Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/06/23 in tutte le aree
-
Buona sera, Scusa @Releo e innanzitutto non prenderla a male, ma in questa discussione si parla di Varianti di Ferdinando II° ed in particolare di quelle del 1834. Confrontare una Piastra del 1805 con quelle del 1834 non è proponibile. In 30 anni nella Zecca di Napoli cambiò tutto. E' già difficile confrontare i conii di quelle di Ferdinando II°, figuriamoci cercare di ricavare delle " regole " o dei parametri generali che valgano per i due Regnanti. Scusa per la franchezza, non sono di certo un esperto e quindi accetto tutte le critiche. Buona Serata Beppe6 punti
-
Buongiorno a tutti, ecco, di seguito, l'esemplare di Piastra del 1834 GRATIV in cui al posto della seconda A di GRATIA è stato usato il punzone della V in modo inequivocabile. La conservazione non è delle migliori, ma si tratta di un esemplare che riporta la suddetta particolarità in un modo diverso da quelle già conosciute. Infatti nel corpo dei caratteri usati per la legenda (sia al dritto che al rovescio) la A e la V hanno le "grazie" del Carattere (i piedini, per intenderci) diverse e ben identificabili. Inoltre il braccio sottile della V non si congiunge al vertice, ma forma un angolo nel suo contatto con il braccio grosso. Quella V ,ben identificabile in FERDINANDVS e in VTR, è usata al posto dell'ultima A di GRATIA. Questa è una variante, che nasce, a mio avviso da un errore, al quale è stato posto rimedio molto presto, dato che non conosco esemplari simili. Sono graditissime le impressioni o commenti. Grazie5 punti
-
3 punti
-
Ciao la storia è un pò lunga ma provo a spiegarla, dalla riforma di augusto la differenza tra dupondi e assi era solo nel peso e nel colore sino a quando l'ossidazione (patina ) non li rendeva simili, Nerone o chi per lui hanno risolto il problema introducendo la corona radiata, ok ma prima di questa riforma anche Nerone ha coniato dupondi senza la corona radiata, è il caso della moneta in questione che non presenta nessun simbolo in esergo, dalle varie emissioni penso che prima della riforma vera e propria ci sono state varie prove, anche per risparmiare metallo ( di questo ne accenno poi ) infatti sono state coniate monete con in esergo i simboli di valore I per indicare l'asse e II per il dupondio usando lo stesso metallo. quello che sembra erroneamente un Π non è altro che la linea dell'esergo con sotto II. Torniamo al valore I simbolo dell'asse Nerone ha coniato assi con questo simbolo con la stessa effige al retro ma di due pesi diversi il cosiddetto asse ridotto e ha coniato semisse con la testa radiata con simbolo di valore II ad indicarne il doppi cioè un'asse, ( intendevo questo con il risparmi di metallo ) ma penso che la cosa non abbia funzionato visto che poi si è passati alla più semplice corona radiata per distinguere l'asse dal dupondio o meglio da quel momento la corona radiata ha sempre distinto una moneta dal valore doppio, vedesi antoniniani o binioni. Silvio3 punti
-
I metal detectoristi non sono dei tombaroli e le leggi in Italia a riguardo sono secondo il mio parere troppo stringenti. Se questo hobby non fosse consentito, non avremmo mai scoperto centinaia di tesoretti e di opere di cui adesso possiamo beneficiare. Se guardiamo altri paesi come l' Inghilterra si può subito intuire che questo hobby può essere di grande aiuto agli storici e al loro lavoro. Che poi ci siano furbetti che trovano antichità e se le tengono questo è ovvio, ma volevo solo far notare che l' Italia da questo punto di vista è rimasta molto indietro e che vietare l' uso del metal detector non gioverà proprio a nessuno anzi...3 punti
-
Oggi vi presento un asse di Augusto, che ha una particolarità: sembra contenere il nome di un futuro imperatore (Marcus Salvius Otho). Ma si tratta solo di omonimia, perché stiamo parlando non dell’imperatore Otone, ma di suo nonno, che sotto Augusto ricopriva l’incarico di magistrato monetario. Pare opportuno ricordare che a Roma intorno all’anno 250 a.C. vennero istituiti i triumviri monetales, magistrati incaricati di presiedere alla coniazione delle monete. La loro sede era presso il tempio di Iuno Moneta sul Campidoglio. La loro funzione primitiva sembra essere stata di sorvegliare la fusione e l'affinamento dei lingotti d'oro e d'argento provenienti dalle miniere e di curare l'incetta di monete straniere. Dall'anno 217 a. C., il loro nome è indicato nelle monete più chiaramente, dapprima con iniziali, poi per intero, e s'introducono nella monetazione tipi nuovi, per lo più con allusioni ai nomi, ai fasti e alle memorie delle famiglie dei tresviri. Dalla fine del sec. II a. C. cominciarono a costituire una magistratura regolare di tre membri dal titolo ufficiale di tresviri monetales o di tresviri auro argento aere flando feriundo. L'organizzazione della zecca era quindi posta sotto la direzione di triumviri monetali (IIIVIR AAAFF - Triumvir Auro, Argento, Aere Flando Feriundo), di solito giovani senatori agli inizi della carriera politica. I triumviri monetales erano eletti per due anni; uno di essi era a turno alla presidenza del collegio. Nell'anno 44 a. C. Giulio Cesare aveva portato il loro numero a quattro; Augusto verso l'anno 27 a. C. lo riportò a tre. Circa dall'anno 12 a. C. i nomi dei triumviri non appaiono più sulle monete d'oro e d'argento la cui coniazione era passata alla diretta dipendenza dell'imperatore; si riscontrano invece ancora nelle monete di bronzo fino verso l'anno 3 a. C., quando la coniazione enea cominciò ad essere devoluta al Senato. Quantunque con Traiano la cura effettiva della produzione monetale fosse passata ai procuratores monetae imperiali, la carica di triumvir monetalis continuò a sussistere fino a Gallieno, scomparendo del tutto con Aureliano. Nel 7 a. C., l'anno in cui la moneta di figura fu emessa, i triumviri monetali in carica erano i seguenti tre: P. Lurius Agrippa, M. Maecilius Tullus, M. Salvius Otho. Essi batterono assi di tipologia simile, ma con i propri nomi nella leggenda. Marco Salvio Otone era un membro della gens Salvia. Suo padre è descritto da Svetonio come un Eques (cavaliere) di origine etrusca, i cui antenati provenivano da Ferentinum e discendevano dai principi dell'Etruria. La madre non viene nominata e viene indicata come di origine umile. Si presume che Otone sia nato intorno al 40 a.C. Fu allevato ed educato nella casa dell'imperatrice Livia, probabilmente insieme ai figli Tiberio e Druso dopo la morte del padre nel 33 a.C.. Grazie all'influenza di Livia entrò in senato e divenne pretore e triumviro monetalis. Otone sposò una donna di cui non si conosce con certezza l'identità, ma Svetonio la descrive come una nobildonna "alleata di diverse grandi famiglie". La comparsa del nome "Titianus" tra i suoi discendenti ha fatto ipotizzare che potesse essere una Titia. Ecco la moneta: Augustus, 27 BC-AD 14 As (Copper, 26 mm, 12,32 g), with M. Salvius Otho, moneyer, Rome, 7 BC. CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Bare head of Augustus to right. M•SALVIVS•OTHO•IIIVIR•A•A•A•F•F around; large S•C. BMC 226. CBN 687. Cohen 515. RIC 431.2 punti
-
Segnalo una variante che non ho riscontrato in alcun manuale e catalogo di vendita in mio possesso. Come potere osservare, il valore in lettere è al plurale TORNESI anziché al singolare TORNESE. Per la moneta in questione devo ringraziare @Layer1986 per averla resa pubblica per primo nel 2015, ma passata inconcepibilmente in silenzio. Limmagine è ripresa da Artemide Aste, asta 29E del 21-22 marzo 2015, lotto 1178.2 punti
-
2 punti
-
Buonasera @jeepernestino e grazie del tag a @nikita_. Come giustamente scritto da chi mi ha preceduto, è una riproduzione moderna in argento realizzata negli anni Ottanta del secolo scorso come gadget ricordo in occasione di gare sportive di canottaggio o tornei vari a Orbetello. Esiste anche la sorella da 4 sempre del 1782.2 punti
-
Ciao è quello che intendevo con risparmio di metallo, vedesi il semisse con II camuffato da asse , infatti da quel momento si può dire che il rame è passato in disuso, soppiantato dal bronzo per tutti i nominali, erano gli albori della monetazione fiduciaria. Silvio2 punti
-
Non è una Pi greca , è un II , poiché non è un asse ma un dupondio.. fa parte di uno dei tanti tentativi di riforma precedenti alla corona radiata..2 punti
-
Io ritengo che le aste sono state e sono un modo naturale di proporre materiale, visto che, oggi, ci si può rivolgere al mondo. Sono le manifestazioni in Italia che devono recuperare pubblico ed interesse. Io e Maurizio Sangineto riteniamo che questa strada sia quella giusta. Unito ad un rilancio sul fronte del marketing. Fa piacere vedere che questo sia stato compreso.2 punti
-
Continuiamo a parlare di questa moneta che presenta della varianti particolari di cui mi piacerebbe conoscere il significato . Esistono delle varianti in cui ai piedi della Vittoria si trova questo simbolo II , due linee verticali con sopra una linea orizzontale che sembra una Pi greca , hanno un significato specifico ? considerando anche il suo amore ben noto verso il mondo greco ? Altra variante di questa moneta riguarda la mancanza delle lettere SC ai lati della Vittoria , credo che questa variante sia il Cohen 350 (da controllare) , questa mancanza delle due lettere e' abbastanza frequente nella monetazione neroniana rientrando forse nella riforma delle monete di questo Imperatore . Sotto un Asse con quello che sembra un Pi greco sotto i piedi della Vittoria2 punti
-
Ecco la risposta : Dear Client, Thank you for your email. Please be informed that the 10 MOP Bank Notes commemorating the Chinese Zodiac are also issued for circulation. Quindi circolano regolarmente2 punti
-
Ciao, pienamente d'accordo sul fatto che il valore economico di una moneta non è Numismatica. Infatti personalmente ci saranno stati due o tre miei interventi che parlavano di prezzo. Ed è una cosa che non mi piace fare. Per le monete che colleziono (tra l'altro di modestissimo valore economico ma dal grande valore storico) quello che mi preme è che siano ovviamente autentiche. Percui permettimi solo di fare una considerazione che è anche una mia convinzione personale. Lo studio della metallografia e della produzione delle monete correlate ai periodi storici di riferimento io la colloco senza nessun dubbio come la prima cosa da fare e da capire. Di pari passo ci sono gli approfondimenti storici ed altro. È importantissimo sapere tecniche di produzione, metalli impiegati, dimensioni e peso .... Questo ci permette di capire l'oggetto della nostra passione e ci risulterà più facile e piacevole anche contestualizzarlo nel suo periodo storico. La Numismatica parte dall'oggetto moneta. Sapere tutto sulla vita privata e sull'operato politico di Nerone è importantissimo ma portarlo a corollario di una moneta non autentica che abbiamo in collezione fa cadere tutto il castello. Mio umile ed opinabile parere personale, ovviamente 🙂 ANTONIO2 punti
-
Dissento categoricamente. La Numismatica è altro, è studio, è inquadramento storico di una emissione. Può essere anche tecnologia (collegata alla produzione dell'esemplare, p.e.) in senso lato. Il Collezionismo e il commercio numismatico invece si occupa di prezzi e quotazioni. Detto senza accezioni negative.Sono due cose differenti, imho. A un Martini, a un Saccocci interessa sapere dati sulla moneta, diffusione, motivi sulla necessità di produzione per esempio, non il valore economico del pezzo. Saluti Illyricum 😉2 punti
-
Ciao a tutti, oggi condivido con voi (e in futuro via via vorrei farlo con tutte) una delle monete della mia collezione della serie "acquisti da rinnovato impeto collezionistico", per capirsi, le monete che ho preso nel periodo iniziale della mia ritrovata passione per la numismatica, premetto che non mi sono pentito di nessuno degli acquisti anche se alle volte fatti un pò "di getto" rispetto a quelli più ponderati dell'ultimo periodo. Se a quanto sopra aggiungete anche una passione particolare per Nerone, per i motivi per cui piace a molti ma anche per una certa affinità (speriamo non eccessiva 😱) dovuta al fatto (credo di averlo già scritto in un altro post perdonatemi) di essere nati entrambi il 15 dicembre anche se lui mi ha preceduto di 1940 anni, ecco che arriviamo alla moneta in questione, seconda in un totale di 3 che al momento possiedo di questo Imperatore. Lo chiamo il "dupondio masticato", frutto di una lunga ricerca di una moneta che, nei limiti del mio budget, avesse un ritratto del fu Lucio Domizio Enobarbo che fosse quantomeno decente o che almeno mi piacesse. Ritengo che il ritratto sia molto bello, anche il rovescio (adoro l'ala e la ghirlanda della Vittoria), peccato per il "morso" che ha provocato uno schiacciamento della moneta e una rottura (o posso usare il termine frattura?) da ore 11 a ore 5, in ogni caso è grazie a questo se me la sono potuta permettere quindi non mi lamento. Ecco l'immagine con i dettagli: NERONE, DUPONDIO, Zecca di Lugdunum (Lione), 66 d.C., AE, RIC 523 D/ IMP NERO CAESAR AVG P MAX TR P P P. R/ VICTORIA - AVGVSTI/ S|C. gr. 12,78 Diam. mm 29 Ho pensato di condividerla anche per avere delle vostre considerazioni su cosa possa esserle successo, partendo ovviamente dal presupposto che si autentica, e se la cosa, se mai ci siano indizi per capirlo, sia successa in corso d'opera oppure a seguito di qualche evento traumatico volontario o casuale. Grazie a tutti per la vostra attenzione 😄1 punto
-
Nella giornata di ieri, complice il maltempo, ho deciso di tornare a visitare il Museo della Media Valle del Liri di Sora. Bisogna ammettere che i reperti al suo interno non sono di certo molti, ma quei pochi, sono ben esposti e meritevoli di una visita. In particolare all'interno del museo è esposto il reperto a mio avviso più interessante come da titolo della discussione, cioè il Thesaurus di Sora datato al II sec. a. C. Si tratta in pratica di un contenitore per le offerte posizionato all'ingresso del tempio (ora sede della cattedrale). Il corpo era costituito da tre blocchi in pietra scavati. I due corpi superiori, una volta uniti, lasciavano un foro per le offerte che venivano inserite dall'alto e che andavano a cadere nel terzo blocco che faceva da base e che raccoglieva le monete. Particolare ancor più interessante è la calotta in bronzo che copriva la parte superiore e che aveva dei fori (simili a quelli di un moderno salvadanaio) che permetteva l'inserimento di offerte (e dal tipo di foro, solo monete). Qui l'immagine del Thesaurus ed il link da cui è stata tratta e da dove è possibile reperire qualche notizia ulteriore anche sulle iscrizioni presenti sulla calotta bronzea. http://www.menteantica.it/am/itinerari/paesi/533-torna-a-casa-la-calotta-bronzea-del-thesaurus-di-sora Nell'esposizione erano assenti le monete rinvenute in esso (poi spiegherò il motivo...) che però sono indicate nella guida del museo. Si trattava di 50 monete databili tra il 211 a. C. e la metà del I secolo d. C. (datazione riportata nella guida) 3 Assi con Giano/Prora del 211 a. C. 1 denario di Lucius Licinius, Cneus Domitius e Caius Pomponius del 118 a. C. 1/2 asse di Pompeo Magno del 45-44 a. C. 2 assi con nome divus Julius (teste Ottavio e Cesare) del 41-40 a. C. 2 assi con nome divus Julius (testa Ottavio e corona d'alloro) 18 assi dei triumviri monetali d'Augusto, Caius Cassius Celer (16 a.C.), Caius Gallicus Lupercus (16 a.C.), Cneus Piso Cn. F. (15 a.C.), Lucius Naevius Surdinus (15 a.C.), Caius Plotius Rufus (15 a.C.), Publius Lurius Agrippa (7 a. C.), Marcus Maecilius Tullus (7 a.C.), Marcus Salvius Otho (7 a. C.). 1 asse con nome Tiberio (10-11 d. C.) 2 assi di Augusto zecca di Roma (10-11 d.C.) 1 asse di Tiberio (16 d. C.) 2 assi di Tiberio (22-23 d. C.) 2 assi con l'effige di Druso (22-23 d.C) 8 assi con altare della Providentia (31-37 d. C.) 1 asse con Aquila (fine regno Tiberio) 1 asse di Caligola con Vesta (37-38 d. C) 1 asse con Germanico (37-38 d. C.) 1 asse con effige di Germanico (emissione non datata di Caligola) 2 monete in bronzo di età repubblicana Dove sono oggi le monete??? Cito testualmente la nota della guida: Fino agli anni '90 le monete erano all'interno dei magazzini della Soprintendenza archeologica del Lazio nei pressi del tempio di Ercole a Tivoli, dove sono state viste e studiate. Chi scrive ha tentato di rintracciarle, purtroppo senza fortuna, recandosi nei magazzini. Per approfondimenti F. Catalli-J. Scheid, Le thesaurus de Sora, in Revue Numismatique, VI serie, tomo XXXVI, 1994, pagg. 55-65. Qui il link: http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1994_num_6_36_1997?luceneQuery=%28%2B%28content%3Athesaurus+title%3Athesaurus^2.0+fullContent%3Athesaurus^100.0+fullTitle%3Athesaurus^140.0+summary%3Athesaurus+authors%3Athesaurus^5.0+illustrations%3Athesaurus^4.0+bibrefs%3Athesaurus^4.0+toctitles%3Athesaurus^4.0+toctitles1%3Athesaurus^3.0+toctitles2%3Athesaurus^2.0+toctitles3%3Athesaurus%29+%2B%28content%3Asora+title%3Asora^2.0+fullContent%3Asora^100.0+fullTitle%3Asora^140.0+summary%3Asora+authors%3Asora^5.0+illustrations%3Asora^4.0+bibrefs%3Asora^4.0+toctitles%3Asora^4.0+toctitles1%3Asora^3.0+toctitles2%3Asora^2.0+toctitles3%3Asora%29%29+AND+%28+%2Baccess_right%3A%28free%29+%29&words=thesaurus&words=100&words=140&words=sora&words=free E' la prima volta che scrivo in questa sezione :P, se i curatori ritengono che la discussione sia più attinente all'archeologia possono liberamente spostarla.1 punto
-
DE GREGE EPICURI In Asia Minore le città greche più importanti, anche in periodo romano, mantenevano un forte campanilismo ed una elevata competitività. Ognuno voleva essere più importante, più ricco e più onorato dei suoi vicini, e lo mostrava anche sulle monete con titolazioni molto roboanti o retoriche, spesso abbreviate. Queste abbreviazioni si trovano di solito al rovescio, talora anche al diritto. Ad esempio: Π per ΠΡΩΤΗ, prima, rispetto ai vicini. A per ΑΥΤΟΝΟΜΟΣ, dotata di autonomia. E per ΕΛΕΥΘΗΡΑ (libera): che ha ottenuto privilegi di libertà con un senatus consulto. M per ΜΕΓΙΣΤΗ (grandissima, o la più grande). K per ΚΑΛΛΙΣΤΗ (la più bella). In qualche caso, le lettere indicano la numerazione greca: B per 2, ad indicare ad es. il secondo neocorato; Γ per 3, ad indicare che la città è a capo di 3 provincie. Vi mostro due monete di Tarso in Cilicia come esempio; è una delle città che ha più utilizzato queste lettere-simbolo. La prima è di Traiano Decio; al R, attorno ad Artemide con cerva e cane, si leggono chiaramente: A, K ed M.1 punto
-
Grazie @Releo per il tuo punto di vista. Hai cercato una analogia tra tipologie monetali diverse, e devo dire che la dinamica che hai descritto per la 1805, poteva esistere anche per le Piastre di Ferdinando II, negli anni '30 del diciannovesimo secolo, e apprezzo l'approccio "analogico". Certo, come hai scritto anche tu, queste ipotesi non sono riferibili a ciò che è avvenuto per il mio esemplare che ho mostrato, ma può sussistere per altri esemplari mostrati da altri utenti, che ringrazio. Ciò nonostante, come suggerisce @giuseppe ballauri , ritengo che, per cercare di rimanere su binari coerenti sia nei confronti della monetazione di Ferdinando II che nei confronti del tema della discussione, dovremmo cercare di capire o interpretare le dinamiche che hanno fatto della Piastra del 34 la più piena di Varianti. Per questo penso che la quasi totalità delle varianti della 34 nascano da errori, da distrazioni e correzioni in corsa, da inaffidabilità dei lavoranti a vario titolo, da caos, poi gradualmente eliminato. Ci sono state tante nuove assunzioni in zecca nel 34? Detto questo. ti ringrazio nuovamente.1 punto
-
Si tratta di un'asse o dupondio emesso della Zecca di Roma coniazione sotto Tiberio a nome di AUGUSTO, Rif. bibl. R.I.C., 81; Cohen, 228/Fr.5; al diritto) DIVVS AVGVSTVS. PATER. Testa radiata di Augusto a sinistra al rovescio) PROVIDENT in esergo S C ai lati di un'altare1 punto
-
Ciao, mancano peso e diametro ma da quanto si riesce a vedere dovrebbe trattarsi di un dupondio di Augusto ( sulla sua testa è abbastanza visibile la corona radiata) coniato sotto Tiberio. Posto foto di moneta stessa tipologia per identificazione e catalogazione 🙂 ANTONIO1 punto
-
Ottima pubblicità che rende l’evento un motore attrattivo per giovani collezionisti, appassionati e professionisti della numismatica.1 punto
-
Salve. Ha ragione Fondamentale. La seconda "A" di GRATIA è sicuramente una "V", la stessa identica "V" che troviamo anche in "VTR" e in "FERDINANDVS ", ben diverse dalla prima "A" di GRATIA. A mio parere, la seconda "A" di GRATIA ( che, in realtà, è il punzone della "V") è da considerarsi una "variante" e non una "A" cui, casualmente, è venuta a mancare la barretta. Dobbiamo tener presente che l'architettura della "A" si presenta solitamente diversa da quello della "V", anche in una stessa legenda. Pubblico 7 foto, tutte riguardanti delle piastre 1805 capelli lisci. Possiamo osservare che la prima "A" di FERDINANDVS è sempre chiaramente differente da tutte le "V" presenti nella stessa legenda. Se, poi, prendiamo in considerazione le ultime 4 foto, quelle con la presenza della cosiddetta "A capovolta", ci accorgiamo che la "A" è rimasta quella di prima, mentre le "V" si sono trasformate in "A" capovolte ( sia in FERDINANDVS sia nel numerale IV ). Quindi, per coniare una una "A" capovolta, non è stato utilizzato il punzone della "A", provvedendo semplicemente a capovolgerlo, ma si è pensato di conservare la consueta e normale "V", inserendovi una barretta. Perché si lavora sulla "V" e non si capovolge il punzone della "A", lì a portata di mano? Ci sarà pure un motivo! Secondo me, il motivo è da ricercarsi nel fatto che il loro obbiettivo non era quello di pervenire ad una "A" capovolta ( probabilmente, non ci hanno mai neanche pensato! ) , ma quello di "segnare" la moneta utilizzando una normale "V" + una barretta. Queste riflessioni le porto avanti da tanto tempo, le ho ripetute più volte, ma, sull'argomento, non sono mai state date risposte e soluzioni alternative alle mie. Ribadisco, comunque, che si tratta solo di intuizioni, finalizzate a dare delle risposte ad alcune evidenze. N.B. Topic sull'argomento: 120 grana 1817 R, SICILIARVM con "A" capovolta invece di "V" ( 30 giugno 2022) 120 grana 1840 FERDINANDAS -post 14/25 (28 settembre 2023) Un caro saluto. Scusate, le foto, per la verità, sono complessivamente 8. Il resto non varia. Grazie1 punto
-
Lungi da me giudicare la tua o l'altrui propensione alla spesa ma solo farti riflettere sull'affermazione che "...la numismatica è fatta anche di questo"[ndr. il prezzo]. Ribadisco, il prezzo fa parte del collezionismo numismatico semmai, la Numismatica è altro. Poi il fatto che spesso colui che nutre un interesse numismatico sia anche collezionista è altrettanto vero; ma conosco anche alcuni studiosi non professionisti di numismatica che non lo sono e studiano e pubblicano articoli di alto livello basandosi su esemplari conservati nei Musei. Ribadisco, il tutto detto senza alcun senso polemico ma esclusivamente a titolo discorsivo. Buona giornata Illyricum1 punto
-
All'epoca del palancone di Umberto I un chilo di pane costava circa 40 centesimi, 10 centesimi non erano di certo disprezzabili, ma erano piuttosto pochini.1 punto
-
Esatto. Ne avevamo accennato qui in particolare dal post #3. Saluti Illyricum1 punto
-
Come sempre articoli interessanti. In particolare va segnalato quello di Pirani sull'agontano. Come recita giustamente il titolo: famoso e sconosciuto!1 punto
-
Si è appena conclusa una interessante conferenza di poco meno di un ora tenuta da Alex Ricchebuono, professore presso l’Università del Piemonte Orientale (UPO) dove insegna Storia ed Evoluzione della Moneta. Ha realizzato una serie di video pillole per Il Sole 24 Ore dal titolo “I soldi Raccontano”. Ha condotto per la Rai il documentario in 4 puntate Money Art andato in onda su RAI 5, nel quale ha raccontato gli intrecci tra il mondo della finanza e quello dell’Arte. Il tema di questa conferenza tocca l'unione dei mondi: Arte e Denaro. E come la moneta si è evoluta da prima del Baratto a oltre il bitcoin. Molto interessante anche l'esposizione che si può trovare allo stand al nome "RichFree Exclusive Money Art & Jewellery" 6ca34fa8-71ec-4098-b1c5-388ba9488814.jfif1 punto
-
Mi sono messo a controllare con più attenzione. Le chiavi hanno le forchette diverse e i basati sono 15. Possono non essere della famiglia Di Gentile? Esistono più varianti di diverse famiglie?1 punto
-
A mio parere è un sigillo doganale ottocentesco, risalire al proprietario la vedo dura, qualche ditta importante attorno alle lettere mettava il nome per intero.1 punto
-
Copia in argento 800 come da punzone di sinistra,a destra il punzone dell'argentiere che la prodotta,le due lettere FI a destra del punzone potrebbe significare che la copia è stata realizzata a Firenze,oppure potrebbero essere le iniziali dell'argentiere stesso... valore solo quello dell'argento...1 punto
-
Ciao, i 2 quattrini del 1782 sono in rame (link) 2 quattrini dei Reali Presidi della Toscana sotto Ferdinando IV di Borbone (lamoneta.it) quindi penso ad una riproduzione moderna, ad avvalorare l'ipotesi la punzonatura. Ma è meglio chiamare un esperto di questa monetazione @Reale Presidio giusto per curiosità, magari una riproduzione non gli è mai capitata.1 punto
-
Salve gentilissimo amico,bella moneta a me non dispiace affatto,Nerone poi grandissimo fasciano!Pensa al periodo di quando hai iniziato e che emozione aver provato con una moneta del genere fra le mani ,è quello lo spirito che ti ha fatto crescere in esperienza ! Bello da parte tua condividere i tuoi primi passi,ci ritroviamo su questo meraviglioso forum perche' tutti noi abbiamo avuto quest'inizio emozionante1 punto
-
Hai ragione. Onestamente fatico a capire chi possa essere1 punto
-
Ciao moneta autentica ma per curiosità mi metteresti la foto del retro completa grazie Silvio1 punto
-
Sul rovescio Venere tiene una mela nella mano destra distesa ed ha ai suoi piedi Cupido. Penso quindi che si tratti della RIC IV 389b: Online Coins of the Roman Empire: RIC IV Caracalla 389B (denarius) (numismatics.org) Ciao. Stilicho1 punto
-
Buonasera a tutti, allego le foto di un volume che ho preso oggi alla fiera del libro che in questi giorni si sta svolgendo a Bologna. Lo avevo già visto altrove, ma non ero riuscito a prenderlo e oggi ho colto l'occasione. Si tratta del volume "Monete Sonanti - La cultura musicale nelle monete e nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna" e - come si evince dal titolo - vi sono illustrazioni e descrizioni di monete e medaglie (205 totali) di tutte le epoche collegate alla cultura musicale, corredate da note storiche e non solo. Nota estremamente positiva le immagini delle monete, che sono di ottima qualità e dimensioni, perfette per apprezzarne i dettagli. Allego foto della copertina e dell'indice. Riccardo1 punto
-
Grazie infinite.molto gentile e preciso. Aspetto con ansia di saperne di piu1 punto
-
Allora buona fortuna Io non potrò partecipare a l'asta è già alto per il mio portafoglio e per il tipo di monetazione. Sicuramente è una moneta da studio e viene da fuori ITaly dove sono state trovate molte rarità............ Comunque proverò a farla mia. Prossima asta MDC1 punto
-
Fatto, semplice. Nome, cognome, telefono e città di provenienza e stampi il voucher d'entrata. Chissà che lo facciano anche gli altri convegni. Bravi. Ci si lamenta che avvengono furti, di gente poco raccomandabile che gira per i convegni e quando vengono prese delle iniziative per tutelare e tutelarsi, ancora si trova qualcosa da dire... mah...1 punto
-
Cavoli! Stanotte non dormirò. @CdC non possiamo chiudere questa discussione? È inutile, offre il fianco a sarcasmo e chi l'ha aperta è1 punto
-
Personalmente, apprezzo molto questo progetto e credo che le scelte fatte siano nella direzione giusta. D'altronde, è sotto gli occhi di tutti che il mondo dei "convegni" sta vivendo una fase di crisi cronica. Ogni anno, l'offerta di materiale proposto diminuisce in favore delle aste. Addirittura, diversi operatori partecipano ormai ai convegni portando soltanto i cataloghi delle loro prossime aste o, al massimo, qualche monetina dal valore irrisorio perché magari temono di subire dei furti. È evidente però che, diminuendo l'offerta, diminuisce anche il pubblico e tutto ciò porta a questa sorta di circolo vizioso a cui stiamo assistendo da diversi anni. Forse, me lo auguro, questo modello potrebbe portare ad un'inversione di rotta e, magari, fungere anche da ispirazione per altre manifestazioni lungo la Penisola.1 punto
-
E la mezza liretta ? Ah... Solo del 96! il 50 cent é un po' "sfortunato" collezionisticamente parlando, perchè é stato emesso solo nel '90. Non riportando ne data 91 ne 96 come i grandi moduli, purtroppo viene spesso non messa in collezione, perchè fare la serietta del '90 senza il tallero a molti piace meno. Piuttosto ho visto che si preferisce fare i due talleri di per se, o la serietta '96 come in questo caso. (non é il tuo caso, ovviamente che hai anche la serietta del '90) Ciauz.1 punto
-
Salve, dovrebbe essere una devozionale ovale con appendici dell'anno santo 1600. Clemente VIII? Nel dritto la Madonna di Loreto con bambino sormontata da un'arcatura dalla quale pendono due lampade. Al fianco due angeli. Nel rovescio la Porta Santa aperta con un pellegrino davanti in ginocchio. Scritte ANNO IVBIL. In esergo 1600. Materiale: ottone/bronzo. Dimensioni con (senza) appendici e/o appiccagnolo: - asse maggiore: 31.1 (22.2) mm - asse minore: 23.3 (17.9) mm Forse una variante di W-ME7L/1-1: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME7L/1 ?1 punto
-
DE GREGE EPICURI La medaglia sembra in ottone, pesa 7,24 g e misura 25 mm. Al D, il santo benedicente, in abito vescovile, e scritta latina (Sancti Blasii ora pro nobis). Al rovescio, la scritta: Chiesa-parrocchiale-diS.Biasio-di Callalta, 3 febbraio 1879. Secondo la tradizione, Biagio fu vescovo di Sebaste in Armenia fino al 316 d.C., quando venne martirizzato sotto Licinio, nonostante la tolleranza proclamata dall'editto di Milano. Nell'VIII secolo, si dice che alcuni armeni abbiano portato i suoi resti a Maratea, dove sorse un santuario (Monte San Biagio).b Protettore della gola, per aver salvato miracolosamente un bambino, cui si era conficcata in gola una lisca di pesce. La benedizione speciale della gola viene effettuata con due candele incrociate.1 punto
-
Che fosse di casa non c'è dubbio, ma è giusto precisare che non ha mai ricoperto la carica di Curatore, né lì né in altre sezioni.1 punto
-
Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi la storia del mio Augusto (e un Ottaviano che poi sarà Augusto), come vedrete non sono certo monete acchiappalike (come si dice sui social), in ogni caso nessuno qui mi ha mai dato l'impressione di fare post per questo motivo ma piuttosto per condividere con gli altri una passione che ci accomuna e quindi ho pensato di scriverci sopra due righe (forse più di due perdonatemi 😁). Sono convinto che molti inizialmente pensano di impostare la propria collezione (parlo in particolare di quella Imperiale ovviamente visto che la sezione è quella) con "una moneta per Imperatore di qualunque tipo va bene", poi capita anche che qualcuno per vari motivi si specializzi a periodi (Severi, Giulio-Claudi, Costantino e figli, ecc... ) o in un tipo di moneta che siano denari, sesterzi, ecc... (giusto per fare qualche esempio non voglio certo minimizzare le innumerevoli sfaccettature del collezionismo☺️) Per quanto mi riguarda, dall'alto delle mie 29 monete totali (più una quasi completa collezione di "autentiche" repliche Mister Day di quando ero piccolo, che pur nella sua imperfezione ha contribuito alla nascita di questa passione 🙃), sto ancora cercando un filo conduttore preciso e pur avendo una simpatia particolare per i denari, diciamo che in realtà per adesso navigo un pò a vista e prendo quello che mi piace, budget permettendo, come dico sempre la storia non ha prezzo ma dobbiamo pur darglielo. Nel mio tentativo di procedere alla collezione di cui sopra, "una moneta per Imperatore", tralasciando Cesare che, anche se borderline, ci sta sempre bene (un pò come il penny black in una collezione di francobolli), ma al momento è per me fuori portata, ho tentato di procedere con il di lui figlio e primo Imperatore di Roma Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto. Anche su di lui ho trovato un pò di difficoltà dal punto di vista del budget ma, preso dalla foga del momento iniziale della ritrovata passione (ce l'ho sempre avuta ma è da qualche mese che è tornata di prepotenza), ho preso un suo denario che mi piaceva, pagato non poco per i miei standard usuali, salvo poi rendermi conto di aver fatto un madornale errore storico, il denario è del 37 a.C., nel periodo quindi della lotta contro Sesto Pompeo e antecedente la battaglia di Azio del 31 a.C., quando ancora era "solo" Ottaviano e non Augusto, perchè come saprete lo diventerà solamente 10 anni più tardi nel 27 a.C. Passato lo sconforto iniziale, mi consolai mettendo il denario suddetto insieme a quello legionario di Marco Antonio, frutto quest'ultimo di un altro acquisto pazzo da "foga di inizio collezione" e devo dire che insieme stanno bene, molto meglio di come lo sono stati i personaggi che le hanno fatte coniare. Alla fine, grazie ad un'asta recente, sono riuscito a prendere anche una moneta di Augusto, datata 15 a.C., è un'asse, non un denario, ma sono comunque contentissimo di averla con me. Visto che siamo a parlare di monete, lasciamo spazio anche a loro, per prima l'asse, visto che siamo nella sezione Imperiale, di seguito metterò, per completezza visto che l'ho menzionato, anche il denario: Asse di Augusto - Monetiere CN Piso Roma - 15 a.C. - RIC 382 - 10.78g x 26mm Al D/ CAESAR AVGVSTVS TRIBVNIC POTEST; testa di Augusto. Al R/ CN PISO CN F IIIVIR A A A F F; S C. E adesso veniamo al denario, non so se con le conoscenze che ho acquisito adesso grazie ad un pò di esperienza e ai sempre preziosi consigli degli utenti del forum lo avrei acquistato, a mio avviso ha subito un'operazione di pulizia molto maldestra che ha lasciato pure molti graffi, tuttavia, partendo ovviamente dal presupposto che sia autentico, almeno adesso può riposare tranquillo assieme alle altre in una bella casella di legno e velluto: Denario di Ottaviano Zecca Itinerante, Italia - 37 a.C. - B.140 (Julia) - 3,60g x 19mm Al D/ IMP. CAESAR - DIVI. F. III. VIR. ITER. R. P. C.. Al R/ COS ITER ET TER DESIG.1 punto
-
Buongiorno a tutti, @LOBU queste le mie piastre, sono a tua completa disposizione. 1831 base 1831 trattino dopo data 1832 1833 base 1833 13 torrette 1833 triangoli in Portogallo 1834 4 torrette al posto dei pallini 1834 RES 1834 VER 1834 REGN 1834 aquile rovesciate 1834 11 torrette 1834 11 torrette 1834 GRTTIA al D e 13 torrette al R 1834 senza punteggiatura 1834 13 torrette 1834 ATR 1834 FERDINANDAS 1834 punt. completa al D e al R 1834 GRATIV 1835 base 1835 senza punteggiatura al rovescio 1835 legenda staccata 1836 base 1836 collo lineare 1836 doppio punto dopo II 1836 croci al posto delle aquile 1837 1838 1838 sottocorona rigato snz punt al R/ 1838 sottocorona rigato 1939 1840 collo lungo 1840 FERDINANDAS 1841 torretta verticale 1841 testa grande 1842 1843 1844 1845 7 torrette al posto dei pallini 1845 1846 1847 1847 Reimpressa 1848 1848 8 su 7 1848 Reimpressa 1849 1850 1851 prima serie 1851 seconda serie 1852 1853 1854 scudo vuoto 1854 7 torrette al posto dei pallini 1855 scudo vuoto 1855 doppiorecchio 1855 corona piccola 1855 8 piccolo 1855 data curva 1856 scudo vuoto 1856 torrette capovolte 1856 doppiorecchio 1856 FERDINANDAS 1856 ATR 1856 GRVTIV 1856 VTR.. 1856 HIER.. 1856 lettere grosse al D/ 1856 aquile rovesciate 1857 aquile rovesciate 1857 aquile rovesciate 1857 scudetto vuoto 1857 aquile rovesciate e lettere sottili al D e al R 1857 lettere grosse al D e al R 1857 1858 aquile rovesciate 1858 8 su 7 1858 1858 lettere sottili al D e al R 1859 9 su 8 1859 ATR 1859 aquile rovesciate 1859 FERDINANDAS 1859 lettere grosse al D/e al R/ 1859 lettere sottili al D e grosse al R Un saluto Raffaele.1 punto
-
Per curiosità, vi posto una chicca di cui mi sono appropriato non appena l'ho vista: un asse "effettivamente sestantale", della serie con il caduceo al R/ (RRC 60/2), che è infatti mediamente più pesante di quella senza simboli. Pesa 61,02 g ed ha un diametro di 37 mm.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.