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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/22/23 in tutte le aree

  1. Buongiorno popolo de Lamoneta, dopo anni è apparso un altro Grano del 1699 senza sigla R ....e non è il solo
    7 punti
  2. Buongiorno a tutti...dopo un pò di tempo torno a scrivere e a condividere...ultima variante entrata in collezione, un 3 grana 1810 con legenda a caratteri grandi su dritto e rovescio, rombetti al posto dei punti, niente punti o rombi dopo GRANA e data stretta. Eccola...e buona mattinata a tutti!
    5 punti
  3. Buonasera @Gionas, in effetti, come giustamente detto da @nikita_, si tratta di un souvenir ... anche se ... la scritta è corretta e dice: Zhengde Tongbao (正德通寶) ovvero "Zhengde - Una moneta contante". L' imperatore Zhengde ( 正德 26/10/1491 – 20/04/1521), apparteneva alla dinastia Ming, di cui fu l'undicesimo regnante (dal 1505 al 1521). Il suo vero nome era Zhu Houzhao, ma quando salì al trono (a soli 14 anni) prese il nome " Zhengde ", che significa "giusta virtù". Era il figlio maggiore dell'imperatore Hongzhi e il suo regno fu caratterizzato dal nepotismo e dai suoi comportamenti così infantili da sembrare un folle. Dopo essersi ubriacato (come era solito fare) cadde da una barca e, a causa delle conseguenze di questa caduta, si ammalò e mori a soli 29 anni. Sotto il suo regno non furono coniate monete in contanti in lega di rame, tuttavia esiste un numero molto elevato di amuleti Zhengde Tongbao (正德通寶) , la produzione di questi amuleti simili a monete iniziò dal tardo periodo della dinastia Ming ma vengono prodotti ancora oggi (credo proprio che il tuo sia proprio uno di questi ultimi). Da notare che le monete cinesi non avevano alcuna figura sul retro, e solo dopo il 1657 le monete riportano un dritto cinese di quattro caratteri e un rovescio manciuriano di due caratteri. Possiamo quindi riassumere: Nella tua moneta/souvenir, la parte frontale raffigura una moneta cinese (mai coniata) con la scritta Zhengde Tongbao (正德通寶) Nel retro sono raffigurati un Long (Drago leggendario) e una Fenghuang (uccello femmina leggendario della mitologia cinese... una sorta di fenice), nel loro insieme viene simboleggiato il matrimonio e l'unione tra una parte maschile (L'Imperatore, Drago) e una parte femminile (L'Imperatrice, Fenghuang).
    5 punti
  4. Buongiorno ragazzi, che ne pensate di questo sesterzio passato recentemente in asta ? Mi pare autentico ma piuttosto lavorato a bulino, cosa che detesto, però la tentazione di puntare c era, visto che commissioni comprese sarebbe costato poco meno di 400 euro, moltissimi per i miei standard ma non esageratamente in generale, visto che tra l altro parliamo di personaggi come Pertinax.. come sempre m ha bloccato l idea che qualcuno possa averlo eccessivamente manomesso, più tardi vi posto altri esemplari recentemente passati in asta con prezzi analoghi, Pertinace, se uno è di bocca buona, non è poi cosi impossibile..
    3 punti
  5. Bravissimo! È proprio lei. Tra l’altro, si tratta dell’unica moneta con questo specifico nominale per quanto riguarda la monetazione francese. Non esistono, infatti, altre monete da “5 decimes”. Certamente. Come probabilmente già saprete, il 10 agosto 1792 è un giorno molto importante per la Rivoluzione francese. In questa data, giacobini e sanculotti diedero l’assalto al palazzo delle Tuileries, luogo in cui si trovava Luigi XVI e la famiglia reale. Ha così definitivamente termine la monarchia. Per celebrare il primo anniversario di questa data (divenuta “festa dell’Unità e dell’Indivisibilità”), venne eretta una fontana raffigurante la dea Iside nel punto in cui sorgeva la fortezza-prigione della Bastiglia. La cosiddetta “ Fontana della Rigenerazione” consisteva in un'allegoria egiziana della natura, sotto forma di una statua in gesso della dea Iside, fiancheggiata da due leoni seduti, e che zampillava acqua dai suoi seni. La moneta in questione raffigura proprio la cerimonia che avvenne il 10 agosto 1793: a sinistra vediamo il decano della Convenzione, che porta una bandiera e beve acqua da una coppa donatagli dal presidente della Convenzione, il quale porta un ramo nella mano sinistra. La cerimonia, organizzata da Jaques-Louis David (colui che passerà alla storia per essere il più celebre pittore del Bonaparte), vide la partecipazione di 86 anziani in rappresentanza dei vari dipartimenti. Ciascuno bevve quest'acqua come simbolo della rigenerazione nazionale. La moneta in questione, coniata da Augustin Dupré, ebbe una tiratura abbastanza esigua (alcuni parlano di 150.000 esemplari). Circolò fino al 1796, quando non ebbe più corso legale.
    3 punti
  6. Proverei con una lira o 5 lire del Principato di Lucca e Piombino con Felice ed Elisa Baciocchi
    2 punti
  7. Trovata! 5 decimes francese del 1793 https://en.numista.com/catalogue/pieces5860.html
    2 punti
  8. Periodo fortunato questo per la sezione umbro-marchigiana della mia biblioteca numismatica, ultimo arrivato il volume in edizione originale del Corpus dedicato alle Marche, trovato in ottimo stato a 100 euro... 🤓
    2 punti
  9. Buongiorno Vorrei un Vostro parere su questo denario sottopeso di Balbino (diametro 19 mm, peso 1,69 g). Cosa ne pensate? Grazie.
    2 punti
  10. Sempre nello stesso mercatino stesso lotto, divento proprietario al costo di un pizzico di tabacco, di questa mini bustina affrancata in perfetta tariffa per l'interno con un 20c arancio della serie floreale emissione del 1901. La letterina parte con un annullo grande cerchio del 9 luglio 1904 da località Quarto al Mare, con destinazione Carcare (Savona) dove arriva il 10 luglio. Fin qui nulla di particolare, ma mi colpisce l'annullo di partenza 'Quarto al Mare'. La filatelia nell'era di Internet diventa velocissima, ..e scopro googlando 'Quarto al Mare', che questo nome non esiste più dal 1911, quando in onore della Spedizione dei Mille fu cambiato in Quarto dei Mille (õggi parte del Comune di Genova) in quanto la spedizione partì da questa località. Pertanto, appurato questo non piccolo fatto storico, divento consapevole che l'annullo di 'Quarto al Mare' non esistendo più dal 1911, rende la busta un pochino più rara. Condivido con piacerei con voi la bustina non considerando il valore venale che è secondario, ma il valore del ricordo per quel meraviglioso sabato mattina con mia moglie al mercatino di cui ringrazio Iddio.
    2 punti
  11. Direi un penny della Nuova Zelanda di Elisabetta o Giorgio VI https://en.numista.com/catalogue/pieces1591.html 😄Nono...pietà!😄
    2 punti
  12. Non ho le competenze per capire se sia stato o meno ritoccato, però a me pare un bel sesterzio ed anche raro. E da quello che vedo in vendita nelle varie aste, il prezzo ci sta tutto.
    2 punti
  13. Ciao, questo mio intervento sulle tue considerazioni non vuole essere assolutamente polemico (meglio specificarlo ,a scanso di equivoci 🙂) ma vuole solo mettere in evidenza il mio punto di vista e quindi la mia opinione in proposito. Per me è una moneta assolutamente collezionabile, leggibile e che dimostra in maniera evidente tutti gli anni che ha. Magari ne trovassi una simile quando mi dedicherò a questo imperatore. Si tratta comunque di un augusto raro e per sesterzi solo leggermente migliori (ma anche maggiormente manomessi in vario modo) i prezzi salgono in maniera esponenziale. Pensa se tutte le collezioni di monete classiche fossero composte da monete splendide o giù di li....e delle restanti che cosa ne facciamo, le accantoniamo o peggio? Vivadio che anche loro trovano posto nelle nostre raccolte o collezioni perché sono pezzi di Storia sinceri, molto più di tante altre monete che purtroppo vengono proposte in condizioni migliori ma spesso completamente stravolte nel loro aspetto, che di originale conservano solo il tondello. ANTONIO
    2 punti
  14. Complimenti!! Era una sottile vendetta verso @lorluke...chi di cantone svizzero ferisce di cantone svizzero perisce 😄😄
    2 punti
  15. Dopo aver guardato ieri su Numista tutte quelle monete dei cantoni svizzeri per risolvere il quiz di @lorluke qualcosa mi è rimasta in mente. In special modo la conformazione degli scudi e quello che ci sta attorno. Senza quella navigazione su numista sarebbe stata dura questa che proponi è per il canton Ticino, con quelle foglie sopra lo scudo probabilmente un tre soldi della prima metà dell'800.
    2 punti
  16. Parrebbe lo stesso identico conio dell' esemplare oggetto della discussione. Stessi caratteri, stessi posizionamenti dei caratteri, stesso tutto a mio avviso. Manca quella strana macchia al posto della R, per cui... si possono trarre alcune conclusioni.
    2 punti
  17. E l'esemplare oggetto della discussione...
    2 punti
  18. In linea generale , alcuni Imperatori andrebbero presi come capitano . Dalla foto non capisco se il sesterzio sia stato lavorato , all' apparenza non sembrerebbe . Il prezzo mi sembra vantaggioso , dopo tutto la moneta e' di conservazione MB , forse anche MB+ , del tutto degna di essere collezionata , considera anche che al rovescio c'e' la OPI (RIC 20) che ne accresce la rarita' . Se aspetti un esemplare migliore di Pertinace , un BB , a parte il tempo di attesa che potrebbe essere di anni , preparati a sborsare non centinaia di euro , bensi migliaia .
    2 punti
  19. Ok, ci sono cascato. La risposta è "C". È Europa e non Athena il profilo che si vede in controluce.
    2 punti
  20. Proverei con un Half dime americano del tipo seated liberty https://en.numista.com/catalogue/pieces313670.html
    2 punti
  21. Oggi vi presento la serie dedicata alla Lira di re Umberto I. Purtroppo manca quella del 1883, ho avuto occasione di prenderla qualche anno fa, ma era in conservazione penosa. Ora, non disdegno le basse conservazioni - soprattutto quando riguardano pezzi estremamente rari - poiché anche un MB ha la sua dignità se presenta un'usura uniforme. La Lira disponibile non aveva nemmeno quest'ultima caratteristica e, quindi, l'ho lasciata. Forse un giorno colmerò la lacuna. Qui trovate il secondo conio della Lira del 1884 (l'Attardi non lo riporta, anzi assieme a quella del 1883 la definisce di 1° tipo, potete vedere più sotto la "Briciola" pubblicata sul Gazzettino che mostra le differenze fra i due tipi). Della Lira del 1899 "9 ravvicinati" potete notare la maggior usura: essendo una semplice curiosità, ho messo in collezione la prima che ho trovato; magari, un domani se capiterà, provvederò a migliorarne la conservazione. La "Briciola" del Gazzettino #5 del giugno 2019:
    2 punti
  22. Chiaramente Uomo Tigre sul ring con Antonio Inoki...
    2 punti
  23. Segnalo questo interessante articoletto per la penna di Ganganelli https://www.cronacanumismatica.com/la-didramma-di-atene-un-esperimento-di-25-secoli-fa/ La DIDRAMMA DI ATENE, un “esperimento” di 25 SECOLI FA A differenza della tetradramma, la didramma con la civetta è rarissima e il suo “quadrato incuso” nasconde dei retroscena interessanti di Roberto Ganganelli | La tetradramma di Atene al tipo della civetta con etnico e rametto d’ulivo, al dritto Atena, rappresenta una delle monete più fortunate del mondo antico e, ancora oggi, i collezionisti che volessero acquistarne una non avrebbero particolari difficoltà né si troverebbero a dover sborsare cifre esorbitanti. La tetradramma di Atene al tipo della civetta, moneta internazionale del mondo antico Infatti, anche se la zecca di Atene produsse una straordinaria varietà di denominazioni in argento, l’unica moneta che coniò in grandi quantità fu proprio la tetradramma, che divenne una sorta di valuta universale nel mondo greco. Tra le monete al tipo della civetta, invece, la didramma appare un nominale poco diffuso sebbene, nella prima fase della monetazione ateniese, fosse in realtà la denominazione standard. È piuttosto sorprendente che questa tipologia non sia stata continuata in quantità da Atene, soprattutto perché in un diametro di 21-22 millimetri racchiudeva un peso di circa 8,6 grammi, pari a quello degli stateri di Corinto, e che dunque sarebbe stata “intercambiabile” con quest’altro famoso nominale. Uno statere arcaico di Corinto coniato nella II metà del VI secolo a.C. Rarissime, dunque, le didramme di Atene al tipo della civetta (datate al periodo 545-515 a.C.) sono anche di grande interesse dal punto di vista tecnico e stilistico. La moneta, infatti, riprende un’impronta tipica di tante coniazioni del mondo antico – il cosiddetto “quadrato incuso” – ma con delle caratteristiche del tutto peculiari. Nel caso usuale di una moneta d’argento ateniese, il quadrato incuso veniva originato al momento della coniazione dalla dilatazione del metallo in eccesso attorno ai bordi del conio quadrato di rovecio, quello con la civetta, l’etnico e il rametto d’ulivo. I coni di rovescio utilizzati per coniare le didramme, tuttavia, erano rotondi e non quadrati e, negli esemplari con tondelli particolarmente ampi, viene evidenziata l’intera circonferenza del conio. La curiosa e rarissima didramma di Atene con “finto quadrato incuso” e civetta C’è poi un’altra novità da considerare: il rametto d’ulivo che sulle tetradramme si trova accanto alla civetta, nelle didramme appare invece sovrapposto al “finto quadrato incuso” e alla superficie piana rialzata del conio circolare, con il risultato è che una foglia si trova nel quadrato e l’altra poggia sul bordo del campo. Questa insolita caratteristica rende la didramma di Atene qualcosa di più di una semplice rarità numismatica: gli studiosi di monetazione greca, infatti, la considerano piuttosto un “esperimento artistico e tecnico” di venticinque secoli fa per una zecca altrimenti rinomata per la sua draconiana uniformità.
    1 punto
  24. 😄inizialmente si! Stavo anche per scrivere che non mi veniva in mente niente perchè la fisionomia del volto mi ricordava qualcosa ma non riuscivo a ricordarmi cosa, poi improvvisamente mi è venuto in mente, questa mi ha dato del filo da torcere per qualche minuto😄
    1 punto
  25. Certo. Purtroppo, però, non è una moneta della mia collezione. Ho “preso in prestito” l’immagine della moneta sul sito cgb.fr: https://www.lefranc.net/monnaie,5-decimes-regeneration-francaise,172A.html
    1 punto
  26. Un po' di 50 centesimi Vittorio Emanuele III Leoni 1920
    1 punto
  27. Una sorpresa anche per me non la conoscevo proprio! Trovo interessante anche che vi sia raffigurata una divinità egizia. Ho sempre ritenuto l'egittomania di fine XVIII primi XIX secolo direttamente collegata alla compagna d'Egitto di Napoleone (1798) però qua siamo poco prima, interessante🤔 Magari @lorluke ci saprà raccontare qualcosa di più su questa bellissima moneta
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  28. Comunque come scritto da Ares, di base , devi scegliere il cuore e quello che ti piace …
    1 punto
  29. Ciao è un asse romano repubblicano. Al d/ la testa di Giano bifronte. Per classificarla meglio occorrono foto migliori del rovescio
    1 punto
  30. Il problema quando hai pezzi in scarsa conservazione è proprio rivenderli … anche se rari . Oggi il mercato premia la bella conservazione. Io penso che di una moneta antica sia bello gustarsi i rilievi, la patina, lo stile … Ti do ragione sul segui il cuore …
    1 punto
  31. Per scrupolo sono andato a verificare sul Muntoni. Alla Tavola 150 la foto riportata dal Muntoni corrisponde a quella da te presentata. Se poi nelle descrizioni sia del Muntoni che della scheda del ns. catalogo ci siano delle piccole imprecisioni, ci può stare. Quindi confermerei in pieno Muntoni 211. Anche il Mir lo conferma. Non vado a verificare la cosa anche sul Serafini, perchè lo ritengo, a questo punto, superfluo.
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  32. 1 punto
  33. Non ti preoccupare, non sei stato polemico e comprendo il tuo punto di vista; il post chiedeva un parere e io l'ho dato: io in quel volto non vedo Pertinace e non lo acquisterei, tutto qui. Tutte le monete hanno dignità, ma a me è sembrato che della moneta originale restasse poco in quel tondello, vuoi per corrosione o altro. Il romano che l'ha avuta in mano senza dubbio aveva altre sensazioni visive
    1 punto
  34. Credo andrebbe fatto una valutazione sulle quantità di monete emesse sotto i regni precedenti Carlo di Borbone. È molto verosimile in base a ciò che offre il mercato che di monete, soprattutto in argento di Carlo II ce ne siano molte di più che di Filippo II e Carlo VI. Ed è proprio in base a questa considerazione che secondo me potremmo dire che tutte le monete di questi 3 regnanti circolavano nel regno in egual misura in base alla percentuale della quantità coniata. Mi sono fatto questa idea perché nella mia abbastanza lunga vita da collezionista ho avuto modo di trovare e vedere monete di Filippo V e Carlo VI molto usurate. Questo fa pensare che queste monete non potevano consumarsi in quel modo se fossero state spese solo nel periodo di chi le aveva coniate. Prendetela solo come una mia considerazione.
    1 punto
  35. Mettici qualcosa di più di budget, ma prendili in condizioni migliori … un imperatore raro non lo si può prendere a poco …
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  36. Dall'home del loro sito: e questi denar luccicanti della Macedonia in ottone del valore di qualche centesimo sono il loro tesssoro? Niente accessori per la casa? manco a visitare il sito allora
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  37. Buonasera a tutti, bella Napoletana Aurea, splende come Il marchio sotto al Busto. Se non conoscessi già il marchio in questione azzarderei un ipotesi Solare. Saluti Alberto
    1 punto
  38. DE GREGE EPICURI Oggi rispetto a Maria Teresa faccio qualche passo indietro: Leopoldo 1°, 1694, 15 kreutzer. Moneta non comunissima, ma come vedete la conservazione lascia molto a desiderare. Si legge anche in piccolo: CH. Pesa 5,41 g e misura 29 mm.
    1 punto
  39. Fatta la doverosa premessa che un singolo episodio non fa una statistica e che non sappiamo se questo specifico pezzo sia stato effettivamente venduto, c'è comunque un problema di disallineamento tra i prezzi che si possono scontare sul mercato e quelli riportati a catalogo. In parte la questione è fisiologica (qualsiasi commerciante alla fine ci fa un po' di sconto sui prezzi di catalogo e non potrebbe farlo se i prezzi fossero troppo risicati!) e comunque non è così estrema come nel caso della filatelia dove frequentemente tra prezzi di catalogo e prezzi reali c'è una differenza pari ad un ordine di grandezza. Per i pezzi più rari e costosi il problema si risolve facilmente: basta guardare all'andamento delle aggiudicazioni in asta (il Gigante ha sviluppato una interessante applicazione online), ma questo funziona meno bene per i pezzi comuni dove le spese accessorie di acquisto online possono incidere pesantemente (a meno che non si acquistino interi blocchi). Sappiamo che il problema esiste e non voglio qui riaprire la discussione infinita sulla definizione dei livelli di stato di conservazione che ciascun catalogo considera quando riporta le sue valutazioni. Ricordo infine che il prezzo che ciascuno di noi è disposto a pagare dipende anche dal desiderio effettivo di acquisire una determinata moneta. Recentemente ho acquistato in asta un pezzo pagandolo consapevolmente il 30% in più del suo prezzo "reale" perché lo inseguivo da tempo e mi mancava per completare una parte di una mia collezione. Alla fine l'interesse numismatico ha avuto il sopravvento su tutto. In conclusione, credo che con un po' di esperienza ciascun collezionista possa farsi un'idea di quale sia il prezzo "giusto" che è disposto a pagare, pronto anche a cogliere le occasioni (quelle vere!) quando si presentano.
    1 punto
  40. Sbagli Tinia , soprattutto perché ci vedete del male dove male non c’è … e soprattutto in una discussione dove nessuno ha usato termini offensivi, e chi legge credo non possa fare altro che darmi ragione.
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  41. Segnalazione anonima al museo: “Tombaroli in azione”. Gli archeologi accorrono. Trovano un complesso ipogeo di tombe romane Nella provincia di Adıyaman, in Turchia, i funzionari del museo hanno fatto una scoperta straordinaria durante una risposta a uno scavo illegale. Le tombe a camera risalenti a 1700 anni fa, appartenenti al periodo romano, sono state portate alla luce nel quartiere di Petrol, in un’area rurale. Il Museo Adıyaman ha schierato squadre di esperti per condurre gli scavi, che hanno rivelato non solo una tomba a camera risalente a 1700 anni fa, ma anche un luogo di culto all’interno di essa, insieme a cinque tombe aggiuntive. Mehmet Alkan, direttore del museo, ha dichiarato ai giornalisti che sono stati guidati nella zona grazie a un suggerimento riguardo a scavi illegali. Dopo aver ottenuto i permessi necessari, hanno iniziato i lavori di scavo. La tomba a camera in pietra calcarea scoperta presenta un dromos, un lungo corridoio con otto gradini che conduce all’ingresso della tomba. Si stima che questa tomba risalga al 3° secolo d.C., rendendola un’antica struttura di circa 1700 anni. Gli esperti sospettano che potesse appartenere a un individuo di grande importanza e alla sua famiglia. Le tombe a camera del periodo romano erano spesso destinate a individui delle classi superiori della società romana e progettate per riflettere il loro status sociale e la loro ricchezza. Le caratteristiche chiave di queste tombe includono il dromos, la camera funeraria principale in cui venivano sepolti i defunti, pitture murali e mosaici decorativi, urne o sarcofagi e, talvolta, funzioni di mausoleo di famiglia, in cui i membri della famiglia venivano sepolti nel corso del tempo e la camera della tomba veniva riutilizzata. La scoperta di queste tombe offre un’importante finestra sulla vita e la cultura del periodo romano nella regione. https://www.stilearte.it/segnalazione-anonima-al-museo-tombaroli-in-azione-gli-archeologi-accorrono-trovano-un-complesso-ipogeo-di-tombe-romane/
    1 punto
  42. Va in un campo e trova moneta d’oro del I secolo a. C. La scoperta nei pressi del paese in cui furono ambientati film psico-horror Incredibilmente bella, con le sue decorazioni che stanno tra l’astratto e la figurazione. La moneta è stata trovata quest’estate in un campo agricolo di Benington, un villaggio e parrocchia civile nel distretto di East Hertfordshire , nell’Hertfordshire, in Inghilterra, a circa quattro miglia a est di Stevenage e 35 miglia a nord di Londra. Una zona ad alta vocazione agricola, sin dall’antichità, in cui oggi risiedono 900 persone. Questo luogo magico è noto per un cortometraggio horror psicologico del 2009 e per la serie web No Through Road di Steven Chamberlain: la storia di quattro adolescenti di diciassette anni in viaggio verso Stevenage che si ritrovano intrappolati in un loop temporale lungo due segnali stradali che indicano un incrocio tra Benington e Watton. Luogo con un’aura metafisica, bella e, a tratti inquietante, quello in cui la moneta è stata portata alla luce. L’oggetto prezioso è un quarto di statere importato dai Galli dell’età del ferro, forse dei Nervii, risalente al I secolo a.C. La tipologia della moneta è quella a “Linee incrociate con cavaliere”. Il dritto presenta segni di scalpello incrociati. Il rovescio riproduce l’immagine di un cavallo, di una lira e di un cavaliere. Essa pesa 1,89 grammi e ha un diametro di 12,9 millimetri. Il recto e il verso dell’antica moneta celtica @ Rights Holder: The Portable Antiquities Scheme CC License I Nervi, che produssero questa moneta, poi giunta in Inghilterra, costituivano la tribù più influente all’interno della regione della Gallia Belgica durante il I secolo a.C., zona che era situata vicino al fiume Schelda. Secondo le testimonianze di Tacito e Strabone, i Nervi avevano origini germaniche. Nei resoconti di Gaio Giulio Cesare nel suo De bello Gallico, i Nervi erano descritti come il gruppo più combattivo tra le tribù belgiche. Una prova di ciò risiedeva nella loro cultura, che aveva somiglianze con quella degli Spartani, evidenziando così il loro carattere guerriero. https://www.stilearte.it/va-in-un-campo-e-trova-moneta-doro-del-i-secolo-a-c-la-scoperta-nei-pressi-del-paese-in-cui-furono-ambientati-film-psico-horror/
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  43. I Borbone a Mongiana. Ferdinando IV di Borbone, nella seconda metà del 1700, decise di avviare la realizzazione di un complesso siderurgico che avrebbe dato maggiore impulso all’economia calabrese e a quella del Regno di Napoli. Con questo intento, nel 1768, la Regia corte inviò nelle Calabrie l’architetto Mario Gioffredo, detto anche il Vitruvio napoletano, con il compito di trovare un luogo adatto a costruire un nuovo polo siderurgico da affiancare alle Regie Ferriere di Stilo, oramai datate e bisognose di restauri. Il luogo venne individuato in località “Cima”, ricco di acque e boschi, tra i fiumi Ninfo e Allaro. L’acqua dei fiumi avrebbe garantito la forza motrice, mentre i boschi, composti prevalentemente di faggi e abeti, avrebbero assicurato la legna necessaria per la fornitura del carbone occorrente per la messa in funzione dei forni per la fusione del materiale ferroso. Il governo borbonico, per avere anche una ricca riserva di boschi da destinare a uso della nuova fonderia, decise di comprare una vasta estensione di terreno detta “Stagliata Micone” dal principe di Roccella e duca di Bruzzano, già feudatario di Fabrizia. In quest’area l’architetto Mario Gioffredo progettò le Regie Ferriere, la Fabbrica d’Armi e predispose opere idrauliche e di livellamento dei corsi dei due fiumi per poter creare le cadute d’acqua necessarie al funzionamento dei meccanismi: le “trombe idroeoliche” che dovevano alimentare d’aria i processi di fusione, i magli, le ruote idrauliche, ecc.. Intorno al complesso siderurgico si svilupperà un primo nucleo urbano, residenza per operai, artigiani e guarnigioni militari, dal quale prese vita Mongiana. I Borbone si dimostrarono particolarmente attenti allo sviluppo del polo siderurgico calabrese. Prima Carlo III, e in seguito Ferdinando IV, per assicurare la manodopera necessaria, accordarono franchigie alle autorità baronali e diritti d’asilo. Fu inoltre concessa l’esenzione del servizio militare, con l’assegnazione a tutti i “filiati” di appezzamenti di terreno e 40 ducati per la costruzione della baracca dove abitare. Con Carlo III, al fine di approfondire gli studi riguardanti miniere e metallurgia, fu istituita la cattedra di scienze metallurgiche all’Accademia di Napoli e fu bandito, nel 1789, un concorso al fine di selezionare studiosi per una spedizione scientifica da inviare prima a Vienna, poi in Francia e in Inghilterra per studiare i sistemi di fusione e di scavo delle miniere in atto nei vari distretti industriali europei. Al loro rientro a Napoli nel 1799 alcuni di questi studiosi (Melograni, Faicchio, Savaresi e Tondi) furono inviati a Mongiana per migliorare i sistemi di lavoro. Dopo il decennio francese (1806-1815) il congresso di Vienna sancì la restaurazione Borbonica riconoscendo a Ferdinando IV il Regno di Napoli e quello di Sicilia, così Ferdinando IV re di Napoli divenne Ferdinando I Re delle Due Sicilie. Anche Ferdinando I si dimostrò interessato allo sviluppo del polo siderurgico calabrese e, sul finire del 1820, fece stipulare un contratto con i proprietari di imbarcazioni per il trasporto di proiettili prodotti a Mongiana dal deposito di Pizzo a Gaeta. Con l’ascesa al trono di Ferdinando II, nel 1825, si avviò per il Regno delle Due Sicilie un processo evolutivo del tessuto produttivo locale che stimolò governi stranieri e società private a investire nel Regno delle Due Sicilie. In questo contesto si registrò un sensibile aumento della richiesta di prodotti da molte parti del Regno che consentirono i lavori di ampliamento delle Ferriere di Mongiana. Nel 1831 venne completata la nuova fonderia di Stilo e nel 1833 fu inaugurata la “Ferdinandea” alla presenza di Ferdinando II. È questo un periodo florido per le attività degli stabilimenti di Mongiana che, con l’incremento della produzione, innescarono notevoli effetti diretti e indotti all’economia del Regno e alle popolazioni locali. Il governo Borbonico si prodigò a realizzate importanti opere d’ingegneria e venne migliorato e completato l’asse viario Napoli-Reggio che rimase l’unico collegamento tra Calabria, Sicilia e Centro Italia fino alla realizzazione dell’autostrada del Sole nella seconda metà del 1900. Il collegamento viario tra Mongiana e Pizzo nel 1837 e l’inaugurazione nel 1839 del primo tronco ferroviario italiano Napoli-Portici furono realizzazioni infrastrutturali che diedero alle Ferriere di Mongiana impulso alla produzione di diversi tipi di manufatti di cui aveva bisogno l’economia dell’epoca, sia a livello militare sia civile. In questo clima, e grazie anche a nuovi stanziamenti destinati all’ammodernamento delle miniere e degli stabilimenti, si riuscì a migliorare la qualità del prodotto registrando anche un notevole incremento della produzione. Proprio in questi anni, per volontà del governo Borbonico, l’ingegnere Domenico Fortunato Savino ebbe incarico di restaurare gli immobili del polo siderurgico calabrese e di elaborare nuove progettazioni tra cui la Fabbrica d’Armi, gli alloggi militari, la Fonderia, le nuove Officine e le opere infrastrutturali a corredo del complesso siderurgico quali la viabilità, i canali di scolo, i ponti, la Chiesa e il Cimitero. Nel 1852 Ferdinando II fece un viaggio attraversando le Calabrie e il 10 ottobre fece visita alla nuova Fabbrica d’Armi. In questa occasione il Re, al fine di modernizzare il polo siderurgico di Mongiana, diede disposizione affinché si costruissero nuovi e più moderni altoforni. A Mongiana, nel 1851 e nel 1855 si “innalzarono” due altoforni di tipo inglese denominati: ”San Francesco” e “San Ferdinando”. Nello stesso periodo la Fabbrica d’Armi di Mongiana cominciò a produrre fucili completi etichettati come modello “Mongiana”. Da ricordare che nel 1860 il Regno delle Due Sicilie per capacità industriale era seconda solo all’Inghilterra e alla Francia e possedeva il doppio della moneta metallica di tutte le altre regioni del nuovo Regno d’Italia. Dallo stesso anno, però, la produzione industriale del Regno fu quasi del tutto paralizzata a vantaggio dell’industria del Nord Italia. Un saluto Raffaele.
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  44. Grazie veramente molto interessante
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  45. Uh Gesù, chi avrà più il coraggio di partecipare a un’asta? 🤣🤣🤣
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  46. Buon giorno, credevo di essermi espresso a sufficienza ma evidentemente non sono stato abbastanza chiaro. Una teoria è scientifica quando è possibile pensare ad un esperimento che convalidi o meno la teoria stessa. Il modello standard è una teoria scientifica perchè fà delle previsioni. E queste previsioni sono verificabili. Nel caso del modello standard, ad esempio, si prevedeva l'esistenza del bosone di Higgs. I fisici hanno costruito LHC per verificare se c'era e l'hanno trovato, validando la teoria. Qualsiasi teoria o modello che non è dimostrabile nè falsificabile, rimane sempre e comunque una teoria, ma fine a se stessa e non scientifica fin quando non si trova un modo per verificarla. Nel caso della teoria dell'universo simulato, per come la vedo io, non è possibile pensare ad un esperimento che convalidi o meno la teoria, quindi non è una teoria scientifica. Ciò detto, una teoria non scientifica può anche essere vera, nel senso che sebbene non sia possibile concepire un test o un esperimento che la verifichi, essa all'atto pratico si verifica come vera. Facciamo un esempio: l'esistenza di Dio. E' ovviamente impossibile concepire un esperimento che verifichi o meno l'esistenza di Dio. In altre parole la "teoria dell'esistenza di Dio" non è una teoria scientifica. Ciò non toglie che, alla fine dei miei giorni, io non possa trovarmi di fronte ad una divinità che mi rinfacci tutti i miei peccati, a cominciare dai denari e dal tempo sperperato nel comprare monete, e mi mandi letteralmente all'inferno!
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  47. L'acqua demineraizzata - se non accompagnata da strumenti invasivi (spazzole, spazzolini, ecc.) - non danneggia il metallo. Tuttavia, pensavo, si potrebbe provare con un bagno in acqua, polvere di bicarbonato (un cucchiaino) e sale ben disciolto (un paio di pizzichi). Quando non si palesano più residui solidi nella soluzione, il contenitore (un bicchiere di plastica) può essere posto in forno a microonde (il calore accelera la reazione) con la moneta immersa totalmente per qualche decina di secondi (occhio a non consentire una consistente evaporazione dell'acqua). Una volta che la temperatura è divenuta sopportabile, si procede ad un risciacquo in acqua deminerallizzata e si tampona con un panno morbido ed asciutto. La moneta non dovrebbe presentare più macchie (eventualmente si può ripetere il procedimento).
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  48. Buonasera a tutti, da bravi sudditi, e Lazzaroni a nostra volta, anche io ho sono partito con l'immaginazione, prendo spunto e coraggio dal post di @gennydbmoney, e posto..
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