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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/08/23 in tutte le aree
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Durante la Seconda Guerra Mondiale, molti dei sovrani delle monarchie del Nord Europa lasciarono i propri paesi. Cercare di preservare il vertice dello Stato è fondamentale. Negli USA il presidente, in caso di pericoli, viene subito evacuato. Inoltre, ricordo che Mafalda, figlia di Vittorio Emanuele III, morì in un campo di concentramento. Se la monarchia avesse vinto il referendum, probabilmente i giudizi sarebbero molto meno negativi. Non dico che sarebbero positivi, ma sicuramente meno negativi. I Savoia forse non erano la monarchia migliore d'Europa, ma forse neanche la peggiore. Ricordo a tutti la monarchia belga con Leopoldo II, figura paragonabile solo a Hitler e Stalin, che ha causato per sua volontà, e solo per brama di denaro, milioni di morti in Congo5 punti
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Lotto 572 Asta 68 Nomisma Spa 2-3/9/2023 NAPOLI Carlo V d'Asburgo (1516-1556) Carlino - Magliocca 57/1 AG (g 3,42) RRRRR Carlino con mezzo busto rivolto a destra con la sigla R del mastro di zecca Luigi Ram, della più elevata rarità. Il numerale è con la V e il motto è delimitato da cinque globetti disposti a croce di cui quello centrale più grande. Di questa tipologia di Tari [rectius: Carlino] con il numerale "V", si conoscono, ad oggi, pochissimi esemplari.4 punti
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Cari Lamonetiani, proseguo con il riordino delle immagini di alcune monete della mia collezioncina: oggi condivido volentieri con voi (ho notato un certo interesse attorno a queste mie tavole) i "Palanconi" ed i "Mezzi Palanconi" di Umberto. Monete senza particolare fascino artistico, ma che in buona conservazione meritano, comunque, la passerella:4 punti
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L'Italia è stata pessima, al pari di tutte le potenze europee coloniali. L'impiego dei gas in Etiopia non fu però autorizzato direttamente da Vittorio Emanuele III ma da Mussolini (fonte: https://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/per-approfondire/formazione-pdc/viaggio-visivo/lideologia-nazista-e-il-razzismo-fascista/il-razzismo-fascista/limpiego-dei-gas-in-etiopia) "Dalla frammentaria documentazione sopravvissuta, risulta che sia stato Graziani (il 12 ottobre 1935) il primo a chiedere l’autorizzazione ad usare tutti i mezzi (compresi gli aggressivi chimici) contro il nemico. Tale autorizzazione gli fu concessa da Mussolini il 27 ottobre. A fine anno, quando Badoglio rilevò De Bono al comando del fronte nord (17 novembre), il nuovo generale si trovò in difficoltà ad arrestare la violenta controffensiva etiopica. Pertanto, prim’ancora di ottenere un formale permesso dal Duce (28 dicembre), Badoglio ordinò l’uso dei gas (20 dicembre). Gli attacchi chimici proseguirono per circa tre mesi (l’ultimo documentato risale al 31 marzo 1936)." Per quanto riguarda la questione del Congo, invece, lì la responsabilità delle nefandezze perpetuate sulla popolazione autoctona fu chiaramente di Leopoldo II. In pratica il Congo fu per oltre 20 anni (dal 1885 al 1908) un possedimento personale del sovrano. Riporto quanto scritto da Wikipedia: "[Leopoldo II] è ricordato prevalentemente per la fondazione e la brutale amministrazione dello Stato Libero del Congo, progetto che egli portò avanti quasi da privato cittadino. Leopoldo estrasse una grande fortuna dal Congo, inizialmente con l'esportazione di avorio, poi forzando la popolazione locale a trarre gomma dalle piante. Interi villaggi vennero requisiti per farne luoghi di deposito e lavorazione della gomma stessa, causando la morte di un numero stimato tra 1 e 15 milioni di congolesi, con le stime più accreditate di 10 milioni, su una popolazione totale di 25 milioni. L'amministrazione del Congo da parte di Leopoldo II viene ancora oggi ricordata come uno dei crimini internazionali più infamanti del XIX secolo e lo stesso sovrano, dopo le accuse da parte di funzionari inglesi e le proteste da parte di liberali, progressisti, socialisti, artisti, letterati e figure religiose, venne poi costretto a cedere la sovranità dello stato e la sua amministrazione al governo belga, che resse la colonia ancora per mezzo secolo."4 punti
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Sì, certo. Me lo immagino proprio Vittorio Emanuele III con un mitra in mano alla Rambo ad urlare: "A morte i tedeschi!"4 punti
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Lo spunto per questa discussione mi è venuto leggendo la descrizione di una moneta offerta in una recente asta (o forse in un listino, non ricordo bene). In breve si trattava di una moneta coniata su un tondello di nichel al posto del normale tondello di rame. La descrizione della moneta riportava che il bordo della moneta presentava una piccola incisione fatta per verificare se si trattasse di un vero tondello di nichel piuttosto che di un tondello di rame ricoperto in nichel. Invece di danneggiare irrimediabilmente la moneta, sarebbe bastato verificarne la composizione tramite una semplice analisi non distruttiva fatta con uno spettrometro a raggi X (si tratta dei cosiddetti spettrometri XRF che sono correntemente utilizzati, ad esempio, dai grandi laboratori di oreficeria per misurare il titolo dell’oro che viene lavorato). Nel caso specifico, va ricordato che la tecnica XRF non analizza la parte interna della moneta, ma solo quella più superficiale. Tuttavia è perfettamente in grado di mettere in evidenza i casi di metalli ricoperti da uno strato sottile di un altro materiale. Negli Stati Uniti ci sono ditte che offrono questo tipo di analisi anche ai collezionisti interessati a valutare la composizione di una singola moneta ad un costo di circa 25 US$ al pezzo. Per lungo tempo lo studio delle monete si è basato su pochi essenziali strumenti: una lente di ingrandimento, un bilancino di precisione ed un calibro. Il tutto integrato da cataloghi ed archivi fotografici più o meno estesi, oltre che dall’esperienza e dalla capacità degli appassionati di numismatica. Oggi gli studiosi più "high-tech" hanno sostituito la vecchia macchina fotografica con un microscopio digitale ottimizzato per lo studio di monete, ma le possibilità non finiscono qui. Nel corso degli ultimi 2 decenni abbiamo assistito – almeno nel campo della ricerca accademica – alla messa in campo di diverse tecnologie chimico-fisiche che permettono di ottenere dettagliate informazioni sulla struttura e sulla composizione delle monete e possono aiutarci a comprenderne l’origine oltre ad evidenziare falsificazioni e manipolazioni più o meno gravi (inclusi i falsi che vengono venduti in slab a loro volta falsificati). La letteratura relativa all'utilizzo delle tecniche chimico-fisiche per lo studio di monete è amplissima. A titolo di esempio vorrei citare questo articolo apparso sulla rivista Heritage Science nel 2018. L’articolo non è recentissimo, ma presenta una discussione a mio avviso abbastanza completa sulle possibilità offerte da alcune tra le tecnologie chimico-fisiche più utilizzate a supporto degli studi numismatici. Premetto che il mio background professionale è quello della fisica sperimentale e che ho una grande confidenza con le principali tecniche di indagine dei materiali. Capisco che l’utilizzo di talune tecniche di indagine sia di difficile comprensione per i non addetti ai lavori e che ci possano essere dei limiti alla loro diffusione legati ai costi elevati della strumentazione. Tuttavia credo che prima o poi queste tecnologie potranno avere una qualche forma di ricaduta anche sul mondo della numismatica non accademica. In particolare, potrebbero essere utili per le case d’asta che devono controllare ogni anno un grande numero di monete oppure per gruppi di periti che potrebbero consorziarsi per disporre di un servizio tecnico di supporto fornito da terzi. Francamente non conosco quale sia l’effettiva situazione in Italia. Se qualcun altro tra gli utenti di questo forum è interessato a questi argomenti mi piacerebbe avere uno scambio di idee e verificare se c’è spazio per un approfondimento dell’argomento. Grazie in anticipo per il vostro contributo.3 punti
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La moglie sta di fronte al marito e gli chiede: - Hai mai visto 20 euro completamente accartocciati? - No, risponde lui confuso. Lei sorride, sbottona la camicetta e infila lentamente la mano nella scollatura, tirando fuori una banconota completamente accartocciata. Il volto del marito si illumina e sembra apprezzare molto! Così la moglie continua: - Hai mai visto 100 euro accartocciati? Eccitato, l'uomo fa' cenno di no con la testa. Così la donna si alza lentamente la gonna e tira fuori una banconota da 100 euro accartocciata. L'uomo afferra la banconota e inizia ad ansimare per l'eccitazione. - E ora... gli sussurra la donna all'orecchio - Dimmi se hai mai visto 30.000 euro accartocciati... Con la voce tremula l'uomo dice: - No mai, ma voglio assolutamente vederli! La donna gli risponde: - Vai a vedere in garage.2 punti
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Buonasera. Stiamo parlando della guerra civile che la fazione repubblicana, con particolare riferimento ai partiti di sinistra, era pronta a scatenare qualora l'opzione monarchica avesse prevalso. Lo slogan di Nenni "o la Repubblica o il caos" le dice niente? Le memorie di Massimo Caprara (segretario personale di Togliatti) le dicono nulla? E purtroppo non stiamo parlando solo di ipotesi: i Morti di via Medina a Napoli le dicono niente? Le violenze e le intimidazione nelle grandi città ad opera dei rossi le dicono niente? Le armi nascoste e pronte all'uso da parte degli emissari di Mosca le dicono niente? Una Polizia di Stato infarcita di elementi politici (ex partigiani o presunti tali...) agli ordini del Ministero degli Interni lo ritiene un elemento pacifico e neutrale? Anche in ambito monarchico vi fu chi accarezzò l'idea di una prova di forza ma in questo sta la grandezza del Re Umberto: avere anteposto l'interesse generale al suo personale, mettendo freno agli elementi estremistici. Partì da Re, visse da Re, morì da Re. Viene da chiedersi cosa avrebbero fatto a parti inverse tanti personaggetti dei cui nomi le nostre città sono piene sui cartelli delle vie....2 punti
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Ciao a tutti, dopo il denario di Giulia Domna in giovane età, questo mese sono felice di condividere con voi un denario della sorella, Giulia Maesa, più grande di lei di circa 10 anni, anche se l'anno preciso di nascita (generalmente attestato al 160 d.C.) non è sicuro. Molto più spregiudicata della sorella, capace di detenere il potere dietro le quinte senza mai esporsi troppo, Giulia Maesa al contrario non faceva segreto della sua smania di potere tanto da presentare nel 218 (dopo la morte di Macrino) il nipote (avuto da una delle figlie, Giula Soemia, l'altra figlia era Giulia Mamaea), tale Vario Avito Bassiano, con lo stesso cognomen di Caracalla, facendolo acclamare imperatore col nome di Marco Aurelio Antonino (per rafforzarne la legittimità associandolo a Caracalla), passato alla storia poi come Elagabalo anche se lui non sembra avesse mai usato questo soprannome. Elagabalo dedicò alla nonna e alla madre molte monete, la nonna poi lo ricompensò, facendolo giustiziare insieme alla madre l'11 marzo 222, visto che era divenuto intrattabile e dedito solamente ai vizi, almeno così la storiografia ce lo ha tramandato, vero o no quello che è sicuro è che si era inimicato l'esercito e questo non lo ha certo aiutato. Dopo essersi liberata del nipote scomodo e già che c'era pure della di lui madre Giulia Soemia, ci concentrò sull'altra figlia, Giula Mamaea, anche lei con un figlio, di nome Gessius Bassianus Alexianus, fatto nominare preventivamente Cesare da Elagabalo, il futuro Imperatore Alessandro Severo. Dopo essersi dimostrata quindi nonna e madre amorevole, morì nel 223 (o nel 226, ho trovato fonti discordanti) senza quindi poter assistere al regno di Alessando Severo, lasciando l'ultima Giulia dei Severi, Mamaea, che anche se assetata di potere come la madre, non riuscì ad eguagliarla. Ma veniamo alla moneta oggetto del post, il ritratto presenta una Giulia Maesa di età compresa presumibilmente fra i 55 e i 60 anni: Giula Maesa, Denario, zecca di Roma, 218-222, RIC 268 2.47g X 21mm, Argento D/ IVULIA MAESA AVG - busto drappeggiato R/ PVDICITIA - la Pudicitia con scettro Le informazioni storiche sono riprese in gran parte dal bell'articolo "Le donne della dinastia dei Severi" di Roberto Viegi - Panorama Numismatico 02/20152 punti
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Il Re di Danimarca era però re di un paese occupato. VE3 era Re di un paese inizialmente alleato poi transitato dall'altra parte. Cosa di cui sicuramente sarebbe stato ritenuto colpevole. Se non lo fucilavano subito probabilmente finiva in un qualche campo di concentramento come la figlia. Il problema di fondo non è, a mio avviso, che sia fuggito; questa era la scelta piú logica. La sua colpa è che magari un paio di direttive a chi rimaneva poteva darle. Invece tutto l'esercito delle zone occupate si trovò sostanzialmente allo sbando senza sapere cosa fare. I morti di Cefalonia sono sostanzialmente colpa sua tanto per fare un esempio. Sulla prima guerra mondiale non sono così negativo. Chiaro che con gli occhi di oggi è stato un abominio ma ha portato il paese a transitare da stato agricolo a industriale. Poi magari a Trento, Bolzano e Trieste qualcuno può anche essere contento di essere italiano.2 punti
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Ciao, complimenti anche per questo denario con un bel ritratto di nonna Maesa ,che non era certamente una icona di bellezza, ma che senza dubbio fu una delle donne più influenti in un determinato periodo storico dell'impero. Posto per condivisione anche il mio denario della stessa tipologia 🙂 ANTONIO 19 mm. 2,87 g. RIC 2682 punti
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Mi chiedo quanti siano i collezionisti degli euro con errori... Se ne conoscete uno, per favore indirizzatelo verso un'altra collezione. Arka Diligite iustitiam2 punti
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@ARES III OK, grazie. @Pxacaesar Non ha lasciato alcun segno? Mah... Aver evitato una seconda guerra civile che i suoi avversari erano pronti a scatenare per giungere al potere e 37 anni di esilio senza mai pronunciare una parola anche solo potenzialmente divisiva mi sembra tanta roba... Comunque la discussione è su Vittorio Emanuele III e io resto sul tema.2 punti
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Grazie, Poemenius. "Le VOT XV hanno caratteristiche assolutamente erratiche e non esiste una linea di demarcazione tra apparentemente ufficiale e certamente imitativa. La scala di grigi è infinita e monete certamente imitative al rovescio, sono simili alle migliori al dritto. " Sostanzialmente sono d'accordo con te e infatti scrissi che sono incerto se dare o meno alcune VOT XV a Valentiniano III, tenendo presente che fu copiata e che quindi solo alcune possono essergli attribuite. La remora che ho è trovare una giustificazione storica per questa moneta che permetta inserirla nella sequenza delle sue emissioni, ciò che ha fatto che nella sequenza che ho ipotizzato per le sue emissioni (e che tempo fa ti avevo inviata per email) non l'ho inserito e, al momento, continuo a considerarla imitativa. Spero di leggere al più presto la nota che pubblicherai per il RIN. "Per la vot 2127 con stella che poi è una P, la R si vede anche in foto, benché diverse siano lì schiacciate, e anche questa lo è evidentemente, posso dirti senza ombra di dubbio che la 2127 non esiste, e avendo visto tutti gli esemplari che citava Kent, lo posso sottoscrivere e timbrare . peraltro, mi pare evidente che l'officina non sia una P.... ma una S...". Moneta in mano, ti confermo che il numerale d'officina è P e che l'esergo è privo di lettere. Spero questo fine settimana di ottenere un'immagine qualitativamente valida (la moneta è di un amico, non mia, anche se la stiamo studiando insieme). "Campgate con globetti: a quanto mi è noto, questi esistono solo per la 2124 e solo per le officine P e S. Dalla posizione, sempre negli angoli, dalla tipologia, dal paragone con gli altri esemplari che ne sono privi , posso dire che la risposta più probabile è che si tratti di punti traccianti per l’incisione. Spesso questi si trovano esattamente nell’angolo, ma in alcuni casi il tracciato della porta di campo è stato reso poi più stretto. In molti casi si può notare che se la porta di campo fosse stata realizzata con quei traccianti, che poi sono rimasti come dot, sarebbe stata troppo vicina o sovrapposta a parte della legenda". Mi pare una buona spiegazione, ma mi chiedo perché solo per la tipologia con le torrette e perché non per le altre o per le altre Officine. L'ho trovata con relativa frequenza per la Seconda officina e in uno solo caso per la Prima, mai per le altre. "Nella 2129, trovi questo punto tracciante spessissimo, e in posizione centrale… non al centro della ghirlanda, perché se noti bene, il punto è stato usato per tracciare il bordo perlinato esterno e non la ghirlanda". Confermo quanto tu dici.2 punti
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Provo a dire la mia Le VOT XV hanno caratteristiche assolutamente erratiche e non esiste una linea di demarcazione tra apparentemente ufficiale e certamente imitativa. La scala di grigi è infinita e monete certamente imitative al rovescio, sono simili alle migliori al dritto. sto da tempo scrivendo una cosa su queste, che spero di portare alla RIN, ci sono varie "chiavi di volta" che mi permettono di dire che questa serie (dal 2140 in poi) non può essere romana. peraltro la Molinari quando giustamente sostiene questa stessa tesi, dice che le monete si trovano tuttavia in alcuni tesoretti italiani...nei quali in effetti sono assenti. I casi in tesoretti italiani sono solo 3 (non citati da lei) per un totale di meno di 15 monete... e quasi sempre ai limiti meridionali dell'Italia. Uno dei cardini di Kent per dare a Roma queste monete è riassunto nel RIC “Bad, almost barbarous style, they might be considered irregular if there was anything from which they could have been copied” ... ma è inutile se consideriamo che moltissime delle emissioni proto-vandale riportano rovesci innovativi (stellina, D, etc).... la produzione "proto-vandala" fu una delle più innovative almeno negli ultimi 150 anni... e in questo considero anche i Domino Nostro che a mio avviso aprono proprio quel periodo. Per la vot 2127 con stella che poi è una P, la R si vede anche in foto, benché diverse siano lì schiacciate, e anche questa lo è evidentemente, posso dirti senza ombra di dubbio che la 2127 non esiste, e avendo visto tutti gli esemplari che citava Kent, lo posso sottoscrivere e timbrare . peraltro, mi pare evidente che l'officina non sia una P.... ma una S...ovviamente se non ho frainteso la moneta che intendevi tu...vedi foto sotto Campgate con globetti: a quanto mi è noto, questi esistono solo per la 2124 e solo per le officine P e S dalla posizione, sempre negli angoli, dalla tipologia, dal paragone con gli altri esemplari che ne sono privi , posso dire che la risposta più probabile è che si tratti di punti traccianti per l’incisione. Spesso questi si trovano esattamente nell’angolo, ma in alcuni casi il tracciato della porta di campo è stato reso poi più stretto. In molti casi si può notare che se la porta di campo fosse stata realizzata con quei traccianti, che poi sono rimasti come dot, sarebbe stata troppo vicina o sovrapposta a parte della legenda. Nella 2129, trovi questo punto tracciante spessissimo, e in posizione centrale… non al centro della ghirlanda, perché se noti bene, il punto è stato usato per tracciare il bordo perlinato esterno e non la ghirlanda saluti Alain2 punti
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Per un certo tempo mi sono dedicato a raccogliere le Porte di campo teodosiane, incuriosito dal disegno molto slanciato che fa pensare all'architettura gotica. Su ebay appaiono abbastanza spesso e le ho sempre comprate per pochi euro, generalmente una decina. Ne ho una quarantina e queste sono le diverse iconografie (in maiuscolo, l'imperatore per cui sono più frequenti). Particolare e rara quella con lo staurogramma tra le torrette (globulari)2 punti
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Buona giornata Non può essere una prova ... le prove ed i progetti che venivano effettuate erano comandate dalla Signoria ed i numeri di queste erano numerate; non erano cose raffazzonate e "pasticciate" .... allego parte del testo del mio scritto che riguarda il facimento delle prove di grossi, grossoni e piccoli al tempo del Doge Cristoforo Moro. Nel "Capitolar dalle broche", nei mesi di giugno e luglio 1462 (il Moro era stato eletto Doge il mese precedente), si susseguono le trascrizioni di disposizioni emanate dalla Signoria ai Massari della zecca, perché producano dei flaoni buoni per stampare grossi e grossoni, così che possano essere incisi da miser Antonello per il facimento di prove. Alla data del 21/06/1462 leggiamo che i primi 12 flaoni per stampare grossi devono essere consegnati a miser Piero Salomon, Capo della Quarantia; successivamente, alla data del 23/06/1462 vengono consegnati altri 20 flaoni per la stampa di grossi ed il successivo 03/07/1462 la Signoria richiede ulteriori 13 flaoni per le stampe di grossoni. Interessante è quello che si legge alla data del 7 luglio 1462: + MCCCC°LXII adì 7 luio Noto io Iachomo de Antonio d'Alvixe schrivan chomo vene qui alla Zecha miser Triadan Griti savio grando disse da parte de la Signoria se dovesse far far zerti pezolli grandi per mostre de rame puro e chussì fo fato et è fato che i fono e fono dati al dito miser Triadan. I qual pizoli aveva da una banda la testa del Dosie e da l'altra san Marco, presente io Iacomo schivan sopradito. Curioso il nome Triadan (derivante da Hàghia Triàda, cioè Santissima Trinità in greco) e che, salvo omonimie, ma non credo, era il nonno di Andrea Gritti, futuro Doge; morto nel 1474 a ottant'anni, con la dignità di Capitano generale da mar, cioè comandante in capo della flotta veneziana. Quanto sopra è inequivocabile; la Signoria ha voluto delle prove di piccoli (bagattini) in puro rame, che riportino in un lato il ritratto del Doge e nell'altro San Marco. saluti luciano2 punti
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Ciao, mi permetto di inserirmi in questa nuova discussione, ma riferendomi anche a quella di cui questa è il seguito, per ringraziare in primis tu che l'hai iniziata ma anche tutti gli altri che sono intervenuti, è una digressione molto bella e sono contento di leggere questi scambi di opinione fra persone così competenti, che mi permettono anche di conoscere cose delle quali non sapevo assolutamente niente, come neofita è veramente un piacere leggere questo e altri contenuti del genere. Ci tenevo a dirlo perchè capisco la frustrazione di lavorare tanto per una cosa per cui si ha tanta passione e poi credere che a nessuno interessi (lavoro in un teatro e capita di organizzare spettacoli particolari, piccoli capolavori culturali e artistici, ai quali non interviene mai nessuno 😔), volevo darti il mio appoggio anche se solo "ammirativo", probabilmente proprio per la particolarità della discussione molti come me, anche se vorrebbero, non riescono ad intervenire ma questo non rende la cosa meno interessante. Come dicevo non sono in grado di apportare nessun contributo perchè non ho il livello di conoscenze adatto ad intervenire, avrei voluto contribuire con una moneta ma del tipo con "porta di accampamento" ne possiedo solo una di Costantino II e non è l'oggetto della discussione. Chiedo perdono se il mio commento possa risultare inappropriato o inutile ai fini della discussione, ci tenevo a farlo, nel caso potete tranquillamente cancellarlo 😄2 punti
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Ho iniziato una raccolta dedicata alle mezze doppie. Per il momento, aggiudicate in: - asta Bertolami del 27-28-03/2021 n. 97 i seguenti Lotti: a) 1476 - Carlo Emanuele III (1730-1773) - Mezza doppia - 1759 - AU RRRR Mont. 147 - SPL/SPL+ b) 1477 - Carlo Emanuele III (1730-1773) - Mezza doppia - 1763 - AU RRRR Mont. 151 - SPL-FDC - asta Aurora del 17/04/2021 il seguente Lotto: a) 280 - Savoia, Vittorio Amedeo III, Mezza Doppia 1786, Au mm 20 g 4,55 SPL Speriamo di continuare... ?1 punto
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Buonasera a tutti, sono sempre piu affascinato da queste piccole monetine e dalla loro iconografia. Monetazione per niente monotona. Come riportato da @Illyricum65 nella sua pregevole discussione* ( che rappresenta per me un importante punto di riferimento) ci sono più varianti iconografiche. *La ripropongo qui per completezza. Ho ripreso con piacere a collezionarle e questa sera ve ne mostro qualcuna della serie . "Legionario che trafigge un cavaliere " @Stilicho so che è anche lui sensibile a questa tematica vediamo cosa ne pensa, sono ovviamente graditi commenti di chiunque voglia intervenire. Saluti Alberto1 punto
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Se c'è CERTEZZA , come si afferma al post #89 che il numerale 5 è stato creato con una lettera S , e che questa moneta si conosce da " minimo 15 anni"... Come mai la stessa non è stata inserita nel pregevole lavoro di Pietro Magliocca ? 🤔1 punto
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Buonasera a tutti, 8 Settembre 1849 Papa Pio IX approfittando della sua permanenza nel Regno Delle Due Sicilie, sperimento' il suo primo viaggio in treno sulla linea Nocera-Napoli. Successivamente il 23 Settembre dello stesso anno visitò le officine ferroviarie di Pietrarsa. Saluti Alberto1 punto
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Sui suberati si possono certamente vedere cose molto interessanti. Nel caso in cui la tua tesi sia disponibile in formato elettronico, sarebbe bello se ci fosse un link per accedervi. Per gli altri tipi di monete c'è da considerare tutto lo spettro delle possibili segregazioni superficiali che possono a livello di lega. Mi sono occupato di questo tema molti anni fa in un contesto completamente diverso rispetto a quello numismatico, ma il problema è sempre più o meno lo stesso: la composizione di bulk (parte interna del metallo) non coincide necessariamente con quella degli strati superficiali più esterni. A questo si aggiungono le reazioni chimiche con l'ambiente esterno che portano alla formazione della cosiddetta patina. Qualcuno potrà considerare il mio approccio troppo tecnico e poco "poetico", ma capire esattamente quale sia la composizione della parte più esterna di una moneta può essere una fonte preziosa di informazioni non solo sul suo stato di effettiva conservazione, ma anche sulla sua storia.1 punto
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Ciao, un bell'asse di Caracalla con la personificazione di Esculapio sul rovescio. Da quando mi comunicano le foto il mio parere è positivo. Per me autentica 🙂. Attendiamo altri interventi. ANTONIO1 punto
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Con questi ultimi 40c e 20c rossi De San Martin emissione del 1954 (ma esistono altre emissioni e varianti) chiudiamo la paginetta sull'Argentina terra ricordiamo di una grande emigrazione italiana e terra delle miniere d'argento e del tango. Ole' !!1 punto
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Pedoni sempre a Roma, titolare della Thesaurus aste1 punto
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Buongiorno oggi, 8 settembre, é l'80° anniversario del famigerato "armistizio" tra l'italia e le forze armate Anglo-americane di Cassibile (il cosiddetto"armistizio corto"). Non é mia intenzione in questo forum, rivangare i dolorosi e funesti accadimenti che si svolsero in quel periodo . Mi interessa solo evidenziare come, mai nel la storia moderna, si verificò il disfacimento, non solo militare e politico, ma anche sociale di uno Stato in così breve tempo. Frutto dell'insipienza e della faciloneria dei vertici politici e dei comandi militari di allora, che avrebbero potuto e dovuto evitare la catastrofe. L'Italia ridiventò terra di conquista di eserciti stranieri e cadde nell'abisso della guerra civile, come nel più buio Medioevo. Come analogia mi viene in mente la guerra greco-gotica del 535-553 d.C. , dove gli eserciti bizantini di Belisario, sbarcati in Sicilia, risalgono la Penisola da sud verso il nord. La lunga guerra provocò vaste distruzioni, spopolando le città ed impoverendo le popolazioni. Lasciando un territorio devastato e impoverito. Allo stesso modo, nel 1943, l'Italia dopo la resa (poiché di resa si trattò), si ritrovò spaccata in due, subendo una terribile occupazione del settentrione da parte degli ex-alleati tedeschi. La situazione impattò anche nella circolazione monetaria; la lira emessa dal Regno d'Italia fu sostituita da moneta di occupazione emessa dall'Autorità Alleata (le famose "AMLire"), sotto forma di piccole banconote quadrate (1-2-5-10 Lire) e rettangolare per tagli superiori. Moneta che fu subito erosa da una inflazione devastante1 punto
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Ciao Ma perchè dovrebbero esistere per forza? Sul web e sugli annunci, girano molte fandonie occhio.1 punto
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Uno dei pochi , se non l'unico che ci ha aggiornato degli sviluppi, grazie infinte!😊1 punto
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Buon giorno. Penso che il fascino artistico sia sminuito anche dal fatto che il conio manchi di originalità essendo questi valori sostanzialmente delle copie degli analoghi del precedente regnante. Queste monete in particolare, però, hanno il fascino delle bellissime conservazioni, come sempre ai top nella sua collezione. Complimenti! Cordialità Gabriella1 punto
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Non ho ancora sentito Mario (dabbene) in proposito, ma se qualcuno è intenzionato a presenziare l'11 novembre, è bene che segnali a lui la propria presenza: i posti non sono infiniti. Intanto, eccovi il lato B della locandina. Sul lato A mancano ancora pochi particolari che non dipendono da noi, ma che presto (penso) ci consentiranno di completare il tutto.1 punto
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Here is a selection from my collection from Constantinople. RIC VIII Constantinople 081 Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped, cuirassed bust right Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman is bearded and falls forward (FH4) Minted in Constantinople (Gamma | _ //CONSA*). A.D. 348-351 Reference:- RIC VIII, Constantinople 81 (Noted as a scarcer reverse legend break R-E rather than RE-P). Minted in Constantinople (Gamma | _ //CONSA*). A.D. 348-351 Minted in Constantinople (Gamma | _ //CONSS*). A.D. 348-351 Minted in Constantinople (Gamma | _ //CONS Theta *). A.D. 348-351 RIC VIII Constantinople 082 Obv:- D N CONSTANTIVS P F AVG, pearl diademed, draped and cuirassed bust right Rev:- FEL TEMP RE-PARATIO, Helmeted soldier left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield at ground to right. Horseman turns to face the soldier, and reaches his left arm up towards him. He wears a Phrygian hemlet and a beard Minted in Constantinople (G | _ // CONSD*). References:- RIC VIII Constantinople 82 Rev:- FEL TEMP R-EPARATIO, Helmeted soldier left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield at ground to right. Horseman turns to face the soldier, and reaches his left arm up towards him. He is bare headed and bearded Minted in Constantinople (G | _ // CONSIA*). References:- RIC VIII Constantinople 82 (Rare reverse legend break) RIC VIII Constantinople 106 Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped & cuirassed bust right Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman is bearded and falls forward clutching his horse. his hair is tied in a top-knot. Minted in Constantinople (G | dot | _ //CONSI). Reference:- RIC VIII Constantinople 106 Unusual 3 dimensional wave effect created on shield Minted in Constantinople (G | dot | _ //CONSD). Reference:- RIC VIII Constantinople 106 var (106 is C3, Phrygian Cap) RIC VIII Constantinople 109 Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped & cuirassed bust right, Delta behind bust Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Helmeted soldier left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield at ground to right. Horsemanis falling forward clutching his horse. He is wearing a phrygian cap Minted in Constantinople (G | . | _ /CONSG). Reference:- RIC VIII Constantinople 109 RIC VIII Constantinople 117 Obv:– DN FL CL CONSTANTIVS NOB CAES, Bare, bust draped and cuirassed right Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Soldier spearing fallen horseman, who is wearing a cap, clutching his horse Minted in Constantinople (Dot S Dot | * | _ // CONSZ), Reference:– RIC VIII Constantinople 117 RIC VIII Constantinople 121 Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped, cuirassed bust right Rev:– FEL TEMP R-EPARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman wears helmet and falls forward reaching towards emperor Minted in Constantinople (dot //CONSS). 15th March A.D. 351 - Winter A.D. 354 Reference:- RIC VIII Constantinople 121 (Rated rare with R-E reverse legend break) Minted in Constantinople (Dot //CONSIA). RIC VIII Constantinople 122 var Obv:– DN FL CL CONSTANTIVS NOB CAES, Bare, bust draped and cuirassed right Rev:– FEL TEMP - REPARATIO, Soldier spearing fallen horseman, who is bare helmeted, reaching back towards emperor Minted in Constantinople (dot //CONSD), Reference:– RIC VIII Constantinople 122 var (Solder headwear and legend break are both unlisted) RIC VIII Constantinople 135 Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped, cuirassed bust right Rev:– FEL TEMP RE-PARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman is bare headed and reaches back towards the emperor Minted in Constantinople (//CONSIA dot). Reference:- RIC VIII, Constantinople 1351 punto
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Ciao Rufilius. "Cupole" è una definizione mia per distinguere tra due iconografie di Valentiniano III che Kent considera essere una sola. Poi ci sono quelli dove due coppie di globetti sostituiscono le torrette. Questa iconografia è di origine costantiniana e sin dall'inizio le torrette erano disegnate con una molteplicità di forme, tra le quali le coppie di globetti. Non so se avessero un significato particolare, ma non credo: penso che si tratti solamente di un diverso senso artistico dell'incisore. Nel caso di Valentiniano III, la soluzione con i globetti è piuttosto rara (più rara di quanto non indichi il RIC), mentre nei camp gate costantiniani è piuttosto frequente. Hi distinto le torrette delle VOT PVB di Valentiniano III separando il disegno che ho chiamato "cupole" perché esso richiama l'antecedente costantiniano e quindi mi pare utile fare questa distinzione. Ecco i camp gate costantiniani dove la forma a cupola è quella prevalente. Le coppie di globetti, invece, sono proprie dei camp gate teodosiani.1 punto
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@ARES III , ti ringrazio della considerazione che hai di me , ma questa volta preferirei astenermi da commenti sulla figura di regnante di Vittorio Emanuele III , e' un percorso storico scivoloso e direi anche insidioso , facile cadere in un discorso politico . Preferisco ricordarlo come un' appassionato e famoso numismatico .1 punto
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Ecco Giollo.. appena rientrato altrimenti me ne dimentico subito: ENH vol. V il volume è edito da Santamaria in Roma, 11-12 marzo 19531 punto
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Buonasera, Ancora una storia, ancora una famiglia. “Una personalità affascinante, il cui nome sarà certamente ricordato fintanto che ci saranno studenti di numismatica greca. Come Sir John Evans ed Il Dr. Imhoof Blumer, possedeva ‘due facce dell’anima’. Per molti era il tipico uomo d’affari onesto e di successo. Per noi era il collezionista erudito e perspicace, per il quale le monete greche non erano solo cose belle ma anche veri e propri documenti storici. Non c’è bisogno che menzioni la sua meravigliosa collezione, dalla quale egli traeva un così genuino compiacimento, poiché la Sylloge ora la rende accessibile a tutti. Ma devo quanto meno condividere il mio profondo rammarico poiché non potrà più contribuire con ulteriori studi dettagliati ad arricchire la Cronaca (Numismatic Chronicle), come quello sui tipi monetali di Selinunte, dove grazie alla sua intima conoscenza della topografia della Sicilia ha così efficacemente affrontato l’argomento. L’accuratezza con cui tutti gli elementi di rilievo sono stati presi in considerazione era tipica del Nostro. …” Con queste parole l’archeologo e numismatico scozzese Sir George MacDonald, allora presidente della Royal Numismatic Society, scriveva il necrologio del Dr Albert Hugh Lloyd (1864-1936). Nel 1946, al termine del caos portato dalla seconda guerra mondiale, la vedova Jessie Lloyd donó la collezione di monete greche al British Museum come lascito in memoria del marito e della figlia Muriel Eleanor Haydon Lloyd (1893-1939), quest’ultima infatti aveva espresso la volontà di donarla alla nazione. La collezione era del resto il frutto di una collaborazione tutta familiare tra padre e figlia sviluppatasi tra gli anni venti e trenta. Il padre da un lato otteneva ottimi profitti dai suoi affari nell’industria del cotone a Manchester (che investiva in acquisti numismatici) e pubblicó diversi articoli sulla Numismatic Chronicle, la figlia dall’altro studió materie classiche a Cambridge (dove la famiglia si trasferì dal 1913) e svolgeva le necessarie ricerche. Si tratta di un insieme di oltre 1700 esemplari principalmente costituito da monete provenienti da zecche greche e puniche di Sicilia e Magna Grecia di cui fu pubblicata una Sylloge nel 1933 e che costituisce ancora oggi una componente altamente significativa del monetiere londinese per queste aree. Una serie assai ampia di monete con diversi esempi rari ed in elevata conservazione che è stata costruita tra il 1920 ed il 1933 con acquisizioni sia da aste che da privati, come una parte della collezione dell’archeologo Arthur John Evans e del Marchese Roberto Venturi Ginori. Alcuni esemplari della collezione provengono da tesoretti e furono acquistati da Lloyd durante i suoi viaggi in Sicilia e nel sud Italia, tra questi alcune monete del Cefalù hoard del 1925 (IGCH2154). A questo punto va detto che i doppi della collezione Lloyd furono venduti in aste pubbliche e privatamente già negli anni venti, probabilmente per finanziare l’acquisizione di esemplari di rilievo (?). In particolare va ricordata l’asta tenuta a Monaco dalla casa Otto Helbing Nachfolger giovedì otto novembre 1928 (Monete greche da proprietà privata straniera - in particolare Magna Grecia e Sicilia). Mi è sembrato doveroso, per chi non ne avesse notizie, iniziare questo nuovo post condividendo quante più informazioni possibili sul collezionista, prima di introdurre la moneta che nel mare magnum delle aste odierne mi faceva cenni inequivocabili pur di poterci restituire un pezzetto della sua vita passata, trascorsa nella buona, direi ottima, compagnia di persone che si amavano e che amavano le monete come documenti della Storia remota, di genti lontane nello spazio e nel tempo. Già, perché nessuna moneta sa essere più generosa di quella che per disattenzione, scarsa attitudine o poco amore viene trascurata e spostata da est a ovest insieme a compagne di viaggio che non sanno più chi sono, che dimenticano senza speranza alcuna la loro storia recente. Proprio lei che si sporgeva curiosa dal suo giaciglio un secolo fa per osservare quel meticoloso custode e sua figlia al lavoro, mentre cercavano un varco tra le nebbie della terra antica dei nostri antenati, proprio lei che ha visto tante compagne andare a sedersi tra gli scranni più alti di una grande famiglia pubblica (evitiamo opportunamente commenti sulle ultime vicende della famiglia pubblica…grazie). Per quanto posso constatare già il dodici ottobre 1988 Numismatic Fine Arts nell’asta XXI al lotto 98 non aveva sentito il richiamo della moneta, tantomeno il suo precedente possessore, il numismatico George C. Brauer, viene da pensare. Così come chi l’aveva inserita nell’ inventario del FAC successivamente. Di certo non CNG, il che mi fa strano in quanto sulla provenienza devo ammettere che in genere sanno ascoltare molto attentamente le monete. Proprio Classical Numismatic Group aveva posto recentemente in vendita l’esemplare, nell'asta online 544 del sedici agosto al lotto 33. Chissà il gran caldo, chissà la concomitanza con l’asta 124. Ma forse è solo perché la moneta non versa in condizioni eccelse e la mania delle alte conservazioni sta stravolgendo l’aspetto culturale della numismatica. Sta di fatto che nessuno, in apparenza, sembrerebbe essersi accorto che la moneta in questione provenisse dall’asta Helbing del 1928 di cui parlavo poco sopra, il lotto era il 3547, e che in conclusione proviene proprio dai doppi della collezione di Albert Hugh Lloyd. Si tratta del didrammo geloo catalogato da Jenkins al numero tre tra i dieci esemplari a lui noti a fine anni sessanta per l’accoppiamento di conii 100 (O30-R55). Nel catalogo di The Coinage of Gela non viene curiosamente riportato il peso che però era inserito nella descrizione della vendita del 1928. La moneta essendo stata battuta al termine delle emissioni di didrammi tardoarcaici della zecca geloa è stata testimone della fine dell’epoca della tirannide Dinomenide a Gela, solo pochi anni prima che questa terminasse definitivamente a Siracusa. È quindi databile indicativamente al 470 a.C. Che dire, una vita interessante 2500 anni fa, una vita interessante cento anni fa. Una Storia che meritava di essere ascoltata ed anche condivisa. https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-AQ44M0/sicily-gela-circa-49085-48075-bc-ar-didrachm-21mm-837-g-4h-near-vf1 punto
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Tallero 1595 (Di Giulio, Della monetazione medicea (1984) Nr. 36 ; Ciabatti, Studio e catalogo delle monete di Fernando Medici, Nr. 12)1 punto
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E, raffrontando questo pezzo con i 12 soldi che circolavano, varie cose non tornano. Arka Diligite iustitiam1 punto
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All'interno, come può capitare con questo tipo di materiale ..ho trovato un ritaglio di giornale che parla di filatelia, ..o meglio di un'ultima emissione di un francobollo belga. Questo fa capire quanto erano importanti le informazioni in un periodo senza web, tutto veniva conservato.1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Settimio Severo (193-211 d.C.) recante sul rovescio la raffigurazione della dea Vittoria coniato a Roma negli anni successivi (per questa tipologia vista la tribunicia potestas VIII nel 200 d.C.) alle vittoriose campagne militari contro i Parti (195-198 d.C.) per ricordarle e celebrarle. Settimio Severo divenne imperatore dopo la morte di Commodo a cui fece seguito una sanguinosa guerra civile percui dovette combattere ed eliminare Didio Iuliano appoggiato a Roma da una parte del senato , Prescennio Nigro e Clodio Albino acclamati imperatori dai rispettivi eserciti il primo stanziato in Siria ed il secondo in Britannia, che non avevano pero' la stessa potenza militare. Fu spietato contro questi ultimi che dopo essere stati sconfitti furono uccisi insieme ai familiari ed a quanti li avevano appoggiati confiscando tutti i loro beni. Nato in provincia, in Libia, da facoltosa famiglia equestre ebbe un'ottima educazione militare che ne fece un buon stratega facendogli comprendere l'importanza fondamentale dell'appoggio dell'esercito per diventare imperatore e mantenere tale carica. Quindi gratificava l'esercito con ottime paghe e non bado' mai a spese sotto questo punto di vista. Si narra che schierò alcune legioni tra le più forti a presidiare costantemente i confini dell'Urbe pronti ad intervenire anche in caso di congiure interne tese ad eliminare la sua persona. Certo che questo suo modo di governare se non instauro' un vero regime di terrore poco ci mancava. Fu forse più questo che il buon governo a tenerlo sul trono per circa 18 anni fino alla sua morte per cause naturali durante una campagna militare in Britannia contro le sempre ostiche popolazioni del luogo. Da esame diretto il denario risulta coniato (spero nel 200 d.C. 🙂),centrato,con buon metallo ed ha circolato svolgendo la sua funzione. Qualsiasi intervento su quanto esposto e la condivisione di monete saranno molto graditi. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm. 2,74 g. RIC 1501 punto
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"Bobi" cane da record, con i suoi 31 anni è il più anziano del mondo Nonostante l'età decisamente avanzata, ha raccontato il suo padrone, è un giocherellone e gode ancora di una discreta salute. Il suo primato è certificato dal Guinness World Records Si chiama "Bobi", vive con la sua famiglia in Portogallo e, con i suoi 31 anni, è il cane più longevo del mondo. Di razza Rafeiro do Alentejo, è nato l'11 maggio 1992 ed è entrato di diritto nel Guinness World Records. Nonostante l'età decisamente avanzata, ha raccontato il suo padrone Leonel Costa, è un giocherellone e gode ancora di una discreta salute. Oltre il doppio rispetto all'aspettativa di vita media La razza a cui appartiene è detta anche Mastino Portoghese. E' il tipico cane da guardia del bestiame, la sua aspettativa di vita media solitamente si aggira intorno ai 12-14 anni. Quindi "Bobi" ha addirittura raddoppiato quell'età. Il segreto è nei geni? Leonel Costa ha detto che il segreto della sua longevità potrebbe dipendere da un fattore ereditario. Anche la madre di "Bobi", infatti, è sopravvissuta a lungo: è morta a 18 anni. https://www.tgcom24.mediaset.it/animali/bobi-cane-piu-anziano-mondo_64637603-202302k.shtml1 punto
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Segnalo interessante articolo sul tema dello stesso professionista in intervista. Fra qualche settimana vi potrò aggiornare con alcuni spunti su opzioni concrete al vaglio1 punto
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È ancora tutto da scrivere. La tendenza a mio avviso sarà quella di elevare a legge l’attuale orientamento della cassazione ovvero tassare speculatori e commercianti e non tassare collezionisti. Saranno più rigorosi definendo a livello di norma le categorie e quali saranno elementi oggettivi e soggettivi della tassazione. Più la legge è chiara, maggiore sarà la fiducia e minore sarà il grado di discrezionalità del fisco. Insomma mantenete la fiducia, non credo che domani ci alzeremo e troveremo che il sole inizierà a sorgere a nord. Sarà tutto come prima, con qualche chiarezza in più.1 punto
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Segnalo un interessante articolo che riporta sinteticamente i tratti principali di una recente sentenza di cassazione in materia di tassazione di una plusvalenza generata da un collezionista di opere d’arte. Sarebbe interessante capire se per analogia possa applicarsi anche al collezionista numismatico. Saluti spero di non violare nessuna disposizione del regolamento del forum, in caso chiedo venia. https://www.eutekne.info/Sezioni/Art_944508_niente_tasse_per_il_collezionista_d_opere_d_arte.aspx1 punto
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Non capisco bene la questione, se qualcuno le ha sottoposto una moneta pensavo che gliela volesse vendere lui, non che la volesse vendere lei. Ad ogni modo, un privato deve vendere oggetti regolarmente posseduti (non rubati o ottenuti illegalmente) e non rilascia certificati di lecita provenienza. Solo i commercianti professionisti rilasciano tali certificati. Pertanto se lei ha visto un privato o commerciante vendere una moneta corredata da certificato, probabilmente nel pedigree della moneta ci sarà un passaggio da un numismatico professionista che l’ha venduta rilasciando tale certificato.1 punto
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