. Lothian 124 (R). Edinburgh. Steuart's. Copper farthing token. 2.72 gm. 20 mm. Three sugar loaves; STEUART GROCER around (all in high relief) / STEUART'S WAREHOUSE EDINBURGH in three lines across, six-pointed star top and bottom. D&H p 439. Extremely Fine; choice piece; flan flaw on reverse. Si tratta di tre panetti di zucchero o coni di zucchero, della tradizionale forma a cono con la punta arrotondata utilizzata per la produzione e vendita dello zucchero raffinato sino alla fine del XIX secolo. Il cono di zucchero con la punta arrotondata era il prodotto finale del processo di raffinazione della melassa scura, importata dalle regioni di coltivazione della canna da zucchero (Caraibi e Brasile), che la faceva diventare zucchero bianco: dopo l’ebollizione finale, il prodotto veniva granulato e infine raffreddato in stampi di forma conica e capovolti, da cui la forma del panetto di zucchero. Da Wikipedia Se non sono bottiglie per qualche tipo di bevanda alcolica (vino/birra ecc) o qualche altro tipo di liquido, in effetti la forma è strana, potrebbero essere dei cumuli di sale o zucchero, non saprei. Direi che nikita ci ha preso. apollonia1 punto
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"Se uno ha imparato a contare soltanto fino a sette | vuol mica dire che l'otto non possa esserci" Jovanotti1 punto
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Infatti mi sono basato po' proprio su quell' elementi per capire il sovrano🤔1 punto
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Anni fa ho visto un caso uguale con una 5, con la carta che aveva lo stesso aspetto di quella in foto, e sono riuscito a spenderla alla biglietteria automatica della stazione. Con tutta probabilità sono banconote finite in lavatrice a 60° 😀1 punto
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Segnalo l'uscita del nuovo volume della collana "Materiali" n. 71 Giorgio Fusconi, La zecca di Piacenza. Da Odoardo Farnese (1622-1646) a Ranuccio Farnese (1646-1694).1 punto
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Se decidi di coniare monete che poi cedi al valore facciale il guadagno deve esserci comunque per chi le produce. L'intento sarà coniare monete la cui produzione costerà meno del facciale, in modo tale che la Zecca (e quindi lo Stato) ci guadagni. Per gli altri paesi è così quando coniano monete cedute al facciale...1 punto
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Buon giorno. A me non sembra proprio una battitura a specchio che per definizione evidenzia la stessa immagine "specchiata" sui due lati, mentre nella moneta in questione, sulla seconda immagine mi sembra di vedere abbastanza chiaramente la corona di alloro. A mio parere si tratta semplicemente di un goffo tentativo, manipolando più monete già coniate, di realizzare una rarità numismatica. Nella battitura a specchio il diametro dovrebbe essere comunque "contenuto" nell'operazione di coniatura ed avere il valore simile alla moneta normale, in queste immagini la moneta mi sembra anche deformata sul diametro. Spero di avere espresso chiaramente la mia impressione nonostante l'esposizione un po' farraginosa. Buona giornata e cordiali saluti. Gabriella1 punto
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Già se ti propongono foto lontane un kilometro, intuisci del marcio. A prima vista sembrano false, ma servono almeno foto migliori per un giudizio obiettivo.1 punto
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Non ho idea dell’autenticità ma collezionabile per me lo è. Ne ho un paio di monete romane molto più rovinate, valore economico 0 ma io le colleziono volentieri. Come detto sopra ognuno colleziona cio che gli piace in base alle proprie possibilità finanziarie.1 punto
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Asclepia, come promesso, invio 2 foto della data del mio 5 grani. La bustina della perizia mi ha dato un mucchio di problemi, ma ho cercato di fare del mio meglio e sono riuscito ad ottenere foto più chiare rispetto alle precedenti. Secondo me, nulla di eccezionale, ma qualcosa si vede sotto l'otto. Causa di tutto il conio? Si tratta solo di una curiosità e mi rivolgo principalmente a te perché sei esperto ed appassionato di questa monetazione. Grazie. Un caro saluto1 punto
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Ciao @Mario Vintage Monete Non si tratta di un denario bensì di un quinario della gens Porcia e datato all'89 a.C. a nome del console a nome di Marco Porcio Catone che, in piena guerra sociale, prese il comando delle operazioni sul fronte meridionale del conflitto che oppose Roma a molte tribù di alleati. Crawford 343 / 2 b La diritto testa di Libero M CATO con A e T in nesso. Al rovescio in esergo VICTRIX1 punto
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@Teo500 come già detto con esattezza da @Arka si tratta di una bellissima "lupetta" (come la chiamo io) delle serie commemorative, dedicata alla città di Roma, battuta nella settima officina della zecca di Antiochia (secondo il RIC ma nel non in RIC sono state segnalate anche le officine delta ed epsilon il che fa della theta la nona officina) battuta da Costantino I e familiari. Moneta comune ma affascinante. oltre al simbolo di officina Θ all'esergo bisogna osservare sulla spalla della lupa un ulteriore simbolo - di cui non è dato sapere ne' lo scopo ne' il significato - e cioè "un fiore a 5 petali" o composizione a cinque globetti radunati attorno a globetto centrale. Proprio la ricchezza di simboli sparsi nel campo del verso (tra le due stelle nella parte superiore o sulla spalla della lupa) rende queste particolare tipologia monetale estremamente varia, differenziata ed interessante. Per il tipo: RIC VII Antioch 91 e/o 113 e ti invito ad andare a vedere la pagina https://www.wildwinds.com/coins/ric/city_commemoratives/i.html#urbsroma qui una moneta simile alla tua ma col simbolo del fiore a 6 petali sulla spalla https://www.forumancientcoins.com/notInRic/cv7.html#d3d41 punto
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Sì, è dell'epoca di Costantino I. Follis anonimo con VRBS ROMA coniato tra gli anni 330-337 (non ho il RIC sottomano) nella zecca di Antiochia. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ciao, da quando si può vedere dalle foto e dai dati ponderali (forse il diametro non è stato misurato bene, sembra un po scarso 🙂) secondo me si tratta di un dupondio dell'imperatore Vespasiano con la personificazione sul rovescio della dea della pace. Mi sembra che sulla testa dell'imperatore siano visibili alcuni raggi della corona radiata, mentre sul rovescio l'altare che anche tu hai evidenziato e che si vede chiaramente e la scritta AUG tronca (non sembrano esserci più lettere dopo la G) fanno propendere per la tipologia che ti posto per paragone. ANTONIO1 punto
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Acquistata l'altro ieri, la mia non è bella come quella postata, è un qBB. Ma per 50 euro non potevo lasciargliela.1 punto
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Che dire ? È’ un bel trio, l’articolo ottimo, l’invito per la presentazione e’ per tutti e tre per l’11 novembre a Milano, ovviamente anche per fare un abstract dell’articolo, se uno di voi o tutti potesse o volesse…grazie intanto per la bella e validissima collaborazione e per il gran lavoro svolto 👏1 punto
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Buon pomeriggio a tutti. La parola GRATIA (per esteso) compare per la prima volta nel 1825 sulla monetazione di Francesco I e nello specifico, su tutte le monete d'oro e d'argento coniate a Napoli tra il 1825 ed il 1831. La parola GRATIA è stata quindi punzonata in modo corretto su svariate decine o forse, su alcune centinaia di conii preparati per la suddetta monetazione. A seguire, dal 1831 al 1859, Ferdinando II fece coniare oltre 180 monete (tra oro e argento) che riportano in legenda la parola GRATIA. La parola GRATIA, compare anche nella legenda delle 3 monete d'argento di Francesco II. In conclusione, possiamo constatare che la parola GRATIA è stata eseguita in modo corretto - per quarant'anni consecutivi - su migliaia di conii utilizzati per la produzione di circa 200 diverse monete della Zecca di Napoli. Solo ed esclusivamente su alcune Piastre da 120 Grana datate 1834, si possono riscontrare alcune anomalie riguardanti la parola GRATIA. Di queste anomalie fa parte la rarissima variante GRTIA: Fino ad oggi, questa variante sulle Piastre da 120 Grana è stata riscontrata solo ed esclusivamente su TRE diversi conii datati 1834. Si conoscono TRE diversi conii 1834 che presentano la variante GRTIA. Sono almeno TRE i conii delle Piastre da 120 Grana 1834 in cui si può leggere la scritta GRTIA anziché la parola GRATIA. La inscripción GRTIA se encuentra - exclusivamente - en 3 cuños distintos útiles únicamente para la acuñación de monedas de plata de valor nominal 120 Grana y únicamente en las fechadas 1834. The inscription GRTIA is found - exclusively - on 3 different dies useful only for minting silver coins with a nominal value of 120 Grana and only in those dated 1834. L’inscription GRTIA se trouve - exclusivement - sur 3 matrices différentes utiles uniquement pour frapper des pièces d’argent d’une valeur nominale de 120 Grana et seulement dans celles datées de 1834.1 punto
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Hai fatto bene, è una moneta ricca di storia. Precisiamo che in tutte le emissioni ci sono varianti nella legenda (per mancanza o diversa disposizione delle lettere) e nella sella del dromedario (epiippium, alta sella da guerra, o sagma cameli o basto per mercanzie). La moneta fu emessa da due edili curuli (Babelon ritiene che la precisazione EX S.C. alla straordinaria concessione loro del potere di battere moneta), forse per i festeggiamenti offerti per celebrare il ritorno di Scauro, dopo la vittoria su Areta; gli storici antichi descrivono le somme enormi che egli donò nell’occasione e a tali elargizioni è dovuta l’abbondanza di questa emissione. Uno dei due era Hypseo (vedasi la nota alle emissioni 420/1 e 420/2), l’altro forse lo stesso Scauro, eletto edile nel 58. Marco Emilio Scauro, orfano cresciuto da amici di famiglia, era cognato di Pompeo, che ne aveva spostao la sorella (Emilia Scaura) e si prese cura di lui anche dopo la morte di lei. Durante la terza guerra mitridatica, Pompeo lo scelse personalmente come tribuno militare e gli conferì, benché fosse solo questore, la responsabilità sulla Giudea. Qui avvenne l’episodio ricordato al D/: Aristobulo II, gran sacerdote assediato a Gerusalemme da Areta III (re di Nabatea e di Damasco), invocò l'aiuto di Pompeo per il tramite di Scauro, offrendo un'enorme ricompensa, ma quando Scauro costrinse Aretas a rinunciare all'assedio (64) Aristobulo lo accusò di avergli estorto 1000 talenti; Pompeo dette fiducia al cognato e, all’esito di una campagna (cui forse rinvia l’emissione rrc 431/1) sostituì Aristobulo (deportato prigioniero a Roma) con suo fratello Hyrcano II (63). Tornato Pompeo a Roma (62) il Senato diede mandato a Scauro, appena ventenne, di pacificare l’area; egli allora sbarcò ad Alessandria e con manovra fulminea occupò Petra, capitale del regno di Nabatea; tolse l'assedio solo dopo che Areta ebbe gato un riscatto di 40 talenti; in seguito, fu accusato di averne trattenuta parte. Nel 59 ebbe un trionfo con grande magnificenza e fece costruire il theatrum Scauri, capace di 80.000 spettatori. Pretore nel 56 e propretore in Sardegna nel 55, nel 54 ebbe l'appoggio del primo triumvirato per la carica di console ma fu accusato de repetundis; sebbene palesemente colpevole fu assolto, grazie a Cicerone. Fu accusato di brogli elettorali ed esiliato nel 53; i rotoli del Mar Morto fanno cenno alla sua morte. Si ritiene che il R/ rivendichi la discendenza di Hypseo da uno dei due omonimi conquistatori di Priverno nel IV secolo (si veda la nota alle emissioni rrc 420/1 e 420/2); lo scorpione potrebbe richiamare l'antica credenza che gli uomini nati sotto quel segno zodiacale fossero saccheggiatori di città, oppure essere simbolo della Commagene, ove egli esercitò un comando sotto Pompeo. Questa moneta è molto interessante in quanto presenta, a livello iconografico, tracce di conservatorismo, per via del richiamo ad un antenato al R/ ma, al tempo stesso, sfrutta il D/ per proporre una tematica di natura propagandistica di tipica eredità sillana; è uno dei primi casi di commemorazione di eventi della storia contemporanea. Nonostante queste differenze, tra le due facce vi è comunque un sottile legame, che rivela l'acume dei monetarî: il riferimento alla famiglia, entità superiore per buona parte del periodo repubblicano, usata e sfruttata per storificare miti e per legittimare il compimento delle azioni dei singoli, seppur giustapposto a messaggi decisamente più attuali, che di "repubblicano" hanno davvero poco.1 punto
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Credo che ognuno le consideri come è sua convenienza :D Si è spesso parlato di questa variante, se fai una ricerca sul forum troverai innumerevoli discussioni. La realtà dei fatti è che non esiste magnetico o antimagnetico, ma solo una innumerevole sfilza di stadi intermedi, che possono passare da un parte o dall'altra della barricata a seconda del tipo di calamita (più o meno potente) che si usa. E se è facile individuare una moneta sicuramente magnetica, molto meno lo è trovarne una che sia da considerare sicuramente amagnetica, perchè qualsiasi moneta, se sottoposta a una calamita più potente, un pò di magneticità la evidenzia. Se poi pensiamo che la ricerca della magneticità non è lo scopo, ma il mezzo, ci renderemo conto anche che il vero scopo è trovare la moneta in solo acmonital e quella che invece è legata col nichelio. Quindi una moneta fortemente magnetica è, forse, di solo acmonital (mah, e se invece avesse deboli tracce di nichelio? Chi lo sa....). Una moneta debolmente magnetica invece è sicuramente in lega, così come lo è una completamente amagnetica. Quindi proprio l'esatto opposto di ciò che si considera solitamente ;)1 punto
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