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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/25/23 in tutte le aree
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///// Napoli \\\\\ Roma Sempre rigatura obliqua, ma cambia il verso. Anche la forma del simbolo al rovescio (rosetta) , varia per le due Zecche: 9 petali per Napoli 8 petali per Roma9 punti
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Buongiorno alla sezione, Continua il mio studio sulle aquile capovolte, condivido con voi la seconda 1858 della mia piccola raccolta, lettere sottili al diritto e al rovescio. Un saluto a tutti. Raffaele.6 punti
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Buonasera a tutti, domenica ho trovato e acquistato questo 10 tornesi di Francesco II a prezzo modico,non lo avevo in collezione così ne ho approfittato. Controllando il catalogo gigante ho visto che per la zecca di roma la moneta risulta rara. Ora dalle indicazioni del catalogo non riesco a capire cosa intenda per rigatura obliqua nel contorno,non avendo altri 10 tornesi di francesco ii non posso confrontarle; anche controllando il vostro catalogo non sono riuscito a capire la differenza tra i due contorni. Qualcuno sarebbe così gentile da farmi capire la differnza tra i due tipi di contorni e indicarmi di che zecca è la moneta in mio possesso? Inoltre che conservazione gli attribuireste? secondo me è un bel BB , si vedono molti graffietti da circolazione,ma non vedo molta usura. Dati ponderali corretti,non metto in dubbio l'autenticità. grazie a tutti!5 punti
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Cari Lamonetiani, il buon @viganò mi invita a postare le monete dell'Eritrea della mia collezioncina ritenendo ch'io abbia qualcosa di buono (bonta sua) fra le monete di Umberto. Condivido con voi il 1890 (in attesa di reperire le foto degli altri anni). I 50 Centesimi (o 1/10 di Tallero) furono coniati, rispettivamente 686.082 nel 1890 ed 1.113.918 nel 1891 (sempre con millesimo 1890) per un totale di 1.800.000 esemplari. Di questi, ne furono ritirati 1.732.991 pezzi per essere rifusi e trasformati (così come anche gli altri valori) in spezzati d'argento (Ag 835/1000) nazionali (Gigante). Contando anche i dispersi e quelli andati distrutti, ne rimangono a disposizione dei collezionisti 67.009.4 punti
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I poveri mortali sopperiscono con la conoscenza 😉😝3 punti
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Riporto in alto questa discussione per dare la possibilità di leggerla a chi a suo tempo non ha potuto e magari a qualche nuovo utente. Aggiungo pure l'immagine riportata sulla moneta da 50 santimu del 1922 ovunque citata con un generico "figura in piedi" , il creatore è sempre l'artista Rihards Zariņš, figura chiaramente molto somigliante alla nostra Milda.3 punti
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Buongiorno à tutti Denaro forte nuovo per Filippo P: 1,23g T:19mm Penso 57e (Zecca :Chambéry.. )3 punti
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Buongiorno, riapro la discussione dopo più di due anni perché nell'ultima asta Numismatica Ferrarese al lotto n. 3106 sono stati venduti due buoni come quello postato da @PriamoB che mi permetto di taggare. La descrizione del lotto è stata probabilmente ripresa da questa discussione (viene indicata la città di Bologna, in forma dubitativa), ma da questi due esemplari si riesce forse a rispondere al quesito circa la scritta posta sopra la data. Dovrebbe trattarsi della parola "Libra una" nel buono venduto dalla Numismatica Ferrarese e forse "Libre una" in quello postato ad inizio discussione. Guardando bene sembra quasi ci sia scritto "Lire una", ma secondo me non avrebbe molto senso trattandosi di buoni emessi a favore di persone povere e sarebbe più sensato "Libre", unità di misura probabilmente riferibile alla farina/pane. Riccardo3 punti
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Salve a tutti, la Edizioni D’Andrea ha edito Arezzo e Volterra – Considerazioni sulle loro zecche . L’opera è stata curata da Renato Villoresi, che ha analizzato le singole emissioni medioevali delle due città. In appendice è presente un’interessante lavoro a firma di Luciano Giannoni sullo studio dei conî dei grossi volterrani del Vescovo Ranieri de’ Ricci . Il libro analizza circa 50 tipologie, a cui si aggiungono diverse varianti, oltre a confronti con falsi coevi, le cui immagini sono riportate nell’opera. In totale sono 80 pagine, il prezzo di copertina è pari a € 50. https://www.edizionidandrea.com/2 punti
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Senato della Repubblica XIX Legislatura DDL S. 762 Modifiche al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di semplificazione delle procedure per la circolazione dei beni culturali e misure di agevolazione fiscale per oggetti d'arte, d'antiquariato e da collezione. Export e commercio d'arte e antiquariato - Tiscali Cultura 57193.pdf2 punti
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DE GREGE EPICURI Vorrei capire qualcosa di più di questa medaglietta, che sembra fosse collegata ad una catenella. Al D un busto di Pio IX a sinistra; al R, la scritta in un ovale: 22 marzo. Pesa 1,02 g. e misura 16X 14 mm, mi pare sia in oro. Ho provato a cercare notizie nella biografia di Pio IX, ma sul 22 marzo non ho trovato nulla. Mi è anche venuto il dubbio che non si tratti di Pio IX, visto che il nome non compare (potrebbe essere Pio X?) Voi che cosa ne pensate? E si può parlare di medaglia?2 punti
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Dato che la cosa sembra decisamente importante e stanti i passi già fatti recentemente in sede di parere dell'Ufficio Legale Beni Culturali, ho pensato bene di mettere in allegato il testo attuale allo studio della commissione del Senato. Buona lettura! Un cordiale saluto, Enrico _ddl 762__1_427156_vers2.pdf2 punti
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Per chi e' interessato alle Leggi e Disposizioni in tema monetario del Regno D'Italia vi posto : La Legge Fondamentale 24 Agosto 1862 , n.788 sull' unificazione del sistema monetario , pubblicata e messa in vigore nelle provincie Venete e di Mantova col R.D. 3 settembre 1868 , n.4573 , e nella provincia di Roma col R.D. 13 ottobre 1870 , n.5920 , art. 14 ; e R.D. 5 ottobre 1862 , n. 871 Con questa legge si procede ad un riordinamento monetario al fine di creare una moneta nazionale unica atta a rendere piu' facile il movimento della moneta stessa rendendo stabile il commercio ed impedendo eventuali speculazioni Inoltre in tal modo , dal punta di vista politico si cerca di unire le diverse parti di Italia creando una unica nazione tentando cosi' di dimenticare i governi passati La riforma monetaria ha inizio nel 1862 , come scrive il Carboneri , optando per il bimetallismo aureo che gia' era in vigore nel Piemonte e nel Ducato di Parma Tale sistema monetario era stato adottato dalla Francia nel 1803, Dal Belgio 1832 e nel dalla Svizzera nel 1850 Tuttavia , a causa delle variazioni prezzi dei metalli preziosi si era passati da un rapporto fisso oro argento di 1 a 15,50 ad uno reale di mercato di 1 a 15 Si dovette quindi intervenire con correttivi per impedire che la moneta in argento non avesse la peggio finendo al di fuori dell' Italia nei paesi dove era piu' apprezzata causando cosi' problemi alla circolazione interna Per evitare questo problema si decise di operare sul titolo delle monete in argento lasciando invariato il rapporto oro argento di 1 a 15,50 Pertanto le nuove monete emesse da 2 lire , 1 lira , da 50 e 20 centesimi vennero coniate con il titolo 835 millesimi, mentre gli scudi in argento e le monete in oro rimasero al titolo di 900 millesimi In tal modo il corso degli scudi era limitato e la loro coniazione riservata ai privati , inoltre il quantitativo delle divisionali veniva fissato a 150 milioni con apposita legge Sempre con la legge del 24 agosto 1862 si introducevano tre nuovi tagli : le 5 lire oro (moneta sospesa nel 1878) , il 20 centesimi in argento , e il 10 centesimi di bronzo * Note desunte dall' opera sulla Circolazione monetaria nei diversi Stati di Giovanni Carboneri * per il diametro delle monete indicate all' art. 1 della legge 24 agosto 1862 esiste un apposito regio decreto n.871 del 5 ottobre 1862 (anche questo posso renderlo disponibile alle persone interessate)2 punti
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.Il tallero per Pisa coniato nella zecca di Firenze nel 1609 ha una particolaritÀ che lo rende molto ambito tra i collezionisti. È difatti l'unica data (nota) dove il Granduca tiene lo scettro con entrambe le mani, PEr altro il conio fu realizzato da Gaspare Mola. (chissà che non sia così anche per un ipotetico tallero del 1610, di cui per ora non si conoscono esemplari). Ancora più interessante è notare che del 1609 si conoscono due tipi. Il tipo A è quello "comune". Comune per modo di dire, visto che se ne contano solamente 8 esemplari di cui uno nella raccolta reale. Un bel R4 Questo è l'esemplare della mia collezione: Esiste però anche un tipo B, che probabilmente non tutti conoscono perché non è riportato né nel volume del Di Giulio (Della monetazione medicea....1984) né in quello di Andrea Pucci (Le monete della zecca di Firenze. Cosimo II. 2009) né nel volume del MIR a cura di Alessio Montagano, Toscana. Zecche minori (2008). L'unico esemplare noto si trova al museo del Bargello ed è pubblicato nel volume di Giuseppe Toderi e Fiorenza Vannel, Monete italiane del Museo nazionale del Bargello. Vol 3. Granducato di Toscana (2010), Nr.510. È di una rara bellezza.2 punti
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Ciao @Arcimago Facendo una piccola ricerca salta fuori che si tratta di un falso detto (1° tipo) che fra le alte cose presenta proprio il particolare sollevato da @Chiappara Fabio le righe sul pianale del carro Per ulteriori info allego il link: https://modoetianumismaticae.com/20-lire-1936-impero/ saluti2 punti
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Ti posto la moneta nella mia collezione, presa su ebay nel lontano 2006 a ben 21 euro spedita Secondo me affatto male! Concordo che questi 20c a trovarsi belli sono ostici, soprattutto le prime date Anche le mie foto sono d'epoca!2 punti
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Buongiorno a tutti, proseguendo (sempre troppo lentamente) nella classificazione fotografica (per motivi di spazio e sicurezza ho infatti deciso di collezionare per immagini, essendo la fotografia la mia passione principale e cedere pian piano le monete già fotografate), mi sono imbattuto in questo Mezzo Baiocco per Gubbio di Clemente XII A. IV (anche se non ben leggibile, così mi sembra). Tuttavia , pur consultando il catalogo online, non riesco a trovare l'esatta combinazione tra il tipo del Dritto e quello del Rovescio che mi consenta di avere una classificazione corretta. Potrei così anche provvedere ad inserire le fotografie nel Catalogo. Chiedo numi, come sempre, a chi ne sa molto più di me. Grazie in anticipo. Ad maiora!2 punti
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Il titolo e’ dedicato a quella massa enorme di personaggi dell’ antica Roma i cui nomi , riportati ad esempio su monete , epigrafi o su altri reperti archeologici , sono giunti fino a noi moderni ma di cui oltre al nome non conosciamo praticamente nulla delle loro esistenze . E’ questo il caso di Caio o Gaio Maianio di cui la storia nelle sue varie forme di attraversamento dei secoli non ci ha tramandato altre notizie della sua vita se non il suo nome impresso nelle monete e qualche lapide della sua Gens o di loro Liberti . Infatti noi posteri conosciamo della sua esistenza solo grazie alle monete che portano il suo nome di Magistrato monetale : C. MAIANI , con MA in monogramma , per il resto buio totale . Avendo acquistato recentemente un Asse con il suo nome e con i soliti attributi degli Assi repubblicani , mi e’ venuto il desiderio di conoscere qualcosa di questo personaggio , purtroppo ogni ricerca e’ stata vana , non ho trovato praticamente nulla che potesse farmi conoscere meglio questo Magistrato in quanto e’ un mio interesse storico conoscere le vite di questi antichi Magistrati o degli Imperatori riportati sulle monete imperiali . Di Caius Maianius non si conosce con certezza l’ anno in cui ricopri la carica di Magistrato monetale , il Babelon riporta la data del 194 a.C. mentre testi piu’ recenti riportano il 153 a.C. , non so quale data sia quella giusta , probabilmente la seconda data . Come monete che portano il suo nome sono conosciute : un Denario , la serie dei bronzi , tranne il Sestante : Assi , Semissi , Trienti , Quadranti , Oncia . Per completare le monete emesse da questa Gens romana va ricordato anche un certo Maianius Gallus , monetario al tempo di Augusto , 12 a.C. , che emise un classico Asse con la testa di Augusto al dritto e al rovescio il nome del Magistrato con le sue mansioni di monetiere . Il Babelon definisce questa Gens totalmente sconosciuta alla storia . La Gens Maiania dovette essere comunque una Famiglia piuttosto possidente e nota nell’ antica Roma in quanto possedeva sul colle Esquilino i famosi Horti (Giardini) Maiani che erano confinanti con gli Horti Lamiani , tanto che spesso sono conosciuti con entrambi i nomi , come Horti Lamiani et Maiani , dai quali specialmente al tempo del Lanciani , dopo Roma Capitale del 1870 , vennero trovate moltissime statue in marmo o rocchi di statue , piu’ altre meraviglie archeologiche , tutti reperti provenienti da questi giardini residenziali imperiali . Tornando al nostro Caius Maianius , o meglio alla Gens Maiania piu’ in generale , venne trovata , forse ad Aeclanum nella terra dei Sanniti Irpini , dove si pensa provenisse la Gens Maiania , una lapide che ci tramanda il nome su un'antica lapide : I(ovi) O(ptimo) M(aximo) / Pistillus / et Quintus / et Maianus / Bellici f(ilius) / v(otum) s(olverunt) l(ibentes) l(aeti) m(erito) Una moneta , un Asse , simile a quella in foto , venne trovata a Sava (TA) presso il Santuario della Madonna di Pasano : “A oriente della attuale cappella di Pasano , contiguo alla masseria è stato rinvenuto un gruppo di tombe con corredo e in un vaso di una di queste la moneta romana . Trattasi di un asse repubblicano , che da un lato presenta il volto di Giano Bifronte e dall’ altro la prora di una nave con la scritta C. MAIANI . Ho studiato la moneta : è di bronzo e pesa gr. 17,80” Testo tratto da : https://www.bing.com/ck/a?!&&p=fb22005925af7466JmltdHM9MTY5NTM0MDgwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTE0NA&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=gens+maiania&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cubGF2b2NlZGltYXJ1Z2dpby5pdC93cC9zYXZhLXRvbWJlLWUtcmludmVuaW1lbnRpLWluLXBhc2Fuby1lLWNvbnRyYWRlLWxpbWl0cm9mZS1jYW1hcmRhLWdyYXZhLWVjYy5odG1s&ntb=1 Altre lapidi di Liberti della Gens Maiania si trovano in Academia.edu , file : “I Liberti privati di Terracina” In foto il mio Asse con l' acrostolio piuttosto grosso e la prua di nave corta e tozza .1 punto
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Domenico, molto molto rara anche questa, molto interessante. Io ho solo provato... Ti faccio i miei complimenti.1 punto
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Luna 8 anni e mezzo e non sentirli, magari con qualche acciacco in più ma con la stessa curiosità e voglia di vivere di quando aveva 3 mesi. Con la stessa felicità di vedermi alle 7 di mattina e di svegliarmi prima della sveglia, o alle 3 di notte tornato dalla discoteca sempre lì ad aspettarmi. Quante volte mi hai spaventato scappando tra la neve per rincorrere i caprioli o i cinghiali e quanto mi sei mancata quando sono andato all' estero. Sempre te stessa e sincera come solo un animale può essere. Non so come una persona possa anche lontanamente pensare di abbandonare un cane per me potrebbero tranquillamente metterli in carcere e buttare via la chiave.1 punto
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Stavolta il re è quello giusto... 😅 Alla ACM 30 è passato questo 3 cavalli 1622, segnato come senza sigla1 punto
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Buona sera. Anche se è una scansione mi sembra di vedere del lustro, specialmente intorno al grappolo, che dovrebbe essere indice di buona conservazione. C'é un piccolo difetto, che viene considerato da alcuni un plusvalore, una debolezza di conio sul 5 della data (mi sembra). Se mi posso permettere un consiglio non scenda nelle conservazioni in questa monetazione, che, salvo le date rare, è abbordabile e bella, nelle buone. Cordialità Gabriella1 punto
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Salve a tutti, bellissima discussione. Vorrei dire la mia. Secondo me non si tratta di una V ma di una A che ha subito un trauma, visto che il punzone usato per la V ha entrambi i piedini debordanti (diciamo così), che vanno sia a destra che a sinistra. Invece il punzone usato per la A (come si può vedere anche in altri esemplari) ha il piedino di destra che va solo verso destra. Allego un'immagine per cercare di fugare ogni dubbio. A mio avviso questo particolare può mettere chiarezza almeno sull'origine del punzone dell'ultima A di GRATIA, e si tratta originariamente del punzone della A. Poi cosa sia successo all'asticella orizzontale della A è difficile saperlo. Presto, spero di avere la possibilità di farvi vedere un esemplare del 34in cui, seguendo la logica di cui sopra, l'ultima A di GRATIA è veramente una V. Grazie, ad aggiornamenti, spero imminenti sul tema.1 punto
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Ti assicuro che se non è una moneta che già si possiede non è così facile, con un solo 8 visibile, per esempio, sarebbe stata dura, Potresti far vedere di meno all'inizio ed aggiungere dettagli successivamente. La mia:1 punto
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Se l'annullo ha un significato non saprei ma non credo. Un annullo di questo tipo può essere comunale o di una esattoria o di qualsiasi altro ente di quel periodo. Se è a timbro venivano commissionati privatamente e non esistono che io sappia cataloghi in merito. Non sembra neanche un'annullo a timbro ma fatto a penna come era d'uso all'epoca..?! Sarebbe utile vedere l'altro lato. Per quanto riguarda le marche da bollo sul documento sono a tassa fissa emissione 1868 ed usate valgono 1€. Per il catalogo guarda qui: https://www.unificato.it/marche-da-bollo-2020-22/1 punto
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Perfetto. Mi piacerebbe, però, che non sia solamente @viganò ad avere l’onere di citare libri e documenti ma anche chi interviene per contraddirlo. In questo modo, forse, si potrebbe finalmente far maturare questa discussione, passando da uno scambio di opinioni personali ad un’analisi oggettiva della figura storica di Vittorio Emanuele III. Spero di aver chiarito la mia richiesta.1 punto
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Del preferito sembra. Marengo pare essere anche l'ultima parola proferita da Napoleone sul letto di morte a Sant' Elena. Fantastiche!!!1 punto
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Ciao, non solo gli edicolanti, c'erano anche i tabaccai / ricevitorie del lotto. A titolo di esempio (potrei farne altri relativi al Vaticano e al Regno d'Italia, ma non posso tirarli fuori ora) ecco il mio franco svizzero acquistato a metà degli anni '90 in tabaccheria: Mai sostituito. Strapagato già allora. Ma grazie a quelle iniziative sono oggi il collezionista che sono. Tu Bressanone, io invece parlo di acquisti al tabaccaio / ricevitoria a Terracina. Vuol dire che l' usanza e la distribuzione erano nazionali, non regionali.1 punto
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DE GREGE EPICURI Dedicandomi ora all'Austria, non poteva mancare questo 7 kreutzer zecca E (Carlsburg): è un numerale strano, emesso per la prima ed ultima volta e con percentuale di Ag insolitamente bassa (25%), probabilmente per le difficoltà create dalle guerre napoleoniche. La zecca è fra le rare, anche se non la più rara. Pesa 4,33 g e misura 26 mm. Attorno all'aquila: V-H, mentre la scritta al rovescio è: FRANC II- DG R IMP- SA GER- H REX AA. Scusate per le foto troppo piccole; se riesco, ne faccio di migliori.1 punto
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@El Chupacabra Come al solito complimenti per le monete e per la loro condivisione con il Forum. E' vero che le monete con il millesimo 1882 furono coniate per i vent'anni successivi? Ora per dare seguito alla rappresentazione della monetazione umbertina manca l'Eritrea....😎 Un saluto cordiale e a presto.1 punto
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Scusi ma lei se canta e se la suona da solo? 1- fa delle affermazioni (soprattutto opinioni) 2- si sono fatte delle osservazioni contrarie in merito 3- alla fine lei stabilisce che la sua operazione ha superato il vaglio. Ma ci prende in giro davvero ? Un vaglio di controllo lo può fare una persona terza, non lei che è parte in causa. Mi sembra che manchino proprio le basi (non solo al suo discorso nel merito, ma proprio come metodologia che lei stesso vuole utilizzare). Dal momento che lei ritiene che la questione vada bene perché ha superato i suoi controlli, mi domando veramente se conosce la dinamica che controllore e controllato non possano essere la stessa persona! Quante energie sprecate per cose futili...1 punto
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è una cosa su cui mi era caduto l'occhio. Sia nel Montenegro che nel Gigante non compaiono, tuttavia col peso coincidente ho voluto mostrarla qui sul forum dove molti utenti hanno sicuramente nelle collezioni un esemplare. Grazie a @El Chupacabra, @caravelle82 e a tutti gli altri che hanno risposto.1 punto
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il doppio fiorino fa parte della serie del Giubileo ed è una moneta nuova, introdotta per l'occasione, che poi non fu più coniata poi.1 punto
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Buona sera. Potrebbe trattarsi di conio occluso con peggioramento dovuto all'usura e forse al residuo della traccia che lasciano le confezionatrici dei rotolini, che mi sembra di vedere, visibile anche su un piede di Vulcano sul segno di zecca e sullo 0 del valore. Se di occlusione si trattasse, sarebbe considerata al massimo una curiosità in alta conservazione ma credo, che in queste condizioni, l'interesse economico non esista. Cordiali saluti. Gabriella1 punto
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Potrebbe riferirsi a Pio IX e il 22 marzo - come detto da @QuintoSertorio - all’indipendenza lombarda? Vedi, ad esempio: https://wannenesgroup.com/it/lots/337-16850-medaglie-e-decorazioni-italiane-pio-ix-indipendenza-lombarda-22-marzo-1848-bronzo-28-mm-bb-it/#!1 punto
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Bella medaglietta, che non conosco. In effetti il busto è quello di Pio IX e la data potrebbe essere associata al giorno conclusivo delle 5 giornate di Milano. D'altronde, prima dell'allocuzione del 29 Aprile 1848, Pio IX era ancora la figura di riferimento per quasi tutti i liberali italiani. Saluti!1 punto
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Buona sera. Falsa anche per me, oltre alle cose elencate ne ho vista un'altra. Guardate il 2 del valore. Buona serata. Gabriella1 punto
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Ho notato anche che, sia la ruota, sia il pianale del carro presentano linee incise che nella moneta originale non compaiono...1 punto
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Per evitare confusione, questi sono 3 a-k-h-e. Sono pari a 1 centesimo. Shahin-Girey, 1781, 5° anno di regno. È considerato così (“O”, 1195 secondo l’Egira lunare), 1191 è 1777 (l’inizio del regno di Shahin Giray)1 punto
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A proposito di Caterina. Questo è un malinteso comune. La ragione dell’equivoco è semplice. 1. Caterina diede al khan argento e rame per coniare queste monete. 2. In termini di peso, sono più o meno uguali alle monete russe. Khan ha vissuto molto in Russia. A proposito, conosceva bene l'italiano. Le monete venivano coniate a Kaffa.1 punto
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In questo momento sto leggendo "La battaglia" di Alessandro Barbero. Una ricostruzione super dettagliata della battaglia di Waterloo. Per ora mi sta piacendo molto. Amo lo stile di Barbero nel raccontare la storia. Sto leggendo anche "Il mare di mezzo: storia del mediterraneo" di John Julius Norwich, un saggio sulla storia dei popoli che hanno abitato il mediteranneo. Sembra un malloppone ma invece risulta molto gradevole.1 punto
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Una ventina di anni fa ricordo di aver preso delle banconote dell’Iraq in un edicola a Bressanone. Non era molto frequente ma c’erano edicole che vendevano monete e banconote nazionali ed estere, niente di particolare o elevato valore ma pur sempre piacevoli, se uno era agli inizi di una collezione.1 punto
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L'aquila asburgica tradì la fede di Bisanzio e si convertì al cattolicesimo, e nel 1806 si morse la seconda testa1 punto
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E' anche l'aquila dell'impero asburgico, altro erede di Bisanzio. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Felice di vederti. Saluti. Ti svelo un segreto. L'aquila non è russa, ma bizantina. Quest'aquila è volata addirittura in Italia e ha nidificato con te.1 punto
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In occasione del 350° anniversario della nascita della Zecca del Principato di Cisterna e Belriguardo, il Museo Arti e Mestieri di un Tempo (https://www.museoartiemestieri.it/) organizza una serie di eventi a tema numismatico. Sabato 23 Settembre ore 17.00, nelle sale del Castello dei principi Dal Pozzo che ospitarono la zecca, avremo la conferenza Vero o falso? Cisterna, la sua zecca, le sue monete a cura di Luca Gianazza. L'ingresso è libero e gratuito. Domenica 1 ottobre ore 14.30, avrà luogo l'animazione teatrale sulla storia della zecca, all'interno delle botteghe storiche ricostruite nel Museo di Cisterna. Ingresso 7 EUR interi, 5 EUR ridotti. Informazioni: Museo Arti e Mestieri di un Tempo - piazza Maggiore Hope 1, Cisterna d'Asti - tel.0141979021 FB: https://www.facebook.com/museoartiemestieri.cisternadasti IG: https://www.instagram.com/museoartiemestiericisterna/1 punto
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Buonasera a tutti, vi posto la mia Piastra 1832 reimpressa su un 12-Carlini della Repubblica Napolitana. La prima del giovane Ferdinando II.....questa moneta ha una particolarita' che la rende unica fra le reimpresse...la lettera R si trova sul millesimo.1 punto
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