Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/06/23 in tutte le aree
-
La moglie sta di fronte al marito e gli chiede: - Hai mai visto 20 euro completamente accartocciati? - No, risponde lui confuso. Lei sorride, sbottona la camicetta e infila lentamente la mano nella scollatura, tirando fuori una banconota completamente accartocciata. Il volto del marito si illumina e sembra apprezzare molto! Così la moglie continua: - Hai mai visto 100 euro accartocciati? Eccitato, l'uomo fa' cenno di no con la testa. Così la donna si alza lentamente la gonna e tira fuori una banconota da 100 euro accartocciata. L'uomo afferra la banconota e inizia ad ansimare per l'eccitazione. - E ora... gli sussurra la donna all'orecchio - Dimmi se hai mai visto 30.000 euro accartocciati... Con la voce tremula l'uomo dice: - No mai, ma voglio assolutamente vederli! La donna gli risponde: - Vai a vedere in garage.8 punti
-
Buonasera a tutti, posto foto della mia Piastra 120 Grana Ferdinando II Millesimo 1856 Falso d'epoca. Peso g. 22,68 Diam. mm37 Metallo a Primo vista lega di ottone argentato. Posto foto del taglio che in alcuni punti, visibile in mano, ha tracce di rigature. Saluti Alberto4 punti
-
Buona Domenica, Lo scorrere inarrestabile degli anni porta spesso all'erosione del ponte che collega una moneta a chi l'ha posseduta. Capita a volte anche per collezioni ben note e pubblicate. Ma se il mercato ed i collezionisti di oggi possono dimenticare, perdere traccia del passato recente di un tondello, le monete portano con se una memoria millenaria che resta inalterata. Ci possono narrare dei loro creatori di ventiquattro secoli e mezzo orsono, così come possono sussurrare dove passavano le loro giornate un solo secolo addietro. E così capita, di tanto in tanto, che cercando di ascoltare cosa una moneta ha da raccontare si venga a capo di alcuni dei piccoli segreti che porta con sé. Mi è capitato, nella mie personali investigazioni sulla monetazone di Gela, di incontrare una moneta pronta a dire qualcosa di più sulla sua vita passata. La moneta in questione è un tetradramma della tipologia Jenkins 468, databile al 420-415 a.C. Un esemplare che aveva sicuramente visto tempi migliori ma che portava con sé ancora qualche segreto. Era passato in asta un paio di anni fa nella Obolos 8 di Nomos AG al lotto 79, insieme ad una interessante serie di altre monete greche facenti parte dalla collezione di W.F. Stoecklin. In quella sede si menzionava che la moneta era stata acquistata presso Hess a Lucerna prima del 1975 (anno della scomparsa di Stoecklin). L'esemplare però aveva altro da raccontarci, solamente non era ancora pronto forse. Di recente invece, cercando un'altra moneta, ha cominciato a bisbigliare che anche lei era presente alla vendita relativa al catalogo che tenevo in mano, e che se avessi aperto il file dove l'avevo relegata era disposta a dirmi di più. Ed ecco così che davanti alla tavole della vendita tenuta a Londra da Glendining tra il nove ed il tredici marzo 1931 ho riconosciuto anche lei. Alcuni difetti del tondello non lasciavo adito a dubbi di sorta. Guardavo l'immagine del calco sulla tavola XXIII e poi la foto del mio file, ho approfondito ogni piccolo segno visibile. Era proprio lei al lotto 917. Ero davvero emozionato. Mi ritenevo fortunato ad aver appreso qualcosa che non sapevo e che mi era già sfuggita in passato. Riposto il catalogo e spento il computer tornai nel mondo presente dopo un meraviglioso viaggio nel tempo passato. Ritorno ora coi piedi per terra, alla fine di questa storia, per dire che oggi ho ripreso in mano quel catalogo e che la vicenda mi ha emozionato ancora così tanto che ho deciso di condividerla col forum che tanto mi ha dato. Di seguito le immagini relative alla moneta in questione, dal 1931 al 2017. https://nomosag.com/default.aspx?page=ucWebAuctionDetails&webauctionid=8&id=79&p=1&s=&ca=0&co=0&re=0&ci=0&ru=0 Rivolgo in conclusione una richiesta agli utenti del forum per dare una maggiore completezza a questa piccola storiella. Avete informazioni su chi erano i collezionisti coinvolti? W.F. Stoecklin e prima di lui un non meglio precisato Nordheim. @numa numa ? L'ultimo lo aveva menzionato @acraf in questa discussione al post quattro. Buona serata a tutti3 punti
-
Trovano nelle fessure di una grotta 4 spade romane con fodero. Perfette. Hanno 1900 anni. Scoperta straordinaria. Il video Il recupero della spada più corta dalla fessura della roccia @ Emil Aladjem – IAA, Autorità archeologica israeliana Hanno scoperto quattro spade romane di 1.900 anni fa nella fessura di una grotta nel deserto della Giudea, nei pressi del Judean Desert Survey. L’annuncio della scoperta è avvenuto in queste ore. A giudizio degli archeologi queste armi furono sequestrate ai romani dai ribelli della Giudea durante la rivolta di Bar Kochba e nascoste, in attesa di essere, nel caso, utilizzate. Ciò evidentemente non avvenne. Le armi si sono conservate perfettamente. “Come se fossero state messe lì, nelle ore scorse” affermano gli archeologi, che sottolineano il clima particolarissimo della zona, che mantiene intatto ogni oggetto, persino le antichissime pergamene. In fondo alla pagina trovate il video del ritrovamento appena pubblicato dalla autorità archeologica israeliana. “E’ un rinvenimento estremamente raro, mai avvenuto prima in Israele”, dice il dottor Eitan Klein, uno dei direttori del Judean Desert Survey della Israel Antiquities Authority. “Quattro spade straordinariamente conservate in ogni parte, foderi compresi”. Ma com’è avvenuta la scoperta? La grotta contiene una stalattite con un’iscrizione frammentaria a inchiostro scritta in antico ebraico, una grafia che caratterizza l’epoca del Primo Tempio. Questa scritta è stata scoperta tempo fa. E qui si sono recentemente recati, il dottor Asaf Gayer dell’Università di Ariel, il geologo Boaz Langford dell’Università Ebraica e il fotografo Shai Halevi dell’Autorità per le Antichità Israeliane. L’intento era fotografare l’area attorno all’iscrizione, recuperando immagini multispettrali che potessero rilevare altri caratteri alfabetici. Il dottor Gayer, guardandosi attorno, durante le riprese, ha notato in una fessura della roccia un pilum romano, un giavellotto utilizzato dai romani per i combattimenti ravvicinati. L’archeologo, in una nicchia vicina ha poi viso foderi di spade. Si è avvicinato e, all’interno dei foderi stessi, ha trovato tre delle quattro spade. Quindi la quarta, libera da protezioni. Tre di queste armi sono spathae romane, con lame di lunghezza compresa tra i 60 e i 65 centimetri. La quarta è una spada con pomo ad anello, la cui lama è lunga circa 45 centimetri. La rivolta di Bar Kochba, dal 132 al 135 d.C., chiamata anche la seconda rivolta ebraica, – periodo nel quale, ipotizzano gli archeologi, le armi furono sottratte ai Romani e qui nascoste – fu una ribellione ebraica contro il dominio romano in Giudea guidata dal leader ribelle Simon Bar Kochba. https://www.stilearte.it/trovano-nelle-fessure-di-una-grotta-quattro-spade-romane-con-fodero-perfettamente-integre-hanno-1900-anni-una-scoperta-straordinaria-il-video/3 punti
-
Vittore Carpaccio ( 1516 ) Leone Marciano Venezia - Palazzo Ducale3 punti
-
Mario il nostro Matteo @Teus I è una giovane promessa della numismatica2 punti
-
Salve @dabbene, Sono un ragazzo appassionato di numismatica da anni ormai. Da qualche giorno sono studente fuori sede all'Università Cattolica di Milano. Sarò lieto di partecipare a questo evento e conoscere i membri del Cordusio, anche per poter collaborare eventualmente. Saluti Matteo2 punti
-
@Fra11 Discussione interessante e divertente 😊 Monetologia a mio giudizio rende bene l'idea di una disciplina affine ma diversa dalla Numismatica.2 punti
-
Buonasera, Ancora una storia, ancora una famiglia. “Una personalità affascinante, il cui nome sarà certamente ricordato fintanto che ci saranno studenti di numismatica greca. Come Sir John Evans ed Il Dr. Imhoof Blumer, possedeva ‘due facce dell’anima’. Per molti era il tipico uomo d’affari onesto e di successo. Per noi era il collezionista erudito e perspicace, per il quale le monete greche non erano solo cose belle ma anche veri e propri documenti storici. Non c’è bisogno che menzioni la sua meravigliosa collezione, dalla quale egli traeva un così genuino compiacimento, poiché la Sylloge ora la rende accessibile a tutti. Ma devo quanto meno condividere il mio profondo rammarico poiché non potrà più contribuire con ulteriori studi dettagliati ad arricchire la Cronaca (Numismatic Chronicle), come quello sui tipi monetali di Selinunte, dove grazie alla sua intima conoscenza della topografia della Sicilia ha così efficacemente affrontato l’argomento. L’accuratezza con cui tutti gli elementi di rilievo sono stati presi in considerazione era tipica del Nostro. …” Con queste parole l’archeologo e numismatico scozzese Sir George MacDonald, allora presidente della Royal Numismatic Society, scriveva il necrologio del Dr Albert Hugh Lloyd (1864-1936). Nel 1946, al termine del caos portato dalla seconda guerra mondiale, la vedova Jessie Lloyd donó la collezione di monete greche al British Museum come lascito in memoria del marito e della figlia Muriel Eleanor Haydon Lloyd (1893-1939), quest’ultima infatti aveva espresso la volontà di donarla alla nazione. La collezione era del resto il frutto di una collaborazione tutta familiare tra padre e figlia sviluppatasi tra gli anni venti e trenta. Il padre da un lato otteneva ottimi profitti dai suoi affari nell’industria del cotone a Manchester (che investiva in acquisti numismatici) e pubblicó diversi articoli sulla Numismatic Chronicle, la figlia dall’altro studió materie classiche a Cambridge (dove la famiglia si trasferì dal 1913) e svolgeva le necessarie ricerche. Si tratta di un insieme di oltre 1700 esemplari principalmente costituito da monete provenienti da zecche greche e puniche di Sicilia e Magna Grecia di cui fu pubblicata una Sylloge nel 1933 e che costituisce ancora oggi una componente altamente significativa del monetiere londinese per queste aree. Una serie assai ampia di monete con diversi esempi rari ed in elevata conservazione che è stata costruita tra il 1920 ed il 1933 con acquisizioni sia da aste che da privati, come una parte della collezione dell’archeologo Arthur John Evans e del Marchese Roberto Venturi Ginori. Alcuni esemplari della collezione provengono da tesoretti e furono acquistati da Lloyd durante i suoi viaggi in Sicilia e nel sud Italia, tra questi alcune monete del Cefalù hoard del 1925 (IGCH2154). A questo punto va detto che i doppi della collezione Lloyd furono venduti in aste pubbliche e privatamente già negli anni venti, probabilmente per finanziare l’acquisizione di esemplari di rilievo (?). In particolare va ricordata l’asta tenuta a Monaco dalla casa Otto Helbing Nachfolger giovedì otto novembre 1928 (Monete greche da proprietà privata straniera - in particolare Magna Grecia e Sicilia). Mi è sembrato doveroso, per chi non ne avesse notizie, iniziare questo nuovo post condividendo quante più informazioni possibili sul collezionista, prima di introdurre la moneta che nel mare magnum delle aste odierne mi faceva cenni inequivocabili pur di poterci restituire un pezzetto della sua vita passata, trascorsa nella buona, direi ottima, compagnia di persone che si amavano e che amavano le monete come documenti della Storia remota, di genti lontane nello spazio e nel tempo. Già, perché nessuna moneta sa essere più generosa di quella che per disattenzione, scarsa attitudine o poco amore viene trascurata e spostata da est a ovest insieme a compagne di viaggio che non sanno più chi sono, che dimenticano senza speranza alcuna la loro storia recente. Proprio lei che si sporgeva curiosa dal suo giaciglio un secolo fa per osservare quel meticoloso custode e sua figlia al lavoro, mentre cercavano un varco tra le nebbie della terra antica dei nostri antenati, proprio lei che ha visto tante compagne andare a sedersi tra gli scranni più alti di una grande famiglia pubblica (evitiamo opportunamente commenti sulle ultime vicende della famiglia pubblica…grazie). Per quanto posso constatare già il dodici ottobre 1988 Numismatic Fine Arts nell’asta XXI al lotto 98 non aveva sentito il richiamo della moneta, tantomeno il suo precedente possessore, il numismatico George C. Brauer, viene da pensare. Così come chi l’aveva inserita nell’ inventario del FAC successivamente. Di certo non CNG, il che mi fa strano in quanto sulla provenienza devo ammettere che in genere sanno ascoltare molto attentamente le monete. Proprio Classical Numismatic Group aveva posto recentemente in vendita l’esemplare, nell'asta online 544 del sedici agosto al lotto 33. Chissà il gran caldo, chissà la concomitanza con l’asta 124. Ma forse è solo perché la moneta non versa in condizioni eccelse e la mania delle alte conservazioni sta stravolgendo l’aspetto culturale della numismatica. Sta di fatto che nessuno, in apparenza, sembrerebbe essersi accorto che la moneta in questione provenisse dall’asta Helbing del 1928 di cui parlavo poco sopra, il lotto era il 3547, e che in conclusione proviene proprio dai doppi della collezione di Albert Hugh Lloyd. Si tratta del didrammo geloo catalogato da Jenkins al numero tre tra i dieci esemplari a lui noti a fine anni sessanta per l’accoppiamento di conii 100 (O30-R55). Nel catalogo di The Coinage of Gela non viene curiosamente riportato il peso che però era inserito nella descrizione della vendita del 1928. La moneta essendo stata battuta al termine delle emissioni di didrammi tardoarcaici della zecca geloa è stata testimone della fine dell’epoca della tirannide Dinomenide a Gela, solo pochi anni prima che questa terminasse definitivamente a Siracusa. È quindi databile indicativamente al 470 a.C. Che dire, una vita interessante 2500 anni fa, una vita interessante cento anni fa. Una Storia che meritava di essere ascoltata ed anche condivisa. https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-AQ44M0/sicily-gela-circa-49085-48075-bc-ar-didrachm-21mm-837-g-4h-near-vf2 punti
-
La leggenda di Santo Stefano vegliato dagli animali riproduzione della vetrata della Cattedrale di San Giuliano di Le Mans2 punti
-
Ciao @Daniele7676, come ha giustamente suggerito @davide.cazzani si tratta di un bagattino con la Madonna e il Bambino con sigle del massaro L T. Ti linko un piccolo approfondimento che ho prodotto a luglio relativo a questa tipologia monetale. Troverai anche un elenco con le varie sigle dei massari. qualora possibile supportato dalle foto degli esemplari. La lista è in continuo aggiornamento. https://ricerche-numismatiche.blogspot.com/2023/07/il-bagattino-veneziano-i-massari-alla.html2 punti
-
2 punti
-
Il 10 lire (1889) di Umberto I, è una creazione di fantasia che era presente fin dagli anni 60' del secolo scorso, quando il collezionismo di monete decimali cominciò ad affermarsi a livello popolare. Ricordo di averne visto da bambino, in un negozietto di un venditore di monete, che lo teneva sottobanco, e lo proponeva come oro da investimento (a peso) ..... Nei cataloghi è riportato da Luppino a pag. 270 e classificato F10 ossia Falso. Il fatto curioso è che era prevista una eventuale emissione in base al Regio Decreto nr. 4514 del 30 settembre 1878, cosa che poi non si verificò.2 punti
-
Con questo titolo una ragguardevole raccolta di " Important Greek Coins " con molte prestigiose provenienze, passerà il 26 Settembre in vendita Morton&Eden 124 . La mia pochezza informatica, non mi consente di allegare il catalogo dalla rete .1 punto
-
Gli archeologi trovano sotto l’erba dei campi un Foro romano di più 2000 anni. E’ di una città sconosciuta, vissuta circa 60 anni Il mondo dell’archeologia ha assistito a una scoperta straordinaria nel nord-est della Spagna. Gli archeologi, sotto la guida dell’Istituto di Patrimonio e Studi Umanistici dell’Università di Saragozza, hanno portato alla luce, in queste settimane, un antico foro romano, risalente a oltre 2.000 anni fa, nel sito di una città sconosciuta nell’attuale territorio comunale di El Burgo de Ebro. Questo ritrovamento, avvenuto durante gli scavi diretti da Alberto Mayayo e Borja Díaz, sta suscitando grande interesse e curiosità nel mondo accademico e oltre. Il foro romano: cuore di una città antica Il foro è stata una parte vitale di ogni città romana, dove si trovavano le istituzioni politiche e religiose più importanti. Di fatto, il foro è una piazza attorniata da edifici prevalentemente pubblici. Il cuore di una città. Il punto di incontro, di mercato, di contrattazione, il luogo della politica, della giustizia e del culto. Questo foro, considerato il più antico mai scoperto nell’entroterra della Spagna, getta nuova luce sulla storia dell’antica Hispania romana. Un nome avvolto nel mistero: Castra Aelia? Una delle questioni più affascinanti legate a questa scoperta è l’identità della città romana sconosciuta sulle rive dell’Ebro. Non conosciamo ancora il suo nome, ma alcuni esperti suggeriscono che potrebbe essere Castra Aelia, un accampamento romano di seconda linea che si trasformò in una città con un maestoso foro dopo la sconfitta dei Celtiberi a Numancia. La breve storia di una città antica Tuttavia, la vita di questa città fu effimera, poiché le prove storiche indicano che venne cancellata durante un conflitto noto come Guerre Sertoriane, che ebbe luogo all’inizio del I secolo a.C. Queste guerre, un sanguinoso conflitto in Hispania tra il 82 a.C. e il 72 a.C., videro due fazioni contendersi il potere a Roma: i Populares di Quinto Sertorio e gli Ottimati di Quinto Cecilio Metello e Gneo Pompeo Magno. Interpretazione artistica di un Foro romano La significativa rilevanza storica di La Cabañeta Borja Díaz, condirettore dei recenti scavi presso l’Università di Saragozza, ha sottolineato l’importanza di questo ritrovamento, affermando: “Questo drammatico evento ha contribuito a fare [La Cabañeta] uno dei siti chiave per la conoscenza della presenza romana all’interno della penisola iberica in questo periodo.” La città svelata agli occhi del mondo si distingueva per la sua pianificazione urbana ortogonale e il ricco repertorio di iscrizioni latine su ceramica e altri supporti, indicando che i suoi abitanti scrivevano e parlavano in latino. La funzione principale di La Cabañeta La funzione principale di questa città potrebbe essere stata quella di fungere da punto di ingresso e di ridistribuzione delle merci che arrivavano lungo il fiume Ebro. La sua posizione strategica ne faceva un centro chiave per il commercio e lo scambio di beni. La fine inevitabile Tuttavia, la gloria di La Cabañeta fu effimera. Circa sei o sette decenni dopo la sua costruzione, la città venne rasa al suolo. Questo fatto è supportato dai livelli di incendio rilevati e dall’abbondante materiale archeologico abbandonato dai suoi abitanti. Non escludiamo nemmeno la possibilità di ritrovare resti umani, gettando ulteriori interrogativi sulla sua fine tragica. Scavi nel cuore del sito Gli scavi di quest’anno si sono concentrati sulla parte centrale del sito, dove il team ha scoperto i resti di un’enorme piazza. Questa piazza è incorniciata da un portico e circondata da una serie di ambienti che si aprivano su di essa, forse destinati ad attività commerciali. Nel cuore del sito, tra le terme e i magazzini, si trova il foro. Borja Díaz aggiunge: “Si tratta di una grande piazza porticata che doveva avere un aspetto monumentale.” Una scoperta eccezionale per la storia Questa scoperta è di eccezionale importanza non solo per le sue dimensioni e complessità architettonica, ma anche perché rappresenta la più antica piazza civica rinvenuta fino ad oggi all’interno della penisola iberica. La sua scoperta promette di rivoluzionare la nostra comprensione della diffusione dei modelli architettonici romani in Hispania nei primi secoli a.C. Il ruolo chiave di La Cabañeta nella storia romana La Cabañeta, sebbene dimenticata per secoli, è ora pronta a lasciare un’impronta indelebile nella storia romana. Questo sito antico getta nuova luce sulla vita quotidiana e la pianificazione urbana di un’epoca ormai lontana. Domande frequenti (FAQs) 1. Qual è l’importanza del foro romano di La Cabañeta? La scoperta del foro romano di La Cabañeta è di importanza straordinaria poiché rappresenta il più antico mai rinvenuto nell’entroterra della Spagna, offrendo nuove prospettive sulla presenza romana nella penisola iberica. 2. Qual è la teoria sull’identità della città romana di La Cabañeta? Alcuni esperti suggeriscono che potrebbe trattarsi di Castra Aelia, un accampamento romano di seconda linea che si è trasformato in una città dopo la sconfitta dei Celtiberi a Numancia. 3. Qual è stato il destino di La Cabañeta? La città, nonostante la sua breve esistenza, venne cancellata durante le Guerre Sertoriane, un conflitto sanguinoso in Hispania tra fazioni romane. 4. Qual era la funzione principale di La Cabañeta? La Cabañeta aveva probabilmente una funzione di punto di ingresso e di ridistribuzione delle merci lungo il fiume Ebro. 5. Come cambierà questa scoperta la nostra comprensione della storia romana in Hispania? Questa scoperta promette di rivoluzionare la nostra comprensione della diffusione dei modelli architettonici romani in Hispania nei primi secoli a.C., gettando nuova luce sulla storia dell’antica Hispania romana. https://www.stilearte.it/gli-archeologi-trovano-sotto-lerba-dei-campi-un-foro-romano-di-piu-2000-anni-e-di-una-citta-sconosciuta-vissuta-circa-60-anni/1 punto
-
Ciao, oggi condivido un mio denario acquistato più di un anno fa dell'imperatore Traiano (98-117 d.C.) recante sul rovescio la personificazione del dio Ercole, stante, nella classica rappresentazione con pelle di leone e clava coniato a Roma nel 101-102 d.C. (spero 🙂). Traiano nato ad Italica nella provincia spagnola ( fu il primo provinciale a diventare imperatore), figlio adottivo di Nerva, apparteneva ad una nobile famiglia senatoriale e dopo aver preso la carriera militare divenne un ottimo comandante e stratega, molto apprezzato dalle sue legioni. Il vecchio Nerva, senatore e politico di professione, senza figli lo adottò designandolo come suo erede accattivandosi così le simpatie dell'esercito cosa sempre molto importante. Alla sua morte per cause naturali, Traiano ( che inauguro' la lunga stagione degli imperatori adottivi) prese il suo.posto dimostrandosi molto capace e facendo vivere al popolo romano un lungo periodo di benessere ( a tal proposito gli fu dato l'appellativo dì Optimus Princeps). Gradirei per questa mia moneta un vostro parere (perché di quello si parla, fatelo in tutta tranquillità, la moneta è mia e tale resterà quindi intervenite e dite la vostra, per me sarà un piacere 🙂) in generale ed in particolare su quello che la stessa vi comunica, cosa sempre non facile tramite foto,per quanto riguarda l'autenticità. Grazie ed alla prossima ANTONIO 18 mm. 2,78 g. RIC 491 punto
-
Mi sono basato sul testo del Ladich "monete dei re Ostrogoti in Italia"che cita anche autori propensi all'attribuzione per Amalasunta. Penso che il monogramma di Teodorico apparisse per legittimare e pregiare la reggenza di Vitige che non era di nobili ascendenze. Credo anche che i monogrammi seguano un'evoluzione ripercorribile cronologicamente. Ma credo anche che l'ultima parola spetti a @Poemenius..1 punto
-
Dalle informazioni in mio possesso, per essere il monogramma di Teodorico, dovrebbe avere una croce in alto. Il monogramma privo di croce era stato adottato da Vitige.1 punto
-
Tutto mi pare sufficientemente chiaro... Alla prossima scoperta, grazie Saluti1 punto
-
In rete (w Google traduttore!) ho trovato 2 cataloghi per le banconote brasiliane e uno per le portoghesi... Qualcuno ne ha mai sentito parlare? Il II catalogo brasiliano non sono riuscito a caricarlo ma si chiama "cedulas do Brasil 1833 a 2022" (Amato-Das Neves-Schultz) ..errata corrige. Non sono riuscito a caricare quello portoghese ... Ecco lo1 punto
-
Credo che gli archeologi spagnoli abbiano ragione nell' identificare la "misteriosa" Citta' scoperta , come quella di Castra Aelia , Citta' situata a circa la meta' del fiume Ebro , dove Sertorio si era acquartierato nell' inverno del 76/77 . Qui durante l' inverno , Sertorio si dedico' alla costruzioni di armi , equipaggiamenti e preparare le paghe per le sue truppe . Se negli scavi venissero trovati forni per fabbricare armi sarebbe una conferma importante per il supposto nome di Castra Aelia . Scoperta veramente importante che probabilmente aiutera' a fare piu' luce sulle scarsamente conosciute guerre civili del mariano Quinto Sertorio in Spagna , durate dall' 82 al 72 a.C. , contro Metello prima e Pompeo dopo , che infine lo sconfisse , o meglio venne tradito e ucciso dai suoi anche a causa di una taglia che aveva messo Pompeo sulla sua testa , dopo lunghe e sanguinose guerre . https://www.bing.com/ck/a?!&&p=d5cc89c6bac13da1JmltdHM9MTY5Mzk1ODQwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTI1OA&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=castra+aelia&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cuY2FtYnJpZGdlLm9yZy9jb3JlL2pvdXJuYWxzL2pvdXJuYWwtb2Ytcm9tYW4tYXJjaGFlb2xvZ3kvYXJ0aWNsZS9uZXctcGVyc3BlY3RpdmVzLW9uLXRoZS1zZXJ0b3JpYW4td2FyLWluLW5vcnRoZWFzdGVybi1oaXNwYW5pYS1hcmNoYWVvbG9naWNhbC1zdXJ2ZXlzLW9mLXRoZS1yb21hbi1jYW1wcy1vZi10aGUtbG93ZXItcml2ZXItZWJyby85REQ3N0M2MTg2RkU5N0FGQkUwQzM4OEFGQkNCQ0MwOA&ntb=1 P.S. Su Castra Aelia : https://www.bing.com/ck/a?!&&p=1e7d431911e7a5ccJmltdHM9MTY5Mzk1ODQwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTMwMQ&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=castra+aelia&u=a1aHR0cHM6Ly9lcy53aWtpcGVkaWEub3JnL3dpa2kvQ2FzdHJhX0FlbGlh&ntb=11 punto
-
Quando uscì nel 1981 la pagai 70.000 lire, convinto da articoli sui quotidiani. Così imparai a non fidarmi di notizie scritte da chi non era un vero esperto. Arka Diligite iustitiam1 punto
-
''Venire fuori'' mi sta benissimo, perchè si può anche ''venire dentro''. Ma, ribadisco, ''uscire fuori'' è un'inutile ripetizione, così come ''a me mi piace'' (orribile ). Arka P.S. Mi chiedo se l'accettazione del mancato rispetto delle regole linguistiche non sia poi padre dell'accettazione del mancato rispetto delle regole stradali (i pedoni passano regolarmente con il rosso, gli automobilisti non si fermano prima delle strisce pedonali...) e di altre regole anche più importanti. P.S. 2 Ho corretto la parola ''strisce'' dopo la bacchettata di @apollonia... Diligite iustitiam1 punto
-
Sull’imperfetto congiuntivo USI Scorretto, anche se sempre più diffuso nel parlato e negli scritti meno formali, l’uso del congiuntivo imperfetto con la funzione di congiuntivo ➔esortativo al posto del congiuntivo presente, in origine tipico del parlato centromeridionale *Stesse attento che non incriminano lui (www.libero-news.it). https://www.treccani.it/enciclopedia/congiuntivo-imperfetto_(La-grammatica-italiana)/ apollonia1 punto
-
Beh non possono permettersi di disegnare due bozzetti! Uno lo devono per forza prendere "sfruttando" opere d'arte esistenti piuttosto che proporre una moneta con un nuovo disegnino 🤣1 punto
-
Molto volentieri ti aspettiamo Matteo l’11 novembre a Milano Numismatica, vedrai e ascolterai in quell’occasione diversi giovani che hanno già approfittato della opportunità del Gazzettino ma anche di altri momenti tipo una “ Una moneta donata ai giovani “, ci sarà poi alla fine un momento conviviale di condivisione.1 punto
-
Buongiorno, se non fosse argento... Potrebbe essere la parte finale di un timbro a battuta, o per ceralacca. Aspettiamo pareri più esperti. Saluti Alberto1 punto
-
Grazie! complimenti per l'ottimo lavoro che hai fatto catalogandoli tutti per sigla del massaro in carica1 punto
-
Ullallà, San Marino che comemora un evento della propria storia ???? 🙀 Meno male che, tanto per non deluderci, l'altra moneta è per l'anniversario (530°?? ma che anniversario è??) del solito artista che nulla ha a che vedere con SM, mi pareva strano 🤣1 punto
-
Il tempo scorre veloce... 10 anni dall'apertura della discussione. Da Cronaca Numismatica la presentazione della pubblicazione. https://www.cronacanumismatica.com/da-leggere-la-parpagliola-milanese-della-provvidenza/1 punto
-
Ciao, grazie per aver condiviso questo nuovo esemplare che sembra fugare tutti i dubbi sul fatto che ci troviamo di fronte monete con uguale tondello e simili imperfezioni e stato di usura (tipici dei cloni prodotti in serie) e quindi non autentiche. Probabilmente ce ne saranno altre in giro che speriamo restino invendute e non entrino nella collezione di qualcuno ( cosa che un collezionista di classiche deve comunque sempre mettere in preventivo ). Queste discussioni, importantissime per tutti nessuno escluso, servono proprio a scongiurare questo. 🙂 ANTONIO1 punto
-
Buonasera, rispolvero la discussione perché ci sono novità. Mi è stata offerto un denario di Giulio Cesare identico a quello trattato tempo fa, stesso tondello, stessi marchi e stessi rilievi. Per cui è ormai sicuro che ci sono tre cloni della stessa moneta. Inoltre credo che anche le altre monete che mi avevano offerto insieme e che erano molto simili per qualità, siano anch'esse dei cloni di ottima fattura. Chiaramente abbiamo a che fare con un professionista che tuttavia non è riuscito a venderle in una casa d'asta, ma che ha comunque trovato acquirenti in privato. La cosa che mi lascia perplesso è che è riuscito a replicare in modo perfetto il peso, la patina, e l'aspetto generale. Riassumo i dubbi trovati finora: La perlinatura. I capelli della figura. Alcune parti della superficie anomale Il bordo arrotondato e panciuto. La "R" della dicitura CAESAR. La presenza di altre monete uguali con gli stessi graffi. Il fatto che queste monete fossero andate invendute in aste internazionali o ritirate dalle stesse senza spiegazione. Il basso prezzo a cui me le hanno offerte. 250 euro per una moneta che dovrebbe valerne tra 600 e 900. La poca professionalità del venditore che prima me le offre e poi le da a un altro e che non risponde a domande ovvie sulla provenienza. L'acquirente che alla fine ha comprato il denario aveva contattato la case d'aste per chiedere il perché avessero ritirato le monete, ottenendo come risposta che era una decisione privata del venditore. Mi stupisce che non abbiano voluto dirgli il vero motivo, e che questo alla fine lo ha portato a comprare la moneta.1 punto
-
1 punto
-
Non è questione di digerire qualcosa, semplicemente la notizia data non giustifica per nulla una certezza di attribuzione a Napoli, se ci si fosse limitati a indicarla come una tra le possibilità se ne poteva discutere, ma addirittura parlare di attribuzione certa come se fosse un fatto acquisito, cosa che non è in quanto questa attribuzione al momento la trovo solo nel testo sopracitato e in nessun altro, tenendo soprattutto conto della debolezza delle argomentazioni addotte, mi pare quantomeno forzato e comunque non corretto da un punto di vista metodologico, prima di fare asserzioni non di semplice possibilità o plausibilità ma di certezza bisogna avere prove e argomentazioni molto più solide di quelle riportate nel testo in questione, detto questo a me personalmente non dispiacerebbe affatto se il ducale fosse stato effettivamente coniato nella zecca di Napoli, da napoletano troverei eccitante se la zecca della mia città si ritrovasse un nuovo stimolante capitolo nella sua lunga storia, quindi non nutro alcun pregiudizio in merito all'ipotesi fatta, semmai il contrario, ma una cosa è avere animo favorevole ad un'ipotesi, tutt'altra è averne la certezza o anche la semplice plausibilità, cose che purtroppo non riesco a ravvisare nelle argomentazioni presentate nel testo...1 punto
-
In effetti oggi ci sono tecniche molto sofisticate che permettono di lavorare le superfici metalliche con una accuratezza ed una precisione inimmaginabili fino a pochi decenni fa. Messe in mano a malintenzionati, potrebbero servire per creare falsi non facilmente identificabili, anche da parte di un occhio esperto. Per fortuna sono tecnologie abbastanza costose e non alla portata di tutti. D'altra parte ci sono anche tecniche di indagine delle superfici metalliche in grado di analizzare le monete con un livello di approfondimento elevatissimo (fino ad arrivare al livello di singoli strati atomici). Anche queste sono tecniche molto costose e complesse: fin qui sono state usate saltuariamente solo in alcuni studi accademici, ma sono praticamente inaccessibili per la grande maggioranza dei collezionisti. In pratica è la solita storia della lancia e dello scudo. Aumentano le possibilità di contraffare le monete, ma anche quelle di smascherare i falsi.1 punto
-
@.Pino. @pandino Chiedo scusa per aver creato un nuovo messaggio invece di utilizzare il thread specifico, normalmente non frequento questa sezione e non ero quindi al corrente della cosa. In ultimo, non ero certo alla ricerca di complimenti da parte di nessuno, per cosa? Per una moneta da due euro circolata? Chiudete tranquillamente. Buon proseguimento di giornata a tutti. Max.1 punto
-
La piantina per arrivare al De La Ville1 punto
-
1 punto
-
Buongiorno, in passato ho cercato sul Web l'articolo di Luccioni, purtroppo senza trovarlo. Ho trovato un articolo di Zucchetto che integra l'articolo di Baldanza. Lo posto.1 punto
-
Sono sempre stato affascinato dal valore da 100: mi furono regalati da mio zio e non so per quale ragione li ho lasciati così ...1 punto
-
Dove si svolgerà Milano Numismatica ? In pieno centro dietro il Duomo all’Hotel De La Ville, alla Sala Duomo di cui riporto l’immagine. Via U. Hoepli 6, Mm1 fermata Duomo1 punto
-
Vabbè, se i nostri figli/figlie si affezioneranno alla numismatica, magari la ingrandiranno. Altrimenti finirà smembrata in uno dei tanti lotti delle aste on line. A me piace pensare che da fantasma potrò dare una occhiata a tutte le monete che voglio, quando voglio 😅1 punto
-
Salve riapro questa vecchia discussione per mostrarvi anche la mia... Suppongo zecca di villa di chiesa, Alfonso IV d'Aragona (1327-1336) Scudo a cuore sul dritto e Croce con 4 rose sul rovescio, dimensioni 14,1mm e pesa 0,45g1 punto
-
Può darsi. Come detto non ci sono prove. Potrebbe anche darsi che non furono mai coniate e l'argento utilizzato per altro. Dal punto di vista meramente commerciale l'esito è comunque lo stesso: la moneta non si trova e per comprarla ci vogliono tanti soldi. Dal punto di vista storico chiaramente la differenza è enorme. Sarebbe interessante sapere la storia dietro alla rarità della moneta.1 punto
-
.... seppur con grande ritardo, e me ne scuso, lascio un mio piccolo contributo. Un abbraccio.1 punto
-
Ciao, scusate, non ho capito. Il venditore ha detto che l’ha acquistata da Taler & Fau e la casa d’aste dice che l’ha ritirata perché non aveva il diritto di venderle. Deduco che: 1)Taler & Fau vende monete che non ha mai visto? Mi pare un po’ strano. E dove ha preso le foto professionali? 2)Il venditore che voleva venderle a te è lo stesso che ha ritirato le monete da Taler & Fau? In ogni caso, alla larga da storie strane!1 punto
-
Infatti, ad oggi uno speculatore (chi compra monete per rivenderle nel breve) dovrebbe comunque pagare le tasse credo, almeno così si intuisce dalla sentenza di cassazione. Con la legge sarà solo tutto più chiaro1 punto
-
È ancora tutto da scrivere. La tendenza a mio avviso sarà quella di elevare a legge l’attuale orientamento della cassazione ovvero tassare speculatori e commercianti e non tassare collezionisti. Saranno più rigorosi definendo a livello di norma le categorie e quali saranno elementi oggettivi e soggettivi della tassazione. Più la legge è chiara, maggiore sarà la fiducia e minore sarà il grado di discrezionalità del fisco. Insomma mantenete la fiducia, non credo che domani ci alzeremo e troveremo che il sole inizierà a sorgere a nord. Sarà tutto come prima, con qualche chiarezza in più.1 punto
-
Non sarei così catastrofista. Stiamo a vedere. Il commento #8 di @r.tino è molto corretto. Secondo me non sarà l’avvio di una caccia alla strega. Sono fiducioso1 punto
-
Immagino richiederanno ai privati di dichiararla. Un po’ come avviene oggi alle operazioni non tracciate1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.