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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/16/23 in tutte le aree
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Salve a tutti, cerco di contribuire alla discussione anche io con la mia ultima monetina che sta per entrare nella mia collezione. Amo le monete ribattute e amo in particolar modo quando le monete, in generale, hanno una storia dietro come quella di Gioacchino Murat.5 punti
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Buongiorno a tutti, Non entro nel merito della bontà o meno del pezzo in questione. La A capovolta nel numerale IV si presenta ben 32 anni prima. Scusate l'OT. Un saluto. Raffaele.3 punti
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Proverei con un rublo sovietico anni '20 https://en.numista.com/catalogue/pieces15908.html Moneta che non possiedo🤔2 punti
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Il Diodati nel suo celebre testo Dello stato presente della moneta nel Regno di Napoli alle pp. 70 e 71 scrive: Da queste parole si può capire che molto tempo prima del 1790, anno di pubblicazione del presente testo, ci furono delle frodi in zecca sul peso e/o bontà del metallo monetato. I provvedimenti furono immediati e severi contro il personale della zecca, cosa che, a quanto io sappia, non avvenne durante il regno di Ferdinando IV. Inoltre, il Diodati con le parole "che io lo dica per gloria del nostro governo" può essere interpretato come un elogio all'attuale regime che non permette più truffe di tal natura. Nella collezione Scacchi, oltre a molti falsi, sono presenti anche diverse piastre di Ferdinando IV calanti nel peso. Per molte di queste monete l'autore delle schede annota che sono state semplicemente tosate o tosate e successivamente ricontornate artigianalmente. Nonostante l'introduzione del bilanciere e la cordonatura, la tosatura era ancora diffusa, tant'è vero che abbiamo i ducati di Ferdinando IV con l'eloquente iscrizione sul contorno. Concludendo, a mio avviso tutte le monete che si trovano calanti di peso debbono essere considerate false o tosate, malgrado sia possibile trovare chi scrive che furono frutto di truffe perpetrate dalle maestranze della zecca.2 punti
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Per i cataloghi io ti ho risposto per quello che mi riguarda. Per gli altri chiedi ai diretti interessati. Anche la A al contrario potrebbe essere semplicemente frutto della mancanza da parte dell'incisore del punzone della V... Ipotesi ovviamente. Se poi già dalla semplice visione della moneta si è in grado di stabilire che la lega argentea è scadente credo si possa definitivamente chiudere, per quanto mi riguarda, il discorso buona/falsa. Ripeto non voglio convincere nessuno ma baso le mie opinioni, che non pretendono di essere la verità assoluta, su dati oggettivi e non è certo mia intenzione farmi trascinare in un ennesimo botta&risposta come avvenuto anni fa su altri lidi, con chi insisteva che le piastre in ottone erano buone e prodotte in zecca in un periodo di crisi... La zecca produceva moneta con giusto titolo d'argento e con giusto peso anche in periodi di crisi. Prova ad osservare attentamente la moneta scevro da ogni pregiudizio e dimmi se può essere stata battuta in zecca. Un caro saluto.2 punti
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Si si, ho preferito non perdere questa occasione, anche perché in conservazione più alta sono intoccabili certe monete per me. Per i 5 e i 10 centesimi aspetto che vengano postati da altri dal momento che è un miracolo per il sottoscritto possedere un 3 centesimi del 1813 😂2 punti
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Premetto che non sono specializzato in monete di Alessandro Magno, ma studio e vedo in mano monete greche in argento ormai da un bel pezzo. Ho letto nei precedenti post le doverose precisazioni circa l’impossibilità di autenticare una moneta con certezza da delle foto, per di più di qualità media o bassa, quali quelle fornite. Tuttavia mi sembra utile darti una mia impressione sulle foto contenute nel post 37. A mio parere - con i limiti già evidenziati - si tratta con buona probabilità di una moneta autentica. Il bordo e i piani sono regolari per il tipo, i rilievi hanno i corretti stacchi verticali della coniazione, e la tipica usura che appiattisce monete in metallo relativamente tenero quale l’argento, soprattutto in presenza di alti rilievi. Vedi anche le espansioni intorno al perlinato. Per altre monetazioni, come in quella siciliana greca, ti suggerirei di cercare monete provenienti dai medesimi conii di dritto e rovescio, per confronto, meglio se provenienti dalle collezioni museali pubblicamente consultabili (ANS, Londra BM, Parigi, Berlino, Ashmolean, Boston, ecc). Per questa moneta non so se fattibile. In relazione all’autenticazione, secondo me non vale un viaggio in US. Meglio se la fai vedere in mano a Moruzzi o altri commercianti esperti alla prima fiera a Verona, giusto per avere le loro impressioni. Spero di essere stato utile.2 punti
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Un vistoso esemplare valutato " Estremamente Raro " , di denaro battuto in Lucca al nome di Enrico II di Sassonia . Sarà il 4 Novembre in vendita Ranieri 18 al n. 342 .1 punto
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Ciao, oggi condivido il mio ultimo arrivo, un antoniniano dell'imperatore Filippo l'Arabo (244-249 d.C.) recante sul rovescio stendardi che raffigurano le insegne militari dell'esercito romano coniato ad Antiochia? ( città crocevia sempre importante per il commercio e dal punto di vista militare situata all'epoca tra l'attuale Siria e la Turchia) nel 248-249 d.C. Questa moneta che riporta la dicitura Fides Exercitus è chiaramente rappresentativa e vuole sottolineare il reciproco rispetto e la reciproca fedeltà tra l'imperatore ed appunto l'apparato militare. Sono state fatte coniare da molti imperatori. Ci troviamo nel periodo storico della cosidetta anarchia militare ( che durò per circa un cinquantennio) di grande caos politico dove gli imperatori si succedevano non più per discendenza dinastica ma venivano proclamati tali proprio grazie all'appoggio dell'esercito oltre che dal Senato. Così anche Filippo a discapito del suo predecessore Gordiano lll che fu eliminato fisicamente senza pietà ( sembra essere la tesi più accreditata). Uguale sorte che toccò al lui stesso ed al figlio Filippo ll ( come la legge del contrappasso) dopo 5 anni di governo ed ovviamente per mano del suo stesso esercito che lo sostituì con Traiano Decio. È un imperatore che non ha lasciato segni importanti e del quale sono giunte a noi poche notizie documentate. Da ricordare I festeggiamenti per la ricorrenza della nascita della città di Roma, i cosidetti " Ludi Saeculares " che furono, stando alle cronache dell'epoca, molto sfarzosi ed imponenti ed ebbero inizio nel 248 d.C. ( vennero coniate sempre per l'occasione numerose tipologie di monete a tema). L'antoniniano da esame diretto risulta coniato ( spero ai tempi di Filippo),abbastanza centrato, accettabile condizione del metallo, peso nella norma ed ha evidentemente circolato. Avendo già un antoniniano coniato a Roma, ne cercavo uno prodotto nelle officine della Zecca di Antiochia. Il ritratto sembra proprio caratteristico dei maestri incisori d'oriente e l'occhio e la fronte mi sembrano dire questo ( a tal proposito chiedo un vostro parere ed in particolare, approfittando della sua grande competenza, a @maridvnvm🙂). Con questa moneta metto a riposo anche Filippo l'Arabo. Mi piacerebbe unire a queste anche un rarissimo denario ma per il prossimo futuro mi devo accontentare di ammirarli in foto. Grazie ed alle prossime ANTONIO 22,50 mm. 3,92 g. RIC 84a Le mie monete per questo imperatore.1 punto
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Giornata di studi a Pianello (PC) sabato 21 ottobre con un’interessante intervento di Arslan:1 punto
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Sì, sono d’accordo. Ognuno cerca sempre di tirare l’acqua al proprio mulino… Comunque, ti faccio i miei complimenti per questo stupendo esemplare. Il Crown di Edoardo VII è una delle pochissime monete inglesi che mi ha sempre affascinato, sia per il simpatico faccione del sovrano, sia per lo splendido San Giorgio al rovescio. Mi piacerebbe un giorno trovarne uno in conservazione simile al tuo da aggiungere alla mia collezione, pur collezionando tutt’altro.1 punto
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Mi pare un esemplare in conservazione molto alta. Si intravede forse qualche lieve hairlines ma i rilievi ci sono tutti. Secondo me siamo molto vicini al FDC (diciamo qFDC/FDC).1 punto
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CR a V attenuò VE CRAVATTE NUOVE Buona serata. Stilicho1 punto
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Buongiorno R, premesso che me intendo pochissimo, la foggia dell'Aquila mi fa pensare piuttosto ad una raffigurazione medioevale. Il materiale impiegato è una lega d'Argento ? dalla foto non riesco a capirlo. Saluti.1 punto
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Non abbiamo francobollo non abbiamo annullo e data. Prendendo riferimento dalla data in rosso 29.11.1916 e dal timbro in blu accanto siamo nel periodo del Corpo di Spedizione italiano in Macedonia. Considerando che Larissa è in Tessaglia (Grecia), ha senso la località della cartolina, sicuramente i nostri soldati passarono tutti per Salonicco. Purtroppo quando non c'è il francobollo manca molto, peccato sarebbe stata una cartolina interessante.1 punto
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Hai ragione, sono state esposte le nostre ragioni ed a questo punto diventa inutile andare avanti con il botta e risposta. Visto che non interviene nessun altro. Per quanto riguarda la lega della moneta non ne so proprio nulla, ho detto: presumo che… Ho acquistato la moneta solo dopo aver considerato tutto con la massima attenzione. Alla fine, ho messo su un piatto della bilancia il peso calante e sull’altro tutte le anomalie presenti in legenda: tante, inspiegabili e ripetute, oltretutto presenti su due conii differenti. Ho ritenuto pesassero molto di più le anomalie, che, a mio giudizio, escludevano categoricamente la mano di un falsario capace di intendere e volere. Ho, allora, deciso di per l’acquisto. Ti ringrazio veramente per il confronto aperto e produttivo, mirante solo a portare a galla aspetti della questione che, abbiamo capito, è complessa e non può essere trattata in modo riduttivo. Un caro saluto e tutta la mia gratitudine.1 punto
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Alla fine sta un rappresentante per ogni continente...manca Asia col giappone e Nord America,ma la vedo dura,poi non si può arrivar tutti insieme. Mah sai,le partite vengono decise anche da episodi, da momenti,cartellini,errori ecc. Non mi sentirei personalmente di dire qualcosa sul Sei Nazioni. Fai conto 5/6 tranne noi,hanno un forte blasone,anche la Scozia stessa,sicuramente non a livelli delle grandi,ma sono sicuro che avrebbe vinto i pumas ad esempio,che si trovano in semifinale.1 punto
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A very nice looking Antioch coin. I have had a few of these over the years. Una moneta di Antiochia dall'aspetto molto carino. Ne ho avuti alcuni nel corso degli anni. Antoninianus Obv:– IMP M IVL PHILIPPVS AVG, Radiate, draped, cuirassed bust right Rev:– AEQVITAS AVG, Aequitas standing left, holding scales and cornucopia Minted in Antioch. A.D. 247 Reference:– RIC -; RSC -; Cohen 8; Tulln Hoard 894 This coin bears the unusual reverse ending in AVG instead of AVGG. Cohen listed this legend, but RIC and RSC cite this as erroneous. But both legend varieties are now known. The issues from Antioch wich ending on reverse with AVG are scarce among Philip's coinages. Uneven strike. Obv:– IMP M IVL PHILIPPVS AVG, Radiate, draped, cuirassed bust left Rev:– SAECVLVM NOVVM, Temple of six columns with statue of Roma inside Minted in Antioch. 3rd issue (Spring & Summer 249 AD) Reference(s) – RIC 86a (R2). RSC 200 (20 Fr.). Bland Study 49 3.35 g. 22.24 mm. 0 degrees https://www.forumancientcoins.com/gallery/albums/userpics/10618/RI_089r_img.jpg1 punto
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Il museo mi ha risposto in merito ai miei dubbi: "Gentilissimo, grazie per il suo messaggio. Le monete che risultano mancanti dalla esposizione in museo si trovano attualmente in mostre temporanee organizzate all'estero e, non appena concluse, esse ritorneranno nelle vetrine. La rassicuriamo comunque che tutti gli esemplari esposti sono originali e sono gli stessi ormai da diversi decenni. Grazie ancora per averci scritto. Cordialmente - staff Museo Correr" Ieri sono ripassato, e ancora la galeazza dopo mesi non è ricomparsa. Continuo a nutrire dubbi sulle monete che mi sembrano di piombo (gli scudi della croce, allego nella foto quello di renier che mi sembra falso onestamente) Il mistero continua...1 punto
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Non devi assolutamente scusarti. Ci si confronta. Un pacato scambio di opinioni è sempre benvenuto. Torniamo al falsario. Non diamo per scontato che fosse così bravo da conoscere la maestranza dell'incisione e sicuramente aveva pochi strumenti rispetto ad una zecca ed ecco il conio "grossolano". Per me però la prova provata che si tratti di un falso sta nel peso (sarebbe interessante anche analizzare la lega). Le monete avevano un peso legale e mai potevano uscire da una zecca così "leggere". Una vera e propria frode. Nessuna crisi avrebbe giustificato un'azione del genere. Per quanto riguarda i cataloghi l'errore sarebbe stato non cambiare idea di fronte all'evidenza degli esemplari apparsi nel tempo dopo la pubblicazione. Gli "errori" vanno corretti se si ritengono tali. Non voglio convincere nessuno delle mie opinioni. Mi sto limitando a giudicare delle monete che io ritengo false, poi ognuno è libero di pensarla diversamente.1 punto
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Ancora una volta ringrazio @apollonia, stavolta per aver fornito il link per gli esemplari della Price 3230, che mi ha portato al tetradramma n. 1911,0409.30 dalla collezione del British Museum con la quale ho trovato una corrispondenza esatta del conio del rovescio. È stato divertente, e spero possa aggiungere un qualche valore alla ricerca. Perciò, secondo me, il rovescio di 1911,0409.30 e della moneta in questione è stato coniato col medesimo conio. Non posso affermare con certezza lo stesso anche del diritto: sono senz'altro simili ma non mi sembrano identici. Allego le foto del confronto, se a qualcuno può interessare... (si possono addirittura contare lo stesso numero di elementi nel perlinato...)1 punto
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Complimenti vivissimi per questo 3 centesimi di Murat. Una moneta che non si vede proprio tutti i giorni!1 punto
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Eccola (credo). Una moneta di Kyme dell’Aeolis, II-I sec a.C. https://www.acsearch.info/search.html?id=95227751 punto
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Ciao Silvio, grazie per il tuo aiuto: per l`ultima io gli darei un 4....la meno rara!1 punto
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Posto un bellissimo e rarissimo aureo di Domiziano con i ritratti della coppia imperiale. Stupendo per la bellezza fine dei ritratti. In asta da Nac Zurigo il prossimo mese.1 punto
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Salve a tutti!! Ho letto solo ora questi post! Mi so iscritto adesso! Piacere sono Pier paolo e Trento cionini era mio nonno!! La firma è autentica la riconosco ovunque! Se volete un po’ di info chiedetemi pure! A casa mia zia ha parecchia roba firmata anche e soprattutto banconote estere tutte firmate! Posso inviarvi tutte le foto che volete!!1 punto
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nazionalisti guerrafondai direi. Fatta per quelli che hanno occupato quei territori - solo loro pensano che li hanno Njk1 punto
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Vabbè, Mentone è stata sì menzionata dall'autore in una delle sue opere, ma Sanremo è quella che lui stesso ritiene la sua vera città natale, non direi che l'errore è cosa da poco. Sarebbe come dire, che ne so, che su una moneta per l'anniverario della morte di Dante ci metti Rimini invece di Ravenna (dove è morto ed è stato sepolto) perché ha menzionato Rimini per Paolo e Francesca nella sua opera1 punto
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Benjamin Franklin è noto come statista e per essere stato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, ma è stato anche un poliedrico inventore. A lui si devono - ad esempio - l'invenzione delle lenti bifocali e del parafulmine. Pochi sanno che Benjamin Franklin si occupò anche della stampa di banconote, attività che si caratterizzò per l'adozione di importanti innovazioni volte a contrastare il pericolo delle contraffazioni. Durante la sua carriera Benjamin Franklin stampò oltre 2 milioni e mezzo di banconote. Un recente studio condotto da un gruppo di fisici dell'Università americana Notre Dame ha analizzato un gruppo di oltre 600 banconote stampate da Benjamin Franklin, confrontandole anche con alcuni falsi dell'epoca. Si tratta di un lavoro sofisticatissimo che ha utilizzato moderne tecniche fisiche (spettroscopia e tecniche di trattamento delle immagini) garantendo che i delicati campioni non subissero alcun danneggiamento. Lo studio è stato condotto con un approccio multisciplinare che ha visto lavorare assieme fisici con storici ed esperti nella conservazione delle opere d'arte. Gli studi condotti sulle banconote stampate da Benjamin Franklin hanno permesso di evidenziare l'uso di un pigmento nero particolare ricavato da grafite naturale trovata in particolari rocce, mentre i falsari facevano ricorso al cosiddetto "nero d'osso" ottenuto bruciando parzialmente ossa. I due pigmenti producevano una colorazione leggermente differente, distinguibile da un occhio esperto. Ma le novità anticontraffazione introdotte da Benjamin Franklin riguardano anche l'inserimento nella carta usata per la stampa delle banconote di file di seta e di un materiale translucido noto come muscovite. Tale materiale era stato inizialmente adottato per dare maggiore consistenza alla carta su cui venivano stampate le banconote, ma la quantità fu progressivamente aumentata quando si vide che la carta prodotta con questo additivo era più difficilmente falsificabile. L'utilizzo dei fili di seta all'interno della carta è ufficialmente attribuita al produttore di carta Zenas Marshall Crane, che introdusse questa pratica su scala industriale nel 1844. In realtà Benjamin Franklin inventò una tecnica molto simile quasi un secolo prima. Chi fosse interessato a maggiori dettagli può consultare l'articolo apparso su PNAS: “Multiscale analysis of Benjamin Franklin’s innovations in American paper money” by Khachatur Manukyan, Armenuhi Yeghishyan, Ani Aprahamian, Louis Jordan, Michael Kurkowski, Mark Raddell, Laura Richter Le, Zachary D. Schultz, Liam Spillane and Michael Wiescher, 17 July 2023, Proceedings of the National Academy of Sciences.1 punto
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DE GREGE EPICURI Per questo tipo di monete, senza peso e diametro è impossibile azzardare qualunque classificazione.1 punto
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Se va sul sito www.numismarketing.com si vede la stanza dove si svolgerà l'evento. Sotto trova una foto dell'ultima edizione1 punto
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È possibile avere delle foto del luogo dove si terrà questo Expo a Venezia?1 punto
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Tallaro di stile grossolano col busto grande e la data in basso. D.Busto coronato con corazza. Il Granduca regge con entrambe le mani uno scettro un piccolo giglio sulle punte della corona. R. Scudo Mediceo semi ovale coronato su Croce di Santo Stefano. Piccoli gigli sulle punte della corona. (Spesso questi talleri sono mal centrati e al rovescio sulla palla più alta non sono visibili i 3 gigli) Il di Giulio la mette R. Saluti Fofo1 punto
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Un uomo che ha servito con onore gli Stati Uniti, pioniere della lotta alla criminalità organizzata, originario della provincia di Salerno...1 punto
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Io sinceramente non ho parole ,sulle ultime emissioni italiane .Perfino il Ruanda le fa meglio di noi1 punto
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Grazie a tutti per le risposte. Vi posso garantire che la firma è stata apposta in mia presenza dallo stesso Cionini. Quel giorno presenziò ad un incontro a San Benedetto del Tronto (AP) in una sede della DIVALRAS, e appose diverse firme. Io avevo con me la banconota e credo anche altri mie colleghi ebbero la stessa idea. Non avrei difficoltà a farla autenticare nella certezza della bontà della firma. Grazie di nuovo a tutti.1 punto
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Il Ministero emette oggi, 9 maggio 2023, un francobollo celebrativo di Europa 2023, con indicazione tariffaria “B zona 1”. La vignetta riproduce il disegno vincitore del concorso filatelico Europa 2023 con soggetto tematico “la Pace”, indetto da PostEurop, raffigurante, in grafica stilizzata, due mani che si annodano formando geometricamente due cuori policromatici, ispirato al simbolo celtico che rappresenta l'amore con un nodo. In alto a sinistra, è riprodotto il logo di PostEurop. Completano il francobollo la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B zona 1”. Tiratura: trecentomila quindici esemplari Foglio: quarantacinque esemplari Bozzetto a cura delle Poste di Lussemburgo e ottimizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA, in rotocalcografia su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 40 x 30 mm.; formato stampa: 36 x 26 mm; formato tracciatura: 46 x 37 mm; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; colori: cinque.1 punto
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Questa mi sembra la soluzione Premetto che non sono un medievista ne uno storico dell'economia e che la domanda iniziale richiede conoscenze specifiche che non ho, detto questo la risposta di Luciano mi sembra, per quello che ne so, pertinente. Nella Firenze del '300 coesistevano due sistemi monetari paralleli: quello basato sul fiorino d'oro, apprezzato per la sua stabilità e controllato dai grandi mercanti di Calimala bisognosi di una moneta accettata negli scambi internazionali e quello destinato alla circolazione interna alla città, basato sulle monete d'argento e mistura, soggetto alle spinte inflattive a cui un'economia che usciva da un secolo di espansione non poteva sottrarsi. Il processo è descritto in M. Bernocchi "Il sitema monetario fiorentino e le leggi del governo popolare del 1378-1382", "..dalla prima metà del secolo XIII il fiorino d'oro av[eva] un doppio cambio con le monete divisionarie e cioè con il fiorino d'argento da soldi 1 e con il picciolo da denari1" (Bernocchi p.30) anche i primi grossi d'argento a Firenze si chiamavano fiorini.. il testo di Nemo Nostrum potrebbe far riferimento forse non a questi direttamente, non credo circolassero ancora, ma alla moneta d'argento effettiva in cui avveniva il pagamento. Riguardo ai grossi d'argento da 5 denari, circolanti nella seconda metà del '300, è stato calcolato che il fiorino d'oro valesse, nel 1370, il 250% in più rispetto al 1252 data della sua introduzione nel sistema monetario fiorentino quando, affiancando piccioli e fiorini d'argento rese effettiva la partizione carolingia lira-soldo-denaro. (Sempre Bernocchi p. 22). Un'ultima considerazione: già nei contratti del XIII secolo a Firenze si inseriva spesso la clausola che il pagamento dovesse avvenire "..in fiorini d'oro per quello che varranno in quel giorno alla tavola.." proprio perché si rendeva necessario stabilire il valore in fiorini d'oro, moneta in cui doveva essere liquidato il pagamento, di una certa somma pattuita in lire di piccioli. Il cambio tra fiorini d'oro e altre monete d'argento o mistura veniva reso pubblico ogni giorno su delle tavole appese a Palazzo Vecchio e all'Arte del Cambio. (ancora Bernocchi p. 30) sono stato un po' lungo e spero di essere stato comprensibile un saluto1 punto
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Cercando su internet si trovano alcune "strenne" omaggio di quersto fantomatico Ente come "Aspetti dell'ottocento ferroviario" o "gli uomini e il treno" E poi: La Cassa Nazionale dei Ferrovieri e l'Associazione Nazionale dei Ferrovieri, assieme alla Cassa Nazionale delle Comunicazioni - facente capo al Ministero delle Comunicazioni -, sono state fuse nell'Istituto Nazionale di Previdenza e Credito delle Comunicazioni con R.D.L. 22 dicembre 1927, n.2574.1 punto
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