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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/27/23 in tutte le aree

  1. Cari Lamonetiani, sono particolarmente orgoglioso di condividere con voi questo Tallero. L'avevo già, ma non ho potuto resistere davanti a questo 1891: un'occasione che si presenta raramente e così... l'ho preso ed ho ceduto il vecchio q.SPL che avevo (moneta peraltro dignitosissima con usura uniforme).
    3 punti
  2. Scoperto in Puglia un tempio messapico dedicato al culto delle acque. Portati alla luce offerte, decorazioni e una brocca per i riti La Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Brindisi e Lecce ha annunciato, poco fa, nuovi e importanti ritrovamenti archeologici negli scavi dell’abitato messapico in località Palombara, a Muro Leccese, nell’omonima provincia pugliese Muro Leccese è una delle più grandi città messapiche. I Messapi erano una tribù iapigia – proveniente dai territori d’oltremare corrispondenti alla parte occidentale della penisola balcanica – che nell’antichità classica occupava il territorio corrispondente all’attuale Salento. Le altre due tribù Iapigie, i Peucezi e i Dauni, erano stanziate rispettivamente nel centro e nel nord della Puglia. Le tre tribù erano linguisticamente correlate da un comune idioma, il messapico, ma iniziarono a differire considerevolmente tra di loro sul piano culturale a seguito delle diverse influenze e stratificazioni etniche che si sovrapposero nella regione a partire dal settimo secolo a.C. Gli scavi sono svolti grazie alla collaborazione tra Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Brindisi e Lecce e Dipartimento di Beni Culturali dell’ Università del Salento, sotto la direzione scientifica del prof. Francesco Meo. Le ricerche si sono concentrate in un’area che già nel 2020 era stata oggetto di uno scavo di archeologia preventiva eseguito dalla Soprintendenza. “I recenti rinvenimenti” dichiara il Soprintendente arch. Francesca Riccio “confermano la straordinaria rilevanza dell’area archeologica di località Palombara e il potenziale dell’intero territorio di Muro Leccese che, grazie all’azione sinergica di Soprintendenza, Università del Salento, Comune e istituti di ricerca italiani e stranieri, fin dagli anni ’90 del secolo scorso è stato teatro di importanti interventi di tutela e di valorizzazione del ricchissimo patrimonio culturale”. Le precedenti indagini avevano messo in luce alcuni ambienti, in uno dei quali era stato rinvenuto un tesoretto di sedici monete in argento di età classica (metà V-metà IV secolo a.C.), uno dei periodi meno conosciuti in tutta la Messapia. Nell’area di indagine erano inoltre emerse due lastre con decorazioni a rilievo che, trovandosi al limite dell’area di scavo, richiedevano ulteriori approfondimenti. Le ricerche dell’Università del Salento, iniziate lo scorso luglio grazie anche alla disponibilità del proprietario del terreno, Giovanni Botrugno, che ha consentito l’ampliamento dello scavo, stanno mettendo in luce un’area straordinaria, nella quale è emersa una stanza pavimentata con cinque lastre di enormi dimensioni con decorazioni geometriche a rilievo, probabilmente pertinenti ad un recinto rituale, che non trova immediati confronti negli altri siti messapici indagati. “Dagli scavi provengono inoltre tre altarini in pietra, alcuni elementi architettonici che potrebbero appartenere all’elevato della struttura e tre dischi fittili decorati che dovevano essere appesi alle pareti di questo ambiente, nel quale dovevano svolgersi verosimilmente delle pratiche di culto. – dice la Soprintendenza – I blocchi erano stati gettati in un pozzo, molto probabilmente nel momento in cui i Romani hanno distrutto la città nel corso del III secolo a.C. La cavità sta restituendo anche altre tracce legate al recinto sacro, tra le quali dei louteria, ovvero dei bacini lustrali riccamente decorati nei quali era contenuta l’acqua utilizzata durante i rituali, uno dei quali presenta un’iscrizione. Accanto al pozzo è stata anche rinvenuta una oinochoe (brocca) in bronzo ancora perfettamente integra in buono stato di conservazione, databile al V secolo a.C.” I reperti rinvenuti nella campagna di scavo saranno oggetto nei prossimi mesi di ulteriori studi da parte dell’equipe guidata dal prof. Meo e porteranno auspicabilmente all’acquisizione di nuove importanti informazioni, essenziali per ricostruire le pratiche comunitarie e di culto degli antichi abitanti della Puglia meridionale. Lo scavo, ancora in corso, terminerà alla fine di settembre e potrà riservare ulteriori sorprese, restituendoci dati utili ad arricchire il quadro delle conoscenze sulla Muro Leccese messapica e sulla Messapia tutta. https://www.stilearte.it/trovato-in-puglia-un-tempio-messapico-dedicato-al-culto-delle-acque-offerte-e-oggetti-per-i-riti/
    3 punti
  3. inflazione tedesca no, lì il valore lo scrivevano in lettere! ================== Scherzi a parte, volevo solo postare la mia monetina di sopra, piccola, ossidata, ma mia Tra parentesi poi: quelle della FAO tipo questa devono essere le monete commemorative più diffuse a livello mondiale! I loro lobbisti devono fare un lavoro fantastico!
    3 punti
  4. Tattoo monetali? Eccone uno, e non è l'unico che ho addosso , naturalmente non è il caso che faccia vedere di più , però posso dire che il primo che ho fatto se non ricordo male è del 1991 o giù di lì e non ha niente a che vedere con fenomeni imitativi. Piuttosto la moneta è imitativa 😂
    3 punti
  5. A proposito di punzoni... Due diversi con un particolare comune, oppure uno solo e usato per due lettere diverse? Un saluto a tutti. Raffaele.
    3 punti
  6. Salve a tutti, vi presento l’ultimo lavoro della Edizioni D’Andrea, The Diobols of Tarentum in the National Archaeological Museum of Naples . L’opera, a firma di Alberto D’Andrea, Marco Miglioli, Giuseppe Sarcinelli ed Enrico Vonghia, chiude il quadro dei dioboli conservati presso i poli museali, illustrando oltre 160 monete, provenienti dal celebre museo partenopeo. Gli esemplari erano noti solo attraverso le descrizioni del Fiorelli, ovvero il Catalogo del Museo Nazionale di Napoli – Collezione Santangelo – Monete Greche (del 1866) e il Catalogo del Museo Nazionale di Napoli – Medagliere – I. Monete Greche (1870 ); qui vengono per la prima volta riportate le foto a colori in alta definizione. Inoltre vengono espunte dal novero delle emissioni tarantine alcuni esemplari che gli studi affrontati dagli autori hanno invece inquadrato come imitative apule, o di Eraclea o Pandosia. Introduzione di Floriana Miele, comitato scientifico: Francesco D’Andria (Accademia dei Lincei), Eva Degl’Innocenti (Direttrice Musei Civici Bologna), Diego Elia (Università di Torino), Giovanni Gorini (Università di Padova), Valeria Meirano (Università di Torino), Adriana Travaglini (Università del Salento) e Rosa Vitale (Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”). 124 pagine, prezzo di copertina € 50,00. https://www.edizionidandrea.com/
    2 punti
  7. Ciao, oggi condivido con piacere il mio ultimo arrivo, un sesterzio dell'imperatore Antonino Pio (138-161 d.C.) con la personificazione sul rovescio della dea dell'Equita' (Aequitas), moneta comune coniata a Roma nel 148-149 d.C. Il sesterzio mi permette di archiviare anche questo Augusto (una finestra aperta la lascio solo per un antoniniano di consacrazione fatto coniare da Traiano Decio 🙂) del quale sono giunte a noi un numero molto elevato di monete. Fu senza dubbio uno dei migliori regnanti che l'impero ebbe, infatti governò per più di vent'anni e grazie alle sue capacità politiche ed umane assicurò al popolo un lungo periodo di pace e prosperità. Proprio per queste sue virtù gli fu dato l'appellativo dì Pio. Per quanto riguarda l'Equita' sul rovescio della moneta (nella sua raffigurazione classica, stante con bilancia e cornucopia dell'abbondanza) rappresentava per I romani l'imparzialità e quindi la giustizia ed era punto di riferimento sia nei rapporti commerciali che nei contenziosi giuridici. Principio di equità e quindi di imparzialità (che non era una norma scritta) da tenere sempre presente anche oggi soprattutto da chi svolge funzioni di garante e di giudice (ma purtroppo per incompetenza, per malafede o peggio per accondiscendenza di parte e per mancanza di spina dorsale non è sempre così.....peccato....anzi vergogna....). Da esame diretto risulta coniato, ben centrato, con buon modulo e peso, metallo abbastanza integro (per una moneta che ha 2000 anni) ed ha evidentemente ottemperato alla sua funzione di moneta con usura da circolazione ben visibile. Su questo ho tutto da imparare ma sembra non essere stato ritoccato nelle legende e nelle figure, quindi nessuna manomissione da parte "dell'homo insapiens". Per me ottimo il ritratto di Antonino Pio (che è stato il motivo principale che mi ha spinto ad acquistarlo 🙂). Posto per condivisione anche I miei denari. Grazie ed alle prossime ANTONIO 33 mm. 26,20 g. RIC 855
    2 punti
  8. Buongiorno, non so se possa essere utile (in caso contrario mi scuso già in anticipo), ma allego due fonti in cui viene citato Caius Maianus, entrambe trovate tramite ricerca su Google books. Il primo documento è parte del volume "Lexicon vniversae rei nvmariae vetervm et praecipve graecorvm ac romanorvm cvm observationibvs antiquariis, geographicis, chronologicis, historicis, criticis et passim cvm explicatione monogrammatvm" di Johann Christoph Rasche (1787). Il secondo estratto fa parte della Rivista di numismatica e scienze affini, volumi 59-62, 1957, in cui si menziona un asse a nome di Caius Maianus. Riccardo
    2 punti
  9. L'Egitto e la Siria storicamente si fusero in una unica entità politica la Repubblica Araba unita dal 1958 al 1961 ma i due paesi mantennero lo stesso nome e la stessa bandiera fino al 1971. Quindi per questo la confusione viene così facile 🤔
    2 punti
  10. Sempre ASTA ACM 30, lotto 222, uno dei lotti multipli per intenderci, è presente questo tornese 1642, dovrebbe essere R4 per il Magliocca, al rovescio è evidente il 2 in alto a destra e al dritto si intravede l'8 della data 1638. Questo lo so, perchè l'ho preso io 😅 A proposito di giocare di anticipo 😝 https://www.acm-auctions.com/it/lot/20964/lotti-e-confezioni-zecche-italiane-napoli-/
    2 punti
  11. Buon giorno a tutti i "lamonetiani". Pubblichiamo di seguito la locandina appena realizzata per l’VIII^ edizione dell’evento di Venezia e presentata alla recentissima manifestazione di Riccione. Tanti gli elementi di novità: 1) eliminiamo il termine “convegno”, che allude ad altri concetti e chiamiamo questa manifestazione con un nome più consono, cioè Expo-Mercato della Numismatica; 2) la manifestazione si chiama “NUMISMARKETING VENEZIA” 3) ci saranno SOLAMENTE espositori nel settore numismatico. 4) l’accesso non sarà libero, ma con registrazione su di un sito in fase di completamento (si prevedono 7-10 giorni). Chi non si accredita potrà farlo anche all’ingresso il giorno stesso; ma, per sveltire le operazioni, si consiglia vivamente di fare la registrazione on-line. Sulle modalità di registrazione sarò più preciso, perché le stiamo definendo ed affinando. Questa scelta si è resa necessaria per un problema sempre più dilagante di sicurezza nelle manifestazioni commerciali. Tutto ciò va a vantaggio sia di chi espone, sia di chi partecipa. L’intento è di selezionare gli ingressi affinché arrivino alle manifestazioni persone EFFETTIVAMENTE interessate alla numismatica e non malintenzionati. La manifestazione di Venezia si terrà il giorno 21 ottobre, sempre presso il Novotel, sito in Via Ceccherini 21, immediatamente adiacente all’uscita Castellana della Tangenziale di Mestre. Per gli orari sarò più preciso nei prossimi giorni, per coordinare alcune iniziative in fase di definizione, compresa una culturale, che si terrà sempre nell’adiacente Sala Firenze. Sempre a disposizione. Stefano Palma – alias Sivis
    1 punto
  12. Alcuni talleri coniati a Firenze per "Pisa" non presentano data. Secondo Andrea Pucci furono battuti nel 1621. Nel mio catalogo ne ho censiti 14, di cui 3 nella collezione reale. Con (almeno) 11 esemplari potenzialmente reperibili non è dunque di facile reperibilità ed è decisamente più raro di quanto l'R2 del MIR lasci credere (soprattuto se confrontato con altri millesimi indicizzati dal MIR come R2, tipo il 1616, di cui in catalogo ho 21 esemplari). Questo esemplare è il tallero peggio conservato della mia collezione....
    1 punto
  13. resti fossili della specie di scimmia Anadoluvius turkae del periodo miocenico sono stati rinvenuti nel sito paleotologico di Çorakyerler nell’Anatolia centrale. L’origine degli ominini, ominidi a cui appartengono l’uomo, lo scimpanzé comune e numerosi generi estinti, considerabili come i nostri antenati, è uno degli argomenti più dibattuti in paleoantropologia. La visione tradizionale, fin dai tempi di Charles Darwin, sostiene che gli ominini hanno origine in Africa. Più recentemente è stata proposta un’origine europea, sulla base dell’analisi delle scimmie del tardo Miocene provenienti dall’Europa e dall’Anatolia centrale. Anadoluvius turkae attesta una lunga storia di ominini in Europa, con molteplici specie nel Mediterraneo orientale conosciute da almeno 2,3 milioni di anni. “I nostri risultati suggeriscono inoltre che gli ominidi non solo si sono evoluti nell’Europa occidentale e centrale, ma hanno trascorso oltre 5 milioni di anni evolvendosi lì e diffondendosi nel Mediterraneo orientale prima di disperdersi infine in Africa, probabilmente come conseguenza del cambiamento degli ambienti e della diminuzione delle foreste”, ha affermato il professor David. Begun, paleontologo dell’Università di Toronto. “I membri di questa radiazione a cui appartiene Anadoluvius turkae sono attualmente identificati solo in Europa e in Anatolia”. Il cranio scoperto di Anadoluvius turkae è stato rinvenuto nel sito di Çorakyerler nell’Anatolia centrale. “La completezza del fossile ci ha permesso di fare un’analisi più ampia e dettagliata utilizzando molti caratteri e attributi codificati in un programma progettato per calcolare le relazioni evolutive“, spiega il professor Begun. “Il volto è quasi completo, dopo aver applicato l’immagine speculare. La parte nuova è la fronte, con l’osso conservato fino alla sommità del cranio. I fossili descritti in precedenza non hanno così tanta parte della cassa del cervello”. Anadoluvius turkae era simile ad un grande scimpanzé maschio di 50-60 kg, viveva in una foresta secca e probabilmente trascorreva molto tempo a terra. “Non abbiamo ossa degli arti, ma a giudicare dalle mascelle e dai denti, dagli animali trovati accanto ad esso e dagli indicatori geologici dell’ambiente, Anadoluvius turkae probabilmente viveva in condizioni relativamente aperte, a differenza degli ambienti forestali delle grandi scimmie viventi”, afferma il dott. Ayla Sevim-Erol, ricercatrice dell’Università di Ankara. “Più simile a quello che pensiamo fossero gli ambienti dei primi esseri umani in Africa. Le potenti mascelle e i grandi denti smaltati suggeriscono una dieta che comprende cibi duri o duri provenienti da fonti terrestri come radici e rizomi. Gli animali che vivevano accanto ad Anadoluvius turkae sono quelli comunemente associati oggi alle praterie e alle foreste secche africane, come giraffe, maialini, rinoceronti, diverse antilopi, zebre, elefanti, istrici, iene e carnivori simili a leoni“.“ La fondazione della moderna fauna africana di aperta campagna del Mediterraneo orientale è nota da tempo e ora possiamo aggiungere all’elenco dei partecipanti gli antenati delle scimmie e degli esseri umani africani“. I risultati stabiliscono che Anadoluvius turkae è un ramo della parte dell’albero evolutivo che ha dato origine agli scimpanzé, ai bonobo, ai gorilla e agli esseri umani. Sebbene oggi le scimmie africane siano conosciute solo dall’Africa, così come i primi esseri umani conosciuti, gli autori concludono che gli antenati di entrambe provenivano dall’Europa e dal Mediterraneo orientale. Anadoluvius turkae e altre scimmie fossili provenienti dalla vicina Grecia ( Ouranopithecus ) e Bulgaria ( Graecopithecus ) formano un gruppo che si avvicina in molti dettagli di anatomia ed ecologia ai primi ominidi conosciuti, o esseri umani. I nuovi fossili sono gli esemplari meglio conservati di questo gruppo di primi ominini e forniscono la prova più forte fino ad oggi che il gruppo abbia avuto origine in Europa e successivamente si sia disperso in Africa. L’analisi del team suggerisce anche che le scimmie balcaniche e anatoliche si siano evolute da antenati dell’Europa occidentale e centrale. Con i suoi dati più completi, la ricerca fornisce la prova che queste altre scimmie erano anche ominini e significa che è più probabile che l’intero gruppo si sia evoluto e diversificato in Europa, piuttosto che lo scenario alternativo in cui rami separati di scimmie si sono precedentemente spostati indipendentemente in Europa. dall’Africa nel corso di diversi milioni di anni, per poi estinguersi senza problemi.
    1 punto
  14. -> https://www.deamoneta.com/auctions/search/900?c=Greek+Coins per il vs piacere degli occhi e, spero, per il vostro acquisto. MONETE ETRURIA: MONETE CENTRO ITALIA
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  15. Inserisco la foto della moneta del British Museum per un confronto
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  16. Ma no, non lo sei; ma da oggi ti chiameremo affettuosamente "bruttapersona2"... solo 2 perché 1 sono io! I dubbi sul tondello restano.
    1 punto
  17. DE GREGE EPICURI Questa medaglietta quasi rettangolare misura 24-20 mm, e la sua fattura mi sembra piuttosto primitiva. Da un lato, Santa Brigitta con la scritta "S.Brigitta ora.." Dall'altro lato, "S.Venantius": il santo in abiti militari regge un gonfalone e il modellino di una chiesa o monastero. @borghobaffo: è possibile datarla, in qualche modo?
    1 punto
  18. DE GREGE EPICURI Credo che tu abbia ragione. Il nostro catalogo elenca una serie di sottotipi (da R a R4), ma viste le condizioni dubito che sia possibile precisare ulteriormente.
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  19. Grazie ancora. Sembrerebbe proprio quella... La legenda del R/ è, in effetti, ora che posso confrontarla con quella da te suggerita:
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  20. Salve,da profano e da una ricerca su web a me sembra questo follis di Romano I. Da quel poco che si vede la legenda sembra quella..cmq parola agli esperti 😊 https://en.numista.com/catalogue/pieces58313.html
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  21. Posso comprare una... consonante?!? 🤣
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  22. Buongiorno à tutti Obolo per Ludovico Zecca: Cornavin 229b del Cudazzo (Inedita...)
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  23. Non penso che ci sia la data ai lati dello stemma.... III tipo...
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  24. 1 punto
  25. Paul-Francis Jacquier > Auctions 51-52 Auction date: 15 September 2023 Lot number: 198 Price realized: 135 EUR (Approx. 144 USD) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: A. Postumius Albinus. Denar, 96. ROMA. Drap. Büste der Diana mit Bogen und Köcher über der Schulter rechts. Rv/ A ALBINVS S F. Drei Reiter mit Lanze und Schild über einen gefallenen Krieger n. links galoppierend. Bab. (Postumia) 4; Sydenham 613; Crawford 335/9; RBW 1210. 3,64 g. Getönt, sehr schön Starting price: 90 EUR
    1 punto
  26. Naturalmente, devo ringraziare @Rex Neap !!
    1 punto
  27. Buon pomeriggio, secondo me l'identificazione è corretta e la foto dello stemma è semplicemente sottosopra. P.S.: può essere anche di III tipo Riccardo
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  28. Comunque anche la NAC nella sua descrizione fa riferimento al Friedberg 834, ma quest’ultimo (nella IX Edizione) si riferisce all’esemplare-tipo.
    1 punto
  29. Caro Pxacaesar, ti ringrazio per aver esternato la tua impressione sulla genuinità della moneta; mi conforta il fatto che il dubbio non ha "assalito" solo me. Certamente la materia dei falsi è particolarmente complessa ma con un pò di attenzione a qualche conclusione si può arrivare. ATTENDIAMO ALTRI AUTOREVOLI INTERVENTI CHE AIUTEREBBERO A CAPIRE E A RAFFORZARE LA CAPACITA' DI INDIVIDUAZIONE DI MONETE AUTENTICHE. Ancora grazie Mario
    1 punto
  30. Bella cartolina (animata), in tariffa con cinque parole di convenevoli affrancata con 5c Leoni.. partita da Potenza il 21.6.1916 per l'Albania 'zona di guerra'. Campagna di Albania 1915 - 1918. Un bel pezzo di storia.
    1 punto
  31. Cartolina in tariffa 'solo firma e data', affrancata con 10c dell'Imperiale da La Maddalena (Sassari) a Sava (Taranto) del 19.12.1940 XVIII E.F. ( E.F. sta per Era Fascista). Bisogna dire che aggiungere l'anno dell'era fascista accanto a quello dell'era cristiana era ''un obbligo'' che entrò in vigore il 29 ottobre del 1927, in seguito ad una circolare del 25 dicembre 1926. L'era fascista iniziò il 29 ottobre 1922, il giorno successivo alla marcia su Roma. Bella !
    1 punto
  32. Buonasera, allego le foto di uno sei miei ultimo acquisti: 2 lire Quadriga Briosa 1915 e 1916, voi che grado di conservazione gli dareste? Secondo voi sono state lavate? Preciso che nelle foto sembrano più chiare che nella realtà a causa della luce. Se fossero lavate il valore diminuirebbe? Grazie, Marzio
    1 punto
  33. Direi di sì, difficile aggiungere altro almeno per me
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  34. Allego la pagina tratta dal Buceti "Monete, storia e topografia della Sicila greca" riguardante le monete di Eryx
    1 punto
  35. Sono formidabili come sempre, complimenti e grazie per la condivisione.
    1 punto
  36. Posto che bisogna essere aperti a nuove ipotesi e che si debba sempre dubitare...affermare che l' origine del "cespuglio" degli ominini sia europea o mediorientale mi sembra parecchio azzardata e mi sa un po' di "nazionalismo archeologico".
    1 punto
  37. Infatti è un artefatto. Può essere che una delle due facce sia in incuso ma mai entrambe.
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  38. Sì, giusto. Hai ragione. Ho usato erroneamente il termine "notabile". Però mi spiego meglio dopo. Qui non ti seguo. Premesso che sono in possesso del file, che quanto scritto in quel file è in qualche modo riscontrabile anche in un altro articolo apparso sulla credo defunta rivista "Annali del Lazio Meridionale", dalle epigrafi funerarie si conclude che devono essere esistiti e/o esistite liberti e liberte dal nome gentilizio Maianus e Maiana. Siccome i liberti prendevano in età classica - così mi sembra - il nome gentilizio dei patroni, si può ipotizzare che le persone nominate fossero schiave di qualche personaggio della stirpe Maiania. E non tutte le famiglie libere potevano permettersi degli schiavi, ma solo quelle un po' più importanti, come forse la Maiania. Permane il dubbio sul fatto che magari le persone di cui parliamo fossero giunte a Tarracina / Anxur solo a seguito dell'affrancamento. Il lucus Feroniae di Tarracina era in fondo un luogo sacro dove si svolgevano le cerimonie di liberazione, forse dunque un luogo di aggregazione per molti viandanti. (Proseguo autocitandomi). A ogni modo, se l'intento originario della discussione era interrogarsi sull'identità di questa gens, lo scambio che stiamo portando avanti potrebbe essere un tassello da aggiungere alla ricerca sui Maiani.
    1 punto
  39. 1 punto
  40. Patetiche le tesi sugli scioperi https://it.m.wikipedia.org/wiki/Sciopero_generale_del_1904 Basta vedere con quale ferocia si scagliavano gli Italiani sugli scioperanti Italiani....stesso periodo e stesse problematiche , risolte allo stesso modo.
    1 punto
  41. Complimenti per gli sforzi di innovazione : penso sarà poi interessante, a suo tempo, conoscere la lista degli espositori presenti .
    1 punto
  42. Buongiorno Vorrei un Vostro parere su questo denario sottopeso di Balbino (diametro 19 mm, peso 1,69 g). Cosa ne pensate? Grazie.
    1 punto
  43. 04/10/1958 Centenario del Primo Francobollo del Regno di Napoli ( Catalogo Unificato: 840/841 ) Cento anni fa Ferdinando II° di Borbone, Re delle Due Sicilie, poneva in atto la riforma dei servizi postali nei propri domini continentali. Tale riforma era modellata su quella francese del 1849, che a sua volta derivava dalla riforma attuata da Sir Rowland Hill in Inghilterra ed imitata poi da un gran numero di Stati. Essa aveva come cardine il sistema di pagamento anticipato della posta a mezzo di francobolli adesivi. La riforma ebbe vigore dal 1° Gennaio 1858, e per tale data fu decisa l'emissione dei francobolli del Regno di Napoli. La serie, di sette valori ( 1/2, 1, 2, 5, 10, 20, 50 Grana ) era destinata ad essere la prima, ma anche l'ultima creata dai Borbone per le terre "al di qua del Faro" ed a restare in uso per un periodo assai breve. Un particolare complesso di fattori contribuisce tuttavia a rendere oltremodo interessanti questi francobolli. La loro storia risale al 1849, quando il Governo di Napoli aveva inviato l'Ingegner Amy Autran in missione a Londra per studiare, tra l'altro, la creazione di una serie di francobolli. L'iniziativa non andò praticamente oltre la preparazione di alcuni saggi; solo otto anni dopo, il 29 Aprile 1857, il Consiglio dei Ministri napoletano approvava la relazione sulla riforma postale presentata da una commissione nominata il 22 Gennaio 1857. Il 9 Luglio, Ferdinando II° firmava il decreto relativo alla riforma; in esso si disponeva tra l'altro che i francobolli avrebbero recato l'impressione "de' gigli" ( la Casa di borbone ), del "cavallo" ( simbolo di Napoli ) e della "Trinacria" ( la Sicilia ). Il successivo regolamento del 28 Settembre 1857 precisava che essi dovevano essere tutti di differente disegno, per distinguere più facilmente i diversi valori. Su queste basi, il calcografo napoletano Giuseppe Masini ebbe l'incarico di preparare i conii dei sette francobolli; e non gli rimase che dare, in ciascun valore, una diversa inquadratura ( dall'ovale, al rombo, al cerchio ) al simbolo della sovranità borbonica sul Regno di Napoli e sulla Sicilia. I conii vennero incisi con notevole abilità ( sei di essi sono attualmente conservati presso il Museo Postale Italiano ); presentano una curiosa caratteristica: il Masini li firmò collocando nella parte inferiore di ciascun valore l'iniziale del proprio nome o una lettera del proprio cognome. Ma, per giungere dai conii ai francobolli ( che andavano stampati calcograficamente tutti nello stesso colore, ad evitare che sulle lettere fosse possibile combinarli in maniera da formare l'allora "odiato" tricolore ) furono necessarie diverse operazioni, la cui esecuzione venne affidata allo stesso Masini: ma qui egli mostrò una certa imperizia, e d'altro lato la carta filigranata di apposita fabbricazionesi rivelò inadatta allo scopo, sicchè il prodotto finito non rese la dovuta giustizia all'originale abilità dell'incisore. Quando più tardi un altro calcografo napoletano, Gaetano De Masa, si aggiudicò il contratto per la stampa dei francobolli, essi riuscirono graficamente migliori ed esteticamente più felici, anche perchè in taluni casi il De Masa provvide ad allestire ex-novo le tavole con le quali venivano stampati i fogli da duecento francobolli. Nelle imperizie iniziali e nel successivo trapasso di fornitura sono i motivi dello speciale interesse filatelico dei francobolli del Regno di Napoli: le diverse tavole con cui vennero stampati, le varietà d'incisione e di stampa, le gradazioni di quello che doveva essere il colore unico ( dal rosa lillaceo al rosa pallido al carminio ), ed ancora i diversi sistemi di annullamento, l'uso promiscuo ( dopo la Liberazione ) con i francobolli provvisori da 1/2 tornese ( la "Trinacria" e la "Croce di Savoia" ) voluti da Garibaldi, e con quelli in moneta borbonica ad effige di Vittorio Emanuele II°, l'esistenza di imitazioni per frodare la Posta, hanno creato e creano intorno a questi francobolli un intenso fiorire di articoli e monografie, ed un'attenta ricerca collezionistica, concreatasi nella formazione di numerose raccolte specializzate: e ciò non solo in Italia. Nel centenario dell'emissione, Napoli accoglie un'esposizione celebrativa, per sottolineare e riassumere il sempre rinnovato fervore che collezionisti e studiosi dedicano ai francobolli dei tre gigli, del cavallo sfrenato e della Trinacria. Articolo a firma di Alberto Diena, filatelista. Ferdinando II° di Borbone - 120 Grana 1856
    1 punto
  44. Si ma, letteralmente, abbiamo documenti che attestino un prezziario? Posto un esempio di prezziario del I secolo per intenderci: Qualcosa di simile , ma relativo al V secolo lo abbiamo?
    1 punto
  45. L'effige di Ferdinando dal 1831 sembra sempre essere la stessa tranne che per una piccola liberata dove sembra abbiano cambiato il punzone dell'effige... Per meglio spiegare quello che intendo dire posto un foto...
    1 punto
  46. Concordo con Rocco @Rocco68 sulla spiegazione. Questa rara anomalia ( è sempre difficile definire tali anomalie come "varianti" "errori" od altri termini più fantasiosi) nello studio che @Raff82 ed il sottoscritto portano avanti da un pò di tempo risulta presente solo in 3 casi su un campione di circa 300 Piastre 1834 con variabili ( 1% ). Ho la fortuna di avere in collezione un esemplare e lo condivido con voi in attesa di un vostro parere. Saluti a Tutti
    1 punto
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