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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/13/23 in tutte le aree

  1. Il mio intervento è probabilmente inutile perchè le cose importanti sono già state dette: la tolleranza di peso (minima 0.075 g), il peso stesso (troppo basso, anche per una eventuale pessima conservazione), l'evidente falsità. Vorrei solo postare 2 foto relative al lettering, che con il bordo perlinato è un’importante chiave di lettura. E’ veramente mal fatto, per tutte le lettere. Si possono controllare ad esempio le T: nel falso la banda orizzontale è piatta e quella verticale in parziale rilievo e si sovrappone malamente alla prima. Al contrario gli esemplari autentici mostrano bande tridimensionali prismatiche!
    4 punti
  2. Le passioni (se sono veramente tali) non servono ad arricchirsi e la numismatica appartiene certamente a tale categoria. Affronto questo tema - scontato per molti lettori di questo sito - perché talvolta quando viene presentata la numismatica ai (pochi) giovani che oggi se ne interessano vengono passati - forse involontariamente - messaggi che tendono a confondere la passione per le monete con una qualche forma di investimento. Ad esempio, tempo fa mi è capitato di leggere in un catalogo una frase del tipo "inserite nelle vostre collezioni anche monete d'oro in modo da garantirvi contro le fluttuazioni del puro mercato numismatico" (cito a braccio, ma il senso era questo). Un invito di questo tipo mi sembra piuttosto fuorviante perché in pratica si suggerisce di tesaurizzare monete d'oro "di Borsa" che dal punto di vista numismatico dicono poco o nulla. Partendo da queste riflessioni, mi sono domandato cosa sia successo a chi - una ventina di anni fa - avesse deciso di acquistare un marengo umbertino. In particolare non mi riferisco al comunissimo millesimo 1882 che troviamo facilmente dai compro-oro, ma il ben più raro millesimo 1884, coniato in soli 9.775 esemplari. Si tratta di una moneta classificata R2 che - soprattutto se ben conservata - ha un valore di mercato decisamente superiore rispetto a quello intrinseco dell'oro. Sfruttando il bel sito online del Catalogo Gigante sono andato a vedere come è evoluto il prezzo di vendita di tale moneta dal 2005 fino ad oggi, considerando uno stato di conservazione qFDC. I valori sono riportati nel grafico seguente: Il prezzo di vendita (indicato dai punti blu) è quello di alcuni listini italiani e delle principali case d'asta (inclusivo dei diritti). Si nota una grande variabilità, normale perché la classificazione qFDC si presta ad un ampia gamma di interpretazioni e nel conto va messo anche il margine di aleatorietà legato alla vendita all'asta. La linea rossa è un fit lineare (senza alcuna pretesa) che l'indica l'andamento a lungo termine delle quotazioni. Si vede abbastanza bene che c'è stata una tendenza generale alla riduzione delle quotazioni: chi avesse acquistato nel 2005 si ritrova - dal punto di vista finanziario - con una evidente perdita, senza contare l'effetto dell'inflazione che si è accumulata negli anni. Si tratta di un solo esempio e lungi da me l'idea che da questo si possano estrarre regole generali, ma mi sembra comunque significativo. D'altra parte la crisi di giovani vocazioni numismatiche produrrà in futuro un forte calo della domanda, mentre le vendite realizzate dagli eredi dei vecchi numismatici faranno crescere l'offerta. Il mercato ha le sue regole spietate. Dal punto di vista puramente finanziario le cose sarebbero andate ben diversamente se - usando gli stessi soldi - nel 2005 qualcuno avesse acquistato un certo numero dei comunissimi marenghi del 1882 che allora si potevano comprare sotto la soglia dei 100 Euro. Oggi avrebbe più che triplicato il capitale, ma sarebbe stato un puro investimento senza alcun interesse numismatico. In conclusione, la numismatica è una passione che può essere anche particolarmente costosa e che non garantisce un ritorno dal punto di vista finanziario. Ognuno deciderà quanto spendere in base ai suoi desideri ed alle sue disponibilità, ma non facciamo passare - neppure in via indiretta - il messaggio che possa portare anche ad una qualche forma di ritorno economico.
    3 punti
  3. All'estero la filatelia e storia postale è più viva che mai. In Italia il settore regge, nelle aste importanti ci sono rilanci notevoli, ..ovviamente anche in filatelia esiste la 1° scelta, lusso ed extra lusso.. ma quella è filatelia di investimento, dove chi acquista a volte non ha mai aperto un catalogo .. ed ha scelto un francobollo invece di un un Rolex. Il collezionismo deve portare a gioirne lo studio deve portare Cultura.. e deve divertire. Se si colleziona con lo stress del guadagno conviene fare altro.
    3 punti
  4. Salve ragazzi, oggi vi mostro un bel doppio fiorino di Vittoria datato 1887. Ho notato che il ritratto della sovrana è uguale alla moneta di un crown mostrato in altra discussione, solo che al posto del San Giorgio ci sono gli stemma dei 4 regni uniti. Anche questa è molto affascinante.
    2 punti
  5. Le lettere nel campo sono comuni a tutte le zecche in questo periodo. Servivano per distinguere le emissioni. A Lugdunum per esempio hanno usato A-S e C-R, a Treviri T-F, A-S, F-T, a Arelate R-S, C-S, P, S-F, T-F, e così via... Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  6. esatto Silvio, per quanto riguarda il tuo concetto mi trovi d' accordo ma in tantissimi punti le monete dei Savoia sono e per il momento ancora, dei veri misteri. Ciao
    2 punti
  7. Dicevo che secondo me la produzione di cartamoneta cambogiana dall'indipendenza (Accordi di Ginevra, luglio 1954) non è particolarmente interessante. Tutt'altro discorso per quella vietnamita, che serba ancora qualche (quasi)segreto. Eccone uno. I primi dong del Vietnam del Sud: quando una tilde fa la differenza In seguito ai già citati accordi di Ginevra che chiudevano la vicenda della 1a guerra d'Indocina, la vecchia provincia dell'Annam si trovava divisa in due lungo il 17esimo parallelo: a nord la Repubblica del Vietnam sotto il controllo del Viet Minh e a sud lo Stato del Vietnam retto formalmente dall'ex-imperatore di Indocina Bao Dai. L'1 gennaio 1955 la Banca Nazionale del Vietnam aprì una sede a Saigon ed assunse le funzioni di banca centrale anche per la Repubblica del Sud. Tra le prime serie emesse dalla Banca Nazionale del Vietnam per la circolazione nella Repubblica del sud ce n'è una che presenta una particolare variante sconosciuta ai più: è la serie del 1955 da 5 e 10 dong, stampata da Thomas De La Rue & Company. Al fronte, in posizione centrale, la denominazione da 5 dong presenta una fenice in volo e quella da 10 dong una carpa koi (si riconosce dai barbigli ai lati della bocca, che la distinguono dal pesce rosso o carassio). Secondo la simbologia vietnamita, sono animali propizi. La bellezza della fenice la rende simbolo di virtù, grazia e nobiltà; inoltre, si crede che appaia solo in tempi di prosperità, quindi rappresenta anche la pace. La carpa koi, animale molto longevo, è emblema di lunga vita, ma anche di coraggio e perseveranza. Sulla destra, entrambe le banconote presentano l'immancabile dragone, l'animale più propizio di tutti e simbolo del Vietnam, di potere, nobiltà e immortalità. @littleEvil, questo è x te che ami le astruse vicende mitologiche: secondo la leggenda, all'origine dei tempi, Lạc Long Quân, figlio di un drago, si unì in matrimonio alla figlia di una fata, Âu Cơ, e la loro unione generò 100 figli (50 maschi e 50 femmine); il loro primogenito divenne il capostipite della prima dinastia di regnanti Việt: per questo motivo, il dragone rappresenta la regalità e i vietnamiti si considerano i "discendenti del drago e della fata". Al retro, sono rappresentate scene di vita: un contadino che ara un campo di riso con il bufalo d'acqua sulla banconota da 5 dong e le tradizionali imbarcazioni dau o dhow dei pescatori su quella da 10 dong. Parlavo di un (quasi)segreto: esiste una variante poco nota, un errore di scrittura del titolo Thủ-quỹ Trung-ương ("il Tesoriere Centrale") in cui Thủ-quỹ appare senza tilde sulla y: "Thủ-quy". La 10 dong si legge peggio però credo si veda che manca la tilde... L'errore appare su alcuni primi esemplari ed è stato corretto nel corso della produzione. La progressione del numero di serie di queste due emissioni segue la logica del tipo A1, B1, ... Z1, A2 ecc. Per quanto riguarda la denominazione da 5 dong, appare su alcune banconote comprese tra le serie A1 e S5 mentre per la denominazione da 10 dong l'errore si riscontra su alcune banconote delle serie da A1 a P4. Non tutte le banconote comprese tra questi intervalli presenta l'errore ma solo alcune, mentre altre hanno la titolatura corretta con tilde. Se vi capita, buttateci un occhio... 😉
    2 punti
  8. Provo con un 5 franchi francese del tipo Hercules https://en.numista.com/catalogue/pieces1187.html
    2 punti
  9. DE GREGE EPICURI @fullonsCiao, alcune delle monete "grottesche" che hai postato (da NUMISCANAL) mi sembrano non ufficiali, in particolare l'ultima tetradramma di Caracalla, quella più a destra. Quanto al tema generale "una moneta per imperatore", capisco benissimo questo tipo di scelta, che è quella di gran lunga più diffusa, ma personalmente mi sono comportato in un altro modo, nel lungo periodo (ora concluso) in cui ho collezionato monete romane imperiali. Nel senso che ho sempre acquistato le monete che più mi interessavano e piacevano, anche se di quel regnante avevo già molti esemplari. Quello che privilegiavo erano i rovesci rari, o con particolare significato storico (es.scene con molti personaggi, o monumenti...) Di alcuni augusti o cesari (es. Diadumeniano) non ho mai avuto monete imperiali, ma solo provinciali. Ma questo dimostra solo la varietà del collezionismo e la libertà di ciascun collezionista!
    2 punti
  10. Salve. Condivido questo importante e bel tornese del 1579. Solo stamane, rivisitando la discussione su : " Rarità ,inediti o curiosità dalle aste per il vicereame " sono venuto a conoscenza della sua provenienza dalla raccolta di Genny ( il che per me rappresenta un marchio di garanzia ). IL post 91, in cui Genny faceva riferimento alla sua moneta, mi era evidentemente sfuggito! La moneta in oggetto ha fin da subito attirato il mio interesse e sono felicissimo di essermela aggiudicata. Mi ero anche reso conto che si trattava dello stesso esemplare pubblicato dal Magliocca al n. 99 di pag. 135 (R5) nel suo volume sulla moneta napoletana 1503/1680. Ringrazio tutti per l'attenzione. Un caro saluto.
    2 punti
  11. Proseguo con un'altra moneta da 100 lire, che probabilmente qualcuno di vecchia data si ricorderà che ho già postato, ma comunque vorrei sapere il vostro giudizio. Anche questa è stata poi slabbata e vi dirò come. Grazie a chi vorrà partecipare, le foto iniziali sono sempre le mie. Saluti Marfir
    1 punto
  12. Ufo, corpi "non umani" mostrati al Parlamento in Messico. L'esperto: “Non siamo soli" Nell'audizione mostrati reperti recuperati durante scavi minerari, avrebbero mille anni secondo le analisi Nella prima audizione al Congresso messicano dedicata agli Uap, i "Fenomeni anomali non identificati", si va subito al colpo di scena: l'ufologo Jamie Maussan, molto noto in Centro America e famoso anche nel resto del mondo svela, alla Camera dei deputati, due corpi mummificati di presunte creature "non umane". Antropomorfi, con la testa allungata e il collo retrattile, (molto simile a quella degli alieni rappresentati in capolavori della fantascienza come "E.T." https://www.repubblica.it/esteri/2023/09/13/news/ufo_cadaveri_messico_jamie_maussan-414357071/
    1 punto
  13. Che ne pensate di questo ducato con due croci ciascuna ai lati della testa del Redentore? Sembra che ci sia anche una croce sopra la testa ma parzialmente coperta da quest’ultima. Grazie. Bartolomeo Gradenigo 1339-1342. Ducato, AV 3,55 g. D/ BA GRADONICO – •S•M VENETI S. Marco nimbato, stante a s., porge il vessillo al doge genuflesso; lungo l'asta, D V X. R/ •SIT•T•XPE•DAT'•Q•TV – REGIS ISTE DVCAT' Il Redentore stante di fronte entro aureola ellittica cosparsa di cinque stelle a d. e quattro a s. Paolucci 1. Friedberg 1220. Raro. SPL-FDC NO: [Questa variante con croci ai lati della testa e punto tra i piedi del Redentore è da ricondursi allo zecchiere Omnibonus; cfr. Roberto Fuda, Omnibonus. Un intagliatore alla zecca dell’oro di Venezia tra Francesco Dandolo e Bartolomeo Gradenigo in Panorama Numismatico 351.]
    1 punto
  14. Un saluto a tutti. Tra gli ultimi acquisti fatti in Inghilterra c'è un crown della regina Vittoria in bella conservazione. Purtroppo dalle foto non si vede appieno la bellissima patina e le leggere colorazioni dei fondi. Non sono un collezionista vero e proprio delle inglesi, ma se trovo qualcosa che mi piace cerco di acquistarla prezzo permettendo.
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  15. Quiz/passatempo aperto a tutti con una discussione di @Meleto già esistente in Agorà e con un nuovo quiz appena inserito. Per chi si vuole cimentare nel riconoscimento avendo a disposizione pochi elementi visibili. Saranno trattate monete italiane, antichi stati, estere, ecc. ecc. Provetti Sherlock Holmes numismatici od altro divertitevi!
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  16. Grazie Antonio, quindi la battezzo come Asse di Adriano con Salus al rovescio, RIC 833 var o ha un'altra classificazione? Comunque adesso con l'indizio della Salus me la cerco con più calma Grazie a entrambi
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  17. Ciao e bentornato 🙂. Si tratta di un asse di Adriano. Quello postato da @gioal corrisponde al RIC 833 con la personificazione dela Salus seduta sul rovescio e con ritratto dell'imperatore con testa laureata e busto nudo. Guardando meglio la tua moneta mi sembra che diversamente da quella postata, la testa non è laureata e quindi dovrebbe essere una variante (ce ne anche un'altra con testa laureata e busto corazzato). ANTONIO
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  18. Forse ….5 lire governo provvisorio di Venezia?
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  19. Oopps scusa! Grazie per la segnalazione.. CORRETTO 😉
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  20. No, amico @Maastricht, non ci siamo. La domanda te la faccio io: L'articolo citato da @ARES III l'hai letto? Hai ascoltato le parole di Trizio nel filmato che ho postato io? Se non l'hai fatto, fallo prima di domandare. Se l'hai fatto rileggilo ci sono dei punti sul ritrovamento che svelano il mistero dietro alla tua domanda Spoilero in parte la risposta, ma è un segreto quindi lo scrivo piano... le spade avevano anche delle parti non metalliche.
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  21. Per me non ti sbagli...
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  22. Credo che Muntoni e MIR siano il mezzo migliore per affossare una passione nascente: troppo costosi e troppo schematici. Chi si sta appassionando ora alla monetazione pontificia necessita di stimoli meno ... rigorosi. Molto gradevole, ad esempio, L'opera di Alberto D'Andrea, Christian Andreani, Alessio Novelli "La piastra e lo scudo papali: gioielli numismatici ed opere d'arte" Ariccia (RM), 2014 che può essere richiesta sul sito dell'editore, persona gentilissima http://www.edizionidandrea.it/Pubblicazioni.html. Ovviamente non va dimenticato l'ottimo catalogo di lamoneta.it, pressochè completo dal Settecento ad oggi: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-SP Poi la banca dati Iuno moneta per la parte fotografata della collezione di V.E. III (qui la monetazione pontificia dell'Ottocento, zecca di Roma): https://www.numismaticadellostato.it/web/pns/iuno-moneta/monete/ricerca?p_p_id=ivnoMoneta_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_FQ7m&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&p_p_col_id=column-1&p_p_col_count=1&_ivnoMoneta_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_FQ7m_actionName=ivnoMonetaSearch&_ivnoMoneta_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_FQ7m_javax.portlet.action=invoke Poi i cataloghi monografici (o quasi) in PDF (ad es. quelli NAC 14 e 16): https://www.arsclassicacoins.com/catalogues/auction-14/ https://www.arsclassicacoins.com/catalogues/auction-16/ e quello Cambi del 2022 https://www.cambiaste.com/uploads/auctions/788-691_Numismatica_layout_eBook_3-15.pdf ... e poi pazienza e occhio alle varie aste!
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  23. Non ricordo se sia stato stampato il cartaceo
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  24. Buongiorno, Mi è capitata questa moneta dell'imperatore Costanzo II come Cesare. Una Virtus Caess, zecca di Arles del 324-337. A me semplice appassionato e piccolo collezionista mi ha incuriosito il rovescio, che presenta la raffigurazione della cosiddetta porta del campo, o camp gate che dir si voglia. La curiosità sta proprio nella porticina, che non è diciamo così, statica, ma si notano perfettamente le ante che è come se si stessero aprendo. Inoltre sono presenti a fianco le lettere S e F. È una tipologia di rovescio particolare oppure sono io che ho fantasticato troppo? Grazie per i vostri commenti!
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  25. Ciao Bruno è un vero piacere sentirti e sapere che condividi il mio pensiero. Purtroppo nonostante le "nuove luci sulla monetazione sabauda" rimangono grandi zone buie, ma sono uno dei motivi per cui questa millenaria monetazione mi affascina ancora! Chissà se gli altri "Valdostani" sono daccordo con le mie ipotesi...
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  26. Grazie @Rufilius, si concordo pienamente con te...... Buongiorno @Arka, comunque credo questa sia una variante insolita, o sbaglio? E le lettere S - F per cosa state? Grazie
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  27. Mi capita spesso anche a me di fantasticare su alcuni particolari delle monete (quella che hai postato è molto bella) e anche se spesso la spiegazione è molto più semplice, questo non mi impedisce di continuare a farlo 😄 Mi piacciono molto le emissioni con rovesci "architettonici", se ti piacciono le porte di campo non so se hai visto queste interessanti discussioni su quelle di Valentiniano III sempre in questa sezione: E anche il seguito: Pur non potendo intervenire vista la mia poca competenza in materia, le ho comunque trovate molto educative, da aggiungere che sono anche ricche di molte immagini con raffigurazioni differenti di porte di campo 😆
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  28. Buongiorno. Mi spiace, ma non sono in grado di identificare questo oggetto. Di sicuro non si tratta di una moneta, e nemmeno di una medaglia. Il ritratto è ovviamente di Luigi XV giovanile, probabilmente da datare intorno al 1719. Secondo me l'indizio da indagare è costituito dalle prime lettere della legenda : ACCAD . PR Potrebbe riferirsi alla Accademia di Palais Royal (?) e la placca ricavata dal calco di un medaglione.
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  29. 1 punto
  30. Si tratta del quattrino di Ancona, inserito fra le anonime del XV° sec. e descritto "con legende scambiate", vedi collegamento al catalogo on-line. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ANOANA/17 Mario
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  31. Io dico che se formassero la European Equipe,tu staresti incollato alla tv🤣😏
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  32. Buona sera, invece di questa messa così che mi dite??
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  33. Per paragonarle si dovrebbe avere due foto con la solita modalità, cosa che non è in questo caso. Sicuramente anche quella di @El Chupacabra avrà lustro da vendere considerando la quasi assenza di segnetti da contatto. Saluti Marfir
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  34. Partecipo alla discussione con il mio 100 Lire 1955:
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  35. DE GREGE EPICURI Per ora non ho trovato medaglie del santuario di S.Antonio da Padova in Gemona, anche se tale santuario è citato in molte storie e leggende friulane (una di Sauris, che ho letto recentemente). Però si trovano medaglie che su uno dei lati riportano S.Antonio, come questa, che sull'altro lato ha Santa Rosa da Lima ( scritta: S.ROSA VIRGO-LIMA).
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  36. Se si è interessati alla storia postale militare i libri da avere in libreria sono: LA POSTA MILITARE ITALIANA 1939 / 1945 di Giuseppe Marchese per quanto riguarda la 2° guerra mondiale. Per la 1° guerra mondiale.... POSTE MILITARE ITALIANE della prima guerra mondiale (Fronte italiano e albanese di Luciano Buzzetti. I libri sono importanti, andrebbero acquistati prima di acquistare francobolli o buste. ... e vanno studiati come si studiano i cataloghi. Una libreria filatelica ben fornita è un'altra collezione, e sono sempre soldi spesi bene.
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  37. Bisogna ringraziare Wilson che invece di dare all'Italia i territori previsti dai patti di Londra ha dato un territorio non richiesto e totalmente tedesco. Sarebbe bastato dare Fiume, Spalato e le richieste in Dalmazia invece che perseguire una dottrina sbagliata
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  38. Se mi è consentito il problema deve essere scisso in due filoni. Il primo riguarda l'attribuzione della zecca di produzione; nessuno con certezza ha attribuito tale sede in territorio etrusco, tant'è che lo stesso Crawford " ritiene che essa sia genericamente in Italia "ipotizzando" l'Etruria forse anche in virtù dei ritrovamenti effettuati in tale area. Il secondo filone è come mai esemplari con il segno del pentagramma siano attribuiti a tale regione. Qui il discorso si fa più ampio e anche più misterioso in quanto bisogna saper tradurre questo simbolo; in alcuni scritti di numismatica relativi alla Repubblica Romana questo simbolo viene spiegato come appartenente alla cultura etrusca e presente su vari oggetti come ceramiche. Inoltre lo stesso simbolo è presente nella tradizione delle popolazioni celtiche (che confinano a nord della regione etrusca) e ove rappresenta secondo alcuni ricercatori la Dea della Morte. Quindi l'incisione di tale simbolo potrebbe in via del tutto ipotetica rappresentare una Zecca Itinerante che era presente in tale zona al seguito dell'esercito che in questo periodo ,siamo durante la seconda guerra punica, fronteggiava i Cartaginesi e i suoi alleati (Celti) proprio in tale area. Ma tutte queste sono supposizioni.
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  39. "Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio..." La frase è talmente celebre che non penso ci sia bisogno di contestualizzarla. Comunemente viene interpretata come un invito alla separazione fra stato e religione, ma c'è anche chi ritiene (forse non a torto) che questa sia solo un'interpretazione moderna. La moneta che condivido è della tipologia del cosiddetto denario del tributo, dico cosiddetto perché come immagino già sappiate anche se queste monete sono tipicamente definite "Tribute Penny" è poco probabile che lo siano. Penso sia abbastanza facile immaginare, nella sua grossolanità, il ragionamento per cui questa moneta è stata così definita: l'imperatore durante gli anni della predicazione di Gesù era Tiberio e dato che questa moneta era il più comune dei suoi denari qualcuno avrà pensato bene di considerarla il penny del tributo. Possibile ma non probabile, dai ritrovamenti risulta infatti che in Palestina la circolazione di queste monete ai tempi fosse piuttosto scarsa, era invece più diffuso il denario di Augusto con Lucio e Gaio sul rovescio. Ma la verità è che non abbiamo abbastanza elementi per identificare tale moneta, non siamo neppure certi fosse un denario, c'è infatti anche chi sostiene che poteva essere una moneta provinciale, ad esempio un tetradramma di Antiochia con sul dritto l'immagine dell'imperatore e la scritta Cesare in legenda. Ad ogni modo trovo affascinante questa emissione con Tiberio sul dritto e la madre Livia Drusilla sul rovescio. Essendo una moneta particolarmente falsificata vi chiedo anche se avete opinioni in merito su quella che condivido, grazie. Diametro: 19 mm Peso: 3,60 g.
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  40. Vero . Livia dopo la morte di Augusto aveva a Roma un potere non ufficiale , ma reale , soprattutto per essere stata la moglie di Augusto . Tiberio dovette sentirsi soggetto allo status politico di sua madre e di conseguenza i rapporti tra madre e figlio divennero difficili , non piu' gestibili . Tiberio divenne sospettoso del potere della madre , anche per il motivo che Livia nelle discussioni con il figlio gli ricordasse di essere diventato Imperatore per sua intercessione presso Augusto . Sembra che Tiberio si ritirasse a Capri proprio per allontanarsi dall' influenza della madre . Anche se fuori tema numismatico , "allegare" alla moneta un po' di storia credo sia gratificante
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  41. alcuni (4) sono ancora in Italia. conto di poterli mettere tutti insieme verso la fine dell'anno
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  42. 1 punto
  43. Mi sono basato sul testo del Ladich "monete dei re Ostrogoti in Italia"che cita anche autori propensi all'attribuzione per Amalasunta. Penso che il monogramma di Teodorico apparisse per legittimare e pregiare la reggenza di Vitige che non era di nobili ascendenze. Credo anche che i monogrammi seguano un'evoluzione ripercorribile cronologicamente. Ma credo anche che l'ultima parola spetti a @Poemenius..
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  44. Dalle informazioni in mio possesso, per essere il monogramma di Teodorico, dovrebbe avere una croce in alto. Il monogramma privo di croce era stato adottato da Vitige.
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  45. Perdonatemi @Adelchi66 e @daniele8. L’unico dato sicuro è il monogramma di Teodorico al rovescio mentre il diritto è malamente leggibile e non riesco a leggere la legenda e quindi l’attribuzione imperiale. Non è indicato il peso. Vedete qualcosa che non riesco a leggere? cosa vi fa propendere così con sicurezza per il periodo post atalariciano? Lo stile non mi pare così probante da poter propendere con coscienza scientifica per qualcuno in particolare, mi pare. Non considererei l’attribuzione di Varesi se non ipoteticamente indicativa. Al momento non ho sottomano i miei cataloghi cartacei ma da quanto ho a disposizione in digitale non sarei del tutto sicuro…
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  46. A Goslar, in Germania, vi è una scultura raffigurante, secondo Le Goff, un usuraio mentre defeca monete.
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  47. Ed è usato piu' spesso di quello che crediate... Di fatto ho avuto conferma che le maggiori case d'asta COME MINIMO fanno filtrare tutte le foto raw con appositi filtri per standardizzare le foto e dare una apparenza organica e omogenea dell'insieme delle monete che mettono in asta. Alcuni poi applicano filtri diversi sulle diverse tipologie di superfici (argenti, ori, bronzi) in modo da massimizzare contrasto e rilievo delle monete. Il primario inconveniente di questi filtri è quello di alterare la resa cromatica delle patine, che risultano a volte in foto molto lontane dalla resa dal vivo. Un piccolo esempio della stessa moneta fotografata con filtri differenti da due diverse case d'asta. Sopra foto Gadoury, sotto Nomos. Per gli argenti il cromatismo ha meno oscillazione ma i filtri giocano piu' su opacità e contrasto ed aumentando il giallo è un attimo "caricare" o meno una leggera patina.
    1 punto
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