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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/21/23 in tutte le aree
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Oggi vi presento la serie dedicata alla Lira di re Umberto I. Purtroppo manca quella del 1883, ho avuto occasione di prenderla qualche anno fa, ma era in conservazione penosa. Ora, non disdegno le basse conservazioni - soprattutto quando riguardano pezzi estremamente rari - poiché anche un MB ha la sua dignità se presenta un'usura uniforme. La Lira disponibile non aveva nemmeno quest'ultima caratteristica e, quindi, l'ho lasciata. Forse un giorno colmerò la lacuna. Qui trovate il secondo conio della Lira del 1884 (l'Attardi non lo riporta, anzi assieme a quella del 1883 la definisce di 1° tipo, potete vedere più sotto la "Briciola" pubblicata sul Gazzettino che mostra le differenze fra i due tipi). Della Lira del 1899 "9 ravvicinati" potete notare la maggior usura: essendo una semplice curiosità, ho messo in collezione la prima che ho trovato; magari, un domani se capiterà, provvederò a migliorarne la conservazione. La "Briciola" del Gazzettino #5 del giugno 2019:6 punti
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Faccio i miei più sentiti complimenti a @nikita_ e @Meleto per aver risolto questo quiz davvero difficile. In effetti, si tratta di un batzen del principato di Neuchâtel del 1810 ma, guardando al solo rovescio, poteva essere qualunque nominale. Alexandre Berthier è certamente il meno conosciuto tra i napoleonidi. Ciononostante fu uno dei migliori generali francesi durante le guerre napoleoniche. In particolare, fu capo di Stato Maggiore, ovvero il grande organizzatore dietro le manovre delle armate francesi. In pratica, era colui che permetteva concretamente che gli ordini impartiti da Napoleone venissero applicati sul campo di battaglia. Considerando i sistemi di comunicazione dell'epoca, era fondamentale riuscire ad avere una logistica rapida ed efficace. Partecipò a quasi tutte le grandi campagne napoleoniche: Italia, Egitto, battaglia di Marengo (fu colui che permise l'attraversamento delle Alpi in poco tempo), Austerlitz, campagne militari in Prussia, Spagna e Russia. Fu, quindi, una figura indispensabile per Napoleone: oltre ad essere il Maresciallo più pagato dell'Impero, nel 1807 ottenne il titolo di principe di Neuchâtel, un piccolo cantone svizzero che, tuttavia, gli permise di coniare le proprie monete. Un privilegio che, come sapete, spettava a ben pochi della cerchia napoleonica, specialmente se non legati da vincoli familiari. https://it.wikipedia.org/wiki/Louis_Alexandre_Berthier4 punti
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E' un cantone svizzero, ma senza numista non ci sarei mai arrivato è vero che utilizzando bene il sito su può trovare quasi tutto, ma è una mezza sconfitta perchè purtroppo significa non conoscere a vista una determinata monetazione. 1 Kreutzer - Alexandre Berthier - Principality of Neuchâtel – Numista ps: ma può essere un'altro nominale3 punti
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Buon pomeriggio, allego alcune pagine che potrebbero essere utili... Tratte da: "Delle monete e dell'instituzione delle zecche d'Italia, dell'antico e presente sistema di esse: e del loro intrinseco valore, e rapporto con la presente moneta dalla decadenza dell'impero sino al secolo XVII" Gian Rinaldo Carli · 17573 punti
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Va in un campo e trova moneta d’oro del I secolo a. C. La scoperta nei pressi del paese in cui furono ambientati film psico-horror Incredibilmente bella, con le sue decorazioni che stanno tra l’astratto e la figurazione. La moneta è stata trovata quest’estate in un campo agricolo di Benington, un villaggio e parrocchia civile nel distretto di East Hertfordshire , nell’Hertfordshire, in Inghilterra, a circa quattro miglia a est di Stevenage e 35 miglia a nord di Londra. Una zona ad alta vocazione agricola, sin dall’antichità, in cui oggi risiedono 900 persone. Questo luogo magico è noto per un cortometraggio horror psicologico del 2009 e per la serie web No Through Road di Steven Chamberlain: la storia di quattro adolescenti di diciassette anni in viaggio verso Stevenage che si ritrovano intrappolati in un loop temporale lungo due segnali stradali che indicano un incrocio tra Benington e Watton. Luogo con un’aura metafisica, bella e, a tratti inquietante, quello in cui la moneta è stata portata alla luce. L’oggetto prezioso è un quarto di statere importato dai Galli dell’età del ferro, forse dei Nervii, risalente al I secolo a.C. La tipologia della moneta è quella a “Linee incrociate con cavaliere”. Il dritto presenta segni di scalpello incrociati. Il rovescio riproduce l’immagine di un cavallo, di una lira e di un cavaliere. Essa pesa 1,89 grammi e ha un diametro di 12,9 millimetri. Il recto e il verso dell’antica moneta celtica @ Rights Holder: The Portable Antiquities Scheme CC License I Nervi, che produssero questa moneta, poi giunta in Inghilterra, costituivano la tribù più influente all’interno della regione della Gallia Belgica durante il I secolo a.C., zona che era situata vicino al fiume Schelda. Secondo le testimonianze di Tacito e Strabone, i Nervi avevano origini germaniche. Nei resoconti di Gaio Giulio Cesare nel suo De bello Gallico, i Nervi erano descritti come il gruppo più combattivo tra le tribù belgiche. Una prova di ciò risiedeva nella loro cultura, che aveva somiglianze con quella degli Spartani, evidenziando così il loro carattere guerriero. https://www.stilearte.it/va-in-un-campo-e-trova-moneta-doro-del-i-secolo-a-c-la-scoperta-nei-pressi-del-paese-in-cui-furono-ambientati-film-psico-horror/3 punti
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Complimenti!! Secondo me è un Batz (https://en.numista.com/catalogue/pieces24213.html) ma compimenti comunque davvero!! Ci stavo diventando matto!😄 Complimenti anche a @lorlukeper aver proposto il quiz più longevo in questa discussione!2 punti
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Mi è capitato di vendere qualche moneta sulla baia e, quindi, parlo per esperienza diretta. Non è possibile vendere una moneta e spedirne un'altra di valore e/o conservazione inferiore. Il sito tutela sempre il compratore, a volte anche in maniera eccessiva. Perciò non esiste che il venditore possa fare il furbetto, a meno che non voglia prendersi un bel feedback negativo. Ciò che arriva all'acquirente è sempre quello viene mostrato in foto. Altrimenti si apre una contestazione per "oggetto non conforme alla descrizione" e si ottiene in poche ore il rimborso. Più plausibile l'ipotesi dell'asta con riserva anche se, anche su questo punto, occorre aggiungere un elemento che forse non tutti sanno: ogni volta che si apre un'asta con prezzo di riserva, il sito prende subito una commissione. Se, invece, l'asta è "libera", il sito non applica una tariffa immediata alla creazione dell'inserzione ma solo se l'oggetto viene venduto. Quindi, sulla baia, non sempre è così conveniente creare aste con riserva (a differenza, magari, di altri siti di e-commerce).2 punti
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Ciao, eccola intera e con spiegazione. Benedikt von Nursia / Zachariassegen Benedikt von Nursia / Zachariassegen Medaille aus Bronzeblech VS: Der heilige Benedikt von Nursia mit Krummstab und Giftbecher. Umschrift, Umschrift, S[ANCTI] P[ATRIS] BENEDICTVS [Heiligen Vater Benediktus] Davor der Benediktusschild mit dem Benediktussegen Umschrift, C[RVX] S[ANCTI] P[ATRIS] B[ENEDICTI] [Kreuz des heiligen Vaters Benediktus] C[RVX] S[ACRA] S[IT] M[IHI] L[VX] N[ON] D[RACO] S[IT] M[IHI] D[VX] [Es sei das heilige Kreuz mein Licht, der Drache sei mein Führer nicht!] V[ADE] R[ETRO] S[ANTA] * N[VNQVAM] S[VADE] M[IHI] V[ANA] * S[VNT] M[ALE] Q[VAE] L[IBAS] * I[PSE] V[ENENA] B[IBAS] [Weiche Satan! Rate nimmer * Mir der Sünde falschen Schimmer * Du kredenzest bösen Wein * Trinke selbst das Gift hinein] Link RS: Der Zachariassegen Umschrift, + Z + DIA + BIZ + SAB + Z + HGF + BFRS XVII Jhd2 punti
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Lamonetiani, nuntio vobis, gaudium magnum, habemus locandinam:2 punti
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Vai tranquillo!!! dal loro sito, sotto Menu: CUCINA / BAGNO / in movimento / SALDI1 punto
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Interessante serata, soprattutto per la visione diretta di alcune monete oggetto della discussione. Particolarmente interessante l 'enigma'della moneta del 319 della zecca di thessalonica con rovescio con segni "criptici'.1 punto
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Te lo spiego io, allora: se nel contesto di una critica comportamentale ci aggiungi le parole suddette, stai attribuendo detto tipo di comportamento al soggetto a cui sono indirizzate le parole dette . Meno numismatica e più Crusca1 punto
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Ci saranno l’11 novembre una sessantina di posti a sedere, il consiglio che mi sento di dare, avendo avuto già diverse prenotazioni, è’ quello di inviare un messaggio di conferma di adesione per il posto, o per mail o anche qui, analogamente per il pranzo conviviale [email protected]1 punto
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SONO pubblici… sono tutti sul web… basta cercare e darsi da fare, troppo comodo pretendere la pappa scodellata accusando la categoria di poco protezionismo, specialmente se poi si continua imperterrito a fare acquisti anche su siti d case d’asta ormai per “ vox populi” irrimediabilmente inquinate… per risparmiare qualche euro… se costano meno che da tutti gli altri, ci sarà pure un motivo, no?! ci vuole un po’ di autocritica, datemi retta1 punto
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Ho visto vendere falsi in quasi tutte le case d asta, la serietà del venditore poi sta nel riprendersi la moneta indietro restituendo la somma senza fare tante storie..1 punto
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Qualche mese or sono le dichiarazioni scientificamente corrette della dottoressa Martina Tauber, anatomopatologa dell’ospedale di Bolzano e responsabile della mummia, mal comprese e/o travisate da giornalisti poco preparato e/o attento e lanciate nel gioco del "telefono senza fili" della ripresa della notizia da una testata all'altra (senza verifica come quasi sempre accade), hanno portato all'invenzione tutta mediatica che il nostro buon uomo del Similaun fosse sardo. Forse era in vacanza in Alto Adige, mah (con una simile boutade giornalistica mi si potrà perdonare una battuta da cinepanettone). No! Ötzi non era sardo. Cosa ci dice veramente lo studio del suo cromosoma Y 6 Luglio 2023 - 11:16 di Juanne Pili Spieghiamo i legami genetici della mummia coi sardi Ci segnalano un articolo del Corriere Trentino che sulla mummia scoperta nel 1991 in Alto Adige soprannominata Ötzi titola con un virgolettato «Era sardo, con il colesterolo e 61 tatuaggi: è ingrassato negli ultimi anni». A rendere questa frase sconvolgente è il riferimento alla presunta origine sarda dell’uomo vissuto nel Neolitico. In realtà le cose stanno diversamente, ed è probabile che i titolisti abbiano frainteso le affermazioni degli esperti. Il professor Paolo Francalacci, esperto di Genetica di Popolazioni e Genetica Evoluzionistica dell’Università di Cagliari, che ha studiato il cromosoma Y di Ötzi, spiega a Open perché è scorretto sostenere che l’antico uomo ucciso nelle Alpi fosse sardo. Come è stata riportata la notizia L’articolo è un’intervista alla professoressa Martina Tauber, anatomopatologa dell’ospedale di Bolzano e responsabile della mummia. Questo potrebbe far pensare che tale attribuzione sia proprio dell’esperta, come riporta l’Unione Sarda nel rilanciare la notizia: «Era sardo e, nonostante il suo stile di vita salutare soffriva di colesterolo alto, artrite e arteriosclerosi», racconta l’anatomopatologa dell’ospedale di Bolzano Martina Tauber, come riporta il Corriere della Sera. Ecco il passaggio in cui potrebbero essere state fraintese le affermazioni di Tauber: Ötzi non era sardo, ma alcuni sardi hanno degli antenati in comune Cosa ci racconta invece il sottogruppo paterno e come si studia? «Come sapete il cromosoma Y si trasmette di padre in figlio come un cognome – spiega Francalacci -. Parliamo di aplotipo quando vogliamo indicare le mutazioni individuali del cromosoma Y. Con aplogruppo invece intendiamo una famiglia. L’aplogruppo a cui appartiene Ötzi è il G2a. Probabilmente la sua zona di diffusione era quella caucasica ch’è arrivata nel Neolitico risalendo il Danubio. La seconda strada era quella marittima». Come fa Ötzi a risultare imparentato coi sardi? «Quella di Ötzi è una linea ch’è arrivata fin da 8/9 mila anni fa dalle aree dell’Europa centrale – continua il Professore -, a quel punto quei popoli sono scesi verso la penisola italiana mediante un percorso molto simile a quello seguito dagli antenati degli Etruschi. Anche loro non si sono fermati in Toscana, ma hanno attraversato l’arcipelago Toscano, Corsica e Sardegna». Quindi la situazione è ribaltata. «Ötzi ha un aplotipo che appartiene all’aplogruppo G2a di origine caucasica che troviamo effettivamente anche in Sardegna – spiega Francalacci -, perché discendono da questi popoli provenienti dal Nord. Tra l’altro Ötzi è morto 5 mila anni fa, quindi la Sardegna non l’ha mai vista. Forse dei parenti comuni sono arrivati in Sardegna da quella stessa strada». Francalacci et al., 2013 | Nello schema vediamo come Ötzi non potesse essere sardo. Aveva invece degli antenati in comune coi gruppi che poi scesero lungo la Penisola italiana, fino a raggiungere Sardegna e Corsica. Quindi Ötzi non era sardo. Sono i sardi casomai ad avere antenati in comune con lui? «Attenzione – precisa il Professore -, questo non vale per tutti i Sardi. Il cromosoma Y ci racconta che una buona parte di loro discende da popolazioni provenienti dalla Penisola iberica in epoca Mesolitica. La popolazione proto-sarda discende ovviamente da diverse linee di popolamento. Si tratta di cose che ho analizzato con altri ricercatori in uno studio pubblicato su Science nel 2013». La smentita del Museo archeologico dell’Alto Adige «Grazie per l’accurata verifica dell’informazione. Confermiamo l’interpretazione del professor Paolo Francalacci. L’espressione che Ötzi fosse Sardo è stata purtroppo un fraintendimento giornalistico. La dottoressa Tauber si riferisce alla pubblicazione del genoma di Ötzi di A. Keller / A. Graefen et al, in “Nature Communications” (28.2.2012). In questa pubblicazione viene osservato che l’aplogruppo Y di Ötzi G2a4 si trova tuttora in tutta Europa. Nelle isole di Sardegna e Corsica si trova in un tasso più elevato (fino al 20%)». «L’aplogruppo dell’Uomo venuto dal ghiaccio è arrivato originariamente in Europa dal Medio Oriente dai primi agricoltori e allevatori di bestiame nel corso della cosiddetta “rivoluzione neolitica”. Ai tempi di Ötzi, nell’età del rame, questo aplogruppo era molto diffuso in Europa. È stato gradualmente perso nel corso dei millenni successivi a causa delle numerose migrazioni nella storia umana ed è sopravvissuto solo in regioni isolate come le regioni insulari del Mediterraneo». «Riassumendo in breve: fino al 20% di Sardi e Corsi condividono il bagaglio genetico di un antenato di Ötzi che è arrivato in Europa durante la rivoluzione neolitica, quindi circa 1000 anni o più prima di Ötzi. La deduzione che Ötzi fosse Sardo quindi non è corretta». -> https://www.open.online/2023/07/06/otzi-sardo-studio-cromosoma-fc/1 punto
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Ciao,non ho le competenze adatte per dare una risposta precisa al tuo quesito, posso limitarmi a fare delle supposizioni,la Puglia era parte del Regno di Napoli dove venivano battute le monete per l'intero regno,presumo che fino alla mezza piastra "busto corazzato"i tagli circolassero in tutto il regno nel biennio 50-52,non conosco le dinamiche di distribuzione quindi è possibile che alcuni tagli coniati a ridosso di quegli anni ci mettessero più tempo per arrivare nelle zone più remote del regno... Per quanto riguarda i carlini e mezzi carlini che vennero coniati rispettivamente nel 1755 e dal 1755 al 1759 è chiaro che nel biennio 50-52 si facesse ricorso ai nominali di regnanti precedenti probabilmente perché ancora largamente circolanti nel regno,come i carlini del 1715-1716 coniati durante il regno di Carlo VI d'Asburgo, nonché il tarì coniato nel 1715/16/18 e 31,moneta che non fu coniata durante il regno di Carlo di Borbone... Per i tagli in rame non furono coniati solo nel 56-57 ma anche nel 1750 come la pubblica da 3 tornesi,il grano da 2 tornesi,il 6 cavalli da 1 tornese,il 4 cavalli e il 3 cavalli da 1/2 tornese,ma considerando la grande rarità presumo siano state coniate in pochi esemplari,e probabilmente anche in questo caso si continuarono ad usare nominali dei Re precedenti, personalmente non escludo che possano aver circolato addirittura monete del periodo vicereale,senza contare che nel regno circolavano anche monete straniere e di altri stati italiani come mi è capitato di leggere su alcune tabelle di conversione... Sicuramente non avrò risolto il tuo quesito ma spero almeno di averti schiarito un po' le idee... P.S. per le immagini delle monete puoi verificare semplicemente su un qualsiasi catalogo...1 punto
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La notte è uno dei momenti più pacifici di tutta la giornata é vero concordo, ma è anche il momento in cui sei solo con te stesso e fai le migliori o peggiori scelte della settimana. 😂😂 E poi prima di andare a letto ti privi di riguardare le aste numismatiche d' interesse? Io manco morto 😂😂1 punto
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Da un vecchio album in un vecchio stipetto, 8 oggetti & dettagli dell' arte degli antichissimi Minoici, su 8 francobolli dei moderni Greci .1 punto
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20 centesimi Emanuele III leggermente rigato 20 centesimi Emanuele III 1920 Insieme di 20 centesimi 1918/19/20,notare quello leggermente rigato 1919.1 punto
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Complimenti! Tra l'altro è uno degli esemplari illustrati nella monografia del Magliocca (p. 41, n. 23 conio senza perlinato).1 punto
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Questa è la ratio (non mia ma del legislatore/governo/...) che è alla base di questa scelta discrezionale. Può piacere o non piacere.... allora potremmo criticare pure la tradizione consolidata dell'altezza come criterio di scelta dei Corazzieri , uno alto 1,50 m perché non potrebbe fare il Corazziere ? Per non parlare della costituzione fisica che deve essere “adeguatamente armoniosa” e per di più deve possedere un'indiscussa moralità personale e familiare. Quindi immaginiamo una persona bassa che fisicamente non è bella e che ha una famiglia con trascorsi penali non può fare il Corazziere pur essendo un uomo coraggioso, corretto, incensurato e moralmente ineccepibile! Quindi la questione dei tatuaggi non è alla fine veramente discriminatoria rispetto a tante altre ingiustizie!1 punto
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Dopo vari mesi vorrei mostrare una bella moneta della zecca di Lienz per la Contea di Gorizia: Alberto III (1338-74), Denaro, 0,90 g. Rif.: Rizzolli Li 44 Arka Diligite iustitiam1 punto
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Credo la moneta sia uno Spl potenziale. Si vede l'argentatura sottostante (i denari avevano un'argentatura sottilissima, più sottile di quella dei più comuni radiati, che spariva rapidamente con la circolazione). Quindi la moneta ha circolato poco o nulla. Tuttavia le tracce di sporco e terriccio coprono malamente alcuni rilievi e fondi. Ed effettivamente così combinata la qualità è poco apprezzabile. Dato che non mi sembra si tratti di patina ma di rimasugli di terra e detriti, suggerirei un minirestauro (da parte di chi lo sa fare ovviamente ) atto ad eliminare tutto ciò che non è moneta.1 punto
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Aggiungo, a copletamento della precedente discussione, le 2 Lire umbertine prodotte nel 1887 che presentano (assieme a quelle coniate in seguito) la testa leggermente più grande del sovrano rispetto alle annate precedenti:1 punto
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Io veramente non capisco questa politica, di molte zecche, di far pagare spese di spedizione stratosferiche, ma perchè? Se vuoi aumentare i ricavi aumenta il costo della merce, non dei servizi collegati! O forse è una tecnica per privilegiare i commercianti e disincentivare gli acquisti singoli così da ridurre l'impegno della gestione ordini, spedizioni, ecc? Mah!1 punto
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Rispetto all'anno scorso, la tiratura dei 2€ cc in blister è notevolmente superiore (80k e 90k rispetto a 50k), mettici poi l'assurda politica di vendita: a marzo il package "2€ commemorative" (contenente le due monete 2€cc e la divisionale) era disponibile solo per chi acquistava online uno dei tre package extralusso contenenti non so quali monete (forse) d'oro/argento; poi un mese dopo hanno aperto alle vendite del solo package "2€ commemorative"; alla fine ora si sono accorti che la divisionale magari non interessava a molti, ed hanno messo in vendita le sole 2€cc..1 punto
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Addirittura circolavano ancora monete romane. Abbiamo la testimonianza diretta di Gnecchi che ricordava a fine Ottocento che non era inusuale imbucare monete romane di rame invilito nei bussolotti delle chiese per le elemosine.1 punto
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Ti do un suggerimento... non limitarti a Carlo, sicuramente circolavano monete di epoca asburgica e monete di zecche straniere come Roma o Venezia o Ragusa, la cosa è più complessa rispetto a quello che di pensa1 punto
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Negli Emirati arabi sino al 1994 circolava la moneta da 1 dirham (tipo 1973-1989) in rame/nickel da 11,30 grammi e con un diametro di mm. 28,60 Nel 1995 con lo stesso identico soggetto furono ridotte le dimensioni, la moneta fu portata a 6,40 grammi di peso ed il diametro a mm. 24,00 (spessore mm. 19,00) Successivamente, nel 2012, fermo restando il diametro e lo spessore, fu ulteriormente ridotto il peso a 6,10 grammi. Ma si accorsero a loro spese che la moneta filippina da 1 piso in rame/nickel aveva le stesse identiche misure (gr. 6,10 - ⌀ mm. 24,00 - spessore mm. 19,00) Però ci vogliono ben 16 monete da 1 piso al cambio per 1 dirham. La moneta filippina era, ed è ancora, ampiamente utilizzata per sfruttare i distributori automatici presenti negli Emirati Arabi, una truffa enorme a causa della grande popolazione filippina che lavora negli Emirati Arabi Uniti, ma sembra che non se ne curano!1 punto
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Effettivamente quella da 1 real è molto simile. Va considerato anche che noi abbiamo l'occhio attento e allenato ma il cittadino medio non bada assolutamente a ciò che riceve come resto.1 punto
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Ciao, Ecco il carlino diverso, lotto 725 asta bolaffi 1-2/12/2022 Un saluto a tutti. Raffaele.1 punto
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Salve chiedo un vostro aiuto nell’identificazione della moneta in foto. Peso 2,84g ringrazio in anticipo1 punto
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La mia paura è che paghiamo lautamente con soldi pubblici lavori molto modesti, ..ripeto mio nipote farebbe cose migliori al prezzo della paghetta.1 punto
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Mi rendo conto sempre di più che fino agli anni 70 80 l'Italia ha creato capolavori in filatelia, addirittura i classici italiani sono apprezzati in tutto il mondo, questo riflette la deriva culturale del paese. Peccato ad ogni emissione perdiamo un'occasione. Quello che dici è 'verissimo' !!1 punto
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Si è di menticato anche un buongiorno,bionasera, per cortesia, grazie1 punto
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E qui posto il trittico completo senza particolarità, ma sempre in buona conservazione:1 punto
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Pare che esistano alcuni 20 Centesimi 1920 che presentano la rigatura sul contorno (io non ne ho mai visto uno) perché qualche vecchio tondello di Umberto era avanzato dalle coniazioni degli anni precedenti. Comunque, perché i 20 Centesimi abbiano qualche interesse numismatico (sono "difetti" di conio"), devono avere la rigatura completa lungo tutto il contorno. Altra "curiosità" legata a questa tipologia è la presenza del fantasma del precedente conio su entrambi i lati; anche qui, perché abbiano un surplus collezionistico, il fantasma dev'essere completo. Qui sotto, posto un esemplare che possiede entrambe le caratteristiche (rigatura e fantasma) ed il pregio d'essere in buona conservazione (dal vivo è più agevole vedere, dalla foto a me va insieme la vista...):1 punto
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Sto mettendo a punto la dislocazione, oltre che a definire il sito con Maurizio Sangineto. Poi farò l’elenco dei partecipanti.1 punto
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Buonasera, complimenti @fricogna ottima conservazione, i rilievi ci sono tutti. Hai scelto benissimo.1 punto
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Aggiungo anche un ritrovamento per me emozionante! Un 3 pence del 1928 dello Stato libero d'Irlanda, un dominion della corona britannica. Sul dritto è presente l'arpa con l'anno e la scritta gaelica "SAORSTAT ÉIREANN", che vuol dire appunto "Stato libero irlandese". Sul rovescio è presente il coniglio che sarà poi ripreso anche nel primo conio della Repubblica d'Irlanda, come visto in precedenza in questa stessa discussione.1 punto
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Buonasera a tutti, complimenti @Releo, puntualmente ci delizi com delle monete stupende, mi piace molto. Bello il castello a Tre Torri come nei 9 cavalli di Filippo IV. Ti segnalo un link molto interessante a proposito del Tari 1715 di Carlo VI magari lo troverai anche tu interessante. O magari lo avrai già visionato. Saluti Alberto1 punto
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