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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/12/23 in tutte le aree
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Proseguo con un'altra moneta da 100 lire, che probabilmente qualcuno di vecchia data si ricorderà che ho già postato, ma comunque vorrei sapere il vostro giudizio. Anche questa è stata poi slabbata e vi dirò come. Grazie a chi vorrà partecipare, le foto iniziali sono sempre le mie. Saluti Marfir4 punti
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Tra l'altro quella banconota da 500 riels è credo la più bella della Cambogia, che non ha una grande tradizione numismatica dopo l'indipendenza. I Khmer rossi arrivarono a tentare la demonetizzazione e deindustrializzazione del paese... e tuttavia loro stessi progettarono ben due serie di cui una non fu mai emessa mentre un'altra, di fattura artigianale, fu emessa da quello che ho capito per essere usata durante un festival tradizionale rurale, anche se alcuni sostengono che servissero a cambiare i bath tailandesi in circolazione. Di più non so.. Qualche esempio della serie non emessa: 1 riel 1975 5 riels 1975 10 riels 1975 50 riels 1975 Questo (http://www.banknote.ws/COLLECTION/countries/ASI/CMB/CMB.htm#REGIONAL) invece è il link alla sezione "regional" del sito Banknote Museum dove ci sono le immagini dell'altra serie. La concomitanza dell'alto valore di mercato degli esemplari originali e della loro fattura elementare fa sì che ci siano in circolazione un'enorme quantità di repliche moderne vendute come originali.3 punti
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Ciao, oggi condivido un antoniniano dell'imperatore Gordiano lll (238-242 d.C.) connla personificazione sul rovescio del dio Giove (Jupiter), prima divinità per tutto il popolo romano, nella sua raffigurazione classica stante, con scettro e fulmine (sempre con lui rappresentato) coniato a Roma nel 240. Terzo antoniniano con il quale archivio definitivamente questo imperatore del quale sono giunte a noi un numero elevatissimo di monete. Senza dubbio, per me, uno tra gli augusti che più soddisfazione può regalare ai collezionisti di monete Imperiali. Nell'ordine l'antoniniano del post (con bel modulo, ben centrato,con discreto metallo e che ha circolato) e tutte le mie altre monete dell'imperatore ragazzino. Grazie ed alle prossime, di altri imperatori, ovviamente. In un futuro lontano l'obbiettivo ( o sogno? 🙂) sarebbe aggiungere in collezione anche un aureo.....chissà. ANTONIO 23 mm. 3,48 g. RIC 852 punti
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DE GREGE EPICURI @fullonsCiao, alcune delle monete "grottesche" che hai postato (da NUMISCANAL) mi sembrano non ufficiali, in particolare l'ultima tetradramma di Caracalla, quella più a destra. Quanto al tema generale "una moneta per imperatore", capisco benissimo questo tipo di scelta, che è quella di gran lunga più diffusa, ma personalmente mi sono comportato in un altro modo, nel lungo periodo (ora concluso) in cui ho collezionato monete romane imperiali. Nel senso che ho sempre acquistato le monete che più mi interessavano e piacevano, anche se di quel regnante avevo già molti esemplari. Quello che privilegiavo erano i rovesci rari, o con particolare significato storico (es.scene con molti personaggi, o monumenti...) Di alcuni augusti o cesari (es. Diadumeniano) non ho mai avuto monete imperiali, ma solo provinciali. Ma questo dimostra solo la varietà del collezionismo e la libertà di ciascun collezionista!2 punti
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Sinceramente mi piace sempre di più la storia postale, non ancora per acquistare ma quanto meno per studiare quello che ho già ed è già stato apprezzato da mio nonno. Cosa succederà dopo? Chissà! Intanto ho qualche anno di studio davanti, a tenermi occupato in maniera appunto sana in quel poco di tempo libero che ho..2 punti
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Non mi pare affatto che vi sia una contraddizione nelle mie affermazioni. Ripeto: non sto mettendo in dubbio l'esito del referendum. Sto solo dicendo che @ARES III e @viganò hanno ragione quando evidenziano alcuni punti oscuri riguardanti il referendum. Ciò, però, non significa che il referendum non sia da considerarsi valido e che la Repubblica non abbia vinto (lo ripeto per la terza volta, così da essere ancora più chiaro). Non credo proprio che Minoli ed il professor Giovanni Sabbatucci si inventino storielle tanto per fare audience in TV.2 punti
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Caro diario, oggi ho imparato un'altra cosa: quando @Orodicarta scrive "la colonna di Ashoka" non intende questa, che è di "Ahsoka" ma quella che adesso so essere di un sovrano indiano dell'impero Maurya. Aśoka Maurya il Grande (dal sanscrito "senza sofferenza", devanagari अशोक), spesso traslitterato in Ashoka (Pataliputra, 304 a.C. – Pataliputra, 232 a.C.) Come diceva Spock: "Che la forza sia con te, Frodo!" Njk2 punti
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Buongiorno a tutti. L'abbinamento tra la disciplina storica e quella numismatica è quasi automatico ed essenziale. Fatta questa premessa, la figura del nostro penultimo Sovrano appare davvero protagonista di entrambe: Egli infatti si colloca senza dubbio tra le figure più rilevanti della nostra Storia e, al contempo, è ancora oggi ricordato come un Numismatico di primissima grandezza. E' noto a tutti che sono stati scritti migliaia di libri sulla Sua vita e la sua azione di Sovrano ma, proprio per questo motivo, spesso la storiografia è scaduta nell'agiografia o nella becera denigrazione. Ritengo sia interessante per tutti e coerente con gli scopi del Forum - sine ira et studio - capire meglio chi fu Vittorio Emanuele III e, pertanto, inizio proponendo tre libri di recente pubblicazione ma molto documentati e ben scritti: Spero che la discussione abbia un buon seguito, specialmente a vantaggio degli Utenti più giovani... Un saluto cordiale e a presto.1 punto
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Oggi vi presento la mia collezione di monete imperiali romane con tematica una moneta per imperatore o cesare. Non ho la pretesa di collezionare tutti gli imperatori, per cui ho escluso quelli effimeri o che non hanno lasciato traccia del loro regno, gli usurpatori, le auguste, quei personaggi che effettivamente non hanno ricoperto tale carica (Nigriniano, Elio Cesare, Romolo), e quelli di cui purtroppo non si trovano monete (Maggiorano, Antemio, Romolo Augustolo). Devo ringraziare mio padre per avermi dato l'idea e avermi regalato il nucleo della collezione a inizi anni duemila. Ho cercato di seguire, quando possibile, i seguenti criteri: ● Nome dell'imperatore leggibile e leggenda in latino. ● Conservazione media con patina antica. ● Monete in argento o simili: denari, silique, tetradrammi... ● Prezzo che non superi i 135 € ● Ritratto realistico Possibile sviluppi: nel 2022 ho completato la dinastia dei Severi e quella dei Valeriani arrivando a coprire 56 degli 88 imperatori che mi sono prefissato collezionare. Nel 2023 mi piacerebbe completare la dinastia Antonina e quella dei Costantinidi incorporando denari e silique.1 punto
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Guardando all'aspetto economico, gli oggetti in questione sono pensati per mungere i collezionisti come vacche da latte e quindi mi verrebbe da proporre anche zootecnonumismatica.1 punto
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Personalmente tra le due monete quella di @Marfir e quella di @El Chupacabra, preferisco quella di @Marfir anche se sono entrambe ottime monete. Mi sembra che la prima abbia molto più lustro e una maggiore freschezza.1 punto
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Cari Lamonetiani, concludo il sorvolo sui Centesimi in rame di Umberto I postandovi i 2 Centesimi ed il Centesimo. Anch'esse monete dal limitato fascino artistico (artistico, non storico...): la monetazione umbertina è, a mio avviso, la più monotona fra quella dei tre re d'Italia. Anche qui, però, prevale la conservazione che rende ogni tondello piacevole a vedersi e ci riporta al periodo in cui cominciarono a circolare fra il popolo minuto:1 punto
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Vai tranqui, Fra... le foto sono più che accettabili, Magari qualche moneta non è al top, ma puoi sempre sostituirla se t'aggrada.1 punto
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Beh ragazzi.. se non ci si aiuta tra noi ''interessati'' di questi argomenti cosa stiamo a fare qui ..?? Io non sono un commerciante .. non ho segreti di Pulcinella, se qualcuno farà profitto e buon pro' di queste informazioni si ritroverà un hobby per la vita. Siamo filatelisti con orgoglio. Questo è un hobby mondiale, ..per quelli che danno a se stessi tempo di qualità.1 punto
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Se si è interessati alla storia postale militare i libri da avere in libreria sono: LA POSTA MILITARE ITALIANA 1939 / 1945 di Giuseppe Marchese per quanto riguarda la 2° guerra mondiale. Per la 1° guerra mondiale.... POSTE MILITARE ITALIANE della prima guerra mondiale (Fronte italiano e albanese di Luciano Buzzetti. I libri sono importanti, andrebbero acquistati prima di acquistare francobolli o buste. ... e vanno studiati come si studiano i cataloghi. Una libreria filatelica ben fornita è un'altra collezione, e sono sempre soldi spesi bene.1 punto
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https://www.ilpostalista.it/gm/indexarticoli.html Guarda che bella risorsa qui1 punto
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Il Ministero emette oggi, 12 settembre 2023, un francobollo commemorativo della Regina Elisabetta II del Regno Unito; con indicazione tariffaria B zona 1. La vignetta raffigura il profilo della Regina Elisabetta II in cinque epoche diverse. In basso, al centro, è presente il sigillo reale del regno della Sovrana. Completano il francobollo le legende “Regina Elisabetta II” e “1926-2022”, la scritta “Italia” e l'indicazione tariffaria “B zona 1”. Bozzetto ideato da Emanuele Cigliuti e ottimizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA. Tiratura: cinquecentomila quaranta esemplari. Foglio: quarantacinque esemplari. Caratteristiche del francobollo: Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 40 x 30 mm.; formato stampa: 36 x 26 mm.; formato tracciatura: 46 x 37 mm.; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; colori: cinque + oro.1 punto
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Curiosità e interesse per ciò che mi circonda mi hanno fatto campare bene per 41 anni e spero continuino a farlo. Passo e chiudo. Stasera o domani parliamo di storia....😊1 punto
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Se mi è consentito il problema deve essere scisso in due filoni. Il primo riguarda l'attribuzione della zecca di produzione; nessuno con certezza ha attribuito tale sede in territorio etrusco, tant'è che lo stesso Crawford " ritiene che essa sia genericamente in Italia "ipotizzando" l'Etruria forse anche in virtù dei ritrovamenti effettuati in tale area. Il secondo filone è come mai esemplari con il segno del pentagramma siano attribuiti a tale regione. Qui il discorso si fa più ampio e anche più misterioso in quanto bisogna saper tradurre questo simbolo; in alcuni scritti di numismatica relativi alla Repubblica Romana questo simbolo viene spiegato come appartenente alla cultura etrusca e presente su vari oggetti come ceramiche. Inoltre lo stesso simbolo è presente nella tradizione delle popolazioni celtiche (che confinano a nord della regione etrusca) e ove rappresenta secondo alcuni ricercatori la Dea della Morte. Quindi l'incisione di tale simbolo potrebbe in via del tutto ipotetica rappresentare una Zecca Itinerante che era presente in tale zona al seguito dell'esercito che in questo periodo ,siamo durante la seconda guerra punica, fronteggiava i Cartaginesi e i suoi alleati (Celti) proprio in tale area. Ma tutte queste sono supposizioni.1 punto
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Mi trovo anch'io con questo problema . L'oro resterà oro e avrà valore. Il resto si potrebbe regalare a caso alle persone che frequentano questo forum ? Sarebbe anche carino che mi capita un piccolo lotto da mister x.1 punto
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Salve. Condivido questo importante e bel tornese del 1579. Solo stamane, rivisitando la discussione su : " Rarità ,inediti o curiosità dalle aste per il vicereame " sono venuto a conoscenza della sua provenienza dalla raccolta di Genny ( il che per me rappresenta un marchio di garanzia ). IL post 91, in cui Genny faceva riferimento alla sua moneta, mi era evidentemente sfuggito! La moneta in oggetto ha fin da subito attirato il mio interesse e sono felicissimo di essermela aggiudicata. Mi ero anche reso conto che si trattava dello stesso esemplare pubblicato dal Magliocca al n. 99 di pag. 135 (R5) nel suo volume sulla moneta napoletana 1503/1680. Ringrazio tutti per l'attenzione. Un caro saluto.1 punto
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Scusa mi ero dimenticato di questa discussione. Dunque l'annullo di destra POSTA MILITARE ALBANIA N.1 con grande cerchio con lunette vuote, fu usato per le truppe di occupazione italiane in Albania nel 1916. Ne posto uno simile.... È valutato su una scala di 1 a 13 con il valore di 5 (interessante), non è comunque un annullo comune. L'altro a dx in blu non sono riuscito a trovarlo, sappiamo che questi uffici venivano forniti di due timbri, uno postale e forse l'altro di uso amministrativo. Il timbro in blu non è completo nella parte inferiore, credo sia stato diciamo coperto di proposito (accecato) in quella parte chissà per quale motivo, forse apparteneva ad altro ufficio...usavano quello che avevano. Per UFFICIO COMMISSARIATO MILITARE ne trovo un'altro di altra foggia, quindi suppongo sia stato intenzionalmente coperto perché appartenente ad altra località.1 punto
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@ARES III @lorluke Vi ringrazio per gli interventi che condivido quasi integralmente e che ci portano a una discussione davvero interessante (anche per quelli che leggono e magari non si sentono d'intervenire...) Cosa Lei intenda per storia revisionistica e di parte non lo so e, francamente, poco me ne importa. Se Lei vorrà prendere in considerazione i riferimenti che appena possibile trascriverò, ne sarò lieto; diversamente me ne farò una ragione. Anche perché a me non interessa far cambiare idea a Lei bensì incuriosire / interessare alla nostra Storia qualche Utente del Forum... Resta il fatto che affermare, prima ancora di averne contezza, che parte della storiografia "non avrebbe nessuna valenza" è un chiaro sintomo di ottusità.1 punto
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Credo che nessuno qui stia mettendo in dubbio l'esito del referendum e la legittimità della Repubblica. Che vi siano stati, tuttavia, alcuni elementi poco chiari è cosa ormai accertata da molti storici. Non si tratta, dunque, di complottismo, revisionismo storico o altro. Consiglio, per chiunque volesse approfondire questa tematica, la visione di questo splendido documentario, condotto da Giovanni Minoli e andato in onda sulla Rai.1 punto
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Quanto è vero...io, nel tentativo di non spendere anche quello che non ho, mi sono imposto una moneta al mese, non sempre ci riesco ma almeno così alleno la pazienza, dote della quale purtroppo sono quasi sprovvisto completamente ma a quanto capisco necessaria per un collezionista 😅1 punto
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È un gettone di templi indiani. Del tipo nel link, ma per capire esattamente la provenienza bisogna leggere la legenda https://en.numista.com/catalogue/exonumia130310.html1 punto
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Bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio i Dioscuri, ciascuno coronato di stella, con in mano fruste(?), che cavalcano l'uno verso l'altro; in mezzo, thymiaterion; sopra, mezzaluna (Kunsthistorisches Museum, Vienna (Austria)). https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coin/113859 Province Egypt City Alexandria Region Egypt Reign Antoninus Pius Obverse inscription ΑVΤ Κ Τ ΑΙΛ ΑΔΡ ΑΝΤⲰΝ(Ɛ)ΙΝΟϹ ƐVϹƐΒ Obverse design laureate head of Antoninus Pius, r. Reverse inscription L Η Reverse design Dioscuri, each crowned with star, holding whips(?), riding towards each other; between, thymiaterion; above, crescent apollonia1 punto
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Io direi che l'opera più utile per una collezione di papali è il MIR Pontificio, in 4 volumi, prezzo circa 120 euro cadauno. Puoi partire acquistando il volume più vicino alle monete di tuo interesse e poi aggiungere gli altri. In futuro, quando avrai maggiori esigenze di scientificità, potrai aggiungere il Muntoni. Può sembrare tanto spendere quasi mille euro di libri, ma per una collezione numismatica, per quanto possa sembrare strano, i libri sono più importanti delle monete.1 punto
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Cammina nei pressi di un corso d’acqua e scopre due scodelline d’oro dell’arcobaleno. Risalgono al II secolo a.C. © Foto: Stefanie Friedrich, Archaeological State Collection, Monaco di Baviera Due coppelle d’oro celtiche sono state trovate da un appassionato d’archeologia nei pressi di un corso d’acqua, nei dintorni di Denklingen, un comune tedesco di 2.484 abitanti, situato nel land della Baviera. L’uomo compie lunghe passeggiate nei campi, alla ricerca di evidenze antiche e ha sviluppato una notevole capacità nell’individuare luoghi frequentati anticamente da gruppi umani. E’ stata durante una di queste perlustrazioni che il suo occhio è stato colpito da un riflesso di luce. Sono Regenbogenschüsselchen (coppelle, ciotoline o scodelline dell’arcobaleno) o rainbowls, come le chiamano gli inglesi. Secondo l’ipotesi più diffusa sarebbero state monete. Secondo altri studiosi esse sarebbero stati oggetti di valore con fini rituali. “Una scoperta eccezionale e soprattutto rara, soprattutto in zona – spiegano gli studiosi di Archäologische Staatssammlung, che hanno presentato nelle ore scorse il ritrovamento – Le monete risalgono al II secolo a.C. e quindi all’epoca in cui l’economia monetaria celtica era appena iniziata. Il motivo principale presenta una stella incorniciata da quattro piccoli emisferi. Finora ce ne sono solo tre simili a questo tipo di moneta”. “Le monete pesano circa due grammi. – spiegano gli archeologi – Probabilmente avevano un alto potere d’acquisto per le relazioni all’epoca. L’onesto cercatore ha deciso di donare le monete della Collezione Archeologica Statale di Monaco per renderle disponibili al pubblico. E comunque solo i bambini nati di domenica possono, secondo le leggende, trovare queste monete speciali alla fine di un arcobaleno”. Le singolari circostanze che ne accompagnavano spesso il rinvenimento hanno creato molte leggende, dominate dall’arcobaleno, attorno a questi singolari oggetti. Molti esemplari riemergevano dalla terra in circostanze quasi magiche, nel XVIII secolo, dopo le devastazioni dovute alla pioggia. Dilavate dalle precipitazioni, si mostravano lustre e scintillanti agli occhi attoniti dei contadini della Germania meridionale. Queste circostanze diedero origine alla credenza superstiziosa che esse fossero la creazione dal contatto magico dell’arcobaleno con il terreno. Il nome popolare inizialmente attribuito – Regenbogenschüsselchen – è poi divenuto una termine correntemente accettato nell’uso scientifico. Nonostante l’apparenza esteriore, non è tuttavia certo che le coppelle o comunque queste minuscole ciotole d’oro avessero una funzione monetaria vera e propria. L’iconografia, i siti di rinvenimento, e l’associazione ad oggetti dal valore sacrale e votivo, come torque o alberi placcati in oro, lasciano intendere che il loro ritrovamento sia probabilmente da riferire a deposizioni votive e a rituali magici, suggerendone una destinazione cultuale e cerimoniale piuttosto che un uso economico. Ritrovamenti di queste coppelle sono avvenuti in un vasto territorio che va dall’attuale Ungheria fino all’Austria e alla Germania meridionale. https://www.stilearte.it/cammina-nei-pressi-di-un-corso-dacqua-e-scopre-due-scodelline-doro-dellarcobaleno-risalgono-al-ii-secolo-a-c/1 punto
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Non vedo buchi su questa banconota ma spesso le banconote asiatiche presentano buchi da pinzatura xké in fase di creazione le mazzette venivano graffettate a sinistra. In fase di cambio, le banche poi utilizzavano degli spilloni x infilzare le banconote cambiate ed è facile trovare quindi dei biglietti con un grosso buco singolo, spesso proprio nell'area della filigrana che hai evidenziato. In questo esemplare da 100 rupie indiane si vedono sia i buchi da pinzatura a destra sopra la colonna di Ashoka sia il buco da spillone nell'area di filigrana a sinistra:1 punto
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wow pazzesco come è stata ridotta..1 punto
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Sei sempre in tempo: o lo convinci sotto minaccia oppure puoi anche fargli un favore aprendola direttamente tu di nascosto e vedrai che bella sorpresona che gli farai...1 punto
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Cari Lamonetiani, proseguo con il riordino delle immagini di alcune monete della mia collezioncina: oggi condivido volentieri con voi (ho notato un certo interesse attorno a queste mie tavole) i "Palanconi" ed i "Mezzi Palanconi" di Umberto. Monete senza particolare fascino artistico, ma che in buona conservazione meritano, comunque, la passerella:1 punto
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Buonasera a tutti, posto foto della mia Piastra 120 Grana Ferdinando II Millesimo 1856 Falso d'epoca. Peso g. 22,68 Diam. mm37 Metallo a Primo vista lega di ottone argentato. Posto foto del taglio che in alcuni punti, visibile in mano, ha tracce di rigature. Saluti Alberto1 punto
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Buonasera a tutti volevo condividere con voi il mio esemplare. Di seguito il rovescio1 punto
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Buonasera. Ho creato la discussione a beneficio di tutti e, in particolare, degli Utenti più giovani che magari hanno voglia di leggere, studiare e capire qualcosa di diverso dalla "solita minestra". Se scindessimo la Numismatica dalla Storia saremmo come un Medico che sa tutto sul cuore ma non ha la minima idea di come funziona, ad esempio, il polmone; io da un soggetto simile non mi farei curare...1 punto
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Concludo la mia ricognizione nelle monete da 2 Lire di Vittorio Emanuele III con questi Buoni in Nichelio pressoché puro (990/1000) la cui conservazione è messa a dura prova dalla morbidezza stessa del metallo di cui sono composti. Anche qui ho utilizzato una visione d'insieme che, mi sembra, sia stata trovata interessante dai tanti che hanno visionato le mie precedenti discussioni sulle 2 Lire "Aquila sabauda", "Quadriga veloce" e "Quadriga briosa":1 punto
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Buonasera aggiungo alla bellissima serie di @El Chupacabra anche questi buoni da 2 lire..PROVA! Poi domani con calma posto qualche altra chicca ..😜1 punto
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Allora, vista la partecipazione (e prima che lo faccia qualcun altro...) eccovi i Buoni da 1 Lira, anch'essi in nichelio quasi puro (975/1000) e soggetti allo stesso tipo di usura dei fratelli maggiori:1 punto
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Dopo un bagnetto in acqua distillata*, direi che è venuta meglio: sul retro del Giorgio, mi sembra adesso anche di intravedere un antico, misterioso disegno forse è un elemento di un puzzle? Chissà... e le lettere intorno formano parole in una lingua purtroppo incomprensibile ** In mezzo c'è il 6 Kruzer: al centro si riconosce adesso lo scudo bavarese con tanto di spada e scettro: qui sotto una comparazione dei profili dei regnanti: come diceva @nikita_ "il faccione" occupa praticamente 2/3 della moneta 😁 Il groschen è rimasto come prima, era il meno usurato. Servus, Njk ================== * il bagnetto: 1 tazza di acqua distillata 1 pizzico di scaglie di drago 3 lacrime di elfo 1 una radice di liquirizia (che non serve a niente, ma mi piace) 1 stella cadente polverizzata 5 petali di fiore antartico, raccolti all'alba ** la lingua sconosciuta https://futurama.fandom.com/wiki/Universal_Translator https://www.youtube.com/watch?v=pwODwwgE6rA&ab_channel=JohnSmith1 punto
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Il Corpus è la più importante opera mai costituita di catalogazione per la monetazione che va dal ottavo secolo alla sua pubblicazione dal 1911 /1943. E' opera dei più importanti numismatici, collezionisti e raccoglitori Italiani a cavallo del secolo XX mo. Non sono all'altezza per celebrare cosa il CNI possa rappresentare per la numismatica moderna. Non esiste opera simile in alcuna altra monetazione al mondo. Parliamo della quasi totalità delle monete conosciute coniate in Italia e nei possedimenti. Parliamo di una miriade infinita di zecche, e per ognuna tutto il saputo. Corpus Nummorum Italicorum. Primo tentativo di un catalogo generale delle monete medioevali e moderne coniate in Italia e da italiani in altri paesi, Roma 1911 – 1943. I Casa Savoia. Roma, 1919. II Piemonte, Sardegna, zecche d’oltremonti di Casa Savoia. Roma, 1911. III Liguria, isola di Corsica. Roma, 1912. IV Lombardia, zecche minori. V Lombardia, Milano. VI Venezia, zecche minori, Dalmazia e Albania. Roma, 1922. VII Veneto, Venezia (parte I). Roma, 1915. VIII Veneto, Venezia (parte II). Roma, 1917. IX Emilia (parte I) Parma e Piacenza – Modena e Reggio Emilia. Roma, 1925. X Emilia (parte II) Bologna e Ferrara – Ravenna e Rimini. Roma, 1927. XI Toscana – zecche minori. Roma, 1929. XII Toscana – Firenze. Roma, 1930. XIII Marche. Roma, 1932. XIV Umbria – Lazio – zecche minori. Roma, 1933. XV Roma (parte I). Roma, 1934. XVI Roma (parte II). Roma, 1936. XVII Roma (parte III). Roma, 1938. XVIII Italia meridionale continentale, zecche minori. Roma, 1939. XIX Italia meridionale continentale. Napoli (parte I). Roma, 1940. XX Italia meridionale continentale. Napoli (parte II). Roma, 1943. Il XX volume in originale è rarissimo a trovarsi e vale "quasi" quanto l'intera serie. In compenso è stato ristampato da Forni e per mera consultazione va bene. Il caso volle che finito di stampare i fogli furono stesi, e durante un bombardmento venne colpita la tipografia dove erano stoccati, cadde una trave che ne bruciò la quasi totalità, così almeno è la storia che viene tramandata da Numismatico in numismatico. Dopo gli eventi bellici non ci fu più tempo per gli ultimi due volumi in programma per la Sicilia. Nel CNI rientra anche partre della monetazione dei Principi monegaschi etc. etc. Attualmente i volumi sono venduti tra i 250 e 350 euro, vari dalla rilegatura e lo stato di conservazione, tutti tranne il XX che vale sui 3.500 euro ed oltre.1 punto
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